L'Unità - anno II - n.30 - 25 luglio 1913

. 342 La legislazione sociale o pseudo-sociale, di cui ho parlato, non profitta al pro letariato agricolo e povero del Mezzogiorno ; ma il Mezzogiorno ne soppo rta tutta intera la sua parte di spesa. JI sistema tributario statale, sia per talune sue originarie disposiz ioni, sia per diversi cri– teri e metodi di applicazione, grava sul Mezzo• giorno più che sul Sette nt rione, in rapporto all'ammonta re delle rispettive ricchezze, La distribuzione dei lavori e dei servizi pubblic i è anche più sperequata , in rapporto alle impo ste pagate dalle rispetti ve regioni. Le cifre dei lavor i pubblici sono im pres– sionanti: esse finiscono per dare la evidenza di questa verità dolorosa, che il Mezzogiorno povero, lungi da l ricevere aiuto da llo Stato e qui ndi dal res to d' Italia, per le sue boni– fiche, pei suoi fium i, per le sue fer rovie, per le sue scuole e via dicend o, contribuisce invece allo sviluppo dell e opere ferroviarie idraul iche p'ortuarie scolasti che del Settentr ione d'Italia. Il protezion ismo dog anale è lutto rivolto ai danni dell'economia agrico la espor tatrice del Mezzo giorno. E neppure è vero che il da• zio sul grano gli giovi : poich è il Mezzo– giorno è imponatore di gra,10; qu ind i anche questo dazio, con cui fu att ratto il Mezzo– giorno al pro tezionismo indu striale, crea an• nualmen te un dren aggio di ricchezza dal Mez· zogiorno verso le regioni dell'Italia settentrio– nale e med ia, che sono produttrici ed espor– tatrici di grano. Se la po litica doga nale in Libia, ad onta de lle nostre critiche e dei nos tri allarmi, si svilup – per à come un coro llario del protezionismo industriale, sarà questo un aggra vamento di peso iu ll'econ omia meridionale. E la politica dei lavori pubblici in Col onia più che mai arresterà lo sviluppo dei lavori pubblici nel Mezzo giorno. Di fronte a queste cause general i, che osta– colano il progresso relativo del Mezzogiorno intero, le leggi specia li sono un errore e una mistificazione. Esse prendono nome quasi da singole pro– vincie: legge per Napoli, pe r la Basilicata, per la Sardegna, per la Calabria. Quando qua lche paese o provincia ha mandato alte strida e lamenti che poteano senti rsi a troppo grande distanza, le si è corsi incontro con qualche pro vvedimento di favore , allo scopo di tacitare il malcontento isolato per continuare nello sfruttamento pacifico delP intera regione. Le leggi specia li hanno avuta verso il Mez· zogiorno la stessa funzione politi ca, che le leg gi soc iali verso il proletariato : le une e le altre hanno conces so favori particolari rispettiva • mente a una provincia e a un grugpo, per im pe• dire o allontanare le riforme a beneficio di tutto il Mezzogiorno e di tutto il proletariato. Ed è per questo che lo sped iente delle leggi spec iali va combattu to a un tempo, contr o il Setten -.. trione che le offre, e contro il Mezzog iorno che non ha la cultura e la preparazione poli• tica necessaria "per rifiutarle. Ma la risoluz ione de l prob lema dipende da l Mezzogiorno stesso . In regime rappr esentati vo, le popolazioni merid ionali non debbono aspet – tars i che altri di altre regi oni veng ano a dia gnost icare i loro ma li e a organizzare la loro dif esa. Esse, ·però, possono legittimamente aspet– tarsi che un partito italiano, propu gnand o la soluzione liberJle dei grand i problemi de lla polit ica generale , assicuri anche al Mezzo – giorn o le condi zioni no cmali del suo naturale gr adual e autonomo svilup po. La crisi