L'Unità - anno I - n.2 - 23 dicembre 1911

Ma anche su pposto che si tratli soltan to di una •espression e poco chiara del Turati, e che i rifor . misti di sinistra consideri no dav\' ero sociali stica• !11enk il suffrag io univ ersale come il mt::uo per mtrodurrc nella vita politica !a forza alli :·11 della classe lavoratr ice i111t'ra, quali riforme i riformis ti ·di sinistra si pro1>011gono di co nsegu ire col suffra . .gio uni versale ? Se essi dov essero tornare ancora domani ad esa uri re tutta la loro atti\'it .\ di prop ui;nat ori <li riforme ne lla richies ta delle banche del \;n-oro , o di nuovi regolanwnti per la conce ss ione di im• ,prese pubbliche alle cooperative, o del riposo fest i\'O de i commessi di nei;ozio, o d1 altre rohe simili o poco di\' crse cosi c.1re all'a nim o d i :\ u . gi oia C;1brini , la separazio ne a\'venuta fr:1 essi e i riform ist i dì dt::stra al co ngresso di Modena ·sa r:ebhe stata inu tile e ridicola. E proprio questo il camp o su cu i la diYisione deve essere pi ù netta. I .ascia te in d ispa rte le .rifor me omeop ;-.tiche , quelle specialmente che ,prot eggono solt; mto interess i di grupp i e inci – -dono differenze e scissioni più pro fonde tra le ,file del prul etarint -o., i riformi st i di sinistra d eb– .bon ,:> -volg-crsi -11 (')roJ>Ugnar e quelle riforme che int eress an o 1Jn vita <li tutta la na zion e : qu ell a, ad es., del regime doga nal e , qu ella dei tributi, ·<"1uella di un assetto ammini strat ivo più orga nico -e più agih:. Solta nt o in questo modo essi si sen – tiran no sp inti a riprende re il co nta tto colla folla •<limemicata in quest i ultimi anni. Pèrc hé <1 ,·in– cere le nuo ve battaglie non bas teran no più k abilità par lam en ta ri; e solo qu and o al pa ese .potranno rivo h:ersì in nome di intere ssi co muni a H1tti, solo allora il Partito socialista riu~cirà -a sc uotere la massa dal to rpo re in cui l'ha abban– •don ata, riuscirà trascinarla alla lotta animata da rfede e da passio ne. Così san\ ricos lilui ta la unit:l. delle forze proletarie, pur nella rnrietit dei fini par ticolari che ogni gru ppo potrà an che in seguit o propo rsi per conto suo ; e il l'artito po– trà vera me11te tornar e a dirsi : rifo rm ist a pcrdtè riVQ/11::io,w ,-io, ri vvlu=io na rio pcrr hi n 'lùrmi.sta. A ltrimenti la crisi de l Part ito rimarrà e si farà pili gra ve; si act.:cntuNà la di~grcgazione delle ·forze proletar ie , e la magg ioranz a del Congr esso •di l\'ludcna avrà ag giunto un eq uivoco di pilt ai .molti eq uivoci della nostra vita nazi orrnle. UGo Gi·rno M o!'- 001.1~0. Falsificazioni tripoline. La lettera •1 France~ Crlspl..•• Nel cart eg gio Rohlfs-Crispi-Camperio pu bbli– ·ca to dalla li.'agione del settembre pa ssat o, pili impression ante ancora <lei falso rapp or to Rohlfs, è la lettera , in <lata 16 ag os to 189.1, d i Fran ce !-ico ·Crisp i a Cam perio, sn le futur e gra ndi lott e fra le nazioni per il <lominio del Med iter ra neo . Il falsari o imma gina che Cr ispi ahh ia ri– ·cevuto nell'a gos to 1894 dal Camperio un opu• scolo « mag nifico » di \V. J. Dillon , in cui il problema dell'Affrica setten trional e t trat– tat o « con intuizion e super ba e con antiv eg– genza mira colosa ». - Il Dillon pren· dt: in qu e– sto opusco lo, che grazie ali' opera del prin cipe ·di Gall es, il futuro Ed oard o V II, la Francia e l' Inghilterra si acco rder anno per prendersi , runa clefinitirnmentc l' Egitto e l'altra. il Marocco: « la Tripo lìtania - diceva questo mera\'i glios o Dillon - dov rebb e andare ali' Italia per fog– giare un cuu eo, che int e rpon end os i fra i du e co– ,Jossi , segni per cias cun o la via <lell'equi 1.