La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 3 - aprile-maggio 1995

possibili, ma deve imporre ·altre modalità: noi riteniamo che essa dèbba essere occasipne di un ripensamento radicale nei modi di ragionare e intervenire sulle tossicodipendenze. Bisogna osare e riflettere sul modo di superare la frammentarietà e .la parzialità proprie dei discorsi deterministici e semplificatori sulle tossicodipènd_enze. Dentro tale riduzionismo si colloca la rdd, per cui essa è del tutto· insufficiente a ridefinire le strategie contro le tossico- . dipendenz.e (e altri comportamenti a rischio): ma è necessaria una strategia .di assunzione dei rischi (ar), perché solo questa consente di fondare un discorso culturale, antropologico. e sociale e perciò realmente innovativo, dunque non parziale e frammentario, né scisso e autoritario. C'è oggi la necessità di affrontare l'intero quadro culturale in cui la rdd e le strategie di intervento sulle tossicodipendenze si inserì-. scono: e dunque si può - è necessario - chiedersi quali siano i valori di fondo,. i criteri di giudizio, come siano fondati, quali strategie si perseguano, quali indirizzi si scelgano, quali siano le linee di divisione sociale che si introducono e incrementano. E perciò chi ·paga i danni di queste scissioni e separazioni, quali conseguenze se ne vogliono trarre é come sì affrontano le anomalie e come ci si pone nei confronti di un gruppo sociale minori~ario e deviante. Sono la cultura e la società, nella globalità delle loro dinamiche, che vengono sollecitate a dichiararsi rispetto alla definizione e alla scelta responsabile dei rischi. A nostro avviso, si pone la necessità di CO- .stituire uno scenario che connetta politiche proibizionistiche, proposte d_ispe"rimentazione assai dubbie, politiche di controllo e politiche giovanili, attuale assetto legislativo e definizioni etiche e valoriali - spesso in conflitto - alla necessità di partire dalla sofferenza delle persone concrete, di individui che _hanno diritto a vedere rispettata la propria spe~ificit~. . Ma un punto fondante d1 ogm discorso sulle tossicodipendenze, nella nostra proposta, riguarda il tossicodipendente come persona B SALUTEE-MALATTIA oBianco sofferente e produttore di sofferenze: che quindi abbisogna di un plus, non di ·un minus di attenzione e di salvaguardia, anche per impedire a lui stesso di estendere le catene della sofferenza e della violenza al contesto in cui yive e alle pe~~one c?t:, cui interagisce: ri:,entre mvece le polmche d1 mtervento hanno incrementato quest'esportazione della sofferenza al di fuori di lui. In qualche modo lè ·strategie di riduzione del danno devono ricondurre tutte le dinamiche secondarie al dolore essenziale dietro ·le tossicodipendenze. Radicale è dunque il capovolgimento richiesto per passare ad . · un'altra rrOspettiva che mira a fis_sarel'atten- ·zione e i rapporto sulla sofferenza dell'altro. 1 Manconi (et' al., 1991) afferma ~he la rdd è «un punto di vista in grado di orientare le politiche sociali che trattano gli effetti di comportamenti irregolari (abuso di droghe, alcolismo, tabagismo), o le politiche sociali relative a diverse forme di devianza (quella giovanile, quella delle minoranze etnìche) o alle conseguenze di orizioni di vita e di scelte soggetti ve proprie della sfera privata (concubinato, omosess_ualità, aborto) o di fenomeni che hanno radìci sociali non eliminabili per via autoritativa (pro-. stituz_ione), o, ancora, politiche sociali relative a processi non governabili con IJ?.isureamministrative (immigrazione clandestina)», p. 6.. Riferimenti bibliografici . · . · O'Hare P.A. et al. (1992), La riduzione del danno, EGA, Torino, 1994. · Rigliano P. (1991), Eroina, dolore e cambiamento, Unicopli, Milano. . · Rigliano P. (1995), Nonostante il proibizionismo . Riduzione dei danni e unità di strada: verso una strategia di assunzione dei rischi, Unicopli, Milano. ♦ Nel prossimo numero de "La Terra vista dalla luna" pubblicheremo altri interventi· sulla "riduzione del danno".

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