L'Unità - anno II - n.14 - 4 aprile 1913

L' UNITÀ un ' idea, cd è per qucs lo cduc:uorc ed anima– tore. Se ci limit iamo alt' Italia , ,·cdiamo il movi– mento socia lista affermars i quando il nostro paese , compiu ta la su a unit:'l, attr:n-e:-s:wa un periodo ,li grigia stanchezza, oppresso per so– prassc llo da unn retorica patrioltica ornai pr i,·a di e-ontenu to e d' ispirnzione. Ecco allora 3ffer– mar si, apparentemente barbar o, il socialismo , e cont:-o gl'im belli e gli s fruttatori del pat riotti– smo, accnmpa re violento i diritti delle folle. In un paese - co111c cm, sopratt utto allorn, H nostro - di scarsi snhir i, di scar sa libcrt:\ <li insufficiente cul tur:1 1 quell' irrompere de i 1>rimi grupp i prole1ari nella ,·ila politica av, ,e– niva appunto nell' intcrt"SSe gencral f' : spingeva 1a nazio ne verso una forma di \'ila più alta. Questa spi nta il sociali smo la diede mcravi– glios:uncntc; cd il sociali smo allora suscitò gli entu sias mi delle follt", destò 1I più ,·i,·o int e– resse nel cam1>0 de-gli studi, alli rò a sè quella gioventù generosa che oggi diserta comp lda – mml, le file. La trnsformaz ione ra pida t.lell'economia ed il fiorire cli un' Italia indus tri:1le, sembravano in -tutto dar ragione al socialismo. Le vecchie classi si tra sformav:mo, la piccola 11obi11:, e In boq;:hesia nrtigiann tramonta vano, gli operai venivano man mano proletarizzat i: era il grnnde eserci to che le macchine e le indus trie autom aticamente anuna ssavan o, era la condi• bione 11uova che avrebbe permesso l'attuazione di un'era nuova. Non si do,•eva che illuminar e la coscienza dei proletari, renderli consapevoli della missione loro aflidata : sp ezzare cioè il vincolo giurid ico dte rendeva l'uomo schiavo dell'uomo, instau– rare la civiltà de i lavo ratori. Questa alta mis– sione, ch'esi i dove,·ano volon tari :1mente com– piere, cm ,•iva ncll'~mima dei la,·ol'atori, e chi ha SCjCUÌto da vicino il movime-nto socialista , sa che qu esta crcd cnzn (di alt iss imo valo re morale) illum inò l'i rrompere del socia lismo, come una •11uo,•a religione. Oh noi non rinneghiamo quegli anni, nè ci ipcnt i.11110 .. l'ess ere sta ti socinlisti I Affi ogg i /11/lo quel mondo è tram o11/alo. li socialismo hfl dato quello che poteva dare : ha concorso n migliornre i sa lari , ad accrescer e la considernzione e la ripu tazione dei lavora tori, a trnsfornrnre l'economia, ali arricchire ccl esten– d ere la cultura ... Ila crc al<', insomma, un'Italia che . J)t' I' chi non sia cieco, è ben di,·crsa dal - 1' Itali:i d1 trcnl':mni fo. E che cosa rapprese ntano e fonno oggi i so– -tialisti ? Rap prcs '!ntano e compio no quella stes sa bass a t111zione che compi vano i libf>r::ili, i repubbl i– c:.mi, i partiti in genere ... dopo il se ttanta. Sfrut– ta no il pass :,to. 1\ lla gener:tzionc eroicri, allora, cm succeduta mm generazi one di p11rnss iti. Oggi, alla gencrn – zione valorosa che lrn comb:,tlut o lt: belle batt a– glie d1•l socia lismo, è succedu ta una gcncrn– ;donc cli 11mncggioni dalle fronti