L'Unità - anno II - n.34 - 22 agosto 1913

360 milioni di poveri cristi, che si devono togliere il pane dalla bocca per pagare le tasse e dare il 20 'lo di maggiorazione alle oOìcine milanesi sui prezzi esteri, e assicura re cosi il 7 'lo di di– videndo agli azionisti delle grandi iniziative e il pane e lavoro ai 10.000 • poveri operai ., di F1li1>J>OCorridoni ; no: la clt13S t opn-aia è for– mala dai soli operai di quelle indust rie mila– nesi che non potrebbe ro vivere secza i favorì dello Stato. L1. lolla ptr l.t divisione.. Oall'l11/,m a1;io11al1 del 5 luglio 1913: • Co 1 ne è già noto, immediatamente dopo la so- • leone riusci ta della manifestazione del 30 apri- • le prr la co11cessiot11 ti,; lavori governa/ivi agli • slahilimwli imligmi, noi preavvisammo il col- • to e I' indi la che non ci saremmo ferma ti 11, • ma che avremmo do1>0 non mollo presenta to • un memoriale <li ■ des ider ata • a tutti gli • stabil imf"nti perdi pur gli operai godessn-o • di q11a/cl,ebriciolt1 della lor/e, conqui s/al a ad • t1/lri. Cominciò immediatamen te un sordo • lavorio tendente n sg ret olare la compattezza • della massa. Ma la mRssa era ormai troppo ■ 01nlura per cadere nel trabo cchetto cosi evi- ■ den te. Gli ope rai si rifiutarono dovunque di ■ dnre ascolto nllc sirene lusingatrici, afferw " mnndo che ern no gi:\ legnti da un patto unico ■ di frnternn allea nza •· E si ebbe cosi la serie degli scioperi oramai famosi. Differenzee somiglianze. Fra i • poveri operai ., di Napol i e i • pro– letari rivo luzionnri e aindncn listi di Milano• , le differenze sono queste: a) I prim i rnandnn o i loro rappresentanti insieme ai rnppresentnnti d~gl' indus triali a chie– dere al Govern o spo lette, affust i e cannon i per ovviare al perico lo di disoccupazio ne per s~ e di manca ti gua~lagni pe r i padroni: e questa è chiamntn con dispr ezzo dai rivoluzionari di Mi– lano• collabornzio ne di classe•· I seco ndi vanno dn sè nl Prefetto me ntr e i padr oni se ne sbmn o tr rmquilli a cnsn ad nspe llare che 1'11 azione di• retla • dei rivoluzionari provochi quegli ordi– nativi governa tivi di cui gli stabilim enti hann o o dicono di aver bisogno: e questa è non • collaboraz ione ., ma • lotta intransigen te di classe ., e lotta coi fiocchi! b) l • poveri ope rai ., di Napoli invocano pie tà in tono minore, dic hiarando umilmente che non hanno ness una intenzio ne di rinn ovare la faccia del mond o ma solo desi derano un po' di baiocchi per sfamar e le loro famiglie. I rivo– luzionari e sinda calisti di Milano sb raitan o e tem· 1:>estano e minacciano e proclamano che la • tor • ta • serve ad emancipar e il proletariato di tutto il mondo. e) I • po,·eri ope rai ., di Napo li assicuratisi un po' di pan~, rìtornano que ti al lavoro, rum i– nando strncchi e desolnti la loro miser ia qu oti• diann. I II proletnri di tutto il mondo • della ca– pi,t:,le moral e, dopo avere u conqui stata la torta per i padro ni " donumclano, com' è gius to, di go– derne anch'ess i la loro par te. Ci~, a Napoli collaborazione di classe senza maschera prima; e servili tà proletaria , sempre. A Milano, collaborazione di classe mascherata alla sindacalista in un primo momen to, quando si devono stra ppare i hwori al Governo ; e lotta di c:lasse , nel momento successivo, non appen a si comincia a divide re In torta conquis tata me– diante In collaborazio ne, In entrambi i casi le spese della torta sono fatt e da tutti i restanti lavoratori, speci alment e agricoli, che pagano le tasse e assis tono alla cuccagna, maga ri applaudendo per solida rietà. Le cuccagne di l\:tilano, però, costano semp re piil. care•.. Questo, poi, minncciava di costarci pit1 che rnai, se il recentissim o