L'Unità - anno II - n.31 - 1 agosto 1913

L' UN I TÀ • 347 -sui casc:uni greggi (lire 8,So e lire 14 al qu in– tale secondo la <1ualità) e sui cascami pettinali (lire 20), per abbassare il prezzo della mat eri a prima ai filatori e tessi tori ; dazio d'e ntra ta di 50 lire sui cascami filati ; dazi sui tessuti colo– rati , sui tessu ti misti con lana o cotone, sui tess uti 01>erati, sui grati colati, sui ricamati, su.i vellu ti, sui nastri. Cotone. li valore della nostra produzione O• sciita intorno ai 300 milioni di lire all' anno {pag. 182). li valore delle espor tazio ni, da 16 milioni cli lire nel 18g3, sali a più di 55 milioni nel 1899 (pag. 185). Da prima • l'indu stria dei cotoni, pro tetta com'era dalla legis lazione da – ziaria [18871, si diede alla conqu ista del mercato nazionale, e facilmente vi riusci • (pag. 183), pcrchè • in un patSe ad economia depressa come il nostro, lr. cotonerie costi tuiscono le ve• stimenta del povero • (pag . 1f4) (Poche pa role ma eloq uenti. Nel Gior,,al, degli 1co11omisfi de l febbraio 18g2 il povero prof. Mazzola dimos trava che un abito di contadina, senza la protezione, avrebbe costato 2 lire e JO centesimi, e che con la pro tezione costava 4 lire e 10 centesim i). Poi, co11quistato il merca to interno, comin ciò pres to tra i con<1uistat ori la conco rrenza , i prezzi diminuir ono " e l' industrin, già fiden te in sè stessa, fu spi nta a cercare all' estero un collo– <ame nto più. utile per i suoi pr odotti » (pag . 18_.), 'Tuu av1a In produzione aumentò più rapidamente dell'cs pc-rt:izionc, s' inasprl la concorre nza tra le fabb riche nazionali e i prezz i seguitaro no a r ibassnrc. Sarebbe stato il caso d'un trust tra cotonieri, ma II forse per la difficoltà gra nde de ll'organizzazione • non si fece. ln\•cce, verso il 18g6, si lt ntò di ar restar e la discesa dei prezzi tliminucndo la prod uzione. I cotonieri, che avevuno maggiore stock di merci invendu te, fu. rÒno presi da grnndc tenerezza per gli ope rai e invocu rono da l govern o la proibizione del la– voro notturno. " Ma il gove rno non comprese I' imz ,auva fil:1ntropica , e gli stabi limenti ricor• sero nd altri mezz.i, sospendendo , per periodi più. o meno lunghi, la la,•orazionc, e donando ai proleta ri un riposo forza to, che non fu certo prov ,rido Bila loro salut e" (pag. 186). li hb ro non dice se que i disoccup:i ti abbiu no impnrnlo che il protezionis mo non assicura lavoro stabi le. Fors e gli intenti filantr opici dei co tonieri hanno avuto qualche influenza nella pr oibizione del lavoro notturno delle donn e vo– tata questo marzo [ 1902]. I pr..>fesson Cwbrnti e Einaudi vanno pubbli– cand o nella Cr1lic11 socittt, una hm,a se rie d'ar– ticoli sull ' /IC1tu, , i lrt1t tt1li di co11m11rcio . Ci sono molti ,. strali •; e spe ro che dalla Critica pas St:rann o nell' 11t•a11li, che metterà loro • la punta •· Il seco ndo articolo (1° agosto}, dedicato al colo n~, cond ude con le segu en ti propos te concrete : abolii e ogni dazi o sui filati dì cotone e sui tessuti i,;rt"ggi lisci, ridu rre il da zio sui tessu ti lisci 111 pr.Jporzione varia seco ndo la finuz a, abbnss:, ,e il daii o sui tess uti imbi ancati e stn mpr1t1 dal ,30 nl 50 per cento in medin. Dal mede--imo 11rticolo tolgo qu este poche cifre <:hc dimostra no la pote nza dcli' industr ia coto– niern. L'i mportazione dei filati è divenut a insi– gnaficant~, qu t"lln dei tess uti è scesa da 52 mila qum tnli nel 18g3, a 13 mila nel 1901; l' cspo r- 1azionc dei filati e- salita, da 15 mila quin t ali nel 18g6, a 95 mila nel 1901; l'esportazione dei tessuti, lla 34 nula qum 1ali nel 18g3, a 162 mila nel 190 1; il num ero degli ope rai impiegali nel• I' indu.5tria del cotone, da 65 mila nel 1876, è salito a 135 nel 1901; i profi tti deg li indus triali 51 ma ntengono, nelle fabbric he più evolu lc, al 12. 