dei partiti. Ho finito, consape vole di- non aver detto nulla di nuo vo, nè di aver trovata la for– mula nuova , di cui molti vann o in cerca per rinnovare la vita pubblica de l no stro paese, Ma esistono in politica problem i nuo vi e formule nuov e per risolverli ? O non è piutt osto, l.:t politica , l'art e o lo istinto del mom ento opp ortun o per porre certi problemi e per risol verli con cer te for– mul e? Se i problem i che ho pros pettati rispon– dono ali ' interesse del le masse, delle nuove masse eletto rali, noi dob biamo porli e por– tar li in mezzo ad esse. E se le soluzioni che ho indicate, pur ri- L'UNITÀ spondono ali' int eresse del magg ior numero che è rappr esentato da tutti i cont ribuenti e da tutti i consumat ori, questa è la nostra formu la di azione : e LA DIFESA DEL MAGGIOR MUMERO CONTRO IL PRIVILEGIO DEI GRUPPI ORGA· NIZZATI CHE MONOPOLIZZANO IL POTERE ». Q uesta è la formu la eterna della lotta de mocratica contro il pri vilegio ritornante. Orbene l' insucce sso della politica liberale, o, piutto sto della politica fatta io Italia dai pa rtiti lib erali - che spinge tante coscien ze alla rice rca di formul e nuove - è insuccesso di idee o di uomini ? A mio parere, noi ci tro viamo oggi in Italia in prese.nza di una crisi non di pro– grammi ma di partiti: della crisi dei partiti che han conserva to il nome e obliato il cont enuto del pensiero liberale. Nell'ordine della respon sab ilità, ven gono primi - per ragion di tempo e d i merito - i liberali di sini stra, che han tenuto il potere dal I 876 1 e che ogg i si l,;hiam ano democra– tici-co stitu zionali (ma son sempre gli stessi I). I qua li han continuat o e cont inuano a soste- · nere le ragioni laiche dello Stato e la sepa– razione della pote stà religio sa dalla civile'; ma in pratica sono i soli che hanno fatto e continu ano a fare accordi elettoral i con i cler icali. Han ben sì continuato a proc lamar eloquen – tement e la separazione degli affari dalla po– tica; ma in pratica hanno portato alle ul– time cons eguenze la pen etrazione pacifica de– gli affar i ne lla politica. H~n bensl cont inuato a proclamare la bontà teorica del pr incipio della libertà comm er– ciale, che aveano ricevuto in eredit à dal par– tito storic o dell ; prima Destra; ma in pratica sono stati essi, ch e hanno spalan cato la porta del regime prot ezionista agi i zuccherier i I ai siderur gici, ai cotonieri, ai granicultori ecc. Ed og gi nel congre sso di Roma hanno . par– lato molto di politi c., ecclesiastica ed hanno rad doppiata la dose del loro anticleri cal ismo innocuo, nella misura in cui han taciuto di po litica dogana le. Parlando semp re di autonomi e local i e di dece ntramen to, hanno pur sempre sostenu to a parole la tesi liberal e della separazione del la politi ca dall' amm inistra zione locale; ma in prati ca hanno perpetrate le violenze più fan• tasticht 1 le infilt razioni più corruttrici della politica centra le e della specu lazione eletto• raie nei Municipi. Partendo, in breve , dJlla libertà e voci fe– rand o di democra zia, sono arrivali ad attuare le forme più degenerate de ll~ polit ica con– servatric e. E il paese, in un momento di rivolta e di disgusto, diresse circa dieci anni or sono le sue sper anze verso l'Estrema Sini stra. Il blocco de i partiti popolari, uscito vittorio so dalla lotta per le libertà po litiche, pur essendo mi– noranza nel la Camera, forte del con senso che gli veniva da l di fuori , ha di fatto negli scorsi ann i dominato la politica dello Stato. Che uso ha