L'Unità - anno II - n.48 - 28 novembre 1913

continuam ent e fra i piedi nella stessa ~lilano, sia sott o forma di Trani e Bar– letta in tutt e le osterie proletari e, sia sotto forma di 'piccoli borghesi non sempre pulit i, in tutti gli uffici pubbli ci nei quali e' è poco da la,·or arc e meno da man giare. e una pagina di Petruc– celli della Gattina . Ma e I' on. Turati si desse la pena di leggere il volume che Marco )l inghetti stampava nel 1882 su I partit,: politici e la loro -ingerenza ·nell'ammini strazione, o se leggesse i discorsi che Silvio Spa– venta fece fra il 1877 e il 1880 contro il malgove rno della Sinistra (S. SPA– VENTA, La politica della Destra, scritt i e discorsi raccolti da B. Croce, Bari, La– terza, 1910), si av vedrebbe ben presto che gli stc si guai, che egli allr ibuiscc oggi alla buro crazia meridi ona lizzata, era– no dep lora ti altament e più che tr ent a anni or sono. E può risalire anche più in là. Tr o– ,·crà qualc osa di assai simile a quant o egli ha scritt o nel 1913, nei Moribo11tli th Pala zzo Carignano, che Petru ccelli della Gattina pubbli cava nel 1862, cioè quando i pubb lici utTici era no ancora monopolio qua si assolut o delle « razze superiori », Ecco, a tit olo di curiosità , la gusto– sissima pagina del Pctru ccclli, nel testo che Giustin o Fortunato ne ha or ora ripubbli cato per tipi del Lat crza (pag. 8 e scg:). È un deput ato, che racconta le sue trib olazioni : « Il bar one Coleiti , in casa de l qu ale io pas – sa i, tredi ci anni fa, esse ndo in \'iaggio, una not1e. si ricorda d i mc e mi chiede gli faccia ottenere il pos to di Maggiord omo di Sua ~lac – stà Vitt orio Emanu ele 11, il re riparatore. Il :;igno r bar one occupava lo stesso posto alla Cort e de l sov rano detron izzato! Gli rispondo che re Vitt orio e! un gran borg hese. il q uale non ha cli qu este ca riche nella sua Corte. L'a– mico bar one replica che io sono un ignorant e e un ingrato .... « Il signor parr oco m i chiede una sovven - • zione per il campani le del villaggi o. che non gli pare così finito come qu ello della catt e– drale di Milan o.. Il signor mio compar e mi prega di sollecitare presso i mini stri al– cune istan ze, che egli si diede la pena cl' in– di rizzar loro. Il mio comJ)arc h1 ritenut o per ventiqu attr 'o re al Corpo di Guar dia , nel 1848: e dal '6o egli si rep ut a furiosam ent e martire. E poichc! ha rit enut o e ritiene di av ere og ni spec ie di ca pa cità, ha domandato al gua rda si– gilli un posto di consigliere alla Corte di Cas– sazione, al mini str o dcli' interno un posto di consigliere di Stato. al Ricaso li cli anda r pre – fetto, al Bastogi di essere dir ett ore gene rale, .il Dc San ctis. infine, una ca tt ed ra unive rsi– taria per insegnar vi il dialett o de l suo e mio paes e, che egli riti ene sia una lingua primit iva . Hispo ndo al com pare che le sue doma nde sono tutte mod cstiSSime e perfe ttame nt e legitti me, ma che, per il moment o, non vacano post i. Il compare repli ca che io non ho mente ne! cuore, che essendo un s0<ldisfatto. non mi cur o pit'1 dc' martiri .... E non " e ne e! una, una sola, che non finisca co l dar ci l'onorevo le inc.lrico di pit occare c1ual che cosa I.la ' signori ministri ! 11 deputato è il domestico, la serva de' sig11ori elett ori .... Pur e, esse nd ovi semp re fra tante avidit:\ qua lche rag:iovc,·o lc doglian za, ' qual che torto da far riparare , terminata l'este– nuant e bisog na degl i L:flici, ecco mi in giro pe r i !\lin istcri . 