Studi Sociali - anno IV - n. 23 - 20 marzo 1933

rivoluzionaria del proletariato contro il mondo bor– g.hese e statale. Perché? Qui diciamo fra parentesi che gli anarchici non aspirano ad alcun monopolio né ad alcun potere; quindi essi possono e debbono dire, senza dar sa– i-petto di mire interessate, una parola obiettiva nel predpuo intento di stabilire una verita e contribuire per quanto é in loro potere ad evitare alle mas-se proletarie le brutte sorprese e i danni irreparabili delle facili illusioni. Vediamo. E' evidente, per chi ben esamini la si– tuazione, che la borghesia dei vari paesi é impotente e incapace a trovare una soluzione di continuitR aF?.. cri5i che la serra sempre più dappresso, e ch,3 rice,r– ca la scappatoia in un nuovo massacro di popolt. Ma pe,r poter riuscire in q·uesto sinistro disegno -essa ha bisogno del cons-enso pill o meno larvat•) degli organi del proletariato, o pill esattam,3nte dei dirigenti di questo. EsSa borghesia ha piena co– scienza che, senza aver prima attratto con un mo– vimento accerchiante il proletariato nel girone d•3lla politica nazionale, l'eventuale ordine di mobilita– zione minaccia seriamente di trasformarsi in in- 1snrrezione popolare ed in rivoluzione. Quale é, nei rapporti di questo disegno borghesG, la situazione e la posizio11e dei socialisti d•31la III\ e dei comunisti della ILI" Internazionale? Per cer– to noi, lontani dall'un sinedrio e dall'altro, no·n pos– siamo sapere con preciaione che cosa boll-3 in qn~~:– Je. pentole. 1Se per6 dobbiamo giudicare dai lllD– vimenti, dalle manifestazioni esteriori dei graudi oracoli di quegli organismi, dobbiamo concludern che il movimento di accerchiamento borghese di 1quelle che chiameremo le fortezze del proletari:.tto •é tutt'altro che agli inizi e lontano dalla riu':>cita, ma che, al contrario, esso é visibilissim,J :; pre– senta i più seri pericoli. In ,realt::i tanto l'una che l'altra Int-3rn:i.zi01•_ale hanno profondi addentellati con la politica sta– tale borghese. L'una attraverso i suoi dep1<iat1 e ,senatori, quali ministri, consiglieri di stato, I""<'.latori di bilanci ministerlall, pre~identi della Camera, pre,:: e,identi e membri di commissioni di controHo par– lamenta.re , non ché prefetti, governatori di colonir, commissari di pubblica sicurezza, sindaci, ecc. hm– zioni che, tutte, implicano una collaborazione e r1=– spo11sabilita vera e propria. L'altra, in quanto ap– pendice dello stato russo, stende ugualmente, me– tliante i trattati di commercio, di non aggresione ed altre relazioni d'interessi economici e politici, i suoi tentacoli fra i piloni del mondo statal-capi– talista. Degli esempi dimostrativi? eecone qualcuno fra i tanti. Qualche mese fa circol6 insisteHte e senza ]'onore di una smentita la voce di un prossimo ri– conoscimento del governo dei 1Soviets da parte di que'llo degli Stati Uniti d'America. Quale la causa? 1 Semp!icemente quella del maggiormente precisarsi del'l'eventualita, all!ora, di un conflitto fra 1 Stati , Uniti e Giappone in Cina, determinante una mag– giore concordanza degli interessi 1.tatali ,russi ed americani. Ci si pu6 obiettare che tale progetto non si é avverato. Rispondiamo che ·se fu cosi la Tagione va rice,rcata non certo in incompatibilit::i politiche, ma anzitutto nella piega presa dagli av– venimenti di Estremo Oriente, e che quindi tale eventualita permane. .Sugli addentellati fra le dittature ita1iana e russa ·si é molto •cliscus•o. Ebbene per noi é pacifico che essi esistono, non, intendiamoci, sul terreno della lJOlitica interna, ma nel comune desiderio, nella co– mune speranza che un conflitto guerriero europeo