Studi Sociali - anno IV - n. 25 - 10 settembre 1933

più inquieti. d'intesa. utlitaria col bolsc3vismo sul terreno sindacale e politico, pericolo che permane a.nch"e se il Congresso ha condannato e spezzato l'ul– timo tentativo. ·na quanto sopra, -dal dedalo cioé dell-e crisi di tutti o quasi gli aggruppamenti antiEasci,sti, é dato facilmente d-edune e scorgere una tendenza gene– rale all"'unit.i a sinistra. 1 ·, determina.la prevalente– mente dalla speranza <li poter supplire con uno sforzo unitario all'impotenza dei partiti a rovesciare e ri– solYere la situazione italiana. Ora é appunto su que– sta aspirazio11-e, comprensi!Jilo ma cli non facile rea– lizzazione, -- aspirazione che attanaglia tutti i pro– Jetariati d'Europa, - che si sono g·ettati con satanica quauto grossolana malizia i bolscevil.:lli della Ili" 1nternazjonale, con una manovra che si é concre– tizzata con quel nnovo pseudo-·CongTesso (in fondo. 11ienl'altro che un vasto comizio internazionale) che cloveva tenersi a Copenaghen e che ha avuto invece luogo a. Parigi il 3, 4 e 5 giugno u. s. - al quale dei partiti di lingu:t italiana aveva aderito, oltre natnraìmente il comtrnista. S•olo quello massimalista. e in più alcuni elementi iI1dipe11denli della sinistra Tepubblicana e socialdemocratica. -i~· comprensibile come tentativi del genere, in 1111a situazione come l'attuale, sollevino sempre un <:erto entusiasmo momentaneo e delle speranze fra le masse, anche quando, come nel caso in questione. il trucco e la manovra .sono visibiìi ad occhio nudo. In realta l'obbiettivo che la IIP Internazionale ha })ili. speciEicamente assegnato ai bolscevichi italiani .attraverso la manovra del cong·resso antifascista, é di stra1lpare ,quei pochi massimalisti e repubblicani :ancora aderenti a quelli che po~siamo chiamare i rottami della Confederazione italiana del Lavoro, -che Buozzi pretende aver trasferito iu Francia, mentre i comunisti asseriscono cli averla ricostituita e cli farla funzionare in Italia, il che non impedisce loro di opporre in Parigi un "Ufficio sindacale Di Vit• torio" all"'Ufricio sindacale Buozzi''. Si deve dire, Jler Ja verilc'i., che non é da oggi che repubblicani e massimalisti rimproverano al Buozzi di -eser.citare una appena larvata dittatura nell'organismo da lui diretto, e forse non hanno tutti i toTti; resta tuttavia <la vedere S·e questi scontenti, trasmigran,clo dall'Urti– eia Buozzi a quello Di Vittorio, non cadrebbero come H pesce della favola dalla padella nella brace. l~ per vero, con,statati i moventi, si comprende benissimo come i bolsrerid1i, mentre manovravano da. una parte per attirare e- legare alla loro greppia qualche ex dirigente della Unione •Sindacale Ita• linna, come M. Bnldini, si siano ben guar:lati cli invitare al loro congresso detto di Pleyel i sinda– calisti e gli anarchici. Ma si comprende anehe come, tenendo presente quanto sopra, però indipendente– mente da quel congresso e per altre considerazioni tutte proprie, l'Onione Comunista Anarchica fra ita- 1,iani in Francia, interpella 1 ta all'ultimo momento sopra una proposta d'intesa. ttntifascista rivoluziona– ria dal paTtito Massimalista, abbia ris,posto avan– ·zando alcune proposte quale minimo indispensabile per 1rna proficua cliiscussione (1). Ma chiudiamo questa breve disgressione e ripren– diamo l'esame della situazione del movimento anli• l'a.scista italiano, il quale é in crisi indipendentemente dalle manovre bolsceviche. JlCr -1uanto queste si pro· pongano di sfruttarla. 1 Con un attento er~nne io credo che si possa sta– bilire: l'·') che un·intr!