L'Unità - anno II - n.22 - 30 maggio 1913

310 portare ad uu parti colari smo di classi, ciascuM interessata a mant enere e sviluppare vantaggio– samente la propria posizion e. Soclalhmo e nadonatlamo. Or se con tro il particolari smo è nata I' u,,itlt, non può non rivolgusi ,:f>Otro il riformis mo che di esso è la causa necusaria ed immanente. Ne• gare il riform ismo e restare nell'a mbito della con. cezione socia lista, non si può che ad un patto --SO io: rifug iandosi nel nett o e risolut o rivo luzio- · nari smo, di cu i naturalmente si dovre bl,ero accet• t..ue le incongruenze. È ch iaro, pe r tante ragion i, che non è certo questo il posto de I' U11ild. Dunqu e? ... Dunqu e se si vuol fare opera concludente e coe– rente, bisogna risolutament e uscire dal socialismo non solo prati co ma anche teo rico: almeno da quella qualunqne teo ria di socia lismo, che implichi come mezz:o esse nziale di conqu ista e quindi di propria renlizzazione la lotta di classe. E, eh' io sappia : da nessuna forma storica o attuale di so– cialismo è rinnegata detta lotta, La lotta di classe, come su premo mezzo di a– zione politica, è ta nto assurda, quanto assurda è la lotta di nazione, la gue rra, che il nazionalismo vorrebbe sostituita alla lotta di ch,sse , facendo fine supr emo di og ni azione politi ca la nazione, Fine de lla nostra azione non può esser e che l'umanit à nella razionalità sua, doè nella sua asp i– razione verso le giustizia. ,• Tutto il bene che il socialismo ha fatto si deve allapa,.ziale risponda nza de l i-uo contenuto a que– sto prin cipio. Per questa semplicissima ragi one non può l' U– nild ade rire a q uella dottrina (q ualunq ue sia la grad aidone di es.sa ), che va sotto il nome di na– zional ismo. Non la classe per la classe, non la 11azione per la nazione, mi ,,u il prin cipio implicito nella po– sizione dell ' Unild. Vero è che nell 'assestamento che l' Unità pro– pugna per le nazioni essa ha sopratt utto prese nte l'interess~ d 'It alia; ma a questo non ha mai su– bordin ato il principi o della nazionalità de lle gent i : I' U"ilà si è sforznta se mpr e di dimostrare che l'inter esse dell'Itali a non era. in · con trasto 1 ma coincideva con la rea lizzazione della giustizia in– ternaz ionale. La lott a per fa giustizia . Ma se nel pens iero dell' U11i/d è implicita la condanna de lla lotta di classe come principale se non esclus ivo mezzo d'az ione politica , v~è per ques to anche implicita la conda nna di quel mezzo potente di azion~ e di sviluppo soc iale, che è la lotta che un a classe impegni con tenacia di in• tenti e costanza di propo siti per l'eventuale rlve n– <licazione o richiesta Ji un proprio di ritto e q uind! anche di un prop rio inter esse ? No, I' U11ild non vuole. io credo, che su~ordi – nare questa lotta sociale alla lotta politica, che uon può essere che di idee e non di intere ssi. Una orga nh:zazione di classe è un r.:1ggrup1,a• mento di forze cletermin.:1to dalla affinità degli in– t~ressi e tendente ad ottenere la conquista di un dato diritto, un dato svilup po della vita sociale, il tri onfo, in breve, di una data idea . l\la que – st' idea vien propu gnata da c1uel dato gruppo o da quella data classe solo perchè è in con nessione co n gli intere ssi della classe stessa . Noi invece faremo opera politi ca, quando rico– noscendo quella idea come gius ta, la proponiamo e la esplichiamo come la necessaria soluzione di un problema richiesto ed impost o da l nostro ideale sociale. Cosi e solo cosi ci è dat o supera re il particola – rismo . Perchè mentr e il gruppo conquistator e di una data rifor ma concreta può bene esse r dato da gli ave nti imm