L'Unità - anno III - n.12 - 20 marzo 1914

L' UNITÀ 481 Taue e di,iui Perceni. per una vendit a di L. 100 12,80 12,80 200 15,20 7,50 300 20, - 6,66 400 23,20 5,So 500 3~.40 6,88 I.000 62 ,40 6,2 .J 10.000 52 7,40 5.27 20 .000 I .145,95 5, ]Z. 50.000 '!. 790,95 5,58 200.000 10 .2.52,95 5, 1:? ( Hisulta quindi che le piccole com prave ndite. piccoli acquisti dei lavorator i, dei rispa r.mia– tori, elci piccoli propr ietari. ,·engono tassat i sino a l n ,8o per cen to del ..-alor e, ment re le grandi tenute e le vaste possess ioni pagano in ragione ,leJ 5,12 per cento e così via 6F::rc– scendo ! Se ri\·olgia mo uno sguar do alla sta tistica, l'ingiustizia tribu laria a carico della piccola proprietà si dim ostra an cora più evid ente. L'uffi cio centrale di stati stica finan ziaria ci amm onisce che i piccoli trn sferimenti (ed in– tendiam o per tali qu elli inferiori alle L. 10,000). cost itui scono il 96 per cento <ki tras ferimenti che si vèritic..'lil'o annualmente in Hali a . Ciò vuol dire che il 96 pC'rcento dei tra sferi– menti §2!.!QJ.Qgg_~tt i ad un a aliquota media ciel 7,32 per cento elci valore dei beni vendut i j cd il riman ente ,, per cent o ad una aliqu ota media del 5,47 ,_ec~ ento de l valore dei" beni vend uti. l\fa siccome i tra sferim enti della piccola pro– prietà rngciungono , secondo quella stati stica officia le. il 76 per cento del valore di tutti gli immobili compravenduti in Italia , ne consegue che i piccoli proprietari pagano il 7,32 per cento sul 76 per cento dei ben i sottoposti a tassa , ccl ,i grandi pr oprietari pagano solame nte il 5,47 JX'r cento sul rimane nt e 2-4 per cent o di dett i beni ! I I DOLORI DELLA SARDEGNA li mistero del Mc:diterr.an.o. Se l'ammira glio Nelson avesse preved uto, duece nto a nni addi etro, la possibilità della sve ntur a post uma cli divenire il santo protet– tore di tutt e le rep ubbli che e inte llettu ali • e di tutt e le squattrinate ari stoc razie piccolo– borghesi delle città, dei villaggi, dei borghi di Sardeg na, av rebbe certo evitat o di lascia rci in ered ità que lla mezza dozzi n1_!.di lettere più o meno ditirambi che che costi tu iscono il coran o delle sullodate repubb liche intellettua li. Una di queste lett ere è sop rat utto sacra. per– ché, con un po' cli buona volontà e un tantin o cli mala fede, la si è fatta passare co me att e– stazione dogmat ica che la Sardegna è il e te– soro del r.foditerran co ,. (t). Ma i ditirambi lli Ne lson non hann o maggior valore delle -calunnie dant esche a li' incontami nata pure zza <lclle donn e di Bar bagia. Si tratta di legge nde. l I tesor i, in Sardeg na, si trovano solo nei nosta lgici accenni delle c..'\nzoni del popolo alle gem me ciel lontan o Oriente: per compenso molti tesori sardi si scop rono nella let teratura l a salotto dei grand i e dei piccoli giornali st i ont inenta li. Non fa merav iglia. Non fa me– aviglia nean che l' otti mismo che general – mente domina i geog rafi, con Reclus e !