L'Unità - anno I - n.23 - 18 maggio 1912

92 Ed invero eran o intervenut e in quest'ulti mi tempi alterazio ni grandi ssime uello stato turche • sco; depo sto e fatto prigi one il vecc hio soldan o, e in sua \'Ccc e luogo occupato il governo da un manipolo di ribelli, band itori a parole di ordini nuovi, ma nel fatto uom ini rotti a og ni rap ina e scelleratez;a : e chi cono sca quali pro– fonde radic i abb ia la trad izione in questi stati -s ostentati dagli ordin i anticat i nella religione, comprcndcri, age volmente c1ua\i e c1uanti faut ori num erasse nncora in quel regno il decad uto ca– liffo, sia J>er la vcnera:iio nc che ancora gli ser– bava no come a capo de lla relig ione , sia per essere state loro arse e confiscate le possess ioni da i nuov i do min ato ri, sia perché spog liati dei loro cariclu e onori , sia infine per essergli te– nuti da un vinculo d'a more. !J i che se ne ebbo no certi seg ni pe r il romo – regg iare freq uen te, che essi facevmlo dentro e fuori i confini del principato. Dico ad unque che un Reggito re pruden te ·aria dov uto forsi cen tro e sostenitore di tutti li rag– giri e le mene dei pa rtigiani del •vecchio soldano contro alli usurpatori de l suo stato; il che, men• tre gli arebbe 01fcrto un rag ionevole pretesto a colorir e il suo diseg no e .1ggiungere ai suoi fini, assaltando le provincie nt!l nome e per conto di lui, r ii aria nel tempo stesso conciliata la benevolenza de i provinci.1li di <1nelle terre, alli quali poteva profferirsi quale restaurat ore degli anti chi ordin i, difensore degli opp ress i, vendi– ca tore della religione conculca ta. Nè mi si oppo nga, d,e essendo egli di fede disfo rme, non gli si saria credu to i che pe r re – gola gene rale sono tanto semplici gli uomin i, e tanto obbediscono alle necessità presenti, che co– hsi che inga nna troverà sempre chi si lascierà in– ga nnare e ques ta regola fallerà tanto meno, <1uando gli uomi ni siano in preda ai furori de lla passio ne relig iosa e che tu possa con le tue arti e indu– du~tria rinfocolarne le ire e osc}lrnrne le menti. E de lle due cose ti po teva succed ere l'una: o che il prin cipe spo desta to non rientrasse mai nei suoi domin i, e tu potevi goderti ozioso lè pro– vinci e, quali avevi occupat e in suo nom e, con l'a ppoggio di tutti li fautori del regime vecchio, che erano mollissimi , e se non con la benevo • lenza, almanco col rispetto di tutti li malc on– tenti de l nuovo, che era no infiniti, non ave ndoli i nuov i dominato ri potuti sat i,sfare in que l modo che !-iierano presuppo sto. Nè i tuoi nem ici areb– bono pot uto offender:ti, aven do più da badare ai dan ni in casa propria che non a quelli, che tu loro arrecavi in lontane contrade. Ciie se poi il vecchio soldano avesse riacq ui• sta to li suoi stati, si sa ria guardato per le stesse ragioni di reca rti ingi uria, e per esse rti eg li te– nuto da un vincuto d 'obb ligo e per aver tu accupato que lle provi ncie come suo vicario. Nell'un caso e nell'a ltr o ti saria succed uto il tutt o con molto onore tuo e poco danno, essendo pervenut o in tal modo a di videre li tuoi nimici infra loro e non riunirli contra te, come, pe r l'a v– verso , con tanta poc a pru de nza e sagg ezza li nosJri Reggi tori hanno fatto. E chi