L'Unità - anno I - n.52 - 6 dicembre 1912

208 STUDIAMO Pr ima di esami,rnrc c1uan to noi italiani ab– bia mo fatto o non fatto, o quel che ci resti an– cora a fare nello studio e nella conosc~nza pra– tica del mondo musulmano, gioverà fors~ do– mandarsi se codesto sì vi\'o, sollecito e operoso 111tercssnment o generale per l' Isl:'im odierno , 01ccentuatos i e svoltosi negli ulti mi dieci mmi tra le più civd i nazioni d' Europn , sia gius tific;ito da una immediata utilìtfl e necess ità reale, o sia frutto d i un gusto intellettuale momentaneo e r .. :,sseggero, una specie rii suob letterario e po– litico di moda. La dJ111anda sembrerebbe ridi– rol. 1, se non fosse concepibil e in ltafo11 almeno per spiegarsi la sup ina indiffere nza nostra e la_ imprep arazi one int elle ttua le, in cui ci ha colti lo incalzare <lcgli even ti p1,Jitici e guerreschi. Essa n1i se rvir:\, in og ni modo, a una non inutile bre: ,·i.:,sima constat,izione , alla quale mi res tringo, rimandando per un'ampi :1 ed adeguata esposi– zione a quella sensa tiss im:1• e dotta memoria dello Cha tel:er; La politique m11s11/uu,11e (Paris, Lcroux, 1910), che nessuna persona di media c(1ltura dovrebbe oggi in ltulia ignorare. Il mond o musulmano - i cui limiti ter– ritori:lli si protendo no oggi dalla Cina all'A– frica occidentale, dalla Siberia a l\foza'mbico , con. infiltrazio ni e colonie in tutto il resto de l . globo, - è cos titu it>.lcfa ci~c:, 250 milioni di uo• mini : quasi 1[8 del genere umano. Questo mon – do, pur acile sue variet:'l grandi e piccole, di lsl.lm tur co, egiziano, russo, magr ebino, suda – m:se, indian o, persiano, ma.lese ecc., ha una uni– tà religiosa, che è nel conte mpo unitù morale, soci,1le e giuridica, e che nella spec iale evolu– zione della sto1i;.1e della coscit nza musu lmana, ..:orris;JOnde in certo n~odo alla nostra unità na– zionale od et nica . Or <1ucsto mondo, dall'Europa dove esso è orm 1i in riti rata e qua si :,Ila n·trogu an1ia, al• l' .-\frica dov e invece d:1 nor.I verso sud è in lenta ma continua esp::111,ione, cd al\' Asia, dove pili che mai s'afferma e pr eva le: questo com– pli c~1t,1 e va sto mondo ch t· ha dietro di sè una (.iv1l1a poch i secoli or sono 111c1rntestab ilmente supi:nore :,Ila nostra; ch r-poss irde energie sp iri• tuali eJ economic he in1·alf·ola bd1 - C da alcun i anni in qua in rap ido 1,10fumln e gene rale fer • ment i'. Enti at o nell'orbi l,, 1..h unu svo lgimento in– tcllclluale ed econo mico, poss iam o dire, gigan te– sco - del quale fann.) fede una :..tampa, special – ment e pc, io<lica, la cui 1111por ta11zn e diffu sione r.1ddupp111 1 g11ianno, ed un movimento inces– s .ml e d':.1ff,,ri valu tabi li o~i;1 a qu ,1si 50 miliardi - il mondo rnusulmano nd suo complesso si t, as1onn;i, ::, va spo gliando dt:i c.1ratteri di fa. na ti-,1w, e d'rntransig cnza che lo isolava no prima 11:illa , 1v1ltà rur opea, e tend e a uno s tato cl' inci• vilimc 110 pr ugrc, ..,ivo, con vagh e aspirazioni cl' im1 en ali:-1110unita rio, ma con spicca to indi • rizzo a 11011 fond ers i e coufonclcrs i con la civiltà cris ti.11a Ol i occid entale , sil>bcne a con tr apporvis i più I ett:,rn e ,te e for temente che mai, qua: e nuova e di st111taciviltà