L'Unità - anno II - n.52 - 26 dicembre 1913

I Le - - pens1on1 A più ripr ese, durant e quest'a nno pas– sato, il nost ro giornale ha toccata la qu estione delle pensioni alla vecchiai a, denun ziand o i pericoli del sistema delle pensioni col tripli ce contribut o dei pa– <lroni, elci lavorat ori e dello Stato, e affer– mand o la necessità cli adottare le pen– sioni di Stato secondo il sistema inglese. Se si vogliono dar e le pensioni a tutti i lav orato ri - noi a bbi a mo affer ma to - non è affatt o necessario crea re una nuoYa mastodonti ca impalcatura amminist rat i,·a per la riscossione dei contributi di tutti i padron i e di lui/i i lavorato ri. Questa impalcatura già esiste nell'attual e si– stema tributario, che si può e si deve migliorar e, anche allo scopo di tro vare i fondi necessari alle pensio ni per tutti , senza che vi sia bisogno di mettern e su un altr o per qu esto scopo speciale. In altr e paro le, alle pensioni per tutti , se veramente si uoglfono per tutti, si deve provvedere impostandon e la spesa sul bilancio generale dello Sta to, così come ha fatto Loyd Georgc in l nghilterra. Per parlare di triplice contr ibuto - noi abbiamo affermato - bisogna ave re in fondo al pens iero un piccolo, anzi un grosso sottint eso, che non si ha il coraggio di metter fuori a un tratt o, ma che aspetta il momento oppo rtun o per rivelarsi. Chi inv oca le pensioni col si– stema del tripli ce contributo , pensa in cuor suo di dare le pensioni non a tutti i lavora tor i, ma a un determinato gruppo di lavoratori. Solament e in qu esto caso , infatti, si cap i~cc la necessità del tri– plice cont ,;bu to: trat tandosi di un pri– vilegio, che si concederebbe a un grup po speciale cli beniamini , non si potr ebbe mett ere lutt o I' onere del priv ilegio a -carico del bilancio dello Stato, ma si inviterebbe lo Stato a contr ibuire alla spesa solo per un terzo, e il resto lo met– terebbero in parti egua li i padroni e i lavorato ri int erc-ssati. E i beniam ini sa– rebbero, natur almente, gli operai delle indu strie, che sono i meno numerosi e si possono così content are con minore aggrav io del bilancio. E i lavoratori della terra rimarr ebbero esclusi anche da que– sta nuova conquis ta, e ne pagherebbero le spese. Sarebbe cura di qualche buon riformista , poi, dimostrar e che questo nuovo priv ilegio della minoranza indu– strial e è un « accont o )I, un « primo gra– dino• , un' «a nticipaz ione ,, un «avvia– ment o», di cui dovr ebbero essere soddi– sfatti anch e gli agricoltori, che non hann o avuto finora nessuna legge sociale, e non avr ebbero neanche questa, ma con– tinuerebbero riformisticament e ad aspet– tar e il loro turn o cd a.. pagare. Le due tendenze si sono manifestat e con gran de chiarezza, nella recente di– scussione sul discorso della Corona , per merit o dcli' on. Sonnino. E dopo que– sta gra nde luce gettata sul prob lema speriamo che nessuno dei nostri amici ,·orrà più biasimarci di essere « gente so– spettos..1.e incontentabi le •, come uno di t-ssi ci scrisse, allorchè ci ,·ide combat– tere il sistema del tripli ce contribu to come indice dc11a tcncle1na a creare un nuovo pri vilegio per gli operai indu– stri ali. L' on. Sonnino, come accennammo già ncll' Unità. elci 3 ott obre, considera le .pensioni per la vecchiaia a. tutti i lavo– ra/ori come lo strum ento oggi più adatto a conciliare la « fedeltà » della classe proletaria allo Stato e alle classi cliri– i;cnti dello lato, e per raccogliere così tutt e le forze del paese in un unico sforzo di espa nsione internazi onale e di mag giori ~pese miliatri. ~la a part e il fine imperialista a cui I' on . Sonni no vuo l diriger e l' istitut o