e mondiale ,costituiscà la p.3dana per un balzo in avanti, in senso imperiaì-faicista iper il governo d'Italia, in senso internazional-bolscevico per quel– lo <li Russia. Per noi non v'é ombra di dubbio; e Eulla nostra argomentazione getta viva 'luce cli verità la dichia– razione di uno dei gran Lama del bolscevismo, il Bukarin, il ,quale nel IV~' 'Congresso dell'Interna– z.ionale Comunista ebbe a dire che: "La Russia so– vietica pu6, all'occorrenza, concludere cle1le allean– ,ze con paesi bo;rghesi oppressi o semi-oppressi, in vista di lottare contro le forze principali dell'impe– rialismo. Prendiamo come esempio l'alleanza de1la 1Russia sovietica con la Turchia, per una lotta ,co- 1nune contro i paesi dell'ovest europeo. In questa d:orma di difesa nazionale,-·d'alleanza militare con ili stati borghesi é dovere dei compagni dei paesi 'interessati di sostene,re il blocco fino alla vittoria". ·Testuale! Ora, mettete l'Italia al posto della Tur– chia, eppoi pensate alla posizione dei proletari co- STUDI SOCIALI munisti italiani, e non solo di quelli comunii.ti! Va da sé che fa Il" Internazionale non presenta a tale soggetto migliori garanZie. Al contrario. E' notorio, infatti, come gli esponenti delle sue sezio– ni, di Germania, d'Inghilterra, di F,rancia e ancor ·più del Belgio, abbiano espresso, sull'intricato e importante problema dei debiti e riparazioni di guer– ra, dei concetti perfettamente aderenti ai pregiu– dizi ed interessi nazionali. Per vero una. rnaggiore coeirione ·sembra esista nei loro ranghi in merito al problema della pace, ma ahimé ! anche tale pro– blema é riguardato da un punto di vista cosi errato, da rendere più che negativa 1'azione svolta a tal proposito. Tipicamente •dimostrativa, a tale effetto, fu la chiu– sa di una conferenza che E. Vandervelde tenne la sera del 12 dicembre u. s. nella sala cle1la Sor– bonne a Parigi, 1sotto gli auspici de "La Ligue des Combattants pour la Paix". In tale conferenza, che la stampa de,mo~ociale ha definito "magistrale", il presidente della IJL" Internazionale, dopo aver rile– vato il declino d•31 liberalismo e la corsa verso i regimi dittatoriali, cosi concludeva: "Il mondo va, o ve,rso 1a gue,rra con la bolscevizzazioP.e -per corol– la; io fatale, o verso la pace mediante la democrazia ed il socialismo". Qui •l'illusione possibilista di una graduale tra– sformazione del regime borghese in socialista é evi– dente; e lo spettro del bolscevismo drizzato da Van– dervelde davanti ai posati ascoltatori della dotta iSorbonne, mal nasconde i veri termini del proble– ma, che pe1r noi sono: o al boJ!:.c,3visrno (cioé a una forma di dittatura tirannica) con la guerra,– o al socialismo (inteso in senso largo e profondo) e alla liberta con la Rivoluzione sociale. Di fatto il liberalismo declina perché il Capita– lismo, per sopravivere, ha sempre più bisogno d-3lla schiavitù del proletariato. Credere che il capitali– Emo si acconci al "grand soir", cioé ad un pill o meno roseo e lungo meriggio di trasformazione so– ciale, é mal conoscere ed interpretare la storia, é pericolosa illusioHe, è follia! Tutt'al più esso potra (rinnovando il tr,ucco del 1914) fingersi disposto a tale sacrLficio onde attirare, - contando E-ulle in– fluenze della socialdemocrazia, o su quelle del bol– scevismo, o su entrambe, - nel girone dell'interes– se nazionale il proletariato per, dopo aver ucciso in lui lo spirito sanamente internazionalista e rivo– luziona.rio, schiacciarlo e maciulla1;lo fra gli orrori d'un nuovo spaventoso massacro guerriero. Per concludere dir6 che, a mio avviso, uno dei maggiori pericoli inerenti allo stato di sub-coscien– za