Studi Sociali - anno IV - n. 27 - 1 novembre 1933

8 borghese ne goda i !rutti? ,Cuba non é una eccezione ne11a storia del mondo. Da,pertutto, al pari che in Cuba, il governo, uat·J nel paese o venuto di fuori, é stato e san\ sempt ,, un mezzo per usurpm·e il proùotto del lavoro allrt~i e per difendere gli usurpatori; dappertutto, al pari che in Cuba, la proprieta individuale del suola e degli strumenti di produzione é stata e sara sempr•.> cn.usa ,della miseria. economica, della soggezione ~o– litica e della degradazione morale dei lavoratori. Per essere liberi é necessario abolire non solo questo o quel governo, ma l'istituto stesao del go– verno, che -dA ad alcuni il diritto ed il mezzo per imporre agli altri la propria volonta; e perché la libertA non sia una vana parola, é necessario che si abolisca il diritto di alcuni cli appropriarsi del lavoro altrui, e che il suolo e tutti gli strumenti di .produzione sieno messi a libera diSilOsizione •di tutti, perché cia.acuno abbia garentiti i mezzi di vita, e dalla Ubera organizzazione tra uguali sorga una so– cietà che laccia il bene di tutti. tn tutti i paesi, il popolo, ribelle al giogo e r,on comprendendo la causa vera dei suoi mali, si é af– faticato a cambiar di padroni; e sempre ha speri– mentato che il cambiamento era stato inutile, am– m-enocché, avendo sentito la propria forza, esso ab– bia saputo imporre rispetto e paura al nuovi padroni; vale a dire che il miglioramento non é dovuto alla bonta dei nuovi padroni, ma alla cresciuta resi– stenza popolare, e non .cJ.ura se non il tempo in cui quella resistenza resta viva ed attiva. I cubani a-spirano oggi a liberarsi dall'intervento del governo americano, il quale col me·ntito manto di liberatore é venuto a spadroneggiare e tiranneg– giare come in paese di conquista; - e giusta e santa é la loro ae·plrazione. Per6 non contino per realizzar.la né sulla classe ricca che ba bisogno del– la protezione americana per potere sfruttare in si– curezza il forte ,lavoratore cubano che gia sa come sl combatt!I contro gll oppressori, né sui mercanti di patriottismo, che mendicano dall'lnterventore la loro parte di bottino. Il Govérnatore civile dell'Avana, per giustificare la violenza che mi usava impedendomi di esprimere il mio pensiero, confess6 che chi coman-dava ;iul era Ja sciabola americana; ed egli, patriota cubano, non sl vergogna di convertirei, per conservare Il posto, in istrumento della prepotenza del soldato stra– niero. . . se 1mre non la provoca egli stesso o non la inventa per coprire la prepotenza propria. L'interventore americano se ne andrà solamente quando i lavoratori cubani con la loro resistenza morale o materiale sapran cacciarlo; ma non s'im– maginino i lavora,tori che, una volta cacciato l'ame– ricano, saran liberi ed emancipati, se un nuovo gcverno s'istalla a Cuba e se i proletari continuano a lavorare per il profitto dei padroni e quando ai padroni conviene farli lavorare. La lotta sarà sola– mente incominciata, e sarà necessario continuarla, incessante ed implacabile, contra ogni !orma di go– ve-rno ed ognl genere di sfruttamento. Intanto, che i lavoratori si organizzino: sul ter– reno economico, per resistere ai capitalisti, e sul terreno politico, non già per mandare dei propri ra•ppresentanti nel governo, ma per resistere alla -sua prepotenza, per creargli delle difficolta, per fare possibilmente il vuoto intorno a lui ed impe– dire che esso possa nascondere la sua vera natura cli nemico del popolo. Questo é il mezzo migliore, unico fino a che est– .stono governi e propri-etarii, per far che 1sieno. H meno nocivi poosiblle; ed é anche il mezzo per pre·parare gli animi ed ordinare .le torze per una rivoluzione, che con