Studi Sociali - anno VI - n. 40 - 15 maggio 1935

STUDI SOCIALI -------------------------~---.;;.;;--------------------- r:al<- dell'organizzazione di clnsso in cui predomi– mmo. ma che a sua volta li frena: e che inoltre l:1 ~upervalutino al punto di pretE'nderc J)f'r eRS:l.- errore grave secondo noi dal punto di vista pratico " da quello dC'i prinoipi, - quasi una speci" di mo– nopolio dr11n ri\·01111.ionc. Ci6 dipende, crP.diamo, rb; fatto rlH'- eol:t i dur movimenti, clas6ista ed a– n:n('hieo. egnalmrnto nrccssari ma di funzioni di– ~tintr. in,·adano troppo a viccnla la loro r,ispetth·n aulouomia. POU danno tlPlln criusa superiore del1a r1roluzio11p o dell':11rnrchismo, per 1a quale noi cc:mprom,..ttrrrmmo senza ~crupoli tutte le federa– zioni e eonfP-derazioni del mondo. Ma forsp ''Tranquillo" talvolta Pccec1c un p6 nellC' suo critiche. quando pr.rde di vista l'inovitabiHtà di certi errori, dato Il passato, lo stato d'animo rC'gnante, l'ambiento e, le Rituazioni fatte, lo provo• <'~:zioni e male arti avven:rnriC'. ~on rondivitliamo L1oltre qualche •sua tcndenzH. come quplla (vedi n. 15 del 1:: n.brile u. s. del citato periodico) di non b~1darf' a chf' si faccia. o no con l'aziono propria ''il Al(lCO detruv,·crsnrio". clH' a noi -invoco sornbra do• vProso. La sna. c•rilicn, ooi. che le organizzazioni muino trOJ)J)O a. f:n numf'ro sarebbe giusta per gli a,c.~:ruppamf'nli id('O}o~ici (nP.l cnso nm~tro lf' orga• rdzzazioni anarchicbe). interessati piti alla qualit(t, aìle idee deg-li as8odati. clw al numero; ma :·mrebbo rrrata pf'r i .,;intlarnti tli rJac.;::.:l'.cui (, prima nere J· slti\. l'avere il maggior numero di adesioni. al solo patto che '3iano volontarie e non forzate. CATILINA. Il mutuo appoggio per la rivolazione Il \'Peliamo adunque qn :1.li potrebbero essere alcune di queste possioilitù. :;enza la pretesa di dirle tutte, e· rimettendomi per le altre allo spirilo d'iniziath·n. rivolnzionaria e!l all'esperienza. che si svolgeni man mano. Imdsto .sulla. necessita previa ùel formarsi di u– n'atmosfera spirituale di larga simpatia. o per lo meuo di mutuo rispetto e tolieranza. tra le varie correnti rivoluzionarie: compito da aH§iolrere spe• cial111ente da parto tlegli organi e }Jersone ctf agita– zioue e proi>aganda, come giornalisti, oratori, €'..:<:. L'u:1ica cosa buona c::he potrebbero r.ne i partiti l' organizzazioni costituite che eJ1tra.-;sc1·0 in quest'or– tline di idee é di 11011 pone ostacoli .;C\ttari a que·Ho av,•iciuamento spirituale, che no11 potrebbe essere se non liberamente voluto e quasi .~pontaneo: no11 imposto cioé come un obbligo da nes:;uno ecl a ne·~· :-:un:i, ma propagato ed accettato por proprio senti~ mento o con,·inzione 1·agionata, :rnuza rinunc·ia al– cuua alle proprie idee e tendenze particolari. Xon so se ~ia potisibile raggiungere sn questa direzione il molto che sarebbe augurabile; ma certo é J)o~sibile arrivare almeno ta.uto in là da e~ser s11Hic:ie11te a. mettero in pratica quel minimo di mn• tuo aiuto indispcn9abilc. Ché :;e fosse impossibile <:i sarebbe da dh;perare d'ogni successo! Una deUo vie 1,ratiche pel' realizzare l'appoggio reciproco per o nelhl rivolnz,,me jo la