L'Unità - anno II - n.18 - 2 maggio 1913

292 noscendola insomma cupace di parl ecipMe a tutte le nuove forme di attività uman a (1). Eppure vi è ancora chi, non lenendo contO di qu<"sta evoluzione che ha da to alla don na una personalità ed un:1 res pons:ibilitfl, intristisce nel vt:cchio formulario delle frasi fatte, ripete il Domi numsil e scopre, con mal ccl.ila mode • stia , che ~ per quan to faccinno gli emancipa• tori delln donna ess i non arriveranno mai a forc allattare il ni:1i:;chio ! u (2). Il suffrngio univcrs.1le ci ha 1 per fortuna, li• berali dn quell<: specialiss ime obiezioni che r i• sorgono ogni volta che si presenta una rifo rma : ,. l'opini one pubb lica è indifferente ; non chied e, non vuole nulla "· Vnlgn, nd ogn i modo, la ri– spos ta dcli' Arcaico: Non quelle strapp ale alla vigilia o :1I donrnni di pubblica agitazione : le vere riforme son c1uelle che precl)rrono le re:i:li necess it~ di uomi ni e tempi. Le riforme ecor.omiche possono , se fortun ate, formare i popoli ricchi i ma solo le polit iche , a tempo adottate, costituiscono gli Sta ti liberi e forti. Non potendosi sos tenere seriamente che le differenze fisiologiche, per qunnto profon de, co– stitu iscano una cnusa d' incnpa cit:\ cld toralc (e :ul o~ni modo le c('lndìzioni sociali che crenno, Ct),ll success ivi nclnttnmenli, le funzio ni, hanno e_stcsn l'utti vit:\ delln donna rendendola par i a quel!:, dell'uomo nelle nrti, nelle industrie, nei commt"rcì, 11elle profess ioni, in molti dei pub– blici unici) non· restano altre obiezioni pos itive : perman e però quelln accolta di fr2si paurose con le qunli si tenta sempre di condannare al– i' immobilit:\ gli istituti politici: le conseguenze imprevedib ili, la disso luzione della famiglia, la rovina dei figli che si riass umono nell'apoca lit– tico snllo nel b11io. S.1rebbe più se mplice sostenere che il diritto cli:llornle debb a esse re, come diceva l'on. Luci– fero, un diri tto sessuale ! Resta, comunque, In quest ione <lell'oppor tu• nità: se sin, cioè, ,·cnn to il tempo di conceder e tnle riconoscimento alle donne, o se non deb– basi, ancorn, lnscinrc il problema insoluto. E In questiono è di <1ucllc che vanno lasciak al cosl detto prud ente nrbitri o del ministero. Se deve esse re unn vuota accade mia, vorr em– mo però cvitnta In discussione che si prevede in Senato e nella Camera. Nulla è pi~ triste di quegli interminab ili di– ba ttiti che non si risolvono con un voto. La questione femminile è stata lungament e disc ussa se lle o otto volte dal Parlamento ed ormai è giunt a l'ora cli prendere un:i decision e. li Luzzatti in un discorso vernmente conclu– sivo~ dopo uver notato che l'esperimen to fatto dalle donne lombarde e venete sollo l'Au stria fu ,•ernmente buono, invitava la Ca.mera a dire lealm ente che si trntla di due problemi gravi , uno gifl ma turo: il voto amministrativo, uno da tn turnre : il voto politico. Può, :ul ogni modo, alln vigilia del su ffragio univc rsnle ritenersi inoppor tl1no concedere il voto alle donne: e si voli pure quell'nrti<.