L'Unità - anno II - n.18 - 2 maggio 1913

alla manca nza d i una sicura e coerente orien• tazione filosofica ? E presc inde ,r.do da ciò, è poi vero che i • pri ncipi " ci siano nella mente e nell'a uimo tltgli 11omi11i 1 che si dichiara no, a pa role, seguaci di quei II prin cip i,? Se il Partito s ocialista credette che n poche decine cli migli aia d i ope rai meglio organizza ti losse ro il proleta• riat o di tutta l'Italia •, ciò si deve solo al fatto che il Par tilo socialis ta non conosceva l'Italia? O non si deve pure al non aver tenuto pre sen te, limpida, arde nte, nell:1 1i1ente e nell'an ima, la visione d~llc finnlita anim:ilrici del Socialismo? li Sa lvemini riconosce che ci sia anche una -crisi d'entusiasmo , cli fede o, come si dice, di sentimento; ma ritie ne che bas ti a riso lvere questa crisi la conoscenza dei problemi -concreti. Invece, molti pensano - e io tra ques ti - che oltr e alle questioni conc rete. ci sia bisogno pre– cisamen te di quel le tali II formule•• di quelle tali • cause supe riori cui esser de ,•oti ", che molti amici dcli',. Un ità ot vogliono appu nto scor– gere al di sopra de lle ques tioni concrete. E tant o più evidente questo appa re se si tien conto de i bisog ni psico logici dei giovani o delle masse: forse - dice non a torto il Salu cci ( 1) - una ragione della diminuita tona lità ideali. stica e rivol uzionar ia del Pnr tilo socialista sta appunt o neWabbanclono di quella forma emotiva <li propnganda, che si suol chiamar e evang elica 1 nel caraltere arido e pedestre, sminuzzato e sconcordan tc ass unto da l movitn('OlOsocialista. Dunque? Dunque, :,e la diagnos i della r risi dei partit i non è completa, ò chiaro che la cura è insufficiente per quanto indispensabile ed ef• ficace. I problemi ct:increti non bastan o : altret tan to indispe nsab ili sor.o le ,. formule"• le "idea• lita", i princ ipi ", e simili altre n.slraeioni. E qui mi preme fare una dic hiarazio ne. Io mi sp iego l'av\'ersio ne de l Sa lvemi ni per le " for mule spiri tu ali "• quando queste se r\lono a emballer i minchioni : mi spiego il sacro or• rore che destnno i va ri cavalier i dello spiri to, pei quali • la politica, la filosofia, la religione non sono che soggetti di ese rcitazioni dial ettiche e pretei:1ti a pi roette letterarie n; io mi spiego lo sdegno che, nell'nnirno cli chi sente att orno il bisogno di un imma ne e urgente lnvoro effet– tivo, svegliano gl'i nfccondi sognatori d'idea li, ni qu:1 i !'eter ne crisi sp irit uali ser vono a na– scondere l'egoismo, la pigrizia e 1' inettitudine all'azione; aggiungo che trovo giustifìcabilissim a la difficlenz:1 de l Snlvemini verso gli asse rtori della necess ità dell'amore religioso all'i deale, de llo spi rito di sac ritfzio, ecc. ccc.; trovo anzi sim patica quell'asprezza, quelln rudez za d'ac – ciaio, che pur nasconde tanto spirito .. religioso, que l cnr.1tteristico pudore che gl'impedisce di mnnifes tnr,: in pubblico tutto l'ardore che gli freme dentro. T rovo soltan toche delle• formule 11, dei" prin– cipl "• de lln • fede"• l' " Unit:'l.11, o almeno alcuni collaborn tori più sah-cminiani del Sal\'emini, hanno torlo a ,·eder solo i perico li, senza con– sidernre che nell'u ltrnconcretismo s'anni d~no nitri non minori pericoli, tra i qunli que llo di .mmt nforc involonta riame nte il caos dei par titi e di aOie,,olire nei gio,·nni il bisogno di orie n• tars i. Se l'" Unil:\ " vorr:\ ricontJscere la \'crit:\ di quçs t'osse n·nz10ne e specia lmente se potrà riu– scire a indirizza