la espro-priazione d~lla classe possidente, la socializzazione della ricchezza e l'or– ganizzazione libertaria del popolo, senza imposizioni autoritarie, darà origine aid una societa. basata sulla solidarietà e sull'amore. .E si guardino i lavoratori cubani di cadere nel• !'insidie che tendon loro quelli che, colla scusa del patriottismo, soffiano nell'odio di nazionalità e di razza, specialmente tra cubani e spagnuoli. Il lavoratore spagnuolo, che per ·la miseria o ie pe~secuzioni dovette abbandonare il paese nativo, ha. tanta ragione di odiare ii governo di Spagna quanto. il più perseguitato dei cubani; ed oggi deve aver ta·nto inte1·es-se a metter treno allo sfrutta– mento borghese quanto qualsiasi lavoratore nato in Cuba. Quelli che hanno interesse a far durare la divi– sione tra, i lavoratori sono i borghesi, cioé coloro che, ora come sempre, provocano l'odio tra cubani e spagnuoli, tra bianchi e negri, perché sanno che quando i lavoratori si odiano e si combattono tra d~ loro non pensano a combattere il padrone e non tengono la !orza per farlo. Per i.I lavoratore cosciente dei suoi interessi e che aspira a qualche cosa di meglio di questa societa di lupi in cui ci divoriamo a vicenda, é fratello ogni lavoratore, ed il nemico, io straniero é il pa– drone, é l'opproosore, _senza distinzione di origine. Queste sono, amici del "Nuevo Idea!'', le idee che intendevo esporre ai miei fratelli, i lavoratori cu– bani, e -sono precisamente le idee che voi, contro ogni sorta cli !)Stacoli, venite sostenendo. Contin_uate. Questo popolo potra per breve tempo eS$Bl'~ inga;1nato da coloro cfie mirano a sfruttare per fini personali il suo entusiaemo; ma é troppo int~lligente per òurare a lungo nel•l'inganno. A giu– dicare dalla mia breve-esperienza, questo 1 é uno dei JlOpoli meglio preparati per comprendere i• no,tri ideali, e meglio disposti per, -combattere per il loro STUDI SOCIALI trionfo. Continuate. Voi seminate in terra fertile. Vostro compagno ERRICO MALATESTA, (Da "La Questione Sociale" idi Paterson, N. J. - n. 31 del 7 aprile 1900, - probabilmente pubblicato prima ne "El Nuevo Idea(" •di Avana.) BIBLI06RAFIA Armando Borghi: ERRICO MALA'l'E– S'l'A IN 60 ANNI DI LOT'.rE ·ANAIWHI– CHE - (,Storia, Critica, Ricordi) - Pre– fazione di •Sebastién Faure. Eldit. "Edizioni Sociali", P. O. Sta. S. - Box 11. 30, New York, N. Y. (,Stati Uniti). 1933. - Un volume (llP- 289) - ·Prezzo: $ 1. Sebastién Faure te·rmina la prefazione di questo Jihro con l'invito agli anarchici di leggerlo, per la propria gioia e utilita insieme: "essi vi attingeranno un insegnamento ed un esempio, che, nella lotta sociale alla qua•le essi sono votati, Il guideranho e Il metteranno al sicuro dallo scoraggiamento che lentezze, difficoltà e rischi ranno purtroppo sorgere a~sai sovente". Il nostro Faure ha perfettamente ragione. Chi scri– ve Ques-te note affrettate ha letto il libro dell'amico Borghi dalla prima all'ultima pagina, quasi d'un fiuto, senza stancarsi, r-estandone a phi riprese viva– mente commosso. Abbiamo rivissute, sotto l'Impres– sione <!elle pagine colorite e nervose dell'A. akune d"1le ore più belle della nostra vita, il rimpianto d~lle quali ci accompagnerà finché avremo vita. Poiché Borghi non ha scritto una biografia, e nep– pure delle pagine di fredda s-toria controllata e docu– mentata, ma ba tracciato un quadro animato, il che vale molto di più, come un ritratto d'artista vale a»sai più d'una fotografia. Naturalmente la biografia cosi ricca e movimen– tata di Malatesta é il fondamento del libro, e ve n'é dentro tutta la quantita necessaria e più ancora. Ma, ed é questo che costituisce l'orlgi·nalita del libro, un pregio che resterà e !ara ricercarlo anche a chi