L'Unità - anno I - n.46 - 26 ottobre 1912

184 ropeo) realizzerà una accentuatissima defitim•a delle due nazioni della Triplice, si affretta a conchiudere che le nazioni stesse dovrebbero colmare nel più breve tempo questa disparità. La conseguenza ~ logica per chi presuppone la fatalità dcli' inimicizia italo-francese. Ma biso• gnerebbe, in questo caso, dimostrare come sia possibile non solo fi,,a,,•iariammle ma :Jnche ltc11icam111le che l'Italia e l'Austria raggiun– gano lo scopo. Il programma navale francese e i rinnovati progt=lti della Russia nel Mar Nero e le forze cospicue che l'Inghilterra mantiene nel M., rappresentano già tanto da superare non solo la disponibilità finanziaria dei due bilanci dell'Italia e dcli' Austria, ma fors'anche la p,otenzialità dei loro cantie:-i. E poi, quale ra• gione abbiamo di sperare che a qualunque in– crf'mento del nostro naviglio non rispondc1no solleciti Aurnenti delle nazioni rivali ? Dovremo quindi esaurirci in un vano e rovi– noso inseguimento dei programmi navali avver• sari senza riuscir mai a varcare quella situa– zione attuale, che l'amm. Viotti descrive cosi poco fehce per le potenze mediterranee della Triplice Alleanza? E per quali necessità? Con quali vantaggi? U. F. FACCE TOSTE Scrive la Gazzetta del Popolo del 15 ottobre: « Perd,è si I falla la g-ue,·,·a f No" cerlanu·nte « per la illu..rio11ed,e la libia j>olesse frullare « rirche:=e atr llalia, dti an:i da tutti si sa~ e peva com~ la com1uisla per un hmKO periodo « tli afl11i costerà thOllissimo •· Proprio cosi: tutti sapevano che la f.ibia 110n i nimlt.• affatto una « ferra promessa •• e che i11 essa 11011 e' è ness11na « ricche=::a asj)ellanle ». Afa tu.lii, co– ,11ùuia11doda Enrico Corradini, erano co11vi11/i insieme al Re Vi/Iorio E11UJn14e/e Ili e proclama– vano elle la Libia I ,ma e foglia secca », e nes• sun l[iorm,le collivò i11,ussrm ,nodo alcuna illu• sio11c di 91uslo genen I /.~: srriz,e l'Avanti del 18 ollobre: e Se 11011 « oz-e,simo il van/o e la gioia di essere sia/i « sempre i11prima fila, sino dagli inizi, a co11/er,– « dere il passo alla /ollù, 11azio11a/is/ae guerra– « /omlaia, elle dove:,a lrasd11a,-ri al 'impresa li– bica... •· (/e11erosa cortesia a chi prima del stl– lembre 1911 riesce a trovare 11e//'Avanti i docu- 1nenli di un 'opera conli1111a,risolula, seria, per co111f'11dt.'l"e sino dagli ini:i il passo alla follia 11a:io11alisla, che doz,n,Jatrascinarci nel 'impresa. 1J~ail Krosso pubblico heve le sfaccialag~![i11idel g-ionrale che legge, a 9ua/11119,u partiln appar. lr11J{a. E men/re t11/li i g-iornali corro110il pallio della smemorale:::a e della disinvollura, 11011 sa• rebbe umano pretendere du il solo Avanti si aste11use dal partecipare al concorso. La posta dell' "Unità."· Il problema della cultura e i giovani socialisti, I. Torhio 1 15 ottobre 1912. Slim.mo Sig. Di""!llore, Mi 1>cr111etta questi pochi appunti all'articolo del Sig. Pietro Silva a~I Congresso Giovanile Socialista di Bologna. Ad altr'i\ volta il rispon• dere nl quesito « se ci sono ancora nel Partito .