L'Unità - anno I - n.50 - 23 novembre 1912

J98 più valida delle obbiezioni : quella che de– riva dall'e sperienza. li riconoscimento dell'au– torità del Califfo non ha prodotto inconve• nienti in Bosnia da trentaqu31tro anni, nè pri• ma, nè dopo la annessione austro-ungarica. Non esistono in Tripolitania condizioni più sfavorevoli ; anzi può ritenersi il contrario. Non v'è contiguità fra il territorio da noi ac– quistato e queollo dell 1 impero ottomano. I ter– ritori vicini sono musulmani per il popola– mento e soggetti di diritto o di fatto al do minio di Stati europei. In Algeria la fede della grande maggi oranza degli abitanti non si è rivelata un fattore di rib ellione; e in Egitto le difficoltà della G rambret agna sono piuttosto politiche e derivanti dalla imita~ zione occidentale, che non religiose, ed ispi• rate dalla idea islamica dello Stato. Nel caso nostro non bisogna poi dimenti • care che l'articolo 2 del Decreto del 17 Ot• tobre non crea una autorità religiosa del Ca– litfo1 ma disciplina nel nostro territorio, e praticamente a profitto nostro, una suprema– zia religiosa che preesisteva e che non si sa• rebbe potuta in alcun ffiodo eliminare. La condotta, lo sviluppo civile, la cultura e 1~ spirito pubblico dei 60 milioni di mus• L'UNITÀ sulmani dell'India inglese , bastano poi a di• mostrare, che dai libri sacri isl amici e dalla condotta degli arabi dell '800 e dei turchi del 1400, non si può dedurre un tipo di po• pola zione maomtttana , che in ogni epoca e sotto ogni influenza debba corrispondere alla realtà; più che dalle pretese dei pontefici e dalla \'ita medievale dei popoli cristiani non si possa ricavare una interpretazione adeguata dell a società europea contemporanea. La lettera di una legge religiosa, in quanto si riferisce alla vita civile, col tempo e cOI variare delle condizioni, si moditi.:a; le tra– dizioni perdono della loro efficacia, e la inter· pretazione ispirata dalle mutate necessità della vita esplica dovunque la sua virtù trasfor– matrice. Anche nello svl!uppo civile dei nostri sud– diti musulmani si manifesterà dunque la ve– rità della sentenza di Macaulay, secondo la quale appunto perchè da detP.rminate pre– messe gli uomini nella realtà della vita non deducono sempre e dovunque le medesime conseguenze, la storia è tanto ,·iva e varia e tanto diversa da un'operazione d 'a ritmetica o da una esercitazione di logica. Enrico Catellani. L' Unità ha più volte insistito, in quest'anno passato di frenesie tr ipoline e di fantasie medi– terranee, sulla gravilà del problema adriatico per• chè sia il caso di spiegar e anc ora una volta ai nostri lettori la ne cessità nostr,1, n,1,zionale di evi– tare che l'Austria acquisti alcun diritto di supre– ma1.ia, sotto qnalunque forma., in Albania. A questo intere sse la nostra diptom-1zi,1,s'imma-– ginava di avere pro\'veduto con l'impegno recipro• co austro•italiano di astener si da ogni prete!'la ter– rirori:\le sull 'Albania. - li giorno, in cui l'Austria avess e JlOtuto occupare la Macedoni.i, ci sar<'!mmo ben presto avvisti della insostenibilità cti qu esto patto: e sar ehb e ap1,ars a in piena luce l'abilità ctel• l'Austria, che facendo le ,,isle di rinnn,:iare all'AI• bania si teneva le mani libere in Macedonia, e