L'Unità - anno I - n.55 - 27 dicembre 1912

E così, pur cc;sendosi con la ripa rtizi one s ullodat a messo un rimedio, per quan to re. lati, ·o, agli squilibri reg ionali de l tren tennio pa ssat o, non si sar à ovviat o in nessu n modo a qu ella che è la ingiustizia fonda menta le del vec– ,chio sistema dei mutui : alla tendenza cioè di fare <lello Stato non il socc orr itore indispe nsa bile dei Com uni più arre trati, ma lo stru ment o non ne– <:ess ario dei pr ogre ss i dei Comuni più progre– <Jiti. Clu: fare ? Come rip arar e a questo peri colo, che mina ccia di farc i trovare fra dodici anni di fronte a un '2bisso ancora più profontfo, che non sia oggi , fra l'edilizia dei Comuni ricchi e qu ella dei Co– muni poveri? La soluzione, che più ovvia si pr esenta al p ensiero, è di chied ere che i fondi messi a di– spos izione elci Comuni per l'edi lizia scolastica s ien o radd op piat i, in modo che bastino real– <nent e a tutti i bisogni. E questa dom anda noi <lobbiamo farla con tanta maggiore tranquillità , -in quant o l'espe r ienza di ques t'ultii110 ann o deve .averci fatt o app rezzar e al loro giusto val ore gli scrup oli, con cui i nostri finan zieri si oppongono si stematicam ente ad ogni pr ovvediment o utile .alle class i inferiori e nlle regioni più povere dcli' Italia ment re non trovano nulla da ridire su gli sperperi pazzi e dd ittuosi, che si stanno .facendo per la Libi a, Ma in attesa che qu es ta riforma della legge Dane o-Credar o sia una reall à - e per chè que– sto avvenga , dobbiam o agitare continuam ente ,queste., prob lema fra i contadini nella campagna per le prossime elnio ni generali - noi dob– b iamo chiedere <'he i fondi di sponibili sieno di– s tribuiti fino da ora con crit eri d iversi da quelli .finora usa ti. Bisogna anzitutt o stabilire il princip io che il mettere innanzi ai Comu ni di tutta l' Italia,come si è fatto fino al 31 giuguo 1912 1 o ai Comuni di <:iascuna pr ovincin, come se mbra voglia comin– •ciare 11 far si ora , un cer to numero di milioni, in– vitando tutti a farsi :,v1rnti e lasciando tr~n quil– tamen te che chi ha le gambe più leste o le bra ccia più lungh e se li prenda tutti , è una vera -e pro pria iniqu it:'I. Vi sono in Italia, senza di– s tinz ione di prO\'Ìncia e di regi oni, de i Comuni m agg iorenni, cioè ricchi, attivi, capaci di appro– fill are delle leggi, e dei Comuni minorenni, cioè po ,•eri, ignoranti, inerli, incapaci di utiliz zare gli strum enti d i prog ress o mess i a loro clispo– sizione dalle lf'gg i dello Stat o. Q uesti ultimi forman o la quasi totalit à al Sud i ma sono an– •che la maggi oranza al Nord . /_/ an,m;n islrn::io11t dello S ia/o dttlt pr ovvr dtrt sopralufl o t amsi/11/10 .ai Co,mm; mi,,ore1111i, t solo qum ulo i nu :;:;i sovrabbo,,di110 ,leve occupar si dei Comu,,; mag – giorn,n;, Ciò posto, rispello al pr oble ma dell'edilizia scolastic:1, bisogna abband onar e anche il siste– ma - pur e nss ni meno iniqu o dell'anarchia di ,una volt:1- del re part o per pr ovincia dei fondi assegna to ai Comuni . Calcolm,do che occorra no almen o tre aule per -ogni mille abitan ti nei Comuni supe riori a mille ab it:m1i, e almeno due :tuie in ciasc uno dei Co- 1muni o fraz ioni tli Comuni fra i 500 e i 1000 abitan ti, e un' au la nei Comuni o frazio ni infe– riori ai 500 abi tant i, - si dovre bbero classi fi– -care tutti i Comuni del Reg no, 5w c<1 dislim, ioni _provi ncia/i o rtg ionali, seco ndo che sono più o meno pr ov,·is ti di aule scolas tiche attualm ente •._:on, iiclio Scola,.i ico Pr<Hinciale di ~lll•no, app.,rte n1000 /i,,/li a que ua c• 1e11orla d, t.:onnuu . Anti Abb1 •1cgr• n o ha L. 1;, 32 di entu t,; Codo1tno L, 15.; o: ~lonu L :0.101 A quando il turno dei Comuni ... . meri J1onali dell & p, o.,ind a di ~lilano : p . et . J i lliuchorio, llu, cate, lnu J:o, Magna10. M1,1uiO. Ca.– minad11. C• pon, i:;o. Ccrnu,co. Co1n,anno. G rcua 10. :SovJte , Pou o d'AdJ•, cho hanno tuu i enua to infe 11ori a L. S p, r abi• b nce, e non ,ono mcino J i11r, 11u i J i rnoh , fr& i pm rui~rl Comuni del ,\lenoc1 01no 1 - In Provincia d1 l'eur o 11solo Co- 1111, 1•di Pe.. ro ha 1n cono un procetto per 250.000 lire, e il Comune dì l-'•n o ch iede ì6o, ooo lire : alla intera proflnch , sono a.,1cp .1.1e,so.oro lhe 11/ C,u.,J,,,,o di 1-·ano. ~ dic. 1911) - lo p,o.,inc.1• di J.ucc.a 126 Comuoi, eo1111a medi a d<!!1 Comuai L. 11.s5, 10•0 di,pon rbrh que.st 'aono :100.000 lire: t 11 t0lo Co muoe d1 Lu.:c• (ent1al.1 media L. 23.J1) ha procen at.:, ed 1- fi11 ~r l m'11on , e 100 m,la lu e (Gie,.,.,,,, J '/t.Jl1.1, 13 Jic.1.– ln P,o v,ncia J 1 A1coli P1c.e1110. 1\1 ;o Comuni, .o li JJ ban no un't 111.ral a 1upe1lore • L. 10 pe, abha nl•; or bene i Comuni d1 ,h coh, Fermo, Cupn mar111,ma, ~lu , ·cnano, Gr otuc olh na Ainend ol.1, ~lon1e6ore dell 'A lco e Uc:lmonte. c-he haono fino da. ora 1mpec nau per 1e Jla nti ame nti di -1u.111,o .1,n,i (/I Ri– ,,-,,,t,;;, P,rrno, r nof'. 1911), ha11110 lun i t ntr ate 1uper iori allo I ) lire p~r ali tante t L'UNITÀ utilizzabili . Si potrebber o, p. es .. cla ss ificare come segue : Coniun i c,n rii\ di 1000 con soo -1000 coo meno di 500 .1hitan1i ahi1101i abiu nti I. Senza :mie o con se nza aula senza aula - meno di 1 :tuia per 1000 ab. Il. da 1 a 1.50 aule • con 1 sola au la III. da 1.50 a 2 aule " IV. da 2 a 2.50 aul e., V. da 2.50 a 3 aul e " I fondi :urno per anno di sponibili dovr ebbero esse re imp iegali pr ima a provveder e delle aul e neccss.irie i Comuni de lla prima classe , in 111odo da farli passare al più pr esto possibile nella seco nda cla~se. E si dovrebbe pensa re a prov ve– dere a ques ta secondu clas se , solo qua ndo non ~i fosse più nessun Comune della prima classe. E ana logamen te pe i Com uni de lle clas si succ essi, ·e, t ioè per i meno disa giati, ai quali si dovrebb e pr ovveder e per ultimo: sa lvo che essi non n e– desse ro .li aut ici1>are d i loro iniziat iva le costru– zioni, procurand osi a loro spes e i capitali finchè non fosse arr ivat o il loro turno e non toc– casse per ciò allo Stat o d i "'ass urnersi in vece loro il pagamento de