L'Unità - anno II - n.15 - 11 aprile 1913

L' UNITÀ LA .ELEZIONE DI NICASTRO Da ttn ioltllige nle e onesto giovm1t calabrese, che abbiam o prtgt1to f are wu, co11scimeiosa ;,,. chit sla sulla elee1011e di Nicas fro, di cui abbiamo parlal o t1tl passalo ,mm ero dell'U nità, e su/l'a– .:Jio11e esercitala dagli age11li dtl Governo 11ella d1eio 11e, ,·icc-..,iamo qursla i11ltressn11lt corrispo11- de11ctr1clut ci ftjfrrlliam o n pubblicare : Lt• vice nde dd ..:ollcgio <li Nicas tM sono una nuova pr ovn dd la povi: rl:'t del la vila politk:-i cah ,brc.se : pov ertà natural e, che il governo e la sta mpa - spcc1almentc i gra ndi ,111otidia ni che C'lgni ma ttina cd og ni sera mornlizz:mo quello eHrc mo lembo di ltal:a - contri ùuiscono, se– condo le loro forze. a re nd<"rr-, se 1)oss 1bilc, an– cor: , pii1 a4.ut :i. Quali siano, in c1ucs ta 111:\lcria, le colpe del g:o\'crno, di tutt i i gov1.rni che si sono succc– d11t1e si s uccedono, è gi:\ troppo noto. La giu– stizia ncll'amm inistrnzione è:-, in Calabr ia, una \•nota formula. La politicu ha cacci:lto \"ia e la giustizia e l'amministrnzi one. L'az ione J el go– \lerno è di colpc\"oli \'iolenze cc•ntro gh uni, di colpe\loli cond1sccmlc11zc verso gli altri. li pri n• cipio è se mpre <1ucllo: \lendere il prefe llo per comprnre i'. dep11t:1to. 11deputat o ha o almen o u\'cva - speriamo che portin o 1111:1 rivoluziont·, in <p1csta nrntcr ia, gli nnulfobcti - la sua base nelle fnzio1}ip:tt-s:111e, disputun tisi, in lotta eter– na tra loro, i 111ngn bil:lllci deg li csnusti comuni e delle striminzite opere pie. E il prefet to ha, o almeno ha a\luto, finorn, il mandato pcrent orìo di fr1re elegger ~, in primJ luoco, il candidato governa li\·o ; di sos tenerl o, poi, in tutti i ~10di, agevolando le fazioni a lui favo revoli, persegu i• tando quelle contrnric. Qua nto alla stampa, o.Ila grande stampa spe• dal mente, non le si fa ness un torto dicendo che css;1 è una falsifi,·atrice assidua cl~lla ,·er itft, una assiJua mort ificatrice del senso morale, già troppo mortificato 1>cr conto propr io, delle po– polazion i ; una glorifica trice non meno ass idua e priw, Ji ogni scrup olo, di tutti i \lanesii e di tutt i ~li intriganti, che più o meno apertamen te ne comprano i fo\lori. Spesso i corrispo ndent i .Jei i:;rnndi quotidiani sono tra coloro che non oftro110 nessu na ga rnnzia di dignità persona le e lii pers ona le rettitu dine; qua si sempre , poi, sono degli uomini che non sann o sollevarsi al di sopra delle gare meschine dell'arnbienl<! pae• san o : e non ~ mcra\•iglia, qllindì , se, altra• vefso le loro corrisponden ze e i loro articoli, le persone e i falli assumono aspe tti cosi div ersi dalla rei,ltà, e se la morale pubblica, che es3i ba ndiscono, è la mora le della menzogna e de lla ipocrisia. Nell'elezione genera le del 1909 furono com• pet itori, nel collegio di Nicastro, il deputat o u:,.ccnte J\\'\ '. C:w. Eugenio Ventura, e il consi– gliere prov inciale Avv. Comrn. Sah·a tore Renda ; appoj:gia to da l governo dcll'on. Giolitti il pr imo, comb:illuto cl:il governo clell'on. Giolitti il se • con.: o, se bene, a dire la vr.ritù, ei;li non avcs• se f:1t10 mai profe ssione di nnt iminist crialismo, o, chi: è la stessa cosa, cli :intigiolittismo. In Calab ria - e forse tutt o il mondo è paese - 110 11 si richiede pun to che il ctmdidato politico aùbin una quakhc, sia pur su pcrfid:.tlc, cono– scenza dei problem i politici fond:uncntali. In Calabria anche gli uomini pili rapprcscn lati\"i delle class i cosi t.lelle dirigen ti non d:tnno nes • suna. impo1 