re i giovani \'erso quell'o rie n– tamento di cui hanno bisogno, io ritengo che non ci saranno pitì degh sconten ti a ripetere che l' .. Unità"·. non basta. G10\'ANN1 ;1.loouc;:;o. Agli assidui non abbonati. li noslro giornale h, 1111 l,,rgo mmuro di ltllori 1~ffe\ 101Mli e ftdtli , rlu _t>erò lrasommo di abbo11m·li, Eppure lulli s1111110 che I,, fo r;_11 di un perio• ,liro stllim,uwli- risiede solo negli 11bbo11a– mmli . L,1 t•(m/il,1al minulo r.zpprtsrnla per le t1111111ini slr,1;_io11i giOr11. /isli'du """ causa d, /o rli p.,ssit'ilà t di noie 111/inilr,wdu q,umlo i ri,mdil o,i sono p111/11,1li,ui p.,g.unc11fi t 11011lrorm10 opft.,rhmo inl,1.'ù1rcessi fui/o it pr oreulo ddl11 t•mdil,1 1 il tht ,,uade lr1Jf>fJ spesso. li 11Jslro giOrn~lc, per r1"t·trt 1 h., bisogKc di zooo ab/,011.1/i. St molli dei nostri !ti/or i 110n .,bbo11.1ti'_f1 ttsstrfJ il fi.to! o sf,Jr{Odi 1libo11.1rsi. I., co11linu.i{i011t Jd gior11.zlcs.iNblic .. usi- , -01ra/1 . L'UNITÀ Quel che " U Unit à,, non pu ò dar e e _quel che vuol fare. No. L'U11ifà non può da re quel • mito • nuovo, di cui hanno bisogno coloro che han perdu ta la fede in tutti i " miti • antichi . Il " mito " deve formars i spontaneo. Se si farò. ava nti un nuovo Budda , un nuo,·o Maometto, un nuovo Gestì Cristo, a rivel arci un " mito " nuovo, che acconte nti i nostri bi– sogni intellettuali e morali meglio di tutti i " miti II an tichi, noi ci bullere mo dietro alle no– stre spalle tutta la nostra anima antica, lasc~ · remo che egli ci spiri un'anima nuova, e lo se– guiremo dov'cgli vorrà. Fra ttanto non intendiamo, men tre la casa bruc ia, rimanercene inerti ad aspe ttare il nuovo Redentore. E cerchia mo di fare la sola cosa utile, che oggi si possa tentare. Cioè agli uomini, e sopra tutto ai giovani, i qual i non hanno pe rdu ta la fede ne-gli ideali de lla de mocrazia per causa della prntica de– mocratica di quest'ulti mo dece nnio, ma disgu– stat i appunto di ques ta pratica milit ano di mala voglia nei ve.:: hi parti ti o riluWmo rtd cntrar \'i, e vorrebbero agire e non san no come agire - ecco, lo ripe tiamo, la sola • crisi spi– rituale 11, che siamo disposti a pre ndere sul se– rio - a questi nostri fratelli di " buona volontà democraticn" noi offriamo il frutt o dellHnostra esperienza dolorosa. E diriamo ad essi che non devo no perdere la fede nei loro vecchi ideali; non devono illu– dersi , cambia ndo bandie ra, di trovar req uie al loro scontento; "m ili " nuovi costruit i volonta• riam ente, potranno se mpr e trovarne fra i ciar– latani pronti a sfruttare il loro deside rio di no• vita. Un idea le miglior e dell'ideale de mocratico non c'è i quel che essi devon o comba ttere ac– cani tame nte è la pra tica in cui durante que– st'ult imo decenn io si sono impantan ati i depu– tati, i giornalisti, gli organizzatori, in genere quasi tutt i i politicanti dei partili democ ratici ; a c1uesta vecch in pratica, la qua le è non la rea – lizzazione ma la sofisticazione e il tradimen to della de mocrazia, devo no opporre non un alt ro ideale ma una prati ca· nuova: la quale è di fronte a questo problema la seg uente, d i fronte a quc!:il'altro problcmn ques t'altra, e cosi di se – guito. A quelli lra i democra tici, insom ma, che si sentono dis orie ntali fra gl' i.leali dem ocratici a cui continuuno n credere e voler credere , e In pra tica ,.lemocra tic:1di ques t'ultimo decenn io che gius tamen te li disgusta, noi ripet iamo que l che dicevano i • fraticelli • del trecento agli uer mini del loro tem