musulmana. D.1ta la velocità !icmp1 e 1,iù rapida e l'asp etto ogno r più cosmo• polit ico che vanno acqu ista ndo nell'età nos tra i grandi movi mc 1ti e riv olgimc ,lli dei popo li (basti llCccnnan .: alla modern a affermazione politi ca, militai e e intcllc ttua !c del Giapj">Onc, alle rivo lu• zioni rc ~cnti de lla Tur ch ia, della l' èr.sia e perfino dd la Cim, ), - non si può dubi t.:ire cl,e l'op i– nion e c-1,lldtiva del mond o ,;rnsulmano pr enderà nel la \'ila e ncll;i poli tica mond iale, fra no n guan, qut"I pos to cui le ,.lànno di ritto In, sua comples s1t.1 numeri ca, l'ene rgia psichica ed eco– nomi ca e la sit uazione territ or iale. Nella t:voluz1one econom ica e intelletluale progressiva del mondo musulmano , in questo trasformarsi gigantesco di s i grande parte del– l'umanità che pen.:Sa e lavora , ed ha una sua coscie nza ed una sua volontà , è ovvio che minor danno e maggior be nefizio toccherà a chi avrà sap uto crears i con l'Islam rapporti d i simp atia e d'amicizia, cioè a colui che meglio avrà cono– sciu to e 111eglio si sarà fatt o conosce re dai po– poli musulma ni ; in una parola , a colui che più e meglio avrà studia to l' lslt11n. Ora in qu es to studio dc li' lsl:i m l'Italia, co– me nazione , cioC in rnppor lo alla cul tura pub• bl ica t:d .:,Ila pubbli ca op inione, è certo delle ultime tra quelle ch e oggi hanno sudd iti musul• mani. Non ostan te tradizi oni storiche ed eccle – siasti che (la dom inaz ione arab o sarace na nella (I/ V,Ji hllrò 11icolo c~n lo ,10•0 tilc.lo r:cl n. 47Jdl' C11 fil . L'UNITÀ L ' I S LA M ! (I) Sicilia, e l'influ enza mu sulman a su tutt ,l l'It alia m ~ridi onale dura ta pe r par ecchi seco li; la vita comm ercia le e polit ica ddl e nostr e gra ndi re• pu bb liche in rappporto col Le\'ante i la lettera : tura polemica medieva le e le mis sioni ca ttoliche di Propaganda Fide ; la prim a traduzi one filolo• gica - e, pel su o tempo, critica - ciel Corn no pe r 01>era di un ita lian o: il dott is:iimo Marracci ! ), nonostant e i rnpporti anche recen ti con colonie nostr e in parte popo lale da musulmani, e le no– s tre più vo lte decenn ali mire s ulla Libia: nono – stante tutt o ciò la pubb lica opi nione e cultura ita– liana in fatto del mondo musulmano C ancor oggi quasi al buio o press'a poco . Non è che a noi manch ino valorosi e illustri orientali s ti parti– colarm ente autorevo li negli studi islamici: l'A- 1n.1Ti, il Guidi, lo Schiap arelli, il Pizzi, il NaJ. lino, il Caetan i, il S;rntillana, stann o a dimo– strare quanto l'iniziativa individual e abbia po• tulo fore tra noi in poco più d i mezzo seco lo. Afa i loro nomi sono quasi igno ti in lt alia; il nostro Governo, in un anno di guer r~, con i Tur• co-arabi , li ha ignorati d el lutto!; le loro opere, t ranne che forse per il titol o 1 quasi nessuno co– nosce tra que lli stessi che per la loro posizione di legi slat ori e di governan ti o di pubblicisti, più avrebbero il dovere di legge re e medita re. Noi :1bbiam o in Ital ia du e sole cattedr e uni– versi tarie e due o tr e incaric hi per l'ins eg na– ment o dcli' arab o e del persin o, r imasto sino ad oggi quasi dese rto. In trenta e più anni, con un Istitut o Orientale (a Napo li) fornito