gl' interress i. Seguendo ques to criter io, i C<"muni della pr o• vincia di Reggio Culabri a, che per il di sastro del 1go8 sono rimast i quasi tutti senz a aule, e tutti gli altri Comuni spr ovvisti di aule di qua – lunqu e altr a provinc ia d'Italia , attirer ebbero a se: nel prim o anno tutt i i fondi disponibili, in modo da otten ere almeno u,ùml a per ogni tCX>O :abitant i, con che passe rebbero subi to nei la secon– da class e. Keg li anni succcs si\·i. p:isscrcbhero, insi~me ai Comuni di questa class e, nella class e terza, vi.i via che cont inuass e 13 ero gazione dei fond i; e così di segui to. Noi non ci diss im•liamo la ostilità che incon• tr erà questa 1>roposta, che pure corri sponde ai principi della 1>iù elementar e giustizia naz io1rnle e sociale , nelle file de lla nostra u democraz ia "· La qual e esse ndo la rappre sentant e politica della piccola bort'hr sia di tutt a l'Italia e de i nuclei più progre diti del pro letariato industriale concentrati al Nord, che si .1llea colla rappre sentanza po– lit ica della borghe si:\ indu stria le protezionista e affarista del Nord. per sfr utt are l' Italia agri– coht e pove ra del Nord e del Su d, - è natur ale che guar di con occhio torvo ogn i propos ta di. re tta a r itarda re il pa~to dei meno denutriti per accelera re lo sfamam ento dei più affa mati. Ma l' Italia agricola, povera e analfabe ta - nonosta nte la plumbea ostilità dei democratici - ha ottenut o ora mai il diri tto elettorale. L'arma poli tica, dunque, non man ca a chi voglia da ora in poi tut elare e rivendi care i bisog ni ciel– i' Italia sfruttata cont ro i pr ivilegi dcli' Italia sfruttatrice (conse rvatrice, p5eudo-dem ocratica). Tocca a noi utilizzar e intelligentemente ed ener – gicamente que st'unna. G. SAI.VE Ml ~I. L' istruzione popolare nella provincia di Massa Carrara. St:condo la relazi::me Corrad ini, nei due Co– num i di Mass:i e Carrar a, con una po1>0lazione di circa ;o .ooo abitanti , al 1° genn. 1908 vi erano 155 scuole , e negli altri Comuni della pro"i ncia con una popolazione di 125.CX> O ab itanti vi erano 295 scuole. Però dobbiamo osse rvare che delle 103 scuole del Comun e di Carrara nemmeno una è facol– tati va, delle 48 del comun e di )la ssa 6 sono fa– coltativ e, e delle 296 <legli ahri Comuni ben 103 sono focolt11tive. Le condi zioni dei loc111isco lnstici, secondo In relazione Corradini , non sono mai stat e buone e non lo sono ne mmeno ora. In Garfagnana , do\'e in manc:rnza di dati ci sop 1>n isce l'cs pe• rienza dir ctt.l, non \'i è un solo edifizio scola ~ stico dedicato escl usivamente 111la scuola ; molte "olle il vecc hio edificio muni cipa le nel capo luogo del Comun e serve all'uno e all'alt ro scopo; in caso diverso sono adihitc \'Ccchie case, che han– no tutti i requ isiti meno quelli richiesti per una scuola. A Carr ara invece \'i sono dei bellissimi ed ifici scob stici modern i, e non solo in città ma anche nelle frnzioni. I! Comun e di Cnrrara è il più ricco della pro – \'incia. Il totale de lle sue spese è cli L. 1.309.818, cli