L'Unità - anno I - n.31 - 13 luglio 1912

122 Questa è .oggi in Italia la funzi one del Partito Soc ialista, poco im porta se vi pre• valgano i riformi sti o i rivoluzion ari: credere e f ar credere che esista ml Partilo Socialista mentre non es isle che una sottospecie di partito ingenuam ente o furbescamente con• servatore; distrarre l'att enz ion e della classe lavorat rice da quelli che sono i nodi centrali del pre sen te problema politico italiano, tra· stulland osi con agitazioni fittizie, inc oordina te, mutev oli finchè il tem po di sciog liere quei nodi non !'lia passato; togliere ai parti ti con• servator i il disturbo di difendere seriamen te i loro int eressi concreti contro i perico li ser i di un vero movimen to democratico. Il dissidio fra rivoluzionari e riformisti non con siste sul punto cen tral e di '1011 di– slurhare, cioè, gli in/eressi co11crclt' dei grupp i comervalori; ma sulla tattica pili oppo rtuna per arrivare a questo bel risultat o, e sui mo– ti vi di questa tatti ca. I rivoluzionari son o condotti a lasciare il campo libe ro al preva lere degl' interessi conservatori e a ch iude rsi nel castel lo ebur– neo della intran sigenza elettorale, dalla loro incoltura, dalla loro fatuità 1 dalla loro asse– Inia incap;1cità a vedere i problemi concreti e a capirne e a volerne le necessa rie solu – zioni. I rifor misti sono cos tretti a sfugg ire i problemi centrali dell a nostra vita pubblica, perchè oramai sono incatenati , soffocati, tra• sportati da tutt o un sistema di infinite sim i interes si loca li: i quali possono benis si mo essere soddic.fatti con piccole concessioni di det – taglio fatte cadere via via dal governo; i quali sarebbero g ravemente co mpron~essi da lotte lun ghe, difficili, accanite , che fos– sero intrapres e contro il governo pei begli occh i del signor intere sse generale ; i quali hanno bisogno assohuo, continuo che le loro rappresentanze politiche si tengano in con– tatto amich evo le con le prefetture, cogli uf– tìci del genio ch •ile, coi funzi ona ri dei mi– nisteri, e quindi di essere ministeriali; i quali debb ono ,e conservare le loro posi· zioni • - com 'è detto nella relazione dei riformisti <li destra - e perc iò non possono corr ere il rischio di quell e che una volta si ch iama vano camp agne riformatrici, epura– trici, rinnovatrici della vita nazion ale, e che ogg i si chiamano cOn ironi a « bei gesti •, e: pazzie >, e: mancanza di praticità>,« fan– tasie da esaltati >. Non si può nello stesso tem po sollec itare dal Gov erno lo scioglimento di u~ consiglio com unale, o la concessione di un gr osso ap– palto a licitazione privata, e te'nersi libero da ogni impegno per combattere il Governo, se nello stesso tempo nella politica generale del paese segue un indiri zzo sbagliato. Per– ciò è indispen sabi le teners i latitanti di fronte a tutti quei probl em i di politica ge nerale, su cui si teme di non trova rsi d'accordo col Go– verno. E poich è chi si rifiuta di trattar e le que– stioni vitali per il paese deve rinun ziare ad avere con sè il paese, - ecco i riformisti rimanere affannosamente lega ti ai blocchi, per compensare con l'aiuto dei cosi detti partiti affini la indifferenza o la ostilità della classe lavora trice che essi sentono di ave re sempre tras cura ta e di cui sentono di non potersi se– riamente curare, mentre dovrebb'essere la loro base naturale; eccoli precipitarsi sul ministe• riali smo come la miseria sul mon do, per tro– vare nell'amicizia e nell'appo ggio elettoral e del Govern o un surrogato di quelle forze che sentono di non possedere nel libero consenso dell e moltitudini lavoratrici. E poich è qualche cosa bisogna pure dirla ad un paese cui si chiedono i voti, qualche cosa che abbia al· meno l'apparenza di un interesse piu larg o di quello del le coope rative di cons umo di Roccabianca, o delle finanze comunali di 1\ las• safiscaglia , - ecco i riformisti costrett i, vo– lere o volare, spin te o sponte, a seguire la dem ocraz ia radicale nella turlupinatura ant i– clericale: nuovo programma possibile per chi vuol darsi l'aria di essere « avanzato • , senza correre nessuna dell e alee e delle fatiche di un avanzamento reale. Tutt'al più riesciranno a far accettare in ricambio dai loro alleati