Studi Sociali - VIII - n.8 serie II - 28 dicembre 1937

.',NNO \'III MONTEVIDEO, 28 DICEMBRE l 937 SERIE II. N.' S • • • RIVISTA DI LIR(RO fSAM( ABBONAMENTI: Per ventiquattro numeri Per dodici numeri $ 2.– ,, 1.26 (All'estero lo stesso µrezzo, equivalente in mone– ta degli Stati Uniti a due dollari per 24 numeri ed un dollaro e 25 cent. per 12 numeri.) SOMMARIO il problema del governo (LUCE l<~AUBRI). I,a penetrazione nazista nrl Brasile (J~t'lil.\ LUISI). Gli scritti di C. Berneri Lo Stato, la rivol1izione e la guerra (D. A. DE S.\NTll,LAN). J,e due 11ie (Nrno RuTIN). 'l'ra le riviste e i giornali (Lux). /,e due liberta (ERRICO :VL\I,A'rESTA). Il problema del governo Eccoci al gran problema, c-he gli anar– chici devono esaminare in questo momen– to non dal tranquillo rifugio d'un gabinetto di studio, che permette condensare e met– tere a profitto l'esperienza dei secoli e sce– gliere la strada migliore secondo le esigen– ze della morale y della logica, ma sul ter– reno infuocato della rivoluzione e della guerra, in piena relativita, sotto il dominio quasi assoluto dell'istinto primordiale cli conservazione. Tutto il lavoro precedente di lotta e d'elaborazione teorica rappresen– ta in questo momento confuso una base d'azione e una guida. Tutto il nostro mo– vimento, dentro e fuori di Spagna, vicino o lontano dal teatro attuale della lotta, é arrivato alla sua prima seria prova del fuo– co, al suo primo urto grandi0so con la real– ta, cioé con l'imprevisto. V'é arrivato in condizioni d'inferiorita, contando in Spa– gna con l'appoggio di grandi masse di la– voratori e fuori di Spagna con forze di • carattere minoritario. E' l'unico movimen– to (insieme con i comunisti dissidenti che non hanno molta importanza) che non ha l'appoggio di nessun governo e concentra su di sé l'ostilita di tutti. E' questo un pri– vilegio dal punto di vista morale. Material– mente lo sarebbe se la persecuzione statale fosse compensata dall'appoggio di grandi maggioranze proletarie, eh•~ invece sono ancora sqtto l'azione del narcotico pseudo– marxista. Certamente, se la guerra e la rivoluzione fossero in questo momento dei fatti spa– gnoli e non d'ordine internazionale (com'e– ra inevitabile che diventassero) questa pri– ma prova del fuoco sarebbe stata superata brillantemente dall'anarchismo e si sareb– be risolta in una vittoria (naturalmente relativa, perché nessuna vittoria che non consista nel prendere il potere pu6 essere assoluta). In realta vittoria c'é stata nei I primi mesi del conflitto, quando il fattore internazionale non pesava ancora eccessi– vamente sulla vita spagnola. Comunque finisca l'esperienza, nessuno pu6 negare che il movimento anarchico spagnolo sia stato l'unico che -dopo la rivoluzione russa- abbia portato il socia– lismo sul terreno dei fatti. Né i comunisti, né i socialisti statali l'hanno neppure ten– tato, prima -della loro disfatta nei diversi paesi. Il comunismo di Stato russo, ognuno Per la redazione e l'Amministrazione ri– volgersi a: LUCE FABBRI, rhista "Studi Sociali" Casilla de Correo 141 MONTEVIDEO (Urug·uay) ..,.... ........ ~--- ........... . ., _,,,._,.-..,. ...... ~----------------------- Ejido 1412 Redactor responsable HOMERO AMOROSO Montevi.::leo vede dove sia andato a finire, non per col– pa delle sopraffacenti forze esterne che forse porranno termine al socialismo libe– ro dell'Aragona e all'esperimento d'indu– stria socializzata in piena democrazi;t in Catalogna e Levante, ma per un processo di decomposizione mterna, conseguenza di– retta del principio statale portato agli e– stremi. L'anarchismo ha dimostrato che la 'via del socialismo é quella ùella liberta, e che solo su questa via esso é capace di resi·stenza di fronte alla reazione. Qui sta la sua vittoria. Tutte le forze che, sia pure sotto un'eti– chetta socialista o comunista, hanno lavo– rato, sotto l'egida della pressione stranie– ra, per ristabilire l'autorita statale, hanno lavorato in pari tempo per distruggere tutte le conquiste della rivoluzione, che figurano ancora -insegne e bandiere stinte dalla prima pioggia- nei loro programmi. E qui sta il loro vero fallimento, cominciato as– sai prima della rivoluzione spagnola, falli– mento, non mascherato, ma reso più evi– dente, dai loro portafogli ministeriali. Quei portafogli li hanno avuti per sei mesi nelle mani anche gli anarchici, e que– sto fatto, che pesera per molto tempo sulle nostre discussioni e su tutta l'opera nostra (se pur non c'inghiottira il vortice in que– sto momento supremo della storia umana) costituisce l'esempio più tipico del contra– sto drammatico fra la teoria e la pratica. E' un punto doloroso che duole solo a sfio– rarlo. I compagni spagnoli vorrebbero che lo si lasciasse da parte perché l'ora é