\ e del rispetto dei tratt ati». - Crìspi, legge ndo que– sta roba, prend e subito fuoco : Se ciò [l' ,111data della Francia ;d :\forocco] - i:ome io stesso mi par (.sic) d' intuir e come in un SOKnO - si av verasse , ali' ltali;t non rimar– rebbe che un solo dovere a co mp iere, subito, immedi ato: l'occ upaz ione della T ripo litania .... .Se la Tr ipo litania fosse pm e un des er to. una rocci:, steri le, un' ara pcl sacrilizio dei nos tri tigl i, la ban d iera d ' Italia <lon:"i·s,·entolar\'i, al so le, ai venti. all e tem pes te, co l motto: di qui non si pass a! (;uai alla nazio ne. se non sen– tis se appieno nel cuore, nello spir ito e nd le ' libr e la potenza sug-gest irn .li qu esto sacr o do • \'e re. Essa non sar à più degna d' ailermar e; que– sto mare C mio t Essa non potrà più im·o c,nc l'aiu to di alcuno. essa che sar;\ sta ta \·ile e sord a alla voce della coscienz a nazi C>nalc. Ecc. ecc. '.\la di sperda il fato l'orre nda dsio nt: '. Tutti noi ricordiamo la profonda im pressio – ne, che produ sse in l1alia qu esto docu men to st raord inario. Fu , co me dissero i giornali. « l'ora di Cr ispi ~. La lettera cr ispi na gi un geva proprio al mome nto buono per spin~ere ag-li estr emi il parossism o della op inione pubblica . Un gove rno , che avess e osato d a quel mome nt o in poi resis tere alla corren te ch e travolgeva ogni cosa. sarebbe stat o spazzato ,·ia (bll' in:-urre – zion e di tutto il paese. << \'iva Crispi » - gri – davano i giov inett i nazio nalisti per le stra de . Crispi fu il num e indi gcte d ella sa nta ges ta na· zional e. E giustam ente il Cor nò 1· dd /11.St:rn del :; otto hre ha ricon osciu to alla Ni1_:.:-iv11,· « il me• rit o di av er fatto buona prop aganda e:.pa nsioni– sta co n la pubblica zione dei docnm enti di Cri – spi , au spicanti la conqu ist a afri ca na-. . Ebb ene , an che la lettera di Fran cesco Cri,.pi •.•. è falsa. La a utcn ticit,'t di essa è stata gi:'t nie:-sa in dub bio da Pio Sc hin ett i sul Sa o/tJ del !,l st."t• tem bre, in co nside razion e del fatto che in essa, il Crispi , nell'a gosto 1S94, ripe te reb be il motto di :\"ictzsche: « '.\(andate i vostri rn scelli nei mari in es plorati». - Crisp i, che co n la sua no– toria incoltur a letteraria e filosolica, citerebbe Nietzs che nel 1S94, quaudo il Nietzsch e in Ita 7 lia era ancora qu asi de l tutt o sco nosciut o, sa– rebb e un bel caso davve ro ! Ep1mre - a voler procede re con la ma ssima caut _cla - il caso non sarebbe proprio assolu– tame nte impossi bile. I.a frase in qu est ione , o meg lio qualcosa di similt'., si tro\'a in un volu• me d i Frammenti nietzsc hiani tradotti in fran• cese e stampati a Parigi proprio nel 1893; e il Cris pi, che ignora ,·a il tedesco, può avere avuto sottomano chi sa come il libro francese ed esse rsi impadronito di quel pa sso, rip etend olo poi a memoria. E