16 1 18 per cento (1). A sen tire ques te belle notizie l'org oglio na– zionale si gonfia. Ma a se ntir e le par ole del sindaco di Moliterno all'on. Zana rdelli : • vi sa– luto in nome de i miei 8 mila am minis trati, de i qu uli J mila sono emigrati in Amedea e 5 si prep .mmo a seguirli • (2) 1 l'orgoglio nazio– nale si smonta. Ed è risaput o che gli allori indus triali del l'alta Italia furono e sono tutto– ra (3) scon tati colla fame del Mezzogiorno. Non sarebbe male che nella prossima agitazione • dire tta a denunziare le caus e prossime e re– mot e della depressione economica • i socia listi lo ricordassero . Sarebbe forse piò pra tico e an• che unitari o che ev ocare Torquato Tasso e Arnaldo da Brescia. F'RA~ CESCO PAP ,\ PAVA ~:! ~t'~ ri~ =~ ~ ·au~ n":.~t~ rc~,:.a !~::,1 ~~ afo!:~~ pel~·) ~?.°~c uione dd ,·1au io di Z..u rJdli nella Bui liut a; ut • (CtlrFo':?: !~ •. Rl'"° • IMI·,26. 50 gradi all' ombr a seg nava il termometro il 12 luglio, a poca di– stanzn da Cirt ne (Suo lo, 13 luglio ) : cioè · in quella zona, che è senz:l dubbio la meglio di– sposta della Cirt naicaj cioè di quella Cirena ica, che i nazionalisti e i giornalis ti ispira ti dal Banco di Roma ci hanno se mpre descritta come un paradiso di fre scura e di felicità. E il 13 luglio, secondo il non sosp etto Gior- 11al1 d '/lalia, (15 luglio), la temperatu ra rag – giunse 44 grndl all'ombra a Derna, 45 all'o mbra a Tobruck. E a Sliten, come racconta il meno anco ra sospe ttabile Corritre dtlla sera (15 luglio ) si sono r.vuti 1'8 luglio 40 gradi all'ombra e 55 al solo; fra il 4 e 5 luglio il term ome tro se– gnò 47 gradi all'ombra e 6o al sole • dopo di che il termom etro scopp iò •· E sulla via di Socna la colonna ll ercola ni ha avuto 6o gradi all'om– bra (Corr,ere della sera, 25 luglio), • attrave rso un paese ar ido e inospitale• (Stcolo, 25 luglio). E ver o che le temperatur e di Sliten, cli To – bru ck e di Dern a furono raggiun te in tempo di ghibli; e il g ltibti per fortuna non si ha ogni gior– no, ma solo una mezza dozzina di volte all'anno. fl.fa chi conosce un po' de lla pra tica agricol a del Mezzogiorno d' Italla, cioè della reg ione clima– ticamente più afline alla zona costiera della Li– bia, sa che basta una giorna ta di calori nean– che cosi alti come quelli, che spessa si hanno in Libia , per distr ugge re tutt e le ra ccolte ar• boree dell'an nata e per lasc iare gli ulivi ~ le viti spossa ti e ste rili 1>er l'anno success ivo. Ag – giungiam o per la Libia, ai calori eccessiv i, la violenza spesso spaventosa dei venti, che nelle zone non difese denuderebbero in un att imo qua– lunqu e albero non avesse - come non le hanno l'ulivo e la yite - le foglie adatte a resistere a quell'infernale tu rbinio . Ed ecco com~è.fatta la • terra promtSsa" dei nazionalis ti e del Banco di Roma . L'on. ANTONIO DI! VITI 01! MARCO ha donato al nostro giornale le ultime copie della uccolta di conferenze da lui tenute Per (/ 9,futJog{o rno e per fa Ubertà. commt rd.1(1 nel 1903 e J904 e pub· bllcate poi In volume nel J90S, È un'opera di .11- tuallt.