L'Unità - anno II - n.44 - 31 ottobre 1913

400 - per provincie e per rtgion i - dei dati stessi cogli indici della pressio ne fiscale appo rtata da cia scun gruppo di tributi . Per tal modo il problema si chiarisce, e ci sarà dat o rileva re : dove l'agg ravio preme di più ; dove alla maggiore pre ssione corrisponde mag• giore ricchez~a ; se e dove si verifichino sper e– quazioni ; come deve esse re studiato ed indiriz – l!ato il riordiname nto dei tributi perchè si cor• regga no le attuali dispa rità t:d ingiu stizie. Ora– mai comincia a ripetersi troppo la bana le esp res– sione che dovranno pagare di più coloro che d i più posseggono : ma presenlemt n/e le regioni piit riccAt paga no, in realtà, pi ù di quelle che sono povere? Per imprendere questa analisi obbiettiva , che ne.Jrinleresu di lulli deve esse r compiu ta , per toglier di mezzo o un equivoco o una iniquità intollerabil e, noi potremo distr ibuire ciascu na categoria di entrate fiscali nelle parti che, rispet • tivamente , vengon pagate dal No rd, dal Centro o dàl Sud d' Itali a. Apparir anno cosl quegl' in– dici di pre ssione tributar'ia , il significato dei quali non potrà più conse ntir e dubbiezze. Occorre pe1ò kV\'er tire che non per tutti i ce– spiti è possib ile il riparto: sarebbe, ad es., causa di errori comprendervi l' imposta di ricchena mobile riscossa per ritenu ta o per versamento dir etto su int eressi, stipend i, annualità ecc., av– ven endone la percezione in pochi uffici e località. Lo stesso è a dirsi delle tasse scolas tiche e de i pro venti diversi. Quanto alle tasse di fabbrica– zion e, te quali si riferi scono principa lmente agli spi riti, birra , zucchero, fiammiferi, mezzi di il– luminazione, ecc., il loro riparto regionale altro non può esprimere se non che le fabbriche ab– bondano nel Centro e nel Nord e sono assai scarse al Sud, mentre la tassa che si anticipa dai produttori pres so le fabbriche stesse, viene in effetti sconta ta poi dai consumatori, in tutti i punti dove avv iene l'acq uisto ultimo. Ciò posto, ecco il riparto : I, - Lnposte erariali e tu.se 1oc.i.U dirette. A. Fo11diarie: Terreni: Eraria le Sov rimposta Fabbricati : NorJ 32 70 45 Centro 25 57 30 Sud 47 30 Erariale Sovr imposta 54 40 30 ~ 1% ) 152(31%1 133(28%) B. Ricdu:::a ,,wl)i/e: Sugli interessi di : Rend. pubbliche Capitali privati 9 6 Ca1>it. tassati ad enti e socie tà 18 12 Sui reddi ti indus. e conuner c. di : Societ..'\ Privati • 30 30 Sui redd iti profes. 10 Sugli stip.d'impieg :..=...... Il 16 1o6(58%) 49(26%) 28(16%) C. Ta.sse comu11ali: Di famiglia Sul bestiame 10 Il. - T .i.ssesugli .i.ffarl, Nord Cfntro A. SucuHioue ,6 li B. Rrgi.rlro 42 27 C. Bollo 32 •4 D. Surror. al 601/0 e registro 17 9 E. Ipotecarie, con- cessio11i, ma11om. 16 10 F. Ferrovia ,·ie (1) 133(45%) 81(28%) m. - Gabelle . A. Fiammiferi, polveri, g a::-JP<e B. Zucchero. g /1,– cosio ecr. C. Spiriti, 6irnr , ga::ose. D. /Ja=i i11ternidi COII.St/111O: Nord Cenuo 82 88 S.d 13 26 28 10 79(27"/4) s,d 15 Canoni go \·erna t. 24(46%1 13(25%) 15 29%1 Ad diz. e comunnli 77(43% ) 49(28% ) 50(2'1"/4) E. Doga11ee dirilli man"/limi 224(59%) 55(14%1 102(2; %) 407(51%) , 05 (25% ) 182(24%) (1) Non ,i cono1ce il ripario. • • L'UNITÀ IV. Priva.Uve. Nord Centro .. A . Ta6acclli 124(0 % ) 84(28%) 97(31% ) Il. Sale 38 25 25 C. Lo/lo 17(3:ZO/oì 10(18%) 26(50%) - -- -- - -- - 179(40%) 119(27"/4) 148(33%) v. - Servizi pubblici, Nord C.,"1ro .. , Poste eTelegrafi l 1) 79(50%) 46(2'1%) 33(21% ) To!a le generale ) Nord 1030 ( 46,52 % ) Centro 585 (26,42 % ) Sud 599 (27,06 %) Le pu<:entuaUdi .i.ggravio, A migliore illustrazione del quadro che pre– cede gioverà il raffronto diretto anzichè