L'Unità - anno II - n.28 - 11 luglio 1913

• L' U NITÀ Le sperequazioni dell'im posta edilizia: D11 1901 al 1912. Abbiam o visto nel pass:uo num ero dcli' U11ità -che l' impos ta edilizia - tanto rispetto agli im# ponibili del 18c)o, che a quelli posteriori - è ri– parti ta fra i vari contri buenti in misura del tutt o difforme, e con carico sempre disuguale. Disuguale, ed a danno sempre delle classi più t,ovtre nello stess o Comune; dei Comuni più po– viri nella stessa regione; delle /mi povere re• gioni tra tutto il regno: questa è nel nostro paese la dis tribuzione dell' imposta fabbricati. Povertà è debo lezza : e il fisco, consape vol– men te o n<', ha abusato sempre a dar.no dei ,contribuenti poveri e deboli. Fu il Nitti che, {>rimo, squarciò il velo, denunziando le invero• simili, incredi bili sperequazioni tra le mistre, -squallide regioni del Sud , e le fiorenti, doviziose provincie se ttentrionali, in rappo rto all'imposta -edilizia. L'opera del Nilt i arrecò qualche buo n frutto. P~r effetto di leggi !pecia li, di nuove diretti ve -e provvedi menti adottat i dallo Stato, si sono <oncessi esoneri d'imposta per le costruzioni di natura rur ale in misura molto superiore a quant o facevasi in precedenz a. Dal 18g 1 al 1904 - 14 ann i - si discaricò 1 a titolo di ruralil à e per altre esenzioni, l'impo nibile di milioni 3 l/1, men– tre nei 7 anni successivi - dal xgo5 al 19n - l' imponibile discaricato supe rò i 9 1/ 1 milioni. Le stesse leggi si,cciali hann o accorda to lunghe -esenzioni per opifici di nuovo impianto nelle regioni meridionali, men tre simili costruzi oni hanno potentemente contri buito all' increm cnt? <teli' imposta edilizia del Nord. E noi troviamo se nsib il'll.cnte var iata la di– stribuzione reg ionale dell'impos ta tra il 1901 - 1903 (1) cd il 1911-12, come apparisc e dai se– guenti dati : lm polta eratla le fabbricati. 1901-903 1911·12 (11:1iliooi) Italia Settentrionale Centrale Meridionale Sicilia S1.rdegna 34.8 2 3·9 21.7 7-2 1.4 E di conseguenza le medie per abitante va– ,riano come appress o : Quota pt.r abttaote. 190 1 -903 19u -12 It alia Sette ntrionale 2 ·95 3·45 Centrale 3.02 3.58 Meridionale 2.58 2.4-1 Sici lia 2.o6 1.90 Sar degna 1.86 '7 3 Ma siamo forse sulla via per raggiung ere la -desidera ta perequnzione'f Pur troppo no, come non è cliflìcile dimo– :~ìlrare. L' lmpo,t a oel C1potuogbt e oet Comuni mlnotl. Si osse rvi infa tti che dal 18c)o al 1911 (anno pel quale si posseggono i dcttAgli di cui ap– press o) l'i mpos ta ediliz ia si è elevata da 69 .n circa milioni 10 1. Ecco ora come l'aumen to si distribuisce : 18go 19u Aum ento Italia Settentri onale 26.4 43·3 16 9 Centrale 18.8 2 7·5 8.7 . Mer idiona le 17.0 21.7 4·7 Sicilia 5.7 6.8 Sa rdegna 1.4 - .3 690 100.7 31.7 L'aumento, come è naturale, si riferisce a costruzioni nuove e ad aumenti di reddito per i vecchi fabbricati, mn preva lentemente alle prim e, sorte dal 189a in poi. r ali costruzioni - è anche O\•vio - rigua r– dano tant o le case erelle nei gran di centri., a popolazione e sclusivamcntc cittadi na, quant o le case elevate nei mcd i e piccoli Comuni. Occorre pe rciò scindere quell'aumento tra i capoluoghi eJ i restant i Comuni. Tr oviamo cosi che ess o si ripartisce come .segue : (1) N1rn, La ru,.t,::..t ti,trll•li• pac, 131. Aumento. C.po luoehi Comuni minori Ital ia Scltcntri onale IO.O 6.9 Ccntral è 5.3 3.4 Meridionale 2.8 1.9 Sicilia o.6 05 Sardegna 0.2 o., 18.9 12.8 Percentuale d' aumento. C. poluoebi Comuni 11:1innri • Italia Settentrionale 6o 40 Centra le 6o 40 Meridionale 6o 40 Sicilia 6o 40 Sardegna 66 33 6o 40 L'azi one fiscale, dunque, ha fatto concorre re all'aum ento assoluto dell'imposta, nella sltssa misura, tulle leregio11i d' Italia, cd in proporzione uni forme tant o i gran di centri urbani , qu anto le piccole città cd i Comuni rur ali, come se dal 18go in qm, lo sv iluppo edilizio fosse stato per fetta– mente uguale ed un iforme, sia per qua11tit,l, sia per qunHltl di costruzioni. tanto al Nord quan to al Sud d' [talia. Ma ciò contrasta con la realtà. Di vero, si è già detto in precedenza che dal 1905 al 1.011 è sta