e forse non ultimo scio. pero genera le avesse verame nte provocat o un inten •ento • pacifica tore • del Governo, come l'on. Chiesa, e il Stcolo, e l'Ava 111i, con erra ta ,•isionc della realtà, hanno più ,,olte invocato . Ques t' interven to, infatti, non sarebbe potuto avvenire che a spese dd pubbli co erario, fra gl' indu striali, che dichioravano di non pote r cedere agli opera i 11011essm do sicuri di ordi11a• livi co11/i1111i dr, parlt del Governo, e gli sciope– ranti che non avrebbero guarda to tan to per il so ttile pur di uscire dal vicolo chiuso in cui s•ernno buttati. Se l'on. Giolitti si fosse lascia to L' UNITÀ impre ssionare dal pericolo ri\loluziona rio, non avrebbe do\lttto fare altr o che pn>mettere agli industr iali una serie continua ,li ordinazi oni per un dato numero di anni, e la quie te sa reb be subi to tornata; oppure l'inten•ent o go,•ernativo. come ha osse rvalo Enrico Leone sull"A:•,mli del 19 agosto, a a,•rebbe fruttato agi' in<lustriali qualche premio o soprapro tezione doganale •· L'on. Giolitti non ha pensato fo~se il caso di muoversi, Proba bilm ente, h:t considerat o che l' insuccesso completo dello sciopero genera le cm in ques to momento, dal punt o di vista elet• tomie , assai più utile al Governo, che non sa– rebbe stato un nuovo favore concesso agli in• dustriali del mate riale mobile e alla • classe 01>eraia"· E cosi, per <1uesta volt~. ce la siamo cava ta. L' UsJT,\. La posta dell' " Unità ,,. Le matt onelle di casa Raggio, Egrtri o ,lirellorr, L'interessa nte polemica fra ■ Agricoh1,. e l'ono– revo le Canepa intorno ni II poveri opera i • di Novi Ligure rend e d'nttunlilfl un singohtre epi– sodio di manovre affl.1ristiche, che risale ai primi tempi dell'as sunzione delle Ferrovie da parte dello Sta to, e che leggo nei bellissimi Dieci am1i di vi/a ilt1lim,a di F. Papafan , p. 527 e segg. Si tratta anche qui d1 carbone, t-, vedi com• binazione, della lotta tra carbone grosso inglese e matt onelle nazionali per le forniture delle fer– rovie. Uno elci più forti conflitti che rese ro agi– tati i primi mesi dell'ese rcizio di Sta to fu l'an• nulla.mento dcll' nvv. Marc hesini ad avvoca to de lle ferrovie, nomina che il direttore comm. Bianchi aveva voluto, e che l'avv. eraria le De Cupis rius ci a far revocare. • Ora il Pap afava esro'lc una interessan te ver• sio ne a proposito dell'azione del comm. De Cu– pis. Pnrrebbe che l'egreg io commendatore rni– rnssc con la revoca della nomina a scuotere la posiz ione del Direttore comm. 13innchi, e ciò pcrch è questi aveva pensato di invert ire le pro– porzi oni delle forni ture di carbone grosso e di matt onelle. Mentre pri ma si acq uistava un terzo di CYrbone grosso e due terz i di mattonelle, il comm. Bianchi voleva acquis tare due terzi di carbone grosso e un terzo di mattonelle. Con ciò si rea lizuva no ingenti economie, ma si danneggiavano i mattonellai nostrani, e il comm. Dc Cupis, dicevan le male lingu e, aveva molta tenere zza per la fiorente industria nazio – nale de lle matt onelle t! per la casa Raggio che ad essa si dedicava .... Sem 1>re a proposito di CJ4rbonee di matto• nell e, il Papafava narra un alt ro fatterello molto istru ttivo che è bene riportare con le sue stesse par ole. 11 Visto che la cligni1à dcli' avvocatura era• rial e a nulla aveva servito per sbalzare di sella il Bianchi, i carbonai cercaro no con la corru– zione l'aiu to dei ferrOvicri. La corruzione fu tentat a per mezzo del direttore della fabbrica di Torre Annunzia ta, signor Berlinzoni. • Il patio era questo. I macchinis ti do\'evano dimostrare spe rimentalment e, coi fatti, che se non si torna al sis tema antico (un terzo di car– bone grosso e due terzi di ma ttonelle) e se non si adoperano ma ttonelle naziona li, è impossibile lavo rar e perchè le locomotive non funzionano regolarmen te ; do vevano protestare nei giornali delle loro orga nizzazioni contro le novità de l Bianchi ; doveva no insomma creare nel perso ~ nale e nel pubblico uno stato d'animo violente• me nte ostile alla Direzione de lle ferrovie. Na– turalm en t.: tutto questo lavorio sarebbe poi stato dai signori carbonai grossa mente retr ibuito: pa r• tecip!