L'Unità - anno II - n.45 - 7 novembre 1913

L' U N I T À Per una riforma dell'amministrazione militare · Quando si pensi che lo stato di pre,·i sionc della spesa del '.\tiniste ro della Guerra per l' eser – cizio in corso t) di circa 4 16 milioni, che le guerre odierne trova no le magg-iori difficoltà nella parte che riguarda il vctto,·agliamento delle truppe, ve rr ebbe fatt o di pcn s.."\rc come l'ammin ist razione milit are doves se essere l'og– gett o delle cure piì.t amorose da parte di tu tto l'ese rcito. il quale dovr ebbe farne un organi– smo vigoroso e sano , capace di spendere, col ma ssimo profitt o, i tant i milioni , che lo Stato <l~tina alla diresa del paese. In Italia poi, pii1 che altrove, si dovrebbe te nere l' occh io fisso all'amm inistrazione mi– litare pcrchè tutti , anche i combattenti, do– vrebbero pensare che, in un paese, dove cosi scarsa è ancora la ricchezza nazionale e tanti sono i problemi da risolvere, è sacro dover péi1sarc quale eno rme sforzo faccia lo Stato, per mettere insieme i due miliardi e per dcdi • ca.me q uasi un terzo a lle sole spese milit ari. Certamente sarebbe stato assai bene, cosi a lmeno la ·penso io, che si fosse asco lta to la voce di coloro che sosteneva no dover l' Italia prop orzionar e la forza armata alla sua po• ten zia lità econo mica ; ma nel pa rlament o si ap plaude facilme nt e quand o, spontane amente, si ubbid isce al moto della coscie nza, salvo poi a disdirsi ali' atto della votaz ione, dopo che il potere esecut ivo, con la paura cieli' igno to cd il lavoro di corridoio, ha fatto dimenticare le evidenti ragioni, che pare,·a dovessero trionfar e. Forse mi ingannerò, ma ancora oggi io penso che I' Italia dovrebbe limitare le sue -spese militari, creando un organismo, piccolo sì, ma solida ment e costi tuit o e riccamente do– ta to, rinun ciando, almeno per il momento, ad ogni sogno imper ialistico, e accontentan• dosi di essere la prima delle piccole pote nze e non l'ultima delle grandi, per 1 lavora re in SÌ· lenzio, e conqui sta re a poco a poco con I' au · men tata pote nza economica, quella posizione in cui ogg i si trova per forza e con grave disagio. 1\14 contro il nostro deside rio, se non sor• scrann o, nella nuova Camera , delle resist enze insperate, è quasi certo che i cont ribu ent i do• vranno preparars i a nuovi e non indifferenti sacrifici,, specialmente per rinforzar e i b~lanci militari. Di . fronte a qu c5ta realt à, lasciand o ~tare i lontani idea.ii , è più utile pens.1.re che, maggi,,re dovendo C"SSCre la sJ>(Sl per r cscr· cito, maggiori dovrebbero essere le cure per 1' amministrazione milit are, perchè il primo dovere d' un soverno onesto è qu ello di non ·sperperare neppu re una lira d<.-glienormi sa• crific i, che si richiedono al popolo italiano, per i maggio ri armament i. !\la l'ammini strazion e militare com'è ora costituit a, si trova nella impossib ilità di dare qu ei risultati, che si desidera no, se non la si -orga nizza diversamente, so non le si dà qu ella forza. che le è estr emame nte necessa ria p<.