to sgravat o I' imponibile di 9 milioni e mezzo per costruzioni rurali , ed è lo• gico rit enere (mancandoci il ripa rlo dello sgr a• vio per provincie) che in gran pa'rtc il beneficio sia stato concesso alle regioni meridionali in seguito alle leggi !mlln Basilicata, Calabri a, Mezzogiorno ccc. Qucll' imponibile inoltre non può che riferirsi a case ~ci nicd1 e dei piccoli Comuni, e ad esso corrispond e I' impos ta di circa un milione e mezzo. Sta in fatto dunque che, senza quell'abbuono, la percentu ale di aggravi o per le campagne del Sud sarebb e oggid l maggiore. Il che vuol dire anzitu tto che la tassazione era più grav osa ~ pil\ eleva ta pcl Sud; vuol dire altrcst - e l'av – venuto discarico lo prova - che sinora si è percctta a carico dei piccoli agrit-oltori meridio– nali ,m 'imposta 11011 dovuta (e nessuno potrà mai ris.i.rcirti del danno), e che que ll'onere mai si ; fa llo sopporta re ai contr ibuenti di altre regioni. Glt optftcl od Nord e oel Sud. Intanto ncll' imposta - sia dei capoluog hi che .dei minori comuni - è compre sa non solo quella che grava le case di abitazione, ma ben anche quella relativa agli opifici iuduslria/i. Ques ti ul– timi, anzi, freq uentemente sono posti nei centri minori, e concorrono cosi a forma re la per • ccntualc di aumento delle campagne. Ora le statistich~ ci :apprendono (Am111ario r 9u, png. 118) che solta nto gli opifici sogg etti alle leggi Sltl lavoro sono cosi ripar titi : Italia Settentri onale N. 0 20.663 Centrale 7.730 Meridion ale Sicili:1 Sardegna 2.819 1.4.Jll 318. Inoltre, al 30 giugno 1911, le concessioni di forza idrauli ca si div ide \fano: per l'Ita lia Setl. in N. 0 178o per cav. 67S.626 Cent. • 6g8 :.:15.851 Merid. 269 56.034 per la Sicilia • 301 5.594 Sardeg. 8 44 Le forze motrici in complesso, giusta l'u ltimo cc miimcnto indu striale, si distribuiscono : Italia Se ttentrionale • Centrn le Meridionale Sicilin Sa rdeg na cavalli 912.688 362.827 2 3 1 ·779 53-416 13.064 (A ,111.r 912 pp. 1 to, 112 ). Risulta evidente dunque che, stralciando dalle cifre a,·anti riporta te, l' imposta - e non lieve a giudicare clai continui lamen ti degli industria li - rcl:-tivn a tutti gli opifici, il cari co residuale, aOerente le sol, case d't1bilac io,ie, resta di mollo rido/lo ptl Nord, a/le1111ato st11sibilmm ie pel Cen– tro, e quasi i,rvarialo - nella gran massa - /;ti ud. E basta riflettere nl notc\fole incre- lio ca Gino Bianco mento industriale verificatosi negli ultimi 23 anni nel Nord, per persuadersi che c1uella per· ccntualc di aumento, nell'appa rente sua uni– form ità del 4.0 °/ 0 per la cam pagna, nasconde in\'ecc una gravi ssima sperequazione cd ingiu– stizia, giacchè, qua ndo vien rircri ta - giova ri– petere - alle sole case, si mula nel 50 o 55 °lo pel Sud , e nel 25 o 30 ¾ pc! Nord . Le suddette percentuali di aumento de– sig nerebbero - come abbiam eletto - un u– guale, pnrallelo svilupp o edilizio in tutte le re– gioni d'Italia. Or senza dubbio, tale sviluppo - di regola - segue l'incremento della popola– zione, e l'ultimo censimento ci ha dimostrato che la popolaz ione per ogni 1000 abitanti, ha a\futo un aument o medio annu o aritm etico nel Nord del 9 " Centro "' 5 1 /1 ., Sud ·contin. del 2 1/ 1 in comp lesso. E l'incremento è stat o notevole nel Nord so– pra/11/0 ,,,; capoluo!fhi t nelle gramli ci/là. Se dunque l'aumento di tassa, in apparenza uni– forme, è invece, dopo detratti gli opifici, pro– porzionalme nte min ore nel scltcntrione, - seb– bene quiv i si abbia continuo incremento di ric– chezza e di popolazione - vuol dire che quivi o 11011 si assogg,llano a lassa tulle le costru• zioni, ovvero che gl' imj>ouibili so110 valutali iu misura lolerlore a quella che si adotta pel Sud. R. o'ORSA. MINIERE D' ORO Bisognerebbe che si diffondesse assai fra i cit– tadini , che s'int eressa no di politica, l'abitudine di leggere nttenta mentc nei giornali le rubriche delle notizie commerciali e i riassunti delle rel a– zioni annu ali delle Società. Anonime. Studiando questi profondi • framm enti di vita italiana "• volta a volta degni della più fervida ammirazio – ne e rivelato