nel programma comune qualche riforma so– ciale, o più probabilmente qualche « ant i– cipo •, qualche e: avviamento > 1 qualche « ac• \.J I u L'UNITÀ conto > <li ri form a sociale ad uso e con sumo dei soliti gruppetti, che imm aginandos i Ji es· sere il e: pro letar iato di tutto il mondo >, e credendo che una conqu ista prop ria sia una conq uista del e prole tar iato di tutto il mondo > si dispo ngono in uno stato di sere no • ottimismo per l'el emosina ricevu· ta, sono convinti che il «: prolet ar iato di lutt o il mondo 1> debba essere contento e ministeriale come essi, e se non è con– tento co lpa sua, e l'on. Giolitti non può far mirac oli, e non bisogna sacrilìcar l'u ovo d'og gi alla gallina domani, e se qu:tlche malcontento non sta quieto ed è perciò ammazzato, da qualche « pal lott ola errabon da >, bisogna pi– gliarsi questa « fatalità » in santa pace, ed aspettare dal pro gres so <iella « edu cazione politica delle •nasse > che non ayvengano più guai, ecc. ecc. ecc ... Il • ritorno ali' ideale •· I riformi sti di sinistra non so."!O, non pos· so110 essere diversi d,ii riformi!-li di destra. li loro e ritorno al I' ideale ., non è che una nuova forma per scantonare d; fronte ai pro· blemi urg enti e vitali della nostra vita na • zionale. Se ritornassero da vvero ali' ideale, dovrebbero non sfuggi re alla reali:!. improro– gabile, ma tuffarsi in essa, impadronir si di ess:1, e.... co111promettcrsi con essa. La loro intr ansigenza elettora le farà il paio con l'an– timini ste rialismo parlamentare di questi mesi passali. È assolutament e imp ossib ile, per es. 1 che il giorna le. Jlun,,fi ! sostenuto dalle coo– perative di lavo ro, sia seriamente int ransi– gente nel collegio di Cas 1el:movo-Mo nti col comm. Meuccio Ruini, Jaclo/11111 nel gab i– netto dell'on. Sacchi e nel Ministero dei la– vori pubblici delle cooperative di l~voro . Faranno la commedia della intransi genza com e fanno la commedia dell'antiminist erialismo. Tutto sta a trovare al momento opportuno e caso per caso la formula, il cavillo, il gio– cher ello dialetti co, per cui la tran sige nza sar;\ definita intran sigenza, 1'2stension e sarà colorita come battaglia, l':1Ppoggio sarà bat· tezzato come ostilità. L'on. Pod recca ha posto il problema nei suoi veri termini allorchè ha fr:rncam ente dichiarato al congres so : .,,Se si accusano i deputati destri di essere and ati dal Re e dai ministri, bisogna mette re sotto accusa tutti quei deputati , che si chiama• no sinistri, e hanno accompagnato, per esempio il minis1ro Sacchi in Emi\i:,, o hanno battuto i corridoi di tutti i Ministeri. Quand o l'on. Ben• tini accompagna il ministro Sacchi in giro per le bonifiche per chiedergli dei lavori per le coo– perative, 110 11 fa davvero dell'in transigenza. E non sono nemmen o intran sigenti gli on. Turati e Sa mogg ia, c1uando pure richiedon o al Gover – no 500 mila lire cli lavoro per le loro coopera– tive. Vi sentite voi di troncare tutti i rapporti coi Ministeri e di trattare gli interessi del pro• letariato [il e prole/aria/o », al soli/o, sono... lt poche miglia ia di soci delle cooptralivc di lavoro] soltant o dal banco di deputato? Vi sentite voi di non domandar e pili nulla per le cooperative, e ai ministri Sacchi, Nitti e Credaro? » Nessun riformista di sinistra, di quelli che sono « torna ti all' ideal e >, ha risposto che egli e i suoi compagni si sen tono di disin– ter essarsi totalm ente delle coo perati ve di la– voro: perchè queste non sono che deg li ap• paltatori-collettività, che devono sbri gare da sè i loro affari, nè piit nè men o degli ap– p2.ltatori-individui, - e come .;ampie ope– ra scorretta quel deputato conservatore che va a patro cinare presso l'on. Sacchi gl' in– teressi di un appaltatore-individuo, obbli – gandos i esp licitam ente o im plicit amente ad essere ministeri ale in compe nso ciel favore ottenuto pel suo cliente, e facendosi dal suo clien te per quest' opera di inframett en:i:a politica pagare in denaro o in appoggio elettorale, - cosi compie opera scorretta quel deputato socialista, che postulando la– vor i pubblici e appalti a licit azione pri ,•ata , e altri favori simili per gli appa ltato ri -col– lettivit à, si assicura i vot i di costo ro nel.Je eiezioni 1 