L'Unità - anno I - n.49 - 16 novembre 1912

problemi della ~ ~ita italiana. Si pubblica il Sabato in Firenze - Dirett ore GAETA NO SALVEM IN I - Direzione e Ammini strazione : Corso Regina Elena, 16 - Abboname nto ann uo ordinar io Lire 5 per il Re2 no e per i paesi italiani dell' Austria e della Svizzera ; per l' estero Lire 7,50 - Abbonamento sostenitore Lire 20 annu e - Un numero Cente simi IO - Cont o corrente con la posta . Anno I - N. 49 - 16 N ovembre 1912, SOMMA KIO : il deputa~ .•ociallata . I .'Ossr-:R\'ATORE . - L'ip otesi della neu tra lit à, U. FoM.:-.0<Nns 1. - L"emigra zion e italiana in Libia , I.. E 1~A UDI. - Le orit nl dell'I talia co ntemporan ea . F. Co1.KTTJ' = }~::~~~:id, ~,i~~i~t~:.~1 r.: ,T~t'V~~z:H1~\,;;;s!~, ~~i:~ giuri dico dei ra dic ali. - Il uuovo co dice di pr e cedura penale . A. LASZILLO. - a aalu brità della e LibiR ita lica », .r. y Il deputat~ socialista. Ciova1111iXibordi , riformista di si11isfrn 9uasi deslreJ[gim tlc!,ha voluto spierare perrh è mai ![li e/e/lo ri di Ost,:r:tia simo ri masi i /,:de/ i a/1'011. l]o – " omi , 11011osta11/e rhc l'o ll . IJ011omisia "" reprobo del socialis mo uj}inal e. E lur lrm•alo rhe ,mo degli deme nti ddla « lmu hersoftale-. del/'011. t)o– ,,o,ni è la i11jl11e11aa da lui cserdla/a a pro dd Collc~io. • llono1111· è un uomo dtt\ per rt'rl i /ali . i come • u gid fosst minùlro. Xe ha, n.t:li orrhi de.1:li • e/e/lor i, vfrlua lm,•ul,· l' auloriltJ e la polcn=a, • ne /,a malerialme11 le spù-gata l' opera a be11efi– " rio del suo Co/kgio. Nell'ullimo periodo par – • /ame n/are, quas i invo/011lariamt11I~. quasi au- 11 lomalim11u:11te ,•xli rnp,1resc11tava/Jt'r gli e/e/lori • - pc,· iprat ici, per ,rii ammi nislralor i, per ro- • lo,·o rhr rl,ù•dono rose giuste di pubblica ulilild, • e p,·r ,ri i a/lri rJ,e han sempre qudlchccosa da • chi,·den· j>t·rsè - il deputalo " rol qualt! si o/– .. lic11r lui/o quello rht• si 1·110/c ". Dopo tli cl,c il 7.ibordi i passalo a spiera ,·e al pr o/e/11ria lo di lui/o il mofldo come 9ua/m e11tenon basti aiuhlre 1u10 .uiopero, palrorinan 1111 interesse 111t111iripal~, ol/e11,·rc il suss idio, il ponte , la chia– vica, il /ras/oro, per compie re a=io11csorialisla (o - ag-.zriunxiamo ,.o; - e/cm,:nlrir11u11/e dt·mo– rrali cn). 11 1i,l/o riò ,.' doveroso e feritissimo, e dev' es– .. serr o può esst•n• 11cll' a::io11edi 1111 d,'j>ulirlo so– • cù,/iJla, ma 11011 è /111/a I' ario11e. H il d,:- • • pu la/o, du si lir11/JflJ[tJdi ,ma simile sntt:;;io11e, 11 sa, ·1t 1111 drpulalo dd partilo di'/ ltworo, o 1111 • d~pulnlo pra.tr1111/ish1, o ilnrltr "" d,•pulato ,-;. 11 fon11isl11 di desfra, ma 11011 1111 deputalo soria – fj lista 11d pi e110, i11kro t' dir illo se11so della /m- 11 rola "· Q11csk )!'ius/,: ossen·a:io11i meritano di essere 110111/t:e romme11l11/ero11dut· piao/r: douuuule: I . - Il 7.ibordi po/r,·bhe gùU"trre rlte f ra i d,:, pul a/i sodtrli sli il solo 011. IJ011omi si orrupi di pro– c,u-are il sussidio, il ponte. la d,itr;•ira, il lr,u/orof Frti i d1'fm/11/iriformisti di si11isln 1 q111111/i so11o colon>, rhr 1101t si so110impdagali a11rh 't'S1ii11 que– stog,·11rredi sollai"tcio11i più o 1111·110 misrmbili. lt: quali rostri11,ro110 poi i dt'j>ulali o 11dessere mi- 11isterùrli.. .. i11/r,111s,:,:01ti come a;,:1it·11e ai rifor– mi sti di d,:st,-a. o - mi lle ;•olle /JC!