fronte a I... 3.048.3;9 di tutti i comuni dcli' in– tera provincia, cioè :wcnd o il 21.s2 per of della popo la1.ionc dcli ' intera pro\'incia, può spendere il 42.96 per ¾ di qu:mt o spendono tutti i co– mu ni dcll:l pro,·i11ci.1. Quindi ha potut o ;rnche de dicare mnggio ri cure ai locali i-colastici. E in ciò >,:"li è \'Cllllt O in soccor so l'ai uto del Go \'erno . Della legge 18 luglio 1SiS, eh~ autori 1.1.a,·a il Go verno a conc\!dcre mutui di fa,·ore ai Co– mu ni per la costruzio ne di edifizi scolastici, il solo Comune di Carrar.1 in tutta la pr0\1incia trasse ,·antaggio con un mutu o cli L. 400.000, che non è poco quando si consideri che I.i som– ma de i mu tui concess i a tulla I' Italia per que.. sta lc1,:j{e ascCS(' a L. 23.225.0 19,0_;. Per I:'\ legge S l11glio 1888, che diminui va il tnsso dei mutui per chè ne approrit1-1ssero anche i Com11ni pover i, " " solo Comune ncll:l prO\'in– cia di )l :1ssa cont raeva un mutuo, nel 1S91. di L. S5.000: ccl era semp re il Comun e di Carrnra. :nfinc per la lcg~e 15 lugho 1900. con ef1ctto tino al 1909 . che rin no\':1\'a l'i nutile intenzione di gio\'arc se mpre ai piccol i Comuni. in pro,·in– cia di ) lassa vcni\'ano conce, :..i u i m utu i ad un sol o Comun e: e questo era per la terza volta quello di C.ura ra : e i sci mut ui. fall i tutti nel 1904, importavano la somma complessi \'a di L. 36,i.000. .i-\11' inf.1ori del Comune di Carrara . in tutt a la pro\'incia non furono concess i che ne l 1905 due sussidi dall o Stato per restau ro. arr ed.imento, ccc. di edifizi scolastici per la somma comples– sirn di L. 12.1$2 : uno al Comun e d1 Fivi1.1.ano cli I.. s 93 · ; !':litro al Comun e d1 \ "agli Sotto in Garfag nana di L. 6.249. Ma :ti tempo della re- 1:lzioue Corr.tdini, cioè nel 190S, i du e sussidi non erano ancora stati pag ati ! ln tutta la provincia dai Comuni \'engo no dc . dica te ali' istruzione L. 66; .017, cioè il 21 per of di tu tte le spes e. Il Comune di Carrar a spende L. 209.So6, cioè <JU:lsi un terzo dcli ' inter:t pr o– \'incia ; ma in reahà non spende che il 16 0 f' delle spese proprie . Tutti gli allri Comun i, ec– cetto due, hann o perc eutua li pi1) alt e: Castel– nuovo Garfagnan a ad es. spende L. 86. IJ l, cioè il 58 0 1° delle spese lo tali propri e. In conclu sione anche nella pro,•incia di Massa Carra ra si noia quella slcssn spropor 1;ione fra Comuni ricchi (Carrnrn} e poveri (ll11ti gli altri eccello ~!:Issa) che nell'o pust:olo La Qut stio11e Jllen·diot1al ,• (Libr eria dell:t flore, 1912, p:tg. 63 e seg.) il Donati ha dirnostrnto fra il Nord e il Sud clell'ltali:1. Come in Itali,, il Nord pii) ricco, s1>ende ncll 'is1ru1.ione ele111c11.1re una quota mi– nore delle sue entrate comunali cd è maggio r– mente aiutnto dallo Stnto, mentre il Sud spe nde una quot~ maggiore cd è aiut:.to meno ; - cos i in ciasc una dell e prO\•incie de l Nord c'è un' Ita- 1:a scttentrionr1lc formata da i Comuni ricchi e un ' Italia mericlioualc fornrnta d.ii Comun i po• veri. Cioè, solo .1lcu11e 1.onc ricche e privileg iate dcli' lt.1lia sc11c111rion.1le sono quelle che costi• tuiscono il cosi <Ictio Nord. Tutt o il resto è Sud ! Seco ndo il Censimento del 1901, nella provin– cia di ì\fossa Cnrrara con un:t popolazione cffet– ti\'a d i :95.931 abit.tnt i vi era il 4 1,94 ogni 100 ab. di lettera ti (1), cioè meno de lla media della Toscan a (51. 