tanza :t q11est1 problemi, se pure non ne ignor ano l'esiste nzn o non ne contestano la rnçi on di esis tere. 1n Cnla.brrn, chiunque \·olesse dars i un:-itinta pob ticn, si proclam:i\"a, fino a pochi anni or sono, democratico. C'era no, anche, fino a ci,,que o sci ann i or son(', degli an·oca ti e, se ùcne in minor numero, anche dei med ici, che assicur: wano di csst:re socialisti, di quelli pur o s:111gue, discende nti in linea retta t.la Carlo Mar x. Ma orn il po\·cro :\I u·x è stat o cacciat o in sollitt:1 nnche dtti suoi estremi epigoni cala• br esi. ùra gli :wvocuti e i medici e i maes tri cli sc ul.)l:1, l he ,·ogliono c:1cciarsi all':1\"anguardi,1, si ascn\'o no alla 101,;i:,;ianwssonica - cosa, che de l resto, anche i llcmocrntid foce\"ano e fan• no - , e si prochun ano radicali e nntic!cricali e iliscorrono :1pp:1ssiona t:1111cntc della scuola laica, mentr e in tutta la rct,;ionc non es iste un patro• nat o scolas11co degno del nome, le scuole so no di gran lunga inferiori al bisog no, e i maes tri :sono di gra:1 lunga inferiori ~•Ile scuola, e le così dett e aul e sco lastiche , andic nei c:1poluoghi di provincia, sono miser.1bilissin1es t:1mb1rJ?_he,es po– ste all'acqua ed al \lento, mui,lt.>, luride, pri\·e di luce, p1i\"e di ;irredi, nc1,:111.ione \",.ra del\' i– i;::icnC', della decenza, d1 OJ,!:ni principio di ci\·ilt3: In Calab ri:,, dunque , non s, richiede che il can dida to politico abb ia una q,rnl, hc conoscenza nC dc' proble mi della polltic:, i.;:cncr alt·, e nemmeno dc' problemi regionali. Se, oi.:ni tant, 1,cinqu e o s ci giovani di bul)na voln11t:\ gi diurno ad :1g:il ar e ques ti problemi, dev ono smettert" o prima di c :ominci:i.re o certamente dopo il prini n conta tto col 1>ubblico. In Cal;1lm:1 i candidati sono o ~rand i pr opri("• tan di terre o :1\"\"0cati.Le basi J, .-i p:11 liti sono le fazioni comunali, i cu: < api sono .l\ 0 \"inti ai camhd:1ti o da. ragioni economiche, o da rag ioni profess ionali, o da p:u-entclc naw rali ,, spiritu ali: battesimi, cresi me. ecc., o da qut"llc che più µropn amentc si chiamano rag ion, di partito, cioè dall 'ausilio che essi ;1!Jù1anom•u10o sperant, di a\·erc per la vittoria Jell .1loro par te. La prc.te• zione ,lcl go\"erno e il danar o, spesu di fn.:quente con forsenn ata larghezza, consolul,mo le posi– zioni dc' co11te11dc1ai e determinano, in ultima aualis i, la \littoria . In ì\ icastro, clunque, nelle cle1.io11i del 1909, furono candidat i l'Avv. Eug1·11io Ventura, ricco propri etar io di Nocera TcrincSl', e l'Avv. Salva– tore Rend:1, esercen te in Nica,;trr., e impa ren– tuto :1 ricchi proprie t~1ri del collt.>gio. La viw ,ria arrise al Ventur.1, che supe rò il suo compctitl.)rC di circa 200 \'Oli. ~el giugno o nel luglio scorso il Ventura \"en– ne a morte, e il c"llegio fu nuo\"amente chiamato ad cle~gcre il suo rappres entante . L'A\l v. Conu n. Renda ripr ese ntò di nuo\lo la propri:l candidat ura, sos tenuto specia lmente <lall'O11. J\ vv. Gas pare Colosuno, e, per merito ddlo stesso On. Colos11no,appoggiato anche dal Govcn10. Alla loro volta, gli amici dcll 'On. Ventura gli contrapp ose ro l'Avv . Nicola N,cotcra, appart e– nente a ricchissima famig lia del ca1>oluogo del colleg io. li Nicotera trovò la sua base elettora le spe– citdmente in Nicast ro, e nei mandamenti di Lam– biasc e <li Nocera T erincse, n1ppr csenta ti nel Consiglio pro,•iuciale da hu e dall'Av\". Silvio \"entur.1. La trovò nell:, coalizione dei grossi propri etari di terre, e nella coalizione degli av– \"ocati nicastr esi tutti straordi nariamente