L'Unità - anno II - n.17 - 25 aprile 1913

, , , pr oblemi della vita italiana. SI pubblica il Venerdl in Firenze - Direttore GAETANO SAL VEMINI - Direzione e :-\mmini strazione: Lungarno Vespucci 12• - Abbonam ento annuo ordinari o Lire 5 per il Re gno e per i pae si iw.liani: cfcll'Aostria e delf a Svi zzera; per l'e stero Lire 7,50 - Abbonam ento sost enito re Lire 20 ann ue - Un num ero Cen tesimi JO - Conto corren te con la posta . Anno II - N. 17 - 25 Aprile 1913. S0'.\D tARIO: li discorso dell'On . Nasi, ([. d. - Per un.1 lega antiprole:ionisla, ."ilalulo della lega a11Nj,rok ::io11isla, l1. CO~ IITAT O l'RO~IOT OR E, 1.'U. - Le occupazion i dd(,1 Minerva, G. SANX A. - Si ,lprirono le cateratte dei cieli, g. s. - Polemiche sul metodo, G. ZAG.\RI . - Postilla, G. SALVEmNI. - L.1 questione demaniale nel Mezzogiorno, IDA G111SA 1.1JJ;:RTI. - Le nostre spese milit.ui . IL DISCORSO DELL' ON. NASI Il discorso leuulo a Palermo dal/'011. Nasi merita d'essere notato pi,i cbe 11011 abbiano fallo i giornali quotidin11i tfi quass1/ 1 ignari delle coudiz.ioni del 1\'fe;,,z.ogiomo, e romaudnti a fare la rongiurn del silm;Jo in/orno all'i – dolo, a cui pur ima volta avevano bruciato tanti inceusi... disinteressati. Trai/mulo dtlle &<mdi;:Joni erouomichce po– litiche della Sicilia i11 rapporto nl/'nzioue d,·I Gover110e svolgemfo1111 programma di derc11- lrame11Jo amministrativo iu favore dei Comuni poveri e i11debitati, l'ex-lvliuistroha toccatoun tas/0 1 des/;,,a/o certo a fare mta grande im. pressiom rni suoi c:tm clots piccoli borghesi. _ Egli ha dello: <( L 1 immmsn ric,he;,,:;_a del <( nostropatrimonioerclesiaslicopassonellecasse (< dello Sinio. Perchi 'grande fu questonostro (< involoutario sacnjìcio, il Parlameulo volle << che 1m quar/o de/111 reudita fosse assegnalo « ai Comuni fin dal 1° gennaio 186i, per « destinarla a scvpi di istru::;Jone e d'open: « p11bblirhr. Ebbtue,In Sicilia n11com nspelln ! « E 11011 si lra//a di pirrolocredito,o si'guori: <1 qualcuno ba saputo }are i conti; e di soli (< arre/rati la Sicilia avrebbi:dirillo a riscuo– •< /ere p11i dr 130 m1lion1. I Comwn ha11110 « rtclnmalo, promossocausa; ma ~·o/Governo <e 11011 si lolla. Sarebbe opport11110 fare 1111 cc si11dacnto, 1111 consor;_io romuuale, ecc.e.cc . 1 ). Si rijlelln bene mila abilita squisita dd/11 demagogia 11asia11a. 1~· indisrntibile che il problema ddle fìnml{e n11111mali e urgentissimoe gravissimo, dnto il dissesto completo di lnlli i bilanci, rd J nltnil– tanto i11disru1ibile che 11011si puO sperare di risolvt'rlo se 11011 co11 1111a nformn lributari{I Ketteralee organica, la quale riasselli le /i– ua,1::_e locali Sll 1111a base rngionevale ed tqun. ftl n /111/(I la Vfl"mùutia dei piccoli borgh1•si, mmidnti llé'l/e a111111iuislra:;_io,1it<imm,a/iesper– pernlrice de.Ile Ji11m1z.e lc>cnlise ne iufisrhifl ddla crisi, e magari ostacolerebbe tma riforma generale rhe potesse lederei rnoi interessi ;,,,. mediati pur facendo respirare Jt, /ùrau:;_e r.o- 11m11ali. Orfl è proprio da ques/11 rlasscsotiale che i,,· Sicilifl il nnsismo rrclula i rnoi stril– loni. l:.~d 1i proprio questu classe di a111111i11i– slmlori parassiti che /'011. 1\'asi i11ri1r1 tt cou– quislare d'un colpo a spest· dello Stato 1111a mamm refr;le di 130 milioui: - quellflsomma risolverebbepi'l' atomi mmi, i,1Sicilia, 11011 il problema di'lfr Ji1m11;,,e lc>c,1/i, mn quellodi as• sicurare 1111 mnrgiue s,~Oìcimtemeutelargo nl parnssitisma di fui/i i pirroli borghesi spian– tati, il rui solo programma politico i: quello di vivere 11spesedei n>mrmi esauslie incapaci di portart il ptsa di /a,1/i atfamali. L'ou. 1\' asi insomma lenta di sfrullare a srapo di rti,i,rcila personale 11110 staio di disa– gio, sulla cui grat/itri e 11rgm:::;_a m'11 v· ha dubbio. J::,'' 1111 disagio 1111iversale. ,\In all'l'x 1\tliuistro il proMema imporla solo iu quauto puo trnni, elmieuti ad rrritnrc gli appetitidi quel solo gruppo .mciale e regioualt, al cui npp,,ggio egli dn.