L'Unità - anno II - n.25 - 20 giugno 1913

t , 4 problemi d .ella ,v ita italiana. Si pubblica il Vencrdl in Firenze - Dir ettor e GAETA N O SALVEMIN I - Dirézione e Amministr azione: Lungarno Vespucci 12• -A bbonamento annuo ordinario Lire 5 per il ~e 2no e per i paesi ita liani dell' Austria t della Svizzera ; per l' estero Lire 7,50 - Abbon amento sosteniiorc Lire 20 annue - Un nume ro Centesimi to - Conto corrente con fa post a. Anno Il - N. 25 - 20 Giugno 1913. SOMMAR IO: Quel che l'on. Meda avrebbe detto, L' UNn A. - Le società segrete. - Imposta sul reddito e imposta fondi.tria, R. D' ORSA, - La scuola ambulante In Italia, AI .ESSANDRO l\l ARCUCCI • G. S. - La questione dtmanlale nd Me:zogiorno, IDA G 111SALIIERT I. - JI bilancio dell'emigra zione. - Un gruppo d'.: ione e di propaganda;. - Frammen ti di vita italiana. - Lib,i rice'lJuU. Quel che I' on. Meda avrebbe detto. ll Corriere d' Italia, organo del clericali– smo 11az.io11ali st filibustiere e sidernrgico, 110n appwa si è chiusa.la Camera, ha pubblicalo f ' ·li:-,·• Jer es leso, 11el 1111mer? del 16 giugno, il di– ;. t.1· ~ scorsoche l'on,, ~1u1,n• Jj, ./lti1/JO! •w~ di [~Iiif,Ì, suo1 <, 011orevoli collegln • per con-vmcèrh della urgeulissima necessita di vietare agli uj. {,eia/i di /erra e di mare di app,lrlenere alla Massoneria. La concione è p1irfella secondo le regofo tradizionali della ,loqum~a delle personeper bene : c'è l'esordio con la c:iptatio animi, c'è la narratio, c't! la mo{ione dl'gli aJ!elli, c't la inevitabile chitarra/a della gloria libica ; se fossero segnali nei luoghi opporluni anche i commenti, i rumori, le approvazioni, le vive congra tub1.ioni dei vicini, si crederebbe di leggere un discorso realmente Jeuulo. Ma perchè /'011. 1\ifcda qtul discorso, cosi ben preparalo, cosi rolo11dame11te tornilo, cosi dolcemmle insùmalo, 11011 lo /ere alla Ctrme• ra? Perchè, insieme agli altri f ervidissimi auJimassoui del suo calibro, uou costrinse il Governo a disculere, a risponderecbiarameule, ad assumere mza nella posi{ioue di respousa• bi/ila? A chi vuol darla a bere, ora, 1'011. Meda con questa. posluma pubblicazfoue della sua concione rienlrala? Per m1 mese intero i giornali rlerico-mode– rati-nazJ011alistiavtvano intronate le orecchie dell'uni-verso mo11do con 1111a rumorosa cam• pagna rmlimaJsouirn. A credere sperialmeulc il Corriere d' Italia ,, il suo s11pplemwto set– timmwfr, l' Idea 11:iziona lc, la 1\,fassoneria non è se>nplietmente quella miserabile socittli di mutuo soccorso,rbe dijfo11dmdosi n poro a poro in quesl'ultimo due,mio dallefile dei rn– dicali e dei repubblirn i 11elle jifr socialiste, ha reso ai pnrliti rouservatori /' impagabile servizio di aiutare la smidollaziouc e disor• gaui;_z.azJ0111· de.I Parlito socialista, rendendo• gli impossibili• ogni risoluta n:;Joue :tutonom:t ~ trasformaudo/o iu uua ageu:;Ja. rlellorale a servizio di poche dl'fine di avvorati politirauli pri-ui rii roscim'\._a politica e di smso morale. 1'lassig11ori.La 1\ifassowria è 1111 terribile pt.• ricalo 11a;Jo11nle; sro,ruolge la gerarchia mili• lare; pone l'u errilo fl servizio di ,ma orgn.