L'Unità - anno II - n.34 - 22 agosto 1913

358 eletto rali, per dare a questi blocchi l'apparenza di un programma, e per distrarre il paese dalle questioni urgenti, sulle quali i bloc– cardi non amano spiegarsi chiaro. Le alt re riforme, di cui pur non si manca di parlare, sono enumerale solo per tenere a bada qualche gruppo dissidente - per es. il nostro - che per quelle riforme fa pro– paganda; sono presentate, perchè, dopo tanto - dire e predicare e ribattere, l'idea di una de– mocrazia, che abbia un contenuto reale e non si ammanti di un vano paludame nto di chiacchiere bloccarde, comincia già ad en– trare anche nelle teste più ottuse, e i poli• ticanti cominciano a sen tire di dO\'ersi preoc – cupa re anche di questa nuova corrente poli– tica, e sperano di tenerci a bada con un po' di erba trast ulla. Quando l'on. Murri ent rò alla Ca mera noi credemmo e speramm o che egli andasse ad aume ntare quell' esiguo man ipolo di radicali veri, i quali da anni si ~forzano di rico n– durr e il partito alle or igini e dare al suo pro– gramma un contenu to verament e e sincera– mente democratico. E l'on. Murri aveva in• gegno e preparaz ione per ciò . Il suo opu • scolo -prog ramm a, invece - come più viva– mente ne appare la vacuit!l, se lo si confronta con il di scor so dell'on. Dc Viti da noi pub– bli cato I - ci fa invece temere che anch' egli sia passato all'a ltr a riva, nella masnada ra– di co-gio1ittiana, fra i fabbrica tori di ch iacch iere e i venditori di fumo . Sper iamo che non sia cosl e che le ulteriori mani restazioni po– liti che dell'on. Murr i ci dimostrino infon• da ti i nostri tim ori. P. Silva. Per il comitato di sorveglianza sulle elezioni del Mezzogiorno abbiamo ricevute le adesioni dei Sigg.: P rof. Ernesto Codigno la. Cervia; Dott Giovanni Preziosi, di rettor e de La vita italiana alfestero; Gae tano l\fon tefre– dini, Anc ona ; Pie tro Lo Coco , Radi – ce11a (Reggio Ca labri a). E necessario che gli amic i, i qu ali si pr opo ngono di partec ipare alla nostra opera, non tardJno a da rs i in nota . Nella " terra promessa ,,. i,/ citrico. naeio11alisln-siderurgico- lripoli,ro Corriere d'Italia dtl u luglio 191J, tttlln quinta pagi11a,_lr<>Viamo seJ>ollnquts/t1 inltrtssa ,r/e ;,,. /orm a111011t : Uaa pian ta frangl•ento In Libia. - • li Myno• " porum sc rratum , giri sfmliflf~ t consiçli al~ <jnl " Bor11ì come nlbtro mia/lo a, ltrrt m ar,d, t : ~:~:;J:;, Joi~"~.;f;,.°~:i ' J, f~~~a: ;;;;;,l:!:;,~,~~: " mosfrm1do ,ma g r~11dt rtsi slt1111aalle co11di– • ~ioni cli11wlidrt , gtolog icltt. Ora . i My~?ara " serrata di Bucamt.c sono le uniche piante • verdi della regione. 1 (Bollcttino Mensile di Inf. ,. Agr. •e di Pat . vcg. - lsli/11/0/11/tnrn.r;io11ale "d'agrico llura, 191J, gi11g110). Sartmmo curiosi di saper, di cht colore so110 lt a/Ire pim,lt della rtgio11 . Probt1bilmmle ham,o color di sabbia t di sassi. fin fa llo proprio be11t il Corriere d' Itali~ a 11011tiare questa 110/i~ia iu pri mapagi ua. [11 pruna paçi 11t1 iuvtce il Corriere de lla sera dtl If lu– glio a11~11meia ~ht quest'anno 111/le oasi d,l/a .conn di Tripoli la campagna si preswfa o/lima: ~ <h_>po cinque ano i di sca rsezza prodo tta da lla s1cc1là, 1111 buo11raccolto potnt dar, ,ma relativa J>ro– sptri lri a questo popol"~io,,, • Questa propor•io11t di ,,,, a,1110di buona rac– co/la su ci"q ue di ri,ccolta ct1~/iva è 11o_rm'!ltin Tripolila11ia. • Le amftllt etrlhvt - scrwe ,J co11- sole Meda11a,,t/ suo Rapporto, J,ag. f1 - sono almeno sei su dieci 11. Op usco li dell' • U N I T À • A. DEVITIDE MARCO PER UN PROGRAMMA DIAZIONEDEMOCRATICA pag, 48; ceni, 10 Si tro,·a presso i ri,·cn<lito_ri dcl– i' « Unità», e presso l:t Libreria della « Voce »; e si può a,·ere di– rettamente dalla Amministrazione dcli' « Unità» (Lungarno Vespuc– .:i, l2 •, Firenze) mediante l'invio di una cartolina ,o n risposta pagata. L'UNITÀ UN DISCORSO DELL'ON. BISSOLATI Sull' A.:ùme so,ialista del 10 agosto leggi amo un largo riassunto . di un so• lido e impo rtant e discorso fatto dall'on. Bissolati a Ben evento il 3 agosto. In tutta la mis erabile fiumana di prosa ele t– toral e, con cui i nostri uomini politici van no allaga ndo i collegi specialme nte del Mezzog iorno, questo dis corso del Bisso lati si d ist ingue per la franchezza della espr essione, per la serie tà del cÒn– tcnuto, per la nobilt à dell ' isp irazione. Ed è un discorso schiettam ente unit ario. nè più nè meno di qu ello dell'on. De ,iti De l\far co, che abbiamo pubbli cato al– cune settimane or sono. " Fino ad ora, fino a ieri - h,1de tto l'on. Bis• solatl a Benevc11to- ha svolto nel Mezzogiorno i suoi malefici effetti un sistema rappresenta t ivo a base ristretta, in cui t:rano elettori soltanto coloro che avevano raggiunto un certo grado di istruzione o che potevano mostrare un certo grado di censo •· • Finché vigeva questo sistema di suffragio ristre tto, il rimedio ai mali de l Mezzogiorno fu cercalo nelle leggi specia li. ., Ma, come gius tamente affermava Giustino Fortuna to, uno de i grandi uomini vostri , la legge speciale accarezza le tendenze di sepa ratismo morale, la tendenza di consid erare, di soddT. arare gli interessi vostri separa tamente d..i gran – di interessi nazionali. Tuttavia, inoltre, bisogna aggiungere che queste leggi speciali sono leggi, a fruire le quali abbisogna si sprigioni qui una forza che sappia farle ap1>licnrc. Ma gli ambienti che si fonda no sopra il mono1>01io dei privilegi , in cui non ~ immessa la forza delle gra ndi mag• gioranze, nen posson o sprigionare ques ta forza superiore , sicchè anche le leggi che forono vo– tate pcl vantaggio particolare delle vostre re• gioni, appun to per l'impotenz a politica di quelle regioni rimangono lettera morta, Cosl diçasi anche delle legg i gener ali, per esempio della istruzione, di cui non profitta il Mezzogiorno , a quella stessa mani era come ne profittano la Lom– bardia ed il Piemonte, pcrchè app unto là ci sono cne.rgic che sanno avvAlersi di questi stru• menti, che furono ofterti alle varie regioni d' J. talia dalla rapp resentanza nazionale, quale ri• medio a queste condizioni, in cui le moltitudini , in cui il popolo la,•oratorc non faceva altro che soffrire , perchè esso soffriva anzitutto l' igno. ranza, l' inconsapevolezza, che dàn no l'ada tta• mento bruta le alle condizioni di miseria e di servitù, ed era stat o danne ggialo, perchè sui beni ecclesiast ici qui avevano fatto man bas sa la borghesia autoritaria in nome dcli' Unità, pcrchè qui i di!mant comunali erano stati ac– capa rrat i da parassiti , perchè qui il sistema tributario, affidato nella sua app licazione