L'Unità - anno III - n.22 - 29 maggio 1914

I Scuole pubbliche e scuole private . Caro Snmw , >ioi avemmo già occasione di sca mbiar qua l– che paro la sull ' ar gomento della tua lette ra al Salv cmini ncll' U11ilfì. E ricordo che an che a llo ra tu affa cciasti la propos ta di riservare :1ll0 Stat o solo un num ero limitato di scuole secondarie modello, ~ c. Ed io ti dissi che la tua proposta era già stat a concretata in un diseg no di legge della vecchia destra parlamentare , in un periodo di ristre tti ssime condi zioni finanziarie, dopo la guerra del 1866. E ti ob bietta i che per mc era no sempre valide le ra gioni che allora e dopo s'oppose ro - parmi da l Coppin o - pcrch~ qu el disegno non di– venta sse mai legge. Posso aggiun gere che an– che cosi non scomparir ebbe la scuola gra tuita di Stato, 1~ c1ualc tu giusta~ '::..;;ii una d~ formc cli protcz.ionismo borghese: ma s' aggra\'Crcbbe l'ingiu stizia in quanto di qu esto pri vilegio sarebbe ro soli a godere i grandi centri urba ni. Richiamandoci per ò alla r<'altà, possia mo esser certi che i muni cipi non si rassegnerebbero alla chiusura di qu elle scuole, a cui an che oggi finanziariamente con– tribui sco no. e sott entrer ebber o allo Stato. Il protezioni smo dunqu e rimarrebbe , con questo in ~ggio che le scuole secondarie municipali per tanti versi sarebbero inferiori alle attuali di Sta to . Se poi vog liamo considerare 1· insegnamento secondario dal punto di vista della libertà. a me p..uc che tre libcrt ? si debbano per esso - E ricon oscere : la libertà ai cittadi ni idonei di inseg nar e; la libertà dei cittadini di scegliersi • l'in segnament o che loro talenta, e la libertà dcli ' individu o insegnant e. Ora i ca tt olici sono mollo accorti quando in Italia e fuori invocan o solam en te la prima I~ quella d' insegnare ; ché solo cosi pos– sono, se non ricostituir e il loro ,·occhio mono– polio sco lastico . per lo men o oq:;:aninarc molte scuole, ove l'i nsegnamento s' ispir i al prin– cipio della rivela;d ono, del dogma, dell'aut o– rità, non cer to a quel lo della libert à. Quanto alla seconda liberti , colla chiu~urn della maggi or parte delle scuole di Stato e la sostituzi one a<l esse delle prh ·ate , avverrà che solo in pochissime grandi città, ove è pre – sum ibile si tent era nno da parti avverse espe – rim ent i vari di scuole seco ndarie , potranno an rc le famiglie una vera libert à di scelta. 1\la sulla libertà dcli' insegnant e, cioè della ca lt cdra. non c· è da farsi illusion i. P.. noto a tutti in qual amb iente viziato ~ 1an– clazioni, fa\'Ofl, menzogne e abiure si siano fatt e molt o spesso dat" l\lun icipi negli ul1imi dicci anni le" no;;;'rne dej! f~~ anti pareg– giati, e c10 malgrado il sistema dei concorsi clisCiplinati per legge. Che a\'\'errà nel mol- tip licarsi delle scuole private ? f Cosi io penso che, an che se pot rà non ri- spond ere a tutt e le esigenze teoriche, e non I imp edendo il soq;ere di scuole private , la mi– gliore organi~ della scuo la ~ccondaria sia qu ella di Sta to. Sia la mode.ma scuo la ( laica cli Stat o, che noi dobbia mo difendere da qualunque infiltra zione e dispoti smo clericale o apticleri ca le. E dobbiam o difend ere anche dal dispo tismo statal e della. burocraz ia, la q uale sott o gli ultimi govern i democratici ha fatto gra ndi progressi. Ma come tos licre qu ella forma di protezio– nismo in fav ore della classe dominante che è la scuola secondaria cli Stato grat uit a o quasi ? lo, da quella nostra chiacchierata cli un ann o fa, sono spesso tornat o su quest o problema ; cd ho finito col pers uadermi che anche qu esta ingiusti zia sco mparir ebbe in gran part e fa– -cencio in modo che le ta sse scolasti ,ç.he fossero progressi\'e . lo non credo che lo Stato mo– derno, per i fini ct1c1 che 1101 gh"'asseg namo , >0si;.ITaif ufa~<. h concorrere alla spesa dJifa scuola secon daria ; ma_cr 1esto non vuol dir e che chi può pagare debba godere quasi gra– tmt amen te delle scuole cTiSta ~ Si tratta di veder e come in pratica si possa applicare la progressività alle tasse scolasti – -<:~ ed io, senz a IP'p fctcsa e i sllg"gcrirc la forma migliore. e senza discendere a partic o– lari, credo si debb a. stabilire pc.r la frequenza una tossa base, varia seco ndo la scuola, e non L'UNITÀ mollo elevata , press' a poco come l'attu ale. Tutti gli alunni, pagata la tassa base e pre– sen tat a la c1uietanz.a alla seg reteria della scuola, acc1uistan o come ora li diritto di freque ntare le lezion i. Ma poi i compe tent i uffici go\'cr na– ti vi grava no le famiglie di una sopratassa sco– ltrslica da pagar si a parte; soprat assa rapprc- \ scnta ta da multipli della tassa base, proporz ,lll:, nati alla ricchezza d ella !ami çl0 s!t'5Sa . Na– tu ralmente le piccole e mediocri ricchezze sa - ran no libere dall a sop rata ssa. Da qu esta ri forma pa rini . o mi illud o. de– rive ran no più \'~nt aagi. In primo luogo sarà tolto il principa le irnpc."<limcnt o alla vita delle scuole private , se <111cste sono un bene. ) la , quel che pHt imp orta , lo Stat o ri\' Olgcrcbbe gli aumenta ti proven ti delle tasse scolasti che a migliorare progr essivament e le proprie scuole, e sarebb e diven tato questo un obbligo da part e sua nei rigua rdi de lle famiglie. Pur chè - in guardia ! - bilanc i più in– gordi che quello dc li' istruzio ne non ingoias– sero tutt o. G. LEGA. Per la Sardegna e la Basilicata. Sardegna e Basilicata hann o raggiunta la comp leta unità polit ica cd economica. Alla povertà generale, ali' emigrazi one, alla malaria, ai diboscamenti , al!' ana.lfnbeti smo, il tutto cu– cito con quel filo fort e solo di buone intenzioni delle leggi spec iali, si aggiunge ora il feno– meno, quasi senza precedenti, della siccità . Olt ro un mese fa il pro!. lndri o dir ettor e della Cassa provincia le cli credit o agra rio di Pote nza un uomo che per fare il credi to agra– rio non si chiud e nelle quattro mura ciel suo ufficio - ma gira spesso la vasta provincia e frequenta le fiere - con una lettera sobria ai giorna li, lan ciò il grido di alla rme. La let– tera fece forse arri cciare il naso alle autorità aman ti ciel quieto vive re: ma. la verità che essa denun ziava era pur troppo documentata . Tutl a la zona da lla spon da destra dc li' Ofanto per le v;tlli elci Bradano e del Basento fino alle basse va lli d cli' Agri e del Sinni , oltr e 300.000 ollari - era, diceva il pro(. lndri o, pressoché di.strutta . Ad un mese di distanza la \'erità appare più desolante. Quelle tenui spe ranze di un ter 7.o,di un quart o~nl o (le1 Tac~ to - anrhf">riel q uin to si sa rebbe rima sti cont enti - sono scom~ rsc. ~ ei du e terzi della zona de– vast:lta non si mieterà ; nel riman ent e se \'ien giì1 la piosg ia in questi giorni si mieter à un po' cli erb..1.. E non solo mancherà il gra no ma man cherà la p..,glia per il bestiam e che non ~ ancora morto di fame. E in tutt a questa zona negli ultimi a·nni non si è scialato: rann o scorso, tra l' altr o, qua si come una iettatura, i buoni seminati furono distrutti da quella gra ndinata dei primi di giugno che si river– sò su un rag gio di circa 6o chilometri di lun – ghezza, da Corato a Salan dra , e sci chilometri di larghezza tra Cen7.ano e Cro tt ole. L ' on. Ca,·asola presentando il disegno di legge port an te provved imenti st raordi nari per la sola Sardegna e tali provved imenti giusti– fic.,nd oli con i danni della sicci tà, vie ne a spezza re quel filo di leggi specia li che mtisce i dolori e le sventu re della llasilic.,ta ai cloloi-i e alle S\'ent urc della S.u degna . Perchè qu esta di, •ersità di trattamento in tan ta identi cità di situa 1-ionc ? lo non dico che i provvedimenti escog itati per la Sardegna sia no sran cosa. Ma q uel poco che si fa per la Sardeg na si faccia pure per la Bas ilicata . Vi sia in Basilic.,ta I' esen– zione e la sos pensione dcli' impos ta, si dia a lla C:,ssa provin ciale que l mili one che si dà a lle Casse Adcmprivili, ai proprietar i i