L'Unità - anno II - n.29 - 118 luglio 1913

• 336 L' UNITÀ I " poveri operai ,, di Novi Ligure. Le ma tton elle ddla Carbooil era. L'articole tto pubblicato nel passa lo numer o dcli' U,,i/à sullo sciopero generale di protesta band ito dal la Camera del lavoro di Spezia per ottenere che i lavori di rifinim ento della cora zzata Aftdrta Doria non fossero tolti ai « poveri operai >, coopera tori e non coope– rato ri1 dell'arsena le locale, mi fa ricordare un o spettacolo anche più caratterist ico di lo– cali smo proletari o 1 ma scherato di socialismo anc he rivoluziona rio, di cui fu teatro la città di Novi Ligure nell' aprile passato. È noto che le Ferrovie dello Stato con– sumano 3/4 di carbone Ca rdiff e 1/4 di mattonelle fabbricate dalla Carbonife r.i di Novi Ligure. Il Cardiff in pezz i costa, per og ni tonne llata , 5 o 6 lire in meno delle mattonelle della C:ubo nifera . Però il rendi– mento del le mattone! le si calcola io media del I o °lo superiore a que llo del Cardi ff. Ergo nelle mattonelle un maggio r prezzo de l I S ¾ circ a, comp ensato da un rend imento maggio re del I o¾• Il dan no per l'erario, perciò, nell 'uso delle matt one lle è del 5 °Jo. Supponendo che lo Stato consumi I oo milion i al!' ann o in carbone, di cui 15 in ma tto– nelle, si potrebb e ottenere un'econ omia di t mili one e meuo 1 sos tituendo alle mattonelle il Cardiff. Il ca lco lo è stato fatto più vo lte dai fer– rovi eri i e pili volte le organizzazioni del persona le hanno biasimato lo sperpero che l'amminis trazione faceva del pubblico denaro, e indica to quesla font e di facilissime econo– mie . E alla fine l'ammini strazione aveva deli – ber ato di non adoperare che Car diff. Ma, non appena fu cono sciuta in ap rile la d elibe razion e dell e Ferrovie, la Ca rbonifera min acc iò la ch iusun. E per consegue nza gli op erai com inciaro no ad agitarsi in d ifesa del « pane e lavoro >. Non è lecito essere seve ri con questa po– vera gen te. Minacciati a un tratto da lla di– soccupaz ione, era naturale che co rresse ro ai ripari , e che in qu esto sforzo segu issero la line a de l minimo meu. o : e Il Governo ci toglie il lavoro ; prote stiam o contro il Go – verno , affinchè continui a darci lavoro >. La man ilcsta,;ione delle mattone lit . Ciò che muo ve a sdeg no e a pietà i:: I 'at– teggiamento de i socialis ti. La differenza fra un soc ialista, che si ri– spetti , e un politicante demagogo qualunq ue, non può essere che una so la : il primo ha un punto d i vista - l'inlerem e il dirillo della in/tra classe lauoralri'cl - che lo gu ida volt a per vo lta a sceve rare le ini ziati\'e da inco– ragg iare e le initi ative da ostacob re, e che l'obbliga anche, se occo rre, ad opporsi a queg l I im pulsi istint ivi e ciech i dei singoli gruppi locali o profe ssionali , che sieno in con trasto con g-1' interes si generali de lla clas se lavo ratrice ; il secondo non ha nessun punto di vista, sal\'O quello di seco ndare, sempre e ad ogni patt o, senza scrupoli e senza esi– tazioni , qualunque an che pili iniq uo e an ti– sociale impu lso di quei sol i gruppi, di cui per inter esse o per vani tà egli te nde ad essere il sen•itore e il patrono. Nel caso di No\•i Ligure, lia linea di con– dotla dei socialisti era nettamente tracciata: sfor i.arsi con le migliori manie re possibili di ricond urr e gli ope rai della Carbo nifera a un a visio ne pii1 equa dei loro diritti e dei loro dov eri, rifiutare il loro con senso a qualun que agita zione mirasse a far preva lere I' inte resse del gruppo opera io di Novi Ligu re sull' in– teresse finanz iario de llo Stato , che in questo caso è I' interesse di tutti i contribuent i pro – letari italiani. Invece..