L'Unità - anno I - n.7 - 27 gennaio 1912

µolitania , di succhia re ull criorme nte il bilanc io della colon ia e que llo della madre-patr ia. Per colon izz.lre si ha bisog no de lle ener gie capa ci di espa nsione , non di c1uelle atrofiche o galva– nizzate dai dazi prote ttori. A ogni modo il pubbli co ita liano tenga ben e a ment e , che ogni tratlame nto di favore che si farà ad organizzazioni parti colari - sieno finan– -,;iarie o indu striali, borghesi o proletarie - sa– ranno paga te dai contribu enti italiani. Per le stesse ragioni non dobbiamo lasciarci prend ere dalla fregola di grand i lavori pubblici, che lo Stato dovrebbe ora fare in Tripolitania, a spese sempre cleg li stes:-i contribu en ti italiani ! La Colo,da deve /)al[are sè slessa; ecco il cri– terio direttiv o; da cui de riva che la iniziat iva pri vata è qu ella che deve prendere la te sta de l movimento, e fare a sue proprie spese e a suo rischio ferro vie, porti, tramvie, condutture d' ac– <1ua e via dice ndo. E lo Stato si limiti , almeno per ora e sul prin– ,èipio , a dare sicurezza pubblica e giustiz ia, e si scosti meno che sia poss ibile da questa sua ele– mentare e nece ssaria funzione. Sapp iamo che vi sono incon venienti in questo regim e della libertà , co me vi sono nel regime restrittivo . Ma solo dov e ha imperato il primo, le colonie e i nuovi paesi cl' oltre Oceano sono rapidam ente cresci uti di popolazione e di ric– chezza. E solo con quel regim e, ad onta dei suoi inconve nien ti, il cap itale e la manodopera affluiranno in Trip olitania e cree ranno nel più breve temp o pos sibile una colo nia di popolazione italiana. E qu est o deve esse re il fine supremo della nostrn politica çolon iale. Che se , per concludere, la nuova colonia ser– virà di pretesto per favorire il capita le e le in– dustrie italian e, che non hann o o hanno scarsa forza di espans ione; se, an co ra, la colonia ser– virà di pret es to per lanciare nuovi lavori pub– blici di St at o col fine di aliment are le brame della burocrazia o quell e de gli «ppaltatori pri– vati o quelle delle coope rative p roletarie , o dei tre mess i in sieme e rnppaciati in terra africana, - vuol dir che la nuo va colonia e l'entusiasm o del pa ese saran no se rviti per allargare il campo d'azi one dcli' affarismo politico e di tutti i pa· rassiti che divorano il bilancio dello Stato senza uscire d' Ital ia. E la popolazione italiana, que lla che alimenta il bilancio dell o Stato e deve emi– grare, cont inuerà a solca re le vie note e propi– ii e dcli' Ocea no. A. DE V1T1 DE MARCO. (Jal />i,µlo di G11llipoli). I berberi d'Italia. 11 Cior11ale di Sirilia de l 9•10 genn.lio pub– blica tra nqui llamente nella cro naca di Palermo: I prigi onieri ar abi , giunti ne i giorni scors i· "– Palerm o, so uo stati imbarca ti og gi sull' • Elet – trico • per esse re traspo rtati a Fa\'ignana. Ess i so no be n cc nto cinqnanta e costi tu iscono il primo scag lione che va :1d... . occu par e l' isola. Il tra– sport o fu eseg uito con <1uattro furgoni éellulari , sco rtat i dai carabini er i. Una turba di mon elli li seguiva 11da11do e Jisrh ia11do. Ad un cer to pun to, per il soverchio peso, uno dei furgoni non poté proced ere a causa cl' un guasto ali' asse delle ruote post eriori. La folla si ad<lensò intorno /a11- rir111do improp erii ,. 