L'Unità - anno I - n.52 - 6 dicembre 1912

L ' UNITÀ BENEMERENZE ZUCCHERIERE Perchè uno dei più feraci so fismi del sistema prot ettiv o è quello delle med ie : colle medie si può pr ovar e qua lunque cosa , anche che un' in• d ustr ia è pass iva, qua ndo è notorio che parecchi di coloro che la es ercitano si son fatti e si fann o ricchi a milioni. Le medie sono un'as trazion e della stati stica per fini purament e statistici. In realtà, e nella pr atica <legH aflar i, non vi sono • cos ti medi i cli produzione ": non vi sono bie– tole di nn Il teno re zuccher ino medio "· Ogni fabbrica ha il suo cos to di pr oduzi one: vi sono fabb riche che pr os1>eran o beni ss imo, quand o le altr e perd ono . Vi sono ter reni in Ita lia, in cui le bietole riescono normalm ente di un tenore in zucchero altre ttant o buo110 quant o è quello <lelle bietole coltivate in paesi, che la • Unione Zuc– cheri " cita come privil egiati in confronto col nostro. GU opttal iu ccbtrleti. Circa il numero e i gu adagni degli opera i im– piegati nell'indu str ia dello zucchero in ll alia, va le la pena d i ri produ r re testualment e- il pa– ragrafo, che l! dP-dicat o a tale argoment o nello opus colo illustrativ o del Pad iglione della " Unio – ne Zucc heri " alla Mostrn d i T orino dcll'a n• no scorso : 11 Nelb fabbri cazi one dello zuccht ro e relati va ramna zione - d ice l'opuscolo cit ;1to - attu al– mente trov ano posto : a) continuam ente : Personale ammini strat ivo e tecnic o circa 600 o;Jeraio 3.500 b) nella camp agna bi etolifera (70-75 giorni ) : Alt ro pe rso nal e am mini stra tiv o, tecnic<• e di sorveg lianza circa 400 Altr o pers onale ope ra io . 12.500 Detto pers onale-, nel comp le"sro, compie circa • 8 milioni di g iornal e lavorative u . Prego i lettori cli r ifore con me il calc olo, accettand o per buono il num ero degli oper ai · indi cato per le varie durat e ed operaz ioni. I 4. 100 operai impie gat i cont inua mente, per 300 giorn i dell'a nno, rap present ano un total e di 1.230.000 giornate lavora tive. Amm ettendo che gli altri J2 900 operai im• piegati durant e la sola camp,ig na bietolifera ' lavorino tutti il mas si mo temp o indicato, cioè · 75 giorni, essi rappr ese ntan o un cornjllesso di altr e g67.500 giorna te lavora tive. Fa cendo il tota le abb iamo: Operai 4.100 con giornat e N. 1.230.000 12.900 967.500 Opera i 17.000 con giorna te N. 2.197.500 Gli 8 u;i/:'oui di f{iorunlt lavorative sono,dunque, -solt anto un pr odotto della fantas tica aritmetica •de i signor i della "· Un ione Zuccheri n, i quali 'hanno pensa to <li fare cosi colp o sul bu on pub – blico, che non ! i dà la pena di verificare i cal• ·coli ed è qu indi por tato a creder e che toglier e la ind ebita protez ione ali' industria dello zuc– che ro de terminerebbe in It,llia una gravissi ma cr isi opera ia! Bisog na, inolire, notare come ri sulta da lla molfogrofia dcli' ing. S ilvio Brìgatti , adde tto al Cir colo d' Ispezione de l Lavoro a Bologna, che la campagna bietolifera avvie ne in Italia nel periodo della magg iore intensi tà dei lavo._ri agri– coli, cioè ir! quello dei racco lti, in cui la popo– lazion e loca le di certe reg ioni è già insufficiente per l'agric olturn, e dura meno dei 70-75 gior– ni (1). Nella campagna del 1909 il periodo me- · dio, d ura nt e il quale gli