L'Unità - anno II - n.45 - 7 novembre 1913

406 Dalla seconda accusa crediamo quasi inutile difenderci, perch è ci siamo convinti che per i riformis ti d~ll'A : io11e, i quali da più di un an no ritornano con insistenza sullo stesso punto , chi non accetta l'intransig enza aprio ristica ed eterna dev 'essere necessariamente un bloccardo. ?\oi invece non siamo nè intran sigenti , nè bloccar– di : l'allea nza momentanea di alcun i partiti od anche di singo le persone per la conqui sta di una riforma, che tocchi interess i vitali, che non si possa raggiungere senza una lotta assa i aspra, e non ammetta 'compromes si e ipocrisie, ci tro– verà sempr e consenzien ti e non ci spaven terà af. fatto. Ma che tre partiti, o tre grupp i di per – sone , per il semplice fatto che han voluto darsi il nome di socialisti, di Tepubblicani , di radicali , debbano sentire fra di loro dei vincoli di soli– dari et:\ e di affinità politica, ci sembra ormai un assurdo che ripugni ad ogn i uomo di coscienza o di buo n senso. Quei par titi potranno ancora unirsi per conse rvare delle posizioni e difendere de gli inte ressi pur:unente per sonali , ma non pe> tranno pitì ese rcitare un'attività politica che s' i– spi ri a bisogni e ad idealità comuni . Per fortuna sembra , da alcune manifestazioni recent i, che questa verità cosi ele mentar e co– minci ad esse re compresa dagli uomini migliori del riformismo ; e sper iamo che anche l' A::ione vog lia finalmente rinun cii.re ni suoi amori bloc• cardi. La posta dell' " Unità tt• La repubblica e il " non expedit ,. çaro Sah •emifli, Ella sa che io non condh •ido molte delle Sue idee ; mn ho stima di Lei come uomo. E ap- 1>unto per il de siderio, che ho, di conse rvarle questa stima , io sono a chiede rle di dare la prova di quanto è stato pubbli cato una decina d i giorni or sono sul Su olo intorno al favore concesso dai vescov i cli ~lolfetta e di Tra ni alla candid atura dell 'on, Pans ini. L'on. Pansini è un vecchio repub blka no, e stato amico intimo di Hovio e d' lmbrianì. Un'aflermazio ne come 11uella, di cui m'occu1>0, no n de\!e cadere nel vuoto. E Lei deve sentire la responsabi lità di quell'affermaz ione e darne la pro\•a. Coi pit) cordia li saluti UN \' ECCIII O KEl' UDDLJC,\NO. POSTILLA No 11io as!umo la resj)o11.sal>ilt l 1 de/La 110/i. ::ia /ml>/Jlicala dal Secolo : ma dichiaro c!,e 911el/a 110/i::ia /a i11viai direi/amen/e io. La pr ova 1 Ecco qua u11ale/Iera, i11rui 1111 ca11011ico della ca/ledrale di Biscegli e, il pro/. 11/auro Terli::::i, uomo di grande rellil11di11ee seri'elà, racco11/a i /al/i all'avv. llari o11ePoli di 11/ol/ella : 30 oltobre J913, JJ/io cari.uim o Poli. Mi me~l\!iglio forte che \"oi con un ce rto ri• serbo, e per solo vostro uso e consumo, \'Ogliate saper e da me una cosa, che qui è nota lippis e/ to11.soribus da potersi chiama re il secreto de' bandi. È vero eh' essa ha dcli' incredib ile, ma non per questo è meno \era. Udite : Il giorno 21 ottobre il C1.nonico Teo– logo Minutill o fu da questa Curia mandato a Molfetta dal \"cscovo per sapere da lui, se, come Vesr.o\'O del capo-luog o del Collegio, avesse istruzioni da Roma sul famoso « 11011 u :j)l!dil •· E, tornato, dis se in pieno Capitolo, me presente : « Picone mi ha detto non aver « 1>otu10 ottene re per il Clero la domandala so• « spcnsione del 11011expedil a favore