\fari- 1elli alla testa, nei riguardi de lla Sardegna: iò succede perc hè l'iso la è ancora quasi to– alm cnte ignora ta . Ha bisogno di essere stu – dia ta . E la prima arma cli stud io è la since– rit à, rud e e senza atte nuazi oni. E ques ta é la preoccupazione di quei giova ni i qua li a mano il nati o loco di a more virile, e preferi– scono alla illusoria vauit à eh' è femmin a, il do lore cosciente eh' ~ ma schio. Tr oppe rosee leggende su I' isola i,.,.nota ! Ignota - .1lmeno in parte - geo logicam ent e pcrc hè le notizie che si hann o risalgono qua s i tuU-c a.I Lamarm ora e son rim aste senza co m– pletame nto e senza cont rollo ; ignota nel suo aspetto et nico e corografico nonostante le .sconclusionat e e ta lora facete scorri ba nde di alcuni lumin ari del posi tivism o antropol o– gico italiano (2) ; ignotn dal punto di vista arch eologico poichè dei suoi monum enti prin– cipa li s· ignora presso a poco t-utto (per for– tun a ci sono i sap ienti del con tin enie che sco– prono le pili mirabili cose. come que l depu– tato di Fir enze il qua le scopri che 1 .Vuraghes :,ono.... affiliati alla mala vita } ; ignota an cora piì1 per ciò che riguarda i problemi economici. morali, sociali della Sa rdegna cl' oggi. Alla <p1alc a nzichè la definizione nelsoniana , si può att ribuir e onestn mente una sola ch chetta : la Sard egna è il mister o ciel ì\ledit-erra neo. Essa è 1111 po' come la fisonomia dei suoi abitanti : se mbra d. una trasparc n:rn cr istallina cd è in– vece impenetr abile e chiusa . Uoa fiorita cli lergmck . A tu tte le perso ne che hanno pret eso di farci conoscere i c..1.rattcri della Sard egna e dtl po – polo sard o, noi rispondia mo che ,ma Sar ei,$,.- li i In rc•h l ~el,on h tcrino un'altu C0H: • h i1 tbc ,um • ,num booum o( cv,r) tbinu 11h·rh i.t ,, lu•blc /o • U$ in 1hc >1,Ji1c1nine-11.Thc more I Kno11 of n. 1hc more I ,m rono·1n– crd o( bu inc•cim•blc v.. luc. from potitioa, nual porlt ,nd us -.ourcu ol alt 1bu1:a1 •· !J) Il prof. Scr1i, rcr e• • non ha m,nc110 di -c:oprirc rhc in S. rJcJH non è lutt o d1b• .,. •l•tur■ com'c-gli ,i fi1tur1u. e che le pian1c non tono be'-.-c pcrchè Joncb ~,o ttK rlo ?I e i cn alli non t0ao be.ui lpcrchè - 1tu.a1J• comb1nu 1onc • ton o fruuo d. in• erod i e che 1r, a:11 uonuni H n' h• d1 ■hi e Ji bu1-1•••• gna non ~ ll)' j, llQH, .,esiste . "lfltn J?;21?2!..0 ~ Esis te semplice men te un ma re medi– te rraneo il quale a-::eozn insieme par ecchit" masse orografic..1.mente disgiun te e gcognos ti– ca mcnt e diverse; esisto no parecch i popo li sardi stretti da lla medes ima fascia di mare e che solo da ciò hann o acquista to qualche ca ratt ere com une. Poss iamo parlare dunque, se vog liamo, di Sardegna e cli popo lo sardo, ma non possiamo non sorride re dei solenni studi i qua li ci rivelan o i caratteri fisici, psi– chici, ccc. di un popolo che non esiste come indiv idualità unitari a. Come tu tte le cose poco note e moleste, la Sardegna si suol considera re - con evide nte oltraggio alla geografia - una regione meri– dionale .. almeno analog icamente. Manca sol– tant o l'an alogia. La Sardegna !"!On è una re– gione del Mezzo.i no e - qua si dirci - non J una regione. ita liana. l;a><1è ~ ~ / • 1!" j;i'r vicina all' Africa che alla Sicilia o alla pcnispla, c.,ui anz i semb ra volger le spalle con la sua ch iusa e qua si inab itata costa orien – ta le, mentre all'Afr ica e alla Spagn a tende le bra ccia dei suoi golfi e dei suoi sen i. Col Mezzo – giorno non ha cli comun e che la siccità e la pover tà, per le qual i, in alcune sue parti, batte il record. Ha comun e anche la leggenda della straor– dinaria fera cità : Orazio ha celebrat o le • opi– ma s Sardinae segetcs feracis • e gli intellet – tu ali di Sar degna ricordano con orgoglio che I' isola fu • granaio cli lfo ma •. Sia detto tra parentesi , non è una grande gloria: i grana i di Roma erano le terr e di sfrutt