b:1sst", le ma– scelle quadre e le bocche a\'idissimc (1). Cbl ti.Imo e che con vogliamo. Questa ,zentac lin, 1:irgn ih compromess i ed avida di guncl:ig ni, non ra pprese nta più ness un :, aspirnzionc i;c nernlc, non pili un principio, non pili l' intimo ,·olcre ,lell'ora storic i, ma soltan to qualche intercssucc io parti colare. Quindi impa – lmla ogni 1,:iorno pitì nel p:-.rticolarismo e ncn può più essere un gran de parti to. Di front<" a qu('~lo i;rNto par ticolarism o, ch'era una gra nde minaccia per la nostra esi– stenza di 11:izione, è s1•rto con una bella ,·cntata ,l'i:ntus msm o il n:11.ionahsmo, rh1lzamlo con (e.. le (io pnrlo dc' suoi migliori) l:1 bnndiera di <111{'– st'umil c Itali:. che i socialisti, lasciand oli fare, avr ebhcrn finito p<'r sacrilicnrc. Come pure, t·ontro la volgare pnrodi:1 del socfr1lisrno, è sor to il 110s.tro giorna le, nnch'csso :,ffronta ndo (11 r ,,,,,~.c,,,riçt. - :\ v10.,otilo. Quel tal Cn; ,.,:atn geno• n~•c.-d1n1a11n•i ti btt ca non ,nillf:. come ,c,is11,ma 1~00 . dico .,. i{– ,, ., otJHt•t,. /11 li10 111cn, ili d11d1>fad10.oltre d1a11c.-.c-hclowctra ~– l 'o• ec. ec I n oi ttti 1n1n·olu11onari• mo mautu mo - ""ci$a,e "tC""-H u t - eh ban no a,ua..,nt alo lo tll p,enJ o q11a!c ,u posu. aJ al1..u11e c1,1,cbe d, lnri J1ot1. Dopo lu Uo. p,e1u. qucu o apos:olo lo.1n.;,-.i.1a1111e. a q11an10 • • raccoat.1110, è ua bel 1ipo, de-ino di i,:,a odio ima ,impal 1. 1".en• 11el pne no i 11101 no :11:ii come 11:1 u po d, •a J11ad1a, i, r. 11cll t1 au emblee. coo t,o si , 11:c,:001 che 11ua cap ,Kooa il Hr bo, tca~li• •~CColc come rosoero ~euon•. lu p1eleu1,:o q.aeHo ,a, 111ato,e •• tuoi collccb 1 n .ociahtmo. "'l"h: b.4ano Hl:Upltl p1CHIIO IIQ torr1t o... il particolari smo in nome deg li interess i e de – gli idea li dell a nazi one tutta c1uanta 1 nella sua unità. Io n N 1 dico che alla difesa degli interessi generali, l'Unità abb io dat o lo stesso senso che da\'an o i nazionalist i dell'Idea 11aeio- 1mlt. Dico che l'Uuild, nffrontando il particola– rismo de lle organ izzazioni-pretoriane, delle coo• perati \'e-gia nnizzcre, del pro tezionismo trusta– iolo-operai s:tu, ec. ec. ha, in fine, a suo modo, con be n altra prep:m,z ionc dei soliti letterati, comba ttut o lo stesso 11emico che quei letlerati - riconosc iamo qualche merito anche ai lette– rali ! - a modo loro combattevano. Qu indi l'Unilrì, a malgra do tic' suoi attacchi gius liss irni contro i n:11:ion:ilisti, ~ stata, fino ad oggi, un giornale piullosto nazionalista che socia– lista. E quest o, per me, è un bel mer ito. E poi– chè il nostro giorn ale ha lavorato con sincerilà, di sinteresse-, solid:1 prcpa raziooe, visione sem– pre concreta della rtallà r.fftllttal, , e pure con nob ili a~pirazio ni, io dicevo (usando un termin e di parago ne nostro e caro agli italiani) dicevo che il nostro movimento è stato cd è nazio– nali sta con ispiraz ione mazziniana. Non ,•olevo adunc1ue rivelare ai popoli nessun or ientamento scoperto nelle profondità del mio io, in una qua lche bella nwllina di primavera : volevo