{J(io - a far,: la opposi 1io11e p,,,. hu,-/11, romt· m7 •Ùm: ai r1fo ,·• ,,u"sli di sinistra l Il . - Il 7.ibordi t, ·m·ci rlu il ro11s11marr.·le scali: tfd mù:isf,•,-i a piloror r sussidi e /ras/o• rhi t" po11ti ,. rhi11:·irhe " i do;•croso, è lerili .. ui mo, dc. ·,· ,· p,u) ,·ss,·n· 11d/'1nio11cdi '"' 1/1.'j>ulaloso– ria/islt1 ,,. e Jr rouu polt-,t 1111 deputalo sorinlis/11 ronrilia r,· il suo udù-io 1, doUt'l'oso ,, di i11/cnm:– diaritJ di sussidi e di /n,s/orlti p,:,· ,·011/0 dt'gli ,·Id/ ori ,Id suo rollr.~-io, ro11quello di opposit ore ris oluto dt/111poli/ira d,·/ Co: o ·,10, 11d raso rlte i·ù) .i:li sia imposto dal/' inl,·n:sse .lfNll' r a/c dd /11 ,·/asse la;·oralriff e dd f'at'St: _'! Se : uole i ru.srùii pr:r i suoi ddlari, Je:·r• rsso ·e mi11islcrit1k. ~ ;·uo/ ess,·,·,· ,wlimi11i:.sk , ù1/e s11/seri o re 11011 alla rilormis/11 di si11islt-11J dr:·r :·e11ù · 111"110 al • do– ,.,.,.,. " di rlli1·,ft-r,· i " k , itis simi sussidi ,,, Come r/ lt1 ,·,wo d,lit· il ZilitJ, di, se si lrtr.·,uu i11 911e– J'/' imlwr,1:: 0 I E come St' la so110 r,1:•ala fi11ora ,rii 11111t"ri dd 7.ibordi I L'o ssE R\'ATORE . L'IPOTESI DELLA NEUTRALITÀ La nos tra tesi de lla oppor tuni th che l'Italia, nelle pr ese nti condizi oni della politica interna– zionale, esumini ponderatamen te se le convenga rinnova re la T riplice A llea nza, oppur e ade rire con le necess arie garamie al11 Trip lice Intesa, continua a proc urarci lettere inter ess anti dei no– stri letto ri, che chiedon o sp ieg:azioni, prese n• tan o obiezion i, tlim ostrnno insom ma che non è cadu ta nel \'Uoto l'opera nostra di quest'anno passa to. Uno di ques ti letto ri ci <lomanda se la neu• tralità non sarebbe ut ile al nostro paese, piti che l'adt:sionc all'uno o all'a ltr o dei due s istemi diploma tici, che si disp uta no il predominio mon– diale. L'idea non è nuova . Alcu ne se tt imane or sono il Temp s, volendo diss ipar e i sos petti suscitati nella stampa italiana da l concent ramento na\'ale francese nel Medi terraneo, in un art icolo che la nost ra stampa quotidiana commentò abbasta nza diffusa mente, affermò app unto la poss ibilità che l' Itali a rimanga ussic nrata per mare da l man te– nim ento degli antichi accordi medi ter rane i con la Francia e l' Inghilterra, e nello st esso tempo sia difos.t in terra da lla Tr iplice Allea nza. Ma pa recc hi giorn ali italiani cont rastarono la tes i del Temps; e il fondame nt :lle loro argomen to fu <1udlo , che noi abb iamo perse veranlemen te illu– strat o in queste colon ne sino da l gennaio pas • sa lo: " La rival ità dcli" Ingh ilter ra e della Germa• nia è ta l fatto da sis tema re necessaria mente intorno .a sè le minori forze europee: ~ pegg io per clu non supp1a trovare la s1tu:1z1one più con\"enienk . La Gernw nia, del res to, non sa che farsi cli un'all ea ta disposta a ven ir meno, al mome nto opportuno, ai s uoi do\•eri