L'Unità - anno I - n.25 - 1 giugno 1912

IOO e vi era stato messo, non perchè fos~ un tecnico o un provetto agricoltore, ma p?rchè intimo amico dell'on. Nuvoloni e del Segre• tario della Dtputazio ne provinciale. Di carat– tere irresoluto e timido, senza una sicura co· noseenza tecnica, pur non avendo mai avuto discrepanza di pareri cogli altri membri della Giun ta, e pu r avendo per tre anni concorso personalmente a compilare le tariffe d'estimo di tre quarti della provincia, costui il 30 no· vembre 1910 salta su a dichiarare dinanzi alla Giunta, che dopo le rivelazioni dell'o· norevole Nuvoloni egli 11011 firmeri1 altre I~· ,-i_ff,:, nè intende ricouos.:ere le tariffe precedeut, fir male da l11istesso, pur dichiarando che tutte le sue votazioni in Giuqta, comprese quelle in merito alle tariffe d'e3timo 1 le ha fatte sempre con 1_>iena co~icnu, senza pressioni di sorta, seguendo le norme della legge, dei regolamenti e delle Istruzioni Catastali, e secondo il ri– sultato dei suoi lunghi lavori in campagna. L'altro membro della Giunta di nomina del Consiglio Pro vincialt, il sig. Giuseppe Torre, da lunghi ann i addeuo al servizjo tecnico, geloso del suo decoro e del suo buon nome di tecnico, non si lasciò sopraffare dalle in– timazioni e minacce, e non volle presentare le proprie dimissioni. Allora, con delibera– zione del 6 marzo J 9 I I de11a Deputazione Provinciale, venne licenzi~to stnz' altro . Tullo questo, da parte del Cops iglio Pro• vinciale, si capisce: nelP inlE;resse dei pro– prietari della provincia, si doveva cercar e di buttar per aria la vecchia Giunta catasta!~ e di metter su una Giunta nuova, che ribassasse le proposte di tariffe. Toccava al Governo, in rappre sentanza dtgl' interessi superiori di tutta la nazione, manda1e a vuoto il tentativo della provincia, e mantenere in carica i suoi rappresentanti . Invece, i due membri governa tiv i, ingegner Puschi e geometra Coraiza, sentendosi fatti segno all'odio del pubblico , e comprendendo di non poter fare conto sull 'aP.poggio del Ministero, chie~ro di essere esonerati dalle fun1ioni; e subito il Ministero li esaudl. ' Rimane va solo superstire della Giunta tec– nica l' ing. Benelli. Sul quale tutte le lusin– ghe, tulle le pressioni furono tentate dal Pre• (etto della provincia , perch~ si dimettesse. E il Ministero delle Finanz.e aggiungeva i suoi maltrattamenti sul vecch io e onesto funzio– ll3rÌO per stancarlo ·e costringerlo ad abban– donare il campo. Ma, il Bertelli, libra ada• mantina che si spezz.a e non si piega, teneva duro. « A giudicare del mio operato di tecnico - egli diceva - vi sono i corpi tecnica– mente e gerarchicamente competenti ; la leg– ge vuole che la Giunta debba rifiutarsi a qua– lunque prts sione di Minist ro, di Deputati, di Consigli Pro vinciali e Comunali e della ,,.,.. Commissione censuaria centrale, ten– dente a spingerla a modificare le sue proposte, quando essa intenda di tenerle inalterate ; 1~ legge cd il regolamento indicano quale sia la procedura normale per portare, se C il caso, va– riationi alle proposte della Giunta tecnica: si pubblichino le tariffe: se alcuno ha da presen– tare reclami contro di esse, lo faccia a suo tempo innanzi alla Commiss ione Centrale-, che giudicherà ;, il mio dovere è di rimacere fino alla fine dei lavori al mio posto, per difendere le propo ste della . Giunta innanzi alla Commissione centcale ». E non si di– meHeva. Allora, con decreto Ministeriale 2 3 mag– gio 1911, il Ministro delle Finanze dichiaro sciolta la Giunta tecni ca pro vinciale di Porto Mauriz.io, motivando tale provve dimento, oltre che co l fatto delle avvenute dimissioni e dei licenziamenti dei rappresentanti del Consiglio Provinciale