ma si pone in condizi one di non poter essere antimini steri ale quando ciò sia richiesto da ll' interesse della intera classe la– vora trice e del paese, e trasforma i grupp i di proletari suoi elettori in giannizzeri e in Id lC.U mazzieri dei partiti conservatori ; i quali con qualche milionci no annuo di lavor i pubblici lasciati lunga mente sospirare ed opportuna– men te discender e, si assicurano il qu ieto vi• vere su tutre quel le che sono le loro posi– zion i econom iche e pol itiche essenziali. :'\essuno fra i rifor misti di sinis tra ha a– vuto i I cora gg io e la lealtà di parlare in questo modo . Arri vati a dove re sceg liere fra quel cen– tinaio di mig liaia di vecc hi elettori privil e– giati, prevalentemente settent rionali, d i cui finora esclusivamente si occuparo no, e quei cinque mili oni di nuovi ele11ori 1 prevalente– mente mcridional i, di cui si sooo sempre disinteres sati e che parecc hi fra essi avreb– bero ccntinuato bene vo lentieri a tene r privi del cliritto eletto r:1le, i riformi sti, che parlano di «:rit orno ali' ideale », dovreb bero con un grande sforz o di pensiero, di volontà, di boutà, lanciar si a corpo perd uto nell'opera di edu– cazione e di con quista dei seco ndi 1 cercando di r.1ggrupparli int orno a un programm:1 di rifo rme immediate , concrete, utili e neces– sar ie a tutt a la classe lavoratri ce; - esporsi a mol te sconfitte provvisorie, dato il proba• bile abbandono della vecchia oligarchia, che deve essere sodd isfatta nelle sue necess ità ur– genti e ha bisogno di deputati sbr igafaccende e non di apostoli presi di ideale ; e data l'incert ezza, la im prepar:1zione 1 forse la osti– li1à della nuov 1 molti tudine da co nquist are - alcuni ann i di s;1crifìzio 1 d i diminu ita auto– rit:1 parlamentare thrdla, di manca ti applausi all:1 Camera, d i diminu ita inAuenza pe rsonale presso i dir ettori ge ner ali dei ministeri e presso i segretari delle prefett ure, di o ppo ~ sizione risolut.1 contro tutto e contro tutti , in nome di quel program ma riformatore con• creta, into rno a cui frattanto si andrebbero concenlrando le :nasse ; ·- forse q u:ilche coo– pera tiva di lavoro in falliment o; - ma a poco a poco, una nuova vita, un nuo vo vi• gore i - finalmente, dopo la ,·igili,1 1 la fe– sta; - e poi... un program ma di nuove ri– forme, cio è un nuo,·o penoso lavor o, una nuova vigilia di sacrifizio, di sforzo, di pre· paraiione, di conq uista, ... i\la per comprendere la bellezza e la forza di quest' idea le di vita e di azione bisog ne• rebbe non esse re, come i socfalisti italiani di tutte le ten de:ize, tim idi e flaccidi conser– vatori. L'Unità. Abbonamento semestrale straor– dinario alr Unitil fino al 3 1 di– cembre 19 12. lire 2.50. Ennio Quirino Alamanni e i falsi documenti crispini. Chi falsificò nell'autunno passato il famoso rapp orto Rohlfs a Francesco Crispi, magnifi– cante la ricchezza inaudita e la facile conqui– sta dell:1 T ripolilania, e la non meno famosa lettera di Frat1cesco Crispi a Manfredo Campe~ rio, tutta piena, fino dal '18~)4, delle II dramma• tiche visioni " del 1911? Riescire a mettere le mani addosso al falsa• rio, significherebbe trovare il filo sicuro per giun– gere al centr o di origin e di tutt e le mistific:12ioni trip oline: significherebbe, cioè, avvi arsi a sco• prire c1uali uomini e quali gruppi finanziari o po• litici ebbero un più diretto interesse nell'impresa, fornirono ai giornali sti la materia prima delle loro .... scoperte, non rifuggirono, al momento op portun o, neanche dal pubblicare documenti falsi per tras cinare l'opinion e pubblica dietro ai )oro ideali o ai loro appetiti. Il morto rlauscltato. Come i nostri letto ri ricorder anno, la Ra• giont , a cui si deve la pubblicazione dei docu– menti falsi, dichiarò, allorchè furono manifestati i primi dubbi sull'autenticità cli essi, di averli riécvu ti dal Sig. Ennio Quir!no Alamanni, uffi. cialc iscritto nei quadri della milizia territ oriale e II attualmente in sen·iz io attivo presso 1'82fan– teria di Roma "· Desidera ndo metterci in relazi one con ques to signore, pregammo un nostro amico, il clott. Giu• seppe Tnrtur, dimorant e a Roma, di fare ricerc a all'anagrafe municipale dell'abitazione della fa. miglia Alamanni e di