fatto de l potere ? Il Partito social ista lo ha usato soltanto per inaug urare una pol itica sociale con serva– trice , rivolta cioè a conqui stare vanta ggi ai grupp i selezionati contro la massa del pro le• tari ato ; ed in questa po litica è la causa vera della sua decad enza attu ale. Il Partito radicale non ha comp reso, che le simpatie che com inciava a trov are nel paese 1 non gli venivano dalle af1tiche mag• gioranz e elettor ali, cioè da qu elle magg io– ranze che erano il sostegno dei met odi di go verno contro i quali esisteva ed esiste una corrente di avversione, ma da co loro che que sta corrent e form avano. Per siffatto erro re iniziale il partito radi– cale si è lasciato prendere e divorare dalle spire del trasformi smo parlament are, che è l'op era mae stra de l Presi den te del Con siglio e che ricorda un altro trasfo rmismo che se– gnò la morte di un grande partito storico e che fu opera anch'essa maestra di un altro gran de con dottiero di magg ior anze. Innan zi a tante disill usio ni quale sorpi·es a se una parte del paese torn i indietro e guardi al risorgere dt tramon tate spe ranz e? .. Ma la grande magg iora nza degl' italiani è ben sì cattolica, ma non è cler icale. Essa non ignora che il pens iero politico della Chie sa si è pro vato indarn o, anche p rima degli al· tri partiti italian i, a risolvere g li stessi pro – blemi che ogg i torn ano ad affaticare lo spi– rito pubbli co. Eppe rò essa aspelta_ tutt ora la so luzione dei vecchi prob lemi e l'aspetta con la vecchia formula della libert à indi viduale e de lla giustizia sociale; ma l'asp etta da uo– mini nuovi. A. de Viti de Marco. NOTA Riportiamo la mozione dei socialisti ufficiali, letta alla Camera nella sed uta del 6 marzo 1913, richiamand o l'attenzi one del lettore sulle frasi che abbiamo stampat e in corsi vo : 11 Tur ati, Agnini, Beltr ami, Bt·ntini, Bocconi, Calda, Campanou:i, Casalini, Chiesa Pietro, Giu~ lietti, Graziad ei ed altri. - La Camera, consi– derato che, per un compless o di cause econo– miche e politiche, fra le quali non ultima lo scemato traffico coli' Orie nte per la guer ra italo. turca, il tri ste fenom eno della disoccupaz ione operai a e contadina venne in Italia assumendo prop orzioni sempre più preoccu panti, non senza notevole ripercussione sui consumi e quin di sulla produ zione e sul minuto commerci o ; - che un rimedio razionale vuol esse re cercato in una oculata ma decisa e costante intensificazione di quei lavori di pubblic o interesse, o eseguiti direttam ente, o stimolati e presidiati dallo Stato (bonifiche, porti, strade, ferrovie, sistemazione montana, opere idra uliche e idroelettri che, igiene degli abitati, ediliz ia scolastica, borgate rur ali, ecc.), che valgano a mettere in vHlore le innu – merevoli ricche zze latenti o potenziali del Paese sottra enùolo all'enorme -tribu to che esso p:iga tutto ra all' estero per la propri a alimentaz ione e per le provviste industriali ; e ciò, sia acce– lerand o le opere già riconosciut e necess ar ie e sicuramente redd itizie, per le quali, delle somme già volate e destinate per legge, ri– mane da eroga rsi circa rm mil iardo, sia stu– diandone e iniziandone o ·stim olandon e alt re congeneri, e salvag uarda ndone /' esecueione da ogni mani era di sf ru/l ameu/o ajf aristico 1 special– mente mercè co11ve11ie11fi agevole~ze a vere, bw org am'zaate e seriament e responsabili cooperative di lavora/ori,- che di f ro11/e alle amum ciate o pre– vedute proposte di 1111ove e magg iori spese militari e colo11iali, ragi