a que– ste piccole minoranz e, diventava il modo di la· glieggiare cd oppr imere le cl11ssi lavora trici, e sopra ttutt o la classe lavoratrice <1ui veniva a pagare unicamen te per beneficare il Settent rione. Ed io, lombardo e setten trionale, ve lo dico, perchè i vostri rappresentanti , nella grande maggi oranza si intend e, avevano consen tito che il popolo meridionale venisse taglieggiato nei suoi mezzi di vita, pur di avere la soddisfa• zione di essere i padr oni, qui, nel loro angolo di terrn, e di poter essere qui i dominator i ed i tiranni (Bene/). Ed il popo lo fu lat lieggiato ed a causa della miseria rompeva di tratto tratto in tumulto, a cui rispondevano le fuci • late, e poi, per finirla sul serio e trovare la \'ia della salute, emigrava, pcrchè aveva sen– tito che oltr e l'Oc eano si guadagnava meglio la vita. Ma poi - tornato qui - trova,•a an– cora l'us ura, che lo tngliegg iava, trovava an– cora la borghesia che gli faceva ripagare tutto quello che aveva guadt1gnato nell'em igrazio ne. Ond'C: che anche quella che in realtà fu la val• vola di sicurezza aperta nella viia merid ionale, non fu che un rimedio provvisorio, attende ndo di essere organizza ta e diventare uno dei mezzi di solle,·:imcn to del pr~lclariato meridionale. Ed allora il ri"!edio vero qu ale poteva es– sere? Non pote va esse re che uno solo : chia– mare le moltitud ini alla vita pubblica, la vill pubbli ca non solament e politica, ma, quello che impo rt:1 1 alla vita pubblica anuni nislrati\ ,a. Ed è ques to che intendete voi oggi, qui, come altr o\"e, perchè questo fenomeno della resurre- zione politica non C solamente esclusivo di Be– nevento, ma mi giungono notizie che dapper– tutto il prolo tariato intende quale sia il \'t.lore dell'arma messagli fra le mani e dappertutto esso si leva pcrchè se nte che , se esso ha più soffer to per ques to sistema per cui gli interessi del Mezzogiorno vennero temili sep arati dag li interessi della Nazione, oggi entra portando ap– punto ques ta lurghczza di orinon te e costruendo - mentre si dìceva che era senza putrta il la• voratore - costruendo esso la \'era unila di Italia, foggia ndo esso per la prima volta la pa– tria italian.t, in cui si fonde il cittadino che ha interessi nl Mezzogiorno con il cittadino che ha interessi al Se ttentr ione. Voi questo ave te sen– tito, ed avete se ntito, se non erro, che elevand o \'Oi stessi, voi lavora te anche all'elevrizionc di tutti i fratelli di lassù; voi lavornte per la vita italiana; voi date il colpo di mazza anche lassù, sopra le cricche settent riona li, 1>erchè esse finora han giuocato le loro carte politiche, facenJ o conto 10pra il ~orume parlam entare che ve-– ni\•a invia to da queste terre attrav erso questo sistema elettorale, attra\•e rso l'esclusione del prolclnriato meridionale dalla vita politica. E poteva no fare tutto il comodo loro, poteva no procacciarsi tutti i vantaggi dognnali, pote,•ano contrarre a discap ito di voi tutta la legislazione dogAnale, eh' ~ contro il consumatore. Voi, im • pcdendo che si rafforzi , anzi dunmuendo questa falange di servi di quegl' interessi, voi aiutate noi, voi venite a fare atto , che non solamente è un atto di tutela degli interessi vostri, ma è un atto di tutela anche degli interess i di lassù . Onde io, come sociali