d'a– zione e non di polemiche. Ma non c'é nes– sun bisogno di polemiche per fermarsi a fare il punto in mezzo al buio della tor– menta, con l'unico scopo di stabilire volta per volta la propria linea di condotta. E per evitare le polemiche aspre, che tanto male ci fanno in questo momento, é necessario sgombrare previamente il cam– po da un motivo di conflitro. La maggior parte dei compagni spagnoli che hanno ap– provato il gesto della C. N. T. sono degli anarchici che hanno le stesse nostre idee. Molti, moltissimi di noi, al loro posto, sot– to l'incubo delle stesse circostanze, avreb– bero fatto lo stesso, perché la situazione era veramente terribile e non c'era tempo di meditare molto. Federica Montseny, a cui non si pu6 negare sincerita, ci dice l'angoscia da cui quel gesto fu preceduto. Non solo; anche quei compagni - la maggioranza all'estero - che non appro– vano quell'attitudine, non possono liberar– si da un grado maggiore o minore di corre– sponsabilita. Per quanto si sia dato per la Rivoluzione Spagnola non s'é mai dato ab– ba·stanza, non s'é mai dato quello che han dato, per esempio, nel luglio '36, i nostri compagni della Galizia, che si sono lan– ciati alla lotta disperata, co3cienti della lo– ro condizione di tragica inferiorita, quella stessa inferiorita che ci ha resi impari al nostro compito all'estero. Mi si lasci ripe– tere. ci6 che ho detto in altro giornale di lingua spagnola. Quando fecero gli anar– chici in Spagna le concessioni che si rim– proverano loro? Quelle concessioni che co- RIYENDITA: Per ogni copia $ o.or. (Negli altri paesi lo stesso prezzo, equivalente a :ent. 5 di dollaro. - Sconto d'uso ai rivenditori.) Imp. CLARIDAD - Plaza Libertad 1137 minciano con lo scioglimento del Comitato delle Milizie Antifasciste e culminano col– l'entrata nei ministeri? Questi cambiamenti di tattica si produssero quando gli eroi di Juo-Jio si videro abbandonati dal proleta– ri:'to mondiale che doveva sostenerli, quan– do la lotta epica cominci6 a non essere più che un ingranaggio nel gioco complicato degli interessi italo - tedeschi e franco - in– glesi in contrasto. I lavoratori di tutto il mondo non han rotto tutte le barriere per portare quelle armi che essi stessi fabbricano e traspor– tano, ai fratelli in pericolo di morte. Noi sappiamo bene chi sono i responsabili di quest'inerzia. Ma noi, abbiamo fatto com– pletamente il nostro dovere'? Non é stata la nostra insufficenza, la no– stra impotenza, a far sentire ai nostri com– pagni spagnoli il loro isolamento? Non é stato l'abbandono del proletariato mondia– le ad obbligarli a rivolgersi altrove in cerca di quell'appoggio senza di cui non si fa la guerra? La rivoluzione integrale si pu6 fare quan– do si pu6 prescindere dall'aiuto dei capita– listi; si pu6 prescindere dai capitalisti quando si pu6 contare sulla solidarieta ef– fettiva (e non solo morale) dei lavoratori. Si pu6 vivere senza governo quando non si ha bisogno di ricorrere a nessun governo per ricevere le cose più indispensabili alla vita ed alla lotta; e questo é possibile solò se gli altri popoli, al di sopra della loro superstruttura politica, prestano alla rivo– luzione un aiuto incondizionato. L'inesistenza di questo aiuto e la c-osc:iPn– za della nostra parte, sia pur piccola. cli responsabilita fan si che la discussione ùeh– ba p·orsi su un piano elevato, al di sopra dei giudizi sulla condotta di questo o quel militante. In rea.Ha non una teoria si discute (teo– ricamente siam tutti d'accordo), ma la &ua mancata applicazione pratica, da parte cli molti sostenitori di quella teoria, in seguito a circostanze gr·avissime, che involucrano più o meno direttamente, in maggiore o minor misura, la responsabilita. di f.utto il nostro movimento. Interessa a tutti noi studiare le cause e sopratutto le conseguen– ze cli questo fenomeno, per uscire da uno stato di disorientazione visibile, che po– trebbe esserci fatale nei momenti decisivi che s'avvicinano da per tutto. La causa principale di questo stato di cose é la sproporzione numerica che esiste fra l'anarchismo spagnolo -che esercita la sua influenza su una forte maggioranza proletaria-- e l'anarchismo degli altri pae~i. Un'organizzazione di maggioranza ha su di sé la responsabilita della vita di tutto il popolo. La C.N.T. e la F.A.I. non han sen– tilo il peso di questa responsabilita nei pri– mi mesi, quando han potuto provare bril– lantemente che erano capaci d'organizzare la vita secondo il programma tante volte tracciato. Ma col prevalere delle forze in– ternazionali, senza perdere niente della loro responsabilita di fronte al paese, nPi riguardi specialmente della lotta antifasci– sta, venivano a trovarsi in concliiioni cli

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