ac– quistata la l\1acedonia avrebbe preso alle spalle l'Alb:111ia. in cui si andava preparanclo fino cfa ora l'avvenire gr.i1.ie al 1,rotettorato religioso sugli al– banesi cattl>lici del Nord. Ma la nostra fortuna - quest::t straordinaria e quasi ridicola fortuna , che Mameli avrebbe dovuto nel suo c::1.ntoimmortale proclam are schi1wa della terza Roma in lungo della vittori,1, - fa nostra fortuna ci ha regalalo il terno al lotto delle vittorie della Quadruplice b:\l• canica, proprio q11:\ndo ci erano pii1 neces~arie, cioè mentr e eia un lnto prorompeva h questione d'Oriente e mentre cbll'altro noi eravamo un pb sfi:mcati per lo sforzo della impresa libic,1,.- Sbar– rata cosi dalla Serbia e dal Montene2ro la marcia dell'Austria verso Salonicco, il vecchio patto au– stro-it:tliano di astensione per l'Albirnia ha acqui• !'lato a un tratto per noi un valor e preziosissimo: l'Austria si trov,1, imp eclit:t dalla Quadruplice bal– canica di pen etrare in Macedonia dalla part e di Novi Bazar, e pub essere impedita dall' Italia di penetrarvi dalla parte dell'A lbaniA, LA QUESTIONE ALBANESE Ora, quando fosse assicurata l'Albania da ogni pretesa austriaca, - se noi non fos,;;imo impegnati da un superiore dovere di giusti7fa .i difendere la nllzionalità albanese - sllrehb e del tutto indiffe– rente ai nostri inter essi che l'Albania fosse aulo– noma, o fos~e divis:\ fra Serbia e Grecia, e che facesse o non facesse parte della Conrederazione balcanicll. La Macedoo.ta. La Macedouia è un caos e~tremamente ca– pri ccioso di altezze impn :.viste e di frastagfot• tiss ime vallate, una specie di disordinatissimo croceviR aperto a tutti i venti nel cuore della penisola. balcanica, verso cui nell e avventure delle migrazioni etniche e nelle v.1rie vicende delle for– nuuioni politiche medittvali, tutte le razze dei tnri .. tori vicini - serbo-croa1i d,1111onl,val;1chi ch,l nord– est, bulgari dall'est, gn·d eh,I surl, a.lb ;rnesi dallR zona adriatica dell'ove~, - h;rnno inoltrnte le loro propaggini. E qu~~te :w;1nKuanlie delle mas-. se etniche circostanti, :i.p11~endo.;i in quell'anar– chia geografica, si disgn ·1eav;111,, 1n 1•iccoli gruppi locali, si incastravano le un•- •1t•lle ;1Jtre, perde• vano spesso il contatto ron •~ te,re di origine, fa.cevano della l\1acedon1a un mosaico di tutte le razze balcanich e senza di~e~n<, e s~nz" figura: a complicare il qu~le sopra1egi11ngeva110 1 a comil .. ciar e <lai secolo XIV. i turchi. Prima di iniziare 111. prt"st nte guerra, gli Stati della Quadruplic e definirono ni--ttnmente i confini . reciproci nella Macedonia so111a1ta a.I dominio turco? cioè, considerarono la ipotesi di una serie di vittorie così strepitose come quelle da cui sono stati condotti a Uskub, a M11nas11r,a S:tlonic co, alle porte di Costantinupoli. e ~i d1str 1 1,11irono senza e– quivoci i territori da co11quist;1re? O ppure, non spe• rava.no nean ch 'essi un succe~so così completo, e la– sciarono indeciso qualche punto, che sembrava allo– ra inutile e pericoloso toccare: eri è oggi ad essi ne. cessario intavolare nuove trattative per sistemare qualche interesse e qualch e difficollà, che una guer. ra i:iaspcttatamente vittorios.t Rbbia posta in prima linea? E, in questo caso, troveranno essi nellR buona fortuna quello spirito di conciliazione e di rinunzia, che era certo as.;ai 1•iù facile nell::. vigi– lia incerta dcli' impresa comune? E anche se tutte le attuali fortune sonn siate in tempo pre• viste, e i nuovi confini politici dei qtrntlro Stati sono oramai ben definiti e insu scettibili di conte• stazioni, le minoranze etniche e religiose, ch e dalla ?