\zione del lavoro agli utili de l capi tale; so lidnri el:\ socia le ; ar monie economiche. ■ L'idea era geniale i mn fu sci upat a da dip lo– matici inesperti, i qua li per iniziare le trattative si rivolsero proprio a tre macchini sti galantuo • mini, i signori Colella, San toro ed Espos ito. Ques ti finsero (prese nti, come testimoni , altri ferrovieri ) d'accettar e il patto, e int ascarono an– che due biglie tti da 50 lire, tenu e pegno di ru.' turi più grossi regali. Poi il (;'olella andò a Roma dal comm. Bianchi a portargli il corpo del de– litt o (le cen to lire) t! a rifer irgli l'accaduto. E il comm. Bìanchi denunci ò il fatto al procura • torc del re. • Ma chi sar:\ stat o rnai I' inve1 1 tore primo di questa maccluna ? Anche qui l'o n. conte Edilio Raggi o, compropri etario della fabbrica di To rre Annunz iata e prop rietari o di altre fabbriche a No,ii e a Venezia, dice che non è lui e che non ne SII ment e. • Probab1lrnen 1e l'on. Raggio dirà anche di non sapere che tra i suoi operai di Novi Ligure \le n' ha, il cui un1co lavoro consi ste nell'andar e n raccoglie r sabbia nel torre nte, sabbia che poi divenia ottimo cnrd fff "· Questa pagi na del Papafavn , che risale al gennai o 1906, non vien e cer to a rafforzare i calcoli dell'ott imo s1g Curletto e ad aumen tare le simpatie per il buon diritto dei • po,·eri ope– rai ., di No,•i Ligure . Che anch e il Papa fava fosse, come dice l'on. Cnnepa, un cannibale? t,;N A8D0NAT O DBLL' Unità. LEGA ANTIPROTEZIONIST A Gruppo d'a :ione e di propagan da per gli interessi della Sardegna. Egrrg io Sig nor,, L' lsoln nostrn , l'eterna vittima indifesa d' ogni ~~~;~u~~u e ,!1~~n~n~~~~~! ~i:.' 1 ù:~~r eer cl1!s~~~am;i desti prontamen te se vuole scongiura re 11 grave penco lo che la minaccia. Suuno alla viç 1ha dell a rinn ovazione dei trat– tati di commercio. Dire che d:1i cn te11 a cui essa s'i nformer à dipende: 10 gran parte l'av,,e– mre della S:irdegna è dir poco, quando si pensi. che la causi& principale del cumulo di malanni che grava su d1 essa e ne condanna la vita ~– conomica e cì,•1le :td una stag nan te immobi lità, sta appunto in quel regime protezionista che, da quand o fu inaspr ito col famoso colpo di mano del 1887, ha recalo all'economi u nazi onale in f:'i:,:c~.:~nu:1 1 1 1 !r ,~il d~~:~iz~t:r~~~t~ ~:~is~~~!! e di cui l\1rres to di s ,•ilu1>1>0, h1 miseria cre – ~ente e !a di:5occupazione dc-Ile 1>leb1 lavoratrici, 11 caro v1ven , lo Sl)Opolamento delle cam1>agne, l'rrnigrnz1one sono gl' mdici più significa t1v1. Migliori risulta ti non poteva dare m, regi me dog:rnale che fu CQngegnato, non già in modo da crea re cond izioni la\'orevoll al progredire delle nostre indust rie e nllo svil uppo dei nost ri traffici, sibbc ne nell'unico intento di soddisfare le cupi chgie di rwide cricche p:m1ssituric de l se ttent rione n tuli o danno dei co11sum111ori ita– liani e dei produttori meridlona li. Per favorire talune industrie che l'esperie nzn ha dimos trate non bisogno3e di pro tezione o assol utam ente in• capac i d1 vive re e S\lilupparsi senza di essa , s'è condanna ta l'economia meridio nale a langui re miserarnen le senza poter esprime re da l suo seno le forti energie µrodullive che r.1cchiude ad opc, rame