semp licemente cnpirc 111/10 eh, il nostro movilm:11/0 ara. C.:npirlci n<'lle sue più intim e ra– gioni di vita, nei suoi moventi più forti , nelle sue rrigioni più profonde . Quand 'io par lo di II prin cipio" o di • idee "• non intend o le idee che balzano ad ogn i piè sos pinto in testa agli uomini feraci; nè parlo di que lle idee (chi:11namolc cosi) di cui gli uo– mini fer3ei hann o J>ieno il guanciale ad ogni risngli o. Parl o di que lle idee che gli uomini generos i elaborano, pr oducono, creano, con la loro opera dolorosa e quotid iana. e che è la radi ce dell a loro opera, il senso della loro pas– sione. Non pre-sumevo adunque comunicart i una iclen, am ico cariss imo, come si dar ebbe un cap– "pcllo; nè, olzando il m1so 1 cercavo di accluap– pare una formu la, come si acchiappan o le for– falle. Qnesle son pr etenzioni da ... vispa Teresa. Volevo capire quello che tu sei, e, poichè son dc' tnoi, quello cl111 noi siamo. 1~ inutile q11t·Sto ? I~ inutile sa pere chi si è, e che cosa si vuole ? Tu dici: in concreto, le formu le sì equival– gono ; io guar,lo all'nzione concreta. In concreto. le formu le (chianiiam ole così) non si equi \'algono un bel niente. In concreto la tua azione è div ersa tln quc-lla dcli' on. Ca– nep:1, appunlo pcr chè il tuo pu nto di vista si– deru q;ico, non è il suo; :11lpunto perchè la tua formu la della cla1::~c, e dell'azio ne di classe, non è quella dcli' on. Cnncpa . In concn:to, il tuo punl,> di ,·1st:1 coloninle non è s lato quello del l'on. Treves, :tppunto perc hè In tu.1 formula non er:i quclln dcll'on. Tr c,•es. Egli non vede va. se non i cosidetti rnteressi proletari - sup1>0• niam o che fosse sin cero nei ~uoi bollori anti• belli.:i - ; 111 vedevi q11ak osn cli più e di diverso; e qua le cht' fosse Ira1ur1opinione prima,dichiarata la i:uerra la /11a f om 111hr ti h:1 impedito di se– i;:uire In cnnclottH dell'on. T reves . In concrete\ il tuo punto di vista in politica estera non i-, almeno 11011era, <1uello dei gover– n:1nti e dei conserv:1tori ; e tulla hl tua propa– ~anda ed nzionc, a qut'Sto 1iguardo, è stata se mpre l'e111:rnazi one della tua formu la e non m:1i III accordo con la politicn ch'era ema na– zione tl'altrc formule. In conclu sione : le formul e non sono nuvole. suno uomini; sono gh uomini nello s forzo con- creto del loro la,· oro, sono la consapc,· oh·zza della loro azione. Lasci :1110 quindi certi disprezzi :li pra ticoni ; e, p<'r conto nostro, cer chiamo di capire sempre mei;ho, attr averso nlla nostr:1 azione, chi siamo e che cosa vogliam o. Conc(ud,odo. E poichè <111cs10 nrticolo è orrnai troppo lun – ~o, cerchinmo di concluder<'. 1." ~ oi non siamo soci:tlist;. Questo era importantiss imo a cluari re. Certe confus ioni sono, in cer ti casi, veram ente thsasirose. 