delle masse proletarie é rappresentato dalla pos– sibilità che esse vengano prese e schiacciate fra· gli errori e le illuEioni delle due Internazionali, a causa degli addentellati che entrambe hanno col mondo borghese-statale. Rilevarli e prospettarli era lo scopo prefissami. Parigi, 24 dicembre 1932. P. FELCINO. Ricordiamo il clovere cli aintare le vittime politiche! Ragioni cli spazio c'irnpediscono di riprocl1wre appelli, circolari, resoconti, ecc. che appaiono in alti·i periodici, cliffiisi frci compa– gni ancor pù~ clella nostra rivista; m.a ci6 é 11- na ragione cli piu per noi cli mcconianclare ai letto1·i il cmnpimmto alacre e sole·rte clel sacro impegno della soliclai·iet{t., dovnta cla tutti ai cad1di nella lotta ed alle loi·o famiglie. Dicimo qui, per nonna dei volenterosi, gl·i in– dirizzi di ulwni dei pi·incipali Cornitat·i cli soc– corso, cui i·ìvolgersi con le offerte per venire in ainto alle vittime politiche. Comitato Nazionale Anarchico pro Vittime politiche. - Rivolgersi a: V. P. JEAN RE– BEYRON, botte postale 21 Bureau 14 PA- RIS 14 (Francia). ' ' Comitato pro figli dei Carcerati politici cl'I– tcilia. - Rivolgersi a: CARLO FRIGERlO, Case poste Stand 128, GINEVRA (Svizzera). Comitato Intei·nazionale Libertario d'assi– stenza alle vittime politiche. - Rivol[1ersi a: COMI'l'ATO INTERNAZIONALE LIBER'l'A– RJO, P. O. Box 565, WES'l'FIELD, N. JER– SEY (Stati Uniti). Comitato p1·0 vittime politiche dell'Unione Sindacale Italiana. - Rivolgersi a: Madame ANDREE PE,CHE (U. S. I.), 15, Faubourg St. Denis, P ARIS 10 (Francia). 5 Rivo~uzione e Diplomazia Al 4.'.> Congreso della III." Internazionale, Bou– kharine cUchiarava: "La Russia sovietica pu6, in caEo di bisogno, stringere delle alleanz-e di ordine politico e militare con i paesi borghe,si oppressi o ,se– r1:.i-oppressi allo scopo di lottare con tra le forze prin– cipali dell'bnperialismo. Noi diamo come esempio l'alleanza della Russia sovietica con la Turchia per una lotta in comune contro j paeisi dell'Europa del– l'ovest. In questa forma cli difesa nazionale, d'al– leanza militare con gli istati borghesi, é compito dei compagni dei paesi interessati di sostenere il blocco fino alla vittoria". Dalla "rivoluzione mondiale" la Russia é pas'Sata alla "guerra rivOluzionaria antimperialista", ùa que– sta alla "politica d'equilibrio", ossia alla "diploma– zia pacifista". Il governo clell'U. R. S. S. é passato dalla seconda alla te·rza politica estera, per ragioni cli politica interna e per fini intei'e11,sallti il suo ca– pitalismo di Stato. Quell'alleanza russo-turca che Boukharine pren– deva ad e,sempio, non fu che una ripre,sa, da parte del governo russo, della politica expansionista in– sta·urata da Pietro il Grande. L'Armenia é diventata la ba,se di quella penetrazione russa nell'Asia mi– nore, penetrazione destinata ad ampliare il piano coloniale di un'influenza clell'U. R. S. S. sulla Per– sia, sull'Iran, ecc. Il governo cli Ismet pascia, preoc– cupato del vassallaggio economico nel quale si trova ad essere la Turchia in Eeguito ai prestiti finan– ziari russi e agli accordi commerciali, pare voler rompere con l'U. R. S. S., della quale la •rurchia ha avuto bisogno per sfuggire alle tutele oCciclenta– ii. Il governo bolscevico ha tollerato la repressione del movimento comunista turco c:l ha punito seve· ramente certi funzionari di dogana colpevoli di sgar· berie e cli abusi verr.o rambasciutore turco a Mosca. Ma é prevedibile che l'alleanza russo-turca finirà per rompersi, dato che essa é nata da una pura e semplice coincidenza di interessi. QueEta rottura avrà una notevole ripercus-sione in tutto