dice sse che l 'antico solda no era tenuto crud elissimo uomo e prenderne le pa rti e le difese arebbe violata la fama nostra, non se ne intende. Perchè il Principe è necess itato talora esser crudel e, e di questo umore suo debbono essere giudici li ~uoi sudditi e non li este rni ; e se ques ta crudelt à ti risparmi il da nno e i tra– vagli de i tuoi, non deve farti ombra giovarte ne. R•~cohi d.11 )h . l.aort n:t:i1no t tpp lic•ti 1ll1 guerra attuale da A. DR AGO~ETT I. Le scuole di Sassari. Nel num ero 23 ma rzo 1912 dcli' Unità pub– blic amm o soll o il litolo 11 paese ciel/e 11aca11.::e du e br ev i ar ticoli, perven utici da due div erse e lontane region i d' Ita lia, con tro l'a buso delle vacanze scolas tiche. li secondo di ques ti art icoli comincia va con le seg uent i pa role : li g io,·110 .ç del co,.r. nu st gli sl11de11li tielle seuole metlie di Sassar i, 1101111110 1i a cosij[.,lfe hrn vafe, J,a11110 l,m111flm1/o imluo rosa11u 11/t di- 1 a11zi a quella Scuola No rma le / em111i 1ile per cagi one di ,ma 11nca11za - diciamo cosi - tr i• poliua negala, e l,011110 malme11alo 1111 pr o/esso,·e. Le co11di:.io11i par/icolar 11u11/t morbose dd– fa mbie,,le scolastiro sassa,.ese, 11d 911ale tempre e,;uz io11alme,,/e f ume ed e911ilibral e com e911d/ a dell a di rettrice dt llt1 Smol a N orm ale, sign ora l •.lamias-Caler ino, lr ova110 frridu d bili e au a,,i/e L ' UNITÀ oslililll, - le patoloKiche e ambigue co11di:iom · locali, direz·o, e il pr rctt!eu le.... i,1corag'f:ia11le di 1111 ro11simil e / al/orcio rimasto impu11ilo r, 11110 scon o, ha1110 u rlo avuto la lo,.o pa rie nella osce11aga:: an ·a t!i venti J[ior11i or sono. 11!, la malall ia 11011 è locale, è gwerale . Ques te ·par ole del nostro collaborator e hanno de term ina to la &cio nesassartse degl' i11srg,umli medi a inviar ci, dopo circa due mesi, la se– guen te dichiarazione : Siuur i, 6 maggio 191~. PcJichè1:li apprr::zam enli ud/' Unit~ del z_;mn,·• ::o con par ole di rolo,·e oscuro s11ll'ambie11ttscr>• las/ico sassa,·ese, posrono f ar l' impres sione elle si sia voluto 11011solo g tl/1n·e 1111' ombra sinistr a s11l/'a11dame11/o di guu/ e scuole, '" " al/r esi in• Jaccart /'011orabililti deg li iuuK111t11/i t!i 9ui, la Sez ione locitle dei pr ofessori suo mlm i, i,,te,,. demlo di dissipare ogni rquiv"co per la tra11- ·911illi/ll deg li animi e la t!ig nilii dr/la t:lasse, a/• f erma che i /umull i slmlenleu hi , am.'emdi per ,ma -vaca112a,dir emo pm · noi, lnf' oli11a, 11011 J1a1moa cht ja, ·t con /'011orabililll dd corpo illsegmmle , _che è fu ori d'oJ!ni t!isc11ssio11e e al di sopra d'tr gn i sosp e//lJ. E' poi lieta di p oter agg i1111gert che la stessa vita u olaslica 1111/la pres e11la di " mo,·boso •• o • pattJ!o,rit o o, tlu sia nelle coudi:i oni al/unii dt• g-110 dtl pubblico discredito, se pm· 11011 si :101:lia hm euta,·e cl,e p11r qui , comt alfr ove, le st:uole 111edit 11~1·sa110da b111gl1i a1111i ;,, co11di::in111di• sn,:iale pn · L' i11suf]icie11:u1 t povnl ti dtg li am• himli scolaslici e la scar sezza del perso na/,: t!i ,·110/0, su di elle la Sezione ha espresso 1:id i suoi 1:i111Jizi e i s11oivoli e alleude, da rhi può e tft t:t, i ,uctssar i pr ovvedim t nli. La Seci oue st1ssarese degli / 11srg 11a11/i seconda