delle cifre di carico assoluto, delle percentuali di ag– grav io per ogni regione, rispetto a ciascuna spe– cie di tributo. Avremo cosl: Perctntu.i.U: lmp. fond. R.M. THM ,,r. Du ìo tot. o.g,.. Pri". Nord 41 58 45 4• 59 40 Centro 31 ,6 , 8 27 14 27 Sud ,s 16 •7 29 •7 33 Meno che per l'impo sta di ricchezza mobile - la quale pel mezzogiorn o segna la pi0 bassa percentuale di aggravio - per tutti gli altri tri– buti il carico del Sud oscilla dal 27 al 33 %, esprime cioè la misura contribu tiva di quasi 1111 ter::o del complessivo carico fiscale. E l'u nifor– mità della proporzione pub anche indurre a far ritenere che quel terz o - come risultato, quas i identico, di fattori diversi - sia la giusta quota che spetti al Mezzogiorno per sua tangente di contribuzione. Non abb iamo, infatti, inteso sem– pre ripeter e che le tasse sugli affari, il rlazio, le privative poi in modo speciale, sono manife– stazion i ed indici de lle condiz ioni più o meno floride de i cittadini ? Se non che, assu mere quelle percentua li a,r– che come espressio,rt di capacità contributiva si– gnifica conrondere gl\ indici di pressione fiscale con quelli economici, giungendosi per tal inodo alla conclusione - vero circolo vizioso - che chi più paga debba riten ersi pi0 ricco ... perchè paga di più. ! Lo sia poi o non lo sia, in realtà , ai finanzieri novissimi importa poco : per ali– men tare la leggenJa basta che paghi . Seco ndo gli indici dei parolai il me.zzogiorno è ricco per– chè dar:i e privative i:-egnano alte quote di con – tribuzione; coloro non si preoc cupan o di esa · minare come son pagati i dazi nel sud ; perèss i è ricco il pezzente nn1>oletano che contribu isce al lotto con 21 lire all'an no, mentre l'abi tante di Torino, non si tassa che per L. 4 1 05 e quello di Milano per 2,88. GU Indici ecoaomid . I dati raccolti nelle tab elle sta tistiche surrire– rite sono bensl indici di aggravio ·effettivo; ma non sono certo da soli indici di potenzia lità eco– nomica. E ciò perchè altri elementi di valutazione ci dicono che le quote percen tuali del 27 1 del 29, del 33 'lo non rispondono al vero, quando si voglion o riferire non pil) al carico tributario, ma alla pretesa ricche~~a del Sud. ' Gli ele menti di sicura espressione , di fedele riflesso dello stato eco nomico meridionale sono: l'ammontar e dei ris1>armi i la potenzialità - meglio che il numero - delle intraprese indu– str iali, che l'ultimo spt:ciale censimen to ci ha rivelato; l'e ntità dei reddi ti tassati agli enti ed alle società commerciali in base a dati di fatto vtri, c1uali sono le risulta111.ede i loro bilanci ; l'ammo ntare dei prod otti (errO\'iari pe r le più importanti linee, i prodotti postali. Element o utile, in via sussidiaria , può essere anche il dat o delle tasse sui \•elocipcdi cd automobili, sui mar– chi di fabbrica, sulle privati\ 1 e industriali ecc., contribuzion i che, in massima , sono int ren ti allo stato di agiat ezza dei cittad ini ed allo svilu ppo indu striale. (1) M1nc1 un ripario uffici•I~ i- r re1ioni dei prot'Cnli pom,li. Li 1bbi1• 0 rìc1v1ti in propou ionc 1I mol'imcn10 delle coni– tpondenze e comuni,ui oni. I risultati son questi : Ammontare usolu to (miglia.I.i.). Nord · 12.0788So1913 1 40 12371 5 5 17914 2 3 2 Centro 1.0591\420 363 19 117 3 9 46 2028 Sud . 