ì, purtroppo, ancora vivissima , E I gtovani, che ckslckrano fini una coltura politica veumeote u ri• e ru ll1ta, troveunno In qunto volume uoa mlnleu di dati e di oue rva:lonl, che c:on:strvano lntalto t• lntera&e di dieci anni or sono, e di cui è bt;oe che faccia tesoro continuamen te chi voglia ri – prendere l.1.loti.i a-ntlprotuion lal.a In occasione della prouimi1 riforma- de.I regtme dogan.a.lc , Il volume può essere acquisli1topt:r una liu ( pret.to di co~ rtin.a L, 2). Premi a gli a bbo n ati Agli abbonati sostenitori annui saranno inviate gratuitamente Le Memorie d'un can– dida/o di G. Salvemini (in vendi ta dalla Libreria della VOCE al prezzo di L. 1.25), e. il volum e di Ant onio de Viti de Mar co, Per il Mtzzoglorno t per la libt rfà. com– mtrciale. (in vendita presso la nostra am– ministra zione per L. S). Agli abbonati soste.nitor i semestrali sarà invi at a. gratuitamente. a suita una delle. due suddette pubblicazioni. A chi ci invierà l'impo rto di ditci nao'òi abbonamenti offriamo un ;ibbonamcnto an– nuo gratu ito all'UNITA' . L'opusco lo della Voct su " La Questione Meridional e ,, contene:nte articoli di Giustino Fortun ato, Giuseppe Cuboni, Agostino Lan- 1illo, Roberto Palma roc,:hi, Guglielmo Za – gari, Fr ancesco Sav erio Nitti, Al berto Ca– ro!!_Sjni, Giu seppe Donati, Gaetano Salve– mini, Genna ro Av olio, Ett ore Ciccotti, Luigi Einaudi, può essere acquistato dai nostri abbonati per cent. 35, anzichè per cent . 70, avendone la " Libreria della 'Voct n ceduto a noi una parte della e.dizione. I due. volum i di Giustino Fortun ato, Il Mts,og iorno < lo Staio 1/aliano, possono essere acqu istati da gli abbona ti del!' Unilà, che ne faranno richiesta per mezzo nostro inviand ocene l' importo, per lire 4, anzichè per lire 5 ; i due. volumi dei CVentianni di vita italiana (1899-1909) di Fran cesco Pa– pafa va1 per lire:8, antichè. per lire 10. Gino Bianco Nazioni e Stato in Austria-Ungheria. Il . Lo scoppio del conflitto nazional e. La rlvolu:loae horgbete e. U rl· ,veglio aut onale . Si può parlare di riv oluzione borghese . in Austria? Quello degli Absburgo non è sempre, in sos tanza, un impero se mi-feudal e? Certo, in Aus1rin, per molteplici cause, è rie– scita finora a mant eners i ph) che altrove (più assai p. es. che in Italia) un'arist ocrazia terri era qua si pre capi talis tica; ma anch'essa è orm ai un ceto, non il ceto dominato re ; e si va mescolando e solidarizzan do, nlmt>n negli interessi statali, con l'alta borghesia indus triale, con l'alta banca semi• tica ecc. Perci ò, nonos tante molteplici resis tenze dei vecchi signori, la stru ttur a giuridico-eco no– mica si è venuta via via ada ttando alle esige nze della prod uzione capi tah sticn. Il 1848 ha tolto gli ultim i avanzi della ser vitù dell a gl~ba ; il 1861 e il 1867 hann o costru ito le costituzioni aus triaca e unghere se (salvo il diritto elettorale 1>0litico univ ersal izzato in Austria nel 1907 ) 1 a tipo cssenziahne nte borghese , dando voce pre– valen te nelle prov ince e nei comuni, ac-canto ai vecchi ceti nobili nri 1 ai ceti alto-borg hesi, rico– noscend o l'eguaglianza di tutti innanzi alla leg• ge, le libertà di cull o, lii reside nza, Ji riun ione, di assoc iazione, di coalizione, permettendo cosi anche al prolr tari ato di entrnre sulla scena poli– tica , sia pure soltanto come classe aspirante ad eman ciparsi. Questa , che è lecito chiamare rivoluziflne bor– ghese, e che si compie, traverso cris i ed arre– sti e catastrofi interne cd esterne, fra il 1815 e il 188.t- è, e deve esse re, feconda di effetti na– zionali. Rivoluzione vuol dire rimescolamento di clas– si: affermarsi di alcune, scompari re o decadere di altr e. Nei domini ahslmr ghesi viveva no, lo vede mmo, sul limitar e del secolo XIX, i ntere nazioni ristrette