La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 3 - aprile-maggio 1995

PIANETA TERRA PO.LONIA Marta Herling Carla Tonini Karol Modzelewski LA POLONIA · DOPO IL COMUNISMO Marta H erling Marta Herling lavora presso l'Istituto itq,liano di studi storici di Napoli. Questo articolo elabora una relazione svolta all'incontro "L'Europa orientale · dopo il comunismo: il caso della Polonia", organizzato dall'Associazione Millepiedi di Napoli il 19 di-- cembre scorso. ♦ "L'Europa centro-orientale, o per essere più precisi, la Germania e il territorio delle piccole nazioni ad oriente di essa, pur non essendo in sé un grande territorio rimarrà il più grande pericolo per la pace fino a quando resterà il territorio della più grand.e anarchia, della più grande insicurezza e della più grande insoddisfazione". - . · · , Così scrive Istvan Bibò a conclusione del suo celebre saggio del· 1946, Miseria dei piccoli Stati dell'Europa orientale, ora pubblicato dal Mulino. È un libro di grande interesse e attualità poiché attraverso_ una ricostruzione delle vicende polacche, ceche, slovacche, ungheresi,. slovene, croate, serbe, e delle altre nazioni balcaniche e baltiche, 'dà un significativo e suggestivo contributo alla comprens~one della "peculiarità". del· mondo dei piccoli stati e delle nazioni dell'Europa orientale. E l'ho voluto citare in quanto è proprio da ·quella "peculiarità" che bisogna partire in ogni analisi e rifles- -sione sul passato e sul presente di quei paesi, . se si vuole· cercare di comprendere la loro - • realtà e rappresentarla nella sua complessità. Lo stesso intento è nel libro recente di un· altro storico e politico (congiunzione, questa, molto presente nelle tradizioni intellettuali dell'est- , europeo) della Polonia. contemporanea: -Dop? il comunismo, dove? di Karol Modzelewski, us~ito per le edizioni Anabasi a cura di chi scnve. Il libro di Bibò fu scritto all'indomani della seconda guerra mondiale .e dell'instaurazione del comunismo nei paesi dell'est-europeo; quello di}v1odzele.wski, quasi cinquant' ann~ dopo, all rndomam dèlla caduta del muro d1 BibliotecaGinoBiànco Berlino, del crollo del comunismo e della cosiddetta "transizione verso il capitàlismo" in questa area dell'Europa. L'accostamento fra i due libri è significativo proprio perché al di là · della profonda diversità dei. temi e problemi che affrontano, vi è la comune affermazione di una specificità per capire la quale entrambi si richiamano al passato di questi paesi e in base alla quàle guardano al loro futuro. Sono libri di analisi politica, ma anche di storia: nel senso che il richiamo al passato è fanello di una identità che non si vuole vedere perduta e di~ strutta;· ed anche di fronte al cambiamento, la memoria del passato, della propria storia, vi appare come la condizione indispensabile del1' azione nella costruziòne del futuro. Sono libri che in modo diverso vogliono affermare .una dignità: pur con tutte .le_sue carenze, mancanze e "miserie", la dignità della storia di questi stati che, se diversa dalla nostra, non può considerarsi inferi ore alla nostra; né·essere · uniformata alla nostra, né infine essere ricondotta in argini che noi consideriamo giust_i perché· appartengono alla nostra esperienza storica e politica. Qui - nel senso che gli autori danno a questo termine - dignità della propria storia, cioè del proprio passato, vuol dire possibilità di un proprio futuro, libertà di costruire un proprio futuro. Il libro di·Modzelewski ha innanzitutto questo significato. Se esso, secondo me, ha dei limiti sul piano politico-programmatico, è indubbio il suo interesse e valore per i principii a cui si richiama e che costituiscono il modo in cui, per Modzelewski, bi- . sogna analizzare e affrontàre la:realtà dei paesi dell'Europa orientale dopo il crollo del comunismo. L'analisi che Modzelewski fa del corso degli eventi in Polonia dopo 1'89 (sia nella ricostruzione che egli -ci dà, sia nella critica che rivolge agli artefici della strategia neo-liberale nei primi quattro anni dopo il comùnismo), si svolge sul duplice piano dellà "durata" e del "cambiamento", della "continuità" e della "rottura", nella consapevolezza che l'interse-. carsi di questi due "movimenti" costituisce la ricchezza della storia, m·entre la negazione dell'uno o dell' ahro, non può che rappresentare una grave minaccia alla storia, dunque alla vita degli uorr:iini; come degli stati, delle. società ~- delle naz10m. E, su· questo stesso piano, egli afferma il valore è la continuità di determinati ideali che appartengono alla sua biografia politica (iri· particolare Solidarnosc), e che i .-profondi mutamenti deterrr:iinati dal croll? del comunismo .non possono distruggere o pnvare del loro significato. PIANETA TERRA

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