• Invece ecco che cosa racconta il socia lista Lavoro int orno alla e solenne ma– nife stazio ne » fatta a Nov i Ligu re pe r e la minacciata chi usura de lla Carbonifera> e per e otten ere la revoca di deliberazion i che get– terebbero sul lastri co migliaia di lav orato ri • · Nella solenne manifes tatione, i proprie tari sfruttat ori della Carbo nifera so no d'accordo con gli ope rai sfruuat i. e Tuttt i gli stabili– menti erano chi usi - racconta il giornale di Geno, ,a - tutta la cittadi nanza , senra dislin – {ione di partilo, ha dato il suo spontaneo (sù:) assenso ag li operai carbon ifc-ri. ch e han no ingaggiato una viva lotta cont ro il gove rno per il di ritto alla vita >. t un c:1so 11pico della cosl detta e collaboraiione d1 classe », che dovrebbe piutt osto chia marsi e col labo – razione di grupp i contro tutte Il" c/,4s,i » i per chè in essa un grupp'> d' indus• riali e il gruppo dei lor o operai si mettono cl' acco rdo per assalir e la corriera dello S1a10, t! assicu– rar si un pri vileg io ingiu sto a spe1;e di rntto il resto della borg hesia e del prole1 :m .~10. Il sociali sta rivo lution ari o. La manif eslaiione culmina n:11mal mente in un comiz io, in cui padano orat or i ttocialisli , rifor misti , rivoh1{io11t1ri, dei qual nessuno si domanda se in quel mom ento <il commette o no una por cheria . ma cia -.cuno ha cura di pre senta re m:i:!W:he rata con le propri e for m ule ideologiche la medeSima por cheria . I rivoluzionari adoper:ano il tono ma1,t~iore. < Se gli ind ustriali de lla Carbou if ra presu– mono troppo - dice il cornp -.flnn Gino Galliardi, segret11rio de lla Cam era ilel lavoro - lo Stato esprop rii lo stabili mento e lo ese rcisca per con to suo>. E cosi 1;j imma– gina di e ritornare ai prin clp1 • e di fare la propaga nda e mai,;sim alista », conH· ra~co• manda l'Ava,,ti ai rivoluzionari co1;c1en1i. Un altro rivoluzio nario tomm' il /.ml. Ca rlo Azimo nti , dopo avere « con v1bnrn1e o ra• toria • di mostrata la « insipienza de l go\ ·erno in tutte queste dolorose crisi ch e tr,n-olgono i mercati ope rai • - ceco la e cri 1it:a J ella società capitalistica> - term ina « invi tando i lavoratori a man tenersi uniti, add itando co – me esempio i forti lavoratori di Ra\•enna >. I qua li - dove, ·c. agg iung ere - minacciando scioperi e invade ndo le ciuà, obbli~ano il go– verno a co ncedere alle loro coopera tive la,•ori pubbli ci magari inutili ,co n grande soddis fazione de gli od iati borghesi ,chedai con tinu i l;wo ri pub– blici vedono centupli cati i valori dell e.! loro terre, mentr e i lavoratori delle altre regioni d' h alia, che non hanno ancora imparato l' ade del ricalto ... rivolui io11:1rio 1 pagano co lle r:fss!'-ie spese de lla collaborazione tri\'ellatri ce. Il socia lhta riformis ta. I socialis ti riformi 5ti 1 ill\•ece, adope rano il tono mi nore: e non è detto che sienn perciò men o co lpevoli dei rivoluzionari : tutt' altro 1 e È questa - dice l'on. Ca nepa 1n un di – scorso angu illesco, degne in tutto e per tutto di un rifo rm ista tant o di destra quanto di sinistr a - una di que lle vicissitudini che caralt erizzano la ince rtezza della vi1a nel presen te regime social e. La solida rielà colle tti va è ir risa. L' e– conomia borgh ese insegna il nudo e freddo tornaconto , 11011 si preoccupa delle conseg11m\e. An che la Soti elà ct1rbomfer a oggi si du.Jle ù1- si'eme agli