$Qci,dist:1 1 in numero sufficiente, forze capaci di rin00\ 1 arsi e di rinnovare • ; per ora noto al– cune inesattezze, dovute al fatto che il Silva raccolse le sue impressioni dai rewconti dei giornali che, compresi quelli del Partito, sono stati proprio .... traditori verso il Congresso. È "'ero che l'Avanguardia Socialista minaccia,•a di fischi c1uelli che volevano un movimento gio• vanile di preparazione, e ci chiamava (o sa– piente insulto!) bidollini. Ma bisogna pur no– tare due cose: 1° che quel trafiletto era l'e– spressione personale di pochi gunstati dall'am– biente romano, troppo impeciato <li politica, e non della migliore ; 2° che nessuno al Con– gresso, visla la serietà dei nostri intendimenti, si azzardò a voler rimpicciolire una questione che in\'Olge\'a tutto quanto I' indiriuo del mo– vimento gio,·anile, nelle formulette del destri– smo o del rivoluzionarismo. Debbo dichiarare che mai le mie parole, nè quelle dei molti altri che avevano le stesse convinzioni, furono accolte da quegli e ululati • di cui erroneamente parla la Ciusli=ia. L'ordine del giorno « pro cultura • ebbe 2.(6~ voti con– tro 2730 : votazione che, mi pare, è abbastanza significativa, quando si consideri che- innuirono su di essa e l'affetto che lega i giovani al Vel– ia, e preoccupazioni non del tutto sparite per le tendenze, e altri elementi estranei alla que, stione. La discussione poi del 22 mattina, che passò quasi inosser\'ata nei resoconti, sulla cultura, dimostrò che vi sono moltissimi giovani a cui non manca la visione chiara delle esigenze che i tempi in cui viviamo impongono al movimento giovanile. I discorsi di Casciani e di Barni, tra Kli altri, in risposta a quello del relatore Bor– diga (il solo dei congressisti giovani e vecchi che abbia saputo dare una imposta;done t':!oric.1. logica, alle diffidenz,: verso l'opera cli cultura) ebbero tale efficacia di persuasione che il rela– tore Uordiga stesso dichiarò di accettarne i cri. teri, purchè non venisse \'Olato nessun ordine del giorno. Poichi: il consenso del Congresso alle idee espresse dai giovani che desideravano portare il m'lvirnento nostro, per dir cosi, al– i' alt~zza dei tempi, fu tl'lle, che se a\'essimo avuto allora (eravamo al terzo giorno del Con– gresso) una \'Otazione, l;i nostra corrente avrebbe avula netta pre\'alenza. J\ta a noi importava non I'« ordine del gior– no o, ma la cosciente adesione di quei l:_{iovani che, ritornando alle proprie sezioni, avrebbero riportato dal Con,i.:-resso una visione pili ampia, più elevata Jei doveri e delle res1>0nsabilità loro. Ilo scritto questi appunti per toglier I' im, pressione, che b;1lzava netta dalla lettura del– l'arlicolo del Sih-a 1 che i sos1enitod dell'« opera di cultur., • siano stdti pochi isolati che abbian parlato tra l'osti~ità della maggioranz.'