·olo bestinle che accomuna le don ne ai deli1o1.que nti e :1gli inc:,pnci ; ma se la quest ione si vuol di– scutere, si venga nel un voto. GUC I.IE J.:\10 ZAGAR I, (1) \'e dl pe, le tru formuioni della famialia: A111.cou:o, R1- 1. ,l,,,, drl Ji"G'"' Ji lrg&• /•r il dif."lr:, i, ; :\lozzo:<1, D~ V111DS )11,sco, J.00 1, lll.111.n:<1, l loicruso•• · SACCIO,ecc. p~ tirio,, • al /'11,lam,11/" frl t,'1/• •Ile dOIIH#. (21O•u11uo. IUJ,n,rn liltlfo,alr. Il suffragio uni versale se .1nche soprnllalto 111a prima \'Olla dnlla orga– uir.z:u:ione clelle vecchie ca111:lrille, finirà per spez– znrle. lmpcroccl1è è da tener presente questo : il snflrngio universnle è stato ovunque la co11se– .C't1t11::n dell'accr1scinu11to e della dif/m ioue della ricc/,c::::a e non gih dd le chiacchiere dei politi– cnnti. Perciò, pure, non ha avuto in nessun luogo e-li efletti catnstrofici che molti lrnnno temuto e prcv: cluto. Or bene, il lento arricchimento del pnese, i pnrnssiti che lo tormentano non riescono ~cl impedire : e, primn o poi, questi p;irassiti esso si toglier;\ d'addosso. l\J AJ.'FEO J'A:-T ALEO:S I. Si pregano quelle persone che ricevono il g-iornal e e che non int endono a bbo– na rsi, di vol erlo respingere , senza sta c– c&r< fa fascetta . L' UNITÀ Per la delinquenza dei min orenni . In questi giorni è slnla di ramata ai depu – tati e ai senatori di tutta Italia questa cir co– lare : e O11ore'l!ole signore " I Patronati italinui dei minorenni conda nnati condh:ionnlmcnte convinti che uno dei pii1 gravi problemi della vita soci,1le e politica d' Italia ri– gunrdl In delinquenza minorile, si permettono di richillmarvi pii1 pan icolarmcute l'attenzione <.lell:1 On . ~ . V, I cosi di criminalità dei minori sono andati spaveutosamenlt: 1110\tiplicnnclosi negli ul– timi ann i e prcp:1rn11do il contingente sempre pili vasto e pericoloso <lt:i deliiiqucuti d':1bitudiue. e I.e statisticht: giudizinric, i continui richiami della nmgistra tura , l'cspcrii:nza quotidiann di asso– ciazioni come la nostr;1, ha11110 d,110 vitn a nuovi studi e destato il bisog-110di nuovi pro\•vedimenti legislntivi. Ne è frutto ullimo il 1>ros.::etto del Co– dice dei Minorenni prcsen1a10dnlla Commissione Renle a S. E. il Ministro di Grazia e Giustizia. Ma l':ugome nto \•italc per In nostra nazione ri– chiede che in unn srern llii1 lnr~a e con \•i\'O e immediato interesse se ne occupi 111110 il paese in ogni sua gradtt1.ione, e 1>cr lui i suoi rappre– sentanti. e A tnl fine i Patron.i ti dei minorenni condan– nati condizionnlmente hnnno deliberato di indire un convegno 11nio u: 1le a Fir enze nella seconda :~!~~: 1 rfci~!~ 1 ~ 1 t : 1 s.gt ~o 1 . ~~r~~~1es~~i~ èl! 1 A~lri~r~ ora i11v1tnlt1, e le snremo grati se intanto volesse mandnre la sun adesionr-. sui1r E~~~I t'~~i i~1~t~~ITr~~l~tjl ~: i 1~11i~}; ~~ì~a1: sua rnpprest:ntmu:a sentirà certo vivo il desiderio che lottando contro il male 11clle sue prime ori– gini si focr.ia opt:rn <.livero miglioramento socinle · t: ~i elevi in co11seguc11za sempre pili il costume politico. e J.m:y de Bartlett, presidente onoraria dei Pa– trouatl Italiani , on. Antonio Stoppnto, Bolo_l!:11,1, ~rn~-ll~i~:~~ll!Sii, ~~l~ié~ l~~·t~I~~; ~~!