-'a fra tutte le correnti anti• fasciste ,é presso che impossibile, e ,che d'ultra. parte essa non potrebbe avere che echi pallidi e lievi effetti morali in Italia; 2(0) che il passaggio di con– tingenti sindacali repubblicani ,e massimalisti cla. un ufficio sindacale all'altro non eliminerebbe per nulla il disagio dei partiti, elle é molto più di online poli• tico che economico-sindacale. E allora'? Allora io non veclo che una possibiiita di · tentativo, 11011 elica cli soluzione, ma di incanala,mento della situazione in uno sfoTzo di ,collegamento dei dissidenti •repubbli– ·cani, demosociali ,e comunisli (trotzkisti) intorno al partito mas.simalista (il quale dovrebbe chiarire, o meglio abbandonare il ,suo concetto cli "dittatura del proletariato'') - su di un programma repubbli• cano socialista avanzato, clie li situi ad una uguale distanza dalla socialdemocrazia e dal bo.seevismo, dalla Il" e dalla 111" Internazionale. 1Se non erro H concerto della necessita cli tale organamento cli forza va facendosi largo nzl cer· vello di non pochi socialisti e repubblicani, come mi pare di veder,e da alcune pubblicazioni indipendenti STUDI SOCIALI in Pa,rigi e altrove, in niargine o ftÌori dei pa1·titi, cui noi potre1nmo rivolgere parecchie critiche e oppone moltissimi punti di diss.enso nei metodi, ne– gli scopi e anche negli atteggiamenti: ma che però vanno ,elaborando, mi sembra, ciascuna per parte sua, un programma sociaHsta piuttosto largo ,ed a– vanzato suscettibile cli raccogliere non poche sim– patie. L 1 importante per6 é che niuna delle correnti, pi\l o 1neno rispecchia·te da tali pubblicazioni, non .si lasci deviare da 1qualche inconsulta tendenza cli carattere "nazionale ... che in ,qualcuna di quelle mi sembra affiori ogni tanto, e elle sarebbe una pericolosissima freccia nsl fianco d,ella futura rivoluzione, che dovrà essere ad ampio res,piro sociale e .c1uindi volta a superare la nazione per incorporarla nell'Internazio– nale. Il vecchio mondo vola, sull'ali della crisi immane, v,erso rabisso; ma la nostra lotta p-e.r strappare •ai piloti pazzi e criminali il timone, e la nostra vit· toria, noff saran possibili che quando tutti sapremo esattamente cosa vogliamo e come la vogliamo. Parigi, 30 giugno 1933. P. FELClNO. (1) Ecco la lettera inviata clal comitato dell'U. C. A. alla Direzione del partito massimali~;ta: <<;Pa,rigi, 17 maggio 1933. <<·Caricompagni, - ln risposta alla vostra del 10 nrnggio, nel rinnovare l'affermazione del nostro ac– cor,do di massima ,e del nostro dubbio circa la possi– bilitft. della progettata intesa tra le forze rivoluzio– narie dì avanguardia, e al fine cli stabilire se real– mente tale progetto è possibile e potrà essere effi– cace, noi deJl'.Unione Comunista Anarchica ci s,iamo proposti di formulare qualche nostro giudizio e pro• posta. <<Diciamo subito che i punti programmatici formu· lati nella proposta del partito conrnnista ci appaiono insuffiéienti. Essi sono -infatti più poveri ,e inconsi• ,stenti, dal punto ,di vista socialista ,e rivoluzionario. dello stesso: programma di "Giustizia e Libert8." ch•e, fu pertanto e con ragione aspramente criticato e combattuto. «Noi. pur non negando che eletti ptrnti pos,sano costituire una piattaforma cli agitazione contingen· tale per gli operai sovversivi e i'ivoluzionari resi– denti oggi in Italia, e .desiderosi di lavorare alla buona causa agitando le grandi masse, cr,ecliamo alla neeessita, al fine della buona riuscita del tentativo unitario, che eletti punti v,engano integrati; e ispirati dal concetto di ta,le necessità proponiamo le seguenti aggiunte: «l{l) Cessazione da parte degli organismi entranti a far partJe dell'Intesa, non della discussione d'idee e cli programmi, ma ,di quella campagna argnosa e sistematica, con