L'Unità - anno I - n.41 - 21 settembre 1912

• Il Grego ry - scri,·e il pror. Vinassa - ritiene che ogni famigl ia di coloni de l– i' altipiano consumi.. .• oltre otcocento litri • d'acqua :ti giorno ! O ra che i colon i inglesi siano ab ituati a fare il bagno ogn i giorno può essere ; m;t che co me base per un a co– loniu n ione, in Africa, si possa partire da preconcett i sim ili e cosi lusssuosi, non mi pare serio • (l.ibJ•a italica, pag. 169). EJ ecco il G re~o ry rido tto ad essere un per– fetto cretino. Ma c' è un picco lo ma : è f.. lso che il Gr eKory si pro ponga di dislri • buir e 800 lilri d'a cqua per famiglia. Il Gr e– go r)' rile,·a !-oltanto che le condiz ioni mi· gliori rer la fornitu ra d'acqua si incont nin o nelle pianu re di :\lerg i e di Silene, nelle •qua li, qualo ra si eseguisse ro sbarrame nti e serhato i e le case fossero costrui te in modo raziona le per la racco lta delle acque pio valìe, la quantità di acq ua cosi racco lta potr ~bb? forn ire per ogni a&re di ler>-,110 lfoo litri di acqua al giorno, per i -I- mesi estivi, a dosama delle li famiglie the si talco/a possa11111trirsi in un'acre. Na1uralmen te - e il Gr egory non manca di rile\•ario - que gli ottocen to litri dov rebbero servire no n solo a tutti gli usi dom estici (il bagno del prof . Vi nassa !) ma anche al bestiame, e - sogg iunge - anche una picco la qu antità potr ebbe essere ti servala ai giardini (R eporl, pag. 12). L,g– gere per crede re ! Nie nle di più aggro vigliato dei calcol i che fanno Rii ingeg neri per la qua ntilà d'acqua da distribuir ~i per ogni singo lo ab itante t Ma se si riAeu a che il p rogello dell'acque• dotto pugli ese è stato fatto oggetto di criti– .che gravi, perchè spera di risoh ·ere il pro • blema delle acque po 1abili in Puglia con una razione giornaliera di acqu a per abi tante \'a• ria nte dai 50 ai 90 litr i ; se si rifletta che per ogn i cavallo si calcola in media un co n• sum o di 50 litri al gio rno , e per un bo \•ino di 30; se si riRetla che gl i 800 litri non -dovra nno essere consumati sol tanto ne i quat– tro mesi indica ti dal G rego ry, perch è la gente e le bestie bevono in Tripolit ania an• ch e nel resto dell' anno, mentre non in tutto il resto de ll'anno piove; se si rifletta anco ra alla quantil à per qu anto piccola che egli de– stina ai giard ini, si comp renderà facilmen te che d~ quegli 800 J itri no r. ne avanza nep – pure uno da offrire al povero pro f. Vinassa , che pure vorrebbe darne a bere tan te a not poveai profani e mo lto meno per una irri – gazione vera e propri a, come il Gregor y ,·o• leva dimo stare . Nè una figuta meno cretina de l Gre,gory fa nel travestimento vin assiano I' idraul ic;o ing. Duff', per quanto più tardi que sti serva molt o bene 11 Vinaslia per camb iare ancora una volta le carte in ma no al buon pubbli co i1aliano. L' ing. Duff e si è permesso di cal– colare ch e per una irrigazio ne vera e propri ::. siano necessari 2 3 cm. d'a ltezza d'acqu a sul te rreno >. e Si capisce - ded uce l'int elligente Vi– nas..c:.a- la conclu5ione pessimistica, che io pur e, insiem e al Gh isleri ed a qban 1i altri la riportan o, sottosc rÌ\'O con ambe le mani Il più ignor ante co ntaltin o dell a bassa Lo mba r• <lia intuitium enle giud icherà che in C ire• naicit non si potran110 Care le marcite, nè coltivar e il riso nov arese • · (Lihpi italù:a, pag. 170). No, non c'è proprio bisogno che il prof. Vinassa si disturb i a muovere ambe le mani ! fl DufT 1 indi cand o il fabbi sogno d'acqua per irrigazione in cm. 2i .77, non ha sceho 1 n<', la 'luantit :I. d'ac'-llll ui:ata per l' irrigazio ne de lle mar cite lombarde , che è enormemente piit elevala, come sa beniss imo il \ "inassa, e neppure qu ella per r irrip:azione dei camp i ara tori in l.ontbard ia, che: è il dopp io e an– che il trip lo di 'l uci 23 cm., e neppure que lla per I' irriga1ione del cotone in Egitto che ~ super iore d i circa la metà ; il Duff ha sce lto sem plicemen 1e la cifra m edia indicala per le irrigazio ni in Algeria, e infe riore di puecc hio anche a q uella ind icala pe r le cultu re meno esigenti della Spagna merid io– nale ( 1). Pii1 tardi quel pratico ne del pro f. Vinassa pre nde di nuovo in giro I' ing. DufT per un altr o spro posito da prender si con le moll e. te E tanto per mostrare i criteri dirò cosi signori li - egli scrive - della commis sione, il Du rf calcola che un pozzo di pro\' a possa costare circa 85.000 Jirc. Ritengo che noi, un poco pii1 abitu ati alla lesina, farem o prt • sto de lle pro\'e nel piano di ~lerg i, sca\·andO non uno m:1 parecchi pozzi, per ogn uno <lei (1) Nella Spagna meridionale pe r u 1 <•ttaro coh iv,uo a fr11men10 si n dm .•dor o circa Sooo mS <l'acqua d' 1rriK:1z?o11c,la 111arzoa giugno, per un ellaro ~• 111:11s d., s:iu:;110 :, o ll i brc 8ooo m.', per un enaro di agi umeto •fa maggio a ottob re 8640 m.'; e i 23 \'111 <lei Dutl corri • spandono in\'1..•ce scmpl it e111c111e a 2300 rn:t. Nè bisogna cli111enl1c.trc che la srngione :irida es – se ndo molt,, pii1 lnnJ.::, 111 C1rcn~ica. natural – mente il nu111ero dcl:c irri~:-iz1oni aumenta, e qu indi è per sino multo "lubbio che i 23 cm. pre \'isti dal 0uff siano suilìden l i per qualunq ue <:uh ura irri gua in Ceran aica. L' U N I TÀ quali spe nderemo ascai meno cer tamente della cifra pre\'en1h· ara dall ,1 Cn mmi s~ione del la h o> , (Lih)'a ila/i,a, p>g. 17 1). sione ha percorso appunto la zona r,iù ricca d 1 acque pio\'ane , e che di altre pianu re pa– ragonabil i a que lla di Mergi non si ha sen· tore nè per notizie di esplo rato ri.... seri , nè per informazioni date dagli arabi. Ma a che pro con tinuare in questa ana– to mia della onestà scien tifica del Vinassa ? Sar:l miglior partito, cosi per finir e, do• mandare al prof . Vinassa il favore di indi– carci le precise parole con le quali la « ho > avrebbe espresso quel giudizio favorevole alle sue conclusioni 011imis1iche circa l'acq ua del sottosuolo della Ge fara, que l parere che egli invoca con g rande sicumera nella prefazione alla sua L,'h)'" ih,/Ùa, con tro il Ghisleri. Per quan ta attenzione abbiamo por to nella lettu ra della relazio ne non abbiamo avuto il p iacere di trovarvi neppure semp licemen te no· minato nè il prof. Vinassa de Regny, nè la Gefara, che alla e h o > non int eressav a af– fatto. Possiamo errare; ma po ichè è molto 163 difficile e l'a rgo mento ci interessa, sare mm o molto grati se il pro f. Vina ssa ci facesse sa· pere dove mai abb ia trovato quel parere favore,·ole. · Pe r intanto - anche a prescinde re da que- . sta uuova autogo nfiatura - è propri o il caso di concludere che le facce toste stanno a mill e nel cielo r.azionali sla, ma toste come quella di Vinassa