\'lacedonia passeranno nei confini politici dei singoli Stati, trov eranno presso le maggio– ranze di questi, nella vita di ogni giorno, il ri• spetto a cui hanno diritto? 01>pure assisterem o in ciascuno degli Stati ingran diti alla oppres sione delle minoranze nazionali, cosi che a guerra finita le agitazioni inevitabili di que ste minoranze irre– rleute sieno causa continua di rancori e di attriti frn gli alleati di oggi ? Sono quesiti, a cui evidentemente og~i non è possibi le alcuna risposta per chi non si.t .idd e11tro alle pii1 segrete cose. E~si. per :tltro, ci aiutano a intu ire. si,1,pure confusamente, le grnud i diffi– colt à del nuovo assetto balc,1,nico : difficoltà, a sup erare le quali occorreri1 .igli Stati della Qua– druplice un insieme di virtù civili, forse assai più dinicili a possedere che le virtù militari. E' ci con-– <luco no ;dia seguente pro1>osizioue, che in Italia oggi sembra universalm ente trascurata nella sim• patia ..:...ben giu stificati\ certo - per le vittorie balcaniche: Fi11cl1èri sarà,per qualsiasi moti vo.pericolo di dissidiofra gli Slali della pmis ola sudda,m bù111a, "rssun o potr à dire c!,e l'Au stria abbia perduta /ii partd, b(t!crmira e abbia pe, ·cib rùuu u:iato de– /inil ivauu nle alle sue aspin r::io11isu Salo11icco e su Vallona. E da quest.i proposizion e ne conse~ue un'altra: 1'/e11tre i,dcr esu ddl' Austria è srucitar e e i11a– spdre i dissidi donmque e com1m91u sia possi– bile, la politica del/' Jlttlia deve consistere nd cerc,rre di pr evenfrli e nel calmarli con un 'opera coHlùma di media::ione e di co11cilia::io11e. Al lume <li que sti prind1>i elemenlari di buon senso, 110n è dillicile rendersi conto dei motivi che spingono l'Austria ad ;1gire oggi uella qut– stione serbo-albanese, e dell ';1tteggiarn ento che si present a pili opportuno per l'Italia. L'AU,aoia. La questione al banese è a1lpt111toun caso tipico di quelle infinite, aggrovigliati s-.ime, questi oni etni• che, ammin istrative e religiose, che gli Stati bal– canici de\•Ono risolvere con prudenz a e con spi- l V rito di e-quità, se vogliono eliminare ogni prete• sto a pericolosi in1erventi dell'Austria nei loro affari e manten ere saldo il buon acconto attuale , Che frn la Macerlonia e l'Adriatico esista un popolo :tlhanese:, 11ett-1mente distinto da tutti i ponoli vicini per originalità etnica e per conti• nnità territoriale, il qual e h:t diritto a vivere au– tonomo o pt'"r lo meno R far le prove rlella sua c.iparità a vivere autonomo in condi1.ioni nor– mali - questo non può essPre messo in dnhhio da npsc;;uno che ahhia ronosrenza della real!à e !.Pnso rii S?iusti1.i~. Ed è veramente umiliant p per fa rae:-ione umsrna., e quasi umoristico. ved er~ i s~rhi - i r1isore7.Zali cli ieri! - Til"ll'esalta1.ion e c1P11P ::ttfuali fortune, arro2arsi un <liritto naturale di ilominio s11S?li alhane!'li neS?an(IOa questi a priori oeni capacità a governar,;i eh ~è. cioè invocare contro gli :tlb:111Psi, quello st.