- 11i'\.z.a'\.io11e i11Jerua:;Jo11ale (rhe uou è quella dei Jabbrirrmti d'armi riuniti in tru st i11ter- 11n;_io11a!e per sfrullare cou l'aiuto dei gior- 11ali ... patrioti i bilanci di /111/i gli Stati); minaccia di farci Jrovare seu;_a tsercito nel giorno del supremo cimento ; impedisce la / or~ ma.;Jone delle piti delicate virltl militnn'.; f. pi,i f1111esla. de/l'bervdsmo, del sindacalismo e di altre simili diavolerie, è la complice pili ejJicacedel socialismo i11Jer11a:;Joualis1a ; ecc. ecc. ecc. Pc riculum est in mora; guai al• l'/Jalia, st il Govrruo subito nou prov,.,ede; bisogna salvare la palria; ecc. e:c. ecc. &I ecco che questa eroicafala nge di salva– tori dl'ila. patria, 11011appena. si a-lllJiciua alle soglie dr/la Camera, abbasa il /0110della voce, si accuccia, si accascia: puse,,Ja le ;,,. terrogazJoni e le inlerptllau;_e,ma 11011 le di• scute..;{fl il viso dell'armi ai ma.ssouojil i de/. l'Estrema Sinistra.) ma. si guarda beue dal Imposta sul reddito venire alle nrmi; consmtr. geutilmeule n/1'011. O.a.Ila leggenda dorata alle nuove Gioiilii di sfuggire alla discussione; quanto bsse. mwo risolutamwte agisce nella Camera, lauto Ancor ieri i t\•lìnistri finanziari hanno ma• piri rumorefa f uori della Camera. gnificata tra i facili applausi, la solidità dei Cht cosa ha impedito agli ou. A1.edae C., loro bilanci inneggiando alle virtù contr ibu• e agli 011. Fu/ci e C., di disrulere il i raude tive degli italiani. Viceversa van sommessa· soggl'IIO? Nou pole-va la Camtra dei depulati mente ripetendo che i Ministeri mili t:iri han• pr~luug_nre le sedutepl'r qualcbi> nitro·giomo ?_ . no un conto corren te passivo di 700 milioni ; 'GN- nnrrf-"j;rr&f,r,--1,r- ft_-.,r..et'<J. ~~~ ...:- e le sirene rifor1;1-iste ci van pers~rndendo aperta, Ji rtgola, {ilfo ai primi di lugl,f? 1 -:;la.- :mrnlU.U{_a...(µeLChè..:non,,...clife !1eiéJsr·1a ?)- Perchègli ,mi O gli altri uou bauno mostralo di ri:o r'Fr•e• al. D~bito Pub~li~o ; e si pr_ean~ llll po' di eiurgia uell'esigr.recbe si dhcutesse? 01.m11ffl.eil aumenti non ltev1 nè lontani dt Pcrchè 1101 ricorrere alla miuacria di 1111 ap• spese per nuovi arma menti navali e terr estri ; e si assicura che occorrono centinaia di mi- pello 11omi11ale per costringere Governo e Ca- lioni (si dice 300) di nuove o maggiori en• mera n prommciarsi? , trate per provvedere al servizio del prestito, Il perchJ i presto dello. I commedianli alle spese militari, nonchè.... alle opere pub- massonici e n11timassv11ici beu sapevnuo che bliche in Libia I diswtere sul serio siguijicapa obbligare l'on. Eccoci dunque faccia a faccia con la realtà· Giolitti a rispondere sul seria. Ora, se r on. Solamçnle non si ha il coraggio di procla • Gioii/li avesse dato ragione ai massoni, sa• marla ufficialmente perchè si teme di distrug• rebbestato questo !lii calcio alla 11alica cleri• gere d'un col po, innanzi alle falangi elettorali, C0·1lfl.'\_io,,alista della maggiora11;.a ; se 1'011ore• la leggenda dorata della sufficienza dei mezzi vole Giolitti avesse .dato ragio11e ngli a, 1 ti• ordin :ui di ent rata e di 'sminuire l'effetto dei massoni, sarebbe sia/a tma pedata alla ,u1/ica stromhazz2ti perenni avanzi di bilancio, sem- radico•anticlericale della maggioran:;.a mede• pre divulgati Stn'{a il co11lempora11eo doveroso sima. E nessuna nntica dtsiderava. il calcio. accenno al più rapido ingrossare delle spese, cf1~ tugoiano e dispe rdono gli avam.i attiv i E alla ma volta l'ou. Gioii/li 11011 aveva.ues• prima anco ra che si siano formati . E non è s,m interessea rimmciare alla comoda posi• z..iomi di amiro e di patronocosidr.gli uni come degli altri. E cosi si è orgaui:;.