ediato iutere5se a quella riforma, il fatto che intorno a qu el gruppo di interes • sali si agglomera la massa di coloro che vogliono quella riforma disinteressatamente per sentimento di giustizia come necess aria soluzione cli un pro– blema et ico, fa nascere intorno a quell'azione tutta una nuo va e forte compagi ne di legam i ideali, in cui i leg~mi dell'i ntere sse imme diato di a!cu ni si scindo no e qua si si disperdono. Alfa. loro volt11,una part e di co loro che favo~ riscono disi nter essatmnenlt! una data rivend ica– zione di classe , possono costitu ire il nucleo di al– t.re organizu r.ioni di interessi, le qua li sono a loro volta circo ndate , perva se, trasformatC; da lla ade sione di altri element i disint eressati, che sta - • biliscouo come fine compless ivo anche di questa L'UNITÀ altr a azion e la realizzazione di un prin::ipio di giu• stizia uni versale e non l'utilità imm edia ta della ri– chiesta part icolare. E la gra nde massa de l popolo , necessa riame nte divisa in gruppi eterogen ei da interess i dive rsi, necess ariamente in lotta. sociale var ia ma ugualmente aspr a contr o le difficoltà de lla vita, viene a fonder si, nella sua azione po– litica, io una ~grande opera di giustizia, viene ad attuare qu ella volontà di svifuppo e di vita che cost ituisce la vita, viene a supera re continuam ente sè med esima in qu esta aspirazione contiuna, in q uesta perenne attuar.ione de l bene. Or ecco. se non m' inganno , l'opera che noi tentiamo nell'U 11ilt1: ricercare e indicare pei sin– goli problemi la soluzione richiesta dalla giustizia e creare intorno alle singol e soluzi oni e al com– plesso di esse il consentim ento non solo deg l' in– tere ssa ti, ma anche dei disinteressati. E siccome soluzione ,li problemi dal punto di vista de lla giustizia vuol dire abolizioue di privi– legi, dist urbi di inte ressi, scossa agli ignavi , è na~ tural e che i privil eg iati , gl' interessati, gli ignavi, i timorosi dell'ordi ne stabi lito sien o gli avv ersari contro cui ogni fahmge di animosi, a cui la vita sia dovere, do vrà comba ttere senza 1>0sa. I prtoclpt fondamentali delt' « Uoltà ,. In teso ~osi, il lavoro che fa l'Unità per discu– tere e risolvere dei problem i concreti, è il miglior modo che noi abb iamo di affermare l' ideale di– fronte al reale, di aflerma re la giustizia di fronte ali' inte resse, sia ques to della clas se o della na– zione. Accanto alla lotta che ciascun interessato può com battere per il pfo prio interesse, noi afler – miam o che og ni uomo deve aspirare a lottar e di– sinteressa tamen te pe r la sola giustizia, e che per l'uo mo disinter essato la lotta per la difesa- di un diritto è dove re. Questo il motivo fon<famentale, questo il nostro motto . In questo se nso be~1eci possiamo dire mar.ziniani. l\la il mazzini anismo puro col suo carattere mis– tico si distingue da l nostro idealismo politico. Nello sforzo, che noi ten tiamo per con tribu ire alla realizzazione dell~ condizio ni necessarie ~r– chè la persona uma na sia fonte sempre magg iore di sempre m;1.ggio ri valori, nella nostra fede che a ques to fine si pervenga più e meglio con un amp liamento ed elevamento sogge ttivo della un i– versa le base uman a del v_atore stesso che non me– diante una produzione di questo da 1>arte di pochi sempre più eletli :Hlraverso il sacrificio dei molti - questo e non altro è il presuppo sto di Ogni scuola de mocratica , ed a qu esto presupposto si inspira sempre la soluzione che de i vari proble mi viene dando I' U11ilb. - , noi siamo convi nti che fra le condizioni necessarie per la produzione dt l valore , la fond amentale resta pur sem pre