dell'on o– « revole Pansini, J>oichè questi figura tra i fir– • matari della propos ta di legge per l'abolizion e « J ellc Guarentigie del Pnpa. Si pass ereb be so– • pra eh' è repubblicano, non constare c~1e sia « masso ne, ma su c111ello non si può passare. « Quindi (sentite c1uesta eh' è bella} il Clero, « come Clero, deve asteners i ; ma possono, • a11.::i de/,lxmo, i prett esortar e i parenti , gli • am ici, e in ge nera le tutti c1uelli che dipen– « dono eia loro a ,,otare per Pansini •· l10 e L'UNITÀ Questo a\'\'Cniva mar tedì. ~la \'Cnerdi il Vicario Generale Bombini con• voca\·a il Capi tolo, e part ecipa va in nome del. l'Ar civescovo di Trani, Cur ano, da cui dipende Bisceglie, che la S. Sede ha sospeso pel Colle• gio di Molfetra e Bisceglie il • ttott e.i:pedil • a favore dell'on. Pansini. E sogg iungeva : « Tutti « sono invitnti a votare e far votare per Pan• « sini. Anzi per dnre agio a tutti di fare it loro « dovere, dis1>enso per do menica di \'enire alla « Chiesa pe' Vespri alle ore 16: chè i Vespri • ce li dir emo domeni ca dopo 1a Messa •· E cosi fu fatto. Va senza dirlo che io era prese nte a questa cornunicuione ufficiale. Cosi per la storia è andata la cos.1 ; e chi ve 111 riferisce è, meno cl' ogni altro sospetto di esagerazi one; 1• pcrchè è un galantuomo; 2° perchè non può essere passionato nè per l'uno nè per l'alt ro dc' cand idat i, giacch è egli si è astenuto com pleta mente, comt. dal partecipare alla preparaz ione de lla lotta , cosi dal votare. Oi questa mia relazione Voi pote te servir– vene non solo per vostro uso e ro11sumo, come Voi dite, ma anche per uso e consumo di chi meglio credete. Vostro dev.mo aff.mo M. TERLI ZZI, E ro" queslo, sj>eroe/re la r:ur iosild dell 'amico • Vecr/rio rep"bblica110 • si dichiarerd soddi. s/nlln. G. SAL\ 'lì:l ll ~ I. REGIONALISMO? Egregio DireltortJ, v· ~ un att eggiam ento dcli' U11itd, che si manife sta nella tratta zione di var1 argomenti (bilan cio elci Commi 5sariat o dell'<'migrazione, mutu i per gli edifizi scolastici, ecc.) sul qual e cre do oppo rtun o dire due par ole. Già è sta to dello dal sig. Valensin che i sussidi dcli' Opera Bo nomelli per gli emigranti o ad altr i istit uti de l Sett ent rione non sono dati col propos ito cli giovare agli emigranti settentri onali a danno cli qu elli meridi onal i, ma pcrchè solo nel Nord esistono istituti del genere, mancanti nel Sud . Un'osse rvazi one in qualche mod o analog a mi pare possa farsi anche per i mutu i per gli edifizi srn lastici su cui I' U11it(I ritorna ctpesso. L' U,iità ha avuto il nt<'rito di provare lu– minosament e che tali mut ui sono andati finora a beneficare i Comuni pili ricchi e meno anal– fabeti e che i meno fa,•oriti sono stati i co. muni più po\·cri e che più avev ano bisogno d i combatte re l' ana lfabeti smo, cioè quelli del l\[ezzogiorno specialm ente. Il fenomeno é degni ssimo cli essere rilevato pcrchè di mostra che co n la legislazione attua le, comµ rcsa la legge Oan co-Credar o, non si pu ò giunger e a dotare di scuole i Comuni pii1 bi. sognosi e che quindi bisogna prov vedere in altro modo se si vuol debellare l' analfabe– tismo. Anch e qui però non si tratta di spoliazione che il Nord voglia delibera ta ment e compiere a dann o ciel Sud, come parr ebbe qu asi da l• l' int onazione degli arti coli ; si tra tla invece di una delle tant e conseguenze di quella che il Bissolati nel suo discorso ripor tato sull'l.:11ità chiama • I' impotenza polit ica • - ed ccono• mica, si può aggiungere - del Mezzogiorno. Come dice il Bissolati, il Mezzogiorno non pro– fitta quant o la Lomba rdia e il Piemomt e delle leggi sull ' istru zione perch~ là ci sono energie che s;:rnno av\'a lers i di questi strum enti, cner• gic cho sono deficienti nel Mezzogiorno. E neppur e credo che sare bbe rimedio suffi. cicnte mut ,u c le basi per I.