piutt osto improbab ile ; ma non imp ossib ile . La prova indiscut ibile della falsilì cazioue è ben altra. Essa si ha nel fatto che quel mi ra• colo;;o pro~et ico op uscol o cieli' inglese \V. J. J">illon, nel qu ale proprio prima del 1894, nel periodo della mas sima te nsione anglo-francese, prima di Fa shioda, è profetizza to che un bel giorno la Francia e l'In ghilt erra ~i accorderanno, e la F rancia and rà in )larocc o, e ·I' Itali,, andra per conseg ttl.!nza a Tripoli, quest'opuscol o inau– di to, che av rebbe tolt o il so nno a Crispi nel– l'a gost o del 1894 ed esasperato l'app etito dei nazi ona listi italiani nel settem bre del 1911, - ques t' opu scolo non è mai esistito . Non ce n'è trac cia, in fatti, nè nel catalo go del Britisk 1lfMae11m, n~ nel "J'lu:/.:,'11gli.slicata– logue o/ books. Il falsari o ha cercat o di metter si al sicuro dal sospetto , che sa rebbe nato dal non trov arsi l' opusco lo ne alla gra nde biblioteca ingles e ne nella bibliografia periodica della stampa inglese, aflermando in una bre ve notizia con t.:ttiaccom– pagna sulla Ragione <lei 17 settembre i docu • men ti falsi , che I' 01)usc olo era stat o in vial o al Camperio da « un membro della Camera dei Comuni, in via risen·ata e co n!id enzia le ». Sa– reb be, pertanto, un opu sco lo stampato a<l uso man osc ritto , ma non dest inat o alla pubblicità. Il gua io è che un \V. J. Dill on non esiste che nell,1 fantasia de l falsar io. Il 1//ho's u•ho del t9rt att esta l' esis tenza di ben se i Dillon , di cui però ness uno ha pel nome e pren ome le iniziali ddlo straordinario aut ore del profetico opuscolo. Esi ste bensì un Joh n Dillon , irland ese , il qu ale era nel '94 ed è tuttora deputa to alla Cam era dei Comuni, co me risulta dal 11'/tiltafrr's At – ma1111ch: ma non è poss ibile che pro prio n lui, irla nd ese e av\'er sa rio acerrimo della politica imperialista in~lese, il futuro re Ed oardo \'Il andasse a co nfidare i suoi piani di politica est era, per chè li es pones se in un opuscol o risen·ato. - Ci so no altri qu attro Dillon, che di politica in• ternazionale e di pr ofez ie suH'cq u_ilib rio del Me– diterrane o non si son o 11rni impicciati. C' e firmi– mente un Or. E. J. Dillon, pubbl icista e not o stud ioso di politic.1 internazionale, il quale po– trebb e a\'ere sc ritt o il miti co opusc olo. Se fosse lui, ba stereb be supporre nel testo de lla N,1.i:ione un errore di trascrizione nella prim a iniziale , e sosti tuire un' E al \ V : ed t!C~O dim ost rata a luce di mag nes io I' autenticità del testo cri– s1>ino. '.\la ah imè! Il Dott. E. J. Dillon , ricercato da noi e per seg-uitato da nostre lettere per tut ta Europa, aftinc hè ci d icesse se un opu scolo cos i straordinario t'.: sta t0 da lui scr itt o, alla fine è stato raKg:iun to atl Ate 1i.e dai nostri sco ngiu ri; e da Aten e ci scrive in data 24 IIO\'embre :911 : lo non ho nessu n ricord o de ll' opu scolo, a cui Ella fa all usione . Ho pubbl icato soltanto arti– coli ; e gli estra tti dell'opu sco lo cilat o da Crispi non sono miei. ~ on po sso perci() darmi pe r l';mtor e di qi1es ti. Se cos i foc1.:ssi. mi si potrebbe acc usar e di farm i bello della fama ahrui. Che ci s.ia un alt ro Dillon, non m enzion ato dai dizionari <li ingl es i illustri , eppur e autore cli un opuscolo cosi pr ofe tico dri merita re proprio il tit olo di nu o,·o l·):echid e nell a pol itica mon• ,Jiale ? Tutt o (! po~sibile . Per cont o nost ro. finchè 11uest'opus colo st upefacen te no n ci t: messo pro– prio sotto gli oc chi, noi co nti nuerem o ad afler– mar e che esso non es iste, e che pe r co nseg uenza an che la let tera di Cr ispi C falsa. La falsità , del re~to, risulta da lle prime pa· ro le . - Il Cris pi, legge nd o il sup pos to opu– sco lo del Dillon , nel 1S9.1. ne ammira ~ la in– tuizi one superba e la an ti\'eggenza mira colosa». Co me pote\'a sap ere il Cris pi nel 1894 che qu ella è e\ l>illon e ra un ' anti\' egg-enza miracolo sa? I profe ti qui sarebbero due : il falso Dillon che pre\'e de i fatt i. e il falso Cr ispi che pr e,·e de an– che lui ch e il Dillon pre vedv in modo mira co – loso i fatti ! - Il falsario, che de\' 'essere, tutt o compre so , un di screto scimu nito, nel fattu rar e il llocumento , ha dimenti ca to che il suo Crispi de\·e scri\·ere nel 1S94. e gli att rib uisct un a ide a ch e é natura le so lo ne l ce n ·dlo di un falsario del se tt embre 191 1. Chi è Il falu rlo? An che que sta lette ra del Cri spi dim os tra che i! falsario C gra nlle ammi rato re llel n,1zio11alista Gu alt iero Caste llini. Infatti , nel \'Olom e 1ìmi.fi (' 1ì-ip oli, puh bli– , cat o dal Castellini nel mar zo 191,, a pngg. 222-3 , si trov ano qu este parole : Se in qu es to momento noi avessimo alla testa del pa ese un uomo, il pro blema sar ebbe sen• z'a ltro risolto .... La nostra ~uida. og ~i. può es – se re un 'o mbra. E l'ombra si chi:11na Fran cesco Crispi . Ecco donde il falsario ha pr cs'l I' ispirnzione per fare del Cri spi il geniù tu telare dell' im– pre sa . E dalla pag . 103 del volume del Castellini è pr eso a prestito per proc ura del Crispi il motto nietzsch iano: « ìlifandat e i vostri vascelli nei mari ine splorati ». ~ La Na.i:-iont, nel pubblicare i falsi doc um enti, nllerrna (13 sett.) ch e la pub blicaz ione nvviene •< per cons enso e soll eci tudin e di illust ri ami ci ». ,:_ Chi sono 11uest i amici ? Fu ori i nomi ! Ne l numero del 17 sett embre, poi, la Nag-io11e dice che i nuov i"docmneuti le so no comunicati <lai « collaboratore » .S<!mpcr , e sta mpa an che un trafiletto del sign or !:-Jl:mp cr. E nel num ero del 24 se tt embre, anc he il falso rapp orto del Rohlfo C pr ese ntato come una nuova ghiotta comunic,1- zione <ld collaboratore .':fr mp er. - Chi è qu es to .':iem/)erl Dopo che O lindo Malagod i, dir ettore de lla. Tribuna, in se guito ad una conversazione ami– che\'ole in cu i io gli avevo comunicato qualche mio du bb io su ll'aut enticitil de i documen ti , ebb e acce nnat o gener ir:ame nt e a questo dub bio sul– suo giorna le , subito nel numero del 9 ottobre 7 la N,11:iom· fece il nome del!' « esib itore cd il– lustratore» dei documenti : Il signor Ennio Quirin o Alamanni , aut or e del– l' opera L' Hri lr ca ed i suoi coum u:rà, decorato di meda glia per le campagne africane dcli' Si - 95- 96. Eg-li è' ufliciale iscritto nei q11.1dri de lla m ilizia territor iale ed è attu almen te in serv izio atti\'O presso I' 82 fank ria iu Roma. E veramente un 'o pèra L 'f•,'rit rt•a e i suoi ,·om– meni di E. Q. :\l;unanni fu· pubbli cata dal Boccri nel 189 1. E un ,\ !an1.1mi En nio si tro va nel- 1'.