po, disorien tati anch 'ess i fra la fede cristiana e lo spettacolo giorna liero della vita del clero: • Rima nete nclln vostra chies a, mn ribcllate,•i contro il vostro vescovo I "· Il nostro giornale non può creare nuove cc.r – renti di sentimen to democra tico; 111:1, presuppo • nendo la esistenza se mpre fresca e viva di quc• ste correnti, le quali scaturiscono da origi ni ben 1~il)b rghe che non possa essere la volontrl CO• scie nte di nn gruppo cli uomini e sono il pr o– dotto natura le cli tutt:i la moderna evolu zione sociale, cerca d i pr cparnr e un nuo,·o gruppo di condouieri capaci cli mettersi a ;:apo delle 11101. titudini mosse dal sentimento democra tico, e di can:alizza re ques to sentimento vers o una nuova pratica dem ocrnti ca assolut ame nte opposta a quella di qu est'ultimo decennio. Non bastano, no, i progra mmi tecnici a muo• vere le molfitudini - lo sappiamo benissim o - e pe rciò quanJo pnrlinmo alle moltitudini , non parlinmo n~ di cifre nè di statisti che. Ma un moviment o di moltitudini , che al momen to della realizzazione concre ta sotto forma cli conqu iste immedia te, non trovi che ,tei somari o dei com– med ian ti come nrtcfici di questa rea lizzazione, quel movimento è des tinato ad un sicuro fiasco, cioò è destina lo fl qunlcosa cli peggio che alla sconfina : nlle falsirìc:azioni più grossola ne e più disp;ustose, nccom pagnat e dalle pili dolorose e periro lose ,. crisi spi rituali • dei seguaci ; e per– ciò noi parliamo sul\'Unilll ni possibi li condo t• tieri di un nuo,·o movimento democra tico quel linguaggio cli cifre e di tecnicismo, che serva a prepararli al momen to della realizzazione a fare meno sproposi ti e meno porch eri~ dei loro .... antenati . La crisi prese nte dei par tili democra tici non può essere eterna. O prima o poi le masse de i partiti dem ocratici ritro,·cranno nuovi slanci di sentiment o, nuo\'e neces sità di battaglie, nuo,,e speranz e di conquiste. Per quel momento è necessario i111pedire ai vecchi so mari e comm edianti della dcmocrnzia di ripetere le espe rienze del decenni o tra scorso. Per <1uel momento è necessario che i morti nb– bian o già sepolto i loro morti, che i vecchi con• do ttieri sieno irr eparab ilmente discred itati e d i• sfatti come si meri tano, che le moltitu dini ab– biano gi?t presa l'a bitudine cli combatterl i come conserva tori e non di nOidare nlle loro ma ni i loro destini come " rivoluzionari"· E il posto dei vecchi politicanti mess i a riposo è necess ario che sia stat o frattan to occu pato da uomini nuovi, i qua li s:1ppiano quello che voglio no, e non ri– tornino ad impantanarsi d:1capo nel grossolano anticlericalismo asinino, o nella miserabi le po– i:;tulazione di favori per ques to o quel gruppo di proletari aspi ranti non n combattere i privi– legi di cui soflrono insieme con tutti i loro fra• relli di fatica, mr1 solo a conquis tare privileg i nuovi per sè a spese dei loro fra telli di fatica e :1 furia di ricatti pseudo -ri\foluzi onari . 11concretismo dcli' UuiM, amico Modugno, si rivolge non a coloro che hanno ancora bisogno di orientarsi, cioè non sanno anco ra se esse re clericali o anarch ici, nazio nalisti o socialis ti. Ques ti infelici, ev ideritemc nle, non posso no sapere che fars ene del nostr o roncretismo; e tu hai ben ragione a dir e che in costoro il _nostro concretismo sen•irebbe solo ad aumentare lo sconquasso spiritua le. Il nostro giornale è fallo, in\'CC<", per coloro che hanno già scelto il loro posto di combatti– mento, e solo hanno bisogno di • capire semp re meglio " con c1uali metodi nuovi occorre in av• venire comb attere per non ripetere le corbelleri e de i \'Cechi politicanti. E forse anche a qualcurio di coloro, che come l'usino di Burid nno incert i fra due fasci di fieno minacciano di mori r cli fome, il nostro piccolo giorna le può ess ere utile . Alcuni fra costoro non meri tano, in verit..."