\. concess ione de i mut ui, concede rli cioè in ragione del nume ro de lle aul e man ca.nti. La cauii..1. prin cipa le della sperequazione mi pare sia eia ricercarsi nella J)O\'ertà dei Co– numi pH1 analfabeti e nella conseguen te rilut • tan..:a ad iniziare pratic he per conces~one cli mut ui, i quali nchiL'xlcmo un aggravio alle strema te finanze comun ali per il loro ammor– ta mento. Perciò a una ~ lu,donc radicale del prob lema non s; &iungerà se lo Sta to oltre ad assumere neo a suo carico gli interessi elci mutui non con• tribuirà per i Comuni più po\·eri anche nel capitale. l o settentrionale, per quanto mi dolga ud ire ~porre le miserie dei miei frate lli rl<'I Sud, non posso disappro\ ·are r atto n~ considera rlo come di • an tip a tico regionalismo•; ma desi– de rerei solt..'lnt o che non si dipin gessero i set – tent rionali come dissa nguatori del Sud : con le migliori ini enzioni da part e dei sett entri o– na li non si po trà ott enere il risorgimento ciel '.\lezzogiorno nè l'e liminazi one delle att uali ingiustizie legislative, finch~ non mut a lo sp irito de l ~lczzogio rno e non cessa la sua impoten..:a politica. t.:n am ico dcli' l: 11ild. A bbiamo pubblicalo quesla lettera di rrn amiw. cl,e &i scrive tlal Piemo11te e des1dert1 e<mservare I' auouimo, 110 11 per e11tr«rt rn ,ma polemica i,1&res&1os,, ma per respi 11gere ,ma t•oltn pt r sempre un ' at:=c11sa, che nbb,amo u 11lllo sr,ss11r– rare dt1 diverse pt1rli. Baslerebbt 11 ,rome su llo -per il uoslro glor11ale e la costaute collaborazio11e di uomm i d, ogni rtgio 11e d' l t<1/rn per dissi– par e og11i dubbio cl, ' esso miri" suscitare I' c,,ii– mosild dei meridionali t:=ontro i scttentriouali. T ult' al contrar io I m irrr costm,tc e w prem(l del 11oslro g,or,ia/e di cont:=orrere t:=ou l' opera sua a crearr q11elr 1011/à ejfelliva della nazioue italiaua, di t::r, 1 ue/ '6o f uro,io prrparale soll,rnto le '°"· diziom puram ente esleriori. Dal '6o iH poi è avvenuto delle d,t-erse reg,om d' llt,lia ciò che t1vvie11e d1 ,ma compag,ua rn marcia, tli c11i il capi ta,ro regoli 11 pa.sso seromlo quello degli uomim' pi1ì valid i e pro,rli, e 110,r s, volti mai c,ddietro per vedere se è seguilo dt1i piri deboli e lardi. D'o ra iu ora crescerti i,r propor:io,ie geo• metrica In dida, w , frc, i pr imi e gli ultim i, fw chè dopo wra lu,rga marcia i primi a" ivati dm.