98}, meno di Li\'orno (71, 93), e di Lucca (58 1 5 . E ciò mentr e la provincia di ) lassa ha nella Tosc ana il nrnssimo di scuole in prop orzione de,;li .iùitnnt i, cioè ha il 2.32 per mille (Livorno ha 1 1 1,7S, Lucca 1'1,43, Firenze l' 1.26 e la medi.i generale del la Toscana è I' 1.6o); e mentre la pro,·incia di )la ssa spe nde L. 3.24 per o~ni :lbitante, cioè più della mcc•ia generale della Tosca na (2.6o), più di Lucca (2.41) e di Firenze (3.0 1). Come si spiega qn cst:t con1rndi1.ione fra il più nito numero [d elle scuole e le spese rcl.11iva– mentc clc\':1tc da una p.1rtc:, e lo scar so alfabe· tisrno dall'.iltra ? Si spiega solo col fotto che la pro\'i ncia di ) lassa C, rrnra non è uniforme, e che \'i sono t,rr:lndi di1lerenze geo~ rafiche, storiche c<l eco• nomiche fra la regivne: del mar e, dove sono le due citt:l di ~la-.5a e C:trr:lra e la zona mon– tuosa della \ "alle di ) !agra e dell a Ga rfagnana. Infatti, mentre il Circ. di Caste lnuovo Garfa – gnana nel 1901 su ab. 3;.S5 5 ne a\'eva che ~ape• ,·ano leggere 1S.40.~. cioè il 48.62, e il Circ. cli (1) :Sdb Kt! , ~ oat Corr .ad1 i Jtuo che gli au lf.abr:i in p-ro– .-ic:i..i dJ Muu Cu rn , tU D0 .I ◄'P•i ogni 100 .tb. ~h I u kol1 1h no, fa:t i Ju1 JJh dtl 1,0 1 ,i dJono ,I ;8,00 d1 aiu ]fabtri , ou i1 l,::tr , :i -11,q-1. 219 Pontremoli su ah. 38.311 ne :l\'Cva che s:tpe\'ano leggere 13.137 cioè il 34.29; - nel circond:lrio di Mass a C:trrara, in\'CCC, il Comune di Carrara con ab . 42.09; a,·cva 21.901 ab ., cioè il 52.02 che sa 1>cvano leg~eff • e scri\'ere . Vice,·crsa nello stesso circond.1rio , il Com une di Fi\'i:r.zano , della zona montu osa, su 16.32 1 abi tanti ne .1,·eva soli 5$27 cioè solo il .37.70 che ~:1pe\'at10 legge re e scri\'e rc : cioè ~i a\'\) cinava alla media (34.29) de l circo nd.1rio di Pontremoli. Un'e ccezione pnl'rebbc farla il Com une relnti • vament e benestant e di Massa, che con ab . 26..113 ne ave,·:-1 10 .. 19S cioè ap pena il 39.74, che sa pe– ,,anv leggere e .,crivere. l\1,1 per ques to Comun e dobb iamo pensare :tlle molte frazioni abitnte quasi esclusi\'am cmc d:l operai del ma rmo e tle l cotone, che si nddentra no nelle strette go le de lle Apuane e finora h:rnn o assai contribuito nd ab– bas sare la media dci,;li alfabeti dell'intero com une. Ed ecco cosi riconfermat o quel che or ora di – ce,·amo : che , cioè, in provin cia di Massa e Car– rara , come del res to iu tutte le provincie del• l'Ital ia seuentrion:tle e centrale, non c'è nessu na omoge neità di condizioni. I Comuni ricchi sono anche i Comuni meno :tnalfab cti ; i Comuni po – ver i sono i pili analfabeti. E gl i aiuti de llo Staio sono andat i finora prcv.1\cntemen tc, o escl usi– vam ente , ai Comun i ricchi, cioè a <1uclli che ne avevano meno diri tto e ne a\'c vano meno bi– sogno. Proprio c-omc frn il Nord e il Sud ! Se csr1minia1110 quale è stato l'a nalfabetismo in passato, vedre mo qua lche altro fatto in teres– sant e. Seco ndo il censimen to del 1881, i due cir– cond ari rurali clella Garfaguana e di Pontrem oli dava no le segu emi 1,crcent uali di alfabeti ogni 100 abita nti : S".a1i C.a'1(!1nuo•o o ~rf.agnana Pou1ttn1ol, Ne l 1851-55 53.36 29.46 . 