oni i11/uitive di giustieia e di pru- :;,:a: / ; ~f,~~ac~;s't,i; ';~:. ~i1; ;~ ~a:; ~r;o~;;;ut:i nei CC1ngressi dei lavorat ori,nel trip lice interesse della pace pubblica, del progress ivo ele vamento delle classi necessitose e di una più vera e so• stanzi ale unificazione politica ed economica delle diverse regioni itali ane ; - invita il Governo ad allestir e e prese ntare sollecitam ente , di guisa che ne sia possi bile l'esam e innan zi la fine della pr ese nte legislatura, un dis egno organico, il qual e riassum endo gli impegni già ass unti ed integrand oli con nuove proposte, ne gradui e ne assicuri l'attuazi one nel più breve termin e tecnicam ente possibile i provv edendo all' uopo in quanto occorr a, alla crea~ione o lrasfo rma– .eio11e dei relativi organismi tec11ici ed ammin i– strati vi, e disponendo provvedimenti fin anziari, che consent ano di raggiungere le accennat e fi– nalità smea detrim ento al credito dello Staio e Mn imman cabile vant aggio dell'econon1ia na– zionale "· Quest'ordine del giorno , come spiega la Co11- f edera.eione del lav oro ciel 16 marz o, pag. 84, " ripr oduce sostanzi alme!lte " i voli espress i dal " Congresso nazionale (sic) contro la dis oç– cupazione "• tenuto a Bologna il 20 ott obre 1912 per iniziativa della Federazione nazionale dei lavorat ori della terra. A quel Congre sso, seco ndo quanto appr endiamo dal Bolle/lino de/f 111Jic o del lavoro, nov. 1912 1 pag. 619, convennero i rap – present anti di 208 leghe delle provinc ie di To· rino, Pavia, Mantova, Verona, Rov igo, Padova, Venezia, Ud ine, Reggio Emilia, Modena, Ferrar a, Bologna, Rav enna, Forlì. Non era, dunqu e, 11q– ,eionale, ma sempl icemente rrgionale, e più spe• cialmente emilian o. li Congresso pseudonazi o– nale, spieg andosi con meno rigmirdi dei depu– tati socialisti, chiese senz'alt ro aperta mente , nell'ordine del giorno che ebbe l'unanimit à, che il Governo provvedesse alle spese " mercè un prestito spec iale 11, I deputati socialisti si con– tentan o di invocare, più pud icamente, provve– dimenti che non arr echin o detrim enti al credito dello Stato. Quali? - Questo miliardo dovrebbe accumular si con l'altro miliard o · delle spese della guerra l Il centro "dell'universo , secondo una spi ritosa vignetta dcli' Ava nt i sa– rebb~ per \'on. De Felice la città di Catania. Proprio, nel bel mezzo del sistema pi.melar io, si distende la cilt à che elegge il bollente torea– dor di Tr ipoli ; e, intorno intorno , la Terr a, il Sole, ?\'!arte, Giove, e cosi di seg uito. Siamo informati che, allorchè l' Auallfi pub• blicherà i profili di molti deputati soc ialisti di altre provi nde, e non solam ente meridi onali e anclfe riformisti dì sinistra e rivoluzionari, ri• pubblich erà la stess a vignett:i, mutando solo il norne della ciu à centrale . Invece di C~tania,• leggere mo Ra ,•enna, Genova , Piazza del Duo. mo di Milano, ec<'. ecc. Biblioteca Gino Bianco II sangue dei poveri. Mentre si pubblicava l'ult imo num ero dell' Unità , abbiamo /ti/o sull'Av anti del 18 lugli o (e spiega• $ioni che il R. Addrllo alf Emig rai:ione per la S viJJJ:era ha i11vit1/o al g iornal e di Mila110 i11 ri• sposta alle accuse di &iuseppe De Falco. 