L'Unità - anno III - n.23 - 5 giugno 1914

526 Per una scuola nell' Agro Romano. Le scuole dell'Agro roma no, di cu i si parla ogni tanto - e anche noi cc ne siamo più volte occupat i - sono pochissi mo conosciut e. causa le difficoltà cl' accesso in plaghe senza strad e e ca usa l'inerz ia fisica dcgl' itali ani (gli spo rtivi non vi tr ove rebbe ro n~ premi nè ~ la usi). Esse lavo ran o ncll' oscu rità , come il nostro popo lo nella patria sua e nelle altru i, e solo dopo anni se ne av verte la somma di lavoro compiut o. Ma la semina gione che un gruppo di ani • mosi ha sparso per l'Agro romano e per le Paludi pontine. comincia già a mostra re i primi frutti . Poichè lo scopo dei fondatori non era soltanto di dar e ai contadini pi li mi. seri e più oppr essi cl' lt alia il !onclamcntale st ru• men to della vita civile eh ' è l' alfabe to . Tr oppo piccolo frutt o sarebbe un certificato di pro– sciogli ment o dall'obbligo sco lastico per le fa. tiche morali e fisiche che devono sostene re i maestr i dell'Ag ro, questi esplora tori e colo – nizzatori di cervelli e cli coscie nze. E altr o i contadini stessi doman dano alla scuola. O tutto o nulla , O il mae stro rius cirà a conqui star la loro fiducia e diventa r il loro sinda co e curato e medico o tutore; o se ne vada ! O la scuola porterà loro anno per anno una piccola conquista, dentro e fuori di loro stessi , o se ne disint eressano e la disert erann o. Se non che le clomande e i dirit ti dei conta– dini coincidono di rado cogl' interessi imm e– diati elci proprietari cli corta veduta; quasi mai cogli intere ssi degli amttuarii sospi nti a cava re rhpidamcnte tutt o '}nel che posson o dalla terra e dall ' uomo durant e i soli ·11ove anni cl' affitto; mai con quelli del caporal e, I' arru olatorc dei gui tti, che li tiene schiavi senza contratto scr itt o, cogli a nt icipi e coi de– biti . Ecco perchò l' ope ra del maestro dcl- 1' Agro cosi lenta mente raggiun ge il suo pro– gra'mma completo e deve con tentarsi del cer – tificato di proscioglimento, già difficile esso stesso a causa dello spostame nto continuo e il disso lvimento delle scolar~c hc. Ma quando lo ) raggiunge , si ha l' ope ra belli ssima del vil- laggio cli Concordia . , La. fondazione di questo villagg io int orno alla scuola è uno dei fatt i pii1 belli e notevo li cFcfia \!'ita~ nazionale cont emporanea. (I.a ero• r: 1aca dei giornali della Gra nde Italia non ne la par lato, perché avc\'a da illust rare gli sca n– dali dei process i passionali). Si trat ta di una scuola - il primo fabbri– cat o scol astico rural e in provincia di Roma, costruito col denaro dei contadini e con gli aiuti dei generosi di tu tta Italia ; e int orno alla scuola, come una volta intorno a.Ila ch iesa., si sono rac colte le case dei lavoratori, è sorto un nuovo centro stab ile in una vasta zona dove impera h1ttora il nomadismo cieli ' alto medi oevo - e anc he questo, senza aiuti dello Stato, senza il bisogno di que lle leggi specia li che servono cosi bene a tur lupinare il pros– simo . E a designare la pace avve nu ta, ad opera della scuola, fra gli abita nti del vecchio co– mun e e i nuovi venuti. fino a ieri trattati come f orestieri, al villaggio fu da to nome Concordia. Pic colo fatt o anche questo . Ma ne risentiremo pa rlare, sco mmetti amo, quando i nost ri grossi soggetti di croJ1aca saranno esa u– riti e dimenti cati. e ne par ie.ranno probabil– mente i nost ri ncpotì. Frattanto ne parla somm essam ente ai po– chi uom ini desiderosi di bene e pensosi dcl– i' avveni re, che conta tutt ora l'Ita lia , la sc- i guente circo lare che abbiamo letta con grande com mozione e che tenia mo ad onore della nostra piccola U.nità cli pote re far circolare in .