L'Unità - anno II - n.18 - 2 maggio 1913

290 L ' UNITÀ de l partito e di mettersi contro il senti– men to popo lare, come fecer o :ti tem po di C le1•eland. e E' impressionan te - dice la Nali on - come il pubblico americ:lllo ident ifichi oggi la tirannia d ella ricchez za con la Tari lT.'le come il consa– pevole antagoni smo tra ricchezza e po, 1 er1a è d i\·ent:tto in Ameri ca un:-t guerrn di classe. • Teodoro Rooseve lt e il suo nuovo parti to progressista avc:mo anch'ess i foncl:ue le loro spera nze sopra qucll ':1nt11l;'onismo. li tent.lt ivo di Roosevelt ha assu nto u 11 carnu ere talmente rivoluzionari o eia dargli la fondat a nspettaz ionc cli tra scinare il corpo elcttorn lc. Perchè non è riuscito? Pcrch è in mezzo alle sue promes se vi era una lacuna. Egli rifiutò di sprizzar via ciò che ognuno ormai sapeva essere il primo e pila fa1alc ostacolo ad ogni cffclli\'a libertà e purità di vita politica : la 1ar iffa • · Riforma doganale e rifor~a tr i– butaria. Allo scopo di colmare il vuoto eventuale o probab ile, che la riforma doganale farà nelle entrate pubblich e, si propone l'adozione del!' impo sta sul reddito, per cui è occorso ~mendare la Cos titu zione federale . Si prev ede che, con aliquot a progressiva, da non superare il massi mo del 4 °lo sui red– diti superiori a 100. 00 0 lire, la nuova im– posta diretta renderà subito 125 milioni di nostre lire. Ora con P introduzione dcli' Impo sta fede • raie sul redd ito si rimuove l'arma più for– mid abile che era in m:tno dei protezionis ti. f ino a che le en lr:tte dog:tnali formavano la sorgente più cosp icu:t delle entrate pubbliche era facile sostenere l:t necessità di non com– prc,mettere il bilancio della Federazio ne con ridu zioni dei dazi dogana li. ~b oggi la ri– forma dogaoal e è co llegata con la riforma t,ibut aria che mette a carico dei redd iti mag– giori l'esonero che la riduzione e abo lizione dei daz i doganali assicurano ai reddi ti minori. Le due riform e democratiche sono oggi indissolubilm ente collegale e si integ rano e si sostengono a vicenda nella lotta p1rlamen• ure che impe gneranno per vincere. Il carattere politico della rifo , . ma dogan ale. L:t espos izione che precede ci dà ora tutti gli clementi sto rici economici e finanz.jari, che fonno della riforma doganale il maggior e p roble ma politico delle moderne democrazie neg li Stati Uniti. Anzi tutto va messo in evidenza che la lolla per la libertà commerc iale ha fallo sem1>re parie integra nte del prog ramma di :11.ione del parli/o democr"liro, contro il pl1r– lilo rep11bblica110 che ha sosten uto im·ece il prot ezionismo . In America non si è mai af• ferma ta l:t comoda tesi, c:ua ai radic;ili fran– .cesi e italiani, che que lla dei dazi doganali -sia una questione lecniea, su cui è permesso a lutti i partiti di avere la medesima opinione. Ma il carattere poli tico de lla riform a ap– parir~ ancor,'\ più ev ide nte quando si cons i– deri, che essa mira a sottrarr e la massa dei con suma tori n:tzionali allo sfrutt;tmenlo tiran – nico de lle industrie nazionali, che sono pro· /elle e si11dac11lc. li movimento americano parte 1 come partl il mo\ •imento inglese ca– pitanato da Cobden, dalla mass:i popolare, che insorge contro il caro dell:t vita, in:1.– sprito dal regime prot ettore e da i Sindac:tti o /rusl che si co nsolid:tno all'ombra della 1:1riffa. E conseguenza dir etta di qu esta forza po– litico-Jomocratica se la riduz ione della tariffa si impone da l popolo e si propone dal suo pre~idcnte nella forma di r,~lt1\Jo11e a11/011oma, ciOO di riduzione di dazi nazionali, senza chi edere in ca mbio cont roco ncessioni e com · pens i sulle tar iffe prote tti ve degli altri Stati comm ercian ti. ù la forza strar ipan te dell:1 op inivnc e del sentim en to pubblico, che ha dato prim:1 la m.iggioranz a democra tica nelle due assembl ee politiche, che ha impo sto la riforma elett o– rale del Senato per im pedirgli di mettersi contr o la maggioranza de l paese ; che ha voluto la riforma della costituzione onde rendere possibile la introdu zione di un' im– posta federale sul reddit o; che ha de ciso in ultimo de lla vittoria del , Vil son e del pro – gramma democr:itico .... Altr o che promessa tlellorr,le fatta dal vit– tor ioso alle turbe deg li elettori! Altr o che prof essore e uomo di c,rallere colui che si accinge a mantenerla I L-i causa, la forza motrice di tutta la mac .. ch ina politica, dal Congressista al Pres identeJ st3 nella cons3pe\'ol ezza 1 nella volon tà, nel caratte re del Popolo americ:tno. Cosi la riforma apparisce cd è un atto di legi slazione intern a, che :-ibolisce unn catego· ria odios:t di privil egi, form:1tisi a favore dei produttori a danno della massa angnriata dei con sumat ori. Questo è il carattere politico essenziale della riform:1. Travestimenti prot ezionistic i. Con tro que st:1 conclu sione si dirll, com e si disse e si ripete :tnch e per l'Ingh ilterra di Cobden , che la riforma libero -scambist:1 di , Vilson è pro pugnata ncll ' in1ercsse dei pro – duttori, in q1.anto che gli Stati Uniti, dl\'ep.– tati industria lmen te forti , tendono alla con – qu ist3 dei mercati esteri, e passano, per ra– gione di fatalità storica, dal pro tezionismo al libero scamb io. Che 3I mov imento abo lizionista di ogni pri vilegio dogana le acceda no sub ilo le indu– stri o esportatrici è ovvio. Ma rest:1 il fatto di diretta osservaz ione che il movimento :imeri– cano non è partito d:1gli interessi degli e– sportatori ma dagli intere ssi dei salariati e dei consumatori . Del resto non è mai avvenu to che la po– litica pro tezionista sia stata abbattuta d:igl'in– tcressi indu stria li esporla/ori, o che questi sicno inso rti a comba ttere con tro gl' interessi delle indu strie che mirano :il monopo lio del mercat o naziona le. Que!-IO conflillo orig inario d'int eressi, che teor icamen te esiste tra le une e le altre, viene poi di folto eliso dal si– stema delle cointeressenz e reciproc he, con cui si co nserva salda J3 compagine superi ore dell'i11leresse industriale rii dasse. Epperò qwesta compagine può soltanto essere disfa tta dall' interesse :tnlago nistico e irri ducibile delle masse popo lari consumatr ici. La p,litica dei trattati. Oltre la rir/11\ÌOne ,111!0 110111a, in cui sia )'('c:i;;enw delb rifnrma 1 U pre•iden1e \.Vf't. son propone di fare ulteriori riduzioni in sede di trattati commerciali. Epperò chiede che si mantenga la clausob dell3 nnionc più fa\•ori ta, che dà al potere esecuti\ •O maggiore elasticità di moviment i pe r negoziare tratt ati di co mmerci o liberali. E ciò allo scopo di rendere pili focile e pili acce llabi le al paese il secondo passo nell'abolizione del regime prote lli \•o, che egli si propone di fare, pra– ticando :tnche, per quanto è possibile , una brccc13 nel regime proiettivo degli altri paesi. A que sto propo sito bisogna segnalar e un artico lo sintomat ico del Sole (10 apr ile 1913) che è l'org_ano naturale del protezionismo ind ttstrin le italian o. Il Sole fa crede re che il proposi to del \ Vilson non è di solle\·are le class i salariate e consum;1trici d1lla oppressione dei prezzi alli e dei sindacati ; ma di muo\·ere alla con– qui sta dei merca ti esteri ; e quind i si ferma ad una frase pronun ziata dal \Vil son che cioè e l't1L'f:t11ire della gm>ule industria amtrica,m è al di là dei ,miri ;,, Veram ente il meno che il \Vilson potea dire a confor to delle industrie naziona li, a cui si toglie il monopoli o del mer cato na– zionale, era di :idditare loro !'al di là dei ,111,ri. Non facciamo di,·erc:amente noi 1 quan do incitiamo le indu strie n:tzionali :t non mum– mificarsi in Italia, m3 a tentare i mer calì lontani. Ch è, anzi, in Italia, dopo avere spogliati i con sumatori per pro tegge re le indu strie, si spogliano i con tribuenti per sovvenziona re la marina cd appr estare a quelle medesime in– dustrie un mezzo gratuito di traspo rto per– chè vadano oltr e i m:tri, nelle terre lontane ! E di recente, la !ii.iderurgica i1:iliana, dopo di a,·ere sval igiati i co nsumato ri, l'erario e le banche, non ha essa chi esto un premio di esportazione per muo\·ere - ,isum luua– lis .' - alla conq uista de l mercato sud– americano co ntro quei tedeschi che i side– rurgici non riesco no a b3ttere in cas:i propria? In con fronto dei nostri metodi , il presi– dente ,V ilson, :ilmeno, ::id ita l'oltre mare