opera i furono occupat i nelle fabh riche di zucchero, fu di 50 giorni , ed in quella 1910 di 63 giorn i. S:ir ebbe molto interessan te sap ere se il pro– fessore Adriano Aducc<', dirett ore della " Unio – ne Zuccheri II e collaborat ore spec ialista di pa• recchi grand i giornali italiani amic i deg li zuc– t'herieri, as sume la resp onsabi lità dei calco li propalati al bu on pubbli co italiano in occasi one della Mostra di Tor ino. Ad oi;ni modo, bas tano le poche pr eC'edenti osse rvazi oni per distru gge re l'a rgomento degli zuccheri er i, i qua li vogliono far credere che è soprntutto ncll' int eresse :lltrni stico de lle loro ma es tr anze opern ic·,se ess i se nton o il bisog no di spog liare kg alment e i consuma tori italiani. I.a veri tà è che ben pochi opera i res ter(-bbe• ro sc n;:a lav oro in Italia il giorno, in cui - nella più negativa delle ipotesi - lutti gli zuccher i– fici do,·esscr o chiud ersi per la rid uzione del pr otezionismo al limit e mass imo di 6 fran chi per quin tal e conse nt ito d:illa Convenzione di Bruxelles. E, d'altra part e, il rinv ilio di pr ezzo dello zucchero dar ebbe origine in Italia :ille in– du stri e, a noi t:111to più natu rali, de lle conse rve d i fr utta e <lei pr odo tti zucchera ti, le qu ali, come ho gia detto in un pr ecedente art icolo, impicg:rno nella Inghilterra oltre 250.000 opera i e non impi,.ghere bbero certo in · Ital ia meno del le poche rniJ:!liaia di opera i occupati negli zucch erifici attuali. I coltivato ri di b.uba bletola. P.,ssimno adesso all'a ltro u blu ff n non meno colossale del va ntaggio che gli zuccherier i pre• tendo :10 di .ir teca re, grnz ie all a pro tezione dcl– i' industria dello zucchero , .ill':1gricoltura ita– lia na. Pre ndo, se mpr<"t per abbo ndare nel se nso con– t r:nio alla mia tesi , i da ti dell'opuscolo già ci- (I lf"f't !!i"" ,/, J,.·f, ,-tl! {'M f" drl l.,i:vuo. V, I. II. K. 1-3 fc,b!;r.. :,,- :u.11"' 1 )11.' lato de-Ila u Unione Zucche ri ", seco ndo il quale nella campa gna 1910-1911 gli ett ar i coltivati a bietole da zucchero sar ebbero stati circa 50.000. Sar ebbe, cioè, appena il 2,50 per m ille dc-gli ett ari più o meno coltivati in Itali.i ! Come si vede, l'ag ricoltu ra ita liana non sa – rebbe cointeressa ta negli afi:'lri de ll'on. E. Ma– rai ni e C. che per una quota asso lut :un ente tra • scura bile. Lasc iamo and.:1re che uno degli scop i, che i fab br icanti si sono propos ti col sinda carsi nel- 1' 11 Unione Zuc cheri ", è st.i to quello di sop• prim 1..re og ni concorr enza fra loro negl i acqui– sti del la materia prima. Ad ogni fabbrica è stata ass egn:tta, insieme ..:ol contingen te annu o di pr od uzione, una i• zona d' in0ue nza ", nella qual e essa sola può acqui star e le bietole : cosi i pro• dutt ori agric oli sono alla mercè dell'unic o com– pr atore che li può str ozzar e a suo modo ; e na– turalm ente i baroni dello zucchero non man ca– rono di abu sare di qu es to pr ivilegio: ta nto che sp esso delle fabbr iche han no dovut o chiud ersi per lo sc iopero dei bicticultori malcontenti ed es asperati . Qu es to, beninteso, gli zuccherieri lo fanno per d imostra re la loro tenerezza per l'a • gr icoltur:.1 l E lasciamo pur e andare che qu ei 50 .000 ettar i, se fosse ro abban donat i da lla bar babietola, non per questo rimarr ebbero