\; ladcto,·e L'UNITÀ essi trovarono suhito una larghissima corrente favorevole ed ebbero i voti compatti delle re– gioni ove il movimento giovanile è più forte e più maturo: Piemonte, Reggiano, Parmense. Al Congresso non ci sentimmo soli : ebbimo modo anzi \e fu c1uesto forse il maggior vantaggio, eh~ naturalmente i resoconti giornalistici non pote\'auo notare) di conoscerci e di afiìatarci sul modo migliore per diffondere tra i giovani le nostre convinzioni. Con stima e ringraziando della pubblicazione. A:-.:GELO TASCA. II. Ponici, 11 ottobre 1912. /.:,"gre~ioSig. Diretto,·e, Confido che ella vorrà concedermi poco spa– zio per rispondere a un articolo di commento al recente Congresso Nazionale dei gio,·aui :>O· cialisti, apparso sul suo interessante periodico. I rilievi del Sig. Pietro Silva poco benevoli verso quella tendenza che, non solo per effetto di ctiscorsi più o meno roboanti, ma per la fer– ma convinzione dei compagni inter,•enuti, ha prevalso nel congresso, danno a credere che egli abbia seguito molto superficialmente le no– stre discussioni e non conosca affatto le consi– derazioni in base alle ((llali ci dichiarammo dis– senzienti dalla corrente d'idee rappresent~ta d.al compagno A. T~sca, senza ulularlo, ma contrap– ponendo alle sue opinioni altri argomenti, frutto di studio e di esperienza del mo\•imento non meno seri dei suoi. [/I Si/va, come nella prece– dmle lellt.-a riconosce il Tcuca, ha alli1tlo le 110/i:ie dtlle discussioni ai nsoco11li dei gior11ali socialistij. Noi abbiamo dichiarato affatto la guerra alla coltura, noi non neghiamo che il socialismo attraversi oggi fra noi un periodo di crisi, noi non ci nascoruliamo la necessità di studiarne le cause e trovare i mezzi adatti ad eliminarle, solo seguiamo in tutto questo una diversa valutazione. Siamo pit'l che mai d'accordo col Silva nel riconoscere le cause della crisi nel localismo e nel particolarismo, nelle tendenze di categoria che si delineano nel movimento operaio, nella manc:rnza di unità d'intenti nei socialisti. l\la non possiamo consentire col Tasca e col suo articolista nel risolvere il vasto problema con la formola semplicista e crisi di coltura ». Più ancora, in questo li riteniamo in aperta contradizione con sè stes~i. Come non vedere che quel particolarismo ha dato invece luo'go ad una vera e propria crisi di fede, e di st.·11/immlo socialista ? Se le masse cedono ad impulsi di categoria, se i gruppi lo– cali seguono indirizzi discordi, è perchè essi - nella eccessiva valutazione di problemi /orali, corpora/ivi, egoistici - dimenticano la ,·isione integrale delle finalità del socialismo. E le au– tonomie, che il Silva a giusta ragione critica, sono volute, caldeggiate, provocate non dai pro– letari, ma dagli intellettuali, che hanno concetti troppo ristretti dell'azione socialistl'l, derivati dalla specializzazione a cui essi si danno nello studiare problemi immedinti e prntici, spinti da interessi locali ed egoistici, che impediscono loro di sentire le necessità collettive, unh•ersali della classe la"'oratiice. Posta così la questione, noi vediamo la ne– cessità di dnre al movimento giovanile un indi– rizzo che rimedi a questa crisi di sentimento. E ne consegue che dobbiamo farne un movimento di argine vivacemente antiborghese, un vi,,aio di entusiasmi e di fede, nè vogliamo disperdere energie preziose nel tentativo di rimediare. se– condo metodi scolastici, a c1uello che è uno dei caratteri essenziali, incancéllabili del regime del snhuiato: lo scarso livello delln cultura operaia, JI partito