•e la propria esistm;;._a e resi– slw;_a politica. PerciJ 11011 trai/a il proble11111 mila sua rmfoersnlitti. Si limita a proporue una soluzio,u t!d Jullfl artijicinfr, frausitoria . e lornle, ad uso e co11s1mH, dei suoi slrilloui, cmt quei n1/orilo di rfrmdim,ioue di diritti siciliani manomessi che iu Sicilia fa sempre presa, stu:::;_a nessunaprror,upazione 11è degl'iu– lrrtssi nazio11t1/iui dti prritoli che da questo metodod"az.Joue nascouoper raiveuire del paese. Da qurmto abbiamo osservatorisu/Ja ..:....._ o dovrebberisu/tn,c chillroI - il perirolo del– l'a{ioue ,u,.sia,,a. E dovrebberisu/lare chiara a11che la uecessihi di risolvere solleritamente il problemaJimm{_iarfo di tutt i i Cou1tmi,e di guarire questa piaga i11cm1cre11ila a prmlo da t'ssu cosi facile trarm: pretesto ad a,11- muthwre coutro il Governo ceutrale gli am– miuistralori di ,ma iutera regùme I' nlleg– giarsi a << paladi110dei dirilli della Sicilia n e magari di In/lo il 1\tf1:z.z.ogion10 d' /Jalia. Del resto bisogna osservare, per essere gi1,– sli, che la. tallita 11asù111a, in quanto risponde alla meutalitll e ,,1/'iutcresse di quellapiccoltt borghesiache è oggi in Italia la classedomi– uante, 11011 è divr:rsada quella di quasi tulli i nostri 11omi11i politici, meridiouali e selle11trio– nali: - assicurarsi, co11111muesia, 1111111mero ml]ìcie11Je di seguaci, soddisfncmdo, co1111111qlle sin, i loro appetiti immediati. Se qualchevolta si agitano problemi generali, queslosi fa sem- pre col so1tit1teso dz arrivare solo a 1111a q11a– lt111qm: sJlll;Jo11e par{iale, In q11alencronteuti al pili presto possibifr,per via magari a111111i - 11istrativa,ron 11110 strappo magari nlla leggt, agi' interessidi q11elsolo picrolo gruppo rhe pitl mostra di sbrarriarsiper promuu-vere gl'iu– leressi di t111/i. •Si agita il problemadel rredito agrario per risolverlo,al mommlo buono, cou... In 110111i11a ,li 1111a grwrdia. campeslre. Si proles/a contro fa•disocc11p11z io 1edel • prolctnri11to di tu/lo il mondo > per acqzlt'tarri 11011 appma il Go– verno abbia appaltato 1111 /allo ,ii lnuo,;, pub– blici a quella. Federaz.ioue di cooperative che piti slrilla é che mmo avrebbedirillo alla fi– lantropia di Stato. Si invoca il rimboschimmto pn tu/la l' I talia per aumentare il numero degl' impfrgati al A1i11istero di agricollura. L'ou. Nasi 11011 fa. ,1J meglfo uè peggiodi lauti allri. g. d. Per u_na lega àn tiprotezionista. Riceviamo e siamo lit.li di nf)rodur, •e la se– g ue,,/c circolare: li movim ento per l'attenuazione de l carat– tere rig idam ente prot ezionista degli attuali regimi dogannli h a acqui stato in questi ult imi anni nuova forza nei prin cipali Stati d' Eu– ropa e d'ol tre Atl :mti co. li rin caro della vita 1 dovut o a molt eplici cause, ma indubbi amente inasprito dagli alti dazi sulle de rrate alimen – tari, e princip :llmente sul gra no, sullo wc – che ro, sul bestiame da macello e sulle carn i congela te, come anche sui tessu ti, su molti materiali da costruzione e su tu tto ciò che è strumento di lavoro e di produzione ha fatto di ventare dappertutto di attua lità la doman da: qual i sono i mezzi miglior i per provoca re una climinu1.io11c od almeno osta• colare un ult eriore aumento dei prezzi? Ed in tutti i paesi sono legione coloro i qua li ritengono essere d'uopo inn anzi tutto prov – 'vedere a tog liere le cagio ni artificiali di caro dei prezzi, fra cui principali ssima è l'esistenza di dazi dogannli protettivi. La vittorin de l dott. , ,Vilson, nella