-r ~istere all e corre nt i 0'3tili. L'ordinamtnlo attualt. Oggi l'amministrazi one militare ha un or• gano cen tral e, il Ministero della Guerra. che, per avere accentra to un enorme kn-oro, è di· venta to vast o al di sopra cli ogni imma gina• zione . f;; un vero esercito fat to di lx>rghcsi e cli militari , que llo che, alle dodic i di ogni giorno, sfila regolanncntc dalle due uscite del palazzo del )lini sie ro della Guerra. E quasi tu tt o que l persona le ~ costit uito eia gente che nulla sa dei '-Crvizi che è chiamata a dirigere o li conosce soltanto sulla carta perchè mai ebbe occas ione cli attuarli a contatt o delle trupp e. Gli orga ni locali veri e propr i clell' ;:unmi• ni.strazione milit are sono i corpi dcli' cscrcitp, pcr chè, teorica.ment e, sono essi che do,·rcb• bero sod disfare a tutti i bisogni delle truppe. Se non che, non pote ndo i corpi provvedere , in guerra , per cont o prop rio, si sono dovuti cre:uc , fino dal tempo di pace, quegli enti ammini strati\'i , destinati a sodd isfare i biso· gni materiali dclr C<,Crcito, enti. che sono rap • presentati da gli uffici d' arti glieria , del geni o ,de lla san ità e elci commi S&"lriato e che, in ul• tima ana lisi, posso no considerars i come i for– nitori dei corp i. L'organo ccntTa le che, per quanto riguarda 1no le funzioni di comand o, corrisponde con po• chi organi territ oriali, ammini strativamente invece, si rivolge dir ettam ente a tutti i c6rpi e agli enti speciali, di cui si ò fatto cenno. Non è que sta una organizzaz ione innat-nralc , corolla rio elci grande accentrament o e che pro• du ce un lavoro enorme e poco produttivo? Ufficiali combatltn ti e amm inistratori. Pr esso i singoli corpi inca.ricali dcli' amm ·i• nistraz ionc sono gli ufficiali combattent i, coa• diuvati, per eccezione, da qualche ufficiale te• cnico ; e, negli organi special i, ufficiali d' ar• tiglieria, del genio, med ici, veterinari, com• miss.ari , cli sussistenza e cli amministrazi one, aiutat i da personale civile. Tutti i serviz i spe• cia li poi sono sott o 1: alta aut orità e la sorve• glian za dei coman di delle grandi unità ter ri· toria li. Pcrchè l'ammin istra zione che aiuta sì le operazioni militari , ma non fa parte di esse, viene affidata ad ufficiali combatte nti ? Per• chè eta noi hann o fatt o molta fort una , non si sa pcrchè , le frasi. che I' ammini slrazio,ie è parie i11tcgra11te del comrmdo e che si de1•ees– ser b11011i ,, jflr tutto. Che il combatt ente debb a comprend ere l' im• portanza dcli' amminis tra zione ccl occupar sene, entr o ccrli limiti. non si può negare ; ma da questo al fatto che l'amm inistratore debba essere lui e non alt ri, ci corre. L' ufficiale comba tt ente, per un comp lesso cli ragioni che sarebbe troppo lungo spiegare, non ama la miseria e vorrebbe che a tu tto si provved esse con signorilit à o, almeno, con Jarghcu.a. Il combattente odia le spilo rcerie _ cosi le chiama lui - dcli' am ministrat ore, non le tollera, e perciò, se può fare a men o cli lui, tanto meglio, per lo meno cerca di ri· ciurlo ali' impotenza . Pe r questo scopo appu nt o si son voluti con· siclcrare come ufficiali effetti vi anche gli am· mini stra tori. manl cnendoli cosl in un o sta to cli subord inazione, la.sciandoli disarma.ti cli fron te ai coma ndan ti cd agli altri ufficiali, ed obbligando li a farla, in ogni circostanza in barba al regolamento nascondendo fra le sue pieghe que lle spese , che legahncnte non do• vrehbero essere consentit e. Tut t'al cont rari o l' ammi nistratore, sebbene debba ub bidire agli ordini del comando , do• vrebbe ..'