ostili al loro collega Comm. Renda . E questi trO\IÒla sua base elettorale nello aiuto ciel Governo, nell'au silio dcll'On. Colosimo e dei suoi amici, nella cooperazio ne dell e due famig:hc Cefaly e 13c\,ilacqua, molto influenti la pr1111.1 nei comuni del mandam ento di Cort.ale e la seconda nei comuni del mandamen to di Maida. La lotrn fu aspra . Fu cowb:1ttut a dai due av nr:.ar i con sistemi 1clcn11ci <, presso che iden– tici. La \·ittoria :ir11sc al Nicotera, che superò il Renda per circa 500 voti. L'on. Colosimo chiese e.I ollcnne la testa del Prefetto Fur– t,;iuclc - un ver:,ment e ottimo lttnzionnrio, che con molta intcllig:cn.w t: con moltissima alac rit3 a\'e\ •:\ cominciato a mettere un po' d'ordine nelle d1sonti natiss11nc a11111111blr:1z10111locali, 111:1••• non :.ive\"a saput o for tr,onfore ad ogni C0!:il<.)11can,lida to go\·c rnatt\' O. Ju line la G,unta delle elezioni, dopo un so– pra luogo di un coinitalo mq111rc11tc-. propose l':111nu\1;_11ncnto dell'elezion e, sin pu \"iolnzìone del segreto del \"Otc, sin per corruzione. J::d, a\"cndo la Camera nccoltc le proposte dtlla Gum t;t. furono nuo\·ament c convocali i comizi. <)11cs1:1 \"Olla non si ritr o\"arono ,li fronte gli stt":.SIrombn ttenti del luglio deco rio. Quakhc .11>p:1ltatore 1 t.hc nel lug:ho aveva mi• htato sotto la bamlicra ciel X1coter.1, ;:i\"eva tra – snug:1 ato nel c:nnpo :1v,·crst1, cedendo, dicono , :,Ile 111~1sk11ti pren,ure dell'Un. Colosimo, a cui la 111ov:1 qnnl it:\ di sollo ccccllcn irncoloniale ha ri1111ov;llo 11 gi:ì consun to prcs tii io. :\la, qua lmH1ue sia stat:1 la r.,gione, il certo si e che il ~11.:otcra ~i nt1rò dalla loua, offrendo l:i ..:an\hda tuni al s1g. Oomc111co Cef.1ly, ap– par tenen te :1 c1uelln fa1111gliaCcfoly, che nelle dczu, 111del h:gllo :'l\"e\·a lott ato per la vittoria del Renda. S1 disse , dal :\'1cotern e dai suoi amici, che l1ucll:1Jel Ccf.1ly <lo\"esse essere una candid a– tur a dt pac1ticati onc o per lo meno di tregua. Si msinu ò d:1gll altri d1e innce fosse una can- e Gino Bianco didatu ra di ripiego, affacciata per dar modo ad 11110 dei lìgli dcll' On. Ventura , ~ià prossimo ad i111µ:1rcntarsi con un frat ello ciel Ccfoly , di r:1g– grn11i,;uc i tren t'a1111i. Il fotto si fo che il Cetaly accett ò In cand idatura offcr lagli; il Renda ripre– sen to la can,li<l:1tura 1>ropria; il Governo diede ordine al Prefetto di non appot,;i:iare pili il Rend:1 1 ma di comb~1tterlo appoggiando il Ce– faly; l'Un . Colosimo dichia rò u0ici:ilmente di disinti·rcss arsi dt:lln lolla ; gli :unici dell'on. Col.,simo conti11uarono n parlt'ggiar c per lo an• ti1.:o \(,.-o l,tnd idato. Come si t\ svo lta la lotta? Ma !... Come si e– rano svolte le lotte prcceclcuti. L;II amici di Cefoly rimp roverano ai;li amici di Rend a d, avere csercitn ta la corruzione ; e questi I i~pomlono di averli imita ti. Cli amici,- i Renda rimpro\' crano a qu e~li altr i di a\"crc teutata l.1 pa.,lella a Kocera Terincse e a CN·ta• le; e gli amici d1Ccfaly I i111provcr:moagli amici ti, Rt:'11tl:i lii averla tent:,ta a i\'icastro. E ver::• mente potreùbero a\·erc tutti rnj:ionc; e-nessu • no ~i 111eni\"iglicrd,be che tutt i an .