1 colleghi, le perso ne indiffe– rent i che •mi ,·cggo no entrare in quell e anti – cam ere. mi gua rdano in modo signi flcati\'O: so no di Sinistra, e il mormorio che si lc\'a \' UOI dire: non ve lo dicc,·o io ? egli emigra !... 11 ministr o, dal c.1.nlO suo. mi ricc,·e con un L' UNIT À di perfida cortesia, e non si lascia pr ender e ali ' amo . i\la gli uomini forti son essi num e• rosi ? Ecco qui un buon borghese, pio\' ut o di riti o dal fondo dalla Calab ria o de lla Sici– lia, un povero diavo lo, che ha sempre consi– derato un mini st ro come un esse re sov ran o. • Or mettet e cotesto sère negli arti gli d' un mi– nistr o scaltr o, de l Perm:zi. per esempio. Il mini st ro lo "olgc rà, lo rivo lgerà, lo amma lierà, qu el pret eso deputato di estre ma sinistTa ; e qu esti tornerà via dalla ,·isita abba cina to, c..1.ngiato, mistificat o, dicend o dent-ro di sé, in cosc ienza: - non son poi cosi tri sti, qu esti signori !- E null a dico come debba sentirsi ri– mescolat o un depu tato, qu esto povero Adamo sott o I' a lbero della scienza !, se ha il padr e. il fratello, un par ent e <1ualsiasi cui .s' int eressi e il qual e si trov i· preso nel vischio del bud– gel.. Il ministr o lo sa : anzi , egli ha la feroce volutt;\ di chied ergliene conto, sebbene uon l'abbia mai \'isto , ed' informarsi se è co nte nt o del suo destino . Il ma lca pitr,t o dep utat o de lla oppos izione , che rumina per l'app un to un prossimo discorso con tr o il min istro, pr e(cri– rebbc addirittu ra d i esse re al pos to di Sa n Lo– renzo su la gra ticola ... Or in tu tt a la Camera non sono venti de put ati, i quali non ab bia no, di rettam ent e o indirettam ente . pe r mezzo dc' loro fam iliar i, un punt o di contatt o col bilancio de llo Stat o. Un mh,i sJro flbile, che sapesse il suo Guizot a menad ito, darebbe ali' Europa il singolare spettacolo di "" Par– lamento senza opposizio ne, proprio come qu ello di Fran cia , ovvero sg raverebbe il bilan cio di par ecchi milioni, bastand og li dire : - Signor dep utato, Ella e! uomo indipend ente , perc hc! , siede alla Sini str a ; ora. poichc! il pubbli co malevolo pot rebbe sospetta re del disint·eresse di Sua Signoria , io Le vengo in ai uto: Ella è funzi ona rio, Suo pa d re è ma gist rat o, Suo fratello è prefetto : io colloco tuti ·' e tre in dispo nibilità . - Eh !, crede te voi che gli eroi pioverebbe ro su· ban chi della Sinistra , sotto la min accia cl' un discorso cosi eloquente ?.. Eb– ben e, nè i parenti nè gli am ici nè gli elet– tori si curano di tutt o ciò. Essi desidera no, non uno cccc thiat o. un deput ato libero . indi – pend ente.. che chicgga e ott enga de' piccoli servigi da ' ministri, e faccia tutti i loro a ffar i ! Ignora no sotto a qu al fuoco incrociat o, ogni giorno. essi met tono il povero deput a to con le quindici o venti let tere, che gli ·cap itano da tutii gli angoli cl' Itali a Pctru ccelli della Gattina , come si vede, pre sent ì fino dal 1862 il cc Parla,n ento senza opposizione » cieli' on. Giolitti. Se il riformi smo nostrano non fosse stato ancora in mente Dei, a,·rehbe forse pre– sent ito anche il ,e Parlament o con la oppo sizione per burla », assai pi ù co– moda per il « mini str o abi le 11 che. non sia la evident e man ca nza di opposizione. E anche di que sta forma ultrap crfczio– nata di degeneraz ione parla,n entar c av rebbe ind icata la ,·era origine nell'ac– ccntf amcnt o ammini strativo, e nei le– .garni di mutu o favorcggian'ICnto che sul terreno dcli' accentram ent o amm inistra– tivo non possono non s,·ilup parsi fra