esposi già nel l9t0 al Con• ~resso di Bolog-na dell'Unione Anarchica. Italiana cou 1111 r:1ppono che il congrè3SO stesso a.pprovU, accot• l' 1rlando la. volta lJilHSata del mutuo appoggio p('r tandone la conclusione con l'ordine ùcl giorno, cbo l:1 rh·olnzioup :-111 t<'JT<'no sindacale e· lii clnsse, non inolti ricorderanno: "Il conl!,1esso a•pprova e consi· mi sono 1wc11pato drlla questione di fino a ,·ho punto l,,;lia · al cli Cuori dei partili t" orgii.nizza.zioni e'Si• ~li organismj shtdat:ali attuali. di qualt11H!l1fltendenza. :;ten~i la forn1azio11e 11l'ih' singole 1ocalit.1, di siano, -poss~uo aH!-!olvf're un rornpito \ PramC\nt~ rt- 11ncl~i tl'nziouc, fra. lutti gli t·knH:nU che, alla prima voluzionario. O<Ta.;Jone p1·r,·lsta o prevellibilC', s'impegnino a sccn· li;' ,·ccrhia opiniollf' mia <'IH- c•ssi 11011 solo non llt•i-o s11I terruno tlei fatti per abhaltt•rc con tutti P0K!-!0110 bastarr- da soli alln rivoluzionf', pur potcn• i m~zzi le att11aii istituzioni". clovi esercitarr in vario ~('nso un'azionC\ rilevantis- l-hlf'Hta llelibe 1 ·uziono fu messa in pralica, infatti :-.ima. ma. non sia.no c·::ipaC'i nei>Jrnre di costiluirue H in molti· localiui italiane, ma. non iu numero suffi• faltOl'{\ cl'lniziativa t~ di orientazione. Le organizza. <"ieutc; o soprH11llo ninncO fra i nuclei formati )1 zion: :-;indacali. - quali sono attualmente O costretto <.·ollcg~nn<.•1110 ll<."ccssario a ottenere un'azione :,;.in :ul Pss~n• quel rht.• sono tlall,~ loro fun;doui cleler cruna g-enerall:'. Allri coefricicnLi no~alivi innume- rninnl r> tlal roc,!mc capilalista. _ dal p1.mlo di visla revoli t·ontribnil'ouo poi, intlitlendentomenle tla. quel• rivolnzionario offrono iJ campo a molle c-ritic-lH• JH'r li, alla sconfitta sovversiva, che t.utli conoscono ed Je,-ictro""trndm~ t J)Cl' e oro I t'iJ(.,lCIIZO. --1---é'"-OHÌ ·.rnt+I i-\~ .. f, t"cT1o pì•a.licu l j. Mn. onesta (' altra riuestionc-. Il certo é che. mal- rettivo mi semora sempre, buono, sia pure eia com• g-rado tutti i loro difclti, non si t>tt6 a;-;.,solntamentP JJIC't:n-.,,i in bast" all'es1}0rirnza fatta rd alle nece:-.· prf''i('lndt•re ùal fatto ch'psst• esistono, rom(' dicevo silà nuove·, chn, del resto fin d'allora erano prcvi')te la valta nassat,t. ··nri periodi òi più acutri rrisì 80 • in P'trlo in quc~l nlP[>Orto, cho fu 1>ubbH( 'a.to col d:11'1. 1111a.111lo ,·. pi(t n1•cr:-;sario uno sforz.o HtwnimP, titolC\ al"lol'a di. moda, tli "Il trontc unico rivolu- Ri:1 ppr fnr vi1J('(r(" Ja ri\7oluziorw. sia Jwr r-,;alvar"':ii ziu1rrio ... 11 quale :1vrebbe dovuto (':;sere ull fronLe. da nP:1 nli11.n·1·i\1;,;a ofh•n~in 1 rivoluzionnl'ia'· . qnan- 11ni,:,1 del tulio flin•nw cla quèllo che i più iuleser1l tlo doé v'{, hbo~no dH• sr1•nd:mo ~ul lt'tTrno dPlli.l 1·011 ,:m-':-;to uon1è <.' dm risult6 in pralic::a inattua.bi1 11 !otta dP!lP 11w~:;c ciuanlo più s;-randi {: po~rnibile. 111 u (·onlroproduce-nl<• .. s\vrebbc dovulo C'ssere cith' tal t·'.lsu Ol't'OJTC l·:-:s,·rr in ~rado (li attiugET~ le forze riuc•l:o I ho. ora dii:lllHl a11pog-gio mutuo p<'r la rivo <IOY·i C'i ~ono {• tlo," POS••:iarno trovarle pili numerose luziO!IP. 1 J1iù uuite. Pcl allr, d ph·1 prcdh;posto dnl loro :-;tpsso IJlt'Pvo allora ('!1,~ ''i l)artiti ufficiali (comJH'l'SO il inlf•rrnrne di CL1:---;.'