111alcdi::io11i ali' imli riz:o dt:.tfli arabi che sce nd eva no per sa lire in un ' al– tra vett ura. La ressa per veder li era tale che dovei/e «fforr ere 1111 plo/011e di soldati per /cn,:rl · /011ta11i }!'li assedùmli. Dinanzi ,11 pontile d ' im– barco si accr1lcav a pur e una folla straor<linaria tenu ta indietro da c:i.rabinieri e so ldati cieli' S6. Anche qui , alla ,•is/11 d,:i mist:rabili si rin11ova– ro110 le iuvdli..•e dd popolo. I prog enitori di qu esto « pop olo •· durante la insurr ezio ne <lei u /le e mt·:: o. vendevano la -carne dei carnb inier i sq uar tati nell e macell er ie, mez1.o secolo fa. · SAREMO ASSAI GRATI agli abbonati, lettori, amici dell' « Unità •, quali avrannO la cortesia: J. 0 di indicarci indirizzi di librai, di ri– venditori, di edicole, a cui sarebbe bene fosse affidata la vendita del nostro giornale e della cui puntualità e solvibHità l'amministra:ione possa fidarsi ; 2. 0 di indicarci possibili abbonati o let– tori de11' « Unità ~, a cui sia utile inviare numeri di saggio ; 3. 0 di segnalarci gl' inconvenienti, che ancora si verificano nell'arri vo del giornale ai rivenditori e agli abbo- - nati ; 4.0 di inviare ai loro amici per sag– gio, invece di respingerli all' am– ministrazione, quei numeri del gior· nate, che giungessero ad essi in più copie. L'UNITÀ I " milites gloriosi " che ese,·cùro 110 il 111011opolio del palriollismo sulle ro/01111eddl' Idea na1.ionale, si oa11pa110, con comodo, 11e/ 111m1ero del 18 ge1111aio 1912 , del f also carl,•ggiu Rohljs-Crispi.Camf>i.•rio. Per essi la dimoslra:io nc che quei documenti sonofalsi e,·a - invero mollo fari/e, da/i i 1w111er0Ji errori di fallo , le cvidenli ro11/raddfoio11i e le anacronislir/,e ajferma ::ioni, rhe infiora no quegl i .seri/ti. /11 momenli più tranquilli , in a d g li a11i- 111i 11011/os sero s/ttti tanto ,ltstm/li dal/a passione uoica, che lui/i ri /u, conquis i, la falsijica::icne c,·ispllla sarebbt· sai/a /a agli ocdti d' ogmmo 1>. J:,,; questo l quanl o ! 14a soma,·aggine, ron cui eSJi n"p,·odussero sul loro giornale del 21 selltmbre sollo il /il o/o li profeta la Id/era di Crispi, falsa e infiora/a come sopra è dello, e la pr orlama,·0110 « mira – colosa pr o/i: ia alla silua:do ne allua/ e •• prmm della « ùuo scien~a supre ma dei loro avversari », di;,enla ora 1111 effe/lo di • pass ione eroica • . Pres/o chit'dera11110 "" mo1111111e11l0 ! 11/essisi sulla via - assai facile! - di dire delle sciocclte:::r.~, i bollenli Aclrilli del ,,a=ionali– s,1w ilalico , lrtr,m110comodo di /anni pensa re i seguenti pe,1sa111e11li: A sentirl o parrebbe infatti che tutta quest a grande passione ilaliana per Tri po li sia stata su – sc itata dalla puhblic ;1zione di que gli scritti. L' o– pera cli un volga re mist ificator e, montata e strom– bazzata da quattro esa ltati, .lvrebbe spi nto iJ Pae – se ali' impr esa rovin osa . Trip oli non fu mai nelle asp irazioni del popoio italia no; i nostri uom ini di Stato mai vi pen sarono ; '.