L'Unità - anno I - n.50 - 23 novembre 1912

200 Il deputato di Ostiglia. Caro Salvemini, L'U11ilà ha riprod otto un brnno d'un vecchio articolo di Giovanni Zibordi - al quale io ho già replicato, - facendomi il torto di assumtre per verità pro'vate le ipotesi zihordiane dirette a spiega re la mia cosi detta • base personale,, nel collegio di Ostigl ia. Se tu, caro Salvemini, conoscessi l'ambient e ostigliese e le amici~ie, fondate sul libero con• sentimeoto delle idee, che mi legano a moltis– simi sociaUsti di quel collegio, vedresti cUe non c'era bisogno di ricorrere a quelle ipotesi artificiose per spiegare questo fatto semplicis– simo: che coloro, che hanno seguita la mia opera di vent'anni, si rifiutan o di r;tcnermi oggi diverso da quello che ero ieri, solo perchè il tribunale socialista di Reggio mi ha ritirata la tessera. Ma poichè l'Unità - oltrepassando il pensiero stesso di Z1bordi - ritiene che io mi adope ri • a procurare il su ssidio, il ponte, la chiavica, il trasloco ", ti prego di prender atto di queste prt:cise dichiarazioni: i. 0 Non ho mai procurati sussidi ai mie .i elettori, e solo due volte ho indicat o al mini• stero della Guerra e a quello d ell' istruzione, alcuni casi piet osissimi che avevano diritto a sussidi stanziati nei bilanci pubblici dello Stato. 2° Non ho mai brigato per traslochi di im• piegati, i quali, del resto, in un collegio rurale si contano sulle dita di una mano. 3° Non ho mai perorata la costruzione di strade, di ponti, <li argini inutlli o sup ern ui; mo, anche quando sollecitato dalle cJassi opera ie dis occupate , mi sono sempre fatto scrupolo di esaminare se i lavori pubblici richiesti erano proposti come 11ec,ssar i ed 14rgmti dagli uffici del genjo civile. 4° Non ho mai subordinato il mio atteggia• ment o parlamentare agli interessi di gruppi elettorali, come ho dichiarato pubblicamente, in occasion e della proposta riduzione della prote• zion e zuccheri era, agli operai dello zucch erificio ostigliese che mi avevano sollecitato ad ost~g– giarla. Dopo di che I' U11ilà vorrà prendere atto che io oggi non sento diminuita, in alcuna guisa, la mia libertà di giudizio e di critica verso il Ministero e le persone dei suoi membri. Il boz• zetto del deputato socialista deve cercarsi un. altro soggetto. Cor<lialm ent~ tuo lvANOE 80NoM1. Rom■, 18 novembre, POSTILLA Riproducmdo ecommmtm,do, ml nrm,ero pas– sato, le cousidera•ioni e le argomentmsioni che Giovan,,; Zibordi, riformista di sinistra, aveva dedicalo all'opera politica de/fon. Bonomi, rifor – mis/11 di destra, noi ,,o,, avevamo eleme,ili per confermare o rifiutare le affermazioni del Z. Solo, ci proponemmo di meI/ere ;,, luce d11e falli: 1° che il Z . avrebbe, caso mai,potrllo descri– vere, com'egli faceva, l'azione politica 110,r del solo B. ma a11che di pareccl,i deputali' riformisti di sinistra ,- a0 cl,e il ritrai/o del deputalo socio/ista, di– ciamo così, 11 ideale ", che il Z. contrappone al ,-,·1ralto da lui disegnalo del B I no11 sarebbe fallo ,11a,icl,'esso prr avere le nostre simpatit,' p, rcht' presmla precisamente quei caratteri de– genera/ori dal cui accentuarsi ì derivalo la pa– ral isi del Gruppo parlammlare socialista. Le alfermazio,,; c/,e il Z. faceva i11for110 al– l'a•io11t polilica d,I