L'Unità - anno I - n.25 - 1 giugno 1912

<l~lla natura, si chiama la rmdila Jondùrrin. La ricompensa per i migliornmenti agricoli, per le costruzioni ccc. non è u rendita fondiaria", pe r– chè rappresenta una indennità per l'uso del • capitale •· Questa indennità per l'uso del • capita le •, <ioè delle provviste e degli strum enti, si chia– ma r inlert sse. Ciòposto, dobbiamo noi ritenere giusta la distri• buzione, èhe avviene oggi della produzione di un popo lo fra II rendita fondiaria , u salario " ed • interesse "? oppure è ingiusta? Pensiamo quel che era mille anni or sono la • terra • su cui s• inalza oggi la superba città di Berlino. Al posto dell'odierna capitale della Prussia, c'era allora un picQOloviHaggio, in cui .il lavoro consisteva nel pescare e nel lavorare i campi. Il capila/e era rappresen tato dalle bar– .che, reti, ara tri, case, provviste. Col • lavoro " il primitivo abitante di Berlino si procurava il m:cessario per s~ e per la fa– cniglia. Il " capi tale " gli dava un buon " inte– resse • : ogni miglioramento de lla barca della rete de1l'aratro rendeva il lavoro più fadle ,oppure dava un frutto maggiore . Per il diritto di sfruttare le forze naturali della terra o den•acqu_a, il primiti, ·o abitante di Berlino doveva pag~re un c-ontributo, una rw• di /a /oHdia,-ia, -al comune e al nobile del villaggio. Ma siccome il nobile era obbliga to a pres tare ti servizio militare, il contrib uto, che gli si pagava, non si può considerare tutto come pura " ren• ,dita fondiaria n, ma era nello ste sso tempo un • salario •, che gli toccava per il suo speciale • lavoro • di difesa militare . Mille anni dividono la grandiosa capitale di 1>ggi dall'antico villaggio, mille anni di un pro– grc111,o m~raviglioso. Il prodotto de11'attività ,imana è cre/llciuto, come mille anni or sono non si sarebbe prese ntit o neppure nei sogni più ardi ti. Ebbene qua l'è i1 guadagno, che il " lavoro ", il .- capita le • e la " tcrr& • hann o ricava to da <1uesto immenso sviluppo? Coloro che vivono soltanto col • salario • del • lavoro •, si trovano nelle condizioni peggiori. Solo in Berlino vi sono 41.999 c1:1secon una sola stanza capace di essere riscaldata e in cui d ebbono vivere più di cinque persone! Il • capitale • non ha ottenuto nea nch'esso un a deguato gtU\ùagno. Se interroghiamo i capi delle iniziat ive commerc iali ed indus trial i, troveremo tutti concor di nel lamentare la dìfficoltiL_che essi trovano nel rica, •arc dai loro impiant i un ·• intcres ::.e • abbastanza largo. Da chi è assorbita la massima parte dei pro– •dotti della civi hà? E' assorbito dal terzo fat– -tore, della " terra • sotto la form.rtdella • rendi ta fondiaria•. Il prezzo <lei nudo terreno sabbioso, su ,cui si tr ova Berlino, mille anni fa non nveva nes– su n va lore: ogg i vale 6 miliardi di .marchi. Se si -calco la al -4 °lo la " rendita fondiaria•, ne risulta che gli uomini, che vivono su questa , terra•, de• -vono ogni anno produrre 240 milioni di marchi di • rendi ta fondia ria •, cioè ogni giorno Boo.ooo -marchi, per ottenere dai proprie tari il permesso <li vivere su questa te rra. · Ora ques la rendi ta non è i1 risu ltato della att ività dei prop rietar i. Immagin iamo che gli abita nti di Berlino Ja. -sciata questa città vadano a vivere in qualche altro luogo e che restino in Berlino i soli propr ie– -tari della • terra •· Immediatamente il valore dc1la • terra " precipitereb be a lh·clli enorme– mente bassi. La ,-mdi/a fondiaria, dtmque, i ;/ prodollo di JNlli ; co/Jal>ornloridella produ~io11t. Ne seg ue l..1(tottrina fondamen tale de i u Ri– formatori fondiari ": la re,,dila /011diarin deve .divw lare proprielà sociale. Bisogna che ess a sia riconquis tata alla socie tà che l'ha prodotta. Al singolo individuo si deve dare tutto ciò che ~sso hn guadagna to col • la– ·voro • I"' con r impiego del • capitale " ; e il • salario • e gli • intere ssi • de, ·ono ess~re li– beri da ogni impos ta cioè da ogni obbligo di contribui re alle spese sociali. Alla socict3 deve upp:utcnere tutto ciò che essn produce, cioè tutta la "re ndita fondiaria". E con un opportuno sistema di impos te questa II rendita fond iaria •, quando fosse tolta ai prop rietari pri,·ati, che oggi ne appro– fittano senza fare altr o se non aspettare che essa cresca sempre per lo S\'iluppo della ci,·ihà, e quando fosse assegnata alla società che la pro• ducr, dareb~ alla sodc tà i mezz i per correggere -ogni miseria non merita ta e per assicurare ad C"lgni individuo la poss ibilità di s,·ituppare pie– rname nte le sue capacit:\ lìslc he e spiritua li. AW.Tl 'RO LIT OWS.K\ '. Ch i dcsider,. cambiame nto d' indir izzo è prcrato di aTTisarcenc median te cart o· ·lina con risposta. L'UN ITÀ Il catasto di Porto Maurizio. La legg e di « perequazione > fondi aria. Appena costituito ad unità lo Stato ita– liano, uno dei più grav i e pii1 urgenti pro• blemi, che s' impo sero, fu quello della pe– requaz ione fon diaria. I vecc hi Catasti eraao fatt i con criteri diversi da regione a regione , erano quasi tutti sempli cemente descrittivi ed empirici, i reddi ti rico nosciuti dai catast i no n rispond evan o ai redditi reali: quindi spe re– quazioni spesso enormi nell1 imposta fondia– ria da regione a region e, da comu ne a co– mune, da contribuente a con tri buente j e in• certo il dirino di proprie1à, difficili i trasfe • rim enti di ter reni : e tutto ciò con danno gra· vissimo della giustizia tributaria e della eco– nomia nazionale. Nel 1886 dop o una serie di provved i– men ti parzi; li e in segu ito a severi e labo – riosi studi, i cui frutti furono mag istralmente riassunti da Ange lo Messedag lia, si giunse alla e legge organica sul riordinamento dcli' im• posta fondiaria •, più comunemente detta legge di perequazione fondiaria. Alla legge dell' K6 successero altre leggi minor i e vari regolamenti, l'ultimo dei qua li, riassuntivo, è de l 26 gennaio I 905. La comp ilazione del catasto di una provi n· eia ~ lavo ro assai difficile, minuz ioso e com– plicato. Dopo aver fatto il e rilevamento geom e– trico > di ciascun fondo, bisogna stimarl o e per classi e tariffe >, cioè distinguer~ in esso t..nte · particelle quante sono le specie o e qualità > di coltivation_c , a .cui ci~scuna particella è destina la: _Indi ogm • quahtà. è graduata in tante c!ass1, quanti sono 1 ~radi di prod utt ività di _c1asc_una: e q~est~ è 111~– vo ro di « class1ficaz1one >. C lassificato m questo modo il ter reno in ~ivc!se. categor i~ secondo la produttività media dt ciascuna, SI determina la rendita netta di una particella• tipo di ciascuna classe,_ p:end_e~d~ per _base i pretti medi dei tre ann\_d1 m1mm1 prezz i t~el dodicennio 187 4-1 885. l-assata cosl la rend ita netta di ciascuna èlasse, si calcola il valore censuario di ogni unità di superfic ie : e si costituisce cosi la « tariffa •, in base alla quale si distribui sce fra i singo li possess ori la impos ta fond iaria. È un metodo di accerta mento, come si vede eminentemente obbiellivo, impersonale e perciò impar{ia/e. Ma questa obbietti\'ità, im · personalità e imparzialità dipende tutta dalle persone, che fanno l'estimo. A che co~. si ridurrebbe la pe requazione, se la produtt1v1tà delle classi di terreno di una provincia fosse de termina ta con cri teri dive rsi da quella di un 'a ltra e sott o la pressione deg P interessi dei pro~ rìeta ri, opp ure con intenti esc lusiva • ment~ tiscal i ? Perciò la formazione ·de lla « tariffa d'e sti• mo > è affidata ad una Giunta lec,,ica pro– vinciale, i cui membri sono nominati per metà dal Ministro delle Finanze , e per l'al – tra metà dal Cons iglio Provincia!•. 