ri. In che~cosa que sta dicl,iarazione possa in– du rci a riten ere infonda ti i fatt i accen nati nel– l'a rticolo del nostro collabora tore e gli apprez– zam enti rela tivi, confessiamo di non riescire a compr endere. Quei fatti sono inconfutabili. Appc1rt~ngono al1a non lieta storia scolas tica sassa rese . Una delle u font i " dell'artico letto, che è dispiaciuto a Sass,ari, è un ordine del giorno, app unt o, votato ne l marzo dalla sez ione sassa rese della Federazione degli inseg nanti medi, e inseri to sulla Nuova Sa rdegna del 7-8 marzo. Il ·quale ord ine del giorno dice : . La Sezio 11e /edrrale dtg li i11se,r11a11fi tielle scuole u,edie di Sflssa,·i, racco/la ;,, mmu rosa assemblea: Ime mio per Je,-,110 che, se le co11li11g e11ze della g ,.ossa impres a a/,.ica11atielle armi ilalia11e a1.•esero a /11rbart di co11/i11110 la disciplina degli s/11die della scuola, vur cbbe,·o pr ofa11ale ill ,ma iuco11sapev ole e verg og11osaparodia 9uelle p, oz,e di allo sml in t di f orte opernre che pur si chie– do110 ai / raie/l i /011/ani f ra i disagi e la morie ; ro11fidache faul o,·ilà srolaslica von ·d.ovvia,·e alle tve11/Uali ,·ichieslc d' impr eviste vaca11zt co11 savio i11/e11dime11/o e sic11raenerg ia ; ,.;cl,ia,naudusi poi 11i '111111-1/i sludeuleschi ri• peh,tisi itri e ;,, peggi or t1wdv alla sc110/,1 110,· – male / t mmfoile per la so1pws io11edelle lezion i ; ,·ilevm,t!o con rlolo,·os, sluport , cht ava11/i e dopo la pa ..te,,: a dei rolt!ali siasi pe,p elua/a colà l'ag ilazio11e i11/imù/alri ce e ojfe 11siva così ,u i ri– guardi della scolaresca /t,, ,millile, oggello, Piil d'ogni al/ro, di delicata e decorosa custodia, come rispt llo alla be11e11~e,.ila dfrellrice; stin1and o che pili chiiu e ordi nanze ufficiali dell'autorità seol;1stica e accord i presi a tempo fra i capi degli istituti cittadin i potrebbe ro im.,e– dire consimili inconve,,ienti ; fa Voti che in ;tV\ 1 enire si s;i,ppia provvede re così che al fe, ·vore de.~li impuls i gio vanili 11011 sia sisltmali ca,,u 11/e sacrificalo il dtt oro della vita scolaslica ... Orbene , a Sas sar i attualmen te vi sono ancora i:llcuni de i respons abili di que11e manc ate ordi• nanze e di quei mancat i accordi , a cui il sud – detto ord ine del giorno accenna. li che non to• glie che non vi fossero l'anno scorso in quel1a sede, e che òon vi siano anche pili numeros i ques l'a nn('I, deg li insegnan ti, per tnlli i rigu ard i, rispe ttabili ; il maggio r merito dei quàli si è appunto que llo di es sers i l'a nno passa to, e forse ·anche quest'ann o, oppost i a.... quegl i allri. Quant o all'o11ornbililà del corpo professo rale sassarese, essa è assolut amente fuori di discus• sione : s'int ende , non nel senso un po' troppo sommar io e spic ciativo del II comunicato • qui so• pra riferito ; ma net sens o che non di essa si tra t• ta. L'onorabili tà è una cos a tant o indetermina ta e delica ta, anche qua ndo si tratta di individui de– termi nati, che noi non ci sentiamo nè il do,·ere nè il dirit :o di fare , nè per gl' ins egna11ti di Sassari nè per quelli di alcuna altra città, at– tes tazioni collettive e impe rsona li, le quali sa– reb bero utili solo ad accomunar e, sotto la stessa copc:rt a, uomini degni della mag giore st ima, come per