B. ntl Colltgio di Osliglilf. "oi le riproducemmo cou leparole precise dtl Z., ,,on perclrè avessimo elemmti direth per ritenerle vere, ma ;,, qua11loda ess, traeva ,I Z. occasione alle Stie argom e11/a11ioni, e i11 q"a11/o le argo-– menlasiom · del Z. davano oggetto alle osserva– sio1Ji nostre. Al/, quali - app,mlo percl,è tton riguarda vano di proposi/o il B. - noi senlian,o di tton aver 1111/ladc, ,m,lare, mzche dopo le snu,,tite circoslan•iat, di q,usfa lellera, cli cui noi diamo alto al B. a<,saivolmtieri p,r debito di lealtà. L' UN1T,\, 11momento dei siderurgici. Dal n. 6-7 novembre della Vita di Roma, che passa p1r essere un giornale democratico in o/– limi rapporli coi Membri radicali dtl Gabineflo Giolilli, togliamo il up11Ul trafiletto: « È Il momeoto dd llderur1lct 1> ,. u,,auimamenle, i g ior11aliche s, occupano di cose fi11am::iarie,esprimono il couvim:imr.nlo che delia ripresa gmerale debbano specinlme11/ebent– ficiare i valori del comparlimen/o sider11rgico. • Sono palesi infatti le urgenti mcc... silà di riforninun/o dell'~sercilo e dell'Armala~ e il loro indispensabile aummlo~ per effe/lo della conquista della Libia. E poicltè saggia mml t il Governo intend e clte fui/o il dmaro occorrente ai rifornimenti militari sia speso i11paese, è na– tural, che esso servirà ad alm, enlare t,u/e le 110- ;;tre industri e siderurgich e, i cui impùmti sono fort,mafammle tali da poter rispondere a qual– siasi ,sigtnea ". Sarà certammle q"tslo il 11 momento dei side– r,,rgici ", se il paese 110 11 vuole o non sa difen• dersi dalle nuove pirat,ri, di questi siino ri, anche se sono ma3cherale colpret,slo di_rifornire I'Eser– cito e l'Armata e di impedire che il deuaro italiano vad({ alfeslero .. -L' .UNIT À L'ACQUA A TRIPOLI Ricord ate, amici lelto ri, gl ' i11111 di ~luria con cui fu salutata dalla st<1mpa tripolina la cost ru• zioue dell' acq ued otlo della Bu Meli,tuR. a Tripoli? Pc::rquest o sem plice fatto la µo:,.sibilità di risol– ~ere il problema dell'a cqua 110 11 solo da bere, ma anche da irrigare, e non solo per Tr ipoli e <lin• torn i, ma per tnlla la Libi.i, era asskurnrn. Ma sono bastati sei me~i, perché auche questa gof:la mistifi cazione mostraso;e la c,Hda. Nella re• !azione u fficiale, infatti, sui lavori pubhlici 111 J.i. l)ia, comun icata ai giornali nella fine tlell'u1 tt1Ure passato, è riconosciu to che e l'arqua eh-: prwlu ~e il pozzo della Bu Melia1rn è insuftìcil!nte, (Gio,·– ,,al e d' 1/alia, 25 ottobre). E sul Su olo dd 26 agosto passato, il dottor Camillo 8,11 b" l\I,,rri ni, direttore del regio ambulatori o Uaccelli (!) a Td• poli, dimorante a Tripoli da uud ici amii, des 1.:rive lo cs 1>ettacolo raccapricciau te,, che si ha giornal men– te innanzi alla fontana del Comando militare, nel e vedere dd bambini scalzi, laceri e soflen·nti af– follarsi per prendere una picco\:.. quantità d'a cqua che non può miti essere sufficieute .:ti hisog ui di un individuo e tauto meno a quelli di una intera famiglia.