militnri o che rifiuti di appre starsi le forze necessarie ai pre– ved uti l i:nt'nti. Dall':1ltro lato l'amicizia franc ese e mgl~se _non può as sisterci luor deg li i'.?1pegni prcc1_:..1, sm p_,~re semplir:eme11te. negaJ,vi, che noi poss1nmo offrire nelle stesse c1rcos t:mzc "· (U11i– l<Ì Il , 8) Pe ra ltro l'opinione del Tm ,ps-che altrime nti sembrerebbe adllirittura pueri le - va esam ina ta sotto il rillesso dcli' idea che nel brano prece• det te noi 11biamo so ttolinea ta.Cioè non è affatto ass urda la ipotesi, che il corri sµett;\'O dato da l l'Italia all :1 Frn ncia e ali' Inghi lterra per unc1 garanzia m,1rittima mc1.literran ea ,s ia un semplice impegn o di ,,m lrabttì di f1011tead un eve ntuale c-011fl tto t uro1,co . Orn, come l:t nm lrali ltì ma ri/lima dcli' Italia giov ereb be ali' lnglulte rra e alla Fran ci:•, cos ì senza dubbio la nm lral,liì turtsfr e dell' Ita lia giov erebbe alla Germ ania e ali' Austria, per la ragìone fon,Jamenta le espr essa da 0 1smard : che qu:ilun<1ue atta cco dell' Ita lia al confine austriaco dimin uireb be la compatt ezza ter restre del blocco auslro•gernrnni co, cioè de ll'unica e grand e forz a di cui la Germania dispo nga nella b:lancia eu• ropea. C,ò posto, non vi è ne:..suna necess il:\ logica t.1 escludere che I' lt :dia, :\I momento di sce – gliei e fra la Tri plice Intesa e il l3locco austr o– germa111co, bilanciando i vanta ggi e i da nni dt-ll'uno e clell'alt ro sistema, li trovi del tutto eq ui\'al ent i, e perciò :ispir i a perpetuare le in– tese mediterr anee e i tra ttati con tinentali, col– locandos i in una posizio:1c di equilib rio, molto ana loga a quella del passato de cennio, e che è s t:ita una \'era e propr ia, per quan to d1Hici• liss ima e instabilissi ma, neut rali t:i. Jn ques to senso. le osse n ·azion i d:i noi svo lte nell'ar ticolo LA-, politica dd Mtd1/trra11eo ( Unità, n. 33) pre• veni,·ano n1?destamente la opin ione esp ressa dal giornale par igino. 5 1 tratta , però, di una ipotesi es trcm:1111ente impr obabile nel fatto. A romp ere ques t'cq uili• br io d'indiff erenza , già per sè stes so difiicilis • simo e quasi impossibile a dete rminarsi , prov – vedereb be l'uno o l'altro gru pµo di alleanze e cl' intese, offrendoci qualche ultel"iore van taggio o minacciand oci qualche ulter iore danno, in modo da for tra boccare con l'a iuto della nuova offer ta o della nuova minaccia, la scelta da l proprio lato D,1to, per es., che i vanrngg i e i danni e i perico li politici e militar i offerti dalla Triplice Alle tnza e dalla Tripl ice Intesa si equi . va lesse ro e perciò rendessero incerta h nostra scelta, ques ta potrebbe essere alla fine dc:ter• minata da promesse di larg hezze nelle tra ttative commerciali, o magari da semplici spropositi im• prev ed ibili qual i sono stati quelli de l Ministro Poincaré. 