2 ." Siamo si. un b 1 occo; il " blocco di qua "· ) la un blocro che non ha nessuna intenzione di tornar sene di Ifa, e lavora, in,·ece, pe r assi– cura~i una via. 3.n In qu esto la,·oro, intanto, un rn lore C stato ben nettament e afferm ato : il valore dell a nazi one, ne' suoi intere-ss i gener ali • concreti • cd t Gino Bianco m1ila rii, valor~ che il socialism o tlisco nosce,·a o compr omctlc\"a. ) la tu dirai. Nit'nt'a ltro? Crr to, c'è dell':ilt ro. C'è quello che per Mazzini, dopo la Gio,·ane Itnlia, era la Giovane EuroJl:l; qu ello che per il socialismo era l'i11/tr 11aci o11al,; quello che oggi, immedia 1am<"nt1•, ~. per te, un problema di razionali nlleanze, 111:i è anche un problc;Jia che rk hicde una pili ampi a e profonda soluzione. Ma~11ri nel ,;;enso della Giovine Europa. E c'è dell'altro ancora ... l\Ia tu ben s:d, caro :unico, che io ho inteso di apr ire una discus-;ione ; non di chiuderla. Rouou ·o S,, n :1.L1. C;,ro Savelli, N ou voglio t1b11sare <ltlla pos,eiont di dird – tor, del • Hoslro " g iorualt ptr roi,,sciarl i ;,,,,, ,, dialmn enlt adrlosso /11/1 le cousidu w;;,011i, a cui qutsla tua s1co11d11 lellr.ra mi invi/a. • 'lllri uoslri ami ci mi a1111um,ia110 di volr.r par ltcipart alla diseussio,11. Ed io ho il dovere di lasd arr fld tssi libtro il passo, sah ·o a rit 11lr111e anc/1' io 11,I g iro, al/or– chi il mi o inltrv rulo 11011possa esser, sosj,ellal o come ,m tsptdienlr pt r slro:;:sart la disj,11/11 o per cir,·oscriverla cnulm ne11fe {I(/ 111i1111oc110 amicl1c– vol, duello di persone, che fo rst in fo ndo sono tutt' altr o e/te d1sco,·d1 1 t cl1u ad og ni modo, per il g rall(/c vecchio ajf rllo che li leg a, luum o ,ma f orte " vo/011/à di cn:drrr " e/te sono d'a ccordo. Prr il momml o /Jisogm , c/11 /11 mi consmla di f ar, lt mir " pi11 mupi , ,.;serz•t ,, - come si dirr bbr ;,, gergo diplouurlico - su alcunt tue njfrr ma ,;iom·, rh, mi stmbrrmo "0" rispo11d,rt t1//a rea/là e c/11slmnpult StllCfl 11ess1ma cou– lrad dieiout sul • 11oslro g iomal e •, polrrbbtro essrrr crttlu lt, da d ii e, lm iultrrssr, comun i a lulli gli seri/lori t t1mici dtll' Unità . !:;arò brrvissi mo e sc/,rmnh co. I.• • Uscruo " 10 ho sed i/o tsstr, dive11- lalo 11011il sod ahsmr, nm il rifo rmismo : e 11011 il ri/orm ismo-l rori", ma il rif ormi smo pratica, q,wlt si è rml ie::11/0 ;,, qurst'ullimo du 11111io. .:1. 0 La " lrgrr tlrg li 011esti " di ,·<1vnllollùma memoria 11011 /u, 1111/111 tla vrdcre rol nostro tcn– lotivo din rllo " 11 co11crdt11·e u ,/ mo11imr.nlo de– mocratico. La " h•ga d,gli onesti ~ accoglieva q1url1111q 1r,t[m l'rt di (Jn ·.,;;,om, dt1I ma re/,. Alfi eri a lmbrinui, sullt1 srmplit:, piallflf ormfl negati va delf opposieio11 mora/, fl/l(l d1llal11m crispi11n. Era il colmo dd l'<rslm ll,smo. Il 110s/ro lt11/ati~•o mira n dijfo mle,·, la ro11vi11:io ue pos itiva ridia 11,a s-.;tfà di u rie ,·,f orm e i,m11tdialt d' i11frn sse g m trale. J.• Ntll a crilirn dtll ll degtur ra:;io11t S-OCiali– sla 11011bisog11a,com e h, f ai, rsl, ndrrt t1llfl ma ssa di lull i l(li ndrpli t, colpe di quasi lulli i dr.pr ,. /ali, gli o, ga 11fotwlo ri più i11Jlut11ti t i g ruppi pii, 1•id11iai dr/mlflli e agli org nnfooatori ;,,. jb w,t i. Questo ~,:r111fic11,mio ,:aro S avtlli , /o re il gioco proprio dti c<1pi, rm dmd o solida/ , con tssi la mcrsso. 