Studi Sociali - anno IV - n. 26 - 1 ottobre 1933

ANNO IV :VIONTEVIDEO, 1• OT_T_O;;..B_R_E_l_9_33 _ _ __ ,___________ N•_2_6 .\U11OX.\11-EX'l'I: l'Pr ,·e11tir1unttro numeri l'el' 1lo11iri n11111Pri $ 2.– ,, 1.2:i (All'eE"tero lo stes.so prezzo, equivalent~ in mene• ta degli Stati Uniti a due dollari p,er 24 numeri ed un d:>llaro e 25 cent. per 12 numeri.) SOMMARIO .-l11rnm suuli .l1·1·111i111111/i di 1-ipagna (l,1·101 F.\HBHI L1b1rt,i I Vir/alit,i. f)<fa,11it1i.rn10 , 1·111,mt,i ( E1rn1rn :Il \I,A'l'I·'.,-;'J'A). l:11a du1111111<ia 1111uos!'iosa. C/11 n '{ d1·i 11oslri c11111pa1111i t«ll'sl'i1i ! ( Il 1·c,oT1rnN1). ('in·a uli ultimi mo111,-11li di 8 . .1/alntc.,ta ( Da una I<'! t;•rn ,i,, Honrn). . lln111i d11t11111111/i sulle 11riui11i ridi 'au11rchis,11u !'0111u11islu t:IL,x XETTLA\'). 8p1111/iaifiti r- puli miei (( 'A•r11,1c-:.1). Il c11rnlte,·c J)l'([/i('() 11<-ll'.lnarchism,, ( Lnw llJ.:H– ·rox1). (;11/i/('() Palla i i fatti di Jt,,111a dli l" .1/agyio 19. 1 1/ ( l<::HRI('() :\J.11.ATE~'l'A). /:ibliourafin ( C'AT11,1c-:.1). },ibl-i ritCl'llli in dono. Ancora sugli Avvenimenti di S agna Quando la dittatura cadde e la monarchia fu cacciata dalla Spagna, la maggior liberta conquistata dal movimento trionfante, - alla cui preparazione gli anarchici non erano stati certo estranei, - permise all'a– narchismo spagnuolo di riprendere il suo posto di prim'ordine alla luce del sole nella vita pubblica. Ri,sorse più forte di prima la Confederazione Nazionale del Lavoro a ten– denze anarchiche con un suo organo quo– tidiano a Barcellona e poi un altro più tardi a Madrid, si formo la Federazione Anar– chica Iberica, uscirono altri periodici e ri– viste anarchiche in vari centri, e la parola anarchica risuono forte in incessanti riu– nioni e congressi, comizi e conferenze. Da tutto e-io, per l'impulso parallelo della pas– sione ideologica e della lotta di classe acu– tizzata dalla crescente mis"eria, scaturi un vasto movimento anticapitalistico ed anti– statale che presto si esteriorizzo nei fatti con scioperi economici, scioperi generali, manifestazioni di piazza, scontri con la for– za pubblica, sommosse, tentativi comunisti– ci, ecc. Mentre le forze capitalistiche si as– serragliavano attorno Io Stato repubblicano, le forze proletarie (meno la clientela so– cialista e una minoranza bolscevica di poca importanza) si polarizzavano sempre più verso l'opposizione di azione diretta con– dotta dagli organismi di classe d'indirizzo rivoluzionario e libertario. La lotta si fece accanita e incessante; ed essa dura tuttora. Che Io Stato si difendesse e si difenda é ben comprensibile; e Io fece, infatti, e continua a farlo con l'ine.sorabilita e vio– lenza che tutti sanno. Ma mentre la par– tecipazione al governo dei socialisti poteva far pensare che questi influissero perché la lotta fosse almeno mantenuta entro i li– miti compatibili con la necessita della difesa e col rispetto dei diritti comuni acquisiti, sen– za violare quelle liberta più elementa– ri e fondamentali per qualsiasi democra– zia, la cui violazione non giova a nulla e riesce a danno di tutti, - perfino in gran • RIVISTA DI LIBERO t:SAMt: Per la redazione e l'Amministrazione ri– \'Olgersi a: JXIGI l<'.UIBIU, rivista "Studi SoC'iali'' ('asilla ,le ('onco f.l I ( (' rug;uay) parte a danno di chi fa perpetra, - é aY– venuto in Spagna proprio tutto il contra– rio. L'essere al potere dei socialisti ha cola inasprita e invelenita la lotta, poiché dessi vi han portato dentro tutto il loro vecchio odio settario, il loro spirito di bottega di pa1 tito, la voglia furiosa di profittare della forza statale che le circostanze han .date, loro in mano, per sbarazzarsi a tutti i costi dell'anarchismo, e schiacciare cosi quello che per essi é nn rivale e concorrente frop– Jl0 fortunato nel campo proletario. :\1entre i go1·ernanti socialisti non han rifuggito dall'assumer~i le responsabilili più odiose delle repressioni sanguinose e-an– tro i proletari rivoluzionari, erano essi so– pratutto gli autori e ispiratori d_iretti della campagna calunniosa che il giornalismo ufficiale riprende ogni tanto, cosi inutil– mente, contro gli anarchici. Mentre di Marx han dimenticato e tradito lutti gli insegna– menti, son restati marxisti solo in qu'esto triste mal costume-del loro maestro di com– battere gli avversari con la diffamazione! Di certo si devono ad essi inoltre dei tenta– tivi di legislazione operaia mirante sopra– tutto a imbrigliare in Spagna la resistenza di classe, limitando il diritto di sciopern e smussando nelle mani dei lavoratori que– st'unica arma efficace che loro resta in difesa del proprio pane quotidiano. E se una divisione esiste nel