delle pensio ni operaie ; a parte la impos– sibilit à in un paese, tu tt'a ltro che mi– liardario, come il nostro, di tro,·are oggi i fondi necessari e alle spese enormi di L'UNITÀ alla vecchiaia. una politica imperialista e alla spesa non meno enorme per le pensioni a tutti i lavora tori, anche se queste dovessero ridur si alla modesta somma di 30 cente– simi al giorno ; - non si pu ò negare ali' on. Sonnino il merit o cli avere collo– cat o il problema tecnico delle pensioni sulla sua vera ba~c. dimostrand o i van– taggi, che prescma per tt,lli ,: lavorai.ori il ~ sistema inglese, e le insidie che conti ene per il proletariato rurale e per le donne il sistema elci contribu ti. • Pc rchè l'is tituto delle pensio ni popo lari di Stato - ha detto l'on . Sonni no - possa pro• durre i suoi effetti poli tici e socia li col mag – giore cointcrcssamcnto mora le del popo lo alla vita ordina ta dello Stato stesso, occorre che esso soddisfi ad akunc condizi oni : « 10 che esso abbracci tutt a l' intera popo– lazione, m asch ile e fcmm111ilc, che non goda di un dc tcrmin':ll0 stat o d 'agiat ezza economica, su– bordin ata ment e alle sole condizioni di età, di citt ad inanza e cli residenza eia. fissarsi da lla legge, o senza distinz ione né di genere di oc– cupa zione, nò cli altro ; • ,zo che non faccia dip endere in alcun modo la pensione minim a cli Stato eia cond i– zioni cli prevcn th•i versame nti liberi o for- - zosi da pa rte del pensi onando o di altri per lui ; pur essendo regolato in modo da non rallenta re in nulla gli stimoli alla previdenza individ uale (comme11ti) ; t1 3° che esso comprenda le generaz ioni che hann o già oltrepassata di molto o di poco il mezzo del camm in di nostra vita ; cioè che abbiano già varcata la soglia della vecch iezza al tempo della sua introduzi one o che entro il prossimo venticinquennio sian o per varca rla. • Occorre sopra tutt o non dim enticar e che, pe r quant o la previdenza indi vidual e sia una uti lissima e santa cosa e meriti di essere in– cora ggiata e fomen tata, i dov eri dello Stato liberale moderno sussistono an che cli fron\e agli impr evidenti e ai deboli, cio~ anche di fronte a 'coloro i qua li si trova no, per le conci{. zioni genera li dcli' ambi ente sociale, nella im– possibilità materi ale e mora le cli esercitare la previdenza. N~ voi avete dato meno diritti di vot o e di influenza direlta sulla cosa pub– blica r\gli imprc, •idenli che ai previdenti , onde deriva pers ino un alto interesse politico che anche nei primi si sviluppi il sentimento del loro cointeressamcnto nella stabilità dcli' or – ganismo statale . Fidando, inoltre, solla11to 11el/a assicura:io,ie obbligatoria, si lascerebbero fuori coloro elle sono pilì vici ni alla veccl,iaia e non pot-rebbcro p1l1 assicurar si, COLORO CH E VI– VONO DI I.AVOKO SALT UAftlO I~ !'<ON ORG AXIZ - 7.ATO, COME GRAN J'IARTE 0 l~L PRO LETARIATO HUHAL E, E LA QUAS I TOTAI.ITÀ l) ELI.E D0!-:1\E, il cui contribu to cli lavoro sociale si esp lica entro la cerchia delle pa ret i domestiche •· A queste osservazioni di una evidenza cristallina nessuno ha trova to nulla da opporre. O, per meglio dir e, I' on. Gio– litti ha semplicemente dichiarato che • bisogna procede re a gra di •· • Credo sia errore fare delle promesse, che non possono essere immcdiat:t .mente mante– nut e. :o;on potrei, quindi , accetta re la proposta che ha svolto con tanta diligenza r on. Son– nino. Sono invece dcli ' avviso espresso dal – )' on. Bissolali che, in mate ria di pensioni, quando questo problema si dovrà risolvere , non si possa fare astra zione sia dall e previ– denze degli opera i, SIA DAI CON TRll3UT I DE– GI.I INl )US TRIALI. Sarebbe error e grave, a mio avviso, sopprim ere ogni ingcrcnrn privat a fa . cencio dello Sta to una provv idenza per chi non pe nsa a sé stesso ,. !