Studi Sociali - anno VI - n. 40 - 15 maggio 1935

A::-JNO VI AUBO~AiUE~•rJ: Per Tentiqnatt.ro 1111.meri Per tloilfri numeri $ ~-– " 1.20 (Al'l'estero lo stesso µrezzo, equivalente in mone– ta degli Stati Uniti a due dollari per 24 numeri ed un dollaro e 25 cent. per 12: numeri.) SIMMAR/0 I IIOc/i a/. prlli11,, (l,l"l>Ul"ll"() 1:--iCJJLUc~Ell). '· J dfrilti de/1."uo'lllo l' del cUtacl·iuo" (Lncr l•'.\IH<Hl). I, ·o·,.gu nizza.àone (E1m1co 3-{.,r.ATESTA). I,· il nm·chism.o neUa Rivoitizio-ne ( G As1·,h l,1,;. \"A.I,). ,'\pnnti ,·,.Uiri e polemici ({'.1'1'11;1:-;A). J/ 1111(/ I/(/ appO{J!JÌO llf//a /tirnl IIZÌ0/1(' (J,l:IG! }'.11rnm). La uue,.,.a e /~. ·'j'afali/11. ,tm·1~n·' (Ruoor.P l{Ol' KE.1~) . /,ef/eru ad .·l ndrM, rosta. sul p(11·:n,,1rut,u·i,111<> (gl!RH.'0 :\[.\J.ATES'l'A). Hibliowofia (CATlLIXA). Libri ricr1·/Jli in ,lonu. I nodi al pettine La. matassa delle cose internazionali s'imbroglia sempre di più. Diplomatici 0 uomini di Stato si riuniscono or qua or là ~.e.r..J:J:cura..re 1111.a..solnzione a i prohle1ni SP...m ... pre più minacciosi che incombono sulla vita delle nazioni; e non concludono nulla. Ieri era il ronvegno interstatale di Stresa, domani sani quello di Roma o Firenze. Ma ogni volta, dopo due o tre giorni di chiac .. chiere inutili, brividi più forti fanno tre– mare ì'Europa. La guerra, una immane gueJTa di sterminio, appare sempre più probabile. l<'inché la prima cannonata non san\. sta– ta sparata, finché la prima bomba micidiale non sani caduta a squarciare cose e vite umane sopra la prima citta, v'é sempre speranza che la iattura sia evitata o allou– tan,,ta. f<J il tempo guadagnato pu6 lasciar campo all'intervento inibii.ore dei popoli. che insorgano a imporre la pace a.i loro !,!;overni, una pace un p6 più degna. di que– sto nome, che non quella affidata oggi alla menzogna d•~i diplomatici ed alla violenza dei milital'i di professione. Ma quale debole speranza! B come dessn diminuisce ogni giorno! Eppure questa situazione angosciosa é il logko corollario di atti e fatti degli stessi governi che oggi sembrano - se pure non é. anche questa uua finzione - respingere ùa ,é l'amaro calice. T n corollario, una co1u;cgnenza Jlrcvedut.a e ~ridai a a µ;ran voce da tutti. gli uomi~i con un britiulo di senno, ed in Clli il senno non [o;;,;c anJJf'h– biato o volut.amen te fatto tacere <la loschi interessi. l•l preveduta e gridata ogni gio1·– n-0, in tutti i paesi, dal giorno dell'infame e stupida "pa ce" d'i Versagli a fino ad oggi! Oggi t.ut ti Ri. scagliano contro ITitkr. r,;· lui, é .la Gcrmau ia fascista ·che vuole 111 guerra. E' vrro! ,vra non •~isi ~apcva, forsr·> Che cosa ,\ la C:Prntauia nazista ;w J1on 1111 rno3tro ge1wrato eia r1uclla mostn1ofiila ,·1t1; fu il ira~iat.o r:1pi11atorr P annichila.ton:, <·on cui i vi1wilori ,·lti11scro la gnarra d(•I I '.114-18. dopo aver ingannato il mondo n i popoli con tante promcRsc?. V'era bcn;;i una Gcrma,,ia, cui la Rconfit.ta aveva faci– litato 11na ,-;volu~ionc politica passibile di sviluppi mip;Uori nell'interesse civile di tut– ta l'l•,1!!'oprt; ma. essa fu tartassata e schiac– cia.t:t nel morlo pi{t onihilP. r;conomi~amc11- :\fONTEVIDEO. 15 MAGGIO 1935 Per la redazione e l'Amministrazione ri– volgersi a: LUIGI l<'AUUUI. riyista "St.udi So<'iali" C1tsilhL,le Correo Hl MON'l'EYmEo (Uruguay) N.o 40 • UIYK\IH'l'A: Per og·ni copin $ o.o.; (Negli altri paesi lo stesso prezzo, equivalente a cent. 5 di doli.aro. - Sconto d'uso ai rivenditori.) te u poiiticamcnlc, finché l'altra, la Ger- sarebbe che fra i contendPn(i 1n·1·,·11i1-;1-;c r·o- mania nazionalista e imperialista, non ne nw fra le rluc belve cklla. favolrt. <"hC'si prese il posto. Md ora bisogna fare i coni i divol'arutto :1 vicenda r non ne ritnaSPl'o l'On questa! 