4°. S issignori L' Unit:'l lm rombal/11/0e com– ballr q11eslo stesso /)(lrficolari:m10 1 conlro cui so110 parli/i ill ;:11erra i mrcio1mlisli 1 cam111i11a11do ml :.oleo lr11ccialo da 11oi p,·i11mtmcora clu: so,·gtsse l' Unit:'t. t1fo rmcl,e messi dtr pr,rfe q11ti 11n:;ùma– lisli - e so,io i più - che comba/10110 il solo pflr licolario uo npt ntio e 11011 lrovnn o "'"' sola par ola prr comballtn il parli col"r ismo degl i w cdu ritri, sidtr11rt:id 1 colo11irri p;,, o ,nwo pa– trio/lici - m,c/11 prr,ulrmlo ;,, co11sùl(r a~io11e 'l'" i soli 11a~io11a/iSlt, cht /11 chiam i • i migli ori • - 11011dohhwmo mai tlimt nllrm t cht il parlico– lar,smo ll6rgltrst prolf/ari o 1101 t i 11a:;io11alisli i: mig liori " lo comball,am o drrd11t p,!,,li di vis/a assai div,r si , ro11 i11/r11li oppo~li. G. S Al,Vf. ~11~1. Agli assidui non abbonat i. Il II0!Jlro l[iorn ,d e h,, ,,,, l" rgo mone ro di le/lori a_[fé:Jo,Mli e j tddi , rht .f>i:rò ln,swra no di t1bbomrr!Ji, /.:.f'p,m : lulli s,umo rhc /11 / or{(' di '"' perio– dico sctlinum,,l c , isù-de solo nrl[li abbona– mml i. Lr t·m dil .1 al mùm la rtrppr cscnl a per k ammi11islN1{io11igiorn.1/ùli che mu, causa di / orli p.,ssir;f,i t di noie i11fì nilr 1 a11clre qu,mdo i rù:m Ji lori sono p,mt u.rli nti p.,g.,m cnli e 11011 lror.ino oppr,rhmo inl.i.«,zrt tssi lull o il p ro:·wl o dr/1;1 ~•md ila , il che aa ade troppo spesso. Il 110s/ro g ior11alt, pt r t'irert , lu, bisogn o di 2000 ahbom,li. Se molli dti nostri /ti /ori 11011 ahbon11li Ja u ssero il piu olo sf or\o d, ahhon.irsi, la co11linuj1;Jo11e Jc/ g iorna le S'1rthhe assi – tura i.i 275 Curiose circostanze. Le chia ma cosi il Co r riere tic/la sera de l 2; ma rzo in una notiz ictta releg a ta in se tt ima pagi na. E cco di che si tratta : " Ieri ebbero luo~o a Nicnslro le el<'1.ioni po– litich e. I::r:110 candi dati il c:0111111. Salvatore Renda ed il siA:nor Dornt•Pico C.:1•foly, fratello del sena tore. J\lentre ne ll1~ pass:1t(' elezioni, quando erano in lottn il N1cok ra cd il l{cntl:,, c111cst' ul– timo era stnto nppo1,a.:iato dal Governo, orn questo :1ppo1,:giava 11 C.:cfrily. Quatt rocento 1:.ar:i!Jin11•rt ('r:1110 spursi fra le sezioni assieme ;1 11'olti f1111✓ion;iri. Ier i le votazioni s i s,·nl!-ero <'On i;rnn cle ca lnrn. e stam ant' dovr v:mn :mrora m •,•f"nir e 1,::li spol,!li di alcune vot:1t.1im1; 111:1 d,1 K1ca:.1ru :-1 .1111u■1cia che in una delle sezioni, mentr e :-i sta,·.1 pro– cedendo nllo SJ>"fllio tldl c schedr-, è entrato un delega to tli P. S.• il quale h:t sequ estra to l'u rn a tras portandol:1 nei lo1·r1 i de lla cascrm,t elci ca– rabinier i, scnz:i che se ne conosca il motivo. Doma ni snrann o n1>r~se le 01>t'ra 1.ioni dai president i dei St' ~~i con,·ocnti per la procla ma– zione. Tenuto calcolo ,lei com1>uli fatta per tutte le sezi oni, si ha c11u-sto risultnto : mall,!tmlo l'ap – poggio del Governo, il c.. fafy s111>ercebbe di sol i cento voli ti canchcl:ato Renda •. II fatto è racco ntat o in mani era di– ve rsa da i dh ·crsi l,rÌOrna li. E d ò proba – bile che tutt i, più