sta settentrionale, ve ne ringra~o . • Qui, che cosa occonc immedia tamente? Occorre questo che il proletariato sia padrone dei comuni come grande maggioranza, ~ que– sto, badate bene, non dipende da nessun go. verno , dipend e da voi, unicamente da voi. L'anno venturo avrete la scheda amminist ra• tiva cd in ciascu n piccolo comune, in ciasc un grand e comune, saranno le moltitudini lavora – trici che diven tera nno esse padrone degli or– ganismi amminis trativi (Be11issimo li Bisognerà ' tornare sopra la questione dei demani, e biso– gnerà che voi esigiate la trasformazione tribu- taria, per ::ui le moltitudini povere e lavora• tr ici non abbiano a togliersi il pane di bocca mentre il ricco può anche dare il superfluo, e non lo dà. Bisognerà pensare a risolvere, ad orgunizzare questo grande movimento dell'emi– grazione, che oggi, come vi accennavo poc'anzi , è un movimento, che ha bensi avuto i suoi be– nefici, ha da to sop ratt utto la coscien za della vostra pers onalità a voialtr i lavorator i, che quandv avete varcuto l'Oce ano, e siet e scesi nelle miniere del Canadà o siete anda ti lag– giù, nell'ultima Zelanda e poi tornate , potCtc alzare la fronte e parlare con altri accenti ed avet e nitri pensieri diversi da quelli che uve• vale quantlo siete parti ti ; ma, pur essendo de– cantnta come rimedio, non può essere un ri– medio definitivo, perchè la soluzione bisogna trovarla <1ui,non sulle terre in cui emigra te. Certo ciò non avverrà naturalmente , pcrchè la natura ha negat o molte co~e a queste terre, alle qua li di altra cosa fo larga, e perciò forse ess a non potrà provvedere al mantenimento di cosi numerosi suoi figli e l'emigrazio ne dovrà continu are; ma occorre che sia orga nizzata, corne occorre che siano organizzate le folle che rimangono, in modo che colore>che ntornano dopo di avere attrav ersato l' Oceano trovino organizzate le masse dei loro compagni perchè solo cosi la gran forza sociale dei lavoratori può premere sui destini della Pa tria e può rag• giungere collettivamente quell' opera di riven di• c:1zione a cui i lavoratori in quel mondo aspi• rano. 1'.:occorre sopra ttutl o la sistemazione tri– butari.1, In sistemazione dei deman i comuna li; ed occorre che siano aboliti i daz i, o quasi aboliti, sulle materie di prima necessità, sul ferro, sullo zucchero e sul gran o, le cose che occorrono immedia tamen te. Ques to, 1>cr la prima legislatura. E occorrcrit poi pro vvedere naturalm ente a quei nuovi in– troiti che deve avere lo Stato per la diminn- • zione dei dir itti doga nali. A qu esti si provvede in par te con impos te sopra i ricch i ed in par te con l'opera della vostra rappresen tanza, che deve tentare di mettere un fermo agli aume nti 1blioteca Gino Bianco de lle spese militari . E alle spese militari , ba• date, non si mette un freno se non qua ndo il prolc 1ariato si interessi ad esse ed abbia un suo pensiero riguardo alla \'ita ed alla politica es tera. in cui molte volte si giuocano la vita e i destini d1 milioni e di m!lif\ni di uomini. E bisognerà trovare quindi la hnca di politica estera , per cui sia possibile la dnnin uzionc de lle s1>cse militari e per cui I' Italia !>OSSa approfitta re anche di quelle nuove condizicni che vennero fatte ali' Europ a dag li ultimi rivo!