mi– nistr i, bur ocratici , elett ori e dep11tati.... anche socialisti. S pectato r. Gl' italiani di Fiume e il problema scolastico. Le scuole popolari. italiani , sare bbero sufficienti da tr e a qu at- Fiume . dir ettamen te an nessa all ' Ungher ia , tr o scuole de l gove rno per gli ung heres i. Ora dall a quale però geografica mente la separa la ..se gli ungher esi. scmi:a eccez ione. freq uen tan o Croazia. con un bu on n11~1ero di croati - circa le loro scuole, altr cuant o non possi:-imo dir e 1111 terz o della po pola:-.ionc - in casa, div isn politicam ent e da gli altri italiani de lla mona r• chia au stro-unga rica, e! ridotta alle sole sue degli italian i e delle loro scuole. Il Governo, ci vuol )>OCO a ca pir lo, non tiene le sue scuole solo perchè i relativa ment e pochi ungheresi forze per comba tte re co ntr o le insidie che il po$S. .1.no essere ed ucati nella loro lingua e governo ungh erese.. da unt pai;lc, da U' ~ltr.a i '-" n~ ~1~ itci,..clcJla loro_çn\wra ;...ina v.u.o.k. con croati tendo no di continuo alla Mia ital ianit à . un; v<ll~ ,. concorrc,11.a al comun e, obbli ga re, Il mez:-o pii1 efficace. dir ei qua si I' unico mezzo nei lin1iti...del po.-.sibile, i giovi neni italiani (' di difesa so no le scuolç italiane che il comun<', delle altr e .1,1azionalit h che \'Ìvono a Fiume , so tt o il co ntr ollo del gove rno, mantie ne. a frfqu l!ntar c sin <lai p1imi anni le sue scuole, Fin o ali' anno scorso il comun e non ave - ch 1 cl6'Vrchbcro agir e - e spesso ci riesco no - w, altr e ~cuolc che le popo lar i : in tutt o. come · mev,o cli magiarizzaz ionf". Il Gove rno non ca lcolando un pa io d' asili infantili , do – dici : dicci element ari e du e • cittadine • ; scuole popola ri superiori. q ueste, che hann o un po' delle tecniche e un po' delle elemen• tari it aliane. Ques te scuole sono cosl distri – buite : in cittb una citt adina e d ue elemen – tari maschili e alt,·cttan te e tali femmi nili ; nel territ orio una elC'mentan: masch ile e un ?. femmin ile e qu at tro element a.ri miste. La lingua cl' insegnament o vi è l'it aliana, però nelle quart e classi delle elementa ri s' incomin – cia l'in segna.mento de lla lingua. un ghere se, co– me materia libera, che div cnt.i obbli gatoria nelle cittadinC' . Ma per ogn i scuola ita liana che apre. il co– mun e, ceco che il gover no ne ap re un a un– gherese, sicchè ogg i di fronte a sci scuole ita – lian e che il comu ne ha enrro la citt à, altr e sci ne ha il ,:::ovcrno : un a citt adina maschile e un a femm inile , una scuola femminile supc 4 iiore (specie -di . scuola media ,ti set class i, dell e <1uali le due ultim e corrispon dono ali' in– circa ai pri mi due corsi de lla scuola normalo) , j lleU:\, c. \lpve può , pi1'1o meno ape rtamc ntc– mina ~ia i _genit ori pcrch~ ma ndi no i loro flgli1i . nelle scuole un gheresi. Così i dipcn – de~t-i, rlirctt i o indir ett i, de l C:ovcrno devo no. per e1•t1arsi ,ioie e molest,c, inscrivervi la loro pror\ : altri , pensa ndo 1..he, pe r proseg uire gli st udi •o per entrar e in qualch e ufficio dell o Statoc i giov inetti avra nno bisogno cli cono• S\erne la lingua ; alt-ri, che non hanno una chiara coscienza nazionale - e a Fium e non .. ce ne so no pochi - per il se mplice motiv o che '" ~ uola un~hercse è una cinqu an tina di pa ssi pii1 vicina a casa loro, che non I' italiana ; altri anc ora - bisogno<:.i - perchC: i figlioli vi ricevono i libri. tutt i i requi siti scolast ici e mag.,. i anr hc le scarp" e il vestito; altri in fine lperchc! la scuol:i. dello Stat o è pii1 nuova e piìi bella che qu ella ciel co mun e. E così av – viene che, mentr e a rigor d i log ica le scuole ungheresi dovrebbero a,cr e p('ICO pili d'un ter"z~dc l numc,·o dei frequenta nt i delle scuole ita h~n<'. ne abbian o hcn du e terzi. 