quella violenza cli linguaggio che più approfondisce ed allarga il solco della discor-dia. au– menta la confusione e deprilne le ma.sse. - 2v) Cli organi d'Intesa dovranno essere costituiti su base paritaria e .sul principio del ripudio di ogni con· tatto o ,compr,omesso col regime, governo ed espo• nenti di ogni sorta clel fascismo. - 3 9 ) Lavoro d'in– tesa per la costituzione, in Itaìia come all'estero, di comitati misti, su base paritaria, preposti a creare e raccogliere forze di ,azione rivoluzionaria, volte a combatte·r,e con tutti i mezzi e ad abbattere alla prima occasione favorevole il mostro tascista. - 4 11) ·Lavoro di intesa per l'elaborazione cli un piano di iniziale Ticostruzione post-insurrezionale, che noi concepiamo e proponiamo su qne;,ti principii basi· lari: Espropriazione, immediata e senza indennizzo, idi tutte le imprese capitalistiche, sia industriali che agricole, ,oom,merciali come bancarie, e pa,ssag– gio degli organi di produzione, ripartizione e sca111· bio in gestione diretta ,ai ,sinda,cati, feclerazioni e çoo1mrative, ed altri organismi simHari, gia esistenti in embrione in Italia prima dell'avvento del fascismo e che bisognen"t ricostruir.e al più presto; ricostru– zione alla. quaI,e dovra essere lasciato aperto l'in– flusso di tutte le idee avveniristico~sociali degli ape• ranti in detti -0rganismi di P. R. S. onde far si che essi Tispecchino al massimo possibile le aspirazioni e soddisfino i bisogni delle comunità produttrici e consumatrici. <<Questi alcuni dei nostri princiilii-base, che costi– tui,scono un minirno indispensabile per la possihilita della nostra adesione alla. vostra proposta, e sui quali siamo pronti a sostenere 1a discussione. «l7'raternamente IL COMITATO.» Rico,-cliamo il dovei-e cli ain-ta,-e le i·ittime pol-itiche! Ragioni cli spazio c'impediscono cl-i riprocli11-recippelli, ci'l'cola,-i,resoconti. ecc. che appaiono in altri pe,-iocl·ici,clif_(usifrn compa– gni a.ncor pi{t clella nostra rivista; mci ci6 é 11- na ragione di piir pei· noi cli raccomandare ai letfo,-i il eompimentn alac,-e e solerte del sacro impegno della soliclarieta, clovnfct da tutti ai caclut,:nella lattei ecl alle loro famiglie. 7 BIBLIOGRAFIA Virg·ilin 1l'A11dren: 'I' OR (' E :NELLA :NO'J.".rE. Edit. New York, 1933. - Un volume (pp. 208). - Rivolgersi a "L'Adunata dei Refrattari", Box 1, Sta. 18, 'Newark, New Jersey (Stati Uniti). - Prezzo: i 0,75. Virgilia. d'Andrea ha preparato questo ultimo suo volume - raeeolta di scritti pnbblicati in passato in giornali e riviste, -· durante la malattia che do– veva condurht alla morte. nei momenti di tregua che il male le cm1eede,,a di tanto in tanto. Le po– che parole che vi ha permesso come prefazione dicono tutta la sua tristezza pel silenzio cui era co– stretta. per la 1ontana11za in cui rinfennita la teneva dalla propagancla e dalla lolla.. Vi abbiamo riletto le sue pagine migliori. );!on tutte però; ché altre ne ricordiamo. non comprese nel libro, e ])UMebellissime, Ma anche lo spazio di un libro ha le sue esigenze, come ,quelle d'un gior– nale; e l'A. probabilmente non ha potuto includervi tutto quanto avrebbl:l YOluto. Ma questo importa po– co. Certo é che il libro é cli quelli ,che si leggono d'un fiato e col cuore in tumulto per tutta le me– morie che ris,·eg·liano, Lutti i sentimenti che soJle· vano, lutte le i:lee che agitano. Ci6 che più c:onqui– de il lettore e fa l'originalità del libro é, poi, il 1·iv,elarvisi dell'anima de11'A. senza scopo determi– nato, spontaneamente, e come per incidenza, ogni volta che la D'Andrea racconta qualche impressione personale, risale il corso delle sue memorie, accenna a qualrlie ricordo