~~li~ 00;:~ìv~ cenzo Simoncelli, Roma, E~i,lin Pucci, Tr:lpan i, consiglit>r UmlJeno C:1stclla11i, Venezia •· Finalmente pare che la lotta contro la de– linqu enza de i min oren ni co minci a non essere più il tema di pure discussion i teor ich e, di di vagazioni senza risultato , di studi più o meno profond i e interessanti, ma sempre pr ivi di unn finali I:\ pra tica. Lo sappiamo: an che in questo le ricerche scientifiche han no prep arato il materi ale per il legislatore, ma ora ernvamo nd uno di quei mo menti diffi– cili, che in ter mi ni volgari si chia mano il passo de ll'u scio, che in certi casi si risolve in un ritorn o sui propri passi. Gli studi, i con sigli elci soc iologi, quelli che l'esper ienza quotidiana hn suggeriti sono stati trndotti in ar ticoli in un progetto legi– slativo1 che se può dar luogo a osservazioni, criti che e contrasti, rapp resen ta però quanto di meglio fin adesso sin stai o proposto non so lo in Italia, mn anche fuori. Gli uomini, che lo prepar aron o, furo no certo anim ati da gra nde amore , furo no t son scienz.iati, filan– tropi, giuristi profondi, che alla mode rnità dell e ,·edule accoppiano l'espe rien za di anti – chi saggi. Vagliamo dunque le loro propo ste, com mis uriamole nlln poten zialità economica e morale de l nostro stato , de l nostro Popolo, ... ma che il frutt o delle lor o fatiche non vada disperso, che le cnrte non ingialliscano inu– tilmen te negli scaffali che non rimanga no coper te dnlla polvere corrodit rice. Eppure cosi è qu:1si sempre : si abboncln in studi 1 in statistich e, in co mmi ssioni, in progett i e semb ra che tutto il nostro com – pito sia co n ciò es:1ur ito. Invece comincia allora . Non lasciate che il fiore avvizzisca, ch e il frutto s' infradic i. No n precipitosi ne l– l'accogliere le propos te, non siamo però nean – ch e troppo timorosi. E sop rattutto bandite l'ap atia. Q uesto \'UO) dir e il Con vegn o di Firen ze: avre mo occas ione di ritornar vi sopr:t illu – stra ndone punto per punto gli aspe tti, ma nelle sue linee genern li, esso è quale ho ac– cennato: un nob ile e robusto sforz o per far entrare ne lla pratica, nel camp o della vita politica e de ll:t leg islazione positiva un pro– blema intorno al qunle troppo si è di scusso in :1ccnclcmin e trop po teo rizzato. I problem i soc iali vog liono essere risolli dall a pra tica con un succeders i con tinuo di leggi in via d' esperi men to, pront i a ma nten erle e miglio• r:u le, quando si dim ostrino realmente prov– vide, co me pronti a mu tarle ed ab rogarle, quando risulti no in:1deguatc o catti ve. La vera vita de l diritto socinle, come di tu,to il diritto, è ne lln prntica giornalier a, ne lln misurn dei singo li casi. Non ricusiamo dunque a priori l'esperimen to in attesa d i una \':tna perfez ione teo rica. I.e condizioni delln crim in:11it:\ nell.l Italia, che tie ne il triste prim ato nelle statis tiche della delinque nz:1 1 richiedo no che l'opinione pub blica si preocc upi viv:tmen te de lla que - stione, che la dibatta, che reclami dai suoi rap presen tan ti dei pro\•,•ed imenti immediat i. E poic hè ne l seme ,·a pr ima di tu tto cu rata la pianta, inco minc b mo là do,·e di certo l'ope ra sad più provv ida : dal fanciu llo. Vi sono oggi istituzioni molt eplic i, le qu:tli se ne oc – cupa no, che esse coo rdin ino i loro sforzi ; ,,i sono psico log