-sso :irinmenlo. di cui si è sf"mpre fatta forte l'Au-.tria contro i serbi per gin-.titic;ue le propriP. amhi1:ioni halcanirhe. D'altra parte. non bisoena scamhiarP la Alhania vera e pronria con la e srran<1PAlb~nia •• c:he sa– rPhbe costituita a.nche da tutta una frangia vst.stis– sim:1 di ~rup1li alhan et:i, i quali si ri111ei;coh1no coi 2'rtmpi vic.ini verso il confine grero, e verso il confine mont ee:rino. e nella Macedonia fino nel cuore clella Vecchia Serbia, e fin presso il con• fine bul~aro. È evident e che que-.ta e grnnrle Albania • non ha nessuno speciale diritto acl essere mantenuta politicamente unita alla e picc:ola Albania >, tra– scinandoqi dietro tutte le altr e popol.izioni con cni è rim escolata: se non altro, J>errhè gli alha– nesi sono innegahilm ent e meno inciviliti dei serbi e dei bulg:tri e dei greri: e que.-.to loro !'ltato ar. retrnto. se non Crt>a Hf'e:li altri il dir itto di can• et-Ilare la 11azion:11i1:\ alban ese <lov'essa è com– patta, fa apparire assurda ogni pretes;,i albanese a prevalere politi cam ente sne:li altri nelle 1.one miste e contest.ihili. Nt-lle quali ,:one il problema della nuova circoscrizione territoriale deve essere risolu to per mez,:o lii C<'t11Promessi, analoghi a quelli per cui anch e st-rhi e lml(! 'a.ri e 1?rPci do– vrnn,10 nel le altre zone miste rlella Mar erlonia ce• dersi a vicenda nu clei piìt o mPno va,;;t1 di con– nnzionali isolati dal cepn o d'orie:in e. In qu esto mom ento due ztHle ,1,,.lla e grande Alhania > hanno m-1gl!iOre intere,.._e pPr la poli– tir.n interna1.iom1le: quella pit'1 a snd vn!'lo il con– fine greco, ch e è in bu ona p.irte elle11i,:,:atae cli cui le pitrti pili merid io11ali snranno prOh:ihilmenle ag2r ei !a.te alla Grecia ; e quella a norcl del b:trino del Drin, frn il Montenegro e l,1, e pircola Alba.• ni:i ._, la qunle è. stata ne~li 111:imi de cenni pro • fondamente lavornta dalla propag :rncla cattolico– austriao , i cui abitanti oggi semb r,1, si dividano fra amiliari ciel l\lontenegro, difensori <lt-1 vessillo del Profeta e in\'ocat ori <lell' interv ento clell' Im– peratore cl' Austria : segni poco chiari, in verità, di un cosciente e forte sentimento nazionale. Inoltr e, non si <leve dimenticare ch e la cap-1cit:\ clegli :,\b:mesi a viver e poli1ica111ente autonomi, se non si deve negare a priori, non si può nean– che aflermarla a pri o,·i: gli albanesi hanno di– ritto a fare le loro prove: ecco tutto. !\la un pa ese .lrretrato, che non riesca all,1,prova a go. vernarsi d':I sè, rappresent,1, un pericolo continuo di perturbazioni per i vicini e una tentazione alle invadenze di tutti. Perciò al diritto della e piccola Albania• di fare le sue prove nella.carri era della vita libera e civile, corrisponde il diritto degli Stati contermini di evitare che le difficoll;\ inevita– bili di queste prove offrano pr etesto ad altri Stati - per es. all'Austria - di fare dell'Albania un proprio dominio: corrisponde, insomma, nella Serbia e nella Grecia, il diritto di sostituire la so– vranità propria .ill'autonornia. albanese, il giorno che quest'autonomi a resnltasse evidentemente in• capace di organizzarsi e di vivere. Albaola e