quat – tr o milioni per i bonificamenti agrar i, alle Catt edre Ambulanti di Agricoltura. i fondi che le facciano verame nte ambularc , si sta n– zino fondi per la ricerca e la elevazione mec – canica dcli' acqua e per il maggio re contribut o ali' esca vazione dei poz.zi . In c1uanto al credi to agrari o mcra, ·iglia molto il fatto che mentre un diseg no di legge presentat o dal )1inistr o di agricoltura on. Rai – neri il 3 Dicembre 19 10 e da lla commi ssione parlamentare il 4 Giugno 1913 - dopo 30 mesi - e riguardante pur e provvcdi ment-i a favo re de lla Sardegna risolveva la quistione del clcccntrarn cnto con la creaz ione delle Agen– zie delle Casse Adcmp rivili in Sardegna e della Cassa prO\•incia lc in Da.silica ta concentrand o in esse i Monti frumentari che non fun 7.iona no, ora di tale concentramento non se ne par la pHt. J':;: vero che nella relazione che acco mpag na il disegno di lcg~e ap pare come, data I' m – genza della situ azion e, si sia no volut o elimi – nare tutt e le qui stioni di prin cipio . DifaU-i in Sardeg na non si è h1tti cl' accorcio nella con– centra zione dei ~lon ti. e per alc uni Monti, c1uclli che hanno capita li cosp icui il concentra – mento non sarebbe consigliabi le dacch~ il pro– blema di buona ammini strazione è solo pro– blema di spes.1. ì\fa in 13J.silicata la cosa è d i– versa : Monti che sia no in grado di S03tenere le spese di Ammini stra zione si possono con– tare sulle dita di una mano : ma gli altri se non si vog liono far spa rire bisogna a ffidarli alla Cassa provincia le. E un· altra cosa meraviglia nel disegn o di legge dcli' on. C.1.vaso la. I prestiti per il bo– nificamento devo no farsi d irettament e dalla Cass., Depos ili e Prest iti come c1uelli per l'Agro Roman o. ì\'Ja a part e che altro ~ la campagna romana per la sua vicina nza a Homa altro è la Sar degna, pcrchè questi pre3titi non de– vono venire eroga ti dall e C.1ssc Adempriv ili che pure fann o par ecchi pres titi per miglio– ramenti agrari ? Perchè creare un nu0\'0 or– ganico bur ocrati co? !\on cc n ' é fin tr oppa di bur ocrazi a ? EUGENIO AZIMONTI. Movimento antiprotezionista. li convegno antiprotuion ista di Milano è riuscito, per num ero cli intervenuti, per scrie t:\ di discussioni. per prati cità. e con– cordia di deliberazio ni, Sl1pcriore alle pili ro– see aspettat ive. Evide ntement e, la campagna antipr otczionista trO\'a in Ita lia un ambiente meglio dispo sto, che i pili ott imist i di noi non suppo nessero. E se la tenacia continuerà ad ass isterci per tutto il tempo necessa rio, se non ci accontenteremo cli qual che primo suc– cesso p.1.r1.iale, se non daremo nessuna treg ua ai tri vellat ori dello Stat o, la vitto ria - e vit– toria comp leta - ci arriderà prim a assai che non osiamo sperare. Do1>0 che i quotidiani di Milano hann o dat o del Convegno un resoco nto largo cd in generale esa tt o, non è il caso di intrattenerci in una rel;u:ionc pa rticolaregg iata delle discus– sioni e delle deli berazioni : tanto più che pre– sto, a cura della Sezione milanes e della Lega, uscirà il rcs'oconto stenografico. In 11110 dei primi num eri, però, I' U,iif(l pub – blicherà il testo com pleto elci magnifico di– scorso inaugura le dcli' on. De Vit i Dc ì\far co. Il. Domen ica 24 maggio, all'Accade mia de i Cco r– gofili, dina nzi a un udit orio assai affollato, fra cui si notavan o molte fra le maggior i persona– lità citta din e, presentato dal prof. Hiccardo della Volta, I' on. Antonio Dc Viti Oc 1\1.arco par lò su • I..' att uale movi mento antip rotezio– nista e i tr attati di comm ercio•· 111. 1_-. sera di sabato 23:ma ggio. ai Vcrona. di– na nzi a un gran pu bbli co di mill e e cinque – cento person e, G. Sal\'cmi ni, per invito della Assoc iazione radi cale veronese , fece una con– ferenza • Contr o il protezionismo•· La riu– nione si chiu se con la vota7.ione di un ord ine del giorno, con cui i convenuti -- ali' unani – mit à, meno due .. nazionali sti - • convinti che il protezion ismo poggia per sè stesso so– pra una base immorale , pcrchè pesa sopra la immensa maggioranza della popo lazione ed anzi sopra la piì1 po\'era ; convinti che i sac rifici enormi che esso im– pone non sono utili alla vita econo mica! de l Paese ; protestano contr o le im m1ggioran 1...1. della ~E2.!