L'Unità - anno II - n.31 - 1 agosto 1913

,,.. , problemi della vita italiana. Si pubblica il Venerdl in Firenze - Direttore GAETANO SAL VEMINI - Direzione e Amm iO:t trazio ne: Lungarn ~ Vespucci 12• - Abbonamento annuo ordina rio Lire 5 per il Regn o e per i paesi italiani dell'Au stria e della Svizzera; per l' estero Lire 7,50· - Abbonamento sostenitore Lire 20 annue - Un numéro Ccniesimi to - Conto corrent e con la posta . Anno Il - N. 31 - I Agosto 1913. SOMMARI O ; I maestri e l'on. Credaro, L' UNITA. - li commento oli'" ibis redibis,. doganale del radicali milanesi, ~luc . - L'alabastro e i sociaUsti. - Dreci anni di vita italfana, L' U:-.•1-r,\ , F. PAl' ,\FA\"A . - 50 gradi all'ombra, - Nazioni e Stato In Auslria·U ngheria, A. VIVANTE. - Lega antiprotezionlsta. - Comitato Nazionale di Propaganda e d'Azione a favore del Mezzogiorno. I · maestri e l' on. Credaro. Da 1111 momtnlo alfallro lulli i maestri eltmen – lari d'Italia s0110 in armi contro I' o,,, Credaro. E ne ha11110ben d'ond e. Ma è str ano che abbiano aspellalo tanfo a nm o• vers i. La i11surre.s:io11e avrebbe duvulo avvenire prima assai: fin dal tempo, cioi, in cui fonore• vole Credaro storpiava iuellamenle in molli p,mti il prngello di legg e Daneo, e lo trasformava da organo di giustizia ,ia::ionale in zm 11uovo stru– mento per perpetuare le vecchie iniquità. Ma allora l'o11.Credaro era in buo11e relazioni co11quegli alti burocratici della Minrva , che muovono dal retroscena i fili delf Unione na– zionale, e elle avevano in/eresse a fa r credere ai ,~ureslri t al paese che la legge Credaro era w, portento di perf ezio ne. E i caporioni delf U– nione nazional e andavano in spasimo per la legge Credaro - essi che erano slati •così sc!riz– .11i 1osiper il progetlo, assai mi'g/iore, de/I' 0110• revole Daneo - ; e i buoni maestr i a ripehre i11 coro per " papà Credaro,, le lodi prepa rat e dal Consiglio direllivo de/J' Un ione; e guai a chi osava fOSlenere che la legge Credaro era sba– gliala, e inv ece di comballere consolidava l'anal– f?belismo nei Comw ti più poveri di /11lla I' lla/ia e specialmente ne/f Italia m eridionale. Da alcu ni mesi a qzusta p11rle, invece, circola – vano voci di gravi dissensi fra /'on. Credaro e gli alti ftmziouari minervini. Ed ecco subilo rivo/us ionari inlermillenli de/l'Unione nazionale a scalmare i maestri contro /'011. Credaro. Ed ecco i ~uoni maestri insorgere co11froil lor-o vec– chio "p apà ,,, imma ginand osi di servire agi';,,. ler-essi della scuola e propri. Così noi li vediamo il, quest agitaz io,,e abil– mente condo/li a discutue sempre di lulfallro che dei di/e/li intrinsechi della legge Credaro. la legge Credaro, a".s:i, continua ad essere mag ,,ijicata come il non plus ultra delle perf ezio11i, 110110- stanle le sue parli evidenlemml e inapplicabili o asso/ulammte inique. E lutlo si ridu ce ad una campag11a personale conlro il Ministro. Del quale a noi 11011 imp orla assoluta mente nulla. Per biasimarne l'oppor tunismo politico e l'o– pera fmus la alla scuola 11ouabbiamo aspellalo e/te si movessero contro lui i capi dtlf Uoione nazionale . E saremmo be,r lit/i se i clericali del collegio di Tirano lo restituissero alla pedagogia herbarlia na (sebbme temiam o e/re la lolfa dei cle– r;fcali contro di lui sia una comm edia, com'è tma comm edia il suo radicalismo auticlerica/ e}. Ma se poco vale il Ministro, poco valgouo a11che i meneurs della allua /e campag 11aanlicr edari mza. E ci duole di :.,edere i maestri lasciarsi così fa – ci/mml e me,uu e pc/ naso da certi loro