11 La sirnation de l' ltalie - ha scritto eg re• giamen te Fra ncis Char mes nella l?evue dts dt ux Momfrs del 1 ott obre scorso - est que lque peu paradoxal e enti e son alliance tnri torial e et ses ententes mariti111es. Si la guerr e ecla tait quel est l' interCt qui l'emp ortera1t ? li r.st di_Oicit de lt dire: cela deprmle raiJ sa1's doute du mom e11t "· È questa la neutralità con tutte le sue sor • pr ese, i !iuoi va ntaggi, i suoi pericoli e le sue impossibili t:\. Ma ia ipotesi di una pos izione di perfe tto equi librio dcli' Italia fr,1 sis tem.1.tedes co e si– st ema inglese, per quanto sia diflicilmente rea• llzzabile nella 1>rat1ca, è a~s■i utile come sir"• ml'tlto logico per aiutar ci a se mplificare r. chia – rire la complessi tà del prob lemn, isola ndone gli elementi e valu tan doli ciascuno 1>er conto pro– prio. Pos to, infatt i, che il pun to d'eqa ilibrio rap~ pr esen ti il massi mo utile dcli' Italia, diven ta fa– cile e immedia ta operazione della mente il sup– porre una deviazione \'e rso l'una o l'altra ul• tern ativa, e calc olare le conseg uenze della pos– sibile deviaz ione, e stabilire s ulla bas e di que– ste conseguenze il cri terio di preferenza da adol• tar si per le soluzioni successive. Res tringendo, per es ., come ab biamo fatto nel n. 46 dcli ' Unit,i, l:1 nostra osse rvazione allo stretto campo dei pro blemi militari, anzi al nudo tema de lla difesa nazionale, è lecito, ed è do– veroso domand:lf e: 11 Cm/t ris pari b"s, è pr cfe• rib ile per l' Italia la so luli onc , che g::-ir: ntisce la s icurezza mari tt inrn, o q1~clla che as sicura la di lesa terres tre? "· Benint eso che questa netta distinzione, in due termini , del proble nm della difesa rispond e a un mero ùisog:no logico, e deve essere inttsa se mpre mm g r,mo Stllis, lenendo pre se nte la fondamentale uni tà de l prob lema s tesso. Prendendo, invt'C(", in l same il solo lato fi. nanziario del problema delle ;1Jlc:rnze, possia mo domanda re, come :ibbiam fotto nel snrric1.1rdalo numero dcll'U11iM: " Cadrr if; pr,ribus, quale so– luzione agg:rnvn I' (talla con un minore peso di spese militari ? " Pre ndend o in consi derazio ne i fini che l' J1a– lia deve p, oporsi nella sua politica estera, e ponendo a base d' ogni ragionamento la tes i che l'Italia dc..ve promu ovc:re e tute lare le na– zionalità br,lcan ichc contro ogni nuova es pan– sione politica dell'Aus tria , è logico doman dare come abbiamo fatto nel n. 8 del!' Unila: 11 Cat• teris pa ribus, quale soluzione g:tran tiscc meglio all' Italia il ra ggiung imen to di quest o fine "?" E dato che la Quadruplice balcanica riesca a vin– cere le difficoltà della pace con la stess a for. luna con cui ha sap uto assicurars i il tri onlo gu er res co, non è evide nte che uno dei fini ca r. dina li della Tripl ice Alleanza ve rrebbe per noi meno? Ad ognuna di queste doma nde, l"esame ol>– bi~tt ivo del la alluule situazione inte rn azionale ci c.. rnduce :..Ila conclusioue che il rinno\'amenlo clell:i Tnp lice Alleanza prl!'Senta per noi i mi– nori vant;iggi e i mag, iori inconveni enti di qua• lunqu e altro sis tema. Da ciò non dipende che I' Itnlia debba sen z'altro gitta rsi a dis crezione nelle brnc cin de l– l'lngh illerra t! dclln Fran ti.i. Guardmtclo il pro– blema de lle allea nze non pili dall o stre tto punt o di vista de ll'in teresse e de ll:1 conve nienza deJ. 1 I' Italia, ma