Biblioteca Gino Bianco alle ind ustri e 3meric :rne, ma a patt o ch e se lo cer chino da loro, senza aiuti de llo Stato, dopo :l\'er perduto l'3i uto del dazio protettore. Alla rmi nostran i. Ma il Sole ha una buona ragione per in~ sis1ere sopra que l motivo suggestivo. Il S ole conosce le debo lezze psicologiche del pub– blico italiano: un pubb lico sempre pro nto a riscaldar si per l'aggettÌ\'O 11a\io11alr, qualu n– que sia il no me a cui venga appi ccicato - sia l'o nore o la b1ndiera o l';imor e o il cre– dil o o l' industria .... napOnale ! - i un pub– blico capace di deliure nel mede simo tempo o a bre\' i inte rvalli successi,•i per i pili op– posti moti, ,i : per Giuseppe Gariba ldi ieri per Nunzio Nasi oggi per il Sena tore Pirelli do– mani 1 - Epperò a questo pubbl ico bisogna far credere che la grand e industria americ:ina con la ri(orma wi lson iana , si appresta ad in– \'adere I' Italia coi suoi prodotti :i buon mer – cato . Come se i prodotti a buo n mercato fossero una grandinata di shr,,pnel. Tullo ciò, cer io, è insensa to e non regge al primo fiuto de l buon senso. Saremm o in Hali:t ben fort unati, se la riforma ,Vil son ci desse le macchin e :tmeric:111e e i manufatt i americani , non chè a buon mercato, grat uita– mente I Sarebbe la più benefic:t de lle piog– gie .... ~la disgrazi3 tame nle, nel co ntrari o sta il vero. Perch è è noto sotto la cappa del ciel o ed anche nella di rezione del Solr, che solo il protez ionismo con reb tivo sistem3 di dum– ping, riduce i prezz i di vendi ta all'este ro . Le industri e ame ricane finor:t prote tte, nella mi– sura in cu i spog lia\·ano con alti prezzi i con• sumatori nazionali concede\ •ano ai consuma– tori este ri prezzi bassi, che re3tavano tal\'o lta :1nche 31 di sotto del costo e che si chia mano colà uffici:ilmente t.\'porlali"onpriets. Pur trop po co:1 la riforma \ Vilson noi consumat ori non ame ricani perderemo ques to beneficio i e le indust rie italiane non avranno più a temere il dumping americano. Dunqu e siamo sinceri. Ciò che tem ono i nostri protezionisti, non è ciò che essi dicono. Essi temono due cose sopratutto : 1). che la riforma dog,mn le amer icana abbi a una riptrm ssione politica sull' azione pro ssima delln democraz i:t italiana, come se fos~e possib ile che questa facesse per istinto di imitazione quello che sinor:t non ha fatto per sforzo di pensiero autonomo: 2). ch e il Sig. ,Vi lson, ne lle nuo,·e trat– tative commerc i:1li, possa farci concess ioni doganali co si notevo li, d3 obbliga r noi a fare cont roconcess ion i cor rispond enti sulla nostra tariffo dogan:1le, ovvero da metterci in forte imbarazzo in caso ,,olessimo rifiutarle. Ed allor:1 bisogn3 montare l'op inione pub– blica italian:t contr o i tenebrosi disegni e i m:ilizi osi propositi de l nuovo pre side nte, che sotto il manto umanitario e sentimen t:tle di voler solle\'a re le condizioni di vita delle classi pop ol:tri, mi ra invece alla conqu ista de ll' Europ a. Epperò bisogna prendere subito posizio ne : bisogna difender si contro il mer – can te invasore, bisogna rafforzar e la tariffa protelti ,•a italian:1 e mandare a monte le or– ferte di tratlati di commiercio , che andreb– bero :: v:1ntaggio delle indu strie esport atric i s.ane e dei consuma tori italiani j ma dan neg · gerebbero le industrie parass ite che vivono di protez ion ismo doganale e di affarismo po– liti co. Questa è la mor:ile della favola. A. de Viti de Marco. PERCHÈ " L' UNITÀ ,, NON BASTA Credo di non errar e osserva ndo che sotto la discussione suscitata o meglio risusc itata dal Sa\'elli si nascondono, oltr e il l>isogno di a\'ere una più chiara consape\·olezzr,delln nostra azione, un pensiero e uno stato d'animo, comuni a molti amici dc li' Unità , che sono stati chiara – ment e espress i da Giuseppe Pr ezzolini, allorchè nel n. 1 t dc La Voce ha scri tto: • Soltanto creando nella società moderna il suo mito, il suo catechismo, il suo sacerdozio, si potrà at– tuare la riforma pratica democ ratica. Le rivo– luzioni spirituali precedono le politiche, e non c'è programma tecnico per serio e per completo che sia, che possa ricev ere l'ade sione dei gio– vani e delle nuo,•e ge1ìcrazioni. .Non