amici. Perciò abbiamo visto con piac ere come il 1't· cente Convegno della Federaz ione magistral e della provincia di Bari, per m erito del 11oslrr1amico, Afic/ul e Vit erbo, socio del Gruppo unitario di Bari, abbia saputo portar e neWagita~ion e dei maestri ,ma noia a cui i precedenti convegni 110,z ci aveva uo avv ez z ati. " Jfich e/e Vitrrbo - legg iamo nei resoconti del " co11vcg110 - ha fall o zma critica vibrata, ol– " trechè al ministr o Credaro , ali' Unione Nazio– " nale. Ha ricvrdalo cl1e la legge di cui ora ji u chiede la revisione in ordine allo staio g iw·i • u dico, fu sino a pochi mesi addietro invocala " nella sua integral e applica:Jione, e ha dello che " la sola ridu sione dei m esi ,H perm esso per « mal attia non basta a spieg :ire, dopo l' entu– " siasmo cl' ieri, l'odierna ge nerale indi gnazione. " Ha riaff ermato quindi, Ira il co11senlimenlo di " tuffi, che la legg e Da11eo - Credaro costituisce 11 un'amara delusione. I maestri oggi si trovano " nella singolare coudizione di 11011 essere ni u funzionari de/10 1 Staio 11è i111piegalimunicipali: « so110qualcos a d' i11definibi/e. 111 rig1!ardo alla " Unione Nazional e, è per ·lo meno strano che 11 abbia atteso che l'ultimo strappo fosse com- 11 piulo alle garenzi e legis lative della classe pri– " ma di ribe llar:ii. 11 E il co11veg110ha approvalo Jr-a applausi scro• sciant i il seg11111te ordine del giorno proposto dal nostro amico: " I ma estri del Barese, r-i,miti i11 Co11veg110il 11 6 IHl(lio I9IJ; 1·ichiama110 f allmzio11e delle 11 Sez ioni magistrali sul ' errore fondamentale 1, della legge Dan eo-Credaro, di dare 1111 dura– " l11roriconoscimento giu ridico allo sfato di (alto " crealo dalle leggi precedmt i e lamentalo nella u stessa re/a 1io11e1'fjiciale del comm. Corradi11i: 11 di distribuire, cioè, i sussidi dello Sta io in base u alle scuole ora esistenti, e 11011già al numero • degli aualfabeli di ciascu11Comune o Provincia, • onde i sussidi medesimi sono assorbili i11pro• 11 porstOne maggiore dal Nord ricco di scuole " eh, dal Sud meno ricco; deplorano che anche " lt somme per gli edifici scolastici siano sia/e 1, distribuite dal Governo sem:a alc1m criterio di " equità Ira r,gio11e e r,gion e, e a tu/lo danno " del Alewogiomo; e deliberano d'invita re tulle " le Sez ioni det M'ezzogiorno: I. ad iniziare su – " bilo ,ma vivace agilasioue, direi/a ad o/tenere " che vmg ano gara ,ilili maggior i, più eqr4i sus– u sidf alle Pro vincie pve vi sono più analf f beti, " lenendo presente che l'a/lua/ e somma di wz " milion e e meiu,o ne/l'esercii;io z920- 2z per fa – u perlura de/111muw e scuole iu Ittita llalia è as– " solu/am mle derisor ia, e c/ze nel solo Mezzogio r– u 110 occorrçr ebbero, per applicare approssimali• " vammle la l~gg e sul/'obbtigatorielà, niml emmo • che altre « dicia1111ovemi/" n scuole nuove ; u :1. di affe rmar si uel/e prossime e/e.tio11~· poli– " fiche, solla11lo sul 11ome di quei candidali che " dichiari no di voler propugnar e questi conce/li • ml/a Camera dei deputali "· No11si poleva110siutetictar e meglio le cr-itiche mosse alla ltgge Credaro da 11oi e dai nostri amici da Ire anni a questa parie su h, Voce e sult Unità . (Si veda il 11tag 11ific'o lavoro del Do– nali ,u//'opusco/o sii La questi one meridionale della Libreria della II Voce 11), Accemumdo all 'opera del Viterbo abbiam o vo– /11/0 ricordar e che esso fa parie del Gruppo uni– tari o di Ba ri. No n credano i nostri le/lor-i che noi si voglia atlribuire il meri/o dell'opera del Vit erbo a noi l Afa i w, fallo