quella econo – mica . Ed ecco come nell'op era dell'U11i/tl resta sempre un moti vo essenzialmen te socjalistico. Perciò, se i nomi stor ici nell'indi care nuove po– sizioni di pensiero e d i vita non portasse ro con loro il grave pericolo di far rite nere, da chi si fer– mi al nome, impliciti in essi degli elementi già supera ti e ripuclinti, io proporre i di deter minare il pensi ero dell'Unità come un socialismo :nazzi– niano: rimanendo bene inte si che de l mazzinia– nesimo debba si rifiutare l'elemento mistico, e del soc ialismo la lotta di classe. In tutt i i mod i, secondo me, l'im portan te non è di avere sempre pron Ìa una formu la verbale: ma di avere sempre più chiari innanzi al nostro pensiero i principi ideali a cui la soluzione dei problem i da noi studiati deve ispirar si. l'. CARA DE LLESE. A chi è dannoso il protezionismo industriale. Lo spieg a su La Gazz etta Ag ricola del 4 mag– gi o fo n. Cammill o Mancini, il f amoso / raie/lo siam ese del no,i meno fa moso 011. Ruspo/i. 111 1 dazi doganali ? È proprio sul serio che si vorrebbe sostenere che i dazi sul f erro, sul rame, s11icuoi, sui legnami - i quali del resto venne– ro 110/evolmen/e ,·idol/i (sic) - sono dan11osi pel prolelar ialo ? O non lo so no piutt os to per que• gli aborrit i indu str iali-borg hesi ch e li lavo– rano ? La verità si è che i da1;i dogana li sono ,ma uecessilà, sia per proteggere r i11d11slria 11a-– .tio11ale, sia ptr chè se questi da.ti venissero abo– liJi lo Staio perderebbe 100 e più milioni d' ;,,. cassi doganal i e dovrebbe rifar sene imponmdo nuove imposte ... Concludendo: secondo I' i11ejfabile,le/ml aJo cio– ciaro, lesole vii/ime del prpfe;io11ismo industriale sono g f i11d11slriC1h, i quali si presltmo gm lilmen– le a pagar e allo S taio J OO milioni all'anno per puro e disinteressato palr iollismo. I1 sangue dei poveri. Dall 'ultimo num t ro della rivis ta la vita ila/ia,,a atresl ero, appr endiam o che l'avv . l\larcello Viti, pur non avendo il clono di Sant 'Antouio, è nello stesso tempo dire ttore dc:ll'Uflicio legale presso il consolato di Philadelphia, e direttore dell ' Ufficio centrale legale presso la R. Am basciata di Wa– shi ngto n. Per questi du e uffici il Viti perc~pisce L. 38 1 518 all'anno sul fond o de ll'Emi grazione, e propr iA-– mente dollar i 2.400 come direttore dell'U flicio di Philadel phia, dollari 2,Soo come direttore dell 'Uf– ficio di \Vashi11g1on, e dollari 1,800 per paga re un assisten te a Philad elphia. Natur;t lmente il Viti non ha mai organizza to l'Ufli cio legale di Washin– gton il quale 11011 esiste. Inoltre è stato giudica to pc.,coada1to alle funzioni, cui è atld e:tto, ed ,1ll'eser– cizio della prolessione di avvoc- ,1.to eia molli, che hanno avu to occa sione di s1udiare la nostra emi • grazia ne. Ness una merav iglia, pertant o, che il Viti, a quanto si dice, abbia perce pito il suo sti– pendio come capo dell'U flìcio centrale di Wa– shington con decorr enza dal I gennaio 1910 1 men– tre ebb e la nomina a tale posto soltanto in data del I gennaio del 1911. E meno che mai è da merav igliars i se la maggior parte delle non molte cause istituite dal Viti han no avuto esito sfavo – revole. Ques te belle cose, si trov ano de nunciat e, nlmeno in parte , - scrive il Diretto re della Rivis ta - nella relazio ne resa nello scorso anno dal Comm . Carbonelli , incaricat o dal Commissa riato di un a ispezion e sugli uffici di assistenza legale esistenti negli Sta ti Uniti. 