es. il pr of. Buse tto, attuale pr esidente della Se zione sass arese <legl' inseg nan ti medi, il qu ale ci comu nica la dichiaraz ione sop:a ri• ferita, con altri uomin i, de i qual i si:uno sicur i che il prof. Bus ett o non av:-ebbe molto entusi a– smo a dichiara rsi personalme nte e nomina tiva• mente solidale . SemLra che gl' insegn anti di Sassari abbiano credulo neces sario inviarci il loro comunica to per ri\'end icare la "dign ità del1a classe " contr o 11 parole oscure " de l nos tro collabo rato re. Noi non credia mo che l::1dignità di una u classe • abbia nulla che vede re con le cr itiche mosse gius tamente all' opera di .tlcuni. Crediam o. anz i, che le orga nizzazioni non debb ano mai presta rsi a copr ire con la loro solida rietà le responsabi• Htà eventuali dc:i singoli. E ci du ole molto che la Sezi one sass arese dcgl' ins egnanti secondar i, la qua le pu r conta non pot'hi ottimi elem ent i, ab bia con questo comunicato del 6 mag gio di– minuito e qua si sconfes sato l"alto criterio mo• raie, da cui fu mossa a votar e l'ordine del giorno dello scors o tnH Z0, L' Us1TA. La posta dell' " Unità. " Non ho bisogno di sapere .... Cara " Unità ", Condivido pieuammlt il pensiero esprtsso nel mmw·o 4 mngg io, png . 8,1 1 elle la q,u slione auli• clericale non sin oggi urge11/e ;,, Ila/in, ma che altre queslio,ri più imporlmrli - economiche, po– liliche t di cultura gnu rale - debbano aver la preaden ~a su di r:;sn. La silunci ont del/'ltal ia odierm,, m alg rnt!o I~ immo ralità del clen·calismo - ,lal/t quali, lo :;ai bene, 11011 :,amro <stuti i partili ,. anticlericali 11 - non comporla, a parer m io, elle si debba scendere in campo i,mnuci /11/0 con la questione m,ticl ericnle, qua si massima e i11esorabi/t . Ptrci ò 11ou.... ho bisogno di sapere clu in fa llo di an lic/ericnlismo lt pr oposte con– crete si ,ù olvouo in cMacd, ierc. Giacc/Jè le pr o– poste co11crelc ha nno valore solla11to q11a11do sono pralicamm le possibili ed esigibili . Lo stess o al – Jargamenlo dtl suRr agio, elle g iuslameule li sia tanto a cuore, 11011confe ssi che è veuuto troppo presto? S. M1:,,;occ 111. Frammenti di vita italiana. I mutui della legge Daneo-Credaro. Il Ministe ro <lella Pubb lica Istru zione comu– nica ufficialment e i mutui au torizzati nel mese <li marzo u. s. pe r la costruz ione degli edifizi scolastici, in forza della legge Oaneo Credaro . Ammontano a L. 3.796.200. Distribuendo questa somma fra le varie zone dc li' lt.aliu, si vede che la sola ltalia settent rio– nale ha inghiotti to 2.557300 lire. Per la re~tante It:1lia centra le, mer1d1011ale e ins ulare-, non ri– mar,gono che 1.238 900. E di ques ta somma resid ua, le Puglie, che sono la regio ne men o disagiata e menv arre trata del Sud, ha nno inghiott ito la par te magg iore : 526.000 lir e. Tu tto il resto d' Italia si dispu la 700.000 lire. Comincia , cosi, a realizza rsi il danno che noi aveva mo prevedut o allorchè si discu teva la legg e, e a cui invano ccrc.:,mmo si pones se ri– paro, scrivenrto sui giornali , partecipando a riu– nion i, scongiurand o che i fondi assegnat i pe r la costruz ione deg li edifizi scolast ici fosser o distr i– buiti tassa tivamente fra le div erse prov incie in pr oporzione, se non de ll'.an alfabet ismo - chè sa – rebbe st,1to logico - almeno della popo laaione . Se si lascia in facoltà del Minislt!r o, noi dice– vamo , la dis tribuzione dei mutu i, continu e-ranno sempr e i comuni più ricchi e più int rapr endenti concentr ati nel Nord, .'