·l,,uuari o dt'I 11/inislr ro della Cu, .,.,." dd 1911, nel voi II a pag. 265, decorato llella meda glia t:ommem ornti\'a p~r le batta glie d 'Afric a dell' 87 e 95- 96, tenente di fant eria nella mili zia terri– toriale. Egli abit ò a Roma in \'i a XX Settem hre, n. 4, p. p. dal 1894 al 190 1: poi ha ahi lat o in Via Frattina. 52. Jl/ori nd diconb re 1910 11I l 'olidi – nir o. 'Xon es iste, nat ur.1lment e, più all's2 ° fante ria . Duuque è imp ossibile che sia stato lui que gli, che nel se ttembre 191 I ha pres entati e commen– tati --=:ulla Nagi oue i doc um enti fals i. Or co m 'é avv e nut o che la A'agiom · -ab bia appiccicato il pse udonimo di Sonpcr ad un mort o anzichè al vero propri et:1rio ? E poichè la Nag io11e ha parlnto , non al .-.ing-o– lare , ma al plurnle, di « illustri ami ci », che hanno sollec itato e co nse nti to la pubh lit:,1zione, e poic h~ il signor Alamanni è un o so lo. \'Orrà l'on. Co man d ini, di retto re della Nr,_[[Ùnu·, rive– lar e o ra gli alt ri nomi ? E finalmente sarà 01~portuno anch e sa pcrt! se l'on. Comandiui, prima di ass umersi la resp o n• sabilìtà , che era gr;n- iss ima, in q uel momento , della pubbli cazione, eb be cura di rissic urar si gli originali dei docum enti pub blica ti. I )o\'C sono questi origina li ? G. SA1.n::-.11r,;1. Frammenti de!Ia vita Haliana. I • galantuomini > di Andria. I preparativi di uaa batta 1ll1. Il J t luglio 19ro cadevano in Andria le ele– zion i amministrative. Si trovava no di fronte tre liste: quella del partito Sgarra-Bologn, ~se, soste nuta dall 'a mmi ni· strazionc comunal e : quella de l partito Spa gno – lctt i-Ceci, di opp os izion e; e qu ella della Lega dei contadini (3000 soc i, 200 d cttori ), che face – vano una sempli ce affermazione di p rincipi e si pro po neva no <li obbli~ar e i du e pa rt iti « galan– tuomini 1t, fam osi entr ambi per i pr ecedenti di pa :stellc e violenze elettorali di OKUÌ ge nere, a rispetta re la libertà e la conetteua de l \'ut o. Da molti gio rni - dicono i giu di ci del tri· bun ale di Trani in una se ntenza del 23 se ttem– bre 1911, da cui stralciamo tuni i passi che an– dr emo qui ripro ducend o - si ripeteva nel pub. hlico e si co nsi);'liava no gli elett ori contra ri al– l'a mmini st razi one a non rec ar si a votare per chl:, se nell e precedenti elezioni vi erano si ate insi– g-niticanli \'iol enze, in que lla del 1910 si sar ebbe ricor;")Oai ptmgichi (spe cie di pugnale di le~no du ro ar ro tondat o, con punt<l acum inala). Fin dall e ore 14 del .,O lug-lio noti pr e);iudi c:ati as– se n·iti ali 'ammini strazi one, fra i quali alcun e guard ie nott urn e, arm ati di pt::roccol e e ba stoni, girav :rno.. pel paese, per intimidire ~li eleltor i avvers aru Si l:1111cntòla non cons e~na dei ce rtifirn ti ele t• torn ii; e , per fatt o reclam o, \'e nn e un Com mis– sa rio Prefettizio per l' og:g-elto, ass istito nell' uni– cio cli distribuz ione da g-11anlic campe stri e not – turn e. Ques te misero in opera l' ost ruzionismo, invitando a torna re o resp ingc nrlo i richiedent i elett ori contrarii all' amminis traz ione co munale . E Jler la rise ntila insisk nu di cos toro vi fu qual– che arr estat o, rimesso in lihcr t;", poco dopo . l'cr tale pro cedere furono le dette ~uanlie sos tituit e <lai reali Carabi nier i. Il pre\' eg ~·ente e sole rte Comm issario Cianca • glini, ar rivat o in And ria nel .W luglio, imrm :di a· tam ent e em ise, con molto acume, un or dine di se:rdzi o de lla poca forza che i-.:-li fece trovare il del eg-ato Damia ni , di!: 11011 s,·pp, • o 110 11 t•ollc r,·11- 1/l'rs i r a_!