\cl parlare dei soli contributi degli in– du striali , I' on. Giolitti ha rivelato a un trat to il fondo del suo pensiero. Egli in– tende pro\'Vcdcre alle sole pensioni de– gli opera i industriali, e fermi lì. Ecco a che cosa mira , dunque, la glorificazio ne delle iniziativ e individual i e il sistema dei contributi : a crea re un nuovo pri– ,·ilegio per gli operai i111/ustriali, in un paese clo\'e il proletaria to agricolo forma la enorme maggiora nza della classe lavo– ratri ce, e non ha nè I' i!,tituto dei prob i– viri , come l'h anno già gl' industriali, nè una legge sugl' infortuni del lavoro, come l'hanno già gl'in dustr iali, nè scuole in nu– mero sufficiente, con1e le hanno già gl' in– du stria li ; non hanno insomma ancora nulla, assoluta mente nulla di quanto - sia pur poco - hanno già conseguit o gli operai industru ali. Nell' ott obre passato, allorchè I' on. Luzzalli sul Corriere de/111Sera si fece ava nti a deridere i sci soldi cli pensione per /11/ti i lavorat ori propost i dall' on. Sonnino, e ad esaltar e i san ti principi della previdenza indi, ·idua lc, e a glorifi– care i meriti del sistema clrll' assicura– zione obb ligatoria formata dal tri plice contribu to degli operai, dei cap italisti e dello Stato, e ad affermare che alcuni • fra i socialisti italiani più ava niati in colloqui confidenziali (sic) con I' on. Luz– zatti alt ro non chiesero che l' assicura– zione obbligatoria per le malatti e e la vecchiaia col concorso dei tr e fatt ori suaccennati ,., e a proporre che cc per far subito qua lcosa di buono » si comin– ciasse intan to coli' assicurar e qualche pri– ma~cat egoria di lavo ratori - è questa la ·tatti ca degli « avvi ament i 11 riformi– sti I -, noi domandammo chi mai fos– se questi « socialisti più ava nzati •, così corrivi a sacrificare i diritti della int era classe lavora trice al pri\'il cgio di qualche catego ria opera ia. E notavamo, senza mera\'i glia del re– sto, come il primo plau so alla prpposla dell' on. Luzzatti fosse partita da un giornale socialista , dal Lavoro di Ge– nova, il qual e tro\'a, ·a anch'esso irri– soria la misura della pens ione proposta dall' on. Sonnino, e si dolcrn che questi « per giungere a un così bel risultat o prescindesse dal sistema del tripli ce con– tributo e volesse app licare il sistema in– glese, che sarebbe plausibile soltanto se lo Staio disponesse di tali f ondi da dare 11,;ia pen sione seria n. Ed ecco che ora I' on. Ciolitti afferma che dello stesso suo avvi so è I' on. Bis– solati . Sarebbe questo il segnale di un' a– desione ufficiale di tutto il Par tito socia– lista riformista al nuovo pr ivilegio, che I' on. Giolitti si prepara a largire ali' a– ,·angua rdia industrial e del proletariato it .1liano: adesio ne, contro cui ci sembra difficile che non si ribellin o i riformisti meridi onali , e special ment e siciliani, an– dati alla Camera come rapprese ntanti di un proletari ato qua si esclusivament e agri– colo. Ma è poi propr io vero che esista que– sto consenso fra I' on. Giolitti e I' on. Bissolati ? Per qu ant o consta a noi, I' on. Bisso– lati non ha mai manifestata altra opi– nione sulle pensioni per la vecchiaia, al– i' infuori di quella, che t roviam o nel suo discorso del 10 dicembre ultimo scorso : t1 i:: possibile. per esempio, non occuparsi ormai de lle pensioni opera ie per b. vecchia ia ? E, sia che si adott! il sistema del triplice con 4 corso, sia quello proposto clall' on. Sonnin o (e io sono per il primo sistema), il peso sarà sempre enorme . Ocrorre inultr c