1 l~eiò oltr e ag li italian i r agli nn glwr csi, poi una elementare ma schi le e una km minilé J,'i(lm\! alberga in sé ben 15.fl $8 t ra croati e e una mista . ~ cl territ orio il gover no J)OSSied -,.e sl~,1 ni -- i cro."lti per l::1 magg ior pall e aLi- sinora due scuole sole; miste, ma altr e sono. proge tt a te. In qu~t c scuo le go,·crn ativc tut to l'inseg na– ment o procede in un gherese : vi si insegn; ~ pe rò anc he. co me mat eria ordinari a e obhJ' 4 ga tor ia , I' ital iano .... ~la co me! Logicame nt e si dovrebbe sup porr e che J0-'"' • tanti del territ or io - i <1uali daranno an ch'ess i qualche migliaio di scolari. Ora siccome scuole ~u'\•o,a Fiume non cc ne sono, e finora t riu scito ..-o.I cotnun e cl' impedi rne l'i!--titu zionc pita \'Oltf" sorriso fine e sa rcastico su le lab bra. (:: cor- .,, sc uole italian e venissero frequ entate da fan~. tese, tr oppo cortese; mi fa degli elogi, che ciulli ital ian i. e le unghcre,.,i eia unghc-rc,;. , tcJ\~ ~a, cosi gli slavi de\'o no sceg liere tra c.1uellc del ~ nnm e e quelle de l Gove rno. I pii1, qu elli del trrrit orio. dove contro a sc i scuole ita liane, .st3•itlo tluc 5"lc ungheres i. frequ entan o natu– ral ·.!nte le prime. a meno che non prcfe1i– scai varcare il confi ne e freq ucnt ·are le sc uole dei ki ni comuni sla,·ì. Que lli della citt.'t , se non ~~i tr o,·an o in alcun rappor to di dipen– dcn iJ al C.overno. preferi scono le ita liane; e cosi. fanno pure i poc hi tcdc-schi dimora nt i a F'iu n,t· ha nnò l'ari a d ' un rimprovero, a,·cnd olo io il giorno prima attacca to a fondo. Egli si mostra dispo ~u-..simo a darmi sodd isfazi one . ~ on e! JX>5S-1bill• esse re più amabile, pili semp lice, pH1 in, muan te , più adula tore. Giu stifica J>Cr– fino I miei attacc hi dei giorni innanz i.... t:n uomo ,ne è in guardia contro queste trappo le a G1 I n\'ece non é cosi ; e de l resto , se c~ ì fosse, il numero delle scuole ungheres i in propor 4 zionc a quello dCllc italiane s.irehbc esage ra to. che! su 49 .SOò abitanti che Fium e conta . se– condo il censiment o del 19 10, t.roviamo 24.z.11 italia.ni di fronte a 6.. 193 ungh eresi . Sicchè accanto al le dod ici sc uoi~ com unali pe r gli Ed ora un po' di srnt isti ca. Prendo i dati 417 d cli' anno scolast-ico 1909- 10, che ho potut o ave re pili facilment e sott 'occ hio. In quc ll' ann o le scuole pubb liche popolari di Fium e furon o frequ ent ate in tut-to da 5.924 sco lari . Di que sti 3.723 frequ entar ono que lle de l Comun e, i .20 1 qu elle dello Stato. Le scuole com unali di città ebbero in tutt o 2.,rz9 scolari. qu c.'llc del territorio , .29,i : le un gheresi di cit tà 1.70 1, de l t-crritorio 500. Dei 1.70 1 scolari cieli~ citt:\ 683 era no un ghe– resi, 567 it-ali:rni. 130 tedeschi, il resto sla\'i : dei 500 ciel terr itorio ,Go un gheresi, 113 it a– liani, 41 tede schi e il resto slavi. Sicchc!in com – plesso un bu on ter zo degli alun ni de lle sc uole gove rnative un ghe resi sono italiani . Per ò, se le scuole elemen tari del co mun e sono piì1 fre– qu enta te che qu elle del Grwc rno, non \! cosl delle scuole cit-tacline. I.e scuole ci t·tad inc ita– lia ne contavano insieme 532 scolari (308 ma • sc hi e 22.1 femmin e). qu elle dello Stat o 677 (335 maschi e 342 