•ra,rno adattarsi ad 1111 /u,rgh,ss1mo ali o tor– uart addietro pu uu buou tra/lo a raccogliere gli i1walidi e. i rit,mlatar i. Cosi ;,, Italia l' opera legislativa si è sem– pre adalla/{l. alle co11clizioui dei pi1ì forti e pi ù sani , elle se11liva110 pii't vivame11te i 1111ovi bi• sog11i ed avevan pi1ì voce per farli valere. N on era malvolere dei srlteutrio,urli verso il m,zzo • gioruo ; ma era la uout:=ura,iza naluralt del pii't f orte che non si volta i11ditlro per t•tdere se c' è qrrn/cmro pi ,l debole di lll i t:=he 11011possa se• guirlo. Og11i ,moi·o provvedimento d' i11dole ge• nera/e era cosi f allo che valeva t1d a11me11lare, pi11Jtostod è a dimi,wir e la dista,iw fra le dm parti . /&laora siamo a tal pun to che o i pilt f orti si decidono ad alte11dere e a spingere i pi ,ì deboli ad accelerare il passo in modo di raggiimgerli, o le dista11:t1 crescermrno ;,, tal misura da mi• ·nat:=ciare seriame11le I' 1111ioue delle due parli. Tira r ava11ti col solito passo e nello slesso tempo rimproverare al ,'1eizogior110 la sua « im– pote11za • clic 11011gli permeJte di superar ltl. di• sta,m ,, sig11ijica voler aggiungere at danno ant:=hc lo st:=l1er110. Ma w me si può parlt1re di • impotc11ta poli• tiu, • del J/ erzogior110, se quegli stessi partit i cl,e nel Nord hanno rit·cnd;calo ogni f orma di liberld, dmmo f>Oi ,mrn fo rte al Gm:er110 che sop. prime uel Sud, cori ogni sorta di reati, le l,berlà pi,i eln 11e11far,) U,ia p ropaga11da 011esta.che 11011 t·oglia st m• brare mm triste ir-r,sio11e, deve d111q11e rivolgersi routemportmram ente agli 111i e agli altri : da 1m foto n, sette11trio11nli, o meglio alle rtgiou i pi ,i ricdt e p, ,ì forti di quasi l11lla la pt,ii . sola, ptr ricordar loro i mali da cui sono afflitte le reg,011, puì pot'ere e pi 1è deboli e per i,ulicare i rimedi, cl,e u, si polrebbero apporta re 11ell' ;,,. teresse di tuJ/1; dati' altro lato ai meridionali per stimolarti ml at:=celerare il passo. sust:=itmulo in essi 111101,i bisog11i e il desiderio di mrtlersi pre– sto a/In pari dei f ratelli pi,ì forti. 111 q11esto dop– pio ùuliri uo della nostra propaganda noi ve• diam o app1111to 1/ suo curatlad schiettamente ,mi t,,rio, rhe ,io11può essere distrutto da qua/. de fra se t1t·ace e da una u rla a.spru~ a di to,io. Abbonam ento speciale pe:r una serie di numeri successivi: dieci centesimi pe:r ogni nu mero. Sono in vendita presso I'Amm . poche collezioni del 1912 al pre:zo di L. 10 per gli abbonati e di L. 15 per i non abbonati LIBRI RICEVUTI x.~ POLEON"R CO LAJA N'N T. Il progresso economico nella Collezione L' Italia d'oggi•• n. 1•2-3). (Roma, Bontcmpclli, 19 13. \ "ol. 2, L. 4.50~ "i:: un libro eminent ement e po lemico, che si potreb be definire come il manua le del pcd~to prote zionista . Le vice nde della prod uzione agraria e indu – stria le cicli' Ita lia da l 186o a l 19 1 t , del mo– vimento commer cia le, de i risparm i, dei con– sumi, elci salari, della ricchezza privata, son tutt e raggruppa te dal Colajanni int orno a due fatti cent rali : il libero scambi o cd il protezio– nismo. 1-1. dat a ciel 188; sarebbe la pi clra miliare che divid e in du e peri odi la storia eco– nomica dcli ' Italia : fino a qu cll' an no. col pre– dominio delle idee liberali, si s,.ucbbc accom• pagnata la stasi nella vita economica , la man – cant a cli ogni iniziativa , la miseria delle class i inferiori : dopo l' aJ>prova zione della nu o\'a tariffa protctti \'a sar ebbe comin ciato lo svi– lup po mirab ile di tutte le attività produttive, cu lmina ndo nell'ann o del cinquantenario. Ma nonostante qu esto caratte re tendenzioso, che ò conf<'sato da llo stesso aut ore e che si manife sta ad ogn i pa sso, i due volumetti del Colajanni sono una raccolta intelligent e e pre • ziosa cli notizie stori che e di dati statistici. e noi ne