Studi Sociali - anno IV - n. 25 - 10 settembre 1933

ANNO IV MONTEVIDEO, 10. SETTEMBRE 1933 • RIVISTA DI LIBf.RO ESAME .\.IlHOXAJCEN'If: Per ,·entfrr;attro numeri Per doclici numeri $ 2.– ,, 1.% (Ali'estero lo stesso prezzo, equivalente in mone– t~ degli Stati Uniti a due dollari per 24 numeri ed un dollaro e 25 cent. per 12 numeri.) SOMMARIO Oli a1•1·cui111enti d Spag11a (Lt'IGI L-'AllBHI). rirgilùi d'L111clreci (Ll'1G1 ]<'Ammr). ideale e lfealt,i (E1m1c,, llIALA'l'EST.\). Mosca e Berlino (C,urn,1,0 BEllNERL). /:{punti critici e polemici (CA•rtLIN.\). Echi d'Europa. Sulla situazione in seno all'«n– tifascismo (P. J,'i.;r,c1;-.:o). Bibliog1·,afia (C'.1·r11,1;-.:A). Libri ricevuti in don•. &li Avvenimenti diSpagna M,mtre il trionfo del fascismo in Germa– ni<!.sembra far pendere decisamente la bi– lancia della politica europea, e si potrebbe dire mondiale, dalla parte della reazione piu liberticida, - una reazione senza prece– denti da quasi due secoli, che minaccia di ricacciare tutto il genere umano verso una barbarie peggio che medioevale. - le spe– ranze di tutti gli uomini di liberta e di progresso si rivolgono, in parte divise a seconda delle loro tendenze ed in parte unite in una speranza sola, verso la Rus– sia e verso la Spagna, le quali per motivi diversi e con orientazioni diverse ed oppo– ste rappresentano obiettivamente una forza di opposizione a quella che sotto il nome di "fascismo" prevale sempre piu nel mondo capitalistico. Lasciamo da parte pel momento la Rus– sia, che, da quando la Rivoluzione vi é stata incapsulata nella contro-rivoluzione bolsce– vica, rappresenta una forza relativamente statica ed in ogni modo ben definita, se non definitiva, e guardiamo alla Spagna, che attraversa uno dei periodi più dinamici della sua storia, ed ha la rivoluzione davanti e non dietro di sé. Quivi la rivoluzione non é una vaga speranza, ma piuttosto é la pos– sibilita prossima, nella gestazione alla vi– gilia del parto. E dallo sbocco del suo rapido e tumultuoso divenire in un aborto o nella nascita d'una vita nuova dipendono le sorti del popolo iberico e forse, in modo decisivo. quelle dell'Europa e di tutto il mondo ci– vile. Come l'Italia ha avuto la sventura e il disonore d'iniziare il ritorno alla schiavitù in pieno mondo civile, servendo d'esempio e di modello agli infami procedimenti pur– troppo risultati cosi efficaci dovunque a danno del proletariato e della liberta dei popoli, la Spagna potrebbe avere la fortuna e la gloria di arrestare l'attuale precipitar dell'umanita verso gli abissi della tirannide, e di far riprendere, con slancio rinnovato e travolgente, il cammino della civilta ver– so le più vaste e luminose liberazioni. La rivoluzione spagnuola, conquistando per le grandi masse vantaggi reali ed irrevocabili di liberta e di benessere, pu6 dare la spinta più poderosa a tutti gli altri paesi, risolle– varne il conggio e la fiducia nelle idee e– mancipatrici, oggi impallidite dai successi della reazione, e determinare una svolta -della storia per una direzione contraria al- Per la redazione e l'Amministrazione ri– volgersi a: LUIGI l'AJlJlRI, rhis1a "Stmli Sociali" Casilla cle Coneo Hl MO:Y'rEVIDEO (Urug·trny) l'attuale, con una marcia infinitamente più accelerata del progresso umano. Per tutto ci6 noi seguiamo oggi gli avYe– nimenti di Spagna con un senso di grande aspettazione e trepidazione insieme, - men– tre anche il parlarne ci riesce difficile, spe– cialmente cosi da lontano, per gli errori di giudizio in cui possiamo cadere e perché il celere succedersi dei fatti varia incessan– temente la situazione, mutando o smentendo ogni impressione o previsione. D'altra par– te, non potrebbe il nostro giudizio essere deviato o falsato, almeno in parte, dalla tendenza tanto naturale a prendere il pro– prio desiderio per realta, quando si é come noi uomini devoti ad una fede? Poiché noi non siamo, non possiamo essere, osserva– tori freddi e obiettivi "al di sopra della mi– schia", in quanto (almeno in spirito) nella mischia ci siam dentro al completo, con tut– ta la nostra più calda solidarieta pcl pro– letariato rivoluzionario spagnuolo e· uci nostri compagni anarchici che ne costitui– scono l'avanguardia militante instancabile. Con l'animo in tumulto seguiamo la batta– glia incessante ed asprissima, in cui l'a– narchismo spagnuolo é impegnato, come in un vortice che non consente tregua o re– spiro, che ha costato gia tanto dolore e tanto sangue, e che aumenta ogni giorno il numero delle sue vittime e dei suoi mar– tiri. Nonostante, la lontananza e la relativa tranquillita con cui ci é