c/ze da a/ermi mesi a quesl" pm·te, a capo dei piit ù1leressa11/i ten. la/ivi di rim 1ovamenlo, che si compiono ml seno delle nostre organ izD<T::ioni economiche o poli• licl1e, noi vediamo, con gran de piaccn , trovar-si sempre degli amici del nostro giornale. Nostri abbonali so110i più fra quei riformisti di destra, che nel Cong resso del loro part ilo in– sisterono riso/utam eule per imporre alla lorpid" indzf f ereutm o alla imtl a opposiz ione di molli loro co111pag11if imliri tzo antip roleziouisla; no– stri abbonati sono alcuni di quei gio vani socia• listi, che por/ano nel loro movimento una mag– g iore dose di serietà e di coltura ; nostri abbonali par ecchi di quei radi cali romani, che dàm, o mag • gior fil o da torcere ai ramm olliti e ai lrnlfalo ri della Dir ezione del loro partil o ,· nostri abbon(l/i l1ot ca Gino Bianco i più al/ivi fra coloro che fa 11110 la campag na anlipro/ e~io11isla nel Partito socialista; nostri abbo11ali quegl' il1seg11a11Ji, che si sono messi a capo dell'agillltio 11e dei loro colleghi contro il progetto Crtdaro per le scuole medie. Sar ebbecerto ridic ola presuuzioue aff ermare che di questa mulliform e benefica allivilà il merito sù, proprio esclusivammt e del nostro giornale . .Ma cerio fopera nostra deve avere avuto pur qual• che pari e nel determinar e ed eccitare questeforme benefiche di attività. Al lavoro, dt111q11e, amici: og1111,io di voi, nei limiti delle sue competen..e, ciasrnuo nella orga– nizzasiou e econom ica o polit ica a etti appartien e, ma tuffi con lo stesso me/odo di pensi ero, con la stessa energ ia ,itlf azione. Av, mli sempre per' il rùm ovamen to della democrazia; e ness,m rig11ar– do per i vecclu' barbag ia1111ie comm edianli dei parli/i democratici. u Rimauet e nelle voslre chiese ma ribellatevi contro i vostri vescovi I 11. L' UNIT,\. Il commento dei all' " ibis redibis ,, radicali milanesi. doganale Nella sua recente vi.sita a :Milano l'on . Nitt i ha fatto una vis ita anche al Circolo degli' t'ntcrcssi· i"ndustriali, com ~ 11terc-iati ed agricoli. Come gli antichi parlam enti che, quando erano conv ocati per concedere alla Corona l'esazione di qualche tribu to , ne pr ofittavan o per chi e• dere qualche grosso priv ilegio pe r la classe nobili are ; così anche il Circolo sopra nominato ha colto l'occasione del – la visita quasi augus ta per chiedere al · l'on. Nitti, in cambio dell'o spitalità of– fe;il a, un' opera di efficace protezione degli int eressi che esso rappres enta. Il presidente Goldma nn ha tenu to al l\Hnis tro un discorso che il S ecolo del 2 1 luglio rifer isce int eg ralm ente. " Io non intend o certo - ha detto dopo un breve esord io ·il Goldmann - di abusare dei brevi istant i in cui vi abbiamo ospite, per sor– prenderv i con domande indisci:,ete o per inflig– ge rvi discorsi inutili, ma non So tacervi le grav i preoccupazioni di questo 1 Circolo, inter– prete degli interess i dell'industria, ùel com– mercio e dell'agricoltura nazionali, nella immi – nenza della rinno vazio1e dei tratt ati di com– mer cio. « Le nostre industr ie attrav ers ano in gene– rale un periodo dei più critici, indipend ente– mente da lla gra vità della situazione internazio– nale che da due anni ha precluso ai nostri prodotti alcuni mercati di primo ordine per noi. .. Il rincaro delle materie prime e special• mente quello de i combus tibili, nei noli e nei metalli ; il rincru dire del cambio , il prezzo al– tissimo del denaro e le difficoltà enormi per il fido, le pre tese ognor crescenti e le agitazioni delle