{ata la co11wudia: i11- terroga'\_io11idi qua, iuterroga;Jouidi là; fare 111passo avanti e dieri addielro; interpellare 1: 11011 esigere risposta; preparare il discorsoe rerilarlo... dopo; insolmtirsi fu ori dtlla Ca• mera p('r abbacinare il loggioue, e star buoni mila Camera per tenersi lmouo il padrone. E cosi ,wi abbiamo un'altra prova a so– sttgno dc'lla ,wstra lesi: chi' ue//n. campagna. aulimassouicn dei rlerica/i, rome ntlla cam• pagua anticlericale dei massoni, noi 11011 dob• biamo 1•ulur. altri, rhe ,111 goffo diversivo esco· gita/o dagli 1111i ,, ring/i altri in pl'rfetfo ac• cordo, per distrarn·J d11ra11t1• i prossimi me;i, I' allw;_io,11: d,•gli e/e/lori dai grossi r seripro• blm1i 1 rlu si flccnvalltmo 1'11110 sull'altro e la cui soluzioue si imporr,i a/In nuova Camera. .Al/'011. Gfoli11ifa ronwdo che gli e/e/lori 11011 sieno chiamati a prommcinrsi su quei proble• mi, ù1 111od11che i 1111ovi deputati veugnno al/a. Camera sm:;_a. impegni cou gli e/e/lori e liberi di volare qui'! cbe esigerti da. essi il Goveruo. E clerico-11a;Jo11alisli e radico•massoui aiuta• 110)meglio che possono, /'on. Gioii/li nella bi• sogna, te11e 1do occ11pati gli d eflori rolla ba– tracomiomachia clerico--rmticlericale. L'Unità . l e società segrete. L'ass ociazi one deve esse re puhA!ic.a. Le ass ociaz ioni seg rete, arm e di g uerr a leg ittima dove non è Patria, nè L ibe rt à, sono ill ega li e poss ono esse re sci o lte dalla Naz ione, qua ndo la Libe rt à è di– ritto ri conosciuto, quando la P atria pro• te gge lo svil uppo e l'invi olabilità del pensi ero. Se l'associazio ne deve schi ude re la via a l P rog resso, essa dev'e ssere sott omessa all 'esam e e al giudizio di tu tti . G. Mazzini. Dovtri dtlf ttomo cap. X. arbi trario prevedere che durante la prima « campagn a elettorale > 1 trn un banchett o e l'altro, a traverso le migliaia di prog rammi e di discorsi, di tutt' altro si parlerà che della convenienza, della necessiti e della certezza dei nuovi aggravi ; No. Semp licemen te si af– ferm erà la necessità, per fini di giustizia di por mano ad una < grande riforma tribu taria democratica > 1 proprio democratica, niente altro che democrat ica I « Io temo - scriveva anni or sono un illustre parlamentare - che la nuova legista• lur,1 (ora morente) sia indo/la a volare la lanlo diballula impostasul reddito, non in cambio di tributi meno equi, ma come aumento puro_e semplice della lassa;ione generale >. Ed a tal punto eccoci arri\ •ati. Qualche anno fa la rifo rma avrebbe potuto esser diretta quasi esclusivamen te ad un as• setto più logico, più giusto, economicame nte meno dannos o, dei trib uti esistenti. ft1as· sa• rebbe stato mezzo di sgravio ; ma avrebbe potuto almeno compiere opera di rip:1ratrice , giustizia verso classi di contribuen ti sover– chiamente aggravate ; avrebbe potuto costi• tuire una salda, organ ica base per la futura attuazione di meno imper fetti sistemi di tas· sazione. Oggi, invece, sotto la pressione delle necessità dell'erario, la « riform a ~ non può essere che sinon imo di maggio ri aggravi fi. scali, reclamati ed imposti dal bisogno ine• luttabile di nuove e maggio: i entrate. li trucco della « grande riforma dem ocratica >. A 4uanio è oato prevedere, la e riforma > s' impernierà intorno ad una nuo\ ·a imposta globale, di cui si è fatto parola alla Camera durante la discussione del bilanc io del Te• soro. E ad essa è cOnvinzione generale abbia accennato !'on. Giolitti in occasione della ulti ma legge sul reclutamento dell'ese rcito. Ma guai se il nuovo balzello dovesse, senza altro, sovrappor si all'ord inamento tri butario oggi esistente, come proponeva l'on. Gioli tti nel 1909. a Gino Bianco • e imposta fondiaria. Perché' in Italia ti campo dei tributi at• tuali è quanto di piì.1illogico e di sperequat o possa imm agina rsi; perchè 1 tra noi, lo Stato percepisce non quanto i cittad ini devono, con giusta misura,"e - !