ltallL Attenendosi nella qu estione alban ese ai fatti e ai prin cipi innanzi accennati, la nostra dipl omazia non solo farebbe op era ·di giustizia, ma imche provveder ebbe n-el miglior modo possibi le al no– stro interesse 11,1,zionale. I I V Lo spauracchio del panslavii.mo e di una Serhia destinata ad essne l'avanguardiR perm;1nente della Russia nell'Adriatico -- spauracchio, che la st;im– pa austriac.i, divenuta ,1, un tratto amica svisce– rata <lell' Italia, cerc.t. di agii.ire innanzi a.i nostri occhi - è semplicemente ridicolo. La Serbia, e in generale gli Sta.li balcanici, fanno del pansla– vismo perchè trovano la loro convenienza ad es– sere protetti dallR Russia contro l'Austria, come la Rni.si:.t ha convenienza ad avere fra l'Adriatico e l'Egeo un nucle o di forze amiche. sulla cui coo– perazione pos5:t contare in caso di KUerra coll'Au– stria. !\fa in tutto q 1esto I' unità di razza{?) e di religione hanno ben poco da vedere . Molte vo1• te è avvenuto nel passato che Bulgaria e Ser~ bia abbiano fatto una politica austriacante e russofoha, pur dovendo, in fondo, alla prote• zione della Russia la loro esistenza nazionale. Non altrim enti l'Italia fa una politica propria di fronte alla i,~rancia, nonostant e la e sorell,rnza latina•• e nonoStante i ricordi del sangue sparso insieme nel 1859. La Serbia, giunta all'Adriatico, farà una politica austrofila, o italofila, o russofila, secondo i casi e secondo le sue convenie111.e. E a noi - stando sull'esclusivo terreno dei no– stri interessi - deve importar poco che Durazzo e Vallona sieno serbi, o albanesi, o greci. Quel che importa è che non si~no o non corrano peri• colo di essere austriaci. In siffatte condizioni di disinteres,;;e, l'Italia può e deve essere medi;1trice fra serbi e J? reci e alha.. nesi, perchè trovino una soluzione t-qua dei loro dissidi, procurando da un lato il risp ello della na– zionalità alhanese da parte dei Greci e dei Serbi, e accordandosi dall'altro con la Grecia e I.i Se!'bia sul principio che qualora risultai,;se la inettitudine degli albane si a vivere autonomi, la sola so\111.ione giusta e utile nit' lt::tlia., per chè adatta ad esclu– dere sicuramente l'Austria d,1,\lapenisola. balc:ini ca e dal basso Adriatico, sarebbe quella di dividere l'Albania fra la Grecia e la Serbia. Auslrla e Al&aola. Ben divers., atteggiam ento è naturale che lenga l'Auslri.i cli front e alla questione albanese. Se la Qu.tdruplice ha\c;rni ca fosse stat:i vinta cl.ti Tnr chi, e si fosse co;;l dimo strata incapace a conquistare e tenere la Macf"donia, e se l'Austria aves st: pu1uto :,rri varc un giorno a mett ere sotto il suo co1itrollo politic o la l\lacedonia, - è certo che nessnn o ;1vrebbc mni visto il Governo austria– co att~~ntiarsi .i sostenitore de!lt\ integrità e <lei• l'aut onomia r\ell' Alb:rnia, L' Au;;tria avrebb e gridato cni1tinuamente a gran voce che gli albanesi sono incapa ci di vivere · autonomi, e in :tltesa di poter occupare politicamente tutta l'Albania per farvi la nrnestra di lmoni costumi, avr ebb e cerc,,to di restring ere più che fosse stato possibile i co nfini della e piccola Alb anin > autonoma, conglobando nella I\facedonia l:t :::aggiore razione possibile di e grande Albania •· Ad e~sochela