\laizini e Crisp i mai ne parla rono! I des tini di tutt o un popolo sono stati determinati soltan to da un vile inganno. Dopo di che riesce loro farik opporci la se– g11e11/e profonda co11sidera::io,u: La Ragùme pubbli cava l'ultimo docu mento falso il 24 sette mbre , e c:nque giorni dopo; il 29 setlem bre , l' Italia avc\'a dich iara la la guerra alla T11rchia ! Gaetano Sa k cmi ni de\'e con\'e – nire che il successo della falsificazione crispina fu verame nte prodigio so, a meno che non voglia amm ettere che mentre scopri\'a quel falso Jet- tera rio, un pili grn rHle falso morale era nel suo spir ito. Ora io 1,on /10 wai 11èpe,wr/o 11è sn·illo ciò che i c011q11is/adores dell' Idea nazio nale mi all ri– b11isro110. J\'d primo 1111mero del ' Unità ho ajfer • malo che il flrlso rappo,·/o Roltl/s al C,·ispi fu pu!;b/iralo il 2,/ sellembre per dùlrug-ge re I' ef– f e/lo dri 111aJ:1,jfi ci arlir oli pubblicati da Cae/a110 1Jlo.fca sulla Tribuna del 20 e n sel/embre. E nel secondo ,mmero de//' Unit.\, dimos/rand o la fal sijira:io11e della « wira co/osa pr ofe:,ia n, scri– :,•el,o questo : Tutti rico rd iamo la profonda impr ess ione, che pr od usse in Italia que sto documento strao rdi• na rio. Fu, come dis se ro i giornali, « l'o ra d i Crispi ». La lett ura crisp ina giun Keva propri o al mome :1to buono per spinge re agli estrem i il pa– ross ismo della opi11ione pubblica [che dunq ue già e' era]. Un gove rno, che avesse osato da quel monu11/o in poi resi slt!rc alla co rre nte che tra• volgeva ogni cosa, sarebbe stat o spazzato via dati' insurrezione di tutt o il paese .... E gius ta – mente il Corrien: della Sera del J ottobre ha riconosciuto alla Nag-io11e « il merito di ave r fatto buon:t propag :mda espa nsionista con la pubbli • c:l.zione dei documenti di Cr ispi, ;1uspica nti alla conquista anrica na. « IJ11011a pr opa.(l'anda espa11sio11isla •• d1111r;11e, venula al mo111t:11to6110110 a dare /' ullima spinta , ad esal/an la... /Jftssio11c eroica .fi110agli ulre • mi del parossism :, e a re11dere impossibile da quel 1110111e 1/o in poi nel pubblico ogni idea du: 11011 fosse quella della ,·onquista e della .truerra pro/e • ti::::ala da bt•n quimli ri aJ11i e.••• così facile, così /ari/e I E chi 11011 ha. i11fl•1·essc a fa ,· dinu:nlicare rer/e respon.rabilil<l,11011 seguir li rerlo i conqni• stador es 11a::iuualisti tll'I loro /e11talivo di negare ai dorume11/i falsi lt1 parie - e .rrande - della i11jlueu:ache ebbero 11ellflesa/hr:.ione della .... pas– sio11~eroica. Ni i' lai/o agli eroi appassio,1ali del/' Idea nazionale fi!blwira,·e e allribuirci pe11• sieri, che 11011 abbic1110 ma i nt-' avuti 11; mmii• /es/ali, Non siamo ,u\ I.frodo/o nè Plinio. E certe • sollerila~io11i di tesli • 11011 rù-sco110 bene, 911a11- dq sono lenla/e sui ro11/empora11ei. G:S . Imprese agricole africane e paesane. Il Sole del 31 di cembr e u. s. in un trafiletto dal titolo I.a messa in valore delle 11oslre colonie dava rela zione della asse mblea tenuta si a l\li– lano della Sociel<iper la rolli. •(1zio11e del rolouc in Eri/ rea, ra llegm ndosi vi,•amente delle felici risultanze finanzi arie ddl' ultim o eserc izio, ap– pr ovate dall'a ssemb lea in un con l'aumento del capi tale sociale da Lire 420,000 a L. 1.050,000 . Diceva testualm en te il .'::iòlc: Le grandi difticoltà sup era te per l'opera inde – fessa e disintere ssata d el co nsi;,!liere delegato no– bi le Lav elli Dc Capita ni dt bt•11 7 a,mi di hwo ,·o, fortem ente coadi m·ato da ll'a ntico presidente , da l Ca\'. More tt i, d:tl Dott. Gioi i, dal Comm. '.