di rendit e sue propri<", non abbiam sap uto for mare una scu o• la produttri ce di consoli, interpr<>ti, dr.igomann i, add etti alle ambasci<1tc o ni commerci con i paesi musulmani. Durante la nos 1ra recent e guerra, quasi tutto il servi zio cl' interp reti, di cor risponde nti, dì redatt ori di proclami o an• nunt:i agli Arabi, è stato nelle mani di stranieri , d'ign oranti, spesso di tradit ori. Solo da ultimo, e forse per iniziativa dei Comand i militari loca.li , si sono utilizzati akuni element i italiani degni di ogui fiducia: il Begui not e il Griffini: ora, finalmente, a guura finita, il Bonclli ed il Nal– lin o. Consapevol e, alla fine, di quest:1 noslra asso – luta impreparazione filologica e lingui stica agli innum erevoli rapporti con il mond o musul,nan o, il M1ni.:Hero della Pubblica Istruzi one, con quell:\ prec1pito sa esage razione di chi non sa bene qud che si vuole, ist ituisce in frena e furia l' inse– gnam en~o dell 'arabo .... nellt: scuo le tecniche in– feri ori : per i rngazzi tra i dieci e i quindici anni I A questo scopo sono .chi este, e dai corpi compt ten ti accord at", 40 m ila lire sul bilancio della P. I. Ma a cht: giova riandare i nos tri err ori pas– sat i, sia anche recenti, in u1\ moment o in cui tutta la pub!Jlica att enzi one è rivolta al grand e dram • ma !Jalcanic o cos i denso di pericoli e <l'eve nti per la SJr te polit ica e nazionale d'Europa, e forse tli tutto il mondo ? Nun va l meglio, rico – nosciuta la nostra ignoranza e la nostra im– pr eparnz ion<', pro vvedere con solledt udine ai possib ili rimedi, ogl:!,i che la mtO\'a storia clel– .)'Afri ca dd KMd e fors'a nche dell'Orient e bal– canico d1iama l' lt;ilia a nuovi e molteplici rappo rti, dire tti e sti.,bih, :o l mond ..,musul mano! I.'on. Cattani , nel Parlam en to varie volte e, non_ C molto, nell..: colonne e.li ques to s tesrn gio rnal e (n. 2;:,), ha trattat o la quest ione; fa. cen cio rileva re qua nto e come sia urge nte prov– vede re allrl con\'enientc speciale forma zio ne di funzi onali ammini.strat ivi, maes tri , impic-g:Hi vari, unìcial i dell'es er..:ito, giudici, comm essi e add <"lti ai pubblic i se rvizi, ecc . ecc. per I' inse– diam ent o della giuri sdizi one italiana nell a Trip o– litania e nella Cirena ica. Tanto più necess aria si dimostra OJ,!giques ta preparazione, dopo la pace di Losamw, nel cui tratt ato l' Italia si è impegnata dnv.1nti a lutto il mondo ci·,ile ari– spe ttare e a conse n •are nella Libia as sai più di qu ello che la nos 1ra tradizi one e il nos tro temperamento liber: 1le ci an eb bcro con5:g liato di cons cr \'are e risp ettare : cio è tu tto l' org ;111a– mcnt o relig ioso, giuri dico,sociale e - non sapp ia– mo noi stess i sino a qu al punt o! - anche econ.'.