1S56-6o 53.08 29. 16 . 1861-6S 49.54 28.65 . 1869- 74 26.7 4 17.82 Cioè l'analfabetismo nei due circo nda ri rura li si pr esea ta in modo diverso prima e dopo l'u ni– ficazione: quelli nati fra il 1S50 e il 1860 erano più letterati di quelli nati dopo l'unifica1.ionc it:tliana. G li è che una volta , nella zona rura le e specialm ente in G:trfagnana , dove sono piccoli centri nbitati da poche centinaia di perso ne, molti imparavano a leggere e scrivere dal parroco o da qualche altra persona che si prestava \'O – lentieri ; <limodochè molti in G:trfag·nrma pot e• vano dichiara re di saper legge re e scrivere senza forse nem meno conosc ere le scuole pubbl iche, non che aver cli1>lomi regola ri. I.e lcg·gi del nuovo Stnto italian o sull' istru1.io – ne elementare hanno fall o dim inui re gra nde – mente l'a n:llfah<"tismo nella zona piana e bene– stante ; ma non hanno aiutat o che pochiss imo la 1.ona rur ale o montuosa. Ora però abb iamo la legJ{e Daneo - Credaro ! Essa si che distrugge r.) in pochi .inn i l'a nal– fobctismo , in t11mlu11q11c angolo pili remoto della penisola. È lecita siff.,u a spcra 11.a per la Provincia di Massa Carrara ? An 7.itullo gli m1111enti di stipend io dati da llo Staio ai Maestri sono andati in proporzioni mag– giori a sgrav io di qu ei Comu ni, che già hanno bene orga niz1.1to il scrvi1;io dcli' is1rtt7.ione ele– mcnt:lre, cioè dei Comuni più ngia ti : per c1uesto riguardo d unq ue il vecchio indiri1.ZO continua imm ut:ito. Qu:u1to :-igli edifici scola stici . in ,,iriti di yuc– sta legge il Ministero ha asseg nato quest ' .inno :-ili.i provincia d i Mnssa, sull'e scrci1;io 1912-13, la somma di Lire 200.000. Mutu i finora non ne sono s1:tti concessi. Ma sa ranno concess i, cvidcntcmcn1e, n chi s:tpr;\ farsi meg lio avanti . E finora le domande sono tre; Pontrem oli ha prescut ato 1111 pro~etto che i111portcrcl1!Je I.ire 150.000; Massn ne presenterà quanto prima uno di L. 600,000; e Carrara uno di circa un mi– lione e men o! I piccoli Comun i, dun que, cont inucrnn no pe r un pezzo ad aspett:lre gli :liuti dell o Stato ! ) In c'è il Consiglio Scolastico l' rovincialc, si dirfl, il qual e regola le cose. Se non che questo Consiglio è com posto in massima par te d i mem– br i, che per una rag ione o per !'nitra saranno se mp re portflli a fa\'Orire i Comun i pili popolosi e più ricchi e pi ù influenti. Il Comune capo– luogo della Provincia invia al Consiglio scola – stico espr essamente 1111 proprio ra pprc scnt.i nt c : e non si capi sce pcrchè tale Comun e debba

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