11 Quella relazione non sarà mai integralmen te·pu bblica ta, ci diceva un eg regi~ fun– zion;trio della Consulta, perchè contien e troppe verilà. E cosl - aggi ungiamo noi - il Bollettino dell'Emig razione continuerà ad esilara rci con i prezzi dei noli, le relazioni di missioni di favore e i rendiconti delle adun anze delCon siglio clell'E· migrazione, i quali vengo no pubb licati sempr e un anno dopo . E dire che a dirigere il Bollettino è stato asi.unt o un ... non imp iegato, con salar io rispetta - bile, perchè ... aveva al suo attivo una autorevole raccomandazio ne. E cli tutto questo inostri parla– mentari 11011 si occu1>ano: essi non sann o neppur e che da quattro ann i non si pubblica. la relazione sui serv izi del Comm issariato. Come aveva ragio ne l'on . Sonnino quando, findal 190:J, affermava che gli mi.ncava il e cuore cli mellere una tassa su • quei 1>overi cenci•· la qua le av rebbe portato alla costitu zione di un fondo speciale che annull ava il controllo del sinda cato pa rl.:1meniar e ! • Ciò posto, l'amico Preziosi non si meravigli se ci dichiaria mo recisam ente contrari a quanto pro• pone nello stesso numero della Ri vista un ano ni– mo collabo ratore, che pensa di riparare alle ma– lefatt e dei burocratici roman i con una ... rifor ma di orga nico : istitu zi011e di una direzione ge nerale, par ificazione dei Comm issari ai Capi di divisione , istit uzione di un nuovo Ministero, ecc., ecc. No, no, no. Ai mangiapane del caflè Aragno neanche un soldo di più. Caso mai, bisog na studiare il modo per levar sene dai piedi il maggior num ero possibile. Frammenti di yita italiana. Kinesiterapia scolastica. Nell'ultim o num ero della R,f or11ursociale, Al– ber to Geisser pubb lica un interess ante ar t:colo su l e 11110'",Je provviden.te del /lfinistero d'Atrrico/– tura, in cui è viv amente crit icato il d isordi ne e la inutilità di quasi tutti i numer osi e moltepli – ci bollett ini di cui ha cura il Minister o dell'A– gricoltura fodu stria e Commercio. Questo de i bo llettini è uno dei pr oblem i, in appar enza mer.o importanti, ma in realtà più delicati delle nostre Ammini strazi oni centrali , le qu ali han no trova to modo a poco a poco di trnsfo rmare i loro boll etti ni da organi di pub– blicità immediata e di co11/rollo in orga ni di diso– rientam ento e di co nfusione. Uno dei Bo)lettin i minis teriali più sistemati– cam ente diso rdinati e reticenti e poda grosi, è stato sem pr e qu ello del Ministero de lla Pubblica Istruzione. Il qual e da tre o qu attr o mes i è sta– to ceduto da l Ministero alla dilta T re ves. Le ,conseg uenze di ques ta tra sformazione sono mol– teplici. Una è stata buona e bisogna riconosce r• la :rnbito: il Bollettin ,.:,es..:e ora con mag giore puntua lità.. Un'altra si pu ò considera re bu ona an ch'es sa: da ora in poi i pro fessori, leggendo nei rosei fogli etti com mercial i della casa Tr cves, Biblioteca Gino Bianco int ercala ti ne lla pubblicazio ne ufficiale , gli an– n;rnzi dei nuovi prodotti della casa, potranno mant enere sempr e fresco ed acc rescere inces - • san teme nt e il pat rim onio de lla loro coltu ra . Ma la conseg uenza mig liore è, senza dubb io, qu ella che, rom pend o le tradizioni frigidamen te bu rocratiche de lla pubb licazione ufficiale, tend e a far e del Bolletti no un organo di rtc/ ame altre t– tanto ut ile quanto dilettevole. In uno degli ultim i numeri , in quello dcli' 8 . magg io, ne lle ultime pagine del test o, so tto la rubrica parie uou 11.ffeciale, dove un tempo s i re• gistravano bandi di concors i a scuo le pa, eggia • te o si raccoglievano res oconti di sedu te di Ac– cad emie, si trov a pu bb lica to l'annunzi o dei prezzi r idotti che l'Istitut o Kinesiterapico di Ro- • ma offre agli inseg nanti delle sc uole medi e. Cosi là dove un tempo si appr end eva che alla