femmin e). Di <1uesti 6n , un gheres i 284 e 1 89 ita liani ; poi 6,-; tedeschi e il rc.'sto sla\'i . La racione pC'r cui qu este sc uole popo lar i superiori gov(' rnativ c son piì1 frcc1uent atc che qu elle del co mun e. ~ il fatt o che qu elli che vogliono proscg·uirc gli :--lud i o nC'lla scuola nauti ca o in quella di comm ercio, che so no dello Stat o e q11i11diun gherc.,;:i, o in 'l U.tlchc scuola norma le - e chi non la fa in Unghe– ria ha poi non poc he brighe - devo no co no– scere I' unghe rese, che, 11n 1 uralmcnt c, nelle scuole del comun e non viene insegnato in quella misu ra . I':: vero che i ragazzi italiani uscendo da qu elle scuole non sa nno altro che l' ungherese, o. neppur qu ello come si dev e, mentr e de lle altr e mat erie, loro insegnate in un:-. lingua che non e! la loro, hann o noz ioni molt o vagh,~ e imperfe tt e. Ma che importa ciò ? Le sc11olc del Gove rno non sono fatt e per istruir e, ma 1>e1· magiar izzarc . E allora ta li risultati sono· sufficienti. V IGILAN S. GIUS. hATE~Zll & flGhl - Ba11i EDITORI PUBBLICAZIONI VARIE OLIVERO F. Saggi di t, lleralara in– glese, Voi. in-8 di pp. 676. L. 5.00. Lo stud io in It alia della letteratu ra in 4 glesc par e qua si ap1)Cna limitat o come soli– tar io elega nt e esercizio d' ari stocrati ci a ma– tori per dilct-tazionc vagabonda. e i poc hi suoi cultori. volgendosi al pubb lico, son pe r lo pi\1 impa cciati nella necessit à di fars i iniziato ri per chi voglia pii1 passegge re ri– ve lazioni che anal isi di cr itica. Ma Federico Olivcro è conoscitore S(jnisito e profond o per lungo contatt o spiritua le, della liric..1. ingle se dcli' età romanti ca e ciel ph'1 pro~– simo period o,~ veram ent e un o st udi oso ,l' in – tellige nt e cultura e d i raffinato gusto este– tico ~ensibilissimo, del quale i sagg i, sia che egli ind ag hi le relazioni e inHucnzc della let– teratura ita liana sull' inglese, il cu i ed ificio è stat o detto fondato in gra n part o su mal c 4 riali itali ci, o l'ammirazi one dant esca nel Colericlgr, in Lcigh l-lunt, nello Shcllcy, o il fascino de l nost ro pae sagg io nel Word• swort h, nello Shcllcy e nel l<ca ts. o sia che sott ilmente riallacci spii ituali corrent i e va – ghi ,·appo rti lirici, o r he studi l'art e e l'anima di Roberto ll rowning, del Mercd ith . de llo S\\inburne. di Walte r Pat er e cl' altr i pi\1 recenti, sono pregevoli altam ente per fine pcnct r:izionc critica e leggiadra dc lic..1.tezza di senso arti stico. I.' Olivero sent e sc1uisita• ment e la simpatia suggest iva cl' una poe – sia eh' è non meno di pa ssiona lità clilet– tosa che di penosa spirit uali tà ideale, fatta di visioni di vita in una lumin osil!l cli sog no. e acutam ent e sa cogliere la anch e minim e sfumatur .c irid escent i che nella pa rola se– gnan o ap r>ena un br ivido della fant as ia . Perciò la sua crit ica è ari stocra tica ment e fine e spiritu almen te int ensa, ricca d i cul– tura e \oibr at ilc cl' emozioni ; e i,i res pira nel volum e in un 'at mosfera di alla idealità lirica, attrav erso cui in vapor osità diafana !-!Orgono e risuonan o fanta smi cd echi di lontan o fascino in vari sq uar ci acconcia– men te tr adotti dai poe ti che l' aut ore ci fa c('lnoscc re, anzi coi qu ali ci fa entr are in intima co muni one cl' inte lligenza e cl' amore. 0lrl1trc comml11loal e n1II • alla Cau f41trlu OIUS. LATERZA t FIQLI. Bui . Abbona mento speciale per una serie d( numeri successivi: dieci centesimi per ogn( numero .

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