campo proletario spagnuolo, sono i social-democratici che, dopo averla creata in un passato gia lon– tano, l'hanno testé approfondita coi mezzi corruttori del governo, di cui si servivano per accrescere la propria clientela e ingros– sare artificialmente le organizzazioni ope– raie a loro ligie con la vasta rete d'interessi economici che ogni governo suol intessere intorno a sé. Jnsomma, i socialisti al governo in Spa– gna non solo rovinavano il socialismo e facevano il peggior male al proletariato, ma con la loro cieca politica compromisero an– cor più la repubblica e danneggiarono non poco quella medesima democrazia che forse s'illudevano cli difendere. Di fatto essi sono ancor meno democratici di molti democra– tici borghesi; e, come gia i loro compagni tedeschi, hanno aperta la via al Fascismo, -- il quale, se il proletariato rivoluzionario non Io schiaccera per tempo, ingoiera anche loro senza. alcuna misericordia e senza te– nere alcun conto del servizio che gli hanno reso fin qui. " . I recenti mutamenti ministeriali spa– gnuoli, con l'andata al potere (mentre scri– viamo ancora insicura) del Lerroux, 11011 promettono niente di buono. Il Lerroux, col suo radicalismo puramente nominale, equi– voco e destreggiante, é all'evidenza l'espo– nente della, borghesia più conservatrice che vuol servirsi deUa. repubblica, come gia della monarchia, per sbarrare il passo alla rivoluzione e impedire anche qualsiasi ri- ' forma che intacchi i suoi interessi. E non UI \'J~XU l'I',\ : l't'r O!!'llico11b1 $ o.o;, (Negli altri paesi lo ~tesso prezzo, equivalent:! a cent. 5 di d:>llaro. - Sconto d 1 uso ai rivenditori.) soffrirà punto di scrupoli democratici o li– be1ali pur di "mantenere l'ordine"' ;vra biso– gna pur dire che il precedente ministero, in gran parte socialista, non ha fatto che anticiparne l'opera e preparargli il terreno. Poiché in sostanza v'era gia fin da primif in Spagna un vasto moto cli reazione, una Yera e propria offensiYa conlro-rivoluziona– ria in svolgimento, capeggiata dai domina– tori volitici socialisti e democratici. spalleg_ giata dal grosso della borghesia, spinta alle reni da una opposizione ultra-reazionaria che si preparava a raccoglierne l'eredi'i, e osteggiala lealmente rli front<:> dal pro'eta– rialo rivoluzionario di cni gli anarchici e le organizzazioni sindacali da questi inspi– rate costituiscono la forza più importante. Non facciamo il processo alle intenzioni Ei guardiamo solo ai fatti. Per quanto non mancasser.o, fra gli uomini al potere, come del resto anche fra quelli dell'opposizione, personalita politiche della cui buona fede é lecito dubitare o pef"loro prece en 1 per il loro equivoco atteggiamento attuale, probabilmente nel complesso i democratici e i socia.listi spagnuoli s'illudevano sul se– rio di salvare la repubblica democratica da una reazione monarchica o fascista, facendo essi stessi la più spietata reazione anti– proletaria e antilibertaria. Di fatto, non fa-– cevano che scavarsi un abisso sempre più profondo sotto i piedi. Altra volta da queste colonne é stato det– to che la situazione spagnuola odierna si assomiglia molto a quella della Francia del 1848 - 50, dopo l'abbattimento della Monar– chia di Luglio e prima del colpo di stato del secondo Bonaparte. Non sarebbe male che i più sinceri amanti deHa liberta in Spagna andassero a rileggere gli scritti che Proud– hon e Marx dedicarono a quel periodo della storia francese. Anche allora la repubblica sorse in Francia fra l'entusiasmo dei demo– cratici e dei socialisti, con l'adesione cor– diale della classe operaia; ed anche allora i democratici credettero di salvare la repub– blica mettendosi ferocemente contro il pro– leta1·iato. 11 generale repubblicano Cavai– gnac inondo Parigi di sangue operaio, .Ja Costituente fabbrico leggi reazionarie, le prigioni si riempil'ono, la stampa fu imba– vagliata; in breve preti, monarchici e bo– napartisti rialzarono la testa, e dopo tre anni la repubblica era gia fradicia. Quando il sinistro commediante napoleonico sostitui per mano militare la propria dittatura di– chiarata alla dittatura larvata dei politi– <'U11ti borghesi, la classe lavoratrice disgu– slala del la repubblica, dissanguata, priva dei suoi uomini migliori carcerati, deportati o in esilio, non ebbe voglia né forza di oppo1•visi energicamente; ed il delitto di Dicembre fu compiuto. Allora i repubblicani sinceri raggiunsero in prigione o in esilio gli operai socialisti che gia v'ehno, e do– vettero meditarvi più di 18 anni la verita, ahimé! non ancora compresa, che la causa della libertà é inseparabile dalla causa del lavoro.

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