• Se non che la stampa tripolina è iutsauribile nelle sue 1rov:1te. Trnruont,tta la mislifk;1zio11e della Bu Mdiaua, ecco che l'acq ua comin cia a traboccare abbondantemente da un'.tltrn pan e:. Il Gior11ale d'Italia, quello che ha procl,rniato che e fra dit!ci anni la citlà di Tri poli sMà pit1 hella di Parigi •• stampa nel uumero del 5 si:-ttembre: e Le sorprese del suolo tripoliuv sonv St'tllpre più frequenti ed important i. Oggi un 'altra scopena non meno interessante si f.t, ed è la scoper ta del– l'acqua, di questo demento che è allannosamente ricercato nelle viscere di qut:s ta ter rn, il cui av;, venire si ricollega ad essa. Giorni fa me!Hre si procedeva ad un s.1ggio nel suolo del i:orl ile di una lavanderia a vapore prt'sso il ! \lerca.to del p,rne, scaturi fuori un voluminoso gt:lto d'acqua che si rivelò subito per una magnifi ca sorg,m, te. In seguito atl indagini ed esplnr ;1:r.1011isi son fatte queste preziosissime constat :.uioni e d oè che l'acqua è potabilissima e che la S<)rgen1e ha "" volmue d'acqua g ior,mffr,-a pari a diciollomi/4 litri. e Ora se si pensa che la Bu l\telia1m, la fo,,/e che disse/a la cillà , non ne dà che un terzo d1 più, ne dobb ia1110dedurre che la scoperta risulvt! i)er gran p;1rt'", se non totalmente, quello che è il prohlem a pili affannoso di Tripoli, cioè l'acqu,1, È <la noi are poi che per l'assetto della sorgente della Bu Me• liana occorsuo oltre centomila lire, mentre per la recen te che (là, come dissi, un rendimento di poco inferiore, un industriale .spendeva appena qualche migliaio di lire. e Co~i con la scoperta tatuale si è venuti a tro• vare praticamente quel che si ;1sst-rivae trovrt,ciò malgrado, molti increduli: e cioè che il sottosuolo tripolino è coperto dn un velo d'a cqua ed è da .sperare che si con1inuino i saggi della zona acqui• fera e che le sorgenti trovate si utilizzino con~e si deve•· Calcolando che sieno necessari alrneno dieci li• tri al giorno ad una pers utm per bere, farsi la CU• cina e lavarsi la sola punta del naso una sola volta in ventiq1lRttr'cre - non si potrebb'essere più .... sporchi di cosi - 18 mila litri al giorno ba– Stf'r~bbero appen " per 1800 persone, che non do,. ves..;ero manten ere nessuna bestia, potendosi con• sid~rnre come bestiame pe, fc:tto l'insiem e dei corrispondenti dei giornali. E la 811l\I.:~Jian<1, se è vno che dà 1/3 d'acqua più della nuova fonte, darebbe 24 mila litri al giorno: cioè basterebbe {per 111ododire) a sole 2400 persone. E poichè gli abitanti di Tripoli sì possono calcolare in con– dizioni normali a cir('a 20 .000 , senza i sohla ti, è naturale che intorno alle fontane si abbia uno e spetta colo racc,1pricciante •: e la nuova SCL· perla non faciliterà che in minima parte la solu– zione del probl ema e affannoso ,. Niente paura, per ò. La soluzione \' ha bell' e trov,1ta il Corriere d,/la sera, il quale pub blica con solenne sicurezz :\ nel numer o del ,j stt- tembre: e È stato scavato, in un locale della Lavande– ria Piem onte se, pres~o il !\len;;1lo del P,me, un pozzo :1rtesiano profondo 15 metri allo scopo di avu e 1'..1cqua neces~aria per uso dell'eser ci :r.io . L'acqua si ott enne in gran copia e, con grande meravi~·lia, pura e fresca; un'acqu a pot.:ibile che ali' analisi chimic o -lmt1eriologk n risultò ottima quanto quella di Bu-Meliana. Quell o che è ancor più notevole si è che, dopo \lii esperimento di qualche giorno, si pot è constatare come il livello della falda acquif era sia cos1a11teed il pozzo dia un rendiment o di 18.000 litri all'ora, ossia quasi du e terzi di quello della.sorgent e di Bu•i\teliana • · l 18 mila li1ri gionurlieri sono diveuta1i, via facendo fra Roma e !