..d assorbire i capitali rac • colti in tutta l' Italia ; e que sta legge-, che vie– ne proclam ata come un o str umen to meravi– glioso di lotta con tro l' an :1lfabe tismo n,erì dio,. nalt.\ lasce r!\ semp re abba ndonate <1uelle zone della popo lazio:,e più pover a e più incolta che più hanno bisog no di aiuto e che sono i:t mag- giora nza nel rdezzog iorn o. ~ Non fummo ascolta ti. La pa rola d' ordine nella • demo crn ia " e nell' Unione de i nmes trì dopo che I' on. Credaro succedè ali' on. Daneo, era che le disc uss ioni potevano riuscir peric olose, che la legge non si doveva tocca re, che la l<"gge in dieci anni av rebbe camb iato la fac cia del m"ndo. E ch i insisteva nelle critidie , era accusa to d'e ssere clericale, nemico dcli' istruz ione de l pop olo, e so pra tutt o nemico della classe tlei maes tri, che aspetta vano con ansia l' appro và• zione de lla legge, e a cui ogni ritardo sarebbe riusc ito fatale. · Cos ì il ca rrozzone fu var ato. · E ora se ne vedono gli t"ff'etti. suf èn~•J 0 f: 1i~I: !~!;ri~1i~~: !:s ;;~;:::e~!~r~ somme fra le diver se prov incie in propo rzione degli abitant i, salv o all e pro vincie più att ive la facoltà di acceler.?re la erog azione delJe somm ~ a loro ass egnat e. Se da una proposta di que!-lto ge ner e potess~ nascere una " que– sti one politica ", cioè un pre tes to d i crisi mi• nis teriale-, con relat iva corsa ai portafogl:. allora si che tutti sa rebber o attivi ad occuparse ne !.•· A NGIOLO G 10VANNOzz1 , geren te responsabUt. Pireni • - Stah. Tip. 4.ldl■-, Via d•' Rea1I, Il • Tcl. f..gs. GIUS. llATERZA & flGlll ~ Baffi EDITORI CESSI C. - La poesia elleni– sti ca. (Biblioteca di wlt11m 1110-– dema, 11. 56). Un \'Olumc Ji pagine X-➔88 . L. 5,00 f:.. questa la prima opera organi,a it:1liana intorno al periodo 1anto trascurato, c pur tanto intcr<.'SS3nte, della letter atura greca, che si )UOlc chiamare ellmisliro. La spontaneità e gr:rndcn a delle com ezioni artistiche proprie del periodo rllmiro spiegano la so,·erd 1ia predilc,ionc clic p r questo h:111110 cri– tici e filologi; ma, anche la lettura rillcssa del pcrioJo rllmisliro, quando si consideri b lettera– tura come un fenomeno sociak , ci~ come espres– sione sinccr:t r viv:1delle condi7.ioni della.so. .:icU, 3ssun1e un· i111port3nz:1molto ma.ggiorc di quanto comunemente si crede. JI CESSJ p:t.rtendo da. t:1lc concetto, e sorretto d:l una profonda conosccnu delle (onti, prende in :lltento es:lme succcssh•3ment c i vari generi poetici, per coglien-i i riflessi Jclk mutate con– dizioni politiche, morali e religiose del popolo ellenico, dopo lo sf:tsci:usi in parecchi regni Jcl vas o impero di Alessandro ~t:igno. Virl11osità, smlimm lalit.l, mo,.lrrnil,1, verismo, cl:'.C ci appaiono cos\ non come caratteri littii i dell'arte cllenistic:i, ma come naturale port:ito di tutta la complessa vita soci:lle di quel periodo, nel quale si mfrangono le barriere entr o le quali erano rimasti chiusi il sapere e l'espcricnia dei popoli orientali, la liogna cllcni,a