L'Unità - anno II - n.36 - 5 settembre 1913

• , problemi della Yita italiana. Si pubblica il Venerdl in Firenz e - Direttore~ AET ANO , S"AL VEMINI - Di-;.;ione e Am.,;-in;str ui one: {u ngarno ..;espucd 12• - Abbonament o annuo ordina rio Lir e 5 per il Regno e per i paesi italiani dell'A ustria C della Svizzera; per I' estero Lire 7,50 - Abb onam ento sostenit ore Lire 20 annue - Un numero Ceniesimi JO - Conto corrente con la posta. Anno Il - N. 36 - 5 Settembre 1913. SOMMAR IO'. O complici o ntmic i, L' UNITA. - Protezionismo e trusts, L. E INAUDI. - Se fosse stato un francese. - Funambulismo nazionalistico, MuG. - Il liberismo della" Stampa", g. I. - La questione de– maniale nel Mezzogiorno, I. Gm SALBF.RTI.- L'a cqua a Bengasi. - I trivellatori del petrolio, A. CAlll,\TI. - Posta detl' Unità : 1/ proteeion ismo idroeltllrico, UN AMICO DEL I.' (I; UNITÀ•· - Fram– menti della vita italiana: La morale di Scipio, a. b. - Lega antiprotezionista. O complici o nemici. li Pensiero radicale di Rom a si /amen/a di essere boicollalo dagli orga ni dir el/Wi del Pa r– tilo radicale. i circoli pare abb{ano avuto ordine di respingere il giornale , c!te ha velleità antimi – ,,;steriali e a11tipro leaio11isle. 1I gior 11ale bandisce ,m referend um fra i ca11dida li politici sulla que– stione dogan ale : e gf i>iclili perso,iaggi interro– gali si dmmo f intesa per non n ·spomiere. Basta che qualc!te dissidente pubblicl,i tm articolo cri: fico sulla situa::sioue perchè subilo i gross i gior - 11alo11idel 1·adicalismo ajfa risla lo accusino di · essere allealo dei preti e dei co11servalori. 11 Eppure - scrive il Pensiero radica le - ab– " biamo messo 1111 bel po' d'acqu a "el vino del u 11oslro anlimiui slerialis mo, e ;os/euiamo fui/i u i nostri amici radical i dovunque siano in lolla, 11 senza disti11zio11i, p11ramore del par/ ilo e della ic unità, consci della delicatezz a del momeuto , e " della necessità di ri11viare la esplosione del u noslro pmsiero più schiello a dopo le eletio11i u gentrali. Nessuno ce ,u tiene conio J ,, Già. Ness ,mo ve ne lime conio. E perchi i pa . drtler ni del 1·adicalismo dovr ebbero te,rerne conio? A l pu11to di arleriosclerosi camor ristica, a cui sono ar rivali quasi tu/li i depulal i e i gio m ali– sli attlortvo/; <leiradicalismo , è necessario che i gioVfZlli radicali si decidano ad esserne fra nca- • ,nenie o complici o nemici. . / frond eurs del Pen siero radical e pretendo no di risolvere la quadratura del cerchio: vogliono essere anlimi nisleriali , . e insieme rimanere a braccello con uomini, i q,mli oramai 11011 pos– sono più curar e i loro losc!ti i11/ertssi per– sonali allrimmli che col rima,,en: legali come oslriclte allo scoglio del giolillis mo ~· pensano .combal/ere le ladrt rie siderurgiche e in/1111/0 aspi. rnno a f ar sempre comunella con Alfi/io Luz :.. &allo e col Saraceno i si preparano così a rom– pere le uova nel pa ,,iere al radicalismo af/arisla o rammollilo, e sperano di rima nere amici dei rammolliti e degli affaristi . Tullo questo i ingenuo e iufan/ile . E gli alfi ma• mggioui del vostro Parti lo fan no assai bène a 11011 /emrvi conio delle ·vostre prude nse e delle vos/ re abilit(ì. Assaliteli a viso aperto, senza ritardo , se,,sc, aspella,J c!te il momen to delicato, cioè elellorale, sia passalo ; cercale di organizzare fr a i vostri giovani amici ,ma ù1s111 rezio11e senza riguard i contro i vecchi padre/em i ; cac• eia/e a pedale nel sedere dal vostro par tilo i lrajJìcanli del vostro ideale, oppure uscitene a ba11diere spiegale per fondare u11 parl i/o nuovo, che consideri come i suoi peggiori nemici i vec– chi radicali e si proponga come suo principale compilo immediato quello di liquidarne il mag– g ior nu mero possibile nelle elezioni. E allora, vedrele che lu/l i terra nno çon/o di voi. Finchè vo,re le salvare capra e cavoli, nessuno vi prenderà sttl serio. E avre te /ulli gli svantagg i di ,ma implicit,1 