-, i nostri sarcasm i feroci cli gente che non ha tempo dn perder e a consolnr nevras lt:nici. Sono tut – t'altro che infecondi sog nnt..:,ri d'ide ali, e non pensan o nffolto a utiliz.i:nre le loro eterne cris i spiritu :ali per dissim ulare il loro egois mo poi· trone e per criticare chi unque tenta di far e qua l– cosa di utile agli altri men tre essi non sono capn ci del minimo sforzo disinteressa to. Sono uomini sincernmen te desider osi cli nzione, pro nti n qualunque s:acrifìzio, spasiman ti quasi dal bii;ògno di da rsi a una causa gius ta e nobile; e soffrono acu tamente dell'atlua le crisi di tu tti i parti ti: vorrebbero trovare una schiera in cui inquadrarsi , e non ne trovano ness una a cui oflrire il loro de voto lavo ro. Costo,·o non lwnno nncora le ideechillrt. Per• ciò non posso no agire. E la loro sofferenza è il tr;wag lio di un'an11nriche vuole e uon può esprime rsi. Ebbene :1 costoro noi possia mo essere utili in un modo solo : opernrc per conto nostro, con la maggiore chiarez za, con In maggior e logica 1>0ssibile, dimostrando via via che la nostra azione è la sola consegue nza logica possibile dei nostri ideali. Cosi li aiuteremo a chiarire le loro idee con gli urti brutali e continui della nos tra azione rea le. Allo fine riesciran no, coll'a iuto delle nostre esperien ze, a sb r..:,gliare la loro ma– tassa: o \'erranno con noi, o passeranno nel campo oppos to al nostro. Ques to non vuol dire che i vecchi idea li de– mocratici, pur rinrnnendo in noi sempre vh·i nei loro nuclei fondam entali, non debba no es– sere in molte parte rielabora ti, meglio chiari ti, più rip;idament e formulat i. Un processo di re\'isione ò, C\'ide nternente, necessn rio. La discussio ne finora avven uta è stata util e, mi scmbrn, a mcllerc in rilievo qu esta necessi u\ . Discuti amo, dunque. E definito cos) il ter reno del futuro e,-ame, inizieremo la discussione con un arti colo di Pant aleo Carabellese, che ci se mbra collochi il pr oblema nei suoi ver i termi ni esatti. G. SAL\'Ellli\l . ABBONAMENTO STRAORDINARIO D.1I 1° M.1gglo .il 31 Dicembre 1913, llre 3,5 0 da pagarsi dlrd lamc.nte mc.dlaote vagli• alla nostra ammlnlstra :looe. eca Gino Bianco 291 Il voto aIIe donne. Le ragioni addotte contr o il riconoscimento del diri tto ele ttorale dell:-1donna possono tutt e r iassumersi in questi brevi periodi coi quali lo Zanarde!l i chiudeva un suo studio sulla que– st ione: 11 Nell'antica Roma cm massim o encomio , • nccettnto e meritat o da incomparnbi li eroine " il II Domi mansil lanam /tci l "· Non renclasi " alln donna il c:1ttivo se rvizio di trascinarla in 11 un'a rena ove perderebbe In sua vera dignità, : ~~sf~~~ibfi~ 1!;~:1 1 1~ ~~~v~~~tnbe~1~~s:~n~~iz~1!