il vicino Oriente. Egualmente notevole san\ la ripercussione del– l'allontanarsi del.Ja U. R. S. S. dalla Germania. Il partito comunista tedesco, seguendo la poli\i,ca e– stera del governo russo, aveva cercato cli allear-si al movimento hitleriano. Il 25 luglio 1923, Ruth Fisclter, segretario del Par– tito comunista tedesco, diceva in un suo discorso agli studenti fasci,sti cli Ber ii no: "Signori, noi vi rn.ostriamo •la via positiva per ia lotta. liberatrice contro l'imperialismo francese. L'imperialismo fran– cese é oggi il più grande pericolo del mondo. E' soltanto con un'alleanza con la Russia, Signori fa– scisti, che il popolo tedesco potra cacciare il capi– taliEmo francese fuori dalla Ruhr". La "Rote Fahne'·, organo ·ufficiale clel Partito co– munista tedesco, clicchiarava (1'8-VIII-23): "Noi mar– ceremo la mano nella mano anche con coloro che hanno ucciso Liebknecht e Ro~a Luxembourg, se essi vogliono venire con .noi". Clara Zetkin dichia– rava al Reichstag (127.u seduta), a nome del gl'up– po parlamentare comuniista: "L'avvenire della Ger– mania riposa su di una comunit:i di interessi con l'Unione ,sovietica che implica una collaborazione. economico-politica e occorrendo un mutuo aiuto mi– litare. •Contrariamente all'opinione del .signor de– putato Wells, io non vedo nulla d'improbabile a che si r,ealizzi in ca,so cli bisogno la cooperazione intima della Reichswehr tedesca e dell'Armata Rossa". Dal 19"23 fino all'altro-ieri, n Partito Comuni,sta tedesco ha, con 1qualche attenuazione di tono, continuata questa tatUca. L'accordo franco russo .spezza que– sta politica in un momento in cui la pace europea richiederebbe un'irnme•cliata soluzione del problema delle nazioni vinte ed oppreswe. Vi é da temere che ne corusegna un risveglio, un rinvigorirsi dell'hitle– rismo. La Germania, dopo aver perso a Losanna, in se guito all'accordo Mac-Donald-Herriot, le speranze cli un fronte anglo-italo-tedesco contro la Francia, si trova cli fronte ad un accordo franco-rns-so-polacco che viene a consolidare lo "iì.tatu quo" eh-e é Ver– sailles. I comunisti tedeschi che anche nelle ultime elezioni hanno agitate le rivendicazioni nazionaliste, rncendo una grande concorrenza agli hitleria1.ti, do– vranno mutare atteggia.mento? Se 110, l'accordo ,fran– co-russo non san\ solido. ,Se si, i comunisti tedeschi perderanno terreno; ed é prevedibile, nel loro can1- po, una forte scissione, dato che é fortis.sima in que– sti ultimi tempi l'affluenza al loro partito di ade– renti provenienti dal nnzional-socialismo. L'accordo franco-russo ha una gran:le ripercussione nella stes– sa politica interna n1ss:l non solo, ma anche nel campo del diritto c1·asilo delle emigrazioni anti-bol– sc:eviche in Francia nonché di quella a,ntifas•cista. Un telegramma da Mosca al "Petit Parisien", in Uata 13 novembre, annunciava che l'opera teatrale "Collegio straniero" era interdetta, dopo la prima rappresentazione, per l'intervento del Litvjno'tf, com– missario del popolo agli Affari Esteri dell'U. R. S. S. Il 1quotidiano borghesis:Simo, pubblicando que– nta notizia, ,commentava: "Non bisogna lasciar pas-. sare senza sottolinearlo un gesto tanto raro quanto significativo. Auguriamo cbe altri atti del genere vengano a provare il desiderio del governo di Mo– sca di migliorare l'atmosfera franco-sovietica". Per capire il significato del provvedimento cl,i– plomatico occorre sapere che ",Collegio stranierck' ha pe•r soggetto lo 1S.barco delle truppe rr·ancesi ad Odessa, nel 1919, e che in quel dranÌ.ma figura, tra i per~onaggi, il maresciallo Franchet d'Espery.

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