Studi Sociali - anno VI - n. 38 - 20 febbraio 1935

ANNO VI MONTEVIDEO, 20 FEBBRA'10 1935 N'-' 38 ________________ __:;_;_..:.:__ AUBO NAJliEN'fI: Per ,,entic11rn.ttro numeri Per dodici numeri $ 2.– ,, 1.25 (Af'l'cstero lo stesso fJrezzo, equivalente in mone– ta degli Stati Uniti a due dollari per 24 numeri ed un doll;,ro e 25 cent. per 12 numeri.) Per la redazione e l'Amministrazione ri– volgersi a: LUIGI FABBRI, rh;istn "Shtdi Sociali" Casilla de Correo 141 llION'l'IWmEO (Unig·ua.y) SOMMARIO L~ flifaclic ri,i Sisifo (L1iJG1 l•\1un1u). I pn,clotli dc/la le1-ra e lleti'inclìusl·rù1 )/[ALATl,S'l'A). ,'l·ntocn:tica. e ... nceessaria (G,1sT6N LEVAJ,). 8per·i,11w11,talis1 ,w socia.le (Luwr F'ABBR1.). Sp1mti crilù•1: e poleinici ( C,l'l'lLINA) · Son:ttoh libPrtar-1:. lNo-re11cù1 Sanr.hez (FEDJ·:mco G. R.:iè'FINJ(i,J 1). [ . di sabbie africane concedute dalla Francia all'Italia, e ,pel resto lasciar le cose come sono, con alcune ·promesse reciproche di garanzia per l'indipendenza austriaca, che 110n fanno n~ caldo 11é freddo; ed in piu 11 sospetto d1 ,qualcosa di •losco pel caso d'una g11erra. i~aliana in Abissinia e voci risorgenti di restaurazioni monarchiche nell'antico impero absburgico. /,a. 111iseri.rn im . A,mer·ica. (Huoo T1mN1). n 1Jrng•r(i111111n rle ''L'Associazione" di Nizza, e T.f/w/ra dr/, 188.9 -.90 (Emuco ì\L\J,ATESTA). w.--"'-"'-~"'\J"'--J". ,-..•.-.-,.-.•.-••••••--••••••,.'! Lef a1411e di Sisifo I Gli sforzi che la diplomazia di tutti gli Stati va facendo, piu o meno sinceramente piu o meno ipocritamente, ed in ogni mod~ in gradi diversi da ·paese a paese, non per 3Yitare ~l serio la guerra, ma solo per rin– viarla a più lardi, assomigliano molto al leggendario lav.oro di Sisifo, condannato' a spingere un masso fin sulla vet:a di un monte e a veder1orotolare in basso appena raggiunta la cima. Sarebbe ozioso voler stabilire, fra i vari governi, chi piu tende alla pace e chi alla guerra. Tra l'indifferenza egoista degli Stati ' Uniti, il pacifismo interessato e falso della Francia e la fretta belligera del Giappone, v'é tutta una varieta di atteggiamenti suggeriti dalla paura e dall'avidita dei vari imperia– lismi contrastanti. Ma tutti, in realta, con la corsa agli armamenti e con gl'in– trighi diplomatici, non fanno che preparare la guerra e r.enderla più inevitabile, anche se giorno per giorno la scongiurano per non sentirsi ancora abbastanza sicuri di uscirne con vantaggio, a danno dell'avver– sario esterno e del nemico interno, - que– st'ultimo per tutti rappresentato dal popo1o lavoratore destinato ad esserne la vittima sicura dovunque. Da alcuni anni in qua. non si contano più le risoluzi.oni e iniziative della diplo– mazia, che ogni volta hanno preteso di. eliminare "definitivamente" i pericoli cli guerra. Ma ogni volta, a distanza di qual– che mese. talora a. distanza di settimane o di giorni, lo spettro della guerra tornava ad affacciarsi aJl'orizzonte più minaccioso di prima. Basti ricordare come crollaTono immediatamente le illusioni del famoso "patto a quattro'· stipulato tempo addietro tra Germania, Francia, Inghilterra e Italia, subilo dopo il quale la diplomazia: dovette correre ai ripari per cercare un'illusione nuova, perché la guerra era rli nuovo al– l'ordine del giorno. L'ultin\a scena cli questa commedia in- 1·r:1minabifo, che ha per centro Ginevra ma svolge i suoi episodi qua e la per le varie r:1pitali d'Europa, ebbe luogo a Roma con lo spettacoloso e