operai, sebbene i suoi uomini nei tem pi flor idi abb i:rno potut o acculllular e in– ge nte riser\'a 1 mentre gli operai con lo scarso salar io, che non permette risparmi , sono alla fame. Alla Società carb onifera si pol rt·bbe rispon dere colle massim e del \'angelo capi ta– listico ». Ma gli operai sono ge nerosi. ... a spese di Pantalone, ed accorrono in aiuto de lle riscn ·e della Ca rboni fera e de i salari propri. Però e rivendic ano il diri tto di dire intero il proprio pensiero • - E il proprio pensiero sono « i prin cipi del soc ial ismo ». Quan to al probl ema alluale, l'on. Canepa 11011m ira nella questione tecnica, cio è non si sbo ttona sul centr o della vertenza , cioè se è vero o non è vero che il c ~rdiff sia più econo mic o delle matto ne! le di Nov i Ligure; • ma nota che se fosse vero che alle matt one lle sia pre– fer ibile il carbone g rosso, t:111to che si dice che il Gove rno pensi ad :iprire in Nov i una fabbrica di tabncco per rim ediare al danno della chiu sura della Carb onifer:i, quesla ·do– vrebbe funzionare fino a che quella non sia aperta, perch è le eco nomie non gius tificano un imm edia to prov\'edimento affamato re> . Cosi si dà un colpo al cerchio e uno alla botle, e sopr attu tto si cerca di mandare per le lung he la soluzione del probl ema: frat- • tanto le mattone lle saranno pagate ai prezzi che convengono alla Carboni fera. E la mag– giore spesa dcli' ammini strazione ferrov iaria sa rà riversata sull e spalle degli altri lavora - B1bl1oteca Gi Bianco , tori. Di 911esla tonsepen\o /11conomia soci'a/i'sla dt/I' o1t. CanepJ 11011 si p n ou upa I Ed è cosl che si pre p;ara la emanci pazione del proleta– ria to di.... tutto il mondo ! O h, i bei tempi quando agi' indu s1riali liguri, che licenzia– vano tremila operai e mina cciav.iino di Ji. cenziarne en tro un mese vent imil a, se il Go– verno non aves se rinunziato a diminu ire i premi alla mari na mercant ile, l'A vanti di Leo nid a Bissolati fieramente risponde\'a: e G li ope rai san no che i mil ioni da1i alla prote– zione dell'i ndus tria navale sono estorti nella mas~i111aparte alle altre molt iwdini lno ra– u ici d' Italia i e perci ò si rifiutano di formu– lare il deside rio che con tinui uno staio d i co--e, 111 cui il p.m e dtgli operai d, una re• gi om si'a pagalo rolla fame dei lavora/ori del resto d' I/.Jlia > (AvJn/i 1 24 gennaio 190 1). All ora l'on. Can epa non frequent:ava ancora lo stud io del Sena tore Rolando -Ricci pe r im – petrare lavoro :ai • pove ri operai » I La solida rietà. proleta ria. Av evano aderito al co mizio anche alcune leghe di con tad ini. Pove ri dia,,oli, che pagano senz 'avvede rsene le spese di tutti i para ssi– tism i it:1lici, borgh esi e prol etari, e che ade – riscono ingen uam en te :1d una agitaz ione, dalla cui villoria non hanno nu lla da guadagnare e qualcosa da perd ere 1 EJ è questa adesione dei con tadini il panicolare pii:1 pe noso di questa faccen da. Gli ope rai di Nov i Ligure, abbando nati a sè, non sorretti da lla solida rietà di altri grup pi della classe lavo ratrice, non sarebbero per i– colos i. Il pericolo nasce solo dalla opinio ne che la solidariet à ope raia e socia lista consista nell'aderire ciecamen te a qualunque agitazione, di qual un que gruppo, per qualunque scopo, pur chè si trnlli di agi tazione pro letar ia. Nelle gran di organizzazioni econom iche ques ta op i– nione è già passa ta di moda : via via che l'or• gani zzazione si allarga e si comp lica, la su– bordina zio ne dcgl' impulsi locali alle ragion i dell' interesse