a ctrle class i: gli czechi ave– vano ptrd uto nobiltà e alti ceti borghesi (di– strutti o emigrn ti o tedesc hificnti) ma conser• vavan o i ceti medi, nrtig1aneschi 1 operai, agrari. Slove ni, ruteni, slovac,·hi, rumeni ernno, si può dire 1 ridotti a collettivit?t di contadini. Magiari, croa ti e polacchi avevan nobiltà e ceti agricoli, scarseggia vano dei ceti di mezzo . Uniche nazioni a classi comp lete, i tedesch i e gli italia ni. I te\leschi, oltre a possede re nei loro territori una borghesia già in via di svi– luppo cupi talis tico, avevano sp into la loro co– lonizzazione borghese fino nelle città d' Ungheria r. cli Galizia i avevano consen·a to la loro no• biltà storica ; avevano masse pro letarie e agri• cole, nei paesi alpini, nelle due Austrie, nella stessa Boemia; a,•evano una tradizio ne seco lare di imp ero e l'abitudin e n personifica rlo nel loro ceto aris tocrati co. Gli italia ni, invece, caccia li contr o voglia e contr o i pro pri interessi nell'or• bita absbu rght'se, sentivan o l'impulso centrifug o ; e ricsci rono infa tti ad andar se ne, lasciand o nel- 1' im1>ero un"esigua minora nza, commis ta a slavi nella Giulia, compntta nel Tren tino, - il qu ale è forse l'unica parte dell'imp ero che pot rebbe slac– carsene senza alterare i termini fondame ntali del prob lema aus tro-ungarico. Ad ogni modo, dopo il 1866, gli italiani sono troppo pochi per poter figurare tra le forze destinat e a esercilare un innusso apprezzabile e dir etto sul connitto na– zionale e in genere su l problema statal e del - 1' Austria -Ungheria. Fra le nazioni dormicnti 1 • i primi a scuot ersi sollo gli ezcchi. Abitano In regi one in cui l'in- ustrialism o mette più pr esto radi ci, e hanno conservato ceti medio e piccolo borgh esi, i pro– tagonisti della riv oluzione che mat ura , gli as– sertori del nuovo individua lismo liberale, ne– mici co~l delle caste chiuse medioeva li, asso r– bitrici dell'indiv idua lità, come de llo Stato asso• lutista, compress ore d1 es sa. Contro c1uest'ul– timo, i cet i borghesi nffcrma no, fra i diritti del l'mdividuo, anche il diritto 11acio11<1/ , il di• ritto cioè di essere educati. ammiln strati, go– vernati ne lla propri a lingua. Tale nuovo dir itto entra nelle ideologie 1ivoluz ionarie borghesi: tantu vero che gli umanita ri tedes chi (per es. J-lerde rJ si occupano amorevolme nte della lin– gua czcca, soltant o pcrchè ~ l'idi oma di umili e di oppres si. Si imagin i ora con quan to fer– vido entusiasmo la borghesia czcca rinascente adcpre rà l'arme nazional e contro i ceti ed i gruppi, che le sbarran o il cammino e che sono tedesc hi o che parl ano ancora tedesco. Ecco la lotta. delle eh.iss i, colora rsi di tinta nazionale. Esp ressio ne di ques to stato d'nn imo, è il motto nat o in quel momento s torico. ,i Non vrrgog 11n– tro1i de lla vos tra n:lZiOmtlit!\"· Ln nazione di– venta cioè il titÒlo di nobiltà dei ceti insoddi– sfa tti contro i detentori ciel potere. E poichè in tutte le regi oni plurilingui dell'A. U. (cioè nella maggiora nza) i ceti aspi r,.nti al dominio sono spesso di lingua diversa dai ceti dominat ori, si capisce che il 1f48. l'anno delle rive ndicazio ni politiche, divenga insieme nell'impero mosaico l'anno clas sico e trag ico delle rivendicazioni na– zionali. U JM8.