~~ " torali ma bensì in quel!' impero onniposse nte • che rese indim enticabi li i nomi della moglie • <li Temistocle, della madre di Coriolano e di " quella dei Gracchi "· Ho scelto propr io le 1>r1ole dello Zanardelli perch è riv elano quell e cnrntteris tiche discon ti– nuità nel pensiero dei nostr i uomini polit ici e dei nostri pa rtiti, che, ri\foluzionari a vicenda e reazionari, asser tori di aud aci riforme e pau – rosi delle piccole, mancan o di 1111 sis temo ,,e– ramen te organico di propos iti di idee e di ideal i. Cosi, ora, quello stesso Mmistero, che ha vo– luto il suffragio uni\le rsale politico e che si ap• presta a dare quello amministra tivo, può igno-– rar e la ques tione del voto :ille donne e sbriga rsi con un nrticolo così concepito: 11 Non sono ele t– tori : le donne, gli nmmonlti, ~li interdett i... ! " E ciò rwviene mentre sta per cliscute 1·si l'a– boliz ione dell'a utorizzazione maritale, che tra• duce in real tà la tendenza di tutta la nostra legisl azione verso l' eguagli anza giuridic a dei du e sess i; e mentre - se le mie informazio ni sono csntle - la Commiss ione specia le, 1>ur esclud endo ancora la donna da lla profess ione di procura tore, la amm ette all'esercizio dell'av – vocatura! La questione del suffrag io femmin ile non può dirsi nuova per l' Italia. La Toscn na amme tteva le donne all'ese rcizio ciel vo.to, e le provincie soggette nll'Austria le rendcv:1110 anche eleggi– bili alle funzioni di Consigliere Comunale e di Sindaco . Ma all'unit!\ politic!\ fu credu to indispensabi le, pur oltrepnssn ndo o r<.ompcndo suide trad izioni locali, l'u niformità ammin istrativa . La questione, però, risorse pres to e si ripro• dusse spesso in vivaci e mcmornbili discus sioni avanti il nos tro Parlamento : ma gli opp ositor i di ogni riconosci mento de i diritti femminili si trinceraron o sis temnticameu te dietro c1uei 1>re– giudizi trad izionali c.he facevan o dir e al l\'lan– cini che • i legislat ori itali ani respirano l'ntmo• • sfe ra della vecchia Roma capitolina e si osti- • nano a considerare la donna rome era con- • siderata dngli istituti della vecch ia società ., romano "· Gli argoment i contrari alle rivend icazioni (cm• minili possono, infatti , conservare qoolche vn– lore a 1>nllo di imm:,gi ,rnre la famiglia e la SO· cielà di oggi c1uali ernn,, nei seco li scorsi : ma se si cons idera no i nuovi fattori che son venuti a trnsformn re radic:ilrn cnte In vita moderna, non si può non accorgersi della povert~ delle obiezioni e non stupirsi della tena ce resi stenza di form ule, preconce tti, dogma tismi superati dalh logica irresis tib ile de lla realtà. La tra sforma zione delle indus trie oper ò un profond o rivolg imento nellu vitn domes tica del popolo : la donna che l:1vorn ,•a. nella casa fu costretta ad abbandonar la J>er recarsi all'opifi– cio (1) : salari, mercedi, stipendi cambiarono le bas i dell a famiglia. 'ò meno profon do sconvo lgim ento si veri ficò nella media borghesia : il h1boratorio, l'uflicio, la scuola, la cauedra richiamano falang i cli don– ne che !ii addes trano assid uamente alla diAicile lotta della ,·ita. La nostra legislazione , informa ta a concetti liberali, tende sempre pili a rid urre le diffe– renze giurid iche fra i due sess i, amm ettend o la don na :1 1'insegna men to, agli impiegh i, al• l'eserc izio di libere professioni e del voto com– mercial e,. consentendole la patria potcst.'I, rico- (1) Taio mutaniento pu6 notani un po' da pe1lnllo ancho nel :\lcuo1 lorno. Per esempio I' lnduttria sciica cho ora I• tipica indu1trla cuali11g a e ora comple tamento 1comp.u1a. I.e donno inY•co accorrono a cc111inaia, ancbo da lontani pac,,, allo JiUu#Jt. Puro l"emicuiiooo dciii uomini impooo 1pc:,10 allo doooe. ,iiaut e aule, 1I laYoro. lruonuna la fa111lella ho1- di.doaalo con la do1u1a ouono d1 luuo, o ani111~lodome111cu 'la rapldamonco 1comparendo,

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