. a 1hq>ondt>J·c al rfrhi.iHw d'una 110;-;u·o d1t> non ha 11ffi<·ialit;'1!) tlovrohboro e-s:.erP lotta mnancipa.ricn. lai;C'iati tla 1>~r1e" NI il [ronte unico "11011 po Clllf'Sto. 11atun.1l111P11tc, tlove 1111 minimo di libert;i. ll'l 1 hlH-~ c•:-.;~01-p. 1111organi:~1110 t•entrali.1.z.110 •. huro !Jtlrmette ancon1 l'PsiRtenza di movimenti operni in- <'ralic·o. t·omu 11n par1i10: esso HOn puU ,1sM•n• intc·so diJ>cntlenti ed org·aniziati 8uJ lt'rrcno di t·latise. Dovo c.:hP eomo 1111patto libPro di lavorare l11!1i \·er;-;o un t1uefiti non l'8islono. 11ci reg· 111 i tlittatoriali 1, fi.rnci::;ti. 11H•dfl8irno ~eopc,. , ou 1111 J)r'irno obit•:1ivo politi<'u è 1n-vio t'l1e s1.1ne l'ari, seuza. Il che pero 11011 im· plfl(•iso: Yi11c•cr~'- In rPf:li:-.1.c•n:t.e ar111;1t, :--1:'tlali, 1wr po pedi~c cli sfruttare lostcsso g-li a..ntagouismi di rlas- ter organizzare la vita su altre basi". ('Ome ''l'in• :--i•. <'hf' quivi 30llo più aeuti p clolorooi eh<> alt,·ovp lesa locale di µ;ruppi fra individui auC'hc di partiti allfL l'l:1~si OJlJJ·(l:--~c. IJ<'r incanalarno il riscntimPntu <liver:-;i, mn 1'111\ JlCl'l'>o11alment.c si cono~,·0110. :wno in 1111'azio11u(·OmHnP redentrice'. Anche allora. maJ• amici 1:.d h;,11110 ~·lima n'c·iJ)roea nnu d1 ll'altro ... !!,'ratio rassf'nza <.li organizzazioni O co 11 IC\ Jonu~ 8IH' 1 •if' di <·omi1at i s11out..111C'i <' rolunlari ( 8:>rdunti 11os ..ibili di aggrup11amC'nti eh1nclPstiiii. la !-iolidariPtft snll'nmhiP11tc• una funzionP iniziatrice.. t°JH' s'inC'a- di claf:ls<'-:;ar{t S<'mpre un utilP C'le-mento tli ,·mH·or• ril'!iino. frn J':11tro. li1"lia J)l'('J)nrazione prnlica e Lecni tlin 1ivo!uzionaria fra lavoratori tl'itlee cJiVM'til'. (·;1 i11diSJH'11.~ahil<' ... ·· l~. hiHO!;na aggiungere, cbe si ?\'.fa, lndipcuclontem('nfe dal movimento sinda('alt• l' i 1111111,•n:rn1111 i r.111prJJ'I{) in ruoclo che Io azioni locali di rlasse prO)l"i.amentc detlo, e al di so,na di lui si armonizzino in 1111·-1 :1ziu11r g;onrralc sulla più la rivoluzione richiede. almeno nella sua fase insur~ larga srala J)0\3Sibil0. rPziouale, un minimo di mutuo ;q 1pog-gio fra tuttH lo PPr luugu tt·mpo i 1·011111ni!-iti holsr,~vkhi ·propo- l'urz~ d'azione, bPnc-he tlivise d;i programmi e ide1.11i Rcro. n<'lla loro ra111pn:.:,11api.,l fron1e u11in1. qualcl1P dive,rsi, conlro il c-ornnne nl'mic-o detenlorp del po- c.m;a. che era 111 certo modo una. scimioltalura, a tere politico cd economico. v·é tutto un vasto lavoro parole. di qurl no:-;tro alteggiarncnto anardiieo. PrC'- di p!'epanizionb e di attnaziono da fare ner a1Jbat• dii-avano c::ioé il frontL· unico ;,rii haso··. nd<' ;1 tlir~ IPrP rnatcrialm"nte il 11r111ico. (·11i. (·ome whhiau 1 fra ci!PmPnti rivol11ziouari dri vari partili. r-hfl allo. detto ultra volta, non puù essere- sufficiente la. forza ha!W o alla pcr1fflrfa di \111esti. r- indiJ1Pnlfr11t(l111<'11l.,.- lli 1111solo 1m•tito o corrente idrologica. anchf'. se fla (111<'-Rli, si ori;-anii-;z:1ssero fra loro t)('r ra.1.i01H• ria11~)lp~·gialo da m1-1!-l;;e l"iinqlatizza.nti. Bd (· un la· rivoluzionaria. 