•sscro ra– gione. I rendi:rni - che , in questa materia, sono tutt'altro che immuni da pecche - rimr,rovc• rano pili Slh!ci:ilmcnte ai cef:tli:mi di essersi dclitt11osa 111enlc avv:llsi d1.i dcliuu osi ausili go– vernati\"i. I!: coutro questi ,1usili .deli ttuosi, che essi stess i 110 11 di~dc~narono nella lolla di luglio e non ;,vrehbcro ilisde~ 11ati nemmeno in <1ue• st'u it '111n lottn, lc\":mo p,u alta la voce e più vibra ta la protes ta, denunciando la \"Crgogna che non 1uperpetrata a loro v:mt11ggio. La verita però è questa: che il governo non è stato colle mani alla cinto la, furono man dati ne i comuni i soli ti commissar i, furono spedit i i soliti delegati, furono sguinza1,:;liati i soliti poliziotti. Katur:1l111cnte, i commiis ar i furono mandati pe r eseg uire le soltte inchieste ammini– strati\"c, o,,veros ia per rica ttare le amministra• zioni comunali, i seg:retar i, gh esa ttori, i teso– rieri ccc. E i delega ti e i 1>0l1Z1otti furono sgui n• zag:liati per mant enere e cus todir e l'onlin e, ov– \"erosia per intinudire i più riotto si se bene · - è giustiz ia riconosce rlo - siano mancate le classiche provo cazioni al disordin e, con i con– segucnzi;di arr es ti, prima delle elezion i, di elet– tor i contrun al cm1diduto t;"Overnati\'o. Un epi sodio per cosi dire cara tterist ico de lla lolla è stata la consegna de lle urne della se – conda .!JUÌone d1 Nicast ro alla forza pubbli ca. La \IOtazionc era finita dn un pezzo in tutto il collegio: i risultati delle diverse sezioni erano noti i soltanto le sezioni di Nocera e Cortale, ove la maggioranza del seggio era ccfaliana, e la seconda sezione di Nicast ro, ove I:, maggio– ranza del sc~gio era rcndiana, non si decide– vano a fare lo scrutin io. Kocera e Cortale atten• devano che lo facesse Nicastro; e N1castro at– tendc\'a d 1e lo facessero Noccra e Co1t:ile. E le ragioni dell'a ttesa erano e\lidenti. Verso la mezzanott e <li domenica le due parti si misero tli .tccordo pen: hè lo scrutini o in tutt e e tre le sezio ni fosse rimandato al luncdl; e cosi le urne della seconda sez ione cli Nic:1stro furono sug– gellate e consegnate ai carnbi nieri. li lunedì, però, i rcndiani di Nic.istro non si prese ntarono all'ora stab ilita per fare lo scru ti:iio. Si pre• senl.lrono , i1wccc , , due scrutat on ct:f,1liani in compag nia del st•gretnrio. I!: costoro - mentr e a Corw lc e a Noc:era lo scrutinio \leniva ese – guito - consci;::n:1v:mo dc finiti,•amente le urn e ai carabinieri , 1>erchè le portasse ro n<-11:t sa la della prnn a sezione a disp osizione t.lcll':isse m• bica dei presi denti. I! che fu fotto malgrad o le proteste del presidente e dt'gli scru tatori rcn• diani, sopraggrnnti r.on appena inlormati del!e int:!nzioni dèi due scruta tori a\·\·ersa ri. L'asse mblea tlei presidenti, riuni tasi dopo tanti indug i e t.rnt, ostruzionismi. completo lo scrutini o e procl:11nò eletto il Cefaly. I:: i cefa. liani sono soddisfatti della vitt ori:1 effettual e. i\lcntr e i rrnclian i th.c-anta110 la loro vittorin mora le-... Bene ha fotto, pertant o, r U11ilti :1 non prendere per oro col:.llo tu tto ciò che la stampa ha rac– contato cd ~s:igcrato dell:t elezione th Nil·astro. Il che non \"UOI dire che que l che è a\l\"enuto sia poco e non debba for :1rrossire. Solamente, do\lrebbe fare ar rossire tutti: elettori go\"erna• tl\·i ed elettori cli opposizione. ccf:tham e rcn• diani, poliz iotti e giorr alisti moralizzatori: tutti cli una risma , tutti di un colore. E r.on sar:\ certo dnlle file cli ques ti elettori 279 - sia no go\lernativi, siano ant igovernativi spa• simanti d'e sse re gove rnat ivi - che ver r:'l l'e• scmpio di qucll;1 resis tenza risoluta e anche ri– \loluzionaria alle inj!ercnze del Go\"erno che augura l'Unila. Costoro hanno tutt i :inima di sta0i cri. Non posso no resister e al Go\·erno , perchè non domanda no che di servire :i.I Go-– vern o a patto che il Go,·c rno ser va atl ess i contr o la fazione ::ontraria, con gli stessi