i, pedagoghi, maestri i quali quotidia namente attendono allo studio, nlla educazio ne, alla istruzione del fonciullo, che essi vengano, portin o il con tribu to de lla loro esper ienz:t ed npp ren dano n indiri zzare i loro sforz i ad un fine comun e ; ma sopra ttutto vi sono pad ri e mnd; i, che sento: rn profo nda la poesia del fanciullo, vi sono cittadin i, che san no che nei bimbi di oggi è la patria d i do– mani. Accor rano : ogg i non è più questo cam– po ristretto agli spec inlisti e :igli scienziati, oggi è ques to un prob lema di politi ca so– ciale, di clignil:\ e di fede naz iona le. Tomma so De Bacci Venuti. Su 911eslostesso anro me,do p11b/Jlidun:,nopre• sto 1111 rr,-ticolo del Pad,·~ Alessrr11dro Chiguo ,,i. Fr amment i di vita italiana. Il Ministero della Sani tà. Pt:r rincrnz irirc l'on. Santoliqniclo" della grnn– cle altc1.za , a cui ho portn to i ser vizi delb sanità pubb lica e dei mi,;:liornuu nti eco11onu·ci ni j 1m::io11ari di essa " (s'intende che la grnnde al– tezza ,lella s:mitft in ta'nto ern stata opporlunn in quant o nveva prodo tte le riforme deg li orga– nici e i conseguen ti migliorame nti economici ai burocra tici delln sanità !}, i fonzionari sudde tti hanno donatn unn mednglin d'oro al loro II am • miraglio •· E l'on. Snntoliquido hn rimeri tati i burocratici suoi clienti con un banchello al Va– liani, in cui il capo de l scr\'izio zoointri co, com– mendatore Colucci - uri agro nomo, asso luta• mente ignnro di quest ioni. igieniche, nnimal i e umane, spinto in nito da l grand e II nmmiraglio • conterraneo - ha preso In pnrola pe r esaltar e l'on. San toliquido e per • for cenno del più rn – dioso a\'ven ire dclln direz ione Geuerale delln Sanilà e delle nuove conq uiste riserva te n que– sta gran de Damn soccorr itrice dell'uman ità solfo– rt nlc u e procura trice di impieghi o di promo• zioni a tanti man gi:1pane a trndimento. " E ri\'olse 111 salut o e un voto - racconta il Risvrglio di Potenzn - : un saluto caldo e sincero (sic), tanto :1 passa to quant o al nuovo Direttore gcne rnle della Sanitft pubblica; un voto, che possa il nuovo Direttore Generale con 1a preparazione, l' intelligenza e la se riC""tà sua rtali cs;are nuove conquiste per giu ngere alla crrazio11e dtl Ministero dtlfigime pubblica, con primo 1>zdrino cli battcsiino l'on. Si,ntoliquiclo "· La II conquisln • di unn Direzio ne genernle non bnstn, dunque, a questi mnlvivcn ti. Vogliono « realiz zare nuove conqu iste" · Vogliono che la Direzione ge nerale diventi addirittur a un nuovo ì\'linistero, in modo che le Direzioni genera li si moltiplichino, e i capidivi sione diventino diret – tori generali, e i <'npisczionc pnssino a capidi– visione, e cosi di seg uito. La tendcnz:i è gencr:dc in tutti i l\-linisteri. Nel periodo 19 00 -19 12 c'è stnln la moltiplica– zione delle direzioni gcnernli. Ora è cominciata la rase in cui le dire.rioni generali tendono a di– ventare tulle minister i add irittura . Abbiamo già il ì\l inistero nuovo delle colonie. Pres to avremo que lli delle comunicnzioni, de l lavoro, dell'ist ru– zione popolare , ecc. ccc. Lo scopo è sempre lo stesso: aumen tare i pos ti supe riori e accelerare le • nuove conqu i– ste i, cioè