\lilano, 18 mila litri all' ora, pur continuau<lo ad essere i '1/3 di ciò che pro• duce la sorgent e <lell.t Bumeliaua. La quale, se fosse vera la not izia del Co,·,,iere, produrrebbe 24 mila litri ali' ora, che basterebbero a dare . dieci litri ?. testa a una città <li I oo mila abitant i, e cinquanta litri a testa a tutti gli abitant i cli Tr i• poli: altro che lo e spett.tcolo raccapricciante > della Bu l\leliana ..•. vera ! M.t il pubbli co be\•e innocentemente tutte le panzane, con cui i giornali pre1>arano o~a i grossi aO;iri d~)!li app;i!tat ori civili, dopo averle utiliz– zate l';.111110 sc1>rso per J.mciare la conquista mi· li1art-. E non c'è bi.;ogno di dire che i primi a trncanna re l'acqua tld Co,-n'e,-e della sn·a sono stati i bevioni ridi' Idea nazio11ale, i quali si sono aHn•11ati a prodamare (10 ott.) che e da ultimo si è v1s1a :r.ampill;ire a Tripoli una nuova veni' d 'acqua capace di alimentare da sola un acque- dotto per tutta la t:itt;\ • ! .1:·. y. Un tentativo " Unitario ,, Uu g ruppo di amici, colla_bonrtori e le/lori del– /'U ,,i,~, de/I<,provincia di LJari, si i coslituilo in fl_ssoàa ~iom per la propaganda delle uoslrc:idee. J:.' ,m lt11Jalivo,assai modPs/o ,,,/l e i11/mr,io11i e ,ui mu ,à e nelle sper,m ze. Ma /alvo/la " porn favilla gra ,i fia mnm ucou da "· Provare i ,ai/ e ::tmpre. Eet:o lo S la/11/0 provvisorio deU' Associazio11e coi nom,i dei promo/on : 1. E costituita nella prov. di lhri un' As– socù1:Jioue di propaganda poliiica, cht si pr opone d1 promu o,•rrc e di av, •iare verso uno scopo pratico lo studio dei problemi politici nazionali in armonia con gli interessi di tutt e le d:.1ssi lav oratri ci cd in particolar e del proletariato agricolo meridi onah·, secondo le <l·rettiv~ tra c– ciat e nel suo primo anno di vita dal per iodic o l'U11illi 2. L'appart enern all'Associazi one non im– pedisce ai soci di militar e nelle file dei vari partiti. 3. Fino a quando non sia possibile costi• !~!rep~~!~~:i~i~;~s ~ 1 ~!~ 11 ~ 1 :::r i~t;al:ff!:~s~i l~~io~1~ rmch c cittadini residenti fuori della terra di Bar i. 4. L'Associazione p romuover:\ la costitu• zione di grupp i ad erenti nelle va rie ciW1., Clr• gun izzerà conferenze e conv egni, promuoverà lo st udio dei prol>lemi locali, e curerà la propa• ganda delle soluzioni così stmli: ,te nelle lotte elett ora li, nei consessi amministn,tivi e politici nelle adunanz e delle associazioni e dei partiti, e - non appena sia possibile - pubblicherà a questo sc("!po un proprio giorna le. L'Ass ociazione si propone fin da ora di eser~ citarr- per mezz o dei suoi gruppi e <lei singoli adnenti, un' Jpera di civile controllo, che miri ad assicur:ire la corr ettezza dei metodi di lotta e delle opi:-raz ioni elett or.tli. 5. Nel primo anno 1•Assoc. avrà un Comitato promotore, che rrovvederà al raggiun~imento dei suo i fini e all'.1mm issio ne dei soci. Alla fine dell';inno presenterà all'assemblea dei soci la rclazi 11ne del lavorn compiuto e proporrà il te• sto dello sta tuto definitivo . 6. Ciascun gruppo prevvederà coi mezzi che rit crnì opportuni a crearsi un fondo di pro• pag :inda. BARI: M;1ran r-lli, Luzzatto, Pc• traglion,.