c11ttolico, che spende milioni in que– sto campo, non ha pot\ltCl formare unn coltura cattolica popolare. Evidentemente noi dissentiamo su questo punto della tendenza rappresentata dal suo giornale. Riteniamo che la coltura operaia possa figurare nei programmi della democrazia, ma abbia scarso valore nel campo dell'azione sovversiva del socialismo. Questo non \'UOI dire che noi rinneghiamo la coltura socialista. Al contrario crediamo che l'unico modo di incoraggiarla sia quello di la– sciarla alla iniziativa individuale, senza chiu– derla nel campo odioso del regime scolastico. E quella iniziativa può essere eccitata solo por– tando i giovani proletari nel vivo della lotta e del contrasto sociale, che sviluppa in essi il desiderio di rendersi pil) adatti alln battaglia. Se la nostra Avanguardia assumesse I' indi– rizzo di cultura, dopo quattro numeri gli ope• rn.i non la leggerebbero più. Ma i nostri gio\'ani compagni la cercano e la amano vggi che ,,e. dono in essa un segnacolo di lotta, che ritro– ,·ano nelle nostre campagne tutta l'anima pro– letaria, con i suoi sl;mci e le sue rivolte. Ci si potn\ dire che l'entusiasmo senza la COll\•inzione è poco duraturo. Ebbene questo è \'ero sempre, fuori che nel campo dei movi– menti di classe. Nell'opernio socialista la con– vinzione è invece figlia dell'entusiasmo e del !<lenti mento, e c'è qualche cosa che non lascia speg-nere questo sentimento: la solidarietà istin– ti\'a degli sfruttati. Chi non ha più fiducia in questa e vuole sostituirla con la scuoletta tCO· ricn, lo studio, la co~cienza dei problemi pra– tici, si trova, a creder nostro, melanconic:unente fuori clel socialismo. Grazie, signor direttore, della cortese ospi- talità. A;i1AD~O BOKDIG.\. Ili. Il /lortli![a fa u11a osscrva~io11c assai arula e ricca di ro11St'J:11e11zc, allo,·clti 110/a rht' il parti– coh,rismo tld /J(lr/iloSocialista ltrrporl,rlo ad mra ••enr e propria crisi di [,de e di se11/ imm/o 11ei socialisti. .Ilo/li fra q11e,1;1i stessi 11omi11i,che i11qtrc:st"ul– limo decr1111io, presi a poro n poro udi' Ù!!fnz.• 1111.s:Jfio dei pirroli ùlle,·essi di tri·uppo o di cam– /xwilr, 11011 llan lro;,alo mai il monu11/o di rom• pere la l'd,· che li m.r.•o/,1;e:•a, e si sono ros, le,,. tamo,lc: adal/11/i alle necessiht miserabili di 1111 ·a– :;ùme che 1 1 oramai la ,u,ra:. ione rnmpld11 di 0_([1ti ideai,:, 11()11 solo socialis/11, ma 1111d11,: più deme11- l,11·111,•11li: dtmoo'aliro, e sono rido/li ornuuri a do:•,:r ripetere i 1•ecchi simboli di fede scn=a ere• derri più mentre la /010 a=ioue è /a s111e11tila di quei simboli, - molli fra qunli stessi uomi11i, 11d dermuio eroico dr/ socialismo ilatim.o, fra il 1S90 e il 19<>0,·bbero um, fede g-ramle ,. ar– denk, ,: furono eumpio vfro indiuu·11tirabik ai .l!io;•1111i di c11/11sù,s1110, di corr,:11:;a,di dig-nild, di stUrifi=io. Comr mai dalla fede e dall',:11fosiasmo p..usa– rono al pa,·tirolarùmo, per ,·sscrt' poi /alt1/me11/e lrasri11ali dnl particolarismo alla mo,·/,: di ogni fede,•eh,· 11011 sù1 quella dd lor11aco11loimmedia- 1<', e- />t'J:IJÌO 111,cora - alla ripdi;;io11e insi11cera delle /orm11/e 11011 più credule d,·11" 1'é'Cdua /ed,: t .