\\'ere anche la possibilità, senza troppa paura, :-senza troppe fosche visioni, cli far va – lere i sacrosanti diritti di coloro, che forni· scono i mezzi alr erario, che dovrebbe essere ben armato , come rappresentante elci contri· bucnt i <li fronte a chi mira soltant o ad aumcn• tare le spese. Nè solo cli una cer ta inc\ipcnclenza dovrebbe essere arma lo l' amministratore , ma anche di capac ità . In ogni fatto amministrativo ci tl una par te economica, una. tecnica ccl una di ragioneria. Ora, essendo utile che ogn uno faccia il suo mestier e, ò C\•idente che i combat · tenti, i tecnici, come i medic i, i veteri nari, gli ingegne ri cli artiglieria e genio, cd i conta• ..bili non do, ·rebbero essere chiamati ad occu· parsi della part e economi ca. Ga tionc dird l.a t appalti. un· altra qu estione , che rigua rda J' anun i• nistrazi one militar e cd è di capital e im por• trlllza, è quella relativa al modo come cle,·ono essere fatti i vari serviz i. e cioè se a gestione diretta, ;,,d ,relta o m i r.la . ~cli ' ammini strazi one militare , do,·c i teo• rici puri isono in grand e abbonda nza, vi è un a grande propensione per la gestione diretta , pcr chè si han no delle grav i pren111i oni, ccr • tamentc non ciel tullo ingiustificat e, contro i fornit-ori milit a ri. ~ certo però che qu esti ul• timi, nella maggior parte dei casi , sono spc· cialist i assa i abili, ca paci cli fare <1uello che un povero ammini <itrat ore militare non farà. mai. per la sempli ce ragione che si pret end e da lui un vero e proprio cnciclo pcclismo. Il fornit ore milit are può fare per sè un buon affare e far gua dag nare anche allo Sta to. a patt o però cli pagargli il giusto e cli metter gli di cont-ro ammini strat ori capaci, che sapp iano tenerlo in riga, esigendo da lui lo scrupoloso ad empim ent o elci prop ri doveri. neo Accetta re dai fornit ori prezzi, che, cviclcn• tement e, sono tali eia non pc ,·mcltere guada • gno senza imbroglio, è assolut amente irrazi o• na le e, imm orale. Il prez zo non deve cerca rsi mediante tratt ative pri-la.te . pcrchè gli amm i· nistrat ori, nella plural ità dei casi, non sono capaci, per le ragi oni de tte, di competere col fornii orc. Il prezzo si deve fare uscire da lla pubbli ca gara , m~lcon sistemi che, garant endo l'am ministrazione, non portino però a qu ei riba ssi, che sono l' esponent e piil sicuro ciel• r imbr oglio : pag:ue il giusto e poi esigere, scrupolos."lmcnte, lcroccmcnte se si vuole, che il fornito re faccia il proprio dov ere. Per que• sto vi è an che bisogno che I' ammini stra zione sia capa ce eli cam cnle e tecnicamente e che tale sia anche I' ufficiale combattent e, che dc\'e avere contati o coi fornit ori. La riform a dtlt'amm lnlstru ion~. Alla stregua di questi principi, a mc scm • bra, che l'ammini strazi one militare non sia organizzata in modo eia garantire un efficace e razional e impiego di tutte le non poche somme, che lo Stato spende per l' eserci to. La mate ria è vas ta e richicclcrebbc un vo• lume, nel quale, alla critica potrebbe seguire la ricostru zione. Trattand osi cli un art icolo di giorna le non si possono che indicare le lince maestre dcli ' organizzaz ione vaghegg iata. TI Mini.ster o, ridotto alla più semplice espres• sione dov rebbe ab bandona.re quel!' accentra– mento che oggi lo caratterizza limitando la sua azione alla direzio ne cd al contr ollo delle inte,ide,ize lerriloriali, cli cui dirò . 11 suo per• sona te do,·rebbe derivare eia quelli che già prestarono la loro opera presso gli organi lo• cali, non essendo possibile dirigere e contTol• lare ciò che non si conosce intimamente . Per I' espli cazione de lla parte cconò mic.."