si ,pa rla con le cifre e con le informazi oni. Non si en– tusias nrn coi documenti •· Molti - io credo - vogliono non t3nto una formula riass untiv:i, che dia unn chiara defini– zione del movimento - chiamamolo cosi - uni– ta rio, quanto la sicurezza che al di sopra delle c1uestioni concrete - in queste colonne mira– bilmente tratt ate - ci sin una causa superio re a cui esse r dc,·oti, una causa che, r>er dirla col Royce, possa ess N e ido:alizzata, dia lu;e e calore a quelle questioni concret e, appa ghi il bisogno di avere mm religiosit:\, sin pure, come dice il Prezzolini, irreligiosa. l\'el disorientamento e nella degenerazione dei vari partiti politici, molti dall' 11 Unit:ì." allen– de\'ano, a mc pare, non cert o la rive lazione di umt " filosofia univers ale 11, o di una nuova re– ligione, nè la creazione di un mito; ma s0ltanto un scrio e coscie nzioso la\'oro critico di vecchi e nuo\'i prin cipl 1 tale da aiutarl i :i meglio orien– tarsi nel caos della politica ita liana , perchè po· tesser o più consapevo lmente ritornare per le antiche vie o avviars i per nOt ! ancora ben esplo– ra ti sentieri. Ora, proprio a <1uest'aspett:lliva 1' 11 Unità 11, che mira - e non è piccolo merito - a educare :i.Isenso ch•lla rt alt.1 al bisogno del1'11zione concre ta, nonchè al disg usto ì>er le infeconde astrazion i dei ciarlatani, non ha potuto rispon• dere. Ed ecco perchè molti, 1>ur rit enendo oltr e• modo preziosa e salut:1re l'o pera sua, sentono che qua lche cos~t le manca e 1>iù o meno chia– ramen te affermano ch'è un periodico sapiente– e perfetto, ma che: pure.... non bas tn. Ecco 1>erchè il S:welli, per ese mpio, " ,·uol capir meglio 11, 11 quesito che si pone il Save lli è in sostanztt il seg uente. li socialismo ornmai è trnmont:ito: il Pnr tito socialist:i, come ogni partito, ha dato que llo che poteva <lare e poi s'è anda to esaurendo: bisogna ora - ques to non lo dice esplicitamen te, ma s1 comprend e bene - pensare all'erede del quale sembra al Sa – \'elli il movimento unitario l'embrione, che cerca anche di battezzare II nazionalismo mazzin iano •• Ma risponde a verit:\ ques ta ipote.si? Ecco ciò che il $,,velli " vuol cap ire •· Egli aveva una profonda fede nel socinlismo, ritiene que sto tram ontat o, perciò sente vi\•O nell'an imo il bi– sogno di un succedaneo: è quindi naturale che 1'11 Unità " non gli basti. E come al $avelli , cosl non potd ba~tare a tutti coloro che ritengono sia tram ontat o !';astro che ave ,•a illumina to il cuore della loro gio\'inezzn. Ben differente è invece lo stat o d'a nimo del Salvemini. Egli non conside ra il socia lismo come un mito tnu non ta1.o: non ritiene ci sia bisog no <li cercare nuovi pri ncipi, nuove fedi, bensl di risolver e coscienziosamente dell e questioni con– crete. In altri 1ermini, mentre per il S:ivelli l' " Unita ., rapprese nta, <lirei, l:1 nebulosa, dall a qual e sorger:\ l.1 1rnow1stella polare che gui– der.i. la nuovn generazione ; per il Sal\'ernini invece è la snpicnte clinica che cerca di sommi– nistrar e ~ai po\·eri infermi - i parti ti politici - la medicina buon:-., comunq ue, a risolv ere la loro crisi j e intnnto cris tianamen te, come dovrebbero fare tuHi i medici, egli si augurn di essere a\ più presto dis()('cupat o per mancanza <li malati. Eppure io mi dt)m:tndo se a qu egli stessi che si trovano in uno st:lto d'anim o simile a quello del Sah•emini l' 11 Unit:\ " - di cui per bre – vità lasciamo nella penna i me1itali elogi - possa bastare. A me sembra di no, giacchè la sua diagn osi de i parli ti ita liani, mentre, pel' un \'erso, colpisce giusto, per un altro è incom– pleta. Infatti, è proprio vero che In causa fonda– mentale della ch'•generazione dei partiti politi ci sia solo l'ignoranza tlei problemi concreti ? È da attribuirsi soltanto a c1uesto, per ese m;,io, la crisi de l Par tito socia lista? In nessun moJ o ha influito a dctcrmin:1r la crisi il vacillare di alcuni princi1>t, l'urt o tra vari e corrent i di pen– siero? Proprio in queste stesse colonne Rodolfo Mondolfo non ha attribuito la crisi del Partit o socialista a una disorganizzazion: intcllcltuale,

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