complicità coi vostri condol/ieri "fficial i, senza averne i vantaggi di esserne fran - ~ . cameule 11emici. L' UNITÀ. PROTEZIONISMO E TRUSTS (Per un'interpretazione autentica di alcune frasi dell'on. Nitti ). Da un anno negli ambi enti gove rnativi va diven tando di moda una parola d'o rdine rivolta agli ind ustria li : organizzatevi, se volete che lo Stato vi difenda. Salvatevi da voi stessi, se vo– lete che Dio vi Salvi. Ancora recentemente il ministro Nitti, ina ugura ndo a Pa rma le esposi– zioni verdia ne, d iceva: 11 Occorre in Italia so– ,. liclarietà nel mondo industriale, occorr e che ic senta meg lio i dov er i dell'unio ne ed abban – " don i forme di concorrenza inte rna, che sono • spesso dis solvitrici, L'industria deve nella " propria discip lina trovare la sua energia di ., rinnovazione. Troppi contrasti ora esistono, ic tr oppe conco rrenz e, troppo sca rsa è l'az ione " collettiva di difesa , troppo modes te le opere " comuni per la CO,Jlquista dei merca ti stra nier i. ., Le associazi oni di indus tria li che sono in " Germania la gran forza di espa nsione e che " ed ucano alla disc iplina non esis tono da noi u o non sono penetral e da spirito di solida– " rietà "· E ciò che disse ora a Parma, l'aveva detto pr ima a Milano durante le visi te di ago– sto, ed a Roma, inaugurando in giugno un convegno dell e socie tà per azioni. Ora da tutt o ciò può nasc ere un equivoco, che importa di me ttere in luce. Finchè il go– verno plaude allo spirito assoc iativo degli in– dustr iali, plaudo anch'io. Fanno benissimo le società per azi'.:miad unirs i in una associazione per invoca re utili rifor me al cod ice di commer – cio, per orga nizzar e una opposizione sistema – tica alle interpretazioni ass urd e e feroci e de– lete rie delle nost re leggi fiscali , ed anche, ma – gar:, per prese ntare i voti delle società orga• nizzate in mer ito ai tratta ti di comme rcio. Dalla discussione aperta e libera non può na– scere che bene; mentr e molto male nasce dalle ,mmiere non chiare con cui gli industr iali sin– goli alt rimenti sarebbero tenta:i a cercare di sottrarsi alla ferocia bur ocra tica o procaccia rsi pa rticolari favori dogan ali. Niente di male se gli indust riali si riuniscono in assoc_iazioni per procacciars i notizie sui mer – cati este ri, per stipendia re, a spese comuni e con minor sacr ificio individuale, commess i viag – gia tori in paes i lontani, per istituire uffici di vend ita nell'Argenti na e nell'Es tremo Orien te, per fare spedizioni ali' ingrosso ed ottenere così condizioni più favorevoli di noli ecc. ecc. Di- 1:ono che l'indu stria tedesc a abbia in tal modo conquistato il mondo; e giova creder !o per far piacere a chi ama ascr ivere alla solidarie tà umana grandi benefici, qua ntunque io abbia il vago sospetto che i tedesch i abbiano conseguito tanti trionfi sovratt utto perchè studiarono, si perfezionarono tecnicamen te, seppero soddi – sfare i gusti de i client i e vende re loro roba più buona ed a miglior mercato dei concor – renti . Ma io dubito forteme nte che gli ind ustriali abbiano interpr etato in tal guisa innocua o soltanto in -tal gu isa gli incitame nt i de l mini– stro dell'indus tria . Per essi quei disco rsi ave– vano un ben altro significa to. Giova ricordare che l'ud itorio, a cui qu ei discorsi era no indiriz– zati, era, salvo forse a Parma, composto di indust riali protetti e chiaramente ed aper ta– mente des iderosi di maggi or pro tezione, e fra essi non erano scarsi coloro i qua li avevan o pro– mosso e part ecipava no ai consorzi o sindacati o frusl s dello zucchero, del ferro , del cotone i i desi . dero si di istituti se rici, destinati a discipli nar e ed organizzare il rnerca tò della seta in Ita– lia, ecc. ecc. Quando della gen te, la quale è propensa per proprio int eresse ad organizzarsi, per ,. disci– plinare " la produz ione ed i pre zzi, si sente dire da un mini stro : organizzat evi, disc