\di tutti i servizi amm inistra tivi dov rebbe crea rsi un' intendenza composta cli personale civile assimilato al militare, il qual e dovrebbe ser• virsi cli <'lemen ti tecnici e cont-abili nelle stesse condizio ni. Pre sso ogni comando di corpo d 'ar mata dovrebbe essere cost itui ta una in teude,1za per ·1a direz ione cli tutti i servizi ;mministrati\'i nel territ orio ciel corpo cl' armata, con quella libertà. cl' azione, che è necessaria. per adattarsi alle esigenze locali e per s,•iluppare lo spi• rit o cli iniziati\'a di un persona le tanto neces– rario in guerra. Nell'intendenza, come negli stabilim enti. si dovrebbero a, ·cre elementi per l'esp licazione completa cli ogni fatto ammini• 5 trativ o, clementi, cioè. economici, tecnici e cli ragioneria suddivi si in ogni ram o in diret – tori, esecutori e cont rollori . Pcl rec lutamento, i dir ettori dovr ebbero prove nire dagl i csccu• tori e i contr ollori dai direttori e eia t utto il perso nale del Ministero . Presso i corp i l'i ntenden za dovre bbe avere i suoi rapp resenta nti , per fare, coi comandanti , qu el po' di amministrazione indispensab ile e prepar are inoltro i corpi stessi ali' ;.unm ini• strazi one cli guerra, e al lcg;ame con le ammi • nistra zioni delle grandi unit à. Si è dett o che, pres~o i corpi , si dovrebbe fare J' ammini strazione puramente indispen• sabile, pcrchè la creazion e cicli~intendenza cli corpo cl' ar mata , avrebbe appun to lo SCOJX> di pcrmcUer c ai corpi ste ssi una maggior libertà per attend ere alle loro i5truzi oni, lascia ndo l'a mmini strazio ne agli ammin istratori. Le intendenze cli corpo cl' armata, con que lla part e d'i. bilan cio toro assegnala, doncbhcro provvedere a lutti i scrvi..i per le truppe nel territori o cli loro giur iscli;,ionc, con que lla re-– lativa libertà che, come si è elett o. può sfrnt• tare le energie natu r::1li e creare que llo spirito cli initiati\'i.l, che, per l' amministrazion e mi• lit.ire , destin.ita ad as irc nei difficili moment i della guerra, è l::1 pri ma concli:donc di riuscita . Canone fondamental e cicli' indipende nza do• vrcl,be essere quello di mettere a contributo le forze degli indu stria li, che, dotat i cli qualità naturali , ebber o l'a ccorte zza di fare un mc• stierc solo per tutt'a la vita . Grstio,re h1dirella quindi e grtwd e impr esfl, pcrchf:, come si è dett o. purchè si voglia c' è il mezzo di conte • nere gli ap petiti ,·oraci, che fann o tanto paura . E bisogna smett erla una buona volta con la fisima che il piccolo fornit ore è meno esigent e e più umano ciel grande. I servi zi ;i geslione dirt i/a dovrebbero rap • 405 presenta re r eccezione, giacch~. per quant o si faccia , J' ammini strazi one militare non avrà ma.i clementi capa ci cli diri gere ben e grandi stabilimenti. È certam ente assai strano qu ello che succede oggi, di vedere, alla testa cli fai).. bri chc, e di opifici ufficiali che mai, nella loro , vita, fecero que llo che dov rebbero dirigere. Le inte ndenze dovrebbero, anzi , studiare 1' ap• plicazi onc della gcst,011e mislt1 in modo eia avere i vanta ggi tant o della gestione diretta che cl} que lla inclirctla . Anche il pane per es. non si pot rebbe fare eia forni tori in stab ili· menti militari e con perso nale mililare? Quante comp licazioni cli meno e quante economi e cli più. . Qualunque cosa se ne pensi, la base della part e am mini strat iva della gue rra ~arà. semp re nelle aziende private e son queste per• ciò che si dovrebbero far sorgere::e prosperare. Altro canone dc li' intendenze dov rebbe