magnificato incontro tra i :1val e Mussolini. Quando si seppe eia -che i I ministro pre-fascista di Francia e il duce fascistissirno d'Italia avevano combinato, si capi c,he povera cosa -si nascondesse sotto le ampollose iperboli dei discorsi e rela– zioni ufficiali. Un po di chilometri quadrati E' sintomatico che, a distanza brevissima dalle conversazioni sedicenti pacifiste di Roma, sia scoppiato sui confini tra ì'Abis– sinia e una colonia italiana un altro di quegli incidenti sanguinosi che servono cosi bene di pretesto a scatenare la guerra. Nuovo allarme! Le oche di Ginevra star- nazzano, . il duce delle camicie nere dio-ri– gna i denti e le cancellerie dei vari p~esi dan mano alle pompe coi soliti teleo-rammi inconcludenti. Ma non é escluso eh~ a Ro- 11;1a,per mezz~ di Lavai, la sorniona poli•– t1ca francese sia riuscita a spingere lo Spa– rafucile fascis~a nel ginepraio d'una lunga avventura africana, perché vi si rompa le corna in ri10do da risparmiarle noie per un pezzo. Ancora non si capisce, mentre scri– viamo, come la· losca faccenda finira. Co• munque sia, che cosa gli strombazzati ac-. cardi di Roma potevano produrre con mao-– giori probabilita non era affatto difficile intuirlo. · In realta piu •pericoli che vantaggi per la pace generale. Solamente la l!..,rancia é riuscita, forse, ad allontanare dal suo oriz– zonte qualche nube minacciosa, spingendola più lonta1 10, v erso altri confini, pagandone lo scotto al.la megalorr1ania fascista italia– na, tutta sodi sfatta pel momento deo-li ef– fetti teatrali e demagogici, p~r uso il}terno, dello "storico avvenimento", che ha per– messo a11cora una volta al servo giornali– smo italiana di presentare Roma 'come capo dt:l mondo, cli parlare di pace· ròmana di additare nel duce del fascismo il più gra;rde artefice politico dei tempi modenii! I_ntanto una commissione interstatale, sotto il segno della •Societa delle Nazioni e la presidenza -simbolica d'un diplomatico fascista, sudava quattro camice a organiz– zal'e, con la turlupinatura d'un plebiscito, - in cui per uno dei soliti miracoli elet– torali, una opposizione all'hitlerisrno di 120 mila socialisti e comunisti si riduceva al– J'im.provviso li.ella minoranza insignificante di ;~o mila voti,---· la riconsegna della Sarre alla Germania. Ci6 parve quasi una con– fel'rna, sul teneHo dei fatti, degli accordi recenti di noma. Ora la pace el'a sicura davvero. E in vece·, llOn é passato ancora un mese, e gia.il ca.stello di carte tl'aballa. I ministri fr ancesi devono correre a Londra per met– tervi insieme un altro p;itto qualsiasi. II fascismo tedesco domanda spiegazioni e c,ontinua ad armar-si. Il Giappone da un'al– tra unghiata alla Cina esausta, lasciandovi segni di sangue e di morte. Perfino gli an– tichi amori di1,lomatici italo-sovietici sono turbati, benché l'adesiorie della Russia alla Societ.a dene Nazioni paresse dover dare ai due governi un punto di contatto di piru.. Infine l'Italia militare mobilizza e manda trup1)e in Africa' Insomma, più si cambia e piu s1 e allo stesso punto. L'umanita, che sembra cosi • JUYE~lH'l'A: · Per og·ni copia $ o.o;, (Negli altri paesi lo stesso prezzo, equi'valent.e a. cent. 5 di dollaro. - Sconto d'uso ai rivenditori.) malata, ha sempre per medici ed infermreri i suoi peggiori carnefici. Tutta la solleci– tudine di. questi é nel mutarle posizione, n~I cambiarla ogni tanto di letto, nel so– st1tull'e una coperta con altra di div•erso c:olore; 1_natutti insieme, gelosi fra di loro non sanno che costringerla a sudare e san~ gumare sempre piu da tutti i suoi pori e da tutte le sue piaghe. Essa, la grande inferma, non riesce an– c?ra a ~apir:e che solo con un, suo sforzo diretto nuscirebbe a guarire definitivamen- ' t;: lev_andos,i_dal ;suo letto di tortura, in cui 1 mchwda I ignoranza ch'é l'unica sua ma– lattia, e .