dalo gnardar3 i fatti in svolgimento costituiscono lostesso per noi il dovere di uno sforzo di serenita quanta almeno pu6 essere umanamente pos~ sibile in uomini di partito e di passione. Solo cosi potremo riuscire a clire una 1,a– rola sufficientemente equanime, a dedu~re cl-all'esame· clei fatti qualche previsione ap– prossimativamente giusta, nonché a trarne qualche insegnamento di carattere generale ecl utile per tutti. Con la fine della dittadura di Primo de llivera e la caduta della monarchia borbo– nica, più di due anni orso no, la lotta poli– tica e sociale in Spagna si é talmente in– tensificata e acutizzata, ehe nessun equili– brio normale vi appare ormai più possibile tra le forze in conflitto. Ciascuna rii iali forze é troppo sviluppata e ricca cli energie perché possa rassegnarsi alla soggezione dei vinti e perché possa restare incontra– stato e pacifico il prevalere delle forze a lei avverse, non essendo alcuna di esse (almeno nel momento in cui scriviamo) sicura di poter imporre con le buone o con le cat– tive il predominio proprio alle altre. E la divisione tra di loro é troppo radicale e profonda in tutti i campi perché possa pen– sarsi ad una qualsiasi composizione, sia pure transitoria o formale, sul terreno del quieto vivere. Ma v'é forse un punto solo della T~rra, in cui una parte qualunque della tribolata u– manita possa oggi sperare qualsiasi quieto vivere, anche relativo e passaggero? Meno RIVE:NDI'r.\.: Per og·ni copin $ O.O:; (Negli altri paesi lo stesso prezzo, equivalente a cent. 5 di dollaro. - Sconto d'uso ai rivenditori.) che mai ci6 é possibile in Spagna, sulla quale pesa tanta eredita di miseria lascia– tavi da più di mezzo secolo di dilapidazione monarchica, clericale e militarista, sotto il giogo dissanguatore •d'una borghesia inca– pace. ed inetta, con le innumeri masse pro– letarie ridotte letteralmente alla fame ed alla disperazione nella maggior parte delle provincie, ma dovunque stanche della loro secolare soggezione. La crisi che scuote tutto il .mondo si manifesta cosi in Spagna con una maggior violenza, poiché il male recente e generale vi si somma all'antico e particolare; e tutta la lotta politica e sociale ne risulta più ampia e profonda, più inconciliabile e più tragica. L'esito potreb– be esserne tanto la più splendente delle au– rore quanto il più spaventoso dei tramonti. Le forze cozzanti nell'ambito della vita pubblica spagnuola non sono poche, per o– rigine, per èomposizione, per tendenze, ecc. ma Pise nos,;ono tutte raigrupparsi in tre grandi correnti, che se, - rome que1 1 P ,-lJe si snodano e intersecano iti un vasto ocea– no - non hanno confini sempre precisi ed' ai margini confondono talvolta le pro– prie acque, pure, partendo da punti diversi e movenclo per direzioni opposte, restano chiaramente distinte l'una dall'altra ed :n opposizione irreducibile. Esse sono: 1 ° le forze del passato, sconfitte dal movimento che rovescio la monarchia nell'aprile del 1931; 2• le forze dei dominatori attuali, sa- 1 iti al potere con la proclamazione della repubblica; 3• le forze delJ'avvenire che vogliono proseguire una rivoluzione a mala pena iniziata e subito arrestata, per mutarla da politica in sociale e farle raggiungere una integrale liberazione del popolo spa– gnuolo da tutte le forme di oppressione e di sfruttamento. Per il momento le forze del passato mo– narchico, clericale e militarista in Spagna sembrano sconfitte e con scarse speranze di rivincita. Ma pericoloso pei rivoluzionari spagnuoli sarebbe il farsi su ci6 soverchie illusioni. A parte che anche i soli reazionari francamente antidemocratici ed anti-repub– blicani, nemici dichiarati ciel governo spa– gnuolo attuale, costituiscono gia una forza non trascurabile, per quanto debole e insuf– ficiente possa apparire in confronto aile al– tre, bisogna tener presente eltc essi non sono tutta la reazione, ma soltanto la sua parte visibile, la sua punta estrema, cui circostanze personali o di casta non per– mettono di nascondersi, oppure animata nei suoi elementi più sinceri (come non ne mancano mai, neppure alle cause peggiori) cla. convincimentI o passioni tetragone al momentaneo insuccesso. E' un nemico tla non perder di vista, da combattere anzi senza indulgenza dovunque alzi la testa, non dimenticando che circostanze eccezio– nali potrebbero d'un tratto ingigantirlo; ma senza lasciarsene trascinare al punto da la– sciar scoperti Lutti gli altri fianchi agli attacchi ed alle insidie delle altre forze rea– zionarie assai più numerose e molto più

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