recarsi in perso na clall'A– lama nni a proporgli la vendita degli originali dei documenti famosi. Alcuni giorni dopo, in attesa dei resu ltati delle ricerche del dott . Turtur, in data 6 dicembre 19ll, inviammo al detto Alama nni una letter a raccom andata con ricevuta di rit orno presso I' 82 fanteria, chicden• dogli se e a quali condizioni fosse disp osto a vendere gli autografi del cart egg io. Il giorno dopo l' invio di c1uesta lettera, rice– vemmo la risposta del nostro amico, in data 6 dicembre: Alamanni Ennio Mario Quir ino - ci scr iveva - è mor ia nel dicembre 191 0 al Policlin ico Umber to I ; e l'ult ima sua dim ora è segnata in via Fràttina, 52, l\·ti son recato a que sto indirizzo e ho potuto sapere che uno dei fratelli abitava in Roma in via dei Grec i 6. Mi son reca to ed ho trovato la famiglia <li questo signore. Att ualm ente egli trovasi H Tripoli, dove si è recato due mesi or sono. Niente sa dirmi la Signora sulla esis tenza dei doc~unenti. da. t~ desidera ti; ma ricord a però che 1I manto, c1oc Alamanni Mario, voleva pubblicare una memo• ri:.1su Crispi. Ila dell o che scr iverà al marit o, domandand o informaz ioni n. · Non ci passò per la testa ness un dubbio che la signora Alama nni potesse avere sca mbiat o il cogna to morto col mari to vivo. E bensi vero che il mort o Ennio Mario Qui rino aveva uno dei tre nomi, quello di Mario, identico a quello del vivo ma accade spesso nell e famiglie che un nome si ripeta da tm fratello all'altro, combinand osi con nomi diversi. D'altra parte, in data 1,i dicembre, l'Amministrazi one delle poste ci comun icava che 1•Ennio Quirino Alamanni era sconosci11to aJ. l' 82 fant eria: e questa comuni cazione veniva a confermare spontaneamente la notizia della morte dataci da una persona cli famiglia. E su que ste basi pubblicammo sull'Unità del 23 di– cembre, che nel settembre 19n, colui che la Ragiont denundavH come present ator e dei do– cumenti falsi, era morto da ben nove mesi. Se non che sulla Ragio,ie del 29 dicembre 1911 fu pubblicata un'Intervista con la Signora Ala– manni in pers ona, la quale buttava per aria ogni cosa. .. Evid ente mente - essa dichiarava - il prof. Sa lve.mini è staio /rallo iu in;am ,o. Mio marito, fattosi richiamare col gracto di capi– tano, è a Bengasi . Abitava con noi un fratello di mio mar ito, Ferruc cio ; ammalatosi, fu rico– verato al Policlinico, dove mori appunto ver so la metà ciel dicembre dello sc·orso anno 19 10. Dei doculllenti non so nulla. Posso dire sol– tant o che a T orino ho conosciuto anche io il Camperio. E alla famiglia Camperio, durante la nostra dim ora :t Torino, noi tutti - anche il compianto mio cognato - erava mo lega ti da cordia le ed affettuosa amicizia "· Diavolo I - dicemmo tra noi - se è proprio la Signora Alamanni a dire che siamo stati tratti in inganno, bisog na propr io dire che.... ha ragi one . Pcm:hè, allora, l'ingann o? E c1uale credibilità meritavano le nuove informazioni che la Signora Alamanni ora ci dava ? Biso– gnava , ricominciare da capo le indag ini. Scriv emmo perciò al <lott. Turtur di insi stere press o la Signora per fars i spiegar e i mot ivi di una cosi strHn:i sosti tuzione di persona i e nell o stesso tempo fa:cmmo le più diligenti ricerche per sapere che cosa ci fosse di vero nella II cor – <liale e affettuosa amici zia 11 torinese fra le fa. miglie Alamanni e Camperio afferma ta dalla Si– gnor a Alamanni nella sudd etta interv ista , e se la famiglia Camper io possedesse documenti i quali avessero alcun rapp or to con quelli pub• blicati dalla Ragfone. Da queste indagini ci è resnltato in modo pe• rcntorio: 1° che ,.la famiglia Camperio non ha mai dimorat e,a Torino; 2° che la famiglia Cam• perio non ha mai avuto nè a Tor ino nè altrove relazione cl.i amicizia o di conoscenza con la fa– miglia Alamanni; 3° che la famiglia Camperio nulla sa degli orig inali dei docume nti pubbli– cati dclila Ragione. Il dott. Turtu r 1 per conto suo, ci comunicava il 3 gennaio i 9 12 : " Il o scr itto alla Signora 1.:he,a quanto disse a me, è la cognata di quel tale Ennio Quirino Mario Alamanni, morto al Policlinico. La Si– gnora non mi ha risposto n, Lasc iamm o passar e un mese, affinchè le acque

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