~acciando lontano da sé, a pedate, -: con 1!nsurrez1one dei popoli, - tutti i c1arlatam che la vogliono inferma e col prete~to di curarla, ìa sfruttano da sec'oli a propno vantaggio. LUIGI :FABBRI. prodotti della Terra e dell' Industria (Uiut preoccupazione a.na.rcl1icn) · I borghesi, qna.n·do n,011 .po,iso110 pi.a' .negare In .giu– stizia d·elle as,pirazioni socia.liste, dic-ono che i mal,i snt'fETi i dagli uo,11Iini ROno una. ,dura. necessit:t . .natu-• raie, elle no11 ha nulla a d1e l'ar,e ,con ,1·or,gajJjw1 .azio.ne 1 cleJ.ln. socie, ù. La mi-s,e.ria ci san't ,sempre, -essi dicono, perché. deriva dalla scarsit.a -natum-le dei prodotti e 11011 dal.la cattiva disl"rihuziou,e; rin ogni 111-0.do : ciò cl1e deve fars:;. (secondo loro) é au-mentare la quan– titù della 1produzion0: H ,uon eercar,e. ,di abbatiter,e la soeietà ,~om'•é a.tt, ual·men,10 coS-:tituita, '])er ~o:,tit.11irta con a,It.J•a ron,data sn ,nuov•e basi. B _mentre parlano della. sears,ità ,(li prodotti, fan coltivare ·Ja terra, che s-i §.O-noapprovriata, coi rn.etodi più. inazi-onali, senza, J.)rofitf.are ù,e.i mezzi -che la B-eiienzn. ci offre, ogni giorno per produn•e di r,ill. e la~;ciano ;inc:he comJ)l-eta1111ente i11eolte i1111nens.e e– :-;tnnsio11i di 101Te. fert.ili: ,e non &i seevonn d·elle macchi-ne che in limiti ridotti, convenienti al loro 1H 'ofit.to JHll"ticolare, e J'a11no morir di fa.me, ,per manca.nr.a. di la.vor.o, legioni rli operai, i iqua1,i, r,er produrre -e-no,nni ric-chezz.e, d'altro non abbisogn-erelb– bero ehe della libera ·<lis-posizi·one· -<le,i rnez:d :Ji -pro– dnzi·one-. rr.altr~1 pal'te i ,socia!is!i. o più ~pecial111-eute .~!i auarehici, s·enz:1 bada.r,e nhha.stanza al-la tliffere,nza che v·é tra quello che Bi potre·lJbe pro:dur.re e •ci6 che e[fùl't ivam•ent,e si 1woduc..:e 11e1]Ja società attuale. h.an.110 ri:+posto che i 1>1·odotli 11011 mnncnno. ,che 110n esisto Illl p1·-oblenrn ·(ie,l-la ])l'<Hluzionc-~. e cht~ tutta la qu-estione s-0cia.le é 1117 p.roblenia ,dj d,h;trihnzi-on.e. fl ·spingPnilosi a,nche più in il.'i. vi ;:)ono stati d-ei co,111pag-niel1,e. hasando i pro-p1·i calcoH su staU:5tiche pi(1 o meno beue interp:etrate. giull's-ero a. so-ste.nere 1wrfino .r:lH} an.che con l'att.uia.Je si.sterna borghese si proclu-ceva. il ·doppio del necess·ario •di prodotti a-li– m-e.ntari e- il q11a,dru,plc di queHi industriali, suppo– n-cndo rhe f:111"ti 'lnangias,sero e ;i v.estissero come– la s-cie111.a .rec~lama, cioé s-oddisface-ndo t-utti i 1l·oro bisogni. Q11ootn. affermazione, per qlHl,nto assur,da pos,sa par,ere a chi la consideri spassionatamente. fu ac– ceUal"n ~enza esame, quas,i dognnaUca1nente - tanto l'uomo h 1 ~1 la ·benden;1,a a ,creclere ci-ecamente a ;Ci6. eh-e gli piace e -gli convie.ne - -e si .continua a ripeterl:-1. senz:a ,curarsi cl'inda-ga.r.e .se é ve,r.itie-ra. liJ' .~iunta l'ora ,cl,~ :IJa,r•e, -sn ta:J.e aH-el'mazione 1 uno sturlio obiettivo, crHi'co•, Jibe•ro d'ogni preconcetto: iu nna parola, i;mpsrziale; perché, se effettivamente

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