( un pubbli co un po' lar go. Egregio Sig,io re, Or son du e ann i ci ri;,olgem mo agli am ici delle Scuole per i Contadini all o scopo d i po· icre col loro aiuto cos truir e un loca.le scola – stico in muratura in un vill~ggio di capann e, per il quale gli abitanti avevano messo in– sieme con gran de .sforzo una m9des ta somma. Una part e d~I progetto fu subit o attu ata gra– zie al generoso concorso d i pri{•at i e di enti pubblici e la prima aula della scudìa di Colle L' UN 1TÀ di fuori (territo rio di Rocca Priora) - il primo edifizio sco lastico rur ale nella Cam pag na di Roma ":_ fu inaugurata il 15 giugno 19 12 . Da quel giorno la scuola funzi onò regolarmente per gli alunni maschi del villaggio. Il modesto edificio a\'eva nelle inte nzioni dei promotori un grande significa to. Gli abi – tanti del villai:;gio, ori undi tuùi di un paese llo collocalo a oltre 900 m. sui monti prenestini, Cap ranica, furono i pri mi e i soli che si fissai.– sero in modo stab ile - da oltr e mezzo secolo - sul latifond o lazial e. Il suolo dov· essi ri– siedo no ven ne, or son 14 anni, in possesso de l Comu ne di Roc ca Priora. Una certa ani– mosità si manifestò contro di loro da parte dcli' Amm inistr azio ne, che pure riscu oteva da essi ab bonda nti tasse e cor risposte per i ter – reni. Dur ante la lun ga contro versia , la scuola in muratura ha da to al villaggio di capann e, che riteneva fino a ieri - come tant i altr i si- ,-! mili villa gç:i dcli' Agro - figura nomade e provviso ria , la consacraz ione di nuovo centro stabile. Ora i contadini d i Colle di fuori - dis• sipati gli equivoci fra essi e il Comune - sono citt ad ini elet tori di Rocca Priora e utenti della loca le Univer sità agrar ia. Il pericolo supe rato da questo villeggio in– combe su altri gruppi di oriundi Capra ni– cotti, stab ilit isi in identi che condizio ni nei dint orni su terreni appart enenti a pro prietari pri va ti, in numero di circa duem ila. Chi osserv i una carta dei monti Alban i, scorge rà come il versante orientale appaia tant o disabitat o, quant o ~ denso di paesi il versante opposto, su cui sorgono i famosi Ca– stelli romani. È l' antica imm ensa Macchia della Faj ola, regno di bri ganti leggendari. 1n queste terre fredde e ste rili scesero i Capra – nicott i a sterpare il ma cchione spinoso e im– produt tivo, crea ndo prati e campi nelle valli , rim bosca ndo il monte con regolari e molto reddi tizi boschi di castagni . Comp iut a quest ' o– pera cli vera e propria bon ifica montana, i proprieta ri e gli affittuari dei luoghi tentano con tutti i mezzi di cacc iarli . Sono circa due– mila contadini che dovrebbe ro, con donne e figli, tornar e nomadi e raminghi per le cam– pagne, o emigrare , spopo lando una regione già cosl sca rsa di abitan ti. A tutt i questi pove ri e for ti lav oratori l'esemp io e il successo dei loro fratelli . di Colle cli fuori, i quali in grazia della scuola riman gono sulla terra da essi bonificata, dà conforto e fiducia. Perciò, formare di qu esto villaggio un centro sicuro e civ ile è cosa della massi~na importanza per il bene di quelle po• polazio ni e