iplina– tevi, l' Italia difetta troppo di disciplina, vi è troppa concorre nza, deve abbandonare le forme disso lutri ci della concorrenza II interna 11, fare opera più efficace per la " d:fesa II interna e bl1oteca Gino Bianco per la II conquio;~a II de i mercat i es teri, come deve codesta gente interpre tare il discors o? Bisogne rebbe che vivesse nel mond o dell e nuvole per non tradurre le prudenti parole uf– ficiali in quest'altro disc orso più a portata di mano: " In Italia esis te una protezione doga– nale, la qua le oggi gli industria li dicono insuf– ficiente a proteggere il mercato interno da lla concorrenza es tera, massimamen le <lacchè que• sta eserci ta, o si dice eserciti, il famigerato dumpù ,g , ossia la vend ita delle proprie merci .._al diso tto dei prezzi usati nel paese d'_origine e bene spesso al disotto del costo. li governo non sa ancor nulla al riguar do ; e siccome non vuol far, sen za grave spinta, cosa la quale ir• riti i consumator i - non è forse risap uto che i gove rni parlamen tari stanno sempre dallà parte di chi gr ida d i più? - deve esse re illu• mina to intorno alla verità delle pretese deg li industriali. Avrebbe voglia di cedere sub ito ; ma decentemen te non lo può fare senza che la capitolazione appa ia de ttata dall'urgente ne– cessità di difenderc i dal nemico straniero o di conquis tare all'estero nuovi campi di sfru tta• mento ali' industria nazio nale 11. " Perchè, ogg i, gli industriali , i quali hanno un da zio di IO lire per quin tale, lo trovano in– sufficiente contro la concorrenza straniera? Pçr – chè ques ta vende a 30 lire pili 10 di dazio, ossia i_ ... 4-::>, ed ess i, invece di vendere a 39,75, qua nto ba5terebbe per tener lontane le merci estere, si fanno tale una concorr enza II interna "• sono così poco " disciplinat i ", da vende re a 35, 33 1 32 , 30 lire. È vero che in tal modo il prodotto estero non entra in Italia ; ma che vi giova se voi, per ammazzarv i a vicenda, vendete allo stesso prezzo a cui vender ebbero gli stranieri se non ci fosse daz io? Avete ragione di dire che la protez ione non vi protegge; ma ciò accade non per colpa della protez ione, ma per colpa vostra. Siete in troppi, non sie te solida li, svende te e demoralizza te il merca to inter no. Non col go– verno dove te lagnarvi, ma con voi stess i. Or– ganizzatevi, discipl inatevi, costitui te un " con– sorz io n di 11 difosa n, obbliga tevi, una volta stret to il consorzio , a non vendere a scadenze iroppo lontane, a non fare abbuoni, a vendere inso mma ad un prezz o vero e proprio di 39 1 75, e vedrete che la crisi sarà scomparsa . A que– sto prez zo i concorre nti esteri non entranò e voi otte rrete un utile " rimune ratore "· Se a lire 39,25 non riuscire te a vende re tutta la vo • stra produzione ali' interno, se per esempio pro· durret e 1.500.000 qu inta li ed a 39.75 ne vendet.! solo r.250 .000 qu intali, e allora orga nizzatevi e disciplinate.ii per la conq uista dei mercati e– steri. Piutto sto che accanirv i a lottare sul mer– cato interno riducendo i prezzi a 30 lire e per• dendo 9.75 lire per ognuno di lutt i i 1.500.000 quinta li, vendete all'i nterno a 39.75 solo 1.250.000 quinta li, cosa in cui riuscirete agevo lmente , e preleva te 2.75 da l prezzo di ognuno dei quintali così vendut i all'i nterno. Con le lire 2.75 per quint. m~s§e da part e, che per T.250.000 quintali venduti all'interno fanno l'egregia somma di, L. 3.437.500, costi tuite nn fondo di gue ira e divid etelo fra i 250.00:> quintal i con cui voi avete il dovere di 11 conquistare " l'estero . Voi potete con quel folldo dare un premio di 13.75 per ogni quin tale esentato. li che vuol di re che 11 indust riale e• spor tatore potrà vender e all'es ter o, ad es., a 26 lire, ossia a 4 lire meno del concorrente este ro, che vende, fuori dazio, a 30 lire, batterlo cla– morosame nte, far sventola re vittor iosa la bandie – ra ital,iana sui più lontan i mar i i e tuttavia