amento , men• tr e le terre vicine all'u rbe erano dotate di più ricche cultur e, dai fiori alla vigna . In ogni modo non si nega che esista una Sardegna fertil e e gra nifera : zone di pianura, terre ~i costituzione calcar ea marn osa terziar ia adat– tissima per cercali. Non si nega l' esiste nza della Tr csccnta, della Marm illa, del Camp i– da no ecc. i\la bisogna notar e che in Sard egna le zone pili adatte chimi cam ent e ad una fort e produz ione agri cola sono poi le più deficienti di ac<1ua e le pili flagellate dai ven ti. Tutta la Sard egna meridionale - eh· è la pH1 pianeg– giant e - è battuta ter ribilmente dai venti di levant e, da.I ma estral e, dallo scirocco i quali rninacciano le coltur e arbor ee : forse app un to perciò que ste sono generalm ent e assenti in tali zone rende ndo pii1 acuto il danno delle alt e temperatur e estive . E bisogna not-are an– cora che la. pianu ra occupa in ·ardcgna solo 433,,18-1 ettari su 2.., 10 ,8j 6 , ciOO solo un se– sto . Non basta : le regioni di pianura sono IC' pili fort ement e ma lariche. La C..'lchessia è una vecchia compagna dcli' isola : cosa già. nota a Sirn bo ne. )l ar ziale, Cicerone, Pom– ponio !\tela ccc. I L.1. fertil ità 1..lella pianura non ~ dunque pri,·a del rovescio de lla medag lia. I Le '.nonta gne, ~ i, sono.... mon tagne .. E Io sono m una regione ad ossatura gramti ca : quindi rocce a rc..1iiche, c..'l.lca ri compa tt i, gra– nit i, schisti. Roccie affioran ti quasi dapper– tut io; 158,761.H etta ri pietrosi e impr od ut – ti, ; . Aggiung iam o i qu a ttordicimila ettari oc– cupati da acqu<' morte e morti fere e av remo Gino Bianco completat o il quadr o della terra straord ina -· guat o, nei casi in cui si t rovav a ri sola. era riament c ferace. Incorniciamolo con le sfa - vorcvolìssime condizioni climat ologiche e me– teorologiche della Sarde gna e l' ott imism o di– leguerà totalmente {t). Pers ino le stagio ni so,!o, per la Sardegna , una leggenda ! L' ilol.i. isolata. Non si comprende la Sardegna , se non la si considera a sè, fuori delle ana logie scmpli – stic be. Nessu na regione cl' Ita lia è come la. S~?egna, fisicamente e mora lmente staccat a dal corpo naz iona le ; in nessu na regione i pr oblemi sociali economici e morali presen– tano cosi fortement e impresse le stig mate del localismo e le tra cce dcli' isolame nt o. Tagliata fuo ri an cor oggi dalla rotta dei comme rci italiani, refrattaria semp re alle s.ug – gestioni del libero mare, la popolazione isolana non ha mai coaosciu.to le ~ nti d' oltrc~; e c.pè c ome orde prc ~~ • come legioni violcn – tatrici ,'cò me"''fira nniche dominatri ci. Ed è in questa isola ch iusa e spesso flagellata da incur– sioni stran iere, che tutti i popoli han no acqui– stato quella caratte ristica f orma mu,ti s dei sardi eh' é ad un tempo umil e e sp rezzante, fatta di dolore, di am ore, di diffide nza, estre– mamente paziente cd estremam ente violent a. Fenici ccl etru schi, cartag inesi e romani , van – dali e greci, genovesi e pisani, Saraceni e spa– gnuol i che hann o lasciato in Sardegna nuclei talvolta molto ben distinti , hann o finit o per acquistare tut ti l' abi to menta le chiuso e ras – se$"a to del prigioniero, senza aspirazioni e senza audacie . Forse appu nto per questo la pe1spicacia nazionali sta del prof. Pa olo Orano (conoscitore della Sardegna quasi quanto della s~rietà) afferma che e l'avvenire marittimo, milita re e commerciale