le promozioni de i . graffi;icarte . I mezzi sono sempre gli stessi : complicare i ser– ,·izi e le formali tà; ritardare le prntiche, in modo da dimos lrn re la necessit :l di nuovo per – sonale; e utilizznre il nll0\'O persona le per com• plicare e rallentare sempre più le pratiche; in modo che risulti la nccessi t:l cli nuov o perso– nale ; e cosl di seg uito. E l'e ffetto è se mpre lo stesso : gl' interess i pubblici sono sempre peggio nmministrnti . Ln lolla nccanita contro le burocraz ie di tutti i minister i dev'esse re uno de i primi uflici della IHIO \' .:t democrnz ia. L' origine dell:l clisorga niz– zazionc <.li tutti i se rvizi pubblici, cieli' affnrismo , dell:i degene razione de l parlamen tarismo, è tutta nei ì\linistt ri. La ri,·oluzione cli clonmni, la rivo luzione yera , non quella delle chiacchiere rÌ\'oluzionaric , bi– sognerà farla contro gl' impiegati di Roma, tra– sferendo da i Ministeri agi enti locali, eletth·i cd autonom i, quelle fra le attuali funzioni che il pote re centrai~ ha usm·1>ato agli enti locali, abolendo t utte le comp licnz:oni burocratiche crea– te solo per giustificnre gli aume nti degl'impie - Biblioteca Gino Bianco ghì, e riducendo cosi a un decimo cieli' attual e il numero degl' impiegati centrali. Cioè bisogna fare alla rovescia tutto il lavoro di accentra mento bes tinlc, n cui hnnno la,·ora to sempre .con furore qu.tsi tutti i politicanti de i \'Cechi pnrt iti democrntic i. AGRICOL,\ . Per una collezione di opuscoli dell' '!Uni tà ,, Un nostro abbo11nto ci scrive : Non snrebbe bene, pensare a diffondere mc~ glio il conlenuto clcll'Unitri ? Bisognerebbe ris tnmpnrc in opuscoli i miglior i studi appnrs i su ll'U ni/ti in ordi ne ai sempre più urgen ti e pitì alt unli prob lemi della nostra vita pubb lic.i. c. C l\ 'ARDJ. L' idta di iuitJiare m u, ro!ltJJio11e di ofmscolt dt/1' Unitfl si i pr1se11tata pi,ì t'Ollt nl nostro pms ie,-o. S<1rtbbe w, mrc::o u/1/t's.simo p11· iutru– sificare f n~io11edr/ ffior ,wl,. Gli articoli da noi PukbH~ati sul Pro tezionismo siderurgico, sul Pro– tez1omsmo zucehe ri~ro, su le Origi ni clell'lt alia contempornne;1 1 sul Pa rtito clericnle e In scuoio sul_ Pr oblema ngrnrio italiano, s11i Difetti cd er: ron della legge Credar o, s,1 Ln questione d'O · riente, su La questione demnnin le ·nel Mezzo– giorno, sul Pr oblema dognnalc in Libin e su lauli nitri m;g~mt11ti, riun iti in opuscoli, 'couti– mu r~bbfrOa. diffo 11d~rc le nostre idrr.nucl,e dopo e/te I smgolt m,mn·, del gium alt / ossr.ro stati /dli c.... bullnli via sellinuwa per s11/impm,. ~lfa 1111' impresti ctli/(Jrìnle dì qlfesto g enere ri– cluedtn bbe 111 piccoltJ capitale i11i.cù1/e di almmo– mil/e lire. J! uoi ~1011. l'abbiam o. Dobbiam o, g ià, fnrt g rn11d1 sacri.fic, per tm er su qm sto gior- 11alt, al qual, souo 1uc,ss nri ancora cit1q11tce11to abbonali affi ne/tè il bilat1cio si cl,iudn i11prrrt"– gi o. /11 sljfa lle co11diJJio11i, 11011osinmo mtll e;ci sulle spalle 1111'a/tra iui.eialiva ; er q11m1to nssai pi,ì modesta. Gli amici dr/I' Unit.."l, che ritw co uo utile ,ma co_l/c;io~iedi o/m~co/i come quella Proposta dal Cward, e da 1101 lu11,rrmne11/e vagfuf!