lotta per In prcsidenzn deg li Stati Uniti d'A merica, ru dovuta esc/usi– t•amenle alla_solenne prom essa fatta d:11 can– did ato e dal partito democrat ico di ridurre la tnriffa dogana le, la quale rincara oltremodo il prezzo dei generi neces sari nll'c sistenza. E gi:) si vede come il nuovo presidente intenda mantenere le fatte promesse e proponga am– pie e 1:trghe ridU1.ioni nella tariffa dogana le. In Inghilterra il partito pro tezion ista, detto della 1(1ri[f reform 1 che si era annunc iato con g1ande fr:tstuono e predizion i di facile vittoria, incontr a inv incibili ostilità tra le masse elettorali inglesi 1 le quali comprendo– no che la \'itt oria dei protezionist i vor rebbe dire tendenza elci prezzi a salire sino al li– vello degli altri paesi europ ei ; onde il par– tito conservatore ha scarse probabi lit3 di vit– toria , fìnchè si trasc ina nl piede la p:tlla di piombo del la riformn doganale in senso pro– tellivo. E gi:\ fin d'ora, per non perdere del tutto ogni probabilit:\ di ritornare al governo, i conserv:itor i ha1rno do\'uto elim inare pr:tti– camente i dazi sulle derrate alimentari dal loro programma di riforma doga11Jle, impe· gn:indosi a non stabilirne alcuno senza pre– viil e spec iale consultazione del paese. La grand issima maggioranza degli industriali e degli opera i, insieme con tutt o il commercio, è persuasa che solo la libertà degli scambi può assicurare il meravig lioso fiorire dell'e – conomi:t di quel gran paese . In Germ:tnin, in A.ustrin ed in Francia i par tiii agra_ri ed i gruppi industriali prot ezionisti incontrnno op• posizion i c1escenti da parte delle masse ope• raie, che chi edono liber~t itnport:11..ione per i cereal i e le carni, e di grupp i industriali e com merci.ili, non int eressati al protezionismo, sibbcne al buon merc ato dell e mater ie prime, del-le macchine e degl i altri strument i di pro – duzione. Le medesi me cause dovrebbero produrre i medes imi effetti anche in ltali:i;po ichè anche da noi è sentitissimo il rin caro della vita, e pu– re da noi è indubitato che la pii.1OV\'Ìa manie ra di rrena rlo è l'a bol izione o In riduzi one dei dazi pro tettivi. Grupp i poten ti industria li, special– me nte gli zuccherie ri, i siderurgici, i coton ier i, i lanaio li e gli agrico ltor i cere!l.licoltori hanno gi:\ iniziato un accor to lavarlo per ottenere un aumento della prote1.ione dog,11iale in oc– cnsione della pross ima rinnovazi one dei trat – tati di commerc io ne l 19 17. Non chiedono aper tamente che i dazi siano inasprit i, per· chè a\'rebbc ro contro di sè unan ime l'o pi– nione pubblica; ma invocano una re\' isio ne scientifica delle tari ffe, in guisa da tener conto dei progre ssi tecnici delle industrie; della necessità di opporsi al dumping stra – niero, ossia alle \'Cndite a bassi prezzi sui mere.il i ester i ecc. ecc. Perciò oppor tuniss ima si presenta in que– sto momento la costituzione in Italia di una lega anli prote u'o11is!t1 col programm a preciso di far propaganda aflìnchè i prossim i traUati di comme rcio siano congeg nati in modo confo rme all'interesse del maggior numero degli italiani, anzi di tutti gl i italiani , dai contad ini agli operai 1 dai commerciant i agli ind ustri ali, dagli im piegati ai professionisti, salvo un piccolo num<;ro di ngricoltori ed indu striali più largamen te protetti (per i piì1 im·ero la protezione è una pan 1 enza). Dopo un terzo di seco lo di politi ca protezionista e dopo un quar to cl i secolo dacchè il prole• zionismo fu inaspr ito, si ha ben ragione di chiedere l'a, •,•iamento ad un ,!!.Sime di li- ... berfà di scambi , il quale segnerebbe del re– sto un ritorno a quella politi ca dog,male, ini– ziata d~I Cavour 1 che tanto co111ribuì 1 fra il 185 1 