ce n'è una sola. Car lo Mara nelli. I mnm'f'i dc/t 'Unii:\ .17 e ] 9, in cui il 1l/arn– nclli si I ormp ato tld J',.of. Vinass'1 tic Ne,:11y, souo stat i tla noi ùmiali raccomandali al dd/ o pr of,:ssore perrlu' e~li fosse i11/ormalo di q11a11/o sul nostro }!ion,ak si pubblica iftlor110a lui. Cl i inviam o, 11a/11ra/11u11le, anrhe questo 1111. .1uro. Ci par e impossibile rhe t}!li 11011 de66a seulir e la opport,111i/tl di riba/11:,·,· le crilidu prui.se e assai g ra,·i a rui il suo :·olume è fallo segno da 11110 studioso se,·,O com~ il Jl/araue/li. N. d. D. A p2r1e quello che costerebbe a M i la pro\ ·a d'u n pozzo anidata al pro r. \i inassa, siamo do len ti di dare a quest i il dispiacere di d imostrarg li che anche qu i non ha capito un ette di quan to il DulT scri\'e 1 opp ure che ha trav isato ad arte il pens iero. Il DulT non parla d i 83.00.J lire <la s.pendere per scavare un pozzo: ma di 85.oco lire necessarie per uno studio compl eto e accuratn, capace di indicare l;1 qu:-111it:\ d 1 :1cqua di cui si po– trebbe dii-po rre nella pi:1nurn di Mergi, e per dete rmi nare il numero de i pon i che \ 1 i si po trebbero scavare , senta che l'ape rtur a d'u no nuov o dannegg i i preesis tenti. In que lla ci– fra di 85.000 lire è compr esa l' escava:iion e d' un pozzo profon do 200 piedi, del diame• tro di 4 pied i e 1/2, foJeralo per uno spes– sore di 9 po llici i due serie di ci nque fori ciascuna radianli dal pozzo su due linee ad angoli retti; l'acqu isto d 'un moto re e d' una pompa sufficientemente polen ti; e l' attiva– zione di ques la pompa per 6 mes i co n tre uomini e un assis1en1e tecnico inviati esp res– samente in Ci renaica . Co me ,·ede il prof es– so r Vinassa - legga a pag . 43 ·H della relazio ne - no n c'è pro prio nu lla d i esa• ge rato in que lla ci fra, della quale il Dulf dà pe rsino la rip artizi one per le singole spese, s.ah ·o che lo studio del regime idrologico della pianura di Mergi si voglia fare more 1111\f(u u,/i sta, come sare bbe forse nei gusti del prof. Vinassa. DISINVOLTURA NAZIONALISTA Ma ven iamo al tr;,:cco pili vero e mag• giore che costui ten ia di org:tniua re int orno alla relazione e Ito » dinanzi al pub blico inton • tito da tanta do ttrina. li prof. Vinassa non si propone semp licement e di far passare per asini il Grtgory e il 0 ulT, pu r conde ndo la di mostrazione dcli' asi nità con frasi più o meno de fere nti. Egli si propo ne uno scopo, ben più alto, uria spec ie di tredicesi ma fa– tica d' Ercole : dimostrare e che la relazione della « ho > letta bene e leua tutla, non solo non è co ntr aria ad una nostra co loniz· zazione, ma le ~ anzi fa\•orevo le >. Ora co me si fa per far dl\•entare favore• vole un a relazione che è contrari a? È sem• plicissimo. Si comin cia con demol irla in tulto ciò che può riuscire molesto, median te qu ei mezzi u ie11tifid e sù,ceri che siamo ve– nuti e!lponendo ~ poi si asserisce senz'altro che ad ont a di que sto le conclusioni sono favorevoli i e si ha cura di rip ortare qualc he ossen ·azione, realmen te fa\·ore,·ole, ma che si riferisce solo a qualche punto de l terr i– torio, la!lciando che i I lettore esten da la os• sen ,azione a tutl o il territori o. Per esempio il Vi nassa dopo tutte le patenti di cre tineri a distri buite al Gregory scrive: e Leggiamo però la relazione anche nella par ie idraulica e \•edremo che ne scaturi• scono delle cons egue nze che sembrer anno strane agi i oppositori che tanto si sono ba – sati su ques ta relazione • • (li bJ'a italica, rag. 170). E qui dopo riferito che il Duff nllene possibi le che nella pianura di ~·tergi , siano dispo nibili 4) litri d'a cqua al giorno per cir ca 2 00.000 abit :tnti, esclama trionfalme n– te : « Mi pare che non ci sia poi tanto male I :; Esatlissimo quanto cosi è riferito. Ma non è tutto. Il prof. Vina!:sa dimentica di ricorda re qua lche altra cosa che il Duff pure dice : c Tutto il paese ~ costituito d' un calcare molto poroso, nel quale l'acq ua piovana pe– netr a fino al li\'ell o del mare, tran ne: 1° in piccole aree do\'e si prese ntano strati mar• nosi che dànno origine a pozzi e sorgenti di \'aria capaci rà; 2° nelle pianure <li Mergi e di Silene , di materiale argilloso e marnoso, in cui esis tono poni • ( Repo, t, pag. 45). Onestamente queste pa role significa no che P acqua manca do\' unque, tranne che in quelle picco le aree e nelle due pian ure di Mergi e di Sileno. E la relaz ione calco la che in lutt o il resto della Ciren aka po ssa esserci acqu a appena per altre 300 .000 persone. Ed è su ques ta base ch e il calcolo di abitabili!:\ de l paese, fotto dalla e h o > 1 non supera il mezzo mi• lione di pe rsone, benintc !lo con l':iiuto de l tempo (mezzo seco lo) e dei c:1pi1ali necessari. li prof. \ 'in assa, in\lect , pianta li come capo saldo quei 4 5 litri d'acqua a testa per 200.000 at.ilan ri per lit sola pian ura di Mcrgi; e b scia ali' ingen uo leuor e contin uare: se tanto mi dà tanto, è certo che in tutta la Cire naica gli uomini possono formico lare a milioni. E si guard:1. bene anche dal mellere in rilie vo che dei 6 303 ooo galloni al giorno forn iti dal complesso di tulle le sort1-enti esami nate Oall:1 commis sione . ben 6 milioni apparten • gono alle sole sorgenti di Derna , e che con una co~i i~cguale conce nt razione delle acque in P.Ochissimi pu nti , qui, come in tutti i ter– ritori carsici, g li spazi abitabili si riducon o a mollo poco. E naturalmen te si gua rda bene anche dal meu ere in rili e,·o che la C omm is• L'Id ea 1\'t1~io11al,, organo di quei nazionalisti tripolini, di cui l'Uni /ti va illustrando le alle– gr('... scoperte in fatto di storia, geog rafia, pc• llagogia cc<",, tenta nel n um. 37 un contratta cco (cred o che qut"sto sia il linguaggio adatto, trat• tan<losi di guerr afondai) mcttcnrlo in batteria uno dei suoi ;>iù grossi cannoni, il grand'uomo signor Giulio Dc Frenzi, e sparn ndo contro l'ar – ticolo da mc pubblicato nel n. 39 dell'U 11ilci su11o stato attu ale della Frn n<"ia. Cianeit fi ort11li11e, chiama sd<"gnosamentc il Sig. De Frcnzi qu<-11' art icolo. Egli per ò non solo non dis trugge ness una di quelle d nn– eit, m.t anzi di esse materia tutto il suo arti– colo, il quale risuha cosi in gran parte compo . sto di brani <lell'ar licolo mio. •Del che - \'isto il pru dente silenz io serba lo da qu3si lulli i gior• nati sulle condi1.ioni attuali della Francia - ci si po trebbe rallegra re, per la nuova diffusione J ata alle cose da mc dette ; se disg raziatamente - tan t~ è ormai la fama <liserie rà goduta dat– i' Id,a N aDio1tale I - tutt o qua nto appare nelle colonne di quel giorna le non fosse già a prio,i condannat o al discredit o ! li Sig. De Frcnzi riport a adunq ue