e dei delego1tigo\'ernativi, colla se· guente gravissima dichiarazione, che e il Pre– sidente della Giunta cav, Giuseppe Bertell i non può più essere manten uto nel suo Uffi– cio a motivo della grave e permanente ten– sione dei suoi rapporti colle autorità provin– ciali, >, e che la Giunta tecnica di Porto Maurizio non trovandosi a~solutamente in grado di esercitar e le sue funzioni, che le sono demandale dalla legge e dal regolame nto, de ve perciò essere inlegra/menle rinno \'ata. Cosi, dopo avere smontato pezzo per pezzo il meccani smo, l'on . Facta dichiarava che il meccanismo non poteva più fum.ionare e an– dava perciò rinnov ato I E tutt o questo, in violazione evidente, sfac– ciata dell'art. 42 del rego lamento, il quale coosente lo scioglimenco di una Gi unta tecnica , solo nel caso che questa ohrepassi i ter– mini assegnatigli per i suoi lavori. Nel caso di Porto Maurizio, mancando la condizione suddetta, il Ministro do veu completare la Giunca via via che si succedeva no le va– cante, magari procedendo d irettamente alla nomina dei rappresencanti del la Provincia , se quesca entro due mesi dall'invito non avesse sostituiti i dimissionari (art. 38 del regola– mento) . Ma linchè un componente della Giunta rimane\'a in carica, e a ques to nes• sun rimprovero si poteva fare circa l'anda– mento dei lavori, la Giu nta no n poteva es– sere per nessun moli\'o livragata. L'UNITÀ Secondo questo mostruoso decreto mini– steriale, la Giunta tecnic~ doveva essere com– pletamenle rir.novata. E di falli il rinnova · mento è av\•enuto ; ed è avvenuto, com'era fati le prevedere, secondo la volo ntà del Con · siglio Provincialt. Mentre , fino dal t896, la presidenza delle Giunte tecniche è stata sempre affidata a un funzionario governativo estraneo agi' interessi locali, per la nuova Giunta della Provi ncia di Porto M,~urizio è stato nom inato Presidente, s~condo I desideri del Cons iglio Provinciale, l' ing. Agosti, un ottimo architetto, con un avviatissimo studio a San Remo, ma per sua stessa conCessione e per ~onosce nz.a di tutti .af– fatto digiuno <li estimo rurale, A membro della nuova Gi unta, che doveva e,;scre ,0111plela– me11/e rinnovala, il Consig lio provinc iale ha designato di nuo vo proprio quello stesso si· gnor~ Qui11to Pisani, che cosi bella prova d 'indipendenza e di correuezza aveva dato, rinnegando tutta la sua opera Ji tecnico nella Giunta passata. Non essendosi riusciti a far accettare l'altro posto di membro della Giunta al cav. ing. Domenico Buonfan le 1 uno dei più intelligenti fra gli agricoltori della Pro• vincic1{ 1), il Consiglio provinciale ha nomi– nato d'autorità l' ing. Thomati~, che è alla diretta dipendenza del!' Ingegnere capo della Pro vincia, ed io materia rurale inco mpt:tente quant o il nuovo presiden te. Per parte sua, e per comp letare l'opera, il direttore Generale del Catasto, comm. Ci· vardi 1 ha tolto dalia sezione stime del!' Uffi– cio catastale di Porto Maurizio Ping . Ravazza, cioè colui che da anni si occupava di ta– riffe per conto dell 'a mministr azione dello Stato, e che doveva fornire gli elementi di controllo e occorrendo di rtclamo contro le tariffe. della Giunt a tecnica, ma la cu_iopera aveva finora concordato in soslanza con quella del • Bertelli i e lo ha messo nella Giunta tecn ica: cioè il concrollore diventa a un tratto attore, e si trova nell' alterna tiva o di rinnegare le sue anteriori tariffe o di urtarsi contro le rapp resaglie delle autorità provin– ciali e le pressioni del Ministero. E cosl sarà fauo il catasto della provincia di Porto Maurizio, ad uso e cons umo dei proprietari della medesima e dei deputati Nuvoloni, Agnesi, Marsaglia, e del senatore Massabò. Conclusione. Questi