--J q11r'S/11 dom1111da il Bo,-dig-a 11011 /rtn·ent ri– sposta nella s11t1koria elle l'r11/usiasmo t' la ft'fie bastano " /111/0, e che /Jasla la solidarulcl isli11- liva degli sfrullali a ,·i,nw:•a,·t· il mondo .. \'011 /Jasla volere, cioè, a.·l're fede e dt·sid,:rio di bene, per potere : è necessario a11clte sapere. I.a /,·de t l',~11/usiasmo del be11,:sono arto la sorgo1/e di /11/10il /Je11e.Sni=a di essi, il sape,·e no11 è rhe slrtonenlo di t'goismo e di mal,•. /.~: solo citi abb111 f,•d,: t·d entusiasmo può /rotmrt• in s,) la fo,·:a per sollomelkni alla d11rt1 e fa,:11os,1 disdplina di studiare prima di operare, cioè di impadronirsi degli demmli della rea/là prima di p,·dende,e di agire s11/la ,·eallcl. .J/a la fede: r l'e11t11siasmo,rhr prele11do110 tra– dursi 11ella rea/Id, salla11du a pii pari la fase dtl sapen-, 11011 co11d11ro110 che "l[li spropositi più g-rossola11i, e allrav rso 911ali spropositi al/'i11a– ridimenlo app1111/o di ogni entusiasmo e alla /i11e di orni ftd,·. Il l'a,·tilo Socialista i andato a poco a poco imp"ludamtosi 11dparlirolari.H110 g,•elfo e npu– ;:m111li', .che,•prelemlc d'essere prnliriht ed c 1 solo 11egt1:;io111: di ogni idealitd, 11011per una dt'fi• cien=a morale origù,aria, ma pe,· la impr,~Jx1ra– :icJ11elec11ira e per la spm·e11/n:ole ignonu,:a di coloro rlle doue1•t1110 dirigere il mo,,imenlo dr/ proletariato. Sei 1901 e 11el u;o2 lutto il prole• larialo d'Italia si offriva al P,,rlilo Socialista; ma il />111·/ilo Sorialisla 11011 co11osrçz•a l'lta/ia, 11011 sapa•a di doi•e afferrar/a, si sperdei/e dietro alle cooperative e a lrggi sociclli sbagliale da cima a fondo e disada/le al/'/h1/ia. crtde/1,: clte porhe deci•1e di migliaù, di operai me,rtio org-a- 11i11~t1li fossero il proletariato di lullt1 l'llt,lia, 11011 uide i problemi urgenti di :,ero inltre.rse ge- 11erale. Atiel!tr l'enhuiasuw, ma 11011 ro11osre1•a i punii precisi a cui era necessario applira,·lo. \'o• leva, ma 11011 sape\'a. E l'e11/11siasmo, male ap. plica/o, 11011 /ert elle spi,rg-e,-epiH vi"rorosame11/e il Partilo su le vie sbaglic,le, i11 c11i pe, ig110- ra11:a si era i11golfato. E 10110bastali dieci ,umi di volere un;;a sa– pere a co11d11rre il Padito al non potere e al non volere. J:: 9t1tsla la rrisi di atione e di fede, co11tro rui i ri110l11::io11ari e i giov,111i .rocialisli ce,·cano di rea.,;fre perrhè 11101/i di essi hamw la f,:de e l'n1tusiasmo iuhrtti. ,11t, essi so110a11com più ig-11ora11tidei rifor– misti. E ,111chela /oro·frde r il loro e11tusiasmo so110 ,ma /er1a, rllt essi 1,0,, san110applicare eap. plim110 a casttccia. Se a:•esuro ,ma ro11osu11:" 1111 po' piti seria dei grandi probltmi, du u" Parli/o Socialista serio I costretto a risolver,.