sollo l'asp ett o generale della poli– tica europ e;i, può darsi che si pre sen ti come de– sid erabile ogg i, non più un semplice spostamento dell' ltnl ia da ll'una all'altra Tripl ice, ma un di– verso ord ito cli alleanze : per esempio la co– stituzione di un nuovo nucleo ita lo,slavo come ' accen nava l'Unità nell'artic olo : • l' Italia e la questione balca nica "· Fratt ant o l?er quanto ri– gunrd a I' Jtalin, è necessa rio stabilire qu este quattro propos izioni, nelle ·quali riassum iamo it risultat o delle nostre modeste considerazioni : a) è un errore aflidarci sic el simpliril, r alla rinnovazio ne de lla Trip lice Alleanzn, quando essa ha p erduto , dopo il mutamento lici rapporti fra Inghi lterra e !''rancia e tra Ingh ilterra e Ger– man ia e dopo la rivoluzione balca nica, l'uOicio e la potes tà di supre ma modl!rntr ice dell:1politicau europea; b) un rinnovamen to della Triplice su più ' laq;hc lmsi, portnmlo folulmcnlc la 11ustra so lidnrie tà armat a all'impe rialismo gen nanico, sa- 1 rebbe militarmente ed economicaiue nte una, follia; e) i nostr i interessi mediterrane i, specia l• ment e dopo la COIHjUista libico, ci portano :t stare in pace colle potenze navali meclit<"r rnncc, e ll non rifiutare gli accordi eh ~ esse ci pro– pon~on o; d) gli interessi imm edi ati e urgen ti della po– litica ts lera italiana sono ncll' Adria tico e nella. penis ola ba lcunica, Contro questo sis tema d'idee noi abbiam o cer– cato inva;:.o finora nei giorn ali triplicisti, argo• menti che me ritassero d'essere presi in consi– dt raz ione. Nessun o d i coloro, che sostengono il rinnovamento e mag :1ri l'es tensione della Tri– plice, :.1flronla apertam ente e lealmente i centri ver i dd problema delle :illean u . I 1:::iornali tri– plicis ti pr eferis cono sugge stionare i lettori, esal – tarli, imped ir loro di rag ionar e-, metterli in c.1uello stato d'anim o in cui la Tri plice appa ia sm :a discussione possibile, una asso luta neces– sita. Vulgus vult tltcipi: e sembra sia inutile pei tr iphc isti, forse è imp os sibile, ch iedere al paese un consenso cosciente. L'HAI .DO F'OR )lls S TINI. L'emigrazione italiana in Libia, lt1 sp,ram: ,a rl,r g li emigrant i ilal im,i si J;,-;. ga110 ;,, ma sse verso le due co,,lrlldt libicJ11,per ora 110 11 si so qurm do polri, ,ssere atluata. L 't · speritnea sto,·,"cn dimostra che lt colnnic1,a– cio11isono scm/Jl't! lt11(issi11u sugli i11ici e sol– tm,t o dopo aue,· raggi1111to cifrr di m ilioni, il molo dir,,11/apuì rapido. Ora gli i11ici ntll t colonie non si 111mttrm10 ni r,(/ a,m i 11è t1 poche d1tci11c di a1111i. An che lascùmdo imprtgiudi cala la qut slio,,e, su cui s0110 cosi dis cordi i ftllrt ri, sulle altitudiui pr odu ttii.·e agri cole della ""ova colonia, td am:i s11ppo11rndola ris oluta 11el se,130 più J avorc;,,ole, gl i inicii ctJlouiali, dumul c i quali i coloni ilnliaui saram ,o ,ma ,111· 1ora11~a esi– gua della />OPtJlaci tJ,u totale, 11011potr lm110 du ,·are meno di mt~zo suo lo. (v Corriere della s1:ra ", 1. lllJVtm bn 191a). L UIGI E1S A UUI .

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