-Opratutto - con giusta distribuz ione e proporzione, bensl quan to di più ad esso è possibi le smungere, a second a dell'app licazione pili o meno rigida delle leg• gi, della fiscalità ph'1 o meno aspra degli or– gani di --riscossione, a seConda de'°JPanen de– volen a - vale a dire il pili delle volte, della ignoran{a - maggiore o minore dei contr ibuenti. Tra noi la pom pa fiscale dis• sangua gli umili, gli ignorant i, i poveri - siano cittadini o territori - ; perchè l'odie r– no ordinam ento consen te e tollera che i più accorti , i più furbi, i prepotenti possano sot• trarsi, senza molta fatica ai loro obblighi tri• butari. Ed ogni nuova imposta che si assid:i sur un ordinamento simile non può che e~• sere fonte di nuove nequizie - di nuove spoliazioni o di nuo vi favori . Un esempio s l'impo sta fond iaria .. L'on. Gio litti , per es. 1 propone \'a nel 1909 che nell' imposta globale il reddito dei ter• reni si valutasse (in mancanza di cont ralti di affitto, troppo rnri) al decuplo dell ' impost11 eraria le che colpi sce oggi il fondo (art. 35). Ma come viene distribuita oggi l'im posta erariale sui terreni ? Tutti sanno che, in più di cinquan ta Provincie, l' imposta terreni si applica su rendite o valori estimati in epo· che lontane, talo ra ol/anla, cm/o anni fa ! Questo tributo rende allo Stato circa. 83 milio ni, cosi ripartiti : Italia settentrio nale mii. 32 > centrale » 24 » rnerid. eJ isole > 27 Ora nell'Annuario Statistico del 19 11 (pa• gina 110) è esposta la valutazione appross i• mativa lorda. della produz ione agrico la ita· liana come segue: Italia settentriona le mii. 3400 centrale I 300 .(I} merid. ed isole • 2100 Totale mii. 6800 l. 1 imposta terren i, dunque, corr isponde a L. 0 1 94 °lo nel Nord, a 2 , 18 ¾ nel Centro, ad I 1 17 ¼ nel Sud e nelle ]sole. Ciò, si noti bene, mtche dopo la riduzione del 30 °/ 0 del• l' imposta erariale "concessa dalla legge del 1 906 :1 fovore del Mezzogiorno. Q uel bene – l'icio, in sostanza, ha portato uno sgravio di 12 milioni, in tullo, alle provincie meridic• nali. Ma il Nord ha conseguito dall 'alli\la• zione del nuovo catasto in sole 1 1 provin• cie uno sgravio di d ieci milioni. Quando sarà attivato - Ira breve - il nuovo cala• sto anche nelle provi ncie di Cuneo e di To– rino, si avrà un altro sgravio di circa 1/ 2 milione; e v'è da prevedere che , dopo ulti• mate le operazioni catastali in tutte le altre provincie , il Setten trione consegua altri di– scarichi, pei qua li verrà a riprodursi la/e e quale l'a11lico staio di spereqtta{'0ne, a cui con lo sgravio del ,30 °io pel Sud si volle rime• diare. (1) Pei conteggi d' imposta occorre togliere miiioni 220 dalla produzione dell' Italia centrale ed aggiungerli ai milioni 2100 del Sucl., BOichè mentre nella valutazione predetta gli Aliruzzi cd ìl Molise son compres i nella media Italia, in· tutte le altre statistiche tri butarie le regiGni stesse figurano nel Sud.

RkJQdWJsaXNoZXIy