per l'av venire di tutta una zQna della prov incia romana . In quest i due anni si è lavorato assa i a Colle di fuori. Le prim e forme di previde nza e di azsiste nza si sono iniziate per domanda degli stessi contadin i. Da un anno fun ziona la So– cietà. cli Mutu o soccorso: fra poco si fabbri– cherà. un forno cooperativo e la "cooperaz ione vuole anche dedicarsi a sostituire con mode ste case tt e le fumose e peri colose cap anne di scopiglio. Cope rt e le spese della prima aula (poco ol– tre duemila lire) s'i niziò lo scorso ottobre il compimento del progetto. Ora le due aule (artist icamen te decorate da Du ilio Cambel– lott i) sono finite: accanto alla prima è una ca meretta per il maestro , accanto alla seco nda una ca mera comoda e lumin o~a per, I' ambula – torio medico, che il Comitato per le Scu91e ha fond ato e che funz iona già da un an n~. Due vpl te la setti mana un medi co vi cura g1i ammalati del villaggio e dei din torni. Resta ora da pagare il debi to contratto per la nuova ala del fabbri cato , che cos ta citca I... 2400. Di qu este, 700 già sono state racc olte e i promoto ri si rivolgono agli amici delle Scuole nella fiducia di av ere pre sto di che estin g uere il deb ito. GIOVANNI CENA, A !'.'TONIO SCACCO contadino. Presidente della Soc. di M. S. Indir izzare le offerte a G1ovAN~1 CENA presso il Comitato delle Scuole dell'Agro ,oma ,io, Pia Torino 163, Roma. Che avverrà dei poveri Capra nicotti, sfrat– tati dai prop rietar i ? 1:.: una questione com– plessa, molto chratteri stica per la lotta deg li usi civic i che sì combatte nel Laz io. E ne ri– parl ~rcmo. I proprie tari non amano la scuola. Inviato di pace, il maes tr o riesce bensl a seda re le violenze , a impedire fra i cont adin i le riv olte che hann o insa ngui na to testé due paesi della provincia..r omana ; ma tali esplosio ni , se clànn o inquietu dine al go\'erno, sono forse temute dai feudatari latifondi sti ? Esse lascia no il tempo che trova no, dopo aver seminato qual• che cacla\'ere sulla piazza de l muni cipio, get– tato qualche inn ocent e e incoscie nte in carc ere e dell e famiglie nella miseria . ì\folto pil1 temi– bile é la rivendicazione giudiziaria di d iritti usurpati , la disc ussio ne e il rifiuto di patti esosi. Intanto non sarebbe meglio I" emigra zione, che interr ompe tali diritt i, che dà ai ritornati un peculio col quale comprano a prezzi d'usura qualche pezzo di terra, di cui in par te sono proprietar i per condom inio ? Per ciò li sfrat– tano. f 1 prop rietar i li hanno anche diffa mat i, quc– ti pove ri contadi ni. Ottus i. indolent i, aggrap– pati a poc he pratiche agricole primitive, essi devono essere elimi nati da un 'ag ricoltura pro- gredi ta. Ma li hanno messi mai in condizione di most rare il loro ingegno , la loro iniziati\' a? Nelle Ameri che non fanno ess i uso di risorse mira colose adat ta ndosi alle condi zioni di la– voro pH1 ava nzate ? Ed essi accorrono allil scuola. Dur ante sette mesi sessanta scuole dc li' Agro romano e delle Paludi pontine raccolgono i nomadi delle i\far – che, de U' Umbri a, dell'Abruz zo e dell a Campa– nia, uomi ni e donne di tutte le età. in va– goni ferroviari, in bara cche, in capa nne, dopo aver faticato tu tta la giorna ta a guadagn arsi da 20 a 30 soldi . i\•fentr e il villaggio di cap ann e giace int orno nella tenebra , una lampada arde e sotto di essa i padri accanto ai figli guida no · la pen na sulla