ge nerale di venta semp re più ne– cessaria, e in relazio ne con lo svilu ppo della or ganizzaz ione si educa la disi:iplina spontanea degli org imina ti. L'az ione politi ca socialista do\•rebbe fianc hegg iare e illum inare e acce– lerare questo processo benefico . Invece, in molti cas i, e questo di Novi Ligure è uno, lo con trasta. Agricola. Facce toste. li rorri'spo,,dm le lr ipoli110 della Tribuna ci ratconla quel e/te è. awm 11lo a Tripoli di qmgf / lal,'a11i inlraprendmli, che vi piOTJVero subilo dopo la prù 11a ,·onquisla nella sperant a d, farvi Jacil, f orhma. • Pochi mesi dopo l'occ11p.,{'One - sr.rive il corrispomlmle - f u 1111 lurhi,re, una gra– g,1110/a di tommercianli grandi e piccoli, Che si rot:esti~ su queste /erre dove la guerra an– cora infieri va: cinquanla, cento ùulivùlui com– mercit1vm10 lo stesso articolo _.~ cinquanta, cm /o si f ar.et ·a110una ro11corrtt1\a spietata : quara11- lanot1e, novanl,move si jìa cc11va110 il co/10 1 do– t•evan rimettere gli stracci in collo e /ornar– sene in Italia. e E gli imli'geni, M>llo i ha.fJì, più o meno arr11r,1tamrnle ttmtli , se la ridevano maligna• mm /e. 1 1 rtsi ardili dalla inoppugnabile t•erilà dti f t1lli, t1r isd1ùwa110 onc/11 qualche osserva– ;Jom clte, i11 a/Ire dr co:s/an\e, poteva p11re essere p111ila. e La ,olp., di la/i fa lli per~, a dire il rero, non si può far risalire ad alcuno: nè al Go- 1.·erno, che mai pilÌ avrebbe sospellalo ,m fan/o e CO)J precoce enlus,:7smo ; nè ai commercianti the non avrebb,r o mai s11poslo che in /l alia fio risse 111asl:'rpe tosJ em rgica e rap ùlammle itif, ammahil, tli tommertianli e d,: industria/i. e Jl/ a la Libia (1t•et>.1 1 ptr la fo rlllna d' f . lat,'a, acceso lanlo gli animi che Tripo litani a era sino nimo di terra prome ss.i. « Ora, se la colpa del pasS1lo 11011 è di nessum,, tlivenlerehhe bene di qualcuno se lo stesso errtJre si ripetesse. » · I )ig,iori della Trib una hanno fa llo assai p resto a dimenticare che /(1 Tn{Jolilania fu halleda f.a tome « la 11oslr,1 /erra pr omessa » 11ellaprin uwera del 19 11 da Giu stppe Pia{{a, propr io sulla Tribuna ! I Lettori di Sasu ri sono avvisa ti che se entro la settimana il rivenditore locale non si metterà in regola con l'Am.ne sospen– deremo I' inv io del giornale a cominciare dal prossimo numero. Premi agli abbonati L'opu scolo della Voct su " Li Qu estione M eridionale" conten ente articoli di Giustino .Fortunato, Giuseppe Cu bone, Ag ostino Lan– zillo, Roberto Palmarocch i, Guglielmo Za– gari , Francesco Saverio Nitt i, Albe rto Ca– roncini, Giu seppe Donati, Gaetano Salve.– mini, Gennaro Av olio, Ett ore Ciccotti, Luigi Einaudi, può essere acqui stato dai nost ri abbonati per ceni. 35, anzicbè per cen i. 70, avend one la " Lib reria della 'Voce,, cedut o a noi una parte della edizione. A gli abbonati sostenitori annu i saranno invia te gratuitamen te Lt Memorit d'an can– dida/o di G. Salvem ini (in vendita dalla Libreria della VOCE al prezzo di L 1.25), e Ja rela zione di G. Lcmairc, S. A ie.ramo, G. Cena, G. 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IO. ------- - Chi desidera d{ avere un'altra copia non sciu– pata di questo numer o per conser"ba.rla ,rella colle– zione, i prega.lo di softollnetue le seguenti parole: si desidera un 'altra copia del n. 29. e noi, non appena rlce'J,ulo il presente talloncino riempito con gl'lndlrlnl, d f•rt mo un do?lere di in?xa.rgfi la. copia rlc!,iesta. Nome ed lndlrl.t:o di c:hl lavia U prtKOte t~Uooclno.

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