1-;all·,) ,·Ile )I' eode rispcllin;. Da quando il gesto proYocatorc e rninac- .11a purlroppo non ,:. ,·osi. 1 d<"lilti degli c-.ioso di Hitler, annun~iante il riarmamento Stati sono i popoli che Ji l'<·onlano più du- clella Germania e preannunziante la guerra, ramente, anclw se iI castig-o raggiuugc lai- ha rol.l.o l'alto sonno nella testa alJa diplo- rnlta i dirigenti J)iù respon1-;a1Jili. ,·cl ·aud1e n1azia degli Slati gi,'i. aJleaLi conlro gli Jm- se i popoli uon hanno allra colp;i <:ho quel- peri centrali, la <:onfusionc e la paura scon- la della propria d<'hOIC'z1/a !'d it,<'t zia. l'l'I' qua•ssano il campo di Agramante delle sedi- ci,, assistian'o l"OJI ,rn sf'nzo tl'ono,·('· " di e-enti democrazie occidentali. Le quali, lungi sgo;ncnto a quN;to prrr·ipila1·p c1,,gli PY<'tlli. eia! riconoscere i propri errori, li csaspc- f'hc solo il caso o l'intNvt·nlo pi( 1 r 11 ergi<"o rano e ar·ccntuano. moltiplicando i molivi dPi popoli puo arrrst;i'r<' o drvia I'<' Y<'l'S0 di gueJTa, aggravando l'oppressione milita-- Rol11zioni meno llisasti·os<' pr,r l'tt1trnnH.'1. rista e lo sfrutlamcnto dei popoli dei lorn G:iai peni ai ]Jopoli_ RP 1wr salvarsi con- pacsi, cercando affannosamente alleati a las~<'ro solo sul caso e 110111-;ullc pi·opric deslTa. e sinistra. non es<:Iuso -- a.ttzi spi11l0 forze! ERsi sono molto deboli in questo al primo piamo -- r1nel faseismo italico eh<' momento.,; vrro. ;\Ifa meno deboli di q11a11lo le aveva oltraggiale e minacciate fino a si creda ed C'SRistessi suppongano. Anzi. ieri. e che fino a ieri fu il maestro. incita-- gra11 parte delln loro debolezza ,·onsisll' ture e coadiuvatorC' del fascismo germanico. proprio nel]:, sfidnf'in. in sn stPssi. J:<'iu('h/> Quelli che Giove vuol perdere, li fa im- son" in tempo. :speriamo t"ltc1 la visione ciel pazzire! dicevano gli antfchi. E se si po- pe.J•i•'olo spi1iµ;a all'a,done liberal 1·iec la tor- tesse riguardare la sort<' dc;sli Stati e delle za ,.on indifferen(<' c·he ancora in loro pcr- ·spctl.ive cltlssi"7lrrtgmn:li11 éfi,7IT1 ·1mztò1i<' m,111,•; qnesta foTza ril'~·wa-a ,;aJ,a-J' 1n f'0lllC una r-osa separata dalla sorte elci 1110,\do snll'orlo dell'aiJi;-;so. verso cui lo sin~oli ,popoli, !,!;rand<' sarebbe la 1wslra spingono f!OH<:ientcmemc o incoRrie11temC'n- i ncliHcrenza. JD' In. 1-;orlc rito avete ~•olut..i .· te i potenti dell'ora attuai<'. e t.cnelcve.la! diren1n,o; e l'augurio uosl.ro LUJHH'lCO l'iCHLOl'iSt;JC. ,. _._~ ........ .... , _ _._,._.._,._..,._.._._._._._. _ ---.- ,..,,._ .. ..... _._,,. _.._._ . _. _ ___ _..,.._. _ ._._ ... ._._..,_._._._.....,. ~ , _,._._.._......,._._._._,..,,_._ diritti dell'Uomo e de 1 Cittadino" CiO che tta avvenendo ora in Francia contro gh stranieri é qualche cosa che- sarebbe parso im,possi– bile qualche anno fa ,e ,parrebbe pur oggi incredibile a molti, se i fatti non parlassero aiièhe troppo. Epi– sodi isolati di malevolenza se ne sono sempre avuti, spec,i-almente sotto la spinta di qualche· sordido in– terer::,se particolare; ma il fenomeno xenofobo sta prendendo ,d.i qualche te,mpo un carattere di genera– lità, per lo meno apparente, che non puO non preoc– cupare. Si tratta, ve.