>– mico e fondi ari o dclkl nuo,•a grande colonia. La pra tica dolorosa riv eler à col tempo - assai piu che le nos tr e pessimistiche previsio ni non faccian o sc orge re sin da ora - tu tti gli effett i di qu es to tratt ato di pa ce, clic ai nos tri go\'crn atori ijarf1 fvrse !)cmbrnl o un less\ 1lo di 111: chiavcllic:\ abilità. Presto l' Italia vedrà come, a d ogni piè sos pint o, si se nti rà ri pete re - a tor to o a ra – gione - in Libia : " Ques to s i deve rispe ttare! Ques lo non si può far e ! "· E s'::lccorger:ì, forse un pò tardi, che avanti di prom ettere, occorr C"va sape r benC', vedere cioè chi~1ro quel che si 1>ro– mettesse. Lo studio dal mondo musu lm ano div , nlerà per noi t.tnto più necess ari o, urgent e e dove roso, qua!1to più, per colpa o meglio per ignora nza delle nostre classi di rigenti , <:sso è s tato sm ogg i tr~1 1wi nt glctto e abb ando nato. E giacchè il biso– gno stringe, nè si 1>uòsla re ad .:1spc1t,1re l'opera e l' ini ziativ a del Gover~o (il qu:ile 1:ella s ua nbi– tuale presunzione sem bra rit enga c1u.1si c,,m.: a sè v~rgognoso il riconos cere 11II' infuori dri pro– pii circ oli e d ipen~tenze imm edia te, un a qu al– siasi competenza superi t,re, nel cam po scienti• tico, dnlla quale trnrre pro fittt ,), occo rrf' far ap– pello all'iniz iativa individuale o dei corp i acca– demici ed 1111iver.3itar i, delle Socie tà dotti!, dei Circoli fi!o!ogici, delle Dep utazio ni regio nali per la stori a patr ia ecc. ecc.,aflìne di promuovere, pro– porre o age,·o lare, in tutt i mod i, ndle Unive r– sità, nelle Scuole superi ori, ntg li Istitut i tecnici e nauti ci, l' insrgn am e nto non solo delle lingue e di,ilctti delle ge nti mus ulmnn..c (arabo , tur co, persian o, berbero ecc.), ma specialmente del di• ritto musulm .1110,della s toria (poliLica, letterar ia, ccon o1111c:1 1 comm erciale), delle istitu zioni rel i, giost', civili e cultuali islMnich e. .Sorga anche tra noi, nd informarr cd istru ire l'opini one l)llb· • blica, u11a s,•ri a r pra tica Rt1sstgna italiana dr/ momlo mu suluumo a ~omiglianza d i qu Ile ch e la Fr ancia , I' lngl11lterra, In Germauin, l'Aus tria, la Ru ssi a han !10 giù da qualche tempo , pe r di – vulg :ire e popo l,11 izzar e, co n gli studi isla– mici, la conoscenza diretta dd nwlti:=plici in– tr icali prolilcmi che il mond o 111u .. 11ln ,a11() offre ogg i all'av ved utczz;,, alla lurza , al l';ir,ltmenlo, ma speci almcnk ~I senno ed :il saµcre delle gra ndi nazioni d'Eu ropa. Se non vogliamo avt re nuove: e sg radi~e so r• pr ese in Afri ca, se non vogl iam o aflro nt;ire con incoscien te impr eparazione i prob lemi futur i - e forse prossimi - del Med iterrnn eo onentale e dell'Asia anterio ,·e, sluJiarn o l' lsla111. G. G AIIRIEJ,I. GIUS. l tATERZA & flGl!I- Bari EDITOR I È stata ti, icinla la pu bb!imcio11c ddla CollezioneScolastica l!aterza GENTILE G. - Sommario di pedagogia come scienza filosofica. I. Pedagogia gene rale. Voi. di pag. XII-274. L 3.50 Questo libro - scri\·e l'illustre :rntorc nel b. prefuionc - non è scritto sulla fals:uiga dei progr:immi , nè in scr\"igio dei pcd:tnti : questo libro non èu n « libro scolastico• · Esc;o è nato per l'a ppunto da un:1 ripugnan7a antica contro la pcd:1gogi;1 qual'è comuneme nte intesa, e qual' è :~i c~~1~g~~;~n;~1~ 1 fll~j~l~/loi~ l'l~lr::c~~fj~ fi~~i scolastici e le scuo e do\"Cquesti libri si studiano, o, piuttosto, non si studiano: cd è ispir:llo a un saldo co1wìncimcnto, maturato in quindici :umi di pr:ttica della scuola e di meditazione: che la scuola dc\"· essere, non diminuizionc e prostra ;-ione dello spirito, non mcccani1.,:1 .ione :irtifi ci:1lc delle categorie della vita, ma la pili pura