01l inia idfln, sr rosse l5ta.t:i i:.incera: ,·oH) eh& esula del tutto dai c·ompiti ~1>eclfki e pii'1 Rfl :1011 [osr-,;n stata. cioè, una \'Ol~arP manovra per P~i.:.;e11lidrll'azir:inr siodaeale ed Pl·onomica. slac<"nre, i sin::toli Plrmenti da tutti gli alfri partiti Orùene, qnPHto appo~gi 0 mutuo P possibile ;111che t+ movimenti. e per incanalarli. sotto nomo diverso t' molto n1c. lio 1·he ricorrPntlo ai hlocchi e alleanze e contro l'intenzione degli CvPntuali atlorC>uli. :rnlle nrtificiose, <·he t·ombinerebbe!'o soltanto una concor- direttive del proprio partito ed alla pill '3tretta clipen- dia riltizia. impmua dall'alto anche ad elPmenti e-te• <lenza da q11N;:o. La Hhase·• in sostanza consisteva rog-/),:1ei e clissvlventi. e quincli la meno concorde tutta nella h:i'5c comandata da Mosca. ~1a il gioco l'i1e immaginar si possa. ~on i111:;isto sn quest.'ul- era lroppo eviclente. P non vi f-ii lasciavn pigliare timo argomento pe1·ché ne ho gi{t parlato :ihhastanza. so 11011t·hi lo \'oleYa. Più rocen1emenle una proPQsta cli mutuo a.iuro rh\•luzlonario, con t-rilcrl modesti ma capD.l'i ,.li lrtrgo i-;\'il111,i10.race•:a un gruppo anarchico ilaliano irn li'l'ancia. n Tolosa, in risposta ad uno dei solili in vili• manovra dei comunisti del luogo per una u– nioni~ ti! 1·t~istenz:1. contro la. reazione. L::t. propoi-Lo dc.I no:;tri compagni. appunto pcrc!Jé accettabile. fu r~spiutn dai comuni:-;I i. P' r i ntwli qua:~iasi uniOlH" 1·on ~li a.Itri rh·oluzi{,1111ri 11 :~11.1 !-i('J11pre sulla carla. t·om 1• l:il'mplic-" :1rrna. tli:1l,•t1i{-;1 JlPr t·omba.ttrn• !-lC'ttarinruenlo '.ulli ·111a1,; i 111111 sono diapoi;ti a 1111~1. lt->r.~i :q:;-li ordi1:i dei !uro t·aJ,urali. !,,. idPo dr-i compa:.;ni di Tolosa 11011 tl'O\'arouc,, IH101w u<'(·ogirnza ne-Ila. uo~tra :;tampa, a cam:w, de-lli.l lllii!ICHT:l <·omunif-: 1 ;• l'J1(l, ne aveva provocata l'espo– siz:ionP-. l'urr , ·••• uon ressa.no tlall'csscrr buotw. 1ualr,r,ulo qual· i11;> dif<'tto tl'Ni)ll'('::ìsione n qualchP la(·nnn: o potr0bhero essere 1111 utile :s11gg-1•rimento– JH?•r 1111a occasi)nf' mi~liorP. Valr la 1wna ili rtre- 1 irnn la parte- ~ostanziale. fi~ssi convenivano che "la conHlllf' ori:.;-iJJP (pn,. l<'tariaJ ed il comun~ nemico lle,•e rendere :mlidalr N1 uniti nella. 1 otta ili "lasse I i val'i agp;ruppamc11t i rivoluziona1•il. anrht· si• se~ucmclo tattica dii:;lint.a• sono portati a valut:.ir1 tlif.fe -rentemente i rnezzi di lotta. PSHf>ndo co11diziu11P f"!::.;enziah· Pl'I' un pro– f'ic11•t lnroro f}"r il l'a,i;,i:!"i1111gimc11to di obiettivi ton· liu~·•11ti 1• pel trionfo dC'l loro ideale, la rerfpro<"a slim~. la ma..;;sima fiducia P la più larga. pra.lica dell11 solid:1ri1•t:i.''. Aug-uravano quindi r si Jll'Oponevano ''i mw;gioi-i xl'orzi. at·c·io<:eh(• in o~ni localit:'L si rirnuo- ,·,1J11> l..l (·P:•rni1w ~li sc·rpzi.. <.'he n1nno al di l:i ;,clPl dirilto di ~a11:1.P <·ostrnttiv11 t·ritica e di JpaJp pol~mica·· fino ·'a r·omhauer:..:i ri(•<'1Hlevolmente a dP· t1•imf'nto dPlla cauw, proletaria e ad anico vantag-gio flel rascismo e della horghPsi:t.' 1 • mentro non si den_:.. tlimentir-are "che !a rh·olnzione 11011 pu6 esi:iere ro– pera. di un solo partito. bensi