conosca altri scritti su Mala-testa dl pregio indi– scutibile, come quello dl Max Nettlau, il raccon,!)O d<Ile vlcente malatestiane é occasione per l'A. dl tratteggiare aspetti sallentl del movimento anarchico e della lotta sociale, specie italiana, nei periodi sto– r:ci più drammatici della fine del sec?lo scorso e del primo trentennio dell'attuale. E ci6 l'A. fa senza restare schiavo di uno schema dt-termlnato. Quando l'occasione buona si presenta, non si pe-1·ita -di divagare per delle pagine oncle presentare nella luce, come egli li vede. determinati avvenimenti o certe situazioni. Quando l'asaocia– zione clelle idee ve lo porta, e la tentazione di qual– che paragone suggestivo lo punge, interrompe la nurrazione di cose lontane e dimenticate per evo– care cos-e ed uomini di ieri o di oggi, che fanno risaltare o la visione lungimirante dell'Uomo di cui parla, o la coincidenza storica di certi fatti fra loro lontani, o la cattiV'.eria e la sciocchezza umana documentate dallo svolgersi dei fatti. Cosi la narra– z:11ne procede sempre vivace ed inf.eressante sotto i più vari punti di vista: storico, annedottico, teo- rico, polemico,' ecc. . Il ricordo personale del.l'A., che ha avuto anch'e– gF fin qui una vita di peripezie non poco movi– mentate, in rapporto con lo svolg-ersi della nostra comune a.ttivita cli partito, gli serve· mirabilmente a rr,ndere pili viva la narrazione, specialmente dal JJBriodo ch'egli entr6 in eonta:tto con Mi.tate-sta, pri– ma. da lontano attraverso la propaganda, dai tempi de "L'Agitazione"' di Ancona del 1897 - 98, poi più direttamente, personalmente, dal 1913, quando Mala– testa ritorn6 la penultima volta in Italia. Da qui i11 avanti il ricordo per-sanale si mescola sempre pili u.l racconto e lo rende, naturalm"ente, pili sicuro ed animato. Man mano che lo .svolgersi della vita di Malatesta eYoca a suo fianco altre figure salienti del movi– mento e della lotta anarchica, con cui quegli ebbe rapporti, l' A. ne coglie l lati salienti più o meno concordanti col personaggio principale del libro: Saverio Merlino, Luigi Galleani, Amilcare Cipriani, Pietro Gori, G.aetano Bresci, Francis·co Fe•rrer, Felice Vczzaui, ecc. Specialmente ogni tanto l'A. ritorna sui rapporti ideologici e tattici fra .l'anarchi:m10 ùi Mala-testa e quello di Ga-lleani. Degli -episodi della vita rivoluzionaria italiana Bor– ghi ne rievoca assai bene pare-echi, come tratteggia con pennello maestro certi momenti e ambienti speciali: il 1898, l'attentato dl Bresci, il periodo del riformismo giolittiano, la "séttimana rossa", il tempo e le polemiche della gue1"Ta, la febbre del dopoguerra, l'attentato del Diana e le sue rlpercus– sinni su Malatesta e compagni in •carcere, ecc. ecc. Dobbiamo dire, dopo di ci6, - e non abbiamo eletto tutto, ché i,l farlo ci porterebbe lontano assai, - che nel libro •di Borghi troviamo tutto ottimo e I iacontrovertibile? Sarebbe certo una esagerazione, I che neppure ali' A. piacerelibe. Qualche dtssenso fcrse dovremmo clire su qualche cosa, probabilmente , I dP;riv 1 ~nte 1 cladll" 1 a 1 verla vista attraverso gli occhiali un pu e 1vers e e rispettive tendenze personali, che non possono ,essere mai le stessiseime neppure in : due dei c?mpagni ed .amici p1ll vicini. Qualche svi- sta. o inessattezza, del resto, pu6 facilmente sfug~ gire in un libro -di questa mole, scritto tutto di. getto e con tanta passione. Pure qualche prudonte riserva ci pa-r doverosa sulla tendenza di Borghi a forzare forse un p6 troppo la nota, quando qua e là vuol ridurre, - e fino a un certo punto (ma 3010• lino a un certo punto) giustamente, - la portata cli alcune differenze di pensiero e di metodo fra Mrulat-esta e compagni di altre tendenze