çia ta, 110 11 potr,bbtroforni rci essi i mtt::i fi11a11trnri oecor– rm ti ,11/' imj)rtsa? Bisognerebbe mtlltre iusirme mille lirt. E nello slt~O tempo bìsoçu,rrbbe fa r propat:a11dn p,r ass,cumre 1111 suffi cim te num ero di abbo11ntial– i' Unit~. L'Amm inistrazione è aperta tut ti: i giorni dalle ore 8 alle Il. AN GIOLO G IOVANNOZZI, gerente resj,ousnbilt. Plrentc - Slab. Tip. Aldlno, Via de' Renai, li. Tcl. !, 8S GIUS. IIRTERZR & flGIII- Bari EDITOR I NOVITA: BORGOGNONI A. - CJJlscfp/{na e sponla– ncit.ì nell'arte. S.1ggi lellcr.1.rl r.tccolti da B. Croce:, (Bib{. di cultura modu n,1, n, 66) - Un volume:di pagine Xll -324. • . L. 4.00 Adolfo Borgognoni, cost:intc :isscrtore dcl- i' idc:ile lcttcr:irio che riconosce il v:1.loredella tr:idizionc come disciplina e della spo111anci1i come \'ila s1css:1dcll':trte vera, è immcrit:1mc111c c:1.duto in oblio molto presto, come imm:ttur:1- mcntc mori. L':m1mir:1zione per il pensiero di Francesco Dc Sanctis non h:t impedito :i B. Croce di :1.p• prezzare cd •am:uc il Borgognoni, che dcli' indi– rizzo estetico e dcs:tnctisi:tno fu a,·,·ersario, poi– chè il Borgognoni fu c~li medesimo nobile esem•. pio dcli' ideale lcllernr10da lui patrocinato nella sua prosa, che ha sapore classico cd è insieme 2ff:1tto \'Ìva e moderna. 11 Croce ha \'Oluto perciò ripresentare agli odierni lettori in questo volume parecchi sagg:i del B., dimenticati o trascurati, nei quali insi– stente ricom.: 1':1flcr111a1ione di qucll' ideale, che bisogna sempre far v:1.lcrc, 111:1 sopmtutto oggi che da più parti s':1.v,·crtclo spasim:inte e ,·:1110 conato :i rompere ogni sorta d1 tradizione e rag• giungere una falsa spont:rncit:\dcll':trtc mediante il cosi detto « ,·crso libero • o la pros:t scnz:i sint:1.ssio :1ltrett:1li:1.rtifizii. li \'Olumc contiene I s s:iggi critici, dei qu2li quello su / rolori ,ui proi-trbi C inedito e tratto da un:t lung-:ilettera :t Corrado Ricci, e in :ip– pcndicc, quale saggio dei ,·crsi del Borgognoni, li ra11to tlrllo sb111/iglio, componimento scmischer– zoso e critico. HEGEL G. G. F. - l f11en111e11fl di fifosofia de{ diritto. Tr ad. di F. M esslnco. (Q,1ssici deU,"1 f ilosofln moderna, n. J8) Volume di pagine: XXXI I-408 , , , , • • L. 8.00 Il pi(1ricco e profondo libro di ctic:i che poss:1 leggersi i'.: qucst'opcr:1 dello llegcl, che col titolo di Filosofia ,/ti Diritlo, d:\ complet:l l:t 1r:1tt:ttio11e non solo del diritto, ma della morale, e getta lume su tutti i problemi concreti della vit:i so– ciflc, cconomic:1e politica. Non mai tradotta. in francese, e tr:idotta bcnsi due \'Ohe in it:1liano, nel 18.18 e nel 186); ma in modo :issai infelice e i \'Olumi di"cnt:1t1or:i r:irissimi, css:t.aspctta, ·a da un pcuo una nurwa \'Crsionc comp'eta e ac• curat:1: qu:ilc h:t d:tta il dottor Mcssinco,che si è ,·:i.lsopc! testo della recente edizione critic:1 di Giorgio L:1sson, ma h:t di :tss:ii accresciuto le note storiche e illustr:1.tive ,e ha fatto precedere il lavoro da un':impi:t introduzione. Alla fine del rnlume si leggono i br-:ini delle lezioni di Mcgel sulb filosofi:,, del diritto, che forono pubblicati dal G:ms. Dlrlcere commissioni e va11ta alla Cas a Edhrlce OIUS. LATERZA & FIOLJ, Bari.

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