sono i fatti, quali sono raccontati da un opuscolo del!' ing. Berlelli {Una fa rsa ,a taslal e in Porlo MaurùJ o, Brescia, Stab. Tip . Lenghi, 1911) e quali anche a noi per· sooa lmcnte risultarono esatti. Dinanzi ad essi, noi ci domand iamo che cosa succederebbe se tutte le pro vincie tentassero d 1 imitare la provincia di Porto Mauri1io 1 e se quelle fra esse, che hann o deputati influenti, riescissero più delle altre a frodare la legge. L' Erario dello Stato, secon do la legge, non deve rimetterci, colla applic azione delle nuove tariffe, ntppure un centesimo di ciò, che oggi ricava dall 'im posta fondiaria . Se l'app licazione delle. nuove tariffe produrrà un ammon!are superiore al prodotto · altuale, il di più verrà proporzionalmente ridotto a fa. vore delle provincie: i1wersar11ente verranno ritoccate le aliquote, affinchè l' imposta r.1g– giung a il prodotto attuale, quando l'applica· zione delle nuove tariHC desse un reddito minore La manovra di Porto Maurizio è quella di o.ttenere una imposla corrisponden te, al massi mo, ad un terzo di quella che debita– mente dovrebbe pagare. Cosicc hè, sia poi l'ammontare dcli' imposta 1otale uguaLe, in• feriore o superiore al reddi to attuale, la Pro– vincia di Porto Mauriz.io si trovtrebbe sem– pre a pagare, proporzionalmente, un solo terzo del dovuto. Nel 1886 l'ali quo ta dell'imposta fondiaria era del 7 °/o. Oggi siamo già a,rivati all'a– liquota del 8,80 °/ 0 • E non è d•tto che l'a• liquota non debba ancora crescere. E più crescerà l'aliquota, e più saranno aggravat e le pro vincie il cui imponibil e I isulte ra alto se– condo il nuo,·o catasto, e più sensibile sarà la truffa che faranno a spese delle provincie più oneste le provincie più .... abili come qaella di Porto Maurizio. E mentr e queste truffe si perpetra no a base di illegalità e di complici1à ministeria li, i burl oni Jella ..: democrazia », fra i quali ce n'e più d'uno anc he in Ligu ria, cianci ano sui giornali e nei comizi di riform a tribu– laria 1 Se si occupasser..o un poco, oltre che di invocare la riforma t:ibut aria per domani, anche di combauere fino da oggi tutti quei favoricismi e illegalità, che fanno dcli' Italia il paese tipico' delle truffe tr ibutarie? L'Unità. (1) L' ing. Bonfanle dcdinò l'incarico, dichia• ram.lo sul Lavo ro di G~nova del 5 gennaio 1912 che " si dimettev2. per rngioni d'or,Jine pubblic~ veramente insu1>erabiii •, specialmen te " dopo la nomina del Presidente della Giunta Aellaper– sona <'i un tecnico <li alto va:on,, ma cht d1 ltt• riffe e_di eslim; i di!Jùmo "· La lingua italiana in Oriente. Fra gli ilaliaui tspulsi da Smirne moltissim; "o" conoscono ,ma p,1rola d' italia,ro, Sono 01111i che alc,mi vfllorosi i11srgna11liila• Jiani all'estero cercano di r;chiamore fallmsioue del Governo, degli uomini poWici, del pubh/:'co, sul p,s s,mo sfato ;,, cui la po/it,ca insipiente dtlln Consulta ha lasdalo ridurre lt scuole ilalia,,e nell'Africa setlml rio11ale e 111/ L eva11te. Sono am,i che si muovono accuse pncise, insisteu li, docummlul e coulro /'a1,io11e 111/asl a del comm . Scalahri11i, direttore gmerdle dtllt scuolt italiane alfe sltro. Chi ha mostralo mai di commover – st nt? chi ha c,rcato mai di esigere pr{lflvtdi– meuti sollec,li t adtguali al bisog110? La stessa l ante Alighieri, uej c11i congrtssi il comm. Sca – lobri,, i i andato sptsso e volm li,r; a cantar , la propria iipologia, è bt11 lontana dal sm lire lti gravità e /'urg, 11.ea di questo problema. Quanto ai 11a11iouol1sti, u;,a scuola clit man/i me gl i tsu li id1al1t1t11ltcongù mli a ,ma trad i• io,11di colttfra t co11serva loro la cit1adi11anta ml tlltll uale dtlla patria, fu forse il rumore di r111a .shrapnel