11 Presi– dente e il Segretario sono nominati dal Mi– nistro del le Finanze. E con siderata la de lica· tezza e I' impor tanza de lle funzioni de l Pre– side nte il Ministero de lle Finauze tino da l 1896 ha ado ttato l'ott imo sistema di alfidare sempre qucst 'uAì.cio ad un ingegne re cata• , tale. La Gùmla /ecui(a prot:inc,ale, compiute le operazioni in ciascun. c~rcondario 1 ~omuni~.c i resultati alla Comm,ss,one unsua 11a provm· eia/i e notifica a cias cuna Com1mss,o,1e cen– suaAa comunale quelli de l rispetti vo Comune e de i Comu ni limitrofi, afiinchè lutti gli in– teressati facciano le loro osservazioni. Sulle contr ove rsie, che in question e di tariffe possono sorgere tra la G iunta tecni · ca pro,·inciale e le Co mmissioni censuarie provinciali e comunali (che rappresen _tano, din anz i alla legge, la sola, ma pur \'ali da e sicura rappresentanza dei proprie tari di ter· reni di un Comune o di una Pro\'incia ), * chiamata a giud icare la Cdmminione censua– ria u n/ raie. Questa, raccolti i reclam i dalle Commission i cens u;:irie com un:tli, e le con – trosservazion i de lla G iunta t.!cnica e i voti del la Commissione censuari:1 pro\'incia le trn• smette gli atti ali' Ufficio gwerale del Cala• slo presso il 1-·lini stero delle Finanze, perchè faccia le e\'entuali osservazioni e proposte dal pun to di vista dell'crnrio . E in base a tali elementi, la Commissione censuaria cen– trale st:tbilisce le tariffe di tutti i Comun i della prov incia . Contro le tariffe co~l elaborate dalla Com – missione centra le le Commissioni censuarie pro\'inciali possono reclam:1re ancora una vo l– ta in via comparativa, nell'int eresse dcli' in– tera Provi ncia e di quakhe Comune di essa, alla stessa Commissione censuaria centrale. Dopo di che, questa decide in t'ÌJ dtJinilira tutt e le tariffe. La Commi ssione censuaria centra le è co• stituita in modo da fornire ogni presunzione di serie tà e competenza nel gra, ·e e delicato suo compito . È composta dal i'linistro delle Fin anze, Presidenle, e da dodici membri ef– fettivi e tre supp lent i, scelti fra i membr i de l Co nsiglio di Stato, della Corte dei Co nti, del Consiglio Superi ore dei Lavori Pubblici, della Magistratura 1 del Co nsig lio supe riore di Agricoltura, ecc. Un parere esplic ito del la Co mmissione cen – suaria centra le ha stabi lito che e in materia cosl delicata, come quella delle tariffe, sieno da cvitar~i le pubblicazioni parziali ed in• complete > ( Volume ,/,I Calaslo per la pro– vù,da di A11,011a 1 pag. :17). E si capisce: 9uutc propalazioni anticipa te e frammentarie determinerebbero negl' intere s!-ati 11gitazioni e pressioni poco prop izie a un lavoro sereno ed equo. Tutto quanto si riferisce, insom ma, alle tariffe deve cons ide rarsi dai funz ionari, che partecipano comunque sia alla elabora • zione d1 esse, come un segr,M 1/'uj/iciO. Che cosa si dir ebbe, per es. 1 di un magistrato, che va a rnccontare fuori della camera delle deliberazion i ciò che i suoi colleg hi discu · tono? Come il Mini stro Facta ris;:,tta • il segreto d'uffi cio • · In app licazione della legge di perequaz ione fondiaria, già 16 provincie hanno adottato il nuovo catasto geometrico-parcellare. Le altre attendono, più o meno alacremente, ai la– vori di compilazione . Fra qutste c'è la pro• vincia di Porto Maurizio i cui lavori sono cOmin:iati nel 1901. In essa la preside nza della Giunta tecn ica provinc iale, che si può considerare come il giudice istrutto re nel processo di formazio• ne del catasto, fo aflìda ta da l Ministe ro delle Finanze ali' ing. Giuseppe Berte lii, vec– chio e distinto funzionario dell'amministra – zione catastale, che aveva già presieduto la Giunta tecnica della provinc ia di Vicenza, acquistandosi la stima generale per la com – petenza, il tatto, la indipendenza e rigidità del carattere. E per tutto il lungo tempo, che è duralo il lavoro della Giunta, fino all'ot– tobre 19 10, il p residen te era· stato in ottimi rappor ti con tutti gli altri compo