della. Sardeg na sarà egemonico per I' Italia e per tutt o il Med i– terran eo , e frattanto desidera che • noi che conoscia mo I' Isola nella sua stor ia, nell' os– satura squ illante d'argento e nei suoi pro– blemi cconom1ci. lasciamo da parte quel che non possiamo risolvere e e' impe gniamo a stri ngere la giov inezza superiore sard.'I. per una letteratu ra italiana cli spiriti, cl' isti nti , di spc– ran le sard e •· Ma la giovi nezza superiore sarda nOn ha l'in tuizione geniale dei nazio nalisti e cerca anco ra fat icosamen te tutte quell e cose che il prof. Paolo Oran o cono sce tanto bene. ( Una cosa mi par certa : la Sardegna ha bi– sogno assoluto di divenire italia na . Ma non può divenirlo che con una sistemati ca rivo lta contro il regime sfruttat ore e corru ttore che a governa. AUiia re di Sudegoa . Se l' isola non si comprende senza spazzare le leggende dorat e ed affermare il di fetto di socialità nazionale e internazi onale elci Sardi, non la si compre nde neanche dimenticando la r toria dcli' isola . Tale storia - se si toglie { qu 1 alche eccezionale parentesi come quella che I può riassumersi ncll' unico nom e illustre della Sardegna: Elonora d'Arbo rea - si può espri- ~ 1crc con due sole parole : devasta zioni str a– niere. Devastazi oni - conti nuate clall' estr ema nti chità fino nel oggi - le quali, per usare la pitt oresca espressione d' un anti cronista, hann o fatt o inaridire di orro re persino i fiu– mi (2) : frase che, in rap porto a lle modern is– sime dev astazioni, ha un riscontro lett erale nel disordin e idrau lico. Ai governi italiani i sardi debbon o chiedere cont o cli pare cchi cicloni. li prim o disastr o moderno hc la politica • st rani era • ciel govern o italiano ha fatto su– bire alla Sard egna è stata Jq, coscrizi one obb li– gatoria . Non si compr ende il disnstr o se si dim enti ca la costituzione demografica cicl– i' Isola , pove rissima di uomini, e l' assoluta ostilità psicologica dei sa rdi al servizio mili– tare. I La stessa l ncl,iesta agraria ha dovuto rico– noscere il gravi ssimo dan no recato dalla co- 1 scrizione. Uno scritt ore tutt ' altr o che sovver- sivo (il 13onfis), riconoscev a parecchi decenni ( addi etro che • la cosc rizione i,~ co– tant o ~ iu un att o pi\1 che bestia le, de litt uoso. Sott rarc annualm ente un buon nu – mero di giovani sn.ni e robusti e più idonei al , lavoro, senza contr apporvi un cor rett ivo ad e- (1I Quu t'aano i d• nni •pp«t■ti d1ll• ticci1.I ,-c cndnno - tN:ondo 1111 mcm0tia1c prescnl■to al 0o1'c,no cbi u pprucnt1111i dcli, due pron ncic ,,r dc - • bt n •~ mihoni. 1z1 • Ohi dolore m1gnul ..• ip~u flumcn Id pro ipsu honorc ci do,lo,c "on lm plu!. acquu , comodo ki plangìt dc ,m.r i111dinc u, ik,1 ip1u IKrim■t • · Anto,.,a "' T~,ro1. un comportarsi dli co,iquistatori a/111 man iera degli Alti/a, degli Ala rico e simili•· Per chi non lo sape sse - a parte il danno economico della perturbazione dem ografica - la coscrizione è sempre stat a - cd ~ ancora purtr oppo I - \ I . potenti ssimo fattore cli degenera zione della , razza poic hè la preoccupa zione della leva ha ' sempr e provocato e prov oca su larga sca la auto -intoss icazion i ed altre form e cl' indebo li– mento . Pe r la storia: il generale La manno ra, temend o una rivolta. aveva promesso in nome de l re che la coscr izione sa rebbe stata limitata a lla metà del conting ente. Cost rett o a divenire spe rgiuro, il generale Lamarmora si dimi se da comandante militare dcli ' isola. IL sccon c!g~ ~ !