o di un colpo di cmmu111? Cosi Ol(gi il mondo sa che '!tolti it,dia11i espulsi dai turchi hmm o dimenticalo t ~o,, fra• smel/0110p;;, ai loro figli l,1 li, 1 g11a della patria. Ci par e - salvo errore - 1111a vergO!JUa grave per lo mmo quanto ,ma sconjilfa ;,, balfaglia. Ma quanti i11ila/in sml ono il bruciort di que– sta vergogm 1? L' I /a/,a i g rande. E pii, 11011 dimaudurt. La p.osta dell' '' Unità. " Il R. Corpo delle miniere e il protezionismo industriale. Preg.mo Sig nor Dirti/on, J..' lng. Ril>oni,sulla fine dell'articolo pubblicato dall 1 Uui/tÌ (n. 24) intorno alle tristi condizioni, a cui è sta:o ri– dotto , ad onta delle sue nobilissime tradizioni, il Real Corpo delle Miniere, dichiara di non voler fermarsi sul dubbio espresso da taluno che la decadenz a di quella istituzione sia sta ta voluta per fini inconfessabili. Permetta a un vecchio ingegnere, che ha visto molte cose nella sua lunga carriera ed oramai non ha più nulJa nè da temere nè da spe rare, di chiarire un poco l'accenno fatto dall' Jng. Riboni. Sarà un contributo piccolo, ma non inutilt-, spero, a quella campagna contro il parassitismo protezicmista, che l' U11ità si sforza di rendere i)Opolare in Italia. Si. Il Real Corpo delle Miniere è stato a poco a poco deformato , sminuito, esautorato, perchè rapp resent• ,•a nn osta colo al trionfo degli in– teress i burocratici e protezionisti , che hanno in qutst 'ultimo venticinquennio asservito a sè il nostro paese. Da un Iulo era l'assorbente burocrazia cen– tralt, rhe mul poteva tollerare un Corpo tecnico quasi autonomo dalla sua dt>minazione. Dall'al– tro, gli interessi ultraprotezionis ti, che preval – sero nel Ministero di Agricoltura dopo H 1885, trovaron o un inciampo nei pareri antiprot ezio• nistici che dava continuamente il Corpo delle Miniere: questo, infatti, non fu favorevole alla tariffa dogana le del 1887 1 mise sull'avv iso il Governo per il. contratto con l' Elba, fu contrario alla conce!.Sione per l' Ilva e a varie altre ri– chieste di protezione fatte d.i.altre industrie . Ce n'era più che d'avanzo per rendere desiderabile la soppr essione di un istituto cosi incomodo! L.1 burocrazia ministeriale dapprima tentò tutti i mtzzi per attirare il Corpo nella sua or– bita. Non riuscendov i, pensò di isolarlo, evi– tando di ricorrer e rid esso. Infine, dopo il 1890 1 lo ridusse al' imp0tenza. Da par te sua, l' Ispet– torato delle Industrie , porlo di rilugio per i bocciati nei concorsi delle miniere, scaricava sul Corpo delle Miniere l' ingornbunte e stupido servizio delle cald&ie a vapore , - dopo, benin• teso, avere approfitta to di ques to serv izio per allargare i propri organ ici e moltiplicare i posti direttivi. E ogni passo, rhe si faceva per esau– torare e soffocare il Corpo delle Miniere , era appr ovato e sosten uto dagl' industriali protezio– nisti e dei mandatari, che costoro hanno neHa burocr~zia ct:ntralc, nella C.:umerne nel Senato. Si aggiuiiga poi che il Corpo ha avuto in questi ultimi tempi capi assolutamente insuffi– cient i. Ed ecco spiegato com'~ andata in rovioa una così buona cd utile istituzione. Ringra ziandola della ospita lità UN \'ECCHIO I.NGEGNERE A RIPOSO- PoSTIL A.- Q11esla lttléra i inleressa11Jt,H0II solo per i falli i11si, ma auche perchl rpi1ga iH c/11 modo le camorre prote:sioni."'iltt politicanti riescono, alla cltelicltella, a i11sediar1 le proprie creatur e nei Mfh isftr i e ad escludere da ogHi in– fluem:a ammiuisfrnliva /111/ifunsio,,ari,su/la cui jedtllà no1'possono co11/"re. Oramai quasi tu/ti gli alt i fmu:ionari dti 11oslriMini s/,r; 11011 sono c/11 i geren ti d'ajft1ri di cerli g ruppi fi11m1•iari t par– lamt nlar i, t la loro f1111aione i di ammi11islrar e,. 