- La 1coafltla delle auto– oomle oulooll t. Il 1f48 passa , senza ricscire, nonchè a ris ol• vere il problema, nemm eno a porre le basi di so– luzioni futu re. La rngion e principale sta in ciò, che propr io allora il prob lema si complica per l'in tervento più intens o e più largo dello Stato nella vita dei sudditi, epperò nnche nel con• flitto nazionale. Il ,8_.8 segna l'ultima tappa delht faticosa, secolare evolu zione dal regimr.: feud ale, cioè dalli\ concorrenin di più poteri nello Sta to, allo Stato accentrato re, al centra• lismo. L'unico delibera to della Costituente vien– nese, che il centra lismo si guanla bene dal toc• care, anch e dopo supera ta la burrasca, è la legge pro posta dal dep utato rad icale tedesco Kludic h con la quale , imitand o la Dieta magiara, l'assem– blea elettiva au striaca sopprim e le giurisdizio ni a le serv itù. feudali del suolo, verso un indennizzo ai proprietar t. Siamo giun ti al momento, in cui lo Sta to diventa il sovran o effetti vo di tutti i ceti, e allarga la sua sovranit!\ sul ceto più numeroso, qu ello dei conta dini, che formnno (lo vedemmo) il grosso delle nazi oni senza storia, scosse nel loro sonno clull'evolver si de llo strum ento tecnico di produzione, dal c11pitnlis1110 che incalza. E i ceti rapprese ntati vi de lle nazioni senza storia (seguito a chiamarl e cosi per brevità) dapp rima si appogg iano al centralism o statale. Repugnano essi sopra lutt o nll'o ppr essione delle nazioni storiche, o meglio degli alti cet i di queste na• zioni, i quali guardano tutti più o meno oltr e i confini e vorr ebbero smembrnre o sconvolgere lo Stato. (I tede schi sogna no la ricostru zione su basi democratiche dell'impero tedesco , i polac• chi della Polonia , ita liani e magiari aspirano all'i ndipend enza} Ora, le nazioni senza storia temono cli rimane re schiacciate in questo srncm• bramen to: czech i e sloveni dai tedeschi e clagl'i– taliani, croat i e serbi e slovncchi e rum eni dai magiari , ruteni dai polacchi. Perciò il centrali -– smo absburg hese p11ò vincere le tendenze cen– tr ifughe o rivoluzio n:tri e, grazie all'aiuto delle nnzioni senza storia, graz ie nlle urini slave lan– ciate cont ro m:1giari e it:tlinni, grazie &ll'impo– tenza della Costitue nte viennese in cui slav i e tede schi si urtan o e si elidono. Nella seconda fase della crisi quarant ottesca - doma ta l' Italia, ravvia ta la compre ssio ne in Germania e Ungheri a - le nazioni senza sto• ria, o meglio i lor> ceti dirig enti, si sen tono riass icurat i contro le tc:idcnz e cen trifu ghe e pos– sono affrontare con più calma il problema della convivenza entro lo Stato con le nazioni stori– che. A Krem sie r, ultimo rifug io della Costi tuente (Novembr e 18.._8 Marzo 18 ... 9), è il Pa lacky - lo storico, rappr esent ante di intere ssi e ideo logie medio e piccolo-l>0rghesi czcc he; avversa ad es. il suffragio univ ersale - è il Pa lacky a con• crctare 11 piano di un impe ro fcder.ale, diviso in Cantoni nazionali da erigersi su lle rovi ne delle provincie storiche : Boemia, Ti rolo ccc. ecc. la), I rappresen tanti della borghesia tedesca non giungono sino là. Sfumati i sog ni centrifughi, sono essi che incarnan o ora lo spirit o di con• servazione e difendono le provincie storic he, na– zionalme nte quasi tutt e miste, nell e quali spe– rano di conservare il predominio economico e politico. Le due tendenze vengono ad incontrarsi (1\ Il proi etto r.-ta ck1 1U.-idn a la ruour chu, in 8 S1-11i o Cu ,1011: A1ut1ia 1educ.a , Au~tria ci eca , A. polacca {alla qu.tle dol'e1'aao appar teae re a11c:he I ta te11i c:he 11011 11 rico110- Ken11 0 a11co11-c:0111e nu ion• I, A. 1lllrlca (c:on 111Oialia), A. i1ahana (T1e11ti110 11LombardO•l'eneto), A. llal' o•111erldion11la, A. mas iara, le pro,,inc:le ttalac:che (A r1111ua).

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