· t>J{J:iiu lhilia, rie• scirrbbero, fa•r rs. a fare 1111 po' meglio il loro giornale ,;11olidia110, il 911a/efa l'impressione di 1111 rasoio me,so 11ellema11i di 1111 cieco o di un ubbriaco / e si lascerebbero mrm,re 111e110 jacil– ,,,,,.,,/e per il naso d11/lei•ecchie 110/piscodt1h' del ,·ijormismo di sinistra. Il /lordil[a 11011 Ira del lutto /orlo, 11ea11rlte 9ua11doafferma che il livello di coltura dei lavora/o– ri 11011 può 11011 userc assai basso, e elle i laz•ora• lori 11011 possono d,u-e al mot•Ùlre11lo poliliro ed ,co11omiro elle la • .rolidaricld istù,til•a dc~li sfruttati •· Hd ha mille ragio,ri da vendere, dl– lorchè allribuisce ai co11dollie,·i i11lt'//e/111ali la respo111alnlild del parlirolarismo e della t'OIIU· g1u11te rrisi di se11lime11/o, i11 cui :·a 11a11fra– e-amlv il P11rlilo S?rialisla. Solo ha torto, al/orc/1i daJrli errori dei ncchi i,r/('/kl/11ali deduu la i11ulilild di ogni col/ura tanto nei ctmdollic,·i quaulo nei gregari, ba• stando a lutto la fede - la sola fides sunicit di tutti i mistid i11colli e scmplirisli - ; /addo:·e do• vrebbe dedurne e/te la fede da sè sola può 11011 produrre allro e/te spropos,li, e/te i 1rr11ppi diri,ge111idella orga11i::w=io11e politica ed uo- 11omica tlelh, classe /avo,alricc d~z,0110cercare di impn1r11m·si più elle sia possibile di col– lunr e di lunicismo di fronte a /11/ti i problemi del 111ovime11/o politico e sociale, elle orrorre /i. mi/are più d1e sic: possibile /,1 i11col/urn anche dei gngari. a!Ji11dlèla loro • solidarietà isti,,. lfrn • si h'asformi uft:g-tio che sia possibile iu ,,0/011/it. consapevole dei suoi fini e dei suoi 11u•~::i, e rapare tli suondare e coulrol/are e sospingere ed abbai/ere i ~oudolliui det mo11imenlo. Vs-11i1rramlt /ras/orma=io11e sodale ( effe/lo di "" rramlt' s/orao di pr11siero o/lruhè di ,m ~ramie sforzo morale. Pensiero ed azione - lta dello il t·euhio 1lla=r1ùti,tle,·iso troppo sto/• tameule dai sociali.sii, fi1/sifict1/o troppo t·u~t:a,·– mmle dai n•J 11/Jblicaui. Studiale ortr rhe siete gioM111, per polr:r 0.1:fre co11forte l' ucido pi~u– sitro al/ore/tè sarete adulti. Per 11011az·rr com– presa qu,•sltr l/t'Cé'ssild tleuu11lare di llgni serio movinn'lllo, il P,1,-/i/o ,Socia/i$/a ilalia110 ri tiri. o;r;ri lo spel/acolo di <•tffhi d1e i,a11f.f.(.ttia110 rome ft1i1riulli, l' di .ttioviuelli che si m,via110 ron ,t:li orclri beudali e osle11/a11do11/leg,·ame11lela pro– pria railri a ripe/ne ad 11no ad 11110lutti gli spropositi dei rurlti. L' U:-oT.\. Premi agli abbonati del l9l3 Agli abbonati sostenitori annui saranno inviate gratuitamente Le Memorie d'un can– didalo di G. Salvemini (in vendita dalla Libreria della VOCE al prezzo di L. 1.25 J, e la relazione di G. Lemaire, S. Aleramo, G. Cena, G. Salvemini su La Scuola po– polare inpro1'incia di W,eggioCalabria (in ven– dita presso l'amministrazione del!' UNIT" al prezzo di L J). Agli abbonati sostenitori semestrali sarà inviata gratuitamente a scelta una delle due suddette pubblicazioni. Agli abbonati annui ordinari, che ag– giungeranno ceni. 60 al prezzo dell'abbo– namento, o che ci invieranno l'importo di due nuo'1'iabbonamenti oltre il proprio, sa– ranno mandate Le Memorie d'un candidato. A chi ci invierà l'importo di diecé nuo'òi abbonamenti offriamo un abbonamento an– nuo gratuito all'l/NIT.11. • Abb. annuo cumulativo tra L'UNITA (L 5) e la VOCE (L 5) L 9.00. 