e il 1859 1 nel acc rescere la floridezza 1oteca Gino Bianco e la forza ciel Piemonte ed a prepararlo ai fortunati cimenti della guerra. In questo lun– ghissimo spazio di tempo che va dal 1878 e piì.1 dal 1887 ad ogg i, le industri e giov:ini e prome ttenti h:111110 a\'uto campo di rin– forzarsi e di diven tare adulte e capaci di camminar e da sè. Qu elle _che non cliventn– rono ancora adulte , non lo diventerann o pii1. Perciò noi ci associ.imo e faremo pro– paganda - gli uni con la parola, con l'or – gan izzazione, gli nitri con gli scr itti, a seconda delle individuali atti tudini e prop en~ioni - per ottene re che i prossimi trattati <li com – merc io siano informa ti nl criterio di una re– visione generale dei dazi in senso pili libe – rale. Noi non chiediamo l'abo lizione completa ed immedi:lla dei dazi protetti vi 1 sebbene le prome sse antiche e rip etute dei proiezionist i cc ne darebbe ro diritto ; ma 1 nell' interesse dei consu mntori, dell'erario dello Stato, que– slo prin cipalissimo tra i consuma tori, deg li . indu striali e degli agricoltori, che si dedicano alle produ zioni ed alle in dustrie in cui en• tra sovratutt o il lavoro nbile 1 finito, intell i– gente, chiedi:uno una generale di min uzione della tariffa doganale, dim inu 1..ione l:1 quale faccia parte di un programma pii:1 vasto e bene studiat o di riduzion i progressive e con– tin ue dei dazi attuali. 11 nost ro progra mma massimo comprende e presuppone naturalmente un progfamma minimo : che è l'oppos i~ione ad ogn i subdolo tentativo di a111ne11/arc col prelcslo di una revis ione intonnta ni progressi tecn ici e scien– tifici più recenti, la già altissinrn prot ezione esiste nte in lt,1Jin. Si rivedano e si riaggiu– stino pure i dazi dogana li, ma in modo che il loro livello ge nerale vengn dim inuito ed in nessun caso si,1 co ncesso un aumen to . Gli industri ali, i quali, invecchian do, ,;i lagnano di non essere protetti :ibbas1:1nza, devo no cer– care la loro salvezz1 nel ~ompensa re le or– mai necessarie diminuzioni dei dazi sulle merci da essi prodotte, con una equ ivnlente diminuz ione dei dazi sulle merci che sono la materia prima delle loro industrie. In tal modo essi pot r:11110 ridur re i loro costi, e, spinti dalla conco rrema estera :t diminuire al i' interno i prezzi di venclit:1 1 otterranno in paese que l- 1' incremento di cons um o che essi ogg i ricer – cano svendendo al l'estero. Cos l il risanamento delle impre se si otte rrà con beneficio e non come oggi accade, con danno delle masse consuma trici it:1liane. Certamente noi, co n questo prog ramma strettam ente limitato al campo doganale, non ci lusingh iamo di risolvere tutti i problemi econom ici e soc iali che travngli:1110 l'Italia nel momento presente. Ci bast i affrontarne uno. Con quel metodo noi possiamo chiama re a raccolta tutti gli uomini, a qualunque par– tilo :ippnrtengano, i qual i hanno sulla materia doganale le nostre medesime conv inzion i e che possono pertanto (sinno essi conservato ri, liberali , radical i, repubblicani, socia listi) pro– cedere d'accordo finch~ si tratta di riso lvere il problema dei prossimi trntt ali di comme r– cio. Senza andare fino all'estremo di coloro i quali dichiarano finita la miss ione rlei gran di partiti integrali, ed unicamente possibile l'a• zione dei raggruppament i temporanei intorno nel un problema scientifìco ed attua le 1 certa cosa è che l'espe rienza insegna l' opportu ni tà di limitare in certi momenti i programmi di azione a punti ben concreti e determinati per ott enere risultati praticam ente eflìcacL Co,1 questi int endimenti noi speriamo ottenere l'a– desione di quan ti son persuasi che il prole-

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