-o é, d'una montatui;a in gran parte artificiosa, perché lo .spirito collettivo francese vi é ancora alieno. Ma le .grandi maggioranze, che ·prima avrebbero reagito, ora lasciano fare, ,preoccupate e– goisticamente dei -casi ,loro, che non sono neppur essi molto rosei. La crisi economica, benché meno acut::i che negU altri (f)aesi, aumenta il malessere e il ·malumore :genera-le_. La crisi ,politica, la crescente insi-curezza 16el ;do•m,ani, i timori di guerra fann.o il resto. ·E si attri.buisce generica.mente, senza r-agio– nare, la -causa di molti in,ali iagli stranieri, ,-cosi o,ome in altri paesi ed in Francia stessa in altri tempi la si attribuiva agli ebrei. I 1 piU sanno che é una scioc– c,hezza, ma trovano comodo eh-e il malumore .d~:i piU incoscienti si sfoghi contro gli stranieri. Fr:1 i lavoratori la campagna contro gli stranieri é fatta con f'a.ecusare ques,ti come concorrenti nel mercato del lavoro. C'é la disoccu-pazione perc•hé ci son,, troppi stranieri, si dice. L'accuaa si vara, in mezzo agli stessi sov-versivi, co4 •prese.,,tare gli stra– nieri come disorganizza.ti, come crumiri, come sgob• boni che fanno una concorrenza .sleale agli O·perai fra11cesi. Ma in .reatta, almeno per la mano ,d'opera qualificata e in generalE.· per quella proveniente da paesi occidentali (spagnuoli •e italiani, sopratutti) l'accusa é inf-0-1da.ta o rig,uarda ,una ,percentuale ir– rilevante. Molti sono disorganizzati, é vero, - per– ché polizia e padroni li sorvegliano, e il fatto di essere visibilmente organizzati é motivo d'tspulsio1'\e 1 dal lavoro e dal paese, - ma non sono crumiri. tn caso cli sciopero essi non vanno a lavorare. La disoccupazione tra gli stranieri é grande, su– periore .a quella degli operai francesi. Da molti anni a parita di •condizioni, anche pi-r pressione governa– tiva, gli operai francesi sono preferiti. E se v'é molta m.ann d'opera straniera occupata, é sopratutto nei mestieri e lavori in cui la mano d'o·pera france.;e é troppo scarsa, e gli stranieri sono difficilmente so– stituibili. Qu-est.o dar la ·colpa agli stranieri de'·lla disoccupazione é dunque, se non del tutto una fal– sitii, per lo meno una grossa esagerazione. Dal punto di vista del-la stessa economia borghese si pu6 sostenere che ,per 1 1a 1Francia il lavoro stra– nie·ro é, in specie in certe sue specializzazioni (agri– coltura, arte mararia, ecc.), una risorsa ed un van– taggio enorme. E poiché ,gran 1 partc di questa mano d'opera é costituita da gente .radicata in Francia da anni, con le su~ donne e i suoi figli, essa .spende sul posi:o ci6 che ,guadagna •e costituisce 1quindi una mas– sa di consumatori a tutto vantaggio ,del co·mmercio francese. Senza di I.ci il capitalismo francese do• vrebbe importare dall'estero o prodotti, o mano ,d'o– pera stagionale •(e il fa·scìsmo italiano preferirebbe inviare queat'ultima) che alla partenza si portercb.be con sé in patria il frutto idei suo lavo-r.o. M::. ragioni cosi logiche .e semPlici ·sono trascu,rate e ,cal1pestat-e; d.ai piU pe,r noncuranza, dato il preva– lere di a·ltre preocoopazioni immediate, e dalla mi– n-oranza attiva fatta ,di reazionari e fascisti (ora c'é un variopinto fascismo attivo anche· in f,rancia) .per interc·sse ·e calcolo politico. Questi ultimi, eh-e in fond~. s'infischiano della tPatria francese e del .suo avvenire, e altro non vogliono che afferrare il po~ tere per comandare loro e· fare bottino, cercano d'in– torbida-re .le acque in tutti i imo-di. Soffiano -sulle peggiori passioni, ineoraggiano tutti gli egoismi piU sor-didi individuali e di categoria, alimentano i piU stupidi pregiudizi e sfruttano l'ignoranza dei molti con le piU cinic·he menzogne. Di qui la furibonda campagna contro gli stranieri di certi organi di stampa della destra e di qualcuno più equivoco sc't'licente di sinistra o informativo.

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