11011 11r/J'inltrtss1 dtl paesi c/11 li paga, ma ntl– finltr15.se dtl/1 cam orre a tui dtvo110 l'assHH– sio111 al pot1r1. J M;nislri passa110 1 t i burotra– lici rts/0110. JJ Parlam ento fa lt ltg gi, e i buro– cralià lt applicano solo se e in q11a11to fatJOri– scono gl i ittltressi priva ti di cui tssi sono i caHi di gua rdia. E c/,i cltitclt delle ,·iformt t rmolt che q,usfe rrformt sittto seriamml eattuale, dtvc esigere volta per voi/a cht ,,,i Mi11isieri si faccia cont11t1J><>- . ran eam tnlt piaa:a pulita dei dir1llori gentrali e di 1,,11; qu,gli nitri pessi grossi, che so110,nit· ri ssali a impedh·, o a lasciar cadtr, nel vuoto k novità. Saum o assai g-rati a quei nostri let– tori che ci inviass<ro indiriui \li pouibili: abbonati per numeri cli sag-g-io. L' Amm.ne è aperta dalle ore 9 alle u. e dalle 16 alle 13 in tutti i g-iorni della settimana, meno il pomcrig-g-io del vcnerd}: e della domenica. Ar-. GJOLO GJOVANNOZZJ, gtrtnlt r,sponsabi/1. Flnate • Stab. Tip. Aldlao, Via dc' Rc■-1, lt • Tel. S.8$ GIUS. h.llTE~Z.11 & flGhl " Batri EDITORI Ultima pubblicazione : MARTELLO T. - L' tconoml11 pol/1/ca e la odierna crisi del dar<r»lnlsmo.(Bi– blioteca di ca/tara moderna, n. 57). - Un volume di pp. XVI-520. L 5,– L'illustrc 2utorc della Sloria ,Idi' lnltr11aiJ01111le e dd trattato sulla Mo111ta, giudic3tOdal Pareto il migliore del genere dei nostri tempi, riprende con questo volume la polemica contro la scuola socialistiro-a11tro;ologicn dcll'cconomi:a politic:1.. E la riprende dopoventi anni di silcn7.ios:1 :mesa, in ben :i.ltrc condizioni d'un tempo, ou che la tcori:1.darwiniana è statn ~ottopast:1 :1 tante re• visioni, correzioni e rcstrinziom. La prima parte del v1 lume contiene, sotto il titolo Sorù1lisli e socialistoidi, tco11omisti e pu11do• eco119misti, uno sguardo d'insieme sui vari sistemi soci:tlistie sulle scuole economiche dei no,.tri tempi, e fornisce 2U'A. l'occasione per prendere part" oformentc in esame l'opera dcg:lieconomisti italiani dal Fcrrar:l in poi, cd esprimere intorno a ciascunodi essicon vivacit:\ il proprio g:iudizio. La seconda parte, intitolata Psicolog1t1 rco110• mica, è più spcc1almen·tc destinata ad illustrare i rapporti Jclla teoria t:,·oluzionisticacon l'econo– mia politica L -~· p:trte dalla tesi fond:uncnt:tle, che fra l'istinto anim,dc e l'in telligenzaumana esistendo non solt:tnto una differenzadi grado, ma una dif– ferenza i11ro,,mw1surabilt tait da equivalere ad mia differenza di 11alura, non si de,·e « ammet– tere alcun :>.nellopossibile di congiunzione tra l'economi:>. politica degli uomini e quella, neces• sari:i.illuionc della teoria cvoluzionistka,che si done bbcchi.:m1arc l'economia politicadei bruti •· ls :unina quindi le n ric applicazioni che dei principi e,·oluzionisticisono state fatte in econo– mia politica,e le combatte col mettere in rilievo le differenze sostan1.ialiche intercedono fra il mondo organico inferiore e qliello umano, svol– gendo ampiamente le dodici :trgomc11ta1.ioni, che ncll:t prefazione aveva posto a sostcguo della su:1 tesi principale. 1 Circa 120 pagine di note bibliografiche, cri– tiche e polemichesorte in fondoal volume, sfron– dano il libro d'ogni pesante erudir.ione, senza privarlo della documcnt:u.ione tanto nccess:uia in un·opcr:t di quc:;to genere. Si sono anel/e pubblicati: MICHAELIS A. - Un secolo di scoperte archeologiche. T rad. di E. PRESSL (Biblioteca di cultura moderna, n. 55)•. Un volume di pp. XVIII -410. L 5,- CESSI C. - La poesia e/lenisl/ca. ( 'Biblio– teca di cu/fura moderna, n. 56) - Un volume di pp. X-433 • • • L 5,- Dlrltcre comml11lo11Ie ,·1clla alla 0llta 0IUS. LATERZA & FIOLI, 81d

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