carta bian ca a formare la par ola apmpita re il pensiero che li H\rà libe ri . Noi invidia mo gli uomini che creano qu est' a– zione, Azione sicu ra , perché individuale e profo nda e insieme coesiva; azione imme– diata che non esclude nessu n programma massimo, opera nazi onale e insieme larga– ment e uman a ; ope ra unitar ia. Noi li invidiamo. ccl esortiamo tutti i nost ri ami ci che possono , a cont ribuirvi coli"aiut o e col lavoro. Già I' U11ild contribui, due anni or sono, con una sott oscrizio ne fra gli amici alle prime spese per la scuola di Colle cli fuori. Ora OC· corre ripete re l'a iuto. Gli ami ci nostri non saran no sord i ali' appello. Noi, anzi , osiamo lanciare fra essi una audace speranza . Vor remm o che la massima part e del denar o necessa rio a compier l' opera fosse racco lt o fra gli amici cicli" Uni td, in modo che alla prima scuola in murah1r a ciel– i ' Agro romano rimanesse legato il ricordo del nostro picco lo giornale. l. ' UNITA. L' •U nità • L. 10. - Frammenti di vita italiana . La foresta e l'u ovo. Il progra mma cli Enrico Corrad ini per gli elettori di Marostica è stato pubbli cato dalla Gazzetl<i di Venezia, e merit a di essere ripro• dotto nei passi più profondamente imbevuti d i spirito naz ionalistico, e pilt altamente ispi– rati al conce tto della espan sione cl' Italia nel- 1' uni verso mondo. -:Dei vost ri interessi mate riali cd econo– mici - ha procla mat o il fidu ciario ciel Cana – pificio Venet o Ant onini e Ceresa - già. mi sono reso con to. E sosterrò con ogni mia for;,.a la sistemazione del fiumicello Poina, affluente del Cercsonc, pcrchè migliaia di fert ili campi siano salvati dalle periodic he inondazioni. Im– pegneremo il Gove rno a manten ere la fatta promes sa di stabi lire nei pres si di Camisano la stazio ne della nuova linea ferroviaria Osti– glia-Trevi so. Vedremo che l'anti co disegno di unir e Camisano a Vicenza con un mezzo rap ido divenga realtà e intan to di iniziare per lo meno una linea aut omobili stica. Hi n– graziato il Sindaco e ringraziati quanti gli of– fersero la candida tura, Enrico Cor rad ini di– mostra quanto e come 11011 at·tmdo legami di inten:ssi ,il di professio11iili altre Ytgio,ii , egli, se eletto. possa esse re consid erat o <11afo un vero cittadin o d el Collegio: perché a l Colle– gio, dedi cherà tu tte le !<ue ene rgie, Al B ISO– G:S I AK CHE INDIVID UALI D'OGN I 'ELET– T ORE EGLI DED ICHERA' TlYnE LE SU E B1blioteça Gino Bianco CURE . Eg li :;ià sa quanto sia stat o sino ad ora tras curata qu esta fertilissima e bellis sima plaga . Egli già conosce quali sicno i suoi bi– sogni principal i e vicppiù li conoscerà <1uando– avrà mod o di fratrrnizza re co11lutJi dwenendo il uero amico dd J,opolo •· E I' on. Fed erzoni. pr esente alla concione, ci ha tenuto a prendere la par ola per spiega re ai buoni elett ori di ~larostica come qua lmente le prom esse di Corradi ni non sono chiacc hiere : tutt 'a ltro:• Il Corradin i - egli ha spiega lo - oltre alla forza della propria coltura e de lla propri a attivi tà . per be,, corrispo11dere agJ' in– teressi del Collegio, ha a,iche J' <1ppoggioape rto– e iuco11diz1ouato del Governo. Ed entra ndo in Parlamento , la sua voce a favor e dei bisogni deg li elettori del Collegio di Marostica sarà ascol tata cd esaudita, pcrchè \' OCC di un de – putato che non en tr erà. come un nove llin o, ma qua le un capo-g ruppo •· Ed ecco come il