es– sere que llo cli non crear e stabilimenti, che vor• rei chiamare di lusso. Al solda to bisogna da re cose sempli ci e sane e niente altr o, tenendo presente che lo Sta to dovrà semp re limitare le spese e che. in guerra, ad ogni modo, non si potrà çlare nulla pH, del necessario. Per le provvis te poi dovrebbe avere piena applicazione il regolamenlo di ,011tab1/ilà ge• 11cYllle dello S tato, che dà la preferenza alle aste pubbli che. Si tratta , è vero, cli un siste ma meccanico, ma è l' unico che sia confacen te a chi, dovendo fare troppi mestier i, non può, nella trattativa pri\'ata, competere con lo specia lista . Nel si• sterna cicli' asta pubbli ca sono sta t i appor• tali perfezionament i atti a sn.lvaguardarc in modo cer to gli int eressi dello Stato. Natura ). mente si dovrebbe adottare an che que llo della doppia scheda, per evitare ribassi tali da in• coraggiare gli imbrogli. Sulla base cli qu esti conce tti si potrebbe organ izzare veramente una buona ammin i. strazionc militare, capace di tX>rtare notevoli benefici a.I paese. L' impr esa non è facile, per• eh~ si dovra nno vincere molti pregiudiz i e molte diffidenze. Ma se si trovasse un uomo , che, ali' altezza della mente, congiungesse la tenacia del volere, non sarebbe difficile risol– vere un problema che, pci tempi che cor rono, è della massima import an za. giacch~. una delle grandi quistion i, che si è affacciata al legisla • torc italiano è, come ha ~ n eletto Gius tin o Fortunato , quella della revis ione cli tutte le spese. E cli queste I' amministrazione mili• tare ne fa tante ! 5JLARUS. All'Azione Socialista 1-"\ breve risposta al l'e11..siu o 1•1/onn i'.sla ci ha 1~1erit.1to, da parte del giornale romano, l'accusa d'incoereiu:a sia per le simpati e manifestate verso una politica intrans igente cli classe, la quale contraddirr ebbe a quella politica degli interess i nazionali che I' Unihl ha propugna to fin dal suo primo numero ; sia per la rinffermata avver sione verso le alleanze sistematiche fra partiti afiìni, in contra sto con l';u;ione prati ca del noslro gior• nale il quale cerca dovunque adere nti .ilta cam• pagna antiprotezionista cd alle allre riforme di cui afferma l'urgenza. La prima accusa ci merav iglia soprattutto pc~ la fonte eia cui pro\' icne ; non comprendiamo che l'inconciliabi lità fra una schietta politica di classe e gli interessi generali della nazione sia affermata da qualche ri,•oluzionario intransige nte, ostinato nel neJ{are ogni contenuto reale al con• cetto di patria, o dn quei conservatori che al– l'idolo della solidarietà nazionale vorrebbero fos• se sacr ificata ogni rivendicazione di cl.isse ; ma per noi - e per la gr:md e maggio ranza dei so– cialisti - questa pretesa inconciliab ilità non ha alcun fondamento, poichè nella lotta aperta e sincera fra le classi, nella difesa degli interess i della classe più numerosa e più misera, noi ve• diamo il mezzo migliore per raggiung ere la cli• strur.ione elci monopoli e dei parassitismi poli• tici ed il trionfo degli interess i genera li. Qu alche \'OCe discordan te può essersi ele"a ta anche fra noi ; ma in massi ma le nostre cri tiche al partito sociali sta, ripetute per due anni con insistenza ostinata , non sono state rivolte al fon• <lamento teorico della sua azione polit ica, ma nl sistema invalso nella pratica di confond ere gli interessi di piccoli gruppi più forti e procacciant i con gli interess i dell'in tero proletariato.

RkJQdWJsaXNoZXIy