Mace<lonia,dalla parte di Novi Bazar sembra chiusa, ecco ch e l'Austr ia si ;1flt:r111:\ vestale clella integrità e dell'autonomia albanese . E per integrità è natural e che intenda I' inl egrità non solo della e piccol::t >, ma anche dell;1 e grande t, o almeno di quanto piit è po s-.ibile con servare della e grande Albania >, in modo che sia aggre– gat o a\1'Albania q1rnnto più 1erri1orio è possibile ::tno~d, e ad est, e a sud. E per autonomia è na– tur ;1le che intenda la facoltà lasciata alle tribù al~ hane si di vivere ,iiscordi e anarchiche, finchè la pr opaganda dei suoi preti e clei suoi frati e dei suoi agenti segreti .ibhia predisposti (!'li animi a un suo intervento p,1,cificator e, che avverrebbe naturalm ente ad esclusione della Grecia, clella Ser– bia e dcli' Italia, e ch e la porter ebbe sulle rotaie della e grande Albania > fino nel cuore della pe– nisola balcanic.1, E, tanto ner cominci11re, l'auto– nomia alh:rnes e sembra non dovere escludere, anzi dovere includere, il protettorato austriaco sugli albanesi ; att olici della zona pii) settentrio– nale, Quanto al divi et o, fatto da1,prima alhl s~rbia ed al Montenegro d1 toccare il sangiacc,1to di Novi Ba1.ar, l'Austria sembra riconoscere di dove r pie-, garsi ai fatti compiuti. In cornpen•.o, almeno se• condo le primiti\'e notizie, essa inviterebbe Serbia e Montenegro ::111 entrare nel si:-1ema doganalt- au• stra.ungarico, cioè a diventar e suoi vassalli e con– federati: il che è ,·ome dire che ill\•iterebbe la Ser• bia e il Montenegro a lasciarsi conquistare ecotto• micament~ senz:t colf>Oferire, e a fare d,1 ora in poi la politica dogan;1Je, e quindi la politic,1, estera, e quindi la polit1c.t militare, che st:mbr erebbe ne• cessaria allo Sr,uo sovrano . Ad ogni buon conto. per avere la garantia assolut a di 1e11er sempre la Serbia sollo m.tno, l'Austria. le nega ogni porto libero, anche conunerciale, sull'Adnatico, e le or– fre gentilmente che si accomodi pure in qualche porto della Dalmazi :\ sotto il controllo austriaco. e La Serhie es1 prisonnière - ha. s..:ritto Geor• f\,~jj~•~~> 1 ~el~~r1::f/~,i~~·t;i:t~ 1 1~J:a~~n(\:~t~~i'. attinchè risulti che 11011 si tratta di tt:orie improv• vis,1te per l'oc c.1s1one. - L'Autriche la tient par son chemin de fer hongrois et pu le~ chemins de !er sud oricnt,111x, qui occupent l_es deux voies de sortie: sur le Bos1>hore et sur Salonique. Lll Serbié a pour prim :ipaux pro<luits de:; porcs et des prunes. Or, lursq uc l'Au1ri che Vt"III ré.Juire à sa merci le gon\'ernement de Belgr;1de, elle déclare que le cochon st:rbe e~t atteint clu rouget ou de tout autre épi1:001ie: l' export.ttion est arrétée par une bonne police sauitaire. Du ròtC de la Turquie le chemin dt: fer ;.ig-frave scs tarirs et remi les trans1>orts ruineux . Le cochon, qui ne sort plus, mange alors lt>s prnn es: un prnduit consomme l';1ulre, et le pays:111:-1:~rbe meurt de r;iim. La Ser– bie. qui est, av..