-tro si ebbe con l' impos i- Ì zion<; della fondiaria . Tutt i ormai sann o che le regioni sett entri onali hann o una fondiari a più leggua del ~czzogiomo e delle isole . ln Sar– degna i danni derivanti da l sistema di contin– gente e dagli erro ri bur ocrati ci (per i qu ali molt i contribue nti figuraron o irragg iung ibili dal fisco e riversaron o i proprt one ri sui con– tribuent i onesti) si aggiunse l' espropr iazione J' fra udolenta de i proprietari otten u~a mccl'.a1~t~ stime volutame nte esage rate ccl mverosnmh . li Sala ris nella sua relazione per I' In chiesta Agraria rico,1osc~ c,;:1~ Jcxa:...coscicn– temenN~ del catas to • il JiQ,{9- dcUc. m~n!_ogne •· Conscgucnz.'.!. : la rovina dei proprietar i e la esp ropriazio ne forzata di molti terreni per manc.. 'l.to pagamento delle impos te, Terzo ciclone veramente deva stat ore si ebbe I noÌ~ :- 1"aciCn7i1;f adC 1 trattat o di comm çr - - - 6•---- :._io~c'!n 2!,_Fra ~ ~ l' inizio <lei ~ tgzionis!;' ?...:_ Noi ab biamo anche per quest o la testimo– nianza d'un' inchiesta ufficia le: qu ella de l 1896 su le condizioni de lla Pubb lica Sicurezza in Sardeg na. Important issimo docume nto in quant o è cost retto a riconoscere che la sit ua – zione allarmante de lla pubblica sicu rezza in Sardegna, è collegata con una profo nda crisi economica. Nel periodo 1880-87 la curva dei deli tti è discendente, nel periodo 1887-94 è ascendent e. Nel 188,1 si ha nno 184 rapine, nel 188j se ne hanno 92, nel 1894 se ne hann o 222. Gli Omicidi eia 225 nel 1880 era no scesi ncll' '87 a 148 ma nel 1894 erano già divenu ti 211. I reati di falso nel 188o erano ,100, nel!' '87 erano solo 147, ma nel '94 erano 379. Le frod i in com mercio ncU' 87 era no 32, nel '94 erano 1.47. E si potrebbe contin uare. La cosa si com- 1 prende benissimo quand o si pensi che la Sa r– degna aveva già saput o conquistar e una buona posizione commerciale col\ forti esporta zioni agricole in Fran cia (I' espor tazione cli buoi e tori de lla sola provincia di Sassari rappre- , sentava il qua rto della totale esportazione italiana). · Att ila, in veste protezioni sta, soffocò que– sto magnifico movimento di sviluppo agr icolo e commercia le. Le rovine economiche non si contar ono. Tu tta I' Isola cadde in una terri– bile crisi da cui non hn pot uto ancora rial– zarsi. Sembra che que ste devastaz ioni sian o do– cumento più che sufficient e che il problema fondam enta le della Sardegna ò un problema politi co: creare una rivolta. civi le contro una politica iniqua e folle. l\'la noi dovrem o esami– na.re altre dev asta zioni ma teriali e morali. NI COLÒ F ANCl!LLO. Per Edoardo Giretti Per dar mod o ad a lcuni par lamenta ri di in – te rvenire a.I ban chett o in onore di Ed oardo Ci.retti , il Comitat o ha deliberato cli attendere la prossima riape rtura de lla am era. Il giorno preciso sarà fatt o ~oto mediante avvi so nei giornali cittadin i. li largo entu siastico consenso incontrato dalla opportun a e simpa tica iniziativa fa spe– rare che il banchett o stesso costit uirà di per sè un av venim ento po litico. Le adesi oni e iscri1ioni per int ervenire con– t inuerann o a ricevers i presso lo Stu dio Mast ro– giovanni, Via Cavour, 340 - Roma . Per il$SO)uta mancanu di ,p.ulo ,!amo c:ostrdll a rinviare al prossimi numrrl le dlscuu lonl con 211 amici Lan:illo e Valna.

RkJQdWJsaXNoZXIy