incolti e sterili, ma passe rebb ero a coltur e di altro ge nere. Le terre a barh c1bietola si trovanò qu as i tutte nella valle pada na, civè nella zona più fert ile d' Italia: e per esse, dopo l'abba ndono della bar babi etola, non si tra ttere bbe che di ritorna re alle colture, già largamen te remunera tive, a cui enno de– dicat e, prima che il pr otezion ismo zuccheriero venisse ad alle tt are i coltivatori coi suoi favor i artific ial i (1). Il tru cco delle medie. Nell'bpuscc-lo dell' " Unione Zu ccheri n è anche ripor tato quest o prosp etto di da ti rela ti– vi alla med ia degli ultimi tre anni : Austria -Ung heria Be 1 gi o . Dc11inwrca Fran cia Gr-rmania Jtalin 01::mda Ru ssia . Run rnnia Spagna Sve zia Stati- Uniti Am er ica Produzione zucchero Bltto le per 100kt:. per ettaro di bleto1e kJ. 15.7+3 24.891 14·373 28,131 13.823 28.6&) I3.030 26.46g 16.350 28.358 11270 29.8g7 14 8o6 25 708 16 37~ 13.585 14.530 16 505 11 .880 28 8g8 14.200 26.597 12263 21.999 C:uwd à . 12.440 17 .251 Da que sti eloquentissimi confr onti si desumr. che l' Italia, ment re compete van taj.!'giosam enle coi paes i meglio fav oriti per quel che riguard a il rend imento lordo <lella ma teria pr ima p~r uni là di superficie colt ivata, pr oduce invece dt:lle barb abietole, il cui tenore medio in zucchero è notevolmente pilÌ basso <:he in tull i gli altri paes i. E ques to risultato è se111>licemcnt e la con• ·ferm a sperim enta le di una verilà ct'onomica elementar e : il regime pro tett i,·o :1ccordato in Italia alla indu stria dello zucchero ha avut o per effetto di far colt ivare la barba bie tola su terr eni dis:1d:Hti a tale colt urn. Al quale effetto ha pure contr ibuilo potentement e il fatto che gli zuccher ieri, forti del loro monopo:io leg ale, si sono se mpr e ostinat amente rifiut ati di pag:u e le bie tole in rnrio ne del rend imento effettivo in zucc hero anz i eh.! in ra gione de! pes o lordo , in modo da co1!1pcnsare col 111:iggio1·e ricavo i produtt ori del minore racco lto ::1 peso lor do. Secondo gli zuccherier i, invece, quelle medie dovr ebbero servi re a dimos trare le condizioni naturalme nte sfa vorevo li della pr oclu;rione ita– lian .1, e quin di la nccess i1:ì del la protezion<-. {1) A confern1a di quanto Kr Ì\·e qui il Gi,cu i. noi pou i1mo :1dur1e qu3nto ci e noto rer conoscenu d11e11a J i ,i ò che a,·. ,·iene a Seni~:ilfo1. Qui la Società lig:urc•lomba1J3 paga le bar· babictolc :i. 1 lire il qu in: :i.lc, a un prcuo cioC che per i colti• 1·a1ori è n•. ri scars:imente rcmuncraii1•0, Unto che moh i di n !i du idcrc1cbbu o di abband on:11la: quakun o I' h, fttto : m• i piu si sono lu ciati e !Ì IJ•ciano ricattare dall:1 ligure-lombarda che, rnen:re non \'i.iol r:igJ rc piu di ~ lire al qu intale. minaci:ia ai p1oprie1ari che 1·0 rebl~ro :mr.o per anno rifiutarsi ad un nuovo imrc-gno di colti,·arc la barbabietola, di chiudere 111fabbrica e produrr e un;s cri •i di tlìso;;(up,H ione, che in una. ci11adina scn• : ·~1tre ri,,01,,: p10Ju ncbbc tumu lti e altri effetti J,u, uo,i . Allora imcn·cns-ono anche !e Autori1il :i s.congiurarc il pericolo. e il ri– catto e compiuto I mcua Jri poi sono 11·1·eisi~, imi a.Ilabic:oli– coltura. E molli 10111crcbbe10 ~ubito all:i. coltura tld grantur co. rimc:t3 o :abb•ndon31a per d3r poi to alle b3r~b ie1ole· , llrì <1:enJm .