_a1.ione costretta a pagare, non allo Stato e per ut ile pubbli co. Gino Bianco 521 ma ad una m~ ranza di indiv idui parti colari : domandano ai pubb lici poteri una gra– dua le, ma risolut a e costa nt e, opera di di mi– nu zione e cli sopp ressione dei dazi dogana li protez ionisti •· IV. Si sono cos titu iti nu ovi grupp i antip role– zionis t-i a Bergamo e a Cosenza. h cco la"c ir– colarc di convoca zione degli an tiprot ezionisti cli Bergamo : Bergamo 12 maggio 1914. Egregio Sig11ore, Sotto gli auspici cli persone e31incnli nelle scienze economic he, nella politica e nelle let– tere è sort a in Ital ia, e rapidame nte si ~ ac– crcsci um per 11 num ero e la qualità degli ade– renti una Lrg:1 a 1t1prot~:ioni sla, il cui scopo precip uo é quello di contn:,stare il prev alei-e delle ten denze protezioniste, sia propugnan do la generale e progres~i\'a tra sfo rma zione delle nost re tariffe, da un siste ma di protezi one a favore di clas"si e grup pi produttori, in un semplic e e mode rat o strum ento di tassaz ione fiscale, sia cerca ndo di ott enere che i trattati di comm ercio siano preparati o conclusi non nel!' int eresse cli un piccolo num ero cli pro– du tto ri agri coli cd industriali priv ilegi.1ti, ma nell'i nt eresse del maggio r num ero di pro – dutto ri e consumat ori italiani. Questa tendenza che ogg i rac cog lie in Ita – lia un sl gran num ero di adesi oni ha già con– qui sta to in alcuni grand i paesi i pubblici po– teri, tant o che la vittoria del Dott . Vilson e del Partit o dem ocrati co nell e elezioni presi• denz iali degli Stati Uniti fu dov uta unica – mente alla prem essa cli rid urr e la tarifa do– ganale la qual e rincara enormemente il prezzo dei generi necessari ali' esiste nza . E una delle caus e prin cipa li de lla lun ga assc n,.a dal potere dei conscn •at ori inglesi si deve appunt o alla. tariff reform , con scopo protettiv o, che una buona p• .1.rte di essi aveva no soste nut o. Ed an che in Austria, Fran cia e German ia, dov e i gruppi agrari cd indu st riali prevalg ono, sono viva ci le opposizioni che incontrnno, sia nelle classi medie cd ope rai e, int eressate a un min or cos to della vita. sia in quei grupp i commercia li ccl indu striali , i qual i. dal buon mer cato de lle ma terie prim e e da un mode– -rat o regime dogana le, \'odono insieme il loro ,,antag gio e quello della Naz ione. Anche in Ita lia. dove 11caro vive re ha reso e rend e ogni giorno pii, difficile la vita agli opera i e ad una buona par te dell e classi me• clic, i prin cipi del liberi smo economico van no ogni giorno sempr e pi\1 diffondendosi, cosicc hè non è assu rdo arguire che in pr o' e contr o di essi, si combatteranno in av,·cnire le più grandi battag lie politiche. Pur chè anche nella nostra Pr ovincia non man chi un nucleo int orno al quale possano raccogliersi tutti coloro che aderiscono piena– mente ai prin cipi suesposti, i sott oscr itti hann o deciso di promu overe la costituzio ne a Ber– gam o cli un gruppo della l..cga anlip rotc1.io – nista . Rag. Prof. MARCHl!TTINI Co– STANTINO- Pro f. ARCAN· GELO f,G IHSLERI - Dott. UGO FR1ZZONI. Opuscolidella Voce, N. 5. CAMILLO C!Y UR ANTIPROTEZIONIST Ccnt. 20 Quest'opuscolo raccoglie con ordine i principali passi dei discorsi e delle lettere di Cavour riferentesi alfa lotta antipro– tezionista. Per la maniera con!la quale è compilato fu molto lo~ato dal prof. Einaudi al C.Onvegno antiprotczionista di Milano. È di una attualità incredi– bile, ogni passo è applicabile a polemi– che.antiprotetio niste presenti. Per la pro– paganda sconto di 1 / 1 a ehi ne prende almeno 10 copi<, ossia IO copie L. 1.50.

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