-c la Suisse, le seul pay" cl 1 Euro1>e privé de còtes, a des voisins impituy •bles. Elle ne sor1ira de son t:scl:iv.1ge économ1llue que le jour où elle aura un débouché sur une mer quel– conque •· Come si vede, l'Austria non ha rinunziato asso– lutamente ;1 n~s;;una. delle sue as1lirazioni tradi– zionali : solamt:nte cerca, se pub, di presentarle sotto una nuova forma, mentre la.st; unpa austriaca esalt::t la remissività e lo spirito cli cristiana abne-, gazlone e rinunzia del suo governo. Italia e Austria. In siffatte cond izioni è evid ent ~ ch e la no5tra diplomazia, nel sostenere anch'essa la e integrità• e l'« autonomi:•., dell'Albania, deve guardarsi bene dal fare il gioco c1f'H'Austria, e avere cnra scrupo– losa che la nu,,;11:,d•·vozione disinteressata al prin– cipio di nazion -•li1à non serva precisamente a sog– giogare all'Au-.tru le 11az1011ali1à balcaniche, con– ducendo al S;\CI ifi,ido cieco e stolto dell ' interesse italiano , a IUl•u vantaggio dell'Austria. Rifiutare risolut;1meut e 1 ostinatament e, qualsiasi consenso a privi iegi economici,che l'Austria pre• tenda assicurarsi nel MonteneKrO e nella Serbia; aiutare la Serbia ad ottenere un porto, almeno commerciale, suWAdri .1tico, m;ig:iri mediante una ferrovia intern-tzionalizzata, con le debite garanzie per i nuclei albanesi viventi lungo questa via com• merciaie; clift>nclt-re la integrità e l'autonomia della e piccola Alhania ,,; accordarsi con Serbia e Grecia affinchè quest'au1011omia 11011rappresenti un pericolo p~r l',1vvenire; preoc( :uparsi esclusi .. van1ente degl' interessi italiani e perciò rimanere fermamente str~lti con l'intesa russo-halcanica e sacrificare, come meno peggio, I' Albani,1,, nel caso che ogni opera cli conciliazione riescisse vana e l'Austria movendo guerra alla Serbia minacciasse di soffocare la nazione serba col pret esto di di• (endere la nazione albanese; è questa cosl evi• dentemente la politica necessaria all'Italia., che - nonostante le notizie contradditorie che si seguono di ora in ora, nonostante le vanterie tripliciste della stampa austro-tedesca, nonostante i gridi di allarme di alcuni nostri \lOmini po litici, nono-– stante la melens.iggine dei nostri giornali offi– ciosi, per quanto poco brillante sia la opinione, che noi abbiamo dei nostri uomini <li Stato, - noi nlln crediamo assoluta.mente possibile, salvo il caso di una vera e propria aliena zione mentale, che il nostro Governo si lasci trascinare cieca– mente fuori <li carreggiata, Il suffragio quasi universale in Terra di Bari. La riforma cletlorale ha cl.ito in pr ovincia di 13:iri i seguenti resullati : Cvllcgio Porolu iouc Elctiori iscrini sc~o.,Jo l:i kggc ,·c,, hi.11 nuo,·~ B:-tri 102.8.1-4 5.383 19.242 Moclngno 66.521 3,711 18.017 r\ltamura 68951 4 251 1 7·545 Bitonto 70.012 5.2.10 20 168 Conversano 63.346 3·97 1 15.300 Corato jJ,286 5.361 22.146 Gioia del Colle 73 8w 4.8o2 . 21.418 Molfetta 79.94-o 4·-13° 23.6-19 Monop oli 70.6g4 4·095 17.025 Acquaviva delle Fonti 65.2o6 4·5 2 5 16.655 Andria g8 .177 5·493 27.o88 Minervino Murge 75.o62 5-4 15 2 3·3 1 9 Il numero degli elettori sarà, insomma, se– condo i di versi collegi, quadruplicato e anche quintuplicato. L'aumento minore si ha ne11a città di Bari, che dovrebb e av ere almeno 27 mila elettori, e ne ha so!i 19 mila. Evidentem ente gli uffici co• munali di Bari hann1 fatt o imbrogli per fre– nare l'aum ento degli elettori, e ne hanno livr:..– gati circa diecimila Non per niente nell'ammi– nistrazione comunale di Bari prevalgono i... radicali.

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