\lylius e dal Comm. Soldi ni, sono arra che.qu esti stess i uomini sap rann o devo lvere il frutt o della loro es perienza co loniale a st ud i pratici per con tri– bu ire alla messa in va lore delle nuo\' e terre acqui state alln Patria. Gra ndi difficoltà dunque, e se tte anni di la• voro ! E ricordo di :were appr eso da llo stesso Sole, alcun tempo fa, che una cons imile impr esa pure di capita listi milanesi, opera nte nella So– malia itali ana , du ven e invec e liquidare clopo al• c.:un i anni di bilanc i passi\'i. (1) No n sono in grado di d ire se fu per minor forluna o per minore pertinacia o per minore capacit i, <legli uomini preposti o per alt re ra– gion i, che questa secon da imp resa soccombe tte, mentr e la prima , r,:sisl,•m/o /u11 sdk a111i, è giunta ad assicurarsi l' an ·enire. ì\Ii basta solo di acce nnare a ques ti precedenti , che doHeb – bero essere tenuti nella clo,,uta considerazione da coloro i <1uali nel presente mom ento - dal nord d' Italia all' estre mo sud - !-i mostra no , più che deside rosi, impazienti di costituire imp rese :i.gri– cole di sfruttam ento delle nuo\'e terre occupate da ll' Ita lia, e per tale intento fondan o socie tà, versano ca pi1ali :,ziona ri. Ques to ardore di inizi:,tive C conso lante come indi ce dc:lla vitalit:\ de ll,1 rau:a italica . i\Ia mole essere frenat o, reso ra:;ione\'ole. Un att ento esame di co:-dcm: . ;i.si rende indi– spcn sa\Jile per coloro i quali vogliono prend ere part e a ta li intrapr ese . Posseggono ess i le ;ittitn<lini necessa rie e so– pra tutt e la per tinncia. hanno potenzialiti finan · ziaria per resis tere a lun~o di fronte ail i ine\·i– tab ili insuccessi de i primi ::\nn i? Se sì, \'adano. Se no, resti no in patria do,·e - là Dio merci: - la terra non manca anc ora ; per <1uanto pos- tll E 11 che in Som,.Jia l<lcondil ioni ,.,.,u,,.!i ,ono - se è ,·ero quan t" dicono a>lorocheto ,na.no d11ll'anrl.1 vi,iu.1a - an.1.i fAYOJCl'Oli •Il • cohu, a del colone . LA 7"r,J,,,,,. del IO C. h. un• inter•ina col Don . UrigAnte Colonna . m,J ico della mi1- 1ione inca11ca1a di tlcfinne 11 confine con l' Abi11inia. al quale fa dite : " In 111olti punti croce ri&oglioso il cotone 1el,;.11ico e ciò ci •u tor ina • 1per1111e che que,h, v·an1,1 1:tzion;alr.1ente colt iuta potsl per l'•vven i,e r:i1,1prc•en1ue una «elle wa&giori ri1or1e at:ric olo de\11 nostn colonia •· sano crc<lerc il co ntrario i co ntadini delle afiit• tanze collelti ve siciliane, verame nte affamati di /erra, sos lcnuti in !aie cre denza da q uegli eco – nomisti puri , che dicono I' lta.l!a essere un paese già soverchiamente popo l,1to in confronto con la potcn7.ialità de l proprio territ orio. Che sia sove rchia illus ione cred ere di poter a,•ere rapidi e felici risultamenti in Libia, mi pare che emerga, oltr e che dai richiami eritrei – somali coi quali ho incominciato, anche da altr i fatt i, inerenti a imprese paesane, di cui dirò bre– vemen te. Sem bram i si debba ammettere come indi scu• tibile, anche allo stato od ierno delle conoscenze incertissime che si hanno de lle nuove terre afri– cane assi cur.lte al!' lt:llia, che esse si trovino, co me pu nto di partenza per chi voglia acc in– ge rsi a sfru ttarle, in cond izioni ben pe ggior i, di quelle zone del nost ro Mezzogiorno dove lo ab – b,1ndono ca).'