si rinno, •a, di· ,·cntando b lingua lcueraria comune di tante di,·ersc na7.ioni, sorgono do\•Un9'ue numerosi_cen– tri di cultura, il fenomeno dcll 11r/,unismc1 s1 ac– ccntu:t sempre più nelle metropoli dei rcg-ni dei Diadochi, e appare nelle forme più mumficenti il mra,,alismo. Di modo che il libro del CESS I si ercscnta non come l' opera d'u n semplice crud1l0, ma anche ,omc quella d'u no storico dotato di acu• to ingegno critico, nella quale le persone colte possono trov:lre il meno di formarsi un' idea adeguata della poesia t!lmislira, che se non r:t.g· ~iunse gli srlcndori dell:t lirica di Pindaro, ~ dell'epica di Omero, annovera tutt avia dei gr:md1 come Teocrito, S:tffo, Callimaco, Apollonio ecc., cd ha per noi import:mza anche pcrchè segna il trapasso d:tlla poesia greca alla romana . Ad accrescere i pregi del lavoro concorre pure il fatto, che è stato arricchito di molti fr:tm• menti, prima d'ora non mai tradotti in italiano, e dei quali la versione metrica è stal:l preparata espres~am nte da ,·alenti cultori della poesia gre– ca, quali il Romagnoli, il Chini. il Veniero, ccc. Nel complesso è pcrcib un libro che offrirà anche a chi di proposito si occupa di letter atura greca un utile complemento di quelle fontamen• tali del Susemihl e del Croisct e per renderne più faci'c la consultazione è stato corredat o d'un copioso indice alfabetico. 0lrl1ere comml11loal e va&II• alla Dlii• OIUS. LATERZA .t FIOLI, Bari, Casa E dztrù:e R. CA R ABBA - L ancùmo Dizionari di citazioni italiane e tradotte Fraacn l • Oreche • la&IUI e Amcrlc111e • L1llot • Orlr1,t1II - Rutfe • Scandlna,·e Slave • Sp•x11uole • PtJrlu1besl e Am:rl caac • Tedesche - Un1hcresl e Fh111lchc COLLEZIONE DI VOLUMI A CURA DI DOMENICO CIÀMPOLI Indispensabile ai Senatori, Deputali, Avvo::all, Magistrati Predicatori, C.Onfcrenzieri, Professori e Studenli DOMENICO CIÀMPOLI. Di.sionario di ;{i~.sioni francesi lradoiie. Massime, senlen.se , pensieri, proverbi, epigrammi. Elegan te volume di pagine 816, rilegato in pelle ed oro • • . • • • • • • • • • • • • • • • • • • L 5.00 Questa ,o llczion"-', unka in Europa, è composta di un:i serie di \'Olumi, ciascuno dc' quali ha non mono di ottocento pagine, e rispecchia la morale, lo spirito, b sapienza d'ogni popolo, sotto fonna di m:1ssim<:, sentenze, pensieri, pro,·erbi, epigrammi. l a scelta i:: fatt:t con la massima cura e la tradu7.ione con la maggiore fcdclt:\. Ogni citazione ha il nome dell'autore e il luogo del libro, ond"i:: tratta. La immens:i mole dell'opera si è potuta compiere coi sussidi più. \':tlidi della bibli~rafia moc.lcrna. l'ope ra stcss:l assume il c:uattere d'una YCra cnciclopcdi:t 1noralc, O\'C 1 scnz:i preconcetti di scuole o di sistemi, l 'anim:1.uma.na tr0\'a le espressioni pill belle o re..:onditc dc' suoi sentimen ti. Ess:l è utile ad ogni classe di persone: allo scol:trc e al maestro, a.ll' opcraio e al letterato: tu ti posson trovar\'Ì ,lilctto e amm:ic– str:uncnto . materia. sug~csti\'a di discorsi, di riflessioni, d' idee. Essendo la pilt ri,ca fra le collezioni ~f 1 ~~~~tf 1~~n!t:o,~~~~t~Je O fi 1 tlos~:!a :~;~cl~~~; ~fl 3 ~~ r~l.ico italiano, J'3ccoglicm:a che merita il ]aYoro PRE SSO I PRINCIPALI L IBR AI

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