11 R. Addello n'conosce che in 50 sui circa 600 casi di pratiche fatt e i" occasione di liquidaz ioni di ùtde,milà per inf orltmi o, i pagam enti delle i11denuilà fur on(I effel/uati 11011in franchi ma in 1 ire italiam . La dijf ere11Jt1non f u intasca/a per– so11<1/meu/e dal R Add etlo, bensì II servì a dimi• ,mire le spese vive incontrale dal Commi sst1rialo durante le lral/al ive della verlenaa ", che in quei casi f u più laboriosa del solito ; " 11ei casi ;,, cui la/e dijfrr eu,ea poti lasciare una eccedenza, que– s/ 'ullim(I f u conlef{giata a sua voi/a sul capitolo spese pe r assistenza ai sinis1rati, e servì a pa. gare le spese vive di qu elle altre verlen:u per le quali 11011 si potè ollenere m t soldo di indenn ità"· Questo modo di procedere era staio ùti,eialo dal predecessore il qual e " si dic.:e anche oggidi litio ,, del sistema da lui escogita lo affin clti " le spese per l'assislenx:a medico•lrgali nei casi d'in/o rhmi 11011g ravasser o /111/e ed inlitmm eu/e sul bilaw:io del Fondo della emig m s ione fatto colle ott o lire dei tr!'nsoceanici "· • Quest'allo di solidarietà uman a oggi si deve sopprim ere per ,·ender vani i so'!lpetli dei mal evoli ". l nostri le/lori conoscono qual e sia la 11oslra opi11ione sullo s/mllameuto che del Fondo della emigracio11e, mm,l enuto dagli emig,.auti transo. ceanici, / t1 il Commi ssarial o a van/ag fio degli emi"granti europei sol/o le pressioni dei rappr ese11• fan/i dellt opere di assislenx:t1, della Co11/edern• :Jio11e del lavoro, della Lega delle mutue e della ,,. l rgt1 delle cooperati ve, - perso11agg i /111/i sette,,. /riona li, ai quali la legge compit1ct11le f,a a.Uid,1la la cura di sorvegliare l qua/frini pagali per /re quarti dag li emi'g'ranti mer,dioualt I Jlla 11011ci sembr a che la via scelta dai R. Ad· detti della Sv ù:sera per riparar, a questa ù,giu– sliJ:ia sia la migliore . Ness,ma l,gg e m,tor i$t:a ; R. Addelli alla of>eraaiou e, che il D, Falco ha de111mciatt1 e di cui it R. Add ello riconosce· la realtà. No ,, tocca ai fwu ~ionari di corregg ere le l,gg i, bensì ai dep11t<ili. E noi spe,iamo che il denaro sol/rall o agli emigranti col me/odo arbi– trario, che il R. Add etlo riconosce sus,:ellibile di sospclli, venga restituito al più pr esto ai legit – timi prop rietari. Sa rà 111anuova stoccala al Fondo dell'emig ra– zi o11e, e sempre a va11/agg io degli emigra11/i eu– ropei. Ma it senso della legalità deve pnval ere, ili questo caso~ su ogui altra co11sidera~io11e. E questo deplorevole incidente deve renderci sempre pitt risoluti e inlran sigen li ad esigere la riforma di una legg e assolulam e11te iniqua, di m i gl i stessi f unzionari che devono applicarla sen/0110la ma lvag ità e cer.cano di rim ediarv i con espedit11lielle 11011sta,ino nè i11cielo nè i11/erra. Che cosa ne dice /' 0 11. Ba sliui ? L'U NITÀ. Zucchero , agrumi e ferro. Dalla Sicilia partono tonnellat e di limoni e di :lranci salati in barili come se fossero acciughe. P..;rchè ? Perchè in lnghilt errn, con impianti speciali, dopo ~verne estratto il sal e, ci aggiun• gono lo zucchero e fanno la conserva. Si tratt a di milioni e milioni, che gli Inglesi. non do– manderebbero altro che venire a inves tire in fabbriche sul posto, se i " protettori del lavoro nr11.ionale " non facesse ro 1>agare lo zucchero a preni pazzesd1i. Per giunta della derrata, il governo protegge ndo gli strozz ini siderurg ici, fa si che i baratt oli stagna ti costino il 6o °lo di più d'!I prezzo nor111ale. L' ( entente » citrico - giolitti ana. A Par ma all'annu ale cerimonia dcli' Isti tuto Salesiano di S. Benedetto per la premiaz ione scclas tica, sono intH venute numerosissime le autorità civili e milita ri. Vi eran o dirett0ri di scuole pubbliche, prof ess ori del liceo e del gin• nasio e il R. Pr ovv~ditore aç li studi.

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