no,1 perde re, .:.lzi onestam ente campare la vita, pc.i– chè egrì riceverà L. 26 da l compra tore estero e 13 1 75 dal fondo di guerra n:tzio:iale ;,er la con- quista ecc. ecc., in tutto L. 39,75i un prezzo cioè , che anche tenu to conto delle maggior i s9ese di trasp orto , per quei 250.000 qu intali, che sembra – vano dest inati al diavolo, è più che discre to. Che se tutto ciò non basterà, che se la disciplina, l'or – ganizzazion ~, la solidari età non sarann o sulli – cienti per la difesa interna e la conqu ista estera, allora il governo r.on si rifiuterà a studiare qualche II provvidenza,, salva trice, come un ri– basso sulle tariffe ferroviar ie in caso di espC1r– tazione , tariffe cumu lative colle società marilli – time sovvenziona le ecc. ecc. Non premi , che sa – rebbero forse in c~ntraddiz ione :on quei ma lau – gu rati ed arretra ti tra ttati di commercio che tuttora vigono; ma tariffe ferroviarie cumula– tive o tariffo specia li, a simiglianza di quelle con cui la Germania vitt oriosa spinge nel mon– do le sue merci "· Così interpretarono il discorso , a qua nto si capì da i commen ti de i giorna li commercial i, gli industria li invocanti l'a usilio governativo; cosi certo deve averlo interpretato il bnron e Costan– zo Cantoni, che da un anno si agita per costi• tuire prima e far funz ionare poi il consorzio cotoniero, precisamente sulla Qase di una II mo– destiss ima " elevaz ione di prezzo sul merca to int erno e di un premio di espor tazione per " \'e– subera nza ,, del prodo tto interno . Cosi non lo inter pr eto io; onde mi corre l'ob– bligo di dire le rag ioni del mio di verso modo di interpre tare il discors o del ministro. Può Sembrar e strano che si possano dare due o tre interp retazioni diverse d i uno o di pa recchi di– scors i pro nunciati nell'es tate de l 1913. quasi si tra ttasse di un canto del Paradiso d i Dante o di un pezzo di Taci to sui Germa ni o di Paolo Diacono sui Langobardi . Ma è cosi. In ,~iateria dogana le è uso in Italia - da quando è morto Cavour, il quale parlava chiar issimo r- che i discorsi de i ministri siano espress i in man iera siffatta da riuscire indecifrabili al volgfl. Se si trattasse di un depu tato o di un ministro qua– lunque si potrebbe dire che l'oscur ità è effetto di ignora nza. Tratta ndosi di Nitti , bisogna ri– conoscere ne:Ja poss ibilità di duple o triple in– terp retazion i un omaggio reso alla teoria, - anch'essa mode rnissima ed italiana - che in materia di tariffe doganali occor re andar cau ti, camminar sulla punta dei piedi, osservare la regola del perf etto silenzio, perchè il nemico, ossia il negvziato re str?,niero, non veng~ a co– nosce re i nostri pensie ri. Io credo che l'on. Nitti non abb ia voglia di concede re alcun aumento di pr otezione ai trivellatori ; epperciò li incita :1d organizzarsi, a far da sè, a non fidar sempre soltanto nello Stato. Invan o. I triv ellatori inte r– preta no le sue parole come un incitamento ad unirsi per sfruttare meglio la protezio ne doga– nale e pe r chiederne l'i nasprimento. Esporrò dunque in poche parole le rag ioni del mio diverso avv iso intorno alla interpre ta– zione del testo controve rso ; e la esporrò nella forma di un sillogismo, di cui la mag giore è questa: se fosse vera l' interp retazione dei ceti industriali, si tratt erebbe di un vero e propr io incorag giamen to governat ivo alla costituzione di sindaca ti o tru sts; la mino re dice che un inco– raggi amen to governativo ai trus ts industr iali è inconc ep ibile ir. un governo che ha introdotto il suffragio universal e e vuol essere l'emana – zione delle masse i e la conclusio11e consta ta che un governo, come l'odie rno italiano, il quale af. ferma di essere un governo per i più, non può avere inteso di dir paro le di incor aggia mento alla forme>zionc di orga nismi protett ori dannos i ai più e v:rnt::igg::osi so~o ai meno.

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