- GIOVINAZZO:De Lm·a, Magrone. - lllTON– TO: Moduc:no, P:mtal~o, Spi• , ncrn. - MOLFETTA: La Sor• sa. - GIUIA DEL COLLE: Ca– rano-Dnnvito. - CA.STELLA· NA: Vit,·rbo. - MODUGNO: Bozzi. Frammenti di vita italiana. Un Consiglio provinciale modello. Nel Cnnsiglio provinciale di P otenza si recita, periodicamente, una commedia giocosa e triste: giocosa per chi ha l'animo dispo {to a cogliere e a rilevare gli spunti comici che la vita oftre; trist<', trist e assai, quando la si consideri come un indice della nostra coscienza pubblica. Feno– meni ,ome qu~sti, che si verificano in Basili– cata, sono comuni a tutto il Mezzogiorno e non al Mezzogiorno soltanto: questo ~ giusto dire o meglio ripeter e, poiché l'abbiam <letto altr.e volte. Ma con q11alestomachevole accentuazione si manif estano nel Mezzog iorno i sintomi della generale malattia nazional e I Concordi tutti di fronte alle idee, perchè nessuno ne ha , e di fronte ai latti, che nessuno considera, i componenti del Consiglio provinciale di P~,tenza diventano avversari d'indicibile acrimonia solo quando devono provvedere alle elezioni delle cari• che. .-\llora l'uno sciorina al sole i panni sporchi dell'altro, l'altro dell'uno; s'ingiurano, si diffama– no: e ciò chiamano partiti. Avvenute l'clezioni, dimenticano, si rappattumano. tornano amici e compari, si scambiano il bacio della Pasqua eco– mincian o a pensare all'avvenire: e ciò chiamano conciliaziane e fine dei partiti. Non altrimenti avvien e fra parenti di fronte all'asse ereditario; non altrimenti fra amici ne' circoli di ritrovo. Il Consiglio Provinciale di Basilicata può bene . raffigu rarsi ad uno di questi circoli. Spesso un ac– cordo ::;'avvera anche prima dell'el ezione : q11ando i cos idetti pa rtiti trovano il modo di ripartirsi in pac e la torta o quand~ s,,i cosidetti partiti preme la prefettura, cioC la forz::, che ogg i è tutto in Ba· silic: 1ta, fa il l>ello e il catt ivo tem po, provoca le cr isi e le risolve. E allora le elezion i proce– dono in modo curioso assai: u11a c.ommh,sio ne, nominata dal Consiglio, ma quasi Sempre vo• Iuta <lai Prefetto, indica i nomi da votare, e j} Cons iglio poi unan imameute li vota. Una specie , di elez ione a doppio grado, all' in,·crs o: prima delibe ran o i meno, poi Votano i più. Cos ì è- avvenut o ultimamente. li Presidente della Deput azione è andat o via, mandato via; e la . Deputazione ha dovuto seg_\l,i(.LO,~a nuq_vaelezione è avvenuta col sistema sUÌlodalo. Una Commisw . , I· ~) - · • ' s·· l10 Gino Bianco sion e ha indi c~1tì al Cons ig:io i 11;omida votare, dj cui essa stessa aveva a\•uta da altri prev en tiva indi cazion e. E ad elezione compiuta, sono se– gu iti, con perfetto ri:o accad emico, discorsi del• l'a nt ico e <lei nuov o Prr-sidente: l'un o ha elo• gia to l'alt ro per quell o che avrebbe dovuto fare, l'altro l'un o per quello che fare dovr ebbt-. L'uno parea che dicesse: come ci stav i bene! L'altro .: come bene ci starai! E il primo mostrava di andar ,·ia di suo buon grado, l'allro di succ e– dergli suo malgrado. E sembrava ehe fosscro– sinceri. A tali comm edie non manca la cooperazionf'. in prima linea, di coloro cht- bram~mo presen– tarsi sulla scena ves titi di casacca radi cale O· socialist a, voltandola e rivoltandola