metodi ,li violenza, di cui oggi si proclaman o villime sui giornali :1111ic . Speriamo che le cose cambino con I' ini.::rcsso dei contad ini nel corpo ele ttorale, graz ie :11suf– f,.:;g1o quaai univers ale. M:1 ci \'orr~ del tempo, quag giù Us CA1.A11K1 -.1:. a legge sulle farm acie. Le ottime osser\'azi oni di Agrkol ,, publ.ili– cate dalr Unità non esauriscono );1 critica alla Ltggc sulle Ja,wac,~•, la ll!gge piì.1 bestiai• mente libert icida o disastrosa di quante una mente poliziesca pote sse escogitare. Uno dei pili gr:l\'i òifett i sfuggiti alla cri • tica di Ag rirola è la con.fis((, del p:ttrimonio dei farmac isti anti chi a benelìcio dei 11110\' i ,•enuti, che la legge implica. In fatti l'nrl. 8 della legge stabilisce che il conce ssionario ha l'ob– bligo di rilevare dal prec ede nte tirolare o da– gl i eredi di cs~o e gli arredi, le provvi~te e le dotazion i »... e nient'altro. Sicchè il ,,a. lore comm erciale, l' impul so dato all'a ziend a dall' atti\"ÌI~ de l vecc hio farmacisla 1 I' • av• viam ento • - come si suol dire - sono di punto in bianco distrutti con un attenta to al diritto patrimoniale assolut:1mente nuovo nella nostra attività legislativa . I ligli o la vedova del farmacista , dopo la morte del tit olare, restano spogh :ui di tutto ciò che l' abil iti\ person ale del defunto avesse sap uto creare. Ma questo risultalo iniquo e sopratutto in– gi ustificato non bastava . La legge lrn anche un \lalore di catma ccio: dal momento della promu lgazione di essa gli :11tuali pro pr ietari di farmaci e - profos!llionisti o no - non go– dranno più della libera commerc iabi lit~ delb farmacia: essi potranno solo esercitarla per 30 o 20 anni secondo l'origine pr ivilegiat a o legittima: dopo di che la farmacia sarà messa in concorso . Conseguenze di tali di sposizioni bestiali: 1 ° I farmacisti d'ora · innanzi avra nno un solo interesse: sfruttare l'azienda: c;1pitalizzare im ·ece d' inve stire, vendere acqua im·ecc di medi cinali. 2° I giovani farmacis ti non potranno per 20 o 30 anni dive ntare proprietari di far– maci e. 3° Si avr:'t una diserzione sollecita delle scuole d i farmaci :,. Cosicchè la legge, oltre essere un mo– struoso ed inuti le :ttten lato :il buo n senso cd al rispetto de l diritto comune, - .:;ilr:'t in brev i anni la rovina della farmacia ital ia1rn. I.a Camera rippro vò ciecam ente, come fa sempre, per la p:10ra che ha del ~uo p:idrone. Al Senato è staio nominat o rclato,c chi poco capi sce di questio ni far111;1ce11tiche d è no– tori amente un cliente gioliui:wo. Ciò fa pre – sumere che anche al Senato non oseranno ri– getta re il proge tto . E s.1r:'t dim ostra la una \"Olta ancor a l'influenza disastros:t del parla – mento sulla vila del paese. A. Lanzillo. Agli assidui non abbonati, Il no:.lro giorm,l e fu, "" larRO ""m ero di lettori a_(/r{iunali e ftddi , rhe peu ) /r11:,c11rauo di ahbo,uu si. l.:"p11rc lutti strm1r, che I,, Jorp di 1111 pl'rio– dico set/ inumale risitde solo 111•J.! li nh!>o,,a· mmli. I.a n-mlita nl mi1111/on,pprrsm/ a per le a111111ùislra\Jo11i gioruali:.lidtt, w1,, tausa di forti pi,ssir.:iMe di uoie i11/inill' 1 ,md ie qu,mdo ; ri.:mditori sono p,mlu ali ,,,; P·'f!·mu ,,ti e nou trorauo opportuno iutaua re r:,:,i lutt o il prm 1wto della t•ctu!ita, il che tia mle troppo spesso. Il nostro giornalt, prr virrrt , ha bisogno di 2or;,o abbonali. Se molli dei nostri Ictio,; non abbonali j'1rtS5ero il f,itto lo sfori." di ahhon.,rsi, la coutim,,,\ t"onc dr/ giorut1le s.1rcbbe assi• rnra la

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