consigliam o la lettura ai nostri amici, non solo perch~ ~ semp re utile conoscere il pen siero degli av\'crsari, ma perch~ le afferma– zioni protezionistiche del Colajanni ·sono espo– ste con una ingenuità tanto SCmpli cc da sug– gerire spontaneam ent e gli argomen ti per com– batt erle in maniera vitt oriosa . PANFILO GHN"TILl: L Per ,ma concezione tlh-o-giu – ridica tiri socialis mo secondo i principi del/';. dtal;smo critico. Bologna, Za nichelli, 1913. L 3. Interess nnte conl ributo all'opera di revisione delle basi teoriche de l socialismo. A NG IOLO G10VANNOZZ 1, g-erenle-responsabile. Flrtate • Slab. Tip. Aldlao, Via de' Re■al, Il • Tel, 3--45 GIUS. hllTE~Zll & flGhl " Barri EDITORI SCRITTORID'ITALIA a cura d; fAUSTO NICOLINI e1e1ante raccolta elle 11comporrà di oltre 600Toluml dedicai• • S. M. VIUorlo Emauele lii . PARINI G. Prose, a cura di Egidio &:llorinf, Voi. I (N. 55) di p•gg. 384. L. 5,50: I"" gli abbonali alla raccolta L. 4, - ·Di Giuseppe Parini :us:i.imeno note sono le prose fra l:i.uni "ers:i.leglori: i. delfa su:i. :i.tti,·it:\ poetica rinno":ttrice della spirituale ci\•ill:\ ita • fotn:1 in quello che fu l' inizio della grande re– surrezione dcll'ane e dell:'1coscienza nnzion:'1\e in sulla fine del sec. XVIII. Percciò pili oppor • tuna riusdr :\ quest'edi?ione, che per esser accu• rata e completa, non solo potr:\ far ammirare la perspicua \ irtì1di tersa organatur:t della sua prosa metodica e simmetrica, ma aiutcr.\ a mc• glio intendere l'uomo in tutti gli atteggiamenti e momenti della sua ,•it:1.intellettuale e nelle di Ycrsc sue m:mifest:u ioni lcttcurie di studioso. Il Bcllorini. con quella ug acia critica e pre• cisione d'ordine che gli è giustamente ricono. sciuta, ha intra presa l'opera non facile, riunendo in questo primo volume gli scritti polemici e critici del grnnde autore del Giorno, si da farne emergere nella su:1austera probitl la figura di disputatorc leucr:'lrio e profcs,o re d'cl<><J.uem:a e accademico dei Trasformati. tutti aspetti dell:1. sua personalit:\ non accessori rispetto 21 satirico mora1e, in cui si uso mma la sua umanic:\ lirica. ~~~~ ~~ J~io;~~~f~:a ~n;,l~or~:~:i;t 0 ~arr~ Branda, in difcsr quest'ultimo sopratcutto del. l'i dioma mil:lncsc e dei suoi cultori. Seguono quindi alcuni elogi e pareri letterari, dei quali importanti son da rile\'are quelli sulle poesie milanesi ciel T:m1.ì e ti giudizio sulla ~~;it ~~~~ : ~i\ 1 ~f:~ 1 ·n~n f~~1t~ 1ti~~e\i~t1~!~e ,fi i:'. mostr:ire il lkllo rini che erroneamente sianst attribuite al P:1ri11i, onde le colloca, riserbandosi a ragion:trnc ncll,1 nota fin:1lc dell'ultimo \·o• lume, in due :tppcndici Ma della sua maturit:l intellettuale e dcli"inscgn2mcnto :1lla c:Utcdra di Brcra son documenti e frutto un· « lntrodu. zionc al corso • con programma e prolusione, e quindi, in due bene S\'ifoppate parli, i « Prin• cipii delle belle lettere • 0\' 0 è non solo, org.1- nizz:no d2 un \'i\'O acume di buon senso, tutto il pensiero eariniano sull'arte, ma anche una sintetica storia critica delle lcnerc italiane con notC\'Oli originali giudizi. Son poi raccolti tre discorsi accademici. e non trascurabili infine due rcl:n ioni ufficiali e riflessioni e pensieri spii:cioli sulle :uti. Dlrl1cre comml11lonl e n1lla alla Cau edllrl ce 0IUS. LATERZA a FI0LI, Bui .

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