preciso della sua fanciullezza, del· la vita di militante, dell'esilio. Passano cosi dinanzi al leltore rapide visioni del collegio, dei primi anni d 0 i11segnamento in povere se:uoìe rurali; il terremoto d'Abruzzo del 1915 tra le cui rovine la giova1H:, maestra fu travo.lta. pur re– standone incolume; il risveglio dei primi sentimenti ribelli alla notizia delrattentato di Bresci, mentre l'A. era ancora. bambina, ecc. ecc. Poi qualche ac– cenno alla vita d'Italia prima ,del trionfo del fasci– smo, ed infine, più numerose, pagine della vita d'-e– silio, note .polemiche, impressioni tragiche: il dram– ma di Sacco e Vanzetti, vissuto a traverso la com– mozione popolare a Parigi; le rivolte della dispera– zione, della. fame. o della più ,cosciente rivendica· zione; ,e le figure dei nostri martiri, parecchi dei quali, la nostra 1 D'Anclrea aveva conosciuti ed amati, da Gino Lucetti a Michele .Schirru. Certo, la donna battagliera non va in cerca di fron– zoli letterari per infiorare la sua prosa di guerra; pure qua e là, quasi involontariamente, l'artista af· fiora in brevi scorci des-crittivi che richiamano di– nanzi ai nostri occhi quadri cli paesaggio e di vita: un .lembo di campagna o di spiaggia marina, un villaggio, una -scuola rurale; una via di Parigi in tumulto, o Parigi notturna vista dalla finestra d'un sesto piano, i ''boulevarcls'' del quartiere latino eTl i "quais" ,della •Senna; il palazzo di giustizia <lella, iConciergerie e la statua delJa Liberta di New York. Talvolta non é clescrizi,one vera e propria., ma ap– pena un accenno, magari due .sole parole, ma che suscitano una improvvisa immagine più viva che mai. Non é questo un libro d'esposizione d'idee, l)er quanto sia ,saturo d'idealismo e l'idea anarchica e rivoluzionaria ne za,mpilli viva ,e fresca ,da ogni riga. Per ci6 esso non si presta ia discussione all'infuori forse d'un ,ca,pitolo in cui l'A. discnte col nostro amico Sa11tillan a proposito di attentati e di terra• rismo rivoluzionario. Non ricordiamo cli preciso che cosa di Santillan av,esse provocato la replica ap– passionata della buona D'Andrea; ricordiamo solo che eravamo d'accordo al1ora con la tesi sostenuta dal nostro compagno argentino. Ma rileggendo le pctgine della nostra cara scomparsa, a mente fred– da, ci pare che in realtù vero dis-senso non vi fosse fra i due, all'infuori che di giudizio contingente e di ,sentimento personale, sulla questione fondame·n• tale. Chi di noi, infatti, non sottoscriverebbe a clue mani le parole che Virgilia D·Andrea rivolgeva ai fari-sei della borghesia tremebonda do,po un atten– tato e il processo che 11e segui'? "I bombardieri son o stati dei proiettili caricati dalla ingiustizia del.la societa e dal cinismo e dalla viltli della reazion e. Q uando la. tempesta é densa, e il ,ci,elo é nero, e i lampi rosseggiano sull'orizzonte, e l'albero maestoso cade d'un tratto .schiantato. ditemi, potremmo noi fare il processo al fulmine? ·Cercate altrove, cercate fr;1 di voi il respo113abile vero. E metta la societù il velo nero, e chieda per• dono a quei morti, e chieJn perdono a quei s-epolti vivi!" Raccomandiamo il libro ai compa,~ni. e per la sodisfazione che essi ste:-;si ne trarranno, e per l'u• tile propaganda ,che faranno diffondendolo. Ju:m Laznrte: LA LOCUlU. ])E LA GUERRA EX AMEUTC'A. Edit. Ediciones Nervio, ",Cua<leruos Ahora", Bue• nos Aires, 1932. - Un volumetto (PI>. 78). - Prez– zo: $ 0,30. "La paziia della guerra in America". La •pazzi~ della guerra! Non é soltanto una pazzia americana, purtroppo; essa é universale, ,ecl anche l'Europa la va preparando, come uno di quei condannati che

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