anarchiche, che restano malgrado tutto non poco rilevanti da un punto di vista obiettivamente ideologico e scien– tifico. Ma il nostro Borghi pu6 darsi che ci risponde– rebbe ch'egli non si era proposto di fare un lavoro• "cbiettivo", bene! un libro di battaglia, in cui é· implicita la polemica. Egli stesso, del re<lto, ha sotto- intitolato il volume, non soltanto "Storia e– Ricordi", ma anche "Critica". Ed infatti non v, mancano pagine in cui, (sia pure non troppo spesso, ,:, incidentalmente e col dovuto garbo), affiora un substrato polemko evidente e qualche volta un'un• gbia che buca . .Senza contare, poi, che dalla prima parola tino all'ultima tutto il libro é una ardente apologia dell'idea che Malatesta cosi bene imper– son6, ecl un combattimento "senza r:t3petto e -senza:. cortesia" contro i poteri -di menzo.g_na, di delitto, e -di morte col quali Malatesta fu alle prese, lot– tando s-enza tre-gua, lino al suo ultimo sollio di vita. E tutto questo la del libro un ottimo stru– mento di propaganda. Di propaganda e, aggiungiamo, di coltura. In so– stanza, son più di sessant'anni •di storia italiana che– l'A. ci narra, e più precisamente dello svnuppo delle– idee e del latti del socialismo, della rivoluzione e– -dell'anarcbls-mo In !talla, dai tempi deJra 1• Inter– nnzionale !ino a questi ultimi anni di obbrobrio, fasci,ita. L'uomo di parte sa criticare e pol'emfzzitr&, e noru poteva non trarr,e argomento dan .. lotta continua dii Malatesta contro i'l ·socisI!smo rl'formlsta, legalita.-– rlo, autoritario e parlam&ntare a difesa del" socia– lismo anarchico rivoluzlonaTio, per puntualizzare at– traverso più di mezzo secolo di vlta itallana gli; errori e i danni !unestt dell'indirfzzo anti'rivolu– zlonario del partito socia,J1sta. Ma quando occorre-– egli sa essere sereno, e -s'Vtrigere parallelamente a qc-ello di propaganda e •di dilscussione un compito– cclturale e storico, che ancl:h!· agli studiosi non sara c!i poca utilità. Fra l'altro, l' A. cita sempre scrupolosamente le· fonti delle sue informazioni, quando naturalmente– non sono di sua diretta conoscenza personale. sr sa come questo sia di sodisfa-zfon-e e di aiuto a chi" cHca nei libri che legge anche un materiale per· l"voro proprio. Alla fine un indice delle persone nominate nel corso d<ill'opera completa questo lato, utile. Il libro coqJiene la riprodufione di una dozziua d! lettere di · Malates-ta a,d .Armand·o• Borghi e a, v;r.gilia d'Andrea, tutte interessanti, in specie una piu diffusa contenente osservazionf molto giuste e<I. acute su i casi di Spagna dopo ra caduta della mo-– narchia borbonica. Arricchiscono il volume varie nrustrazi"oni': un ni:.. tido ritratto di Malatesta di' quando fil a• Paterson, N. Y., nel N_ord-America, nel 1899 - 900, e la foto– grafia dell'impronta in gesso del viso e della destra di lui, dopo la morte; 0'd insieme r ritratti di Gal– leani, Gori, Vezzani, Ciancabillru e Virgilia D'Andrea .. CATit.JNA. Bilancio Amministratito di "STUDI SOCIAt.l"" n. 27 del 1• novembr" 11l33l ENTRATE: Sottoscrizioni: Sommerville, Mass. - Gruppo libertari"o1 e CiTcolo di Cultura Operaia, parte per· "Studi Sociali" d'una recita del 1• mag- gio, dollari 5.50, al cambio •.......... $' 7.5"6" Montevideo. - _C.Prandi, abb. 1.- Totale $ 8. 56; Rimanenza dal ncmero precedente . . . . . " 108.04' Totare entrate $ 116.6(1) . • • USCITE Composizione, carta e stampa del 11.27 . $ 61 . 51)' Spedizione del n. 27 (com-presa !"affran- catura) . . . . . . . . . . . . . . . . 12.8.J: Spes·e di corrispondenza (Redazione e Amministrazione) Spese varie ....................... . 2.29• 3. 69> Totale uscite $ 80,.291 RIMANENZA fN CASSA $ 36.31

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