cclchr:1 .ione di quello, e il rinno vamento con– tiimo di questa in tutta la sua picncz1a e frc schc•u: e che perciò \'i ~i dc\'C parb rc quello stesso lingu:iggio che l'uomo parla in famiglia e nclb società, o nei libri, O\'C concen tr:te potcn• 1.ia le for:r.cdell 'animo suo : e \"i si dnc respi– rare la stessa aria del mondo di I,\ d:tlle p;lrcti dcll:t dassc, quel!' aria frizzante e Yivifìcant e che è la gioia e la scrict:'i della vita nel suo spon· tanco rigoglio. E però questo libro \'Orrcbbc portar nell:i scuob un senso del problema cdu · c:lli\·o come missione um:in:i, e come coscicn7:i spcculati\·:1 di questa missione: e portarvelo se111.amcnomamcntc attutirlo per celarne le dif ficolt:\ e rnll:irc i giov:ini ncll:i fallace illusione di potersi recare, chiuso in poche regole, il SC· grrt o di qut·ll'nrlc divina, che è l:i \"Cra cduc:i– zione, gt..•ncr.u:ionc pcrpctu:i che lo spirito fa di ~e stesso. Il mio \"Orrcbbc perciò essere un libro adatto agli alunni delle scuole normali e di tutte le scuole, do,·c si prepar ano i futuri inscgn:rnti ; non perchè :ubtt o a loro soltanto, :imi perchè ad:Hto a tut ti gli uomin i rnlti, che cercano come cerco io d:t tcnpo, come h:tn cercato mille e mille prima di mc, un:\ coscien7.:1e un:1 fede, per sC e per gli altri , insieme coi qual i ognun o di noi, molto o poco, concorre educ:tndo a un:i CO· nume opcr:1 spirituale. Gi:icchC I' cJuc:1ionc, se Dio vuole, non è sob fontio ne scol:1stica : è tutl:l l.1 socict:\, in cui tutta si svolge l:i nostr:1 ,·11:1, si attua in \'irtù di rcciprod 1c :11.ioni spiri– tuali, ciascnna delle (Jl:ali implic:i tutti i proble– mi educ:11i,·i : e il probkm:i del fine a.I quale ogni cducat.ione cospira, è pure 1:1 mct:i costant e d'o gni um:in:t operosit à. Un libro insomma, non propriamente « scolac;tico •, e che perciò appunto ardisce b.lttcrc umilmente alla porta della scuola. A giorn i si pubblicherà nella stessa collezione : CROCE B. - BrMJia.rio di estetica. Olrla;t rc commlsslool e ,·aglla alla Casa edll rlce OIUS. LATERZA & l'IOLI, Bari. LIBRI RICEVUTI L 1.:rc 1 E 1:-... \ UDI : f11tor110 al ronrdlo di rtddilo ùuponib;/e ,· di 1111 sist ema di imposte sul ,-ed. di/o consumalo: estr . dagii atti della Reale Ac– cade mia delle scienze di Tori no , Torino , \ 'in· ccnzo Bona, 191:2. IACOP O T1L\RO~': 1 /dodi di arar/amen/o ddla ricrhe~ea i111po11ihil,~, Torino, Unio ne tip . ed i– trice, 19 1:2, Lire 6. Raccomandi amo lo studio <li qu este du e inte– rcssanli e i111port:11tti memorie a q uelli fra i no– stri giova ni lettori, che desider:1110 prep arar si seria mente alla conoscenza dei problemi tribu• tari. G111:-:o \ ·Au :~TI: L '/la lia ag ricola dal 1S61 al 191 t ; fa l>Rrte dei Ci11q11n11l'a1111i di storia ila– /inna , pubblicazio ne della R. Accadenl ia dei Lin cei; Roma , Acc ad. dei Lince i, 191 ,. f: 1111 mode llo di chiare21.n, di so bri età, di do ttrina. Indis pensab ile a chi vog-lia ;ive re una idea sin tt!tica esa ttissima delle conclizio ni e dei bisog ni dell'agricoltura ita liana . ln ..,icme ai due volumi de l F ORTt ' X.\ TO: /I Jko.zo.