naz·ionalismo della Grande It alia servirà alla .... si~te mazione 'del fiumi – cello Poina, affluente de l Ccresone. Questa gent e, cos i rumo"rosa. brucia lllla. foresta per cuocere un uovo. Movimento antiprotezionista, li . • Fascio democra tiCo, uni .versi tari o • d i Roma (Via Giulia, ;zo4) ha · ad erit o alla Lega anti protezionis ta. Domeni ca scors a 31 maggi o, l'on. Dc Vit i– De Marco , tenne :ill'Associazio ne radicale r<r mana la conferenza sul tem a: ••li prob lema doganale . e i part iti politici•. ottenendo un grande successo di conv inzione e di entusia– smo. Oli effetti idella conferenza •si sono visti nei giorni successivi, nella iscrizione d'un cen• tina io di stud ent i dcll' Università di Roma alla lega a ntipr otezionista . Sa rebbe bene che– que sti giov ani, prima <li sciogliersi per le va • canze, s'accordas sero per un'azi one com une, nelle provfocie .' AN G IOLO G10VA.NNO ZZl , gerente-re sponsabile. fllreue · Slab. TI,. Aldlao, Via d•' R1:NI, Il • Tel. 1-I S. GIUS. hRTE~Z.R. & flGhJ. • Ba11l EDITORI Testi di Filosofia RO SMINI A . - ll principio della morale a cura di G. Gentil, - (N. 7) di pp . VIII 260, L. 3,50. S'arric chisce 1a collezione del • Testi di filosofia Jt d' un ott imo volumett o, curato dal Gentile ad utilità degli alunni della terz a li– ceale, riguardant e l' Etira. L'int eresse &'ac– centra intorno al prob lema fondam ent ale, primo e più arduo, de l principio della mo– rale; ma la trattazione, più che dottr inale, è in forma storic a, un'espos izione cioè ana– litica e critica dei principali conceui ed er– rori che si son via via venuti elaborando e agit ando nell a ricerca faticosa e lunga di quel che sia la morale, e che non possono passarsi in silenzio, pur superati in un inse• gnamento filosofica anche elf"mentare. Ora tale esposizio ne stor ica dei vari aspetti da cui è stato gua rdato e si può · guardare il problema dell'esse nza e ragione della mora – lità, è stata dal Gentile riconosci uta eccel· lente, fra le opere poco lette della nostra letteratura spe culativa anzi • con chiarezza meravigli osa in forma classica e però degna in tutt o d' un libro da mettere in mano ai giovani come esemplare ", in uno dei mi• gliori scritti dì Rosmini, ora quasi dime nti• cah.1: Sto ria compe1rativa e critica dt' sistemi inJoruo al pri,i cipio drllt1 morale, non senza desumer alcun e pagine anche dlti Pr i,,cipii della mornlt eh' è quasi int egrazi one dol– l'all ra opera. La qua le è data per larghi e– stratt i, sempre procurando tuttavia che i tagli nulla tolgano di significativo ali' insieme e con inte rcalale qua e là parti in comp en– dio, per la necessaria contin uità del discorso , le quali son oontr assegna te in parentes i. Nelle Osstrva.s,io,,i fin.tli il Gentile tra t– teggi a sobriamente, con lucida per spicuità, la dott rina propria e tutta mode rna della morale come crea zionr-, attivi tà. dell o spir ito nel bene per continua , con tenacia volit iva, redenz ione del male , r cerca quindi d' illu– stra re il valo re e significato storico dell'e tica rosminiana, illuminandola alla luce della fi. losofia kantian a. Un utilissimo dizionaretto è aggi unt o in fondo al volume con cenn i e indi cazioni per tutti i nomi di filosofi o di scuo le filosofiche di cui si parla nel testo. Dlrlcere comml11lonl e vaclla alla Cau editrice OIUS. LATERZA A FIOLI, Bu i.

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