La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 3 - aprile-maggio 1995

B Dal confronto fra i due libri di Bibò e di Modzelewski che, come abbiamo detto, sono stati scritti in momenti di profondi. rivolgimenti epocali nella storia di. questa parte dell'Europa, emergono elementi e fattori che appartengono alla lunga durata e che colpiscono per la loro stupefacente continuità e persistenza. I termini che Bibò usa nella frase che abbiamo citata all'inizio, affiorano nell'analisi storico-politica di Modzelewski _e,in g~nerale, ricorr_ono·nel vocabolario politico che caràtte- . rizza i dibattiti e i commenti della stampa e della pubblicistica sul nuovo volto della Polonia uscita dal comunismo. L"'anatchia" viene . paventata come un germe insidioso che mina le strutture ancora fragili di una democrazià generalmente definità "immatura": per cui si parla di democrazia in crisi, che stema a decollare fra le mille difficoltà legate · al passaggio dal sistema dello stato-partito a quello, parlamentare, dello stato governato da una maggioranza di partiti democraticamente eletti, e fondato sull'equilibrio dei poteri. Nella memoria storica dei cittadini e dei politici ritorna il vecchio slogan cor,i cui si auto-definiva e veniva definito il sistema politico della Repubblica di Po.: lonia e di Lituania nei secoli XVI - XVIII (e che fu "drasticamente" risolto con le spartizioni ... ): "Polska nierzadem stala" (La Polonia .vive nell'anarchia). E con esso, altri fantasmi di periodi siorici successivi: l'autoritarismo, il culto del capo, il militarismo, il colpo di stato di pilsudskiana memoria ( e dell'emblema di· Pilsudski si sono rnopportunamente appropriati, sventolando-lo ai loro concittadini, sia il generale J aruzelski, artefice del colpo di stato del dicembre '81; che Lech Walesa, eletto Presid~nte della Repubblica nel 1990). A placare gli animi e a riportare su fonda.- menti più razionali ed equilibrati un dibattito che aveva rag.- giunto toni fin troppo accesi, se. non catastrofici, ha provveduto di recent~ (e non a caso) uno ,,,,, storico che, come Modzelewski, appartiene aLla grande scuola di pensiero di Witold Kula: Jerzy. Jedlicki, in un articolo apparso su "Gazeta Wyboreza" del 3-4 dicembre scorso, ha ricordato che "la democrazia non è un sistema . . per santi, ma per uom1m comum,. con tutti 1 nostri difetti", e che si costruisce e si consolida, giorno dopo giorno, soprattutto con "la virtù civica della pazienza". "Un sistema per i pazienti" - come recita il titolo dell'articolo di Jedlicki: ed è questo un avvertimento non dissimile da quello che di dà Modzelewski nelle sue riflessioni sulla costruzione di un'economia del libero ·mercato dalle ceneri dell'economia statalizzata del comunismo. . L"'insicurezza": anche questa definizione di Bibò è ancora viva e attuale. Ed .è sullo sfondo delle analisi di Modzelewski: insicurezza in senso sociale (per cui l'instabilità sociale, il pericolo di rivolte e·di squilibri sociali vengono visti come una variabile costante, dèlJ'JANE'(A TERRA inoBianco la quale i governi liberali in.Polonia dovevano tener conto nell'orientare, articolare e sfumare, se necessario, la loro azione riformatrice) e in senso nazionale (sull'esplosione di conflitti etnici e· nazionali in questa area dell'Europa è superfluo soffermarsi dal momento che l'abbiamo ogni giorno dinanzi ai nostri occhi, che . tendiamo a chiudere piuttosto che a spalancare). Quell'insicurezza contribuisce alla difficoltà della costruzione di un sistema politico, economico e sociale stabile: e di essa fa parte anche, per la Polonia, la sensazione diffusa di insicurezza e di debolezza nel contesto internazionale, rispetto alla quale l'Occidente, dopo il crollo dell'Urss e della rete di alleanze ad essà connesse, non ha fatto nulla. Ed infine, l'insoddisfazione';: Bibò la intende iri senso psicologico ed .esistenziale, come elemento che - rivela il malcontento nei co·nfronti del potere politico. E nel disegnare il volto sociale della Polon-ia alcuni anni dopo il crollo del comunismo, Modzelewski usa le stesse tonalità e gli stessi accenti di amarezza. Affiorano di n1:10vo; come una marea che sale minacciosa ma di fronte alla quale non si è avuta la preveggenza e la lungi- . miranza di costruire gli argini o i necessari varchi di sfogo e di compensazione, - l'insoddisfazione e il malcontento di coloro che sono stati colpiti dai costi della terapia d'urto delle riforme e che hanno visto peggiorare le loro condizioni di vita. E, in mancanza di questi argini (che in termini di politica economica e ,sociale vogliono dire, per Modzelewski, le forme di garanzìa, sicurezza e assistenza per i ceti più deboli: valori che egli rivendica come primari nel grande patrimonio ideale di Solidarnosc), il crescere impetuoso della marea apre una voragine gravida di pericoli: il divario profondo fra pote- . re e società che la caduta del comunismo e la politica adottata dai governi succedutisi dopo 1'89, non sono riusciti a ri1:Uar- .· ginare. Anzi, si sono aperte nuove, profonde fratture e distanzé. Una delle manifestazioni principali di questa insoddisfazioµe è la limitata partecipazione alle. urne: la percentuale dei .votanti nelle ultime elezioni è stata del 52%, cosa che deve_far riflettere in un paese che per quarantacinque anni è stato privato della possibilità di libere elezioni democratiche. · Alla luce di queste considerazioni, il problema che emerge dal libro di Modzelewski è quello della continuità, della persistenza e della durata di elementi della propria storia, con cui i politici odierni della "nuova Polonia" non possono non fare i conti nei loro programmi· e nelle loro scelte. Il suo è il punto di vista dello storico, consapevole che il cambiament9 di per sé non cancella il passato, e che · quest'ultimo continua a esistere e a vivere anche se sotto nuove forme (in tal senso, tra l' altro, andrebbe considerata la persistenza di comportamenti, stili, modi di vita e di pensare,

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