960 170 298 6 56 0.9 33 1524 Nord. Cen tro Sud Pucentu.i.11, 20 19 IO 14 53 38 50 54,36 29 26,o6 21 19,58 ;~ ;:I: :: 100 ~I~~ 100 100 100. - Come si scorge, le percentuali economiche sono ben diverse da quelle fiscali, e se queste ultime oscillava no intorno al 30 o·• i dati -più attendibili - sulla potenziaEtà econo mica desi– gnano un grado di ricche.zza non superiore al :io °lo- R. D'ORSA. L' on. Bettolo e gli emigranti L' 011. Rett olo si è ueJto a grande tut ore della marina italiana, 111ilitare e m ercantile. Egli no11 vuole solla,1to 1, costruz ion i delle gra11di cortz::at,, tant o tt1re al cuore degli azioni sti d,lla 'l emi, di Orlando, An saldo e compagnia, ma ouole the il tommerrio del– r It alia sia riuroaùJ alla bat1diera iJaliana the deve melttrsi in grado di sottrarsi al pre– domi11io delle 111ari,ie i11glr.se, tedeua e olan- dese. · Il desidtrio ; ltgittimo: ogni cuore d' I ta– lian o deve sentir si umiliato per lo scarso StJi– lupp o, che, dopo ci11qua11t'anni di vita u11i– taria, ha preso da noi I' industria 11avale, e deve augurarsi che si trovi prr sto il 111r...:o tli sopp rimere q11uta gravi ssi ma causa di inf eriorità uonomita. '/11 a il rim edio proposto dall ' on. B euo/o è unto ooltt peggiore del male: invea di ri– ttrtare le cau.s, che posso110 tener lontanJ· i tnp itali dalf i11d11stria navale, e di riscon – trarle, al1nt110 prr una gran parte, nel costo altissi mo dei materlal i da costruzi one, arti– ficialment e eltva to a beneficio dei suoi a,nici" sideru rgici; i,,veu di chieder, la soppressio ne di quegli ostatoli, egli prefen·su ind icare un 1'imedio di ejfetJo assai pi,ì J·111media10, e lo trova in una delle fo rme p i ,; odiose di mono– polio. Eg/J· non ha il coraggio di chiedere un atto di navigaz.ione generale che escluda dal trasporto delle mtrci ùalitme tulle le bandier e straniere, puchè compre nde che, davanti ad 1ma tale enormùà , si ribellerebbe t11Uala classe mu t anti/ e e industriale ,· 1110 propo,u 1m allo di 11avigazio11t più modesto e silmzioso, il qunle ojfe11derebbt i sol,'. inte ressi delln pover a g,nte, che non può aMo ra strillt1r tanto forte da farsi sc,Jtire. l' on. Be1tolo affa ccia in/a ni la p roposta th e il trasporto degli emigra nti oltre l' oua 110 si11 riuroato alla ba11diua italia,Ja; e perch l 110n atJtJenga che il tapitale strani ero possa usufruire del privil,gio riu roato al pat riot– tito capitale 11a:io11ale, prop o,u che le società aworiz.:.ate al trasporto degli emigranti siano costituiu col sistema delle a:ioni nomi11ative. E tutto questo il Rt1t olo lo prop one 11011 solo nelf inter esse delf i11d11stria ,ravale, ma an– chr in quello.... degli stessi em igranti. In che modo possa 11umifestarsi qiu-sta mt – ravigliosa to i,u iden:a di i,iteressi l'ammira – glio dtlla 'l erni 11011 st11 te il ,love-re di dir– celo: 111n f orse in questo ptriod o di trio11/a11te 11azio1111lismo il beneficio degli emigrami do– vrebbe consistere ,iel rnpere rhe la nave su. cui fu ggot10 d,11/a patria matrigna ;, tutla costruita td armat a ro11 t apiJale i1<1lia110 .' A lf infu ori di questo va11taggio.... morale noi 11011 vediamo t he danni . Se i,if11ti i noli dei trasporti si vorrmrno 11w111t1ure nti limiti auual i, i t apitali italiar,i nou avra,rn o al– rnn maggiore i,u nit ivo alla tos tru:i o11t di nu ovi tra11satl,mtic i ; gli emigranti at•ra,m o il solo t1nntaggio di doversi servire di navi assai peggiori e insufficienti, e dovran f are delle lun ghe t tos tosissi me soste 11ti porti d' imbarco. Oppu re si vorrà che sorga 11111 l1otecaGino Bianco grand e fl otta di tra,uatlan tici na:ionali, t bisogne rà stim olare i capital i con un forte aumento dei noli. .E questo naturalm~nte il risultato a t11i si vuole arrivar, , , cosi ancora 1ma volta la gr:indezza t la ricchezza dtlla Patria saranno fatte a spese di q"ei poveri disgra:iati rh, son costretti" ad abband~na rla. Camillo Cavour e la politica economica. Mentr e sull'opera politica del Cavo ur molto si è scritto negli ultimi tempi e si sono anc he svo