maestranz e ; la difficoltà delle esazioni e l' intensificar si dei fallimen ti i rendono ormai la vita degli it,tdustriali italiani un vero tormento del qua le il fiscalismo eccessivo e l' imprevi– denza dell o Stato fanno più acute le torture n. E do po aver acc ennato al danno che sta per reca re ali' indust ria metallurgica l'ap ertura di officin e di Stato per il ma– teriale ferr oviario , ha soggiunto : u li contr abbando legale (sic/ ) come può es– sere definito il dumpin g sys tem adottato dalle maggi ori potenz e industriali che-, merr.è i pre– mi di esportazi one più o rneno lar vati elido no le tariffe dog anali e le fanno pesare a nostro svantaggio, accentua la dinìcile posizion e delle nostre indu strie favorendo l'in troduzione di prodotti strani eri a pre.r.zo che noi non siamo in grado di contrastar e. " Sarà necessa rio lutt o il senno e tutto il patri ?ttismo dei nostri negoziatori per conci– liare nelle future trattati ve le giuste esige nze dei consuma tori ed i sacri diritti dell'agr icol– tux:a colle necessità impellenti dell'industria. nnzionale , la quale chiede soltanto di essere efficacemente discip linata e fermamente dife:sa da lle industrie stran iere, senza punto inalberar e la bandiera di un ua::ioua/ismo economico che mai è stato nei suoi postulati n. In che cosa la ferma difesa dell' in– dustri a nazional e <lalle conco rr enze delle– industrie stra nie re differisca dal nazio – nalismo economico, è cosa ch:e non riu– sciamo a comp render ben e·· e che desi– dereremmo perciò di sentir spiegata dal sig-nor Goldmann : ecce tto che non si pensi alla possibilità di chieder e a di– rittura l'esclusione assoluta dal merc ato nazionale di qua lun que prodo tto dell' in– dustria stran iera, Non dovremmo del re– sto meravig liarci se vedessimo da un• momento all 'al tro anche inalb era re que– sta ba nd iera nazionalista da qualche in– clito patriota de lla sideru rgia o del co– tonificio. Il pat r iottismo di costoro non conos ce infatti limiti di eroi smo e di sacrifizi.... negli al tri; e tutto ciò che essi fanno è mosso dalla preoccupa– zione del ben e della patria. Lo ha ri– petuto con alata parola anche il Gold– mann, ne lla chiusa del suo discorso , in: mezzo ad uno scoppio d i cald i applausi di tutti i suoi sozi pres en~i, com e atte – sta la cronaca del S ecolo. 11 Perdonatemi, signor ministro - egli ha detto - se non ho saputo reprim ere questo "grido di dolore " dell'indus tria nostra. Asco!· tatelo dall'alto posto cui vi hanno fatto giungere i vostri studi pro fondi e 1a vostra inte lligenza precla ra, e sappiat e degnamente rispondervi per acquistare il diritto alla riconoscenza di chi lavora e produ ce per Ù buon nome, per la fortuna d'Ital ia "· Il l\lCinistro ha risposto con gratulan• dosi co l Presid ente del Circolo « che par la con la pa rola co lorita ed elegan te dei vecch i merca nti che sapevano lavo – rare ed arr icchi re ·::. i non ha fat to di– chiarazioni esp licit e, ma ha dato buone pa role : ha escluso ogni idea di mono• polio per la cost ruzione del material e ferro via rio ; ha promesso di incora gg iar e la pro duzione nazionale; ha consig liato agli industriali una salda union e per disci plin ar e la produzione ed evitare gli effetti dannosi di una lotta recip roca . T eniamo conto di questo occult o im– plicit0 incit amento a costitui re sinda– cati, che viene da un ministr o dell 'eco– nomi a naz ionale, g ià libe ris ta : è un segno dell e enorm i difficol tà, cont ro

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