!ion ato dalla emigr.1zione transocea– nica di quest i ullim i de cen ni e, ris:llenclo più in– diet ro, dai malanni pas sati, ha crec1to ost.1coli ben gravi alla colonizzazione o, per dirla più propriam ente , ad una colt ura più intensiva di quella attuale molte es tens iva. Ciò premesso e ritenuto per fermo , diventa molto istruui vo, se mbrami , sapere q uali diOi– coltà enormi, quali lungh i ince rti period i di av– viamento hanno dovuto attrave rsare imprese paesane, qua li sacrifici finan ziari sostene re, quale tenac ia di pro1>0siti mettere in opera, pe r non soccombere nei primi ::\nni dolo rosi dell' a\'\'ia– mento. Se mi fosse co ns.:ntito fare nomi di per – sone e di localilà, quan to pili probante riusci– rebbe l'a sserlo mio. A chi vuol credere sulla mia pa rola, basterà sapere, per ese mpi o, che il !issare la mano d'o • pera in campagne spopolate e desol att:, lon ta– nissime da i maggiori ce ntri, richie<lc sac rifici enormi; che, pur eSS(!ndo do t:1to di istru zione professionale e di mezzi, il tirocinio prat ico che de,·e fare un ind ustriale sette ntrionale nato e cresc iuto tra i ca mpi della \'alle de l Po, nella orga nizzazione di un a azienda in una pro vincia del !\tenogi orno, non C nè breve nè facile e in <lcfinitiva cost.t danari assai ; che imi:-iantandosi una intrapr esa agricola ne l '.\lezzog iorno, pure in condizi oni d 'a mbie nte abbastanz:t folici per quant o ri~uarda la terra, il clima e la possibi – lità cli irrigt1re, ma se nza nessuna scorta preesi • ste nte dei mezzi di prod uzione necessari, si ri• chiedono da tre a quattro an ni per pote r fare a meno di import,1 re scorte \'ive e morte: e non primr 1 del quart o o quinlo :i.11110 dallo inizio, si può essere in grado cli fare della esportaz ione in misura non dico notevo le, ma sens ibile: ed è 27 eviden te che se non si arrÌ\•a ad espo rtare dal– l'azienda, non si possono retr ibuire i capitali in• vest iti e molto meno assicurare un profitto qual – siasi ali' industriale che opera. I.a stor ia docum entala delle int raprese av• via te nel Al ezzogiorno in condiz ioni iniziali - ripeto - da rite nersi presumibil mente assai as – sa i migliori (per qu~nto in folici massime per lo isola ment o dai ce nt ri e.li consu mo e di app ro vi– gioname nto) di que lle che trove ranno coloro · che and ranno in Tri politania e Cirenaica, sa rebbe cff una gra nde utilità. l'rovcreb be che , non l' en tu• sias mo ridi iedes i per vince re , ma il saper fare, il s,1per pe rsistere tenaceme nt e. Che se poi dal comp ito ind ividua le dcli' in • dustriale, si en tra in que llo che sani, che dovrà essere , il compito de lla collettiv ità per predi– spo rre, per rend ere utiliz;,,abile il suo lo do\'e non lo è ora, ci si può domandare se l'ese mpio , per citarne uno, delle molte socie tà fallite e dei capitali ingentissimi semi nat i nella bassa valle padana , prima che col potente intervento dello Stat o si potesse arrivare ad assic ura re alla pro– duzi one agricola quelle terre di primis si mo or– dine (non complela mcnte ancora redente ), non debba fare rima nere ass:ii perpless i ed esitanti avanti di aOiclare a quelle inospiti ed incog nite terre i sudati risparmi italia ni. Ciò non os tant e, sicco me in Libia ci siamo e ci reste remo, come ho comin ciato finisco cit:mdo il Sole. Il nurn ero del 7 genna io porta un arti– colo a firma di Cesa re MaranK"o;ii cl~e J i~~ ass.i assennatamente : « Ai megalomani che fanno i con ti colla