-bbertt i r r3ti : milicia.li o incroduu cbbc,o nuo,·e colture. (.,·. J. R.J. I va.alaggi del lib eriamo. Uno deg li effetti benefici della riform a fiscale e doga nale, che priv<,sse gli zuccherieri della indebita pro tezion e, che sono riuscit i a for~i accordar e, sa rebbe ap punto quello di concen• tra re la coltivazione delle bietole sopra i terr eni pili adatti. In Frnnd :1 1 ad ese mpi o, ·19.~ delle 244 fabb r i– che att ive di zucchero sono si tuat e in soli 6 di – pa rtiment i, i quali pr oducono comples siv amente l' 86 per cento <lei raccolto nazi onale delle bie– tole. Le fabbriche di zucchero che potr ebber o soprav • vivere in Italia in un sano regim e lii concorrenza industria le i1H ebbero anch e il vantag gio cti po• tere utilizzare norm alment e la pienezza dei loro imp ianll, mentr e nell'attuale regime di concent ra• zionc ar tificiale sono costrette a imp iegare una parte rag guardevo le dei loro utili a pagar e le spese non lievi della " Union e Zu ccheri n (com • pres i gli st1pend 11della stampa amica) cd a ser– vir e un Jiv idendo congruo a quegli zu ccherific i, che in cond izioni di concorr enza sarebb ero co• stretti a chiudersi per la catt iva organ izzaz ione tecnica ed economica. Il popolo italiano da lla distruzione anch e violenta di ques te industrie parass ite, che es i– ston o !'<ol per l'ar tificio della legge, guadag ne– rebbe, oltre ai vant aggi econo mici diretti, anche un gra ndis simo vantag gio politico e moral e. Perc hè qu est e industrie pr otette tendono ad ap – pestare ed a corro mpere sempre pitì l'ambien te della nostra politica naziona le. E quan to sia gran de e profondo ques to inquinamento, si può vedere e misurar e dal fatt o che i " tru sts " ca– morri stici del ferro e dello zucchero hanno ora • mai amic:i e di fensori zelan ti in lutt i i part iti pa r– lamenta ri, non esc!nsi quelli d1e si di cono e forse si cred ono " democra tici "· EDO ARDO GIRE TTI. I radicali e il problema doganale. i radicali d' lla /i(I, nel ,we nle loro Congresso 11acionalr, lu11m o proclama/a la u 11rcrssitri di una politica dogmw fr, che /empcr, gl i ecus::.i d egli a/fualt dasi fisc ali e pr oleflori, o a/1116110 11011ue inasprisce, ullerzormcnle l'al /r.e.oa e il modo di perce~ioue "· Siccome m:ssuuo p11ò pretendere una rrforma dogana le, d,c t:i f accia passare a 1111 Ira/lo dal prule.cionismo al li/Jc, 1smo, e la njo rma deve m:cessariamen/e auuenire per 11it1 di trmprram euli suca ss1vi, ne co1brgue d 1e l'ordme dd gior no volr1/o dal Congr esso dei mo!/11sd1i dourebb'rs– sere_C(lusulera/o come u,t b11011 md ùJio per l',iv – ve11re. Il g unio si presc11la, nllorchè si Ira/In di fi s• sare , femprram e11/J: si pu ò co11siderare, per esempio, come ltmpera 1 J1t'lllo su.Oicienlt! !'abo/J- 1:,ione del dazio sul g ra110 1 last:umd o inln/li e magari <11m1e11/ando lulli i dazi i11d11s/riali. Ora l'o, dm e del g iorno dei mol/11schi lasci<,aperta In via _ a 111/f i gh eq1tivoc1 e a tulle le mistificaoioui. /:."eco, per rs., 111 r/11!modo rsso è comm cnlato dal g1on 111/e Il ca11avcsa 110 di / urca nel ,mm ero ,le/ 22 11ovcm/Jrc : 11 I rdalori ha1110 chiarito che g li eccessi la– mentati degli alluali da::;i fis cali r protrllori s0110 quel/, r/Jerr11do110 p.it grm.1ose, oggi , le coudi.cioui di vita delle massr ; qutlli, cioè, dei . dirilli di co11Jine sui ge11r,·i di pr ima nea ssilri. E specia l• mente al dazio sul gr ano che si è vollo il pen– siero del Con~r csso, bcnchC non sia stata latta :1perta disc11~s1011e i 11 pr oposito. li Congre sso ha seulilo 1.:/Je le 111duslrie mamf alluricre ed agri– cole(?) lu,11110 troval o e trov ano uelf al!tmlt or– diuam en/o doganale - a parie ato m i vizi léc– nici della tariffo - piena possibili/ti e ragione di vita e di sililuppo ; 110 11 ha crrduto di chie– dere 1111 mu lameut o ,a dicale del ngi me su cui pog r ia ora il lavoro na::,iouale ; pa s11aso che la riduz ione dei diritti d 1 co:1fine 1111portcrebhe la rovin a di tutte le industri e, (a rresto di Julta la espansione economica del Paese - ora sprcial• mente che i prod11ttori stranieri fo rmi dabilmente orga niz4,afi - come fu fotto rilevare al Con– gr esso - co11trasta110 aspramente ai produllori italiani il mercato ,u,::iomrlt "· Non per nienle /<I par lt del Gruppo parlameu– lnre radicale I' integr rrimo s1dtr11rgico, avv. A r– turo Lu sea llo 207 Premi agli abbonati del l9l3 A gli abbona ti sostenitori annu i sara nn o invia te gratuitame nt e Le Memorée d'un can– didalo di G. Salvemini {in vendi ta dalla Libreria della VOCE al prezzo di L. 1.25), e la relazion e di G. Lemaire, S. Aleramo, G. Cena , G. Salvemini su La Scuola po– polare inpro'òincia di 'J?.eggio Calabria (in ven– dita presso l'ammin istrazione dell'UNI TA ' al prezzo di L. I) . Agli abbonati sostenitori semestrali sarà inviata gratuitame nt e a scelta un a delle due suddette pubblicazioni. Agli abbonati annui ordina ri, che ag – giungera nno ceni. 60 al prezzo dell'abbo– -namen to, o che ci inviera nno l' importo di due nuo'òi abbonamenti oltre il proprio, sa– ranno manda te Le Memorie d'un candidalo. A chi ci inv ierà l'im porto di dieci nuo'},é abbonamenti offriamo un abbonamento an – nuo gratuit o all'UNI TÀ. A gli amici dell' UNITA ' S.iremo Jssai riconosce11ti a quelli fra i riostri abbonati e lettori, che 'horr,111110 Mutare la diffu – sione dell'U nità, in'hia11dod in busta aperfa e af – fra ncata. con 2 centesimi il presente ta!londno, • dopo a'herlo staccato dal gionial e t a'her1,i iscritii i nomi e g/'indirizz i di persorit, a cui l'Ammin i– strazion e possa mandare numeri di saggio con speranza. che si a.bboni110. Cedola di commissione libraria. (Ha libero corso come stampa. Regio Decrc10 3 Aprile 1889, art. 76 1 78 R"gol. Postale M.) lndiriu:i di possibili abbonati a cui l'Ammini stra. .i ione dell' Unii à. è invitata a mandare numeri cli saggio. I . l . 3. 5. 6. 7. 8. 9. JO. Sa.remo a.ssz i grafi a quei nostri a.bbor1atie lettori che vo rran110 fa.cilitard il preve ntivo fi – na.nzi,1rio deU'a.nno. v e11luro, sottolineando quella. tra le dichia.ra.zioni segue11fi: intendoabbonarmi• riabbonarmi- non riabbonarmi che risponde a!le loro infem;io11i. Chi desidu a. di a.ve re un' altra copia non sciu– pala. di questo mm,ero per co11ser'ha.r{a nella. coUe– zione, è pregalo di soflolinea.re le seguenti p.1role: si desidera un'a ltra copia del n. 5 2 e noi, non appena rice'hato il pr;_esente ta.Uoncino riempito con gl'i 11dirizzi , ci fa.remo un do"bere di in'hia.rgfi la. copia richiesta.. Nome ed indirizzo di chi invia il presente talloncino.

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