(!iorno e lo .s·talo ilali"no, Bari , Laterrn, 191 1, lire 5, e allo studio <lei CO I.ETTI : L 'Em~trras,iom:, di cui ab .. biam o dato :ilcuni dei più be i fram men ti nei nu• meri pas~a li d<;ll' U11il,i,csso può olli·irc ai giova n desideros i di Lrnona co ltura politica 11i1:1 con o– scem:a solicJissima <lei più profondi prob lCmi della vita italia na d'ogg i. Arrn 101io G10\IANNoz.z1, germle rtspousabile. Firenze • S11b. Tip. Aldlao, Via de' Re:n•l,'·t1 • Tel. 8-35 CASA EDITRICE R. CARABBA LAN CI AN O . (ABRUZZO J SCRITTORI NOSTRI Collu ·oi.c d1 uiluml lcue:rarl d nJ ta dt1 O. PAPINI Ogni 1.·0/111111 di circu p1g 160 - L. 1,00 I. '.\l1t.:IIEl,,\:"a:1-:1.o IJL·oKARROT I. L ,t/trt con prefazione di Giovanni Papini, Voi I q96- 1 )42'. 2. ÌlltCll El.,\'.'><GELO Bl:ONAKK0-1 1. Ltl/rr,· con prefazione di G:o\·:tnnl Papini. Voi li 1) 12- q 6JJ. 3. S~t<. Ct tWAXSI FIORE~TIXO. Il Ptr(ln.l11r. Quindici novelle scelte, con prcf:11ionc di Cio,·an ni Papini. -'· 1\s ros FHA:,;cEsco GRAZ1.1s1 detto il La– sca. La Slrrga. Commed ia :i rnr:i di Gio– \·anni l'apini. 5. T RA IANO BOCCA LIS J. Rt1gg11a,fli di l'anwso. Passi scelti :1 cura del D.r G. Gabr icl. 6. C nr )I) C,wAl.C AXTJ . Rimt. Con introdu– zione cd :ippcndicc bibliogr:1ficadi E. C. 7. l.mo- ~szo DE' ).IE1>1c1 detto il Magnifico . 1'111mi con prer:1 ione di Gio,·:11rni Papi,,i . 8. J\s rox FRAxci,:s co GRAzz1:-.1detto il La– sc:1. L, Sibilla. Commcdi:i a cura di Gio – ,•a1rni Papini . 9· Vm,;p,\~IA SO DA BISTICCI. Vilr di 11ami11i illustri con prefazione di E. Aubel. Voi. I. 10 . ])1:,;o CO :\l l'AG!'- 1. La rnJ 1111r11 1 le rimt r /' i11• ttlli gr.w\_lt a cura di Hatfacllo ! 1 iccoli . 11. l.oo, )\'ICO r\1<I OSTO . Elt,:it, scmtlti e r1111- ;011i :i cura di Ardengo Soilici. 12. l11 ltg..,:emltr di Da11lt . Motti, facc-1,ice tra.– di7.ioni dei secoli XIV.-XIX con introdu1.ione di Gio\':tnni Papini. 13. M1c 111~1.Ax(.a •:1.o lh m xAKKOTJ. l'tiesit con prcfa, ionc di Gio\'anni Amcndol:t.. 14. Gr:snu : Sr:km~ ,. . \To,•,·llt con prcf.1zionce bibliogr:tfi:i di Alberto Colini. Voi I. 1s. G ENT Ii.E SE R~IIN I• • \To:•dlt. Voi. II . 16. Ci-::-. rii .E SER~11N 1. X ot'ell, Voi. 111. 17. G 1r si-:P1•1~ B,\RETT I. Disro,irs s,ir Sha/.:rspN1rt' rt rnr .\fo11sirnr ,le 11t,l1trirl' per b prim:i volta. ristampa to nel testo origin:ilc (liii) :i cura tii Fr:incesco Biondolillo . 18. UGO Fosco 1.o . St1gt i sopra il P,trn rrt1 a cura di Giovanni P:tpini. 19. 51'ERQ:,.:i-: S r r,:w.0 :-.:1. Dùrlogo ddlt li11g1u t ,lùtfogo della rtltori(.(l con introdm ·ione di Giuseppe Dc Robcrtis. :20. VERON IC,\ FKA~ co. <1 Trr ;/ rimi:., ,. so11t'lli. Prima ristamp:i con prefazione e bibliogra.11:i :1 cura di Gilber to Bccc:iri. 21 . T ORQt' A'fO T ,,sso . Epistolario con prefazione Ji Scipio Sbt,pc r. Voi. I (1;; 6-1;86). 22. T o Rr_ir .n o TASSO. l:."pistol<lrio con prefazione cli Scipio Slatapc r. Voi. Il (1;86-t; 9; ). 2)- G ,\11R 1E1.1.o C 11t.\B KERA. Auh,ltiC1gr11fi", dia– loghi, lrffrr, sr:e//1 con prefazione di G. Agnino. 24. G. Sc,, 1.v1~1. Sa i/ti 'l.1//rii, r~1ccoltt da Gina Martcg iani. 2s. LAl' O Gl ,\~NI e G1.\XXI AI.FA~ I. Ri11u. Edizione completa ;t cur:i del prof. Ernesto L a.111111:1. 26. PAOL O P ,\R t: TA . St,,ria 1·m r:~Ja,111. -:-.:arr:1ioni scelte da Giuseppe P:1bd i119 con un".1ppcndicc bibliogr:1fica. ~··

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