fan– tasia, gli inni, se pure disi nt eressa li , disse nnat i. Nelle classi che la\·orano - borghesi od ope– raie - Pangloss non può a,,ere fortuna. Esse conoscono il successo traverso i lunghi sfor7.i, le ope ros ità inint crrolle, i sac rifici osc uri. E de\'ono consi glia re che a Tripoli vada no uomini domi– nat i dal bisog no di fare, d;1lla volo ntà di restare, dalla possibil ità di 1>ortare nella Colo nia un con• tribut o non effimero d1 la\' oro e di stud io. De – vono prcte11dere che I' a~io11e1101 sop,·ava11zi lo studio, 111 cl,e le ùtlraprcse sia110 lroppo faci/ – me11/e lanciale •. Ciò che è detto in ge nere, vale ottimamente anch e per le intra prr.se agricole. E. A 7.l:'IIOKTI . U esempio dei tedeschi. In Ge rmania la tradi:ti onale intr ansigenza elet • tara le dei socia listi ro mincia a cede re d,1 tutte le parti il luogo ad atteggiamenti meno os tinati. Nei ballottaggi di qu es te elez ioni ge nerali, i so• cialisti hanno largamente riversati i loro vot i sui candidati liberali contro quelli de l blocco nero azzurro. I nost ri blocca rdi gioisco no: è la consacrazione - essi pensa 1fb - della tattica delle alleanze fra i parti ti popolari. « Non è c1uesto - scr ive il Secolo - un eloquente am monime nto per i partiti soc i:i.listi e de mocrat ici di tutte le na • zioni ? » Si, è un ammon ime nto: ma a patto che l'e • sempio si prenda co n llllli i suoi elementi, e non con una sola parte di ess i. In Ge rmania il Part ito socia list:l ha ap poggia to nei bal lottagg i i c:rndidati liberali ro11palli be11 definili e pr ecisi. I soci:i.listi , prima di votare per i libera li, hanno chit:sto ad essi l' ih1peg no scritt o, in presenza di test imoni, di \'Otare : 1. in favore de lla conservaz ione ciell'attuale di ritto elettomle per il Reichs1ag ; 2. contro ogni limit:u:ionc de l dir itto di coa – lizione , d 'associ:i.zio ne ed adunanza; 3. cont ro og ni inasprime nt o dei cosi detti paragrafi politici ciel <liritto j>enale; 4. contro qua lsiasi legge eccez iona le; 5. contro og ni aumento o nuo\'a istit uzione di impos te sui ge neri di cons umo delle gra ndi masse; 6. ·co nt ro ogn i aumento o nuo \'a istituzi one di imposte ind irette sui ge neri d i cons umo delle masse. Sono cond izioni discuJsc cd approvate in pr,:– redeu:a dal Cu11Jrrcsso di je,,a; e in esse i socia– listi tedeschi han no sintet izzato que lli, che essi reputa no ì bisogn i immediati de lla classe lavo• ra trice del loro paese. Ora , dov ' è ogg i, in Italia , un progra mma pr atico immedi:ltO, su cui i social isti possa no all ea rsi con altre socie tà , e con .... sè stess i ? Esiste in Ital in, oggi, una sola questione con• creta immediata, sulla q1mlc i socialist i sieno d 'accordo fra loro , e sieno d'acco rdo co i soc ia– listi gli altri par titi cosi detti popo lari? Il Parti to socia lista tedesco è nella questione doganale schiettamen te antipro tezionista , e pone in prima linea nel suo programma imm ed iato la lotta contro il protezio nismo, e ne fa una base de lle sue alleanze. '.\1a il Partito socialista ita – liano quale attegg iamento intende assume re di fron te alle pross ime future mano\'re ultraprote • zioni ste dei filibust ieri del coto ne, dell o zucchero e del fer ro? E gli altri Partit i cosi elett i popola -

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