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Chi duidtrA di Aff/tre un'Altr.t. copi• non sdu– pAl.t. di questo numero per conser'bArU nelu. collt– •lone, è pregAlo di sottolineare !t seguenti pArolt: si desidera un'altra copia del n. 46' e noi, non •ppen.t. rlct'buto il prtstntt talloncino riempilo con gl'lndlri••i. d f•rtmo un do'btre di in'biArgli U copi• richiesta. Nome uf iodJriuo di e.hl Invi& il praenle taUooclno. ANGIOLO G1ovANNozz1, ger,,,,, ,-espo,uabi/1, Flrtaze • Stab. Tip. Aldlao, Via de' Re■al, Il • Tel. 8-8 GJUS. hATE~ZA & flGhI" Bui EDITORI Ulfima novifi : FARINELLI A. Hebbtl t I saol drammi. (" Biblioteca di cultura moderna ", n. 62). Voi. 62° di pp. Vlll-278. L 4. La cospirazione del silcn1io intorno :all'opera su:1,che Federico llcbbcl ·(18t3•186J) do,·è l:1• mcntarc in vit:1, ha mantenuto oscuro anche in Germania il suo nome fino a pochi anni fa M:1 quel lungo silenzio è stato l:irg:unente cspi:ito dalla gran voga hehbcli:1.na scoppi:1t:1ai di no• stri e ognor:t crescente in Germania, c che ~i m:rnifest:t in un • llebbd-Theatcr • ncfli « llcb– bcl Muscen » negli « Hchbd Vercinc •, nelle « Hcbbcl-Forschungen • e perfino in un • Heb– bcl l<:'llcndcr ». N:1t11r:ilmcntequcst:t gr:tn \'Og:1hehbcli:tn:'Ih:t sfior:tto :1ppcn;1 l' Jt:1li:1, cl:c solo in questi ul– timi anni h:1 visto tradotti :ilcuni brani dei diari cd un dr:urnna di Ii<'hbe),e può dirsi_,~he pr~sso di noi b cono~enz:1 d1 questo orig111:1hss11no scritton· sia limit:u:1 tuttor:1 :ii non moltissimi, che cs1rcssamcntc si o.:.:up:1no di letteratura tedesc1. Molto opportunamente pcr,iò r illustre pro• fcssorc dcll'.\tcneo torinese si è bsci:110indurre dalla \'Olont.\ dcj:;li :unici a racc~lierc in questo ,·ohunc il ciclo di lc,ioni da lni dettate intorno ai drammi di I lebbcl. li F:1rincllisi trov.t,·:t di fronte aJ un:l duplice dinìcolt.\: d:-iuna.p:irtc il I umulo portentoso della letteratura critic:t tcdesc.t. che ha qu:tsi oppressa e schi:1.::ci:1ta l'arte Jcl pocu :t furi:1 di ana– linarl:i, Jall'altra I' ignor:in:r:a qu:1si complet:t degli it.1li:rni intorno .1lroper:1 dr:rn11n:1ticahcb– bcliJn:i. L·una e l':1ltra diRi,olt.) c~li h:1 SUJ'f:· rate .:on un ritorno a\1.1rarte ,·er:uncnte Onf(:i– rule e indistruttibile ~lei poeta. Abhozz:it:t etlic:t– ccmentc nclk prime due k,ioni L1 c:1r:1ttcristie:t di lfchbcl, r.\. ,·iene Jirett:uncnlc :illa esposi– zione critica dei maggiori Jr:1.mmi hebbcliani, riuscendo ad imprimere in t:1.lccsposi1ionc tracce profonde ddb propri:t pcrson:1lit:\ critic:1 Non ~iu\,itiamo pcr.:ìò che i lettori italiani fa. r:urno :'I questo nuovo libro del F:1rindli la stessa cntusiastio accoglicnz:1 che gi:\ fecero :111':altro suo ,·olumc Il rom,mtidsmo ill Grrmm1ù,, apparso nella stc•SJ. /JiMiolu,, ,li rnl/11ra "''-"lt'nia. Scrillori stranieri. Volumi pubbllcati : CERV.\::'\TES, ,\'ov,lle. Tra<l ili A. G1AN• Nl.'il. • . • • • L. 4,- ECKr:RMA~:'-Z, Collo111i col Gotll,e. Trad. di E Dol'liADOl'lit . . . • L. 4,- - li Cmi/ari: del Cid, ..::on appendice dl YO· ma11u. Traci. di G. \VrnToNt . L. 4 1 - PAPARRJGOPULOS, Opm. ·1:rad. di C. Cr.ss1 . . . . · . L. 4.- POE, Opere J>otlid:t complclt. Trad. di F. O1.1vi;•to . . . • . . L. 4,- Dlrlsere comml11lonl e "·•rii• •Il• Cua Edllrlce OIUS. LATERZA & FIOLI. Bari.

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