provvede re ali' assicura zione contro le malattie e que~ta non pot rà non costar e parecchie decine di mi– lioni ; occorre provvedere anche ali' cste n– <;.ione de lle assicurazi oni contr o gli infortuni ai 1avora tor i agricoli. Noi non possiamo conti – nua re a fare una legislazione socialr- limitat a solo agli add etti alle industrie e non ai lavo – rat-ori agricoli. util e solo al Sette ntri one e non al Mezzogiorno (Oe,u, ! JJr<wo ! Apprnva– zio11i) •. Se non c' inganniam o, l' on. Bissolati non ha ben fissato ancora il suo pen– siero sul problema delle pensio ni. Pur preferendo il sistema ciel trip lice cont ri– but o - perchè questo è stato il pcn iero prc\"alcntc sen:a discussione nel Partito Socialista negli an ni passati , quando i soli lavoratori indu striali scmbra,·a no usurp are i diritti della int era classe pro– leta ria -, pur continuand o ad accettare , ca Gino Bianco 433 dicevamo, la prefe renza tradizio nale, ci sembra che l'on. Bissolati non si sia l, n– cora formato d el problema un concett o, diciam cosi, ferm o e definitivo . );oi, anzi, vogliamo sperar e che egli, ave ndo affermat a con tanta sicurezza la neces– sità di non continu are più a fare legisla– zione sociale , limitala solo agli adde tti alle indu strie e non ai lavorato ri agri– coli, ut ile solo aI Sett ent rione e non al :Mezzogiorno ,,, sarebbe con noi in pr ima fila a combatte re un sistema di pensio ni per la vecchiaia, che non cont emplasse tutti i lavo rat ori. E chi adotta il pr in– cipio della pensione per tutti , non può non abbandonare dopo breve riflessione ogni pre ferenza per il sistema dei con– tributi, che - lo ripetiam o - sarebbe in questo caso una complicazione farra – ginosa e inutil e. :\la come che stieno le cose, noi rit e– niamo necessar io che il problema venga discusso a fondo e pubb licamente una buona volta, per evita re equivoci e im– pro vvisazioni parl amentari. Ecco un argomen to, che trattalo in un Congresso cli radicali o di repubbli– cani o cli socialisti con la testa sulle spa lle, interesserebbe la classe lavora– tr ice, cominciando dalle donne, assai più che le eterne logomani c sul ministeria– lismo, sull' anticlericalismo, sul rivolu– :zionarismo e su tutti gli altri pcrditempi in ismi. E fissata su due o tre di ques ti probl emi concreti la linea precisa di pen– siero e di azione di un par tit o, molt e que– stioni astratt e di tatti ca sì troverebbero conseguentemente risolute assai meglio che non possa avvenire dopo anni e secoli di discussioni ast rologiche su formu le, tendenze e alt re inutilità consimili. Ag ricola . A giorni uscirà la seconda ristampa elci primo opuscolo delf' UNITA' " Per un programma cli azione democratica tt clell'on. An ton io dc V iti de Marco, con la risposta ai contra ddittori contenut a nel n. <il del– !' UNITA' . Sarà posto in vendita dalla nostra Amm. af preuo di C. nt. 15. Agli assidui non abbonati. Il ,iostro giornale ha u11 largo numero di le/Ieri nffn.io, 111ti e fedrli, che però trascura110 di abbonarsi. Eppure tutt i smrno che la for:a di un pe– riodico settima11nle risiede solo ,ugli ahbona– tnmti. L a vendita al mi1111to rappresen ta per le 111mnim'stra:.io11igior,ra/istithe ,m a causa di forti passiv ità e di noie i,rfi ,ritt, anche qua11do i rive11ditor·i so,io p tmtu ali nr.i paga menti e 1ion trovano oppor/11110 intascarr usi tutto il pr ovulto ,/e/In vtm lita, il chr accade t.ropp o spesso. Il 11ostro giornale, pe r vivere, ha bisogno di 2000 abbo,wti. Se 1110/ti dei nostri lettori non abbonati facessero il piccolo sforw di abbonarsi, la co11ti11unzio11t del l(Ìornale sa– rebbe assicurata. 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