la valorizzazio ne e lo sfru ttamento. E l'Is ola nostra , per 1an1iriguar J i più povera ed arretrata delle regioni sore lle del Mezzogior– no, ha naturalmente risentito pitì delle wltre le deleterie conseguenze di ques to rovinoso si• stcma. Danneggiata, an zitull o, come merca to di consumo dagli :alti dazi che rincarano artificial· men te il costo della vita, dei manufa tti, delle macchine e degli altri strumen ti di produz ion~; ostacolata nell'es1>0rt:.izione e nel commerc io dei suoi migliori rrodo tti - agrumi , bes tiame, vino. olio, frutta, ortaggi ccc. - che non tr o\lano ~rande sbocco all'es tero perchè il protezionismo 11aliano determina la rappresag lia degli altr i Stati (basta ricordar e la chiusura del merca to francese al fiorente commercio del bestiame e delle derra te agr icole sarde ) i mess a nell' im– ppssibi tà di perfezionare la sua agrico ltur a per• chè costretta a isterilire le sue ener_gie di la\'o ro e d i capi tale in t'Oltur e antieconomiche a danno di colture piil. ndatte ai nostri climi e quind i più rimun erati ve: si può dire che la Sar degna non abbia avu to che d,mni, effetti disas trosi, mali d'ogni genere dal sis tema 1>rotet1ore, che !~1ui~t~~t e~~i 1 ef~:a;~iqi~~:~~~ri~}ltir~cl!~\~~,\~afl~~ Il protezionismo - lo afferm iamo senza tema di esagerare - ~ stato cd ~ la rovina della ;:~d;~n!~~~i~Ì:l~e~:i~:. difendersene come da l Quan ti han no a cuore le sorti della nostra economia - commercia nti, agricolt ori, proprie – tari di bestiame, operai , contadini - debbono rendersi conto della gravit:\ de l pericolo e cor• rerc ai ripari, oggi specia lmente che i filibustier i protezi onisti si coulina no e si agitan o per otte– nere in occasio ne della rinnovazio ne dei trattati di comm ercio, l'inasprimen to della tariffa do– ganale, cioè il manteniment o non solo, ma an– che l'aumento degli scandalosi 1>rivilegl. Mentre, dunque , si vanno costituendo in ogni parte cl' Italia grupp i e associazio ni allo scopo d' illuminare l'opinione pubblica sul Jrave pro– blema e provoca re la r ivolta degli onesti di tutti i par titi contro la ve rgogna nazionale del protezionismo, non può nè deve l' Isola nos tra, cosi strcttnmcnte interessa ta nella ques tione, starse ne inclifff rente. Per questo abbit11110 costi• luito il " Gruppo d'azi ona. e di propngnnda pe r gl' interessi della Sar degna " che, d'accordo colla " Lega Antipro tezionista • e col • Comi• lato Nazionaie di propaganda e d'azione a fa. \'Ore del Mezzogiorno • intende organizzare in Sard egna una vivace campagna a favore della lìbcrtà economica e svolge re la sua azione in difesa dei più vitali interessi nostri contro i ;.•ampiri deva statori dell'econ omia nazionale. Convin ti di pot~r contar ~, per l'attuazione del nostro programma, sull'aiuto morale e finanzia• rio di quant i in Surdegna non sono legati alle congr eghe afforis 1iche-parlamentari interessa te al mant enimen to dr-i privilegi dogan ali, ci per• mettiam o riv olge re pr eghiera nlla S. V. perchè voglia inviare la sua aut orevole adesi one alla nostra inizia tivJ, il cui buon succeSSù dipend e unicamen te dalla buona ,·olontà di coloro che l atee Gino Bianco ... non sohan 10 a chi1cch1erC",ma and1e coi fatti intcn dono giova re alla causa del rln:i ovamen 10 economico snrd o. Con ossequio. Il Comi/a/o promo/ort. Pr of. M 1.ssimo Stara, segrtlar io della Camtr a dli laVÒro di Sassan . Gino Cor• rad etti, srgrrlario del Simlncalo frrro-– vieri sard , , della C"mert1 del /r,voro di Cngliflri 1 prof. G. Sa nnn, dot t. Frn nce• sco Dore, Michele Sttbn, dott. Attil io D ffenu, n,·,·. Piet ro ~hst ino. Lt adesio11i dtbbo,,o tssert im•ialr al doli. Al – ti/io Veffnm, J,."uoro (Sasst1n) : i co11/nlmli nl ca.ssiert pronvisorio dtl Gruppo; Midule Saba, Vit1 Aspro11i, ./ - 5',ssari. le adesio,,; drvo110essert auompagun/e dal– f imporlo tli L. 2. AN GIOLO GtOVANNOZZI, g-trenle-r~spon.sal>ile. Flrta H • Sllb. r1, . Aldlno, Via de' Rtnal, Il • Tcl. g.gs . GIUS, IIATERZA & f(GIII- Ba11i ED ITORI Opere di ALFREDO ORIANI Sono pubblicati: I. l• D(sfatf•. romnnzo, di pp }20 I.. 3,50 Il. VorUce, romanlo, di pp. 201 Ili. Cdosla., rom:11110, di pp. 218 • 2,50 • 2,50 ~el l'(lrtiu sono le impressioni come finali e le sensazioni ccce,io n:ali, fu le piccole,zc della più comune ,•ita pro,•incialc, Jcll' ultima giorna ta ~i·ol::~ ~~~~~il:u~~•c~1a~!aic~~e1!fr~al~ 1:0,::::; e la situaii one :1rli$tic:1,vi\'a nella spicciola con• crcte.a:t e precisione p:trticol:arcJt:gi:ua d. uno squnrcio di mediocre csistcnu borj:thcsc, è in– sieme un problema s_piritu:tle di vigli:tcchcri:t tribobt:a e attonita visione del mondo, nelle ,ue incLic, che cmpiono l'orizzonte di u.nti uomini e nelle sue for..-cmcu, ·igliosamente trionfali. Vi sono 1:agin~ di nn potenz.i su1,tgesti,•.a, r.apiJi tocchi che sono folgor:a,ioni, alcune notv,oni che sono s.:anJ:tgli a fondo. L'arte dell'Ori:ani f.,as:,:~ 1 i~~ f;,~e~fo;;,~ i':vr~:t ~~~:~~~-~ 1 frca r1~!:;:~ oscura con una suhfimazione d' idc:tli1:\ imma· ;:~~~::· i:~f~1cd,ii:,11~~~1;~1~1n t\1~~~ic~t:fo;:;~,:-/;: poichè è nel!' umile rcnlt:\, nnchc pili brutnlc d'np· parem::1 che per lui si concrct:1quel sentimento dell'essere e quellJ rngionc ide:1lcche è al fulcro dcll:t sua nttivit.\ fantnsticn, e fin nelle pilt ìgno• bili condizioni e po,·cre persone egli sa tro,·:irc l'umnnit:\. Alfredo Oriani non è un aristocr:uico d<"lla frase e non un u ffin:uo cc.rc :itore d"cmozioni, ma schictt:1 e forte ~ieJc !"energia spirituale dello stile, che suoni Ja,·,·cro come scoperta e ri,·clazione nuova d'anime e cose Tuttavia per (3 mancanza, spre.u-antcmcnte voluta, d' un'eia borata corrctteua minuta ,·crbnlc, e forse per questo principahucntc, non potè ottene re quel sùbito consentimento dei lettori, che anda,•nno in que~li anni seducendosi nel ricercato esteti • smo d :1nnuzi:rno La presente ristampa anche ri;talc;~~::: ~:! 'c;ta a~~h~~ir::~~~\~'f~~~ 1 ~o~ la sciatta edizione del 1899; e 1(0,• c.ri forse oggi S\·aniti mohi prcgiudi1i ostili, gio,·ando a fare più :attenti i lettori ali"intcriorit.\ che alle scorie. Scguir:anno nel prossimo no,·cmbre : IV. ho, romanzo . • . • • . . . L 3,50 V. Oloc•uslo, romnnzo . . . 4 , • • 2,50 VI. Fr1ocl1( d( biv11cco, scritti ,·:1ri. . » 3,50 È aperto un abbonamento :ii sci volumi del complcssi,•o prezzo di L. 18 per L. 12, p:1gabili :1Imomenlo in cui si ritirano i primi tre . Dlrlccre commlHloal e HJII• alla Cau edllrlcc OIUS. LATERZA t PIOLI. Bui . LIBRERIAPOLITICAMODERNA ROMA • Casella Postale Z9• ROMA È. pubblicato 1 ARCANGE LO GHISI.ERI LA GUERRA E IL DIRITTO DELLE' GENT I Un volume di 172paslac la urla Lire UNA i:: un libro di scicn:rn e di bnttaglia. Confota le bugie e 1e:ibcrrnzioni del nazionalismo di lutti i partiti . Socialisti, rcpu1>blic:1ni,clericali nessuno ,,j è risparmialo ; e di tutto si dà ragione con molte p:igine di note e documenti. SOMMARIO La sptditio11e • .4gg,rnlo • La ,oll,,ra dellartn. 1,,io,u • Le tre gra,idi mm,og11e • l 'obliala upt.– rim,a dtlfErilrra • U tllimrre Jrlr lmptrialismo - l t1pat.edi l osa11,ia • Le origi11idtl Jirillo dtlle gmt i • lt1 lrmlitio,u ilt1lia11a 11rgli scriltori • La traJi',i011titaliana 1ui fall i• La lradi,ione ilaliana al Co,igrrso di Gi11n•ra • la g1urra l>alf..a11i<a • li programma di Ma{',Ì11i • Gli rrrori Jtlla • btlla gutrra • • I popoli /oai(a11ici • APP E.VDJCI.

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