nen ti ,de lla G iunta; nessu n rilievo gli era mai stato fatto da l Ministero per alcu na inosservanza dell e prescrizioni tecn iche o per alcuna ragione disciplinare o amministrativa, e in caso di votazioni non unanimi fra i rappresentanti del Governo e quelli della Provinc ia il Presidente a\•eva sempre votato coi rap prc• sentanti de lla provi ncia. Quand 'ecco, il 30 ottobre 1910, scop pia una vera bomba. In un pubb lico com izio Pro agrùo llura ligure, che si teneva a Por to Mau· ritio ne l teatro Ca\'our 1 l'on. Domen ico Nu– voloni si faceva alla ribalta, e annunziava di avere saputo da S. E. il Ministro delle Fi– nanze on. Facta, che « P impo sta fondiaria della Provincia, in base alle tariffe della Giun – ta tecnica, sarebbe aumentata dcli' So per cento >. La not izia sollevò, com'era naturale, una tempesta nel pubblico, compos to in massima par te di prop rieta ri di ter reni. Gli strali più infocati de lla eloquenza comiziaiuola furono lanciati contro la legge di perequazione fon• diaria e contro il tiscalismo della Giun ta tecnica e del suo presidente. E nessuno si diè pensiero di considerare, nella incoscienza caratte r istica degli incompet enti e degli in– teres sati, se e qu.tnto le proteste della Giun ta fos!-ero oneste t: giustificate. Le G iunte tecniche non devono tener con• to deg li estimi preceden ti: devono ac.soluta– mcnte ignorar li. La perequazione fondia ri:. consi ste appunto nel creare un estimo nuovo, in base al quale ciascun proprietario debba pagare secondo la produtt ività reale della sua terra : alcuni pagheranno più che una volt a,a ltri meno ; alcune prodncie saranno alleggerite , altre aggra\'ate. Contro gli accerl:tmen ti delle Giunte tecni che si può ricorrere !-econdo le norme legali ; nè le garcnzie mancano. Met· t.er !-Ì a protes tare co ntro l'opera di mo lti an ni di un corpo tecnico, in base ad una semplic e notizia complessi\'a 1 senz'a, ·ere sotto gli oc – chi c.aso per caso i result ati del lavoro, è uo assurd o. I vecch i catasti sono, in generale, prid di mappe, errati nella misura, spropo– sita ti nella stima, inquinati da ingiustizie, da soprus i, da prepotent e: le terre che al tem – po de lla formazione dei catasti, appartenevano a per sone potent i, furono censite per produ t – ti\'ilà irrisorie, e paga no ogg i uno invece di trenl a, oppure non pagano nulla perchè no n sono neanche censite; alt re terre di povera gente p:tgano tren ta in\'e ce di uno . In pro– \'incia di ~apoli gli ettari di terreno censiti col vecchio catasto erano 7 I .96i ; le opera – zioni del nuovo catasto ne hanno trovati 10.0;3 in più. In pro vincia di Modena gli 99 elt:1ri censit i sono saliti da 193.262 a 242.610 con un aumen to di 49.348 ettari. A Regg io Emilia si sono tro\'ati 48.399 ettar i no n cen – siti, e cosi il ter ritor io agrario è salito da 167.700 ettari a 2t 6.099. Ino ltre fra i vec– chi catasti, che risalgono a mo lti anni addietro e i catasti nuovi, sono avvenute molte tra• sformazioni agrarie : un ettaro di terreno, che un secolo fa servi va alle pecore e pagava I o centesimi d' imposla 1 oggi à a vigneto e frutta 150 o 200 lir e annue all'ettaro, Cosl è a\'venuto che i nuov i estimi han no por– tato in provinc ia di <;omo un aumen to del 48 °/., a Milano e Vicenza de l 7 1 '/ ,, a Cremona dcli' Sj °/o, a Treviso dell' 86 %, a Man tova de l 103 'fo, ad Anco na del 22 3 •/•. Che meravig lia che la pro vincia di Porto Mauri zio, la quale paga sole 191.000 lire annue d1 imposta fondiaria , abbia veduto ere • scere il suo estimo de ll' 80 °/o? La provincia di Porto Maurizio attraversa oggi, senta dubbio, una grnve crisi · agricola . Inolt re la legge di perequazione fondia ria, ob· bligando le Git~nte tecniche a prendere co me base de ll'estimo i prezzi agricoli che si ebbe ro ne l dodicennio 1874·1885, ha creata una grande ingiusti zia a danno delle