tutti i bra ni nei quali si desc rivono le condizioni at– tuali della Franci9, riunis ce poi le parole più salienti di quei hrani, e dice che quello ~ Jin. guag gio da giornale na1.ionnlista e fa alte mc• ravi glie per vederlo usato nell'U11ilà. Ma sono meraviglie inutili e fuori di propo– sito: scorr a il Sig. De Fr enzi tutta la collezione deWUuittì (vi può, oltre tutto, impara re molte cose), e \'ed rà che l' atteggiamento del giornale è sempre stat o tale da non rendere per nulla strano e discordante il Jinguaggio dell'articolo mio. Non è forse stata sempre , la nostra, una in• dcfcssa campag na di vera 1lig11iltì t di dt11a– t;io11e noeionalt, ponendo da vanlt al paese i proble mi più urgenti e vitali, e proponendo mezzi per risolve rli ? Non abb iamo forse noi, <lei res to anlide ricnli conv inti, dato opera con, tir.ua per smascherar e e mettere in luce-, in Ita– lia, le 111ngog 11t d1Wonl icltri calismo ma ssonico t bloccnrd o, t ì prssim i sis!t mi del noslro mdi– ca/;smo di gov1r110? E in quale numero mai dd nostro giorna le si può trov::1re una frase , una pnrola Svia, d 1e lodi o inciti al disprez zo e all 'o<lio per l'ese rci10? Salvo che il Signor De F'renzi consideri come <'Sercito il nazionalista capitano A hunan ni ! (A propo sito, I' /dta Na– t:ionale che cosa ne pensa dell'atteggi;une nto de l Ministro della Guer ra di fronte al capitano au– tore ed esibi tore Jei famosi documen ti falsi? E perch c l' l<lta Nn=ionalt si rifiuta cosi ostina• tamen tc di sbotton,1r:ii ri~uar"lo a ques l'afla re ?) Quanto ali' itlentit!I del nostro linguaggio con quello soli to dei nazionalisti, il sig. Dc Frc~zi giuoca sull'equivoco, lingendo di ignorare quale pn,fonda diff~renzn di sos tanza permanga sotto qualche occasionale e superfi.:i:1le identit à di parole. Posso no, sl 1 gli airm azzasc ue dell'id ra Nt1eiounle pnrl.u c come noi di elev:lzione e di dignita 1!:1zionale, di politic:mtismo m;issonico, di mngagnc anticlericali, ecc.; ma ciò che essi ci prescntnno sollo p:1rolc co~I grosse e così be!le è - per dirla con le paro le che furono 1,:iil scritte nel n. 14 licli' Unità e che scolpi• scono la nostra posizi one tli fronte al naziona– lismo nostran o - è • non solo un 1l1ovi111cnto profond:1111t nte antidemocratico, nrn è sopra – tutto la ,·olont:\ arbitraria di ne~are i problemi ùelln nostra vita interna e di farli dim enticare con llivers i\'i di :\\'Venture diplomatid1e e mi• Jitar i, a v:intaggio di tutti quegli interes si pa– rassi tar i e ant inazionali che da un \'igoroso sforz o di riforme interne uscireb bero dis trutt i. Peggio ancora : il nazionalismo , consi<lernndo e trattando le inizia tive di politica este ra, non quali effetti nece~sari degli s,•iluppi spon tanei delle interne forze nazionali - ai quali svi• lup pi dobb iamo tutti <lar mano - ma come tentativi incoordinati e affannosi per sfoiz~fare, fuori dei confini della nazione , attività che il pae se - quando le ha - deve volgere a con• quisle veram ente utili ; il movimento naziona• lista minaccia continuam ente con mali dinì cil– men te rip arab ili lo svilu ppo omogeneo ed equi• librat o della nostr a nazione •· Noi e voi potremo parh1rr, si, ugualmente di dignità e di t-levazio ne nazionale. Ma per noi ciò significa anzitutto eleva re il paese ali' inter, no, condurl o ullu pari de lle altre grand i 