{ÌIJ!IC dd/a posi=ionc, tras curan do I;, storia delle violenze usat e nell e pr ecede nti clt~zioni. Fin dalle i del 11utti110 del 31 111.~lio 19 w il Commi ssar io Ci,m c.i~li ni si recò nell ' Edi lizio Scolas tico e lo fece sgo mbra re c:acda nd o fuori le g-uardi e ca mp estr i e notturn e e divers i pr e– g-iudicati, ch e lo ,n·cvano in prt.:ccdcnza occ upat o, arr estand o q11a\cun o di es si SCO\·ato nella latrina in pos ..c:.so di col te llo ,·ietato . \ 'cr so le ore 10 il )l ar esciallo Si lvestri foce uscire dal cort ile dell'edilizio Sco l.1sticn la g u.ir · d ia 1101turna Vir~·i!io Emanu ele ; JH"Cg-iud icato , percht: 110 11 eletto re. La battaglia In l1trad1. Alle or e 12 1111 g-ruppo di contadini sc.1miciat i, con ;1tte-.::._:-iame nto mina ccioso, si a\' \'icinù al cordon(: ·u~ilitarc tenta ndo 1111 pa s,;aggio per as– ~allarc· 1• Ed ilìcio Sco\a ~tico . I .a forza pubhl icn resist cttt". 11 Cornmi ·sari o Cianc;1~li 11i, cui capi – tan o dt.:i rc·ali cara binieri, si;.!". l.:1mli, 11011curando ~li spari continua ti. acco rse subito in quel punto co11 ~r.i,\. · JH:ricolo della ,·ita, punt o t-:iù allidato al Do.::IL·;;ato I lam iani, d11· uon Ji lrm·O .s11/ posto . i\ ta le a,·\·cnim enlo succes:--c una bre \'c trcgu:1, durn ntc !a qu alt:: il :\larcsci allo S ih·cstri con altri Cara binieri tolse ro du e peroc t:ole a due sca mi– ciati che non rc ~i~tett ero. C iunse notiziri che nelle St·zioni elettorali era no co min ciati gli bro• ~li da p;u te del part ilo dell'ammi nist razione co• mnnalc. :\It:m ori e fedeli al loro \·ornto proi,..:·ram – ma d i far ris petrnr e la libe rtà e sincer iL"tdel voto, ~li sca micia ti lc:;.:-histi ritenn ero a torto la col h1- sion1.: della fvrza pubb lica che a\'e\'a iniziat o il loro di-.armo, cvi p1rtito dcll 'an un inistraz ione; e fra loro s' int ese un g-rido : alle armi! all e armi '. shan cbn<los i. T ornaron o minacciosi poco do po, in ma ~g ior num ero , armati di fucili , ri\'o ltc lle e pistole , e dopo alcu ni tentativi , riconosc iuta la imposs ibi– lità cli pas sare il co rdonit per assa lire \' Ed ifizio Scolastico, O\'c trov,n·:rnsi le sez ioni ele ttoral i, iniziaron o un fuoco co ntro i militar i che man man o divenne più nu trito. Ad t•.so .si 111iruno le 1·.splo.sio11i di fucili e ,·i– i!Olte/le dal/r lt:1n1==e n·rc o.,;t111/i. Lo sparato io dur ò poc-o più di mezz'ora. di • minu end os i gradatam ente. :\lorir ono Cannon e Ciro di anni 20 , per lesio ni cagionat e,-:-lida un co lpo a mitraglia di mosche !