o meno, me ntiscano . Perchè in questi casi la fun zione fon– dam ent ale de i gi orna listi è quella di menti re per conto del pa rtit o, eia cui sono sa lari ati. His og-ncrclJbc anù arc sul luogo e fare un' inchies ta acc urata pe r appura re la Ycra vC'rit,ì. ).fa non di qu es ta ve ritù in tendiamo ora occ up arc i. J: fatt o che c ' int eressa mette re in rilievo, è questo: che il Cor– riere della sera ha sep pellita la sporchis– sim a noti zia da lui raccol ta , in settima pag ina , co l titolo e Cu ri ose cir costa nze ». Qua lche ann o fo, l'a vrC'bbc mess a in luc e in pri ma pag ina. e av rebbe protestat o. ~[a a llora i I Corr iere della sera do,·cva anco ra co nqu ista re il suo pubb lico, e perciò faceva sfo g-gio di austr ri t:\, di morali tà, cli <lignit;\. Ogg i, in\"ecc , il pubb lico è co nqu istato: e il Corriert.: della sera de ve pensare ad altr o. P robabi lme nte è n, venut o l~n co ntr atto fra !'on. G io litti e il g iornnle della grossa borghes ia pr otez ionista lomba rd a : I'« o– nesto • g ior na le è ci forma gg iai mi lionari chiamer.ì. e curio se circos tanz e » e sep – pellir à ne lla sett ima pa g-ina le notiz ie del le br icco na te che i delega ti dell'on.Gio – litti si prepa rano a co mm cuerc ne lle pros– sim e elezioni meridi onali a suffrag io uni– versal e ; cd in compe nso il Governo ap– pogge rà i ca ndidati de l Corri crt in Lom– bardia e lascc r:'t ca rta bianca ai cot onie ri e ai gomrn apir e lli elci Corr iere nell a Com– mis sione dog-arw lc. s· intend e che res t:t in faco ltit de l Corr iere pu bblica re ogni sci mesi qual – che solenne articolo di fondo, firm ato co n la fatidica 8tC'lb <lirctt nri ;dr , per deplorar e il di lag-arc del malc ostume politi co e hiasinia rr i nwt odt di grwcrno onde qu e l ma lcostume è: deplore volmente al iment ato. Q ual che a rtico lc d i qu esto gener e non d.'t noia a l Go verno. e- serve a co nse rva re le si mpat iC' dei IN tori in – genui e g-alan tuomini ali '• onesto » gio r– na le de lla cap it a lr morale. AYremo, dun que, nelle prossi me e lc • zioni ge nera li, co n la co mpll cit;'t de lla gr ossa stamp a capitalis tica ciel Nord una ripetizione in g r.,nde stile delle infamie eletto ra li de l mar zo 1909? Bi sog 11C'rù, pre pa rare una SC'Cond a cdizi<'IIC, rivedu ta ccl aum entata , <l<'l .lf i11istro del/a, malfl vita ? ~ oi sia mo an co ra, a qu esto pro– posito, piutt ost o ott irnisti. J\d og ni modo, abb iam o viva sp eranza che qualo ra do– vesse ca pitare a l lì1rr1~·rc dd !a. st ra ùi raccontare che in qua lche Comun e de l ?v[ezzog iorn o un cle )('ga to abb ia osa to se– que st rare e senza che se ne conosc a il mo ti vo > un' urna e le ttorale piena d i schede portando la a lla cnsc rma elci ca – rab inieri, rnentr e tutt o proccclrva « co n ca lma >, abb ian10 viva sp<"ranza che il Corr iere debba an che ra cconta re t.hc qu el de lega to è s tat o amm azza to dag li elettori come si ammazza un ca ne arr abb iato . L ' Unit à.

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