ri de' pil\ torbidi affarismi, si com– prendono molti (atti politici, che altrimenti sono impenetrab ili. · Nei giornali degli ult imi di giugno si legge, per es., quest11n.Jtizin : • Soclelà E,lhea per le miniere d'oro - A1mara. • Capitate sociale L. 2.000,000 la.t. veraato. ■ Gli azionisti della • Società Eritrea per le ■ miniere d'oro " hanno app rovalo all'u nanimità • l'ultimo bilancio, che si è chiuso con una per- • dita di L. io2.8o8.,88 ca11salo daJ,,essm, proveu- • lo dtll'ts1rci•i o,i11 cui,comeassed sceil Co,,siglio., ■ 110,i f u 11i es/rallo 11è Imi/ alo ,,,;},era/, aurif ero. • Si afferuia nella relazione, nltresl, degli ac• • cardi intervm uli col Governo • con la Ba11ca ■ d'Italia , mere~ i qua li sono fomi ti alla So,. • cietà i mezzi finanz iari bastevoli a scrutare • in pil\ pro fondi recessi la ricchezza della mi- • nicra di propri elà della Società •· Il minera le aurifer o erit reo, dunqu e, fino a questo momento - si cominciò a par larne nel 18g5 - è un mito. E fin qui tull i.... lo sapeva mo. Ma quello che ancora ignora vnmo, è che i mezzi finanziari " bas tevoli a serut:.ire i più profondi recessi • li d:\ la B:rnca d'It alia d'accordo col Govem o. Ora, se la Banca d'It alia • finanzia sse • que – st' impresa a r,sc/tio , pericolo dei s11oi a1'io11isli, ness uno dovrebbe a,•ere nulla a ridirci. - I più pro fondi recessi vomiterann o un po' del famoso oro? E sarà tanto di guadagna to per la Società eritrea e per la banca finanziatrice, e tutli ci rallegreremo di qu esto legittimo guadagno. - L'oro continuerà a rimanere latitant e ? E sar:\ una speculazione andat a a male per 'ta Società eritr ea e per la Banca d' Italia, e gli azionisti dei due istituti pagheranno le spese. L'accorcio dtl Cou ruo con la Società eritr ea e con la Banca d'halia, invece , significa che le spese dei tentativi le soppor ta clircltamente o indircW1me11te o le gar antisce in un modo o in un altro il Governo : cioè le p;1ghiair o noi. Ci~ se l' impresa va bene, i pr ofitti restano alla So– cietà eritrea e alla Banca d' Italia ; se i più profond i recessi continuano ad ess ere sterili, pagheremo noi, contribuen ti minchioni, che nella. prima pagina del nostro giornale ci accaloriamo contro la... Massoner ia, mentre nell'ultima pagina clericali e mas3oni, in ottimo accordo, trivf'llano, tri vellano, tr i,•ellano.... E per far fronte alle spese delle trivellazioni av remo presto la • grande riforma tribu taria democrati ca ,, della globa le. 333 " Pr uderies ., democrat iche, L'A {ione sòtialisl a di Roma e Il 1799 di Nap oli fann o le boccacce a proposito della costituzione del nostro Comitato di _prop aganda e d'azione cont ro i banditi di terra e i pirat i del mare. Forse per– chè il rifo rmismo itali ano è di mare": alquanto genove se ? F orse perch è il re• pub blicanesimo partenopeo ha qua lche amm irazione per la così detta « zona indust riale • di Na poli, ch'è un'oas i di parassitismo nel cuore del Mezzog iorno depreda to ? Noi non sap piamo, non vog liamo sa– pere. Cons tatiamo semplicemente : v'ha in Itali a certa democrazia, adusa ad ogni sorta di blocchi e di forn icazio ni elet– torali, la quale è co lta miracolosamente da nosta lgia di solitud ine e di indipe n• denza, non appe na dicci persone di fede e di buona fede s impeg nano, fuori d' o• gni calcolo elettorale, a chiam ar ladri i ladri..., N ICOLÒ FA NCELLO. Cedola di commi111loae Jlbr1rl1. (Ha libefo C:ODO to lllC 1tamp.1. Regio Oe<rc:to ) Aprile: 1889. ari. 76, ;8 Rr1ol. Pottal1 M.I lndiriui dJ poulbUI abbonati a cui I' AmmJnbtra– tione cieli' Unii• è invlt.it.a a mandare numeri di saggio. I. ··-·· 3. s. ------------- 6. 9. 10. ------- Il . 12. Chi dts ld1r1t di .t'tlt ,e un'.tlf,a. copf• non sciu– pata di questo numuo pt , conse,"ba,l.t ntll.t colle– r,lont, è p,egato di sottofitiea.,e le seguenUpa,olt : si desidera un'a ltra copia del n. 2 8 e noi, non appena ,{ce'bufo il prtstnle talloncino ritmpifo con gl' (ndl,lul , d fa,tmo un do"bere di in'bia.,gll I• copi• ,lchlesta. Nome ed lndlrluo di ehi Invia Il presente tallondno ,

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