di tutta la massa". Proponevano quindi, dopo altri considerando, di u– nire gli siorzi di tutti i partiti e organizzazioni anti·· fasciste per un lavo:o comune tendente, come primo passo. alla liberazione di tutte le viUime politiche' .. alla conquista e difesa del diritto d'asilo, a. rh·en• dicarc il (liritto alla vita ed al lavoro per tutti. e, spet!almente per i 1n·ofughi politici; ad agitarsi cl'aC'– cordo cuntro la guerra e ad aiutare le vittime degli ultimi tentativi rivoluzionari. l!o.·::q~int qu~tc proposte dai comu1Tisti, 1 campa gni noMtri ne da vano notizia costatando "con pro• fondo rincrescimento, che non vi é possibiJita d'a zionp comune con e.bi minaccia preventlvamentt sanzioni contro le tenùenze rivoluzionarie non dfspo ste a sottomettersi alla loro ditlalura". ::,.J"onostante. rssi insistevano nel sootenere che ''non occorre al>– cticarP. ulle proprie idealità per trovarsi <l'accol'clet nel eombattere il comune nemico: il capitalismo'': ehe hisogna ''!-tolidarizzare subito fattivamente c·on i primi nuclei in lotta, in modo da non pennette-n .... al nemico libertft. di movimento'' e ·•crearp tra \p, masse 11110 spirito comhatlivo P incoraA"giarle Prl aiutarle n. strappare, all<• dassi rigiate t;empre ma~– J!;io1·iliberti\ e diritti ... " Da parte loro. infine. come anarchici, dìchiaravano: "non :11loprC'remo 1.1 violP11• za 1·he 11er c-onqnistarf' IP 110:;I re libPrt{J; quindi. abballnto il re~ime, eapitalistico t'd aholilo lo sfrnt• lall!i'lllO dell'uo1110 ~1111'1101110, CPl'l'ilCl'POIO di a~gTHJ)· pan i .,.·olontnri:1111cnte seconllo lP affinitù, vegliando a <'hf' altri. c::ol prPtesto di tnte-Ja)'(.,, ~li inte1·cH:;i dPll(' masse. non ~fi~ta!lino al poterf': P 11011ri('o~tit n_i• :-;c-1111,, ·easte etl ingiustizie sopprei,.se". :\-Ti pare che tutto ciò Po:,;li(nhH·u 1111;1 b.i:;e- l'Oll· C'l'Pt~ niente af[atto cattiv;:i per 1111(',ffi<·atc m11t110 ap1m~gio rivolnzlona.rio, ur.u•ttahilc da tutli ::;-li a• manti del profetariato o della lilH'l"l<i f• nPI mede· simo te1npo non contrastante a[falto coi nostri prin• (:ipii. Certo. t:1e io fossi stalo preseutp alle riunioni dei compagni di 'l'alosa, avrei proposto qualchf' motlifi· <.'azione cli rormn. e <111a1chf'ag-giunta al loro IP:~to. Per esempio. invece cli "lolla di da~:;p'·, avrei par– lalo pili esplicita 1 uente dt "lotta delle- classi np• presse ('Ontro i loro op11ressori e sfruttatori"; e a• \TCi :1.,g·~iunto: "e lotta. J)PI' la. difN;a C la COO(]Hi:;la delh Jiherti1''. ("osc implicite per dc;;Ji anarchici, ma su cui non é s1111erfluo ripetersi s11iegarsi bene di frontt=>al pubblico. c·he da tro111>0IP1~1poin qua 11i~lia la lotta di clasee nel senso esclusivameutr marxi~ta e la separa 11alla c·an~a della libPrtr,. da troppa g~nto dimeni i( ·a.la . Avrei ricordato che il 1w111iro <'O· muti..._:,,, é. insieme ~11Capitalismo. lo Stato ~110alll•.tto, clel quale trop;1i rivoluzionari tendono a. 11011preoe• 1 upar~i. - 11er qnauto questa JH'POccupa.zione i ('Olll· pag:ni di Tolo:;,-... chiaramente mostrino poi nel loro ('OllllllPHtO ~ dl")li1•ativo. ( La fine al prossimo numero.) LUIGI FABBRI.

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