R. Acca demia dei Lincei era sta ta pr esen– tata una memoria su lle glando le sudoripare dei topi delle chiavich e, o che la Depu tazione Ro– mana di Storia patria av eva asc oltato un a inte ~ ressan te disser taz ione sul num t:ro dei matton i tras port ati nel 1516 a Roma per la fabbrica di S. Pie tro, ora si app rend e invece che un pro– fesso re se ha più di 4000 lire di s tipe ndio può farsi fare per 2,40 un ,,,assagg io cosmetico o una doccia ori:wonlal e i11/en 1a,- e -se ha meno di 4000, pu ò ave re lo stesso serv izio per la sem– plice moneta di 1.50 (avan ti , avan ti, sign ori!) : e qua lunqu e sia il suo stipi:ndi o, una cala/oresi di nud icammli non gli sarà fatta pagare più di 4 lire ; e per 18 lire potrà farsi fare la radio– grafia del baciuo. Pecca to che l'Istituto Kinesi terap ico sia sol– tauto a Roma; altrime nti il probl ema dell a scuo la media sa rebbe una buona volta risolto per tutta l'k alia. E la democrazia av rebbe di mostrnto con quanta perizia essa sappia associare all' incre– mento della cu ltura il migliora mento fisico, se non economico, degli ins egna nti! Per gli opuscoli del!' " Unità ,,. Somma pr ece dent e Corrado 13arbaga llo . . Rodolfo Mand olfo. . . . L. 21 0 .0 0 • • • n 5.00 • • , 1t 20 00- TotaJe L. 235,Òo, AN GIOL O Gt o V,\NNO ZZI , 'iere11/e-rispo11sabi/e. Plrcazc • Srab. Tip. Aldlao, Via de' Rca■I, Il • Tel. 8-85 GIUS. hllTEnzR & F!Ghl- Batrì EDITORI Classici della FlosflaModerna COLLANA DI TESTI I! DI TRADUZIONI a cura di 8. CROCEe O. OENTILE 51 Ì:. PUBBLICATO, VICO G. B. - La Sden•1t nuo'2'a giusta l'edi– zione del 1744, con le varianti delt' editione del J 730 e di due redai ioni intermedie Inedite e corredata di note storiche, a cura di F AUSTO N1coL1N1 - Parte I - Voi. di pag. LXXX - 304, cou 1111 rilraflo e "' ' facs imile J 11ori lesto . • • . • • • • • • • . 7 ,50 - - Parie li - Voi. di pag. 408 • • 7.50 Non solo l' Italia m:mca\·a finora d\m 'cdizionc critica e annotata della m:aggior opcr:i del suo m:tgJ?;iOr filosofo, ma questa stessa opera, non pili ristampata da circa cin'\uan t':mn i, era affatto introvabile in commercio. L cdi,io nc del Nicolini, non che essere riprmh1zionc pura e semplice di quella Jcl Ferrari, offre anzitutto un testo dili– gentemente colln iona10 sull':mtografo e reso di ass.1i pi\l facile lettura mercé un radicale e ra · t~ 1 ~~i~i ri1~~ii~~J 1 ~:ori~~l~~:~~n 1 ~1!~ 11 ;~ g~~ u; ~;1t~ le due edizioni del 17, 0 e del '4-1 ha potuto rcintcg-rare i brani omessi dal Fcrr:ui , ma mercè una nllO\Ta collezione tra l'edizione del 1744 e dL1e altre rcd:P ioni antccedènti, autografe e inc dite, ha almeno tr i\>licata la mole delle n rianti 1 arricchendo!~ tah·o t:t di lunghi brani o interi capitoli di peculiare importanza. Infine l'edizione del Nicolini è corredata da numerose note sto riche, nelle qu:'li Ycngono idcntific:itc e rettificate le cit:'lzioni del Vico, chiarite alcune allusioni oscure, e spiegata fin quanto era possibile la gc· ncsi di alcuni dei più caratteristici errori com· messi dal filosofo n:'lpolct:'lnO. Del pr mo \'Olumc di questa edizione del Ni– colini, dell:t qmlc esce in questi giorni la se- ~~;:d(~u~;;~c'i~~ 2f '::;!"~ ;"~~~~r,: :i e ;J:ti~:, , ' ff~ u rn l,imJ6t 1'1wiq11e, à (Ot1s11/ttr, ti ellt: ,-r.mlra plus smsib ilt lt l,rst1in,l',mt fidflt ti fotigrnlr: lra,iuctio11 Jra11rt1ise tlts pri11dp11ln<l'ltvrts de Vito» . NOVITÀ , TOM MASI S. - Il natu ralismo moderno. Scritti vari a cura di A. AnHe (Bibl. Cultura Mocl. n. 67). Pag. XVl-300 • . • . 4, - Olrlccre commissioni e vaclla alla Cua Edllrlce OIUS. LATERZA « PIOLI, B1rl.

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