provincie, come quella di Po rto Maurizio, e in gene– rale come moltissime provincie meridionali, che producono olio e vino : perchè nel do• dicennio 187-4--1885 l' olio e il vino avevano prezzi molto elevat i, mentre i rrezt i dei fo– raggi e de l bestiam e e in genere de i pro · dotti dell'ag ricoltura nordica enmo molto bassi : oggi la bilancia si è rovescia ta, e la perequazione fondiaria è in realtà una spere • quazione a danno di tntte quelle terre, i cui prodotti sono andati deprezzando . Ma occor – re tener conto che il catasto prende per base la media dei tre 3inni di minori _prezzi del periodo 1874-1885, ed è fatto per rego– lare la imposta fondia ria durante tre nt' ann i secondo la legge 1 e pe r lungh issimi anni se– condo le abi tudini della poltroneria italica, e que l che si perde in un periodo si può gua· dag nare in un altro ( 1). Ad . ogni modo una Gi unta tecnica non deve fare altro che eseguire la legge, e uni– formare la sua stima ai prezzi del 1874-85 . Se alcuni gene ri di terre oggi si trovano dan· negglate dal dislivello dei prezzi, si chieda una riforma della legge p.. r /111/i, non si cer• chi di eludere la legge solo per se, lascia ndo gli altri minchioni ad obbedire alla legge e a pagare. · In questo caso, poi, le tariffe della Gi unta tecn ica prendono a base, per es. per gli olive ti, un reddito , che è stato tenuto infer iore al terio del reddito , che gli oliveti avevano nel periodo 1874-1885: il che \'uol dire che la G iunta tecnica ha proceduto con criteri tutt'altro che fiscali. Se 1 nonost ante tanta lar– ghezza , l'estimo è salito dell' So 0 ; 0 , questo vuol dire solo che fino ra la provi ncia di Por to Mauri zio ha pagato assai meno di quanto dovesse giustament e paga re. Ma tutti questi ragionamenti non poteva no nè posso no avere valo re per gl' interess~ti a.... non pagare. I proprietari di Porto Mau– rizio non vide ro altro, se non che il loro estimo sarebbe cresciu to dell' So •,•. E giù a pro testare. ' E in questo si vede la scorrctlczu e la leggerezza del Min istro Facta, ' che non do– veva in nessun mod o viola re il i.egreto d' uf– ficio, e mettere una pro vincia a subbuglio, e far portare una questione pur amente /,c,, ica nei comizi e ne lle compet izioni polit iche, mentre la legge ha creato tutto un sistema · di controlli, di ricorsi, e di giurisdizioni le– gali per garantire la giustizia cd equità, e per far cor reggere, o,·e occorra, le propo ste delle Giu nte tecniche . Lo sciorliment o della Giuota. Da ques to 'mome nto in poi , la best ia nera dei proprie tarii della Pro\' incia di Porto Mau• rizio fu P ing. Berte lli ; e tutto fu messo in opera per farlo rimuo\'ere dal1 1 ufiicio, e so– stiluirlo con altri che buttasse per aria tutto il lavoro lu11i'co di tanti anni. Il 29 dicembre 1910 i l Consiglio Provin– ciale di Porto Maurizio, che per legge no n ha nessun dir itto di intervenire in affari di catasti e di tariffe dopo che ha nominat o i suoi rappresen tanti ne lla Gi unta tecnica, \'Otò una mozione di bi.tsimo con tro il Berte lli, · ne ch iese la rimozione dall'ufli cio, e nominò una Commissione d'i nchiesta . « Non voglio .. no più Lei - dice\'a il prefetto comm . M~n– zinger al Bertelli - affinchè Ella non poss• più sostenere le tariffe della Giunta >. Nello stesso tempo comi nciava il lavoro per demolire a pezzo a pezzo la Gi unta tee• nica. Di questa faceva parte un signc,r Qu into Pisan i, co me rappre sent ante de lla prov incia ; (1) La vera per equazion e fond iaria si avrà quand o la imposta fondiaria sarà tutta abban• donata agli enti locali: allora ciascuna provin• eia o comune si terrà la propria imposta, mo– dificandon e le aliquote magari di anno in anno 1 a secon d11dell'andamento dei raccolti, e non c1 sa rà più motivo di recrim inazioni fra le dh•crse regi oni d' Italia .

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