• to mil itare, t:' Vito Marm o cli ann i 24, pe rcht:" ferito da 1111 co lpo di rin>lt ella borghese , cali bro se tt e, t'Srlu1k111/osi qll{r/sia:.i [o/po di mo.scildto m ili tar,·. Vi furono num erosi feriti. Ripa Riècanl o e Pistillo G iovanni ripo rtarono, il primo div erse ferite prodotte <la proicuile pro\'enit ~nte da ll'a tto, ed il Pist illo varie ferit e sul dorso del piede de – stro prodotte da unica es plosione di arma da fuoco (hrlt'allo iu b,1sso , caricn a pic coli proi l"ll ili. Fin dall' iniz io del conllitt o. :-ulle ,·ie, Ira i cont ad ini della l.c~a. dr ,: inh'nd1·, 1 1mo a1;irc ron – lr o coloro du · firc1•va110 i bro1:-ti cldlor ali ncll '/ :'– d1jiriv .":ico/<1.slim , i reali C:trabin ier i, e quelli del partito dcli' Amministrazi one, ,·/ti· dall e ll'tT(l'::=i· alilfle11tav1w o que i tu mu lti ,·on i lon J .S/H1ri pi:r wa,[[.i!iormeuli• i11timitfire .trii ddlo ri , ben altro avvenn e in dett o Edilìzio. Nelle 1czlonl. Ivi poc hi preg-iudicati e facinoro~i, dirdti dai uw ggio re11/i dd partilo ddl'. ,l111mi11islra::io11,•, furo no hastcvo li ad oppors i al libe ro eserc izio del di ritto elett orale, proliuandu della 111.-.nca nza di forza pu bb lica , ob blig-ata ad Hccorrcr e in pi;1zza per clarc bra ccio forte ai pochi milit i che lott ava no con la folla tmn uh 11ant e. Cost itui tis i, nelle Sez ion i, i Se~x i tlett ora li dd ini1ivi, di questi uc eran o risu ltal i q11altro del partit o Spai,:·no let tiano e due: del pa rti to dell 'Am- min istra ziont:: o Sga rra. · Fin o alle ore 13 la \"Otazione pro ce dette con calma. Po,·o prima e dopo l' inizio dt:l co nflitt o nelle vie , si avv erti nei cnrrido i de ll' Ed ilizio Scol.istico un moviment o ano rmal e, un via \'ai affrettato, un vocio ind istint o ma clam oroso , tanto eia far spm·entar c m~llc St.:zio11i ~li ele ttori con – tra ri all 'a m111inistrazi1Jnc che ivi si trov;n-ano, la mai-:;~ior parte dti qua li :--iallontan ò. Una ven tina tra persone dell a ma la\·i ta, .i:uar– dù · r11mp1,·ç/ri e .t:rmnl it· 110/tlf rth' />l"([[Ùtdù ·alt.·, ag-nominate per occole , al scrvi=io dd/'Amm i11i– .slraa iont:, d,i: f ur ono i primi fi rulori di.·/ di.wr– diuc:, ora frazi on and osi, ora rn~;.!'rllppaml os i, co n l'inci tam ento dei cap i <ld pa nit o S~·arra , }.!ira – ron o per le sei se zioni , pass an do da ll'1111a ll'al– tra co n atti min accios i ch e accompaJ.:-naro no le sed i;dose e ripe tute grida di (t fuori, fuori )•, Espul se ro i rima sti elettor i del partito co nt rario ali' Ammini stra zione ed ostaco larono l'e ntrata di altri. In virtll di tali tumulti che spaventavano tutti , 11011escl usi i !'residenti dei Seg-;..{i, inten ti se m· pr e a sal vMe le urn e , molti el°ettori si allon ta– na rono senza più tornare, e l'atll ucn za de i ,·o– tanti, dopo ris tabili ta la ca lma 11011 fu Come qu ella di prima spt!cialm entc nella 1.a sezion e. Gli scrutat or i del par tito Sp;ig-no lctti di tu tte le sezioni abband ona ron o i sei;l-{i e non ,·ullero più torn are , non ostant e gli in viti de i rispettivi Pr e– siden ti. Per tale av\' cnime nt o res tò il dominio asso lut o del parti to dcli ' Am mini stra,d one . Ì\e ssu no di que sto part ito si spa vc nt0 , e tutt i i suoi elettor i rt staron o nelle aule . E prolìttando della co nfu• sione che rc~na n l ebber o 1110;.!"0 di\'erse « pa– st ette », ge ttan do si nell e urn e fasci di sc hede, oltre ad altr i tcntali\'Ì s\'enlati a. tem po . Co n tali "iol cnze ed intimitl ar.ioni si otte nn e lo scopo p roposto dall'amm inist razi one.

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