secondo oc– corre. Qu este casat·cht", specialmente la prima, da un po' di tempo a ques ta parte, hann o una gran fortuna nel Mezzogiorno sul dorso dei • g:ibbamondi; e que sti ne hann o coscienza, e del trav estimento fanno uso cd abuso. Non man ca nep pure la rapp resentanza della gra nde stampa. Non fa forse parte de l Consiglio il direttore di, un giornale quotidiano di Napoli dal titol o Juw min oso? Si dir ebbe ehe egli a Potenza faccia del gior110.... notte. Comico e triste, tutto qu esto! Certo eccita il sorriso quel povero ex-P rcsident f', che dopo aver ingoiato la pilloh•, dev e anch e mostrare di ben digerir! ?!; ma ~ ben triste pensare al danno che · da queste commedie deriva fil pacsf', mentre gli autori del dann o dicono sempre, ro:t l'antica fras e roma ntica, di sacrificarsi al pubblico ben e r Luc. La posta dell' "Unità." Il senatore Cadolini, Caro direttore, Quel senatore Cado lini - fior d'uonlo, det resto, e dc>gniss imo di ogni considNflZione - : che si è messo a progettare fei;-rovie, str~de, acquedotti, scuole, ecc. ecc. per la • nuova ha~ lia ", è precisam ente quello stesso senatore Ca– dolini, die una decina d'anni or sono combat tè su la Nuova Autologia J''acqu~dotto pugliese, perchè lo trovava troppo cost oso. Non tì pare che questo fatto sia molt o carttt• – teristico, e che meriti perc iò di ess ere segna• lato? Saluti cordiali. AGRICOLA. lo HHCJU del Direttore, riceviamo uoa 1etltt& dett' on. Claudio Treve1, eh• 11rà pobbtfcata ael proadmo aumuo, con le 011ervuloal dd cuo. ANGIOLO GIOVANNOZZI, gerente responsab~~:...,. =;;;;;.: 11• Tel. 8-~. GIUS. ltATERZA & f!Gltl" Batri EDITORI GNOU D. - I podi dellascuolaromana. (Bibliotecadi culturamoderna, n. 63). Un voi. in 8 di pag. Vlll-328 . L 4. Domenico Gnoli, memore dell'av viso più volte espresso da Giosuè C,r<lucci, che a comporre in unità la storia lette– raria della nazione è necessario comin– ciare dalla conoscenza e dall'esame delle letterature regionali, ha inteso con questo volume portare un contributo alb cono– scenza della cosi detta Scuola romana. Egli che di questa può dirsi un superstite, per quanto dichiari di sentirsi ad essa ormai estraneo, non hi voluto forc opera di rivendicazione e di glorificazione; ma soltanto offrire un'antolo gia poetica che agevoli al futuro critico della Scuola ro– mana lo studio, reso arduo dal!' essere stata la produzione di questa sparsa e poco nota fuori di Roma, anche per le vicende politiche di quel periodo che va dal 1849 al 1870. In un'ampia introduzi one lo Gnoli rac. coglie notizie biografiche molto utili alla comprensione degli uomini e dcli' am– biente in cui vissero; in fondo al volume relega la bibliografia relativa al 19 poeti compresi nella presente antologia. Soao 1tatl anche pu~bllcatl la questi giorni: CR.cx :E B. - Storia,, cronaca. e fal.se sforit (Me– mori,). Un opuocolo in 4° • • • • L. 1.50 DESCARTES R. • Discorso sul Metodo e me· difa3ioni filosofiche, lr,1dotti da A. Tilgher. Volume secondo • • • • • • , • 6,- GENTILE G. • Sommario di pedag_o~ia. come scienza filosofica,, Vot. I. Pedaiogia gene– rale. Vol, in 8. • • , · • • ; ~~ • 3.- Dlrit:tN cemaluloal e nella alla ca.. l!dttrlce OIUS.LATERZA A PIOLI, Bari.

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