• gimenli •. Noi non sappiamo qua nti fra i segnaci del Bissolatl sieno in g rado di comp ren– dere queste idee; sop rattutto , non sap– piamo quanti, pur arr ivando a compre n– derle, sarebbe ro moralmente ca pnci di sentirle, e di fare lo sforzo di aut o•rin – novam ento necessa rio a rea lizzarl e. Se l'on. Dlsso lati fosse solo o quasi so lo, ci verr ebbe quasi voglia, dopo il disco rso di Be neven to, di domanda rg li di acce t– tarci per suoi seguaci. ila egli è così male accompa gnato che proprio non cl sent iamo il coragg io di imbr anca rci nel suo segui to. Aspetter emo che qua lche altro disco rso, come questo di Benep vento, faccia Intorn o a lui qu ella so li– tudin e, di cui av rebbe tanto bisog no I L'Unità. Il cattolicismo in spiccioli. li Corritrt tf Ila/in pubblica il seguente scon– solato arlicolo: • Il nostro pnese occupa oggi il settimo posto fra le nazioni contribuenti ali' Ope ra de lla pro– pagazione della redc. Solo l'anno scorso occu• pavamo il quinto posto. Ecco in qual ordine ci troviamo , secondo i dati che fornisco no le Mi.ssio,,; c"llolid,r. Francia L. 3i1o6,830 .95 Stati Uniti , ,8:18,832 20 Germania coli'Alsazia e Lorena " 9& 1 o67 63 Gran Bretagna. Belgio. Repubbl ica Argentina lt.ilia. 373,3 1 4·3° 356,231.19 305,9"4· 0 5 21:,,384.57 Diciamo lo subito: figli d'una grande nazio ne cattolica, il posto che ogg i occupiamo in questa Opera non ~ certo tale da farci invanire. L'Italia nel 19[2 ha contribuil o per sole lire 272.384, l'It alia che pur e ha il suo nome scrit – to in cara tter ì d'oro negli annali dcli' Opera! Ecco i progressi a ritroso che abbia mo fatto di dieci io dicci anni ; 18.p lire 582,1o8 - 1852lire 653,95" - 1662 lire 403,632 - 18p lire 345,,63 - 1882 lire 365,746 - 1119> lire 346,769 - 1902 lire 297,016 - 1912 lire 272,l84. Sono 279, se non erriamo , le diocesi italiane, e quest'a nno solo 167 hanno dato qualc he cosa ali' Opera: le tillr~ ce11to dodici diocesi perçl,i 110,, dimuo ,,;,,,, , per l'esleusione del Rtg 110 di Cristo sulla ltrr<,? Baster«-bbc doma ndare ud ogni parrocchia il tenue contributo di una lira s~tti· manale. Siccome in Italia vi sono circa 19.072 par rocchie, si ar riverebbe subito e senza sforzi al milione! E::co per ordine di g: ncrosit..'\ (!) le diocesi d' Italia 1,.hc hanno contribuito maggior– ment e ncJ 191 2: Torino lire 74,225 - Genova lire 21,028 - Milano lire 19,0 11 - Napoli, lire 16,902 - Roma lire 9,976 - Vercelli lire 8,902 - Sorrento lire 7 1 077 •· Come si ved e, di persone dis1,oste a deside – rare .... sul scrio • l'estensione del Regno di Cristo su la terra ., c~ ne sono pochine assai in Italia i e in Roma ce ne sono anche meno. Il che non impedisc-, nè al Corriere ti' llalia di parlare del• l'It alia come " di una grande potenz.'lcattolica •• nè al partito cler icale di atteggiarsi a vindi cc dei diritti delln fode cattolica profe ssntn da tutti gl' Italia ni. Solamen te, quella fodc, come non riesce ad esp rimersi in spiccioli, cosi non sa produrr e ness un coerent e e compa tto mo– vimen to di masse. E il partito clericale , per contare qualcosa, è obbliga te, a mettersi al ser – vizio dei siderurgici e dell'on. Giolitti .... Abbonam ento special e per un a serie di numeri successivi: dieci cent esimi per ogn i numero.

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