lte vivaci polemi che in giornali e riviste, dc\ ·esi riconoscere che si è comp letamen te ta– ciuto int orno ad un aspetto della sua perso– nalità che non è al certo meno interessante degli altri. E questo silenz io non è senza. una profonda ragione: le classi dirigenti italia ne non tro– vereb bero che motivo di vergogna ove sol– levasse ro i veli dietro i quali hanno lasciato nascos ta la figura del Conte di Cavour, quale ministro di l\farina, di Agricoltu ra. e Com– mer cio e delle Finan1.e del Regno di Piem onte. poiché troppo lumin oso risalto avrebbe il raf– fron to fra l'ampi ezza delle vedute, la sal– dezza delle conv inzioni scientifiche, l'e nergia dell' ope rar e del Conte di Cavour nel campo dcli ' econom ia e della finanza, e la meschinità. dei cri teri, l'ignoranza o il disprezzo delle teori e e l' oppor tuni smo deU' azione deUa più gran part e degli uomini politici, a cui il de– stin o affidò, dopo la sua scompa rsa , le sort i economiche dcli' Italia . Le Idee economiche di C.i.vour, Quando Cavour sale la prima volta al Go – verno e si propone di affrettare la trasforma– zione economica e sociale del Piem onte. che viveva ancora in uno stato semifeuda le, egli si trova di front e ad ostacoli gravissim i : do– vevasi, turbando grav i interessi e combatt endo abitudini inveterate, distruggere ab imis un edifizio di pri vilegi secolari. l\fa. la sua tem– pra e la sua preparazione erano tali da non spav entarl o : egli aveva compreso fin dalla prima ) gioventù la gran de importanza dei probl emi econom ici e socia li. Al celebre Pla na che, riconosce ndo la sua attitudine per le scienze esatte, lo consigliava ad approfondirsi nelle matemati che, il giovane Cavo ur avrebbe ri– sposto: « Non è più tempo di matematiche: « bisogna occuparsi d'economia politica; il « mondo progredi sce. lo spero vedere un • giorno il nostro paese ret to da una costitu- • zione e chi sa che io non possa esserne mi- • nistro •· E, dalle sue lettere, raccolte da Luigi Chiala, si rileva come scrivesse al signo r Augus to Dc la Ri\ •e di avere st udiat o a fondo l' economia politica; il che ò confermato al – tresl da quant o egli, prossimo a fare l' esperi– ment o del pot ere. scriveva nel ll isorgimc,i/o del 14 dicembre 1849 : • l maggiori problemi • che l'età nostra è chiamata a sciogliere non • sono più i problem i politici ma bcnsl quelli • socia li ; ché , alle questioni int orno a lle va- • rie forme di Governo, sov rastano d'assai «quelle che riflett ono l' ord inamento econo– c mico della società •. A Parigi, nel 1844, in una seduta della So– cietà di economia poli tica , il signor Leone Fau – cher dopo averlo udito direndere vigorosa– ment e le teorie della libertà degli scambi, gli aveva detto : • Ecco elci bei principii. di quelli e che si proclamano qu ando si batt o alle porte • del potere e che, wm volta aperta la , e varca- • tane la soglia , si gettano dalla finestra •· Ma subit o il conte di C..'\vour gli rispondeva : e Par- • lare per voi: q uanto a mc vi ciò la mia pa rola • cl' onore che se mai mi avv enisse di essere • ministro darò le mie dimissioni o farò trion- • fare i miei principii • ; e la promessa d i al– lora fu poi rigida mente mantenuta dal futuro ministro. L'.i.ttuulone putic.i. delle idte liberislt. Egli si fece infatti faut ore, nel Piemonte, delle teorie del libe ro scam bio, e si adoprò , giunt o alla dire zione della cosa pubblica , ad attu arle con energia. Gli odi erni fautori del protezionismo avr ebber o molta mat eria a pro– fonde riflessioni sugli aud aci concet ti che, in mat eria economi ca e finanziaria , Cavour ha.

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