1,a– zioni, studiando e riso lvendo <1uci paurosi pro– blemi che ci incombono, - primiss imo In que• sti one meridio nale - e curan<locon uno sforzo tenace e continuo di volontà, le piaghe che di• minuiscono la nostr a dignità naziona le. Per voi, nazionalisti, la Ji gn ilà e l'cle\razio ne nazionale hanno finora significato provocare incidenti di politica estera e spedizioni coloniali a base di falsificazioni, di brogli, di menzogne spudo rate; h3nn o significato des tare nel paese quel fer– mt"nt•> di bass i sentimenti per cui, ad esem– pio, si può applaud ire quando una dozzina di gt11liluomi11i in frnck si getta a percuotere un uomo tenuto fermo dai cnrab inieri, pcrchè col.. pevo1e di non èsse rsi levato in piedi alla marcia real", o quand o un qualunque deputat o Gal– lcnga, entro Ja ben custodita au la del Parla . mento, coraggiosa mente si scaglia contro un professo re colpevole di a\ 1 er manifesta to il i>ro– prio pensiero contrario alla gu<-rra ; significano spingere l' impudenza giornalistica a tale punto che il vostro giornale può allegramente l hia• mare p,11,golta: i biliosi gli articoli con cui il Maranelli ed altri valentuomini vanno smo n, tando e distruggendo i macchinosi edifizi di frott ole libiche architettati dai \':li i Bevionc e Vinassa del nazionalis mo! E un avvenire p:-ossimo dirà se hanno fatto opera patriotti ca coloro eh<-,conscia mente o in– consciament<", hanno dato opera a tlivu lgare tante favole sulla ricd1ezza della Libin, destan – do ovun,1uc peric olose illusioni, o coloro che hanno sbugiarda to i folsnri, snrnscherato i d .ir• latani e falla la luce sulle reali condi:r.ioni delle nuove colonie. Ecco perchè noi non i,1,ssinrno ver mettere al signor De Frcn1.i di sca rnbi:irci le carte in mano iden tificando il 1103tro lingu:il:gio col suo. Il Sig. De F'rcn1.i si mcra\·iglia di vederci parla re di risveglio di energ ie e di eleva• zionc nazionale per la Francia, ed insinu a che non altre ttanta sod disfazione noi prov iamo per il risveglio di energia<' per l'cle\ !azionc nazio, nale <lcll' Italia. C'è bisog no di ferma rsi a disc u– tere questo genere di scempi::iggini? Tu tta l'ope– ra dd nostro giornale non forse~ dirclta a pro muovert-, nei limiti delle nostre forze, in Italia un rinno\'amc nto interno nvn infcriort::1t1uello, i cui sintomi si manifeift:1110 in Fran cia ? - Llt Franci:i, che \'Oi ~mm iratc e lodutr, è andata al Marocco ; di fronte alla pa triu vostra, che va in Libia, voi non n,•ctc che Uiasimi e proteste - ci g1 itla il Sig. Dc Frcnzi, e crede di a\lerci mess i al muro. Ma per ottenCre questa scg nnlata \'itt ori:i, egli è obbligato a ricor rere a una di <1uelle falsili• cation i, che sono di\'c nute or.unai una nt'ces • sili\ quotidiana del nostro nazion:,lismo. Infatt i è costretto anz itutto a far credere ai suoi k t– tori che noi abbi:11110 lodr1to c... 1 esa ltato nella Franci a <l'ogg i la impresa mar occhina. ladd ove non è stata espressa nes!)una <'pini one a ques to